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Dalla Psicosintesi un messaggio di speranza per l’evoluzione dell’uomo

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Dalla  autoconsapevolezza inizia l’evoluzione dell’uomo per combattere i fenomeni di degrado politico-etico-sociale

 a cura  di Rosario Messina

Il momento storico che stiamo vivendo è attraversato da un diffuso “degrado” politico, economico, culturale e civile. Un fatto inconfutabile che induce a serie riflessioni su come si possa sanare tale fenomeno degenerativo. Occorre promuovere una presa di coscienza di quanto sta accadendo per evitare  che la nostra società continui andare alla deriva innescando nuovi processi degenerativi.  Occorre prendere coscienza che nessuno è esonerato dal prendere parte a questa “missione” rigenerativa che va estesa in ogni ambito, ne sono coinvolti  i singoli cittadini, gli esponenti del mondo politico,  i pubblici funzionari, operatori e professionisti del mondo del lavoro.

Per capire certi fenomeni che stanno causando questo lento ma inarrestabile degrado etico-sociale occorre porre sotto i riflettori ed analizzare in primo luogo quelle scelte di governo e di amministrazione che regolano le Comunità ed i territori, ma anche il grado di civiltà, cultura, crescita spirituale dei singoli cittadini, che nel concreto, a cascata, si ripercuotono, inevitabilmente sulla qualità della nostra vita condizionando la qualità del nostro futuro e quello delle future generazioni.

Un processo rigenerativo della nostra società finalizzato ad impedire il dilagare di certi fenomeni di “degrado” politico, economico, istituzionale che generano soltanto disvalori in termini di  malessere sociale, disoccupazione giovanile, inefficienze, ineguaglianze, discriminazioni, ingiustizie sociali, malcostume, mala amministrazione, aumento dei reati ecc. passa attraverso un rilancio della cultura dell’etica e della legalità.

L’etica, la questione morale e la legalità sono oggi più che mai rimessi in discussione da un sistema di corruzione subdola che corrode la nostra democrazia incrinando quel “Patto sociale” che filosofi ed economisti hanno sempre indicato essere alla base di una società liberl-democratica.

La legalità, come rispetto dell’ordine esistente, ovvero l’equazione tra legalità e giustizia oppure, tra legalità ed etica al giorno d’oggi non è scontata. Nella nostra società si affida all’applicazione del diritto vigente il senso profondo di giustizia ed etica che ciascuno di noi porta in sé come una sorta di proiezione di un ideale interiore di dignità umana che non sempre però trova una corrispondenza nel nostro quotidiano. I fatti di cronaca di corruzione, violenze, truffe, sperperi e tanto altro ancora, sempre più numerosi sono all’ordine del giorno. Fenomeni sociali come la disoccupazione giovanile, il malaffare, la cattiva amministrazione da parte della pubblica amministrazione, il dilagare della corruzione l’aumento dei reati, sono solo alcuni esempi del “degrado” con il quale deve fare i conti la nostra comunità.

Eppure,  ad esempio, il rispetto della legge vigente dovrebbe costituisce un valore (di sicurezza) sociale meritorio di essere affermato, coltivato e diffuso come esigenza etica e  morale. Cosa che spesso non accade. Naturalmente l’assistere a tali fenomeni e quindi alla non coincidenza tra la giustizia legale e il senso di giustizia che ogni individuo invece dovrebbe avere ben impresso come ideale fondamentale, non toglie validità e vigore alla singola norma né esime dall’obbligo giuridico e morale di rispettarla.

Nelle società postmoderne, per poter parlare di realtà social-democratiche,  al punto di equilibrio tra etica e legalità occorre aggiungere  un terzo fattore di spinta dell’azione dei singoli individui che è la felicità che possiamo definirla come quella dimensione intima a cui ogni uomo si protende lungo l’arco della sua vita. Nasce da qui l’esigenza di garantire agli individui questa particolare dimensione di benessere (la felicità) attraverso un sistema giuridico costituzionale che  si fa carico delle “regole” e dei relativi “costi sociali”. Questo è il principio al quale ogni società democratica dovrebbe aspirare.

Nella realtà le cose non vanno proprio così e lo sperimentiamo ogni giorno che passa. Cosicché, noi oggi, assistiamo ad un diffuso degrado politico perché manca l’Etica!

 Da una carenza di etica discendono, ad esempio, numerosi fenomeni di “degrado” politico che, a cascata, si ripercuotono sulla tenuta e sul benessere dell’intera società. Tra questi, possiamo ricordare mancanza di progettualità, azione politica indirizzata verso un proprio tornaconto, corruzione, dissipazione di risorse pubbliche e tanto altro ancora.  Tanti gli episodi di malaffare politico che stanno portando al collasso il nostro sistema economico  e ad una decadenza sempre più diffusa della morale e dell’etica.

Probabilmente, che il malaffare,  la corruzione,  il degrado etico-morale si possano sconfiggere totalmente è una utopia in quanto ciò presupporrebbe  una (impossibile) lotta all’uomo che in sè racchiude l’atavica contrapposizione egoistica tra male e bene, tra negatività e positività.  E’ possibile, però, nel tempo si arrivi ad un concreto e raggiungibile obiettivo di un serio contrasto di tali fenomeni.

Per rimanere in ambito pubblico, ad esempio, l’inefficienza di settori della PM si potrà contrastare  solo attraverso politiche di prevenzione che promuovano la cultura e la divulgazione di un etica ed una morale pubblica, della legalità e dell’anticorruzione nei rapporti tra privati e pubbliche amministrazioni, nonché in genere come costume e stile di vita, finalizzato ad implementare un tessuto sociale sano e di benessere complessivo che parta dalla promozione della famiglia che è il nucleo del tessuto sociale  dalla quale dipende la tenuta dello stesso. Una famiglia sana che fonda i propri rapporti su principi etici di valore genera individui che poi saranno i protagonisti di una società. Una famiglia disgregata, assente, dissociata dove il ruolo dei genitori ha perso il valore di un tempo  può solo generare disvalori (generazioni disorientate e non strutturate) che si ripercuotono sull’intero tessuto connettivo delle nostre società e su tutti i fenomeni di degrado che abbiamo visto.

A questo punto occorre capire quale strada percorrere per ridare costruire un futuro migliore ed uscire fuori da questo degrado etico-morale che sta facendo precipitare la nostra società in un baratro di malesseri, sofferenze, violenze e discriminazioni. Citiamo, a tal proposito, qualche breve riflessione presa dal mondo religioso, politico e sociale.

Cardinale Angelo Bagnasco

Cardinale Angelo Bagnasco

Il pensiero di un ministro religioso, il Cardinale Angelo Bagnasco

Qualche tempo fa nel denunciare questo stato di fatto di decadenza etico-morale della nostra società, il presidente dei vescovi italiani, il cardinale Angelo Bagnasco, ha sottolineato in una sua lectio magistralis tenuta a Genova come «Lo sviluppo vero non può tenere separati i temi della giustizia sociale da quelli del rispetto della vita e della famiglia». Per Bagnasco tra la questione sociale e la questione antropologica esiste «una necessaria correlazione» e «queste due dimensioni stanno o cadono insieme». «L’etica sociale – ha poi sottolineato – si regge soltanto sulla base della qualità delle persone». «Aver sottovalutato l’impatto della famiglia sul piano sociale ed economico riconducendola ad una questione privata, quando non addirittura ad un retaggio culturale del passato – ha detto il cardinale Bagnasco – è stata una miopia di cui oggi pagano le conseguenze soprattutto generazioni più giovani, sempre meno numerose ed importanti». «La saldatura tra etica sociale ed etica della vita – ha proseguito – è un imperativo categorico anche in altri ambiti sensibili e porta a convincersi ad esempio che l’eugenetica è molto più preoccupante della perdita della biodiversità nell’ecosistema o che l’aborto e l’eutanasia corrodono il senso della legge ed impediscono all’origine l’accoglienza dei più deboli, rappresentando una ferita alla comunità umana delle enormi conseguenze di degrado».
L’arcivescovo di Genova non ha mancato di legare anche il tema dell’ambiente a quello etico. «La crisi ecologica non può essere interpretata come un fatto esclusivamente tecnico, ma rimanda ad una crisi più profonda perchè ai ’deserti esteriorì corrispondono ’i deserti interiorì così come alla morte dei boschi ’attorno a noì fanno da pendant le nevrosi psichiche e spirituali ’dentro di noì, all’inquinamento delle acque corrisponde l’atteggiamento nichilistico nei confronti della vita». «Quando infatti l’uomo – ha proseguito il cardinale Bagnasco – non viene considerato nell’integralità della sua vocazione e non si rispettano le esigenze di una vera ’ecologia umana si scatenano le dinamiche perverse delle povertà, compromettendo fatalmente anche l’equilibrio della Terra».

On. Nello Musumeci

On. Nello Musumeci

Il Pensiero di un politico, l’On. Nello Musumeci

In un recente convegno sulla legalità organizzato a Taormina dall’Associazione “Progetto Speranza Centro CFS” un politico di razza e di autorevole esperienza politica, l’On. Nello Musumeci (Deputato e presidente della commissione parlamentare antimafia dell’Assemblea Regionale Siciliana) ha detto: “Comprendo chi ritiene che la politica sia diventata una sorta di luogo di infamia dal quale mantenere le distanze. Sono contento di essere qui perché invece credo nella politica. Ringrazio il presidente dell’associazione Natale Lisitano per avermi dato questa opportunità di intervenire e perché ha dimostrato con le sue iniziative di essere un tenace assertore di un percorso che serva a stimolare un azione improntata sulla legalità che possa servire a esercitare sulla  politica e sui politici un richiamo verso le proprie responsabilità come purtroppo spesso non avviene. La legalità è uno strumento di speranza, lo diceva anche il giovane giudice Rosario Livatino vittima della mafia. La Politica ha perso autorevolezza perché ha perso di credibilità. Si è credibili quando si è coerenti. Coerenti sempre. La politica purtroppo utilizza un linguaggio prima di una competizione elettorale e poi spesso non è coerente. La politica deve andare oltre la legalità perchè è un errore pensare che essa debba essere rispettosa solo della legalità; lo stesso deve fare anche una comunità. Occorrono regole extrapenali perché c’è bisogno di un opera di prevenzione per evitare che si possa commettere un reato. Un reato commesso da un politico crea un disvalore morale peggiore se lo avesse commesso un comune cittadino. Facciamo un esempio: un politico cammina con un noto mafioso, non commette un reato penale per il nostro codice però commette un reato morale. Il politico viene meno ad un proprio obbligo cioè il dover essere attento non solo a quello che si è ma anche a come si appare perché il politico rappresenta le istituzioni e così facendo le rende poco credibili. Per questo c’è bisogno di norme comportamentali extrapenali capaci di trasmettere una condotta della politica che non si presti ad equivoci. Invece spesso ciò non avviene. La gente dalla politica pretende un comportamento integrale ma anche il cittadino ha anch’esso la responsabilità morale di dover scegliere il politico onesto. Una società civile malata esprime un ceto politico malato, una società civile sana esprime un ceto politico sano. L’Assemblea Regionale Siciliana è lo specchio di questa Sicilia. Non solo i cittadini, ma anche la politica deve fare la sua parte. Deve tornare alle regole e selezionare una classe dirigente sana e corretta. La politica deve essere costruttiva ed avere capacità di crescere come il contadino pianta un albero di ulivo davanti casa pur sapendo che saranno i suoi discendenti a godere dei frutti. Se voi cittadini e noi politici operiamo in tal senso possiamo restituire speranza a tanta gente che l’ha persa. Far vincere la buona politica sulla mala politica dipende sia da chi vota sia da chi è stato votato. Per tali motivi il Progetto di Legalità promosso dall’associazione “Progetto Speranza CFS” merita tantissimo apprezzamento  perché almeno per una volta ci invita a riflettere”.

Natale Lisitano

Natale Lisitano

Il Pensiero del Presidente dell’Associazione Progetto Speranza Centro CFS” :

Da tempo un associazione culturale siciliana, “Progetto Speranza – Centro CFS”, presieduta da Natale Lisitano si muove nel territorio promuovendo progetti e d’incontri che hanno come tema la giustizia e l’azione umana da un punto di vista dell’etica cattolica. Nel recente convegno di Taormina sulla legalità Natale Lisitano ha detto: “La fede traccia la rotta della nostra vita. Quello che conta è saperla seguire. L’incontro di questa sera intende proporre alla nostra comunità un messaggio volto ad affermare i principi della legalità sui quali costruire un progetto culturale di sviluppo sociale ed economico, per la rinascita della speranza. Abbiamo pensato di realizzare un convegno dove affrontare il tema della spiritualità  in termini di solidarietà, impegno pubblico e legalità. Temi che ci impegneremo a trattare in futuro anche in altri convegni che serviranno ad  affrontare anche il tema dello sviluppo economico, necessario per uscire da una crisi che favorisce contemporaneamente l’emigrazione, la corruzione e la criminalità. La proposta dell’associazione Progetto Speranza” puntualizza Natale Lisitano “sviluppata in collaborazione a docenti dell’Università di Messina, ad associazioni che operano nel settore turistico-alberghiero e con il supporto dell’esperienza di uomini che hanno già realizzato progetti culturali e di sviluppo ai quali ispirarsi, è quella di diffondere la conoscenza delle politiche attive del lavoro per promuovere l’occupazione e lo sviluppo nel nostro territorio. L’obiettivo è quello della realizzazione di una rete che leghi operatori del settore, amministratori locali, associazioni datoriali, esperti del mercato del lavoro e semplici organizzazioni di persone, tutti ispirati dalla ricerca del bene comune. Si tratta di un lavoro principalmente culturale, ma anche operativo, che leghi appunto le competenze con le motivazioni etiche, morali e sociali e fornisca anche risposte alle esigenze di quei tanti ragazzi che sembrano senza speranze. Fornire appunto una speranza a chi l’ha persa o si è arreso, dimostrando che si può fare”.

In sintesi nelle citazioni abbiamo visto che:

Per il ministro religioso (Cardinale Angelo Bagnasco): “Lo sviluppo vero non può tenere separati i temi della giustizia sociale da quelli del rispetto della vita e della famiglia”

Per l’uomo politico (On. Nello Musumeci): “Non solo i cittadini, ma anche la politica deve fare la sua parte. Deve tornare alle regole e selezionare una classe dirigente sana e corretta. Perchè Una società civile malata esprime un ceto politico malato, viceversa una società civile sana esprime un ceto politico sano”.

Per il cittadino impegnato nel sociale (Natale Lisitano): “è la fede che traccia la rotta della nostra vita. Occorre realizzare una rete che leghi, ispirati dalla fede cristiana, operatori del settore, amministratori locali, associazioni datoriali, esperti del mercato del lavoro e semplici organizzazioni di persone, tutti motivati dalla ricerca di un bene comune”.

 

Tre differenti visioni legati da un unico denominatore:  la promozione di “giustizia e legalità” che è la chiave di volta per costruire una società sana ed un futuro migliore!

Ma chi è il  soggetto protagonista di questa “Rivoluzione Culturale”?

E’  L’UOMO !

Dall’evoluzione dell’uomo dipendono i destini della nostra società

 

IL RUOLO DELLA PSICOSINTESI: la ricerca della AUTOCONSAPEVOLEZZA come obiettivo per allontanarsi dal degrado etico-morale!

Abbiamo preso in esame un tema delicato e di vitale importanza per la nostra sopravvivenza, la nostra evoluzione e la nostra crescita spirituale.  Il degrado etico-morale che sta vivendo la nostra società dipende dall’uomo e, in questo contesto, la politica è l’espressione dell’evoluzione umana. Una società malata esprime una classe dirigente corrotta e malefica viceversa una società sana saldamente ancorata a sani principi può contare sul buon governo di rappresentanti che hanno la consapevolezza di fare le loro scelte secondo principi etici e morali esemplari.

Sosteneva a tal proposito Albert Einstein: “che, scegliere in quale universo vivere, benevolo o malevolo, è la nostra scelta esistenziale fondamentale. Una scelta che ognuno deve compiere per se stesso“.   

Il nocciolo della questione è tutto qui. Tradurre questo concetto nella vita di ogni giorno non è semplice significa che ciascuno di noi deve lavorare su di sè e puntare sulla propria crescita personale attraverso il proprio talento per contrastare quella crisi di valori che poi in sostanza si traduce nel “degrado” etico-morale che sta vivendo la nostra società. Dobbiamo renderci conto che quella che stiamo attraversando non è una crisi di passaggio, ma una crisi di valori politico-economica e sociale che rischia di incancrenirsi e diventare irreversibile con tutte le conseguenze possibili ed immaginabili.

Occorre che ognuno di noi abbia consapevolezza di quello che sta accadendo e del futuro che ci aspetta se  “se scegliamo di vivere in un universo malevolo“. Per superare questo degrado sociale verso il quale stiamo andando incontro occorre un grande cambiamento, un cambiamento di tutti.  E’ un cambiamento interiore quello del quale c’è bisogno perché quello che siamo dentro e la nostra evoluzione interiore, si riflette inesorabilmente anche all’esterno e crea la nostra realtà! Ecco perchè è necessario che ognuno di noi abbia la CONSAPEVOLEZZA di tutto ciò. 

Sul tema della Consapevolezza un giovane studioso napoletano di Psicosintesi, Mauro Ventola ha scritto un libro intitolato L’evoluzione Possibile dell’Uomo, un saggio sull’autoconsapevolezza, qualità fondamentale per affrontare il cambiamento che il mondo ci sta chiedendo.

 

Il libro di Mauro Ventola sintetizza il pensiero di grandi saggi come Assagioli e  Maslow avevano sostenuto sul tema della autoconsapevolezza. In parole povere l’autoconsapevolezza è “il risultato del lavoro che ognuno di noi deve fare (entrando in contatto con tutte le parti di sè, integrandole e dirigendole fino a toccare la propria essenza) per progredire in modo creativo e sano per se stesso e per il mondo. Proprio come accade ad un imprenditore che, guardando ai propri collaboratori come parti di sè, li integra e li coinvolge, rendendoli sempre più partecipi del progetto. In tal modo rafforza l’impresa e, al contempo, la rende un elemento creativo e vitale anche per il contesto geografico e culturale in cui è radicata.”

Il Progetto Volontà e la missione del nostro tempo

Il dott. Mauro Ventola

Mauro Ventola

Il lavoro  di ricerca di Mauro Ventola lo vede ancora protagonista con un nuovo volume intitolato “Conversazioni per il Futuro”.  A spiegare i contenuti del volume è lo stesso Ventola il quale dice: “Si tratta di un libro di interviste ad alcuni dei più grandi psicosintetisti sui temi della Psicosintesi, rivolti al futuro e alla costruzione di un canale tra la mia generazione, e quella degli adulti, per lavorare al nuovo. Questo lavoro si fonda su un nucleo di idee preciso, che è questo: 

  • Conversazioni- L’idea di generare “conversazioni che contano”, che possano essere uno spazio per nuove possibilità di vita. La Psicosintesi è infatti una disciplina che ha al cuore la ‘trasformazione personale’, e mi piace definire la trasformazione personale come ‘la genesi di nuove possibilità di vita’. E’ nello spazio delle conversazioni che questa cosa può avvenire. Sostare nelle domande, diceva Platone, genera l’allargamento dell’anima”.
  • Futuro- L’idea che ogni tempo ha una missione storica, e che la missione fondamentale del nostro tempo sia quella di colmare il gap tra l’evoluzione tecnologica e quella della coscienza, proponendo “una strada con un cuore”. 
  • Vuoto ontologico- L’idea che la Psicosintesi possa essere utilissima per la missione del nostro tempo, proprio perché la sua premessa che la sofferenza esistenziale è “l’ira di Dio dentro di noi per una Chiamata tradita”, come diceva Jung e pensa anche Assagioli, possa rispondere al “vuoto dell’essere” (che è un vuoto dell’anima) avvertito dai giovani della mia generazione più sensibili – e spesso ‘superdotati’. 
  • Nuove forme e nuovi linguaggi- L’idea che, se vuole sopravvivere e diffondersi, la Psicosintesi deve adeguarsi alle forme di questo tempo e generare nuovi linguaggi con cui mediarsi nella realtà, e aderire ai nuovi “sistemi di valori” emergenti. 

A questo lavoro di ricerca, reso operativo grazie al supporto del Centro di Psicosintesi di Napoli e di un gruppo di giovanissimi allievi di Ventola, sempre a Napoli, hanno aderito alcuni dei più grandi psicosintetisti, anche allievi diretti di Assagioli, come Piero Ferrucci e Alberto Alberti, oltre che a Gianni Yoav Dattilo, Giuseppe Campanella e altri grandi nomi.  Il lavoro è completo come preparazione, e adesso si apre una fase in cui occorre sostenerlo materialmente per farlo esistere nel mondo. Per questo Mauro Ventola ha aperto una raccolta fondi su un sito che ha come scopo quello di facilitare il finanziamento di progetti che contano: buonacausa.org..

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