GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Catania

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Alla cerimonia hanno preso parte i militari dell’Aeronautica Militare della Base Aerea

La corona di alloro commemorativa

La corona di alloro commemorativa

Base Nato Sigonella (Ct)“L’11 settembre 2001 ha cambiato per sempre il corso della storia umana. Oggi, esattamente a distanza di 14 anni, siamo qui riuniti insieme, personale Statunitense e dell’Aeronautica Militare Italiana – militari e civili – fratelli e sorelle tutti, per avvalorare e difendere il nostro comune istinto per la difesa della libertà che tiranni assassini hanno cercato invano di sottomettere nel corso di quella funesta mattinata di settembre”.
Queste sono le parole del Captain Christopher Dennis, Comandante della Naval Air Station (NAS) della Marina Statunitense di stanza nella parte ovest del sedime della base dell’Aeronautica Militare (AM) di Sigonella, durante la cerimonia per la commorazione dell’11 settembre alla quale ha preso anche il personale militare della Base Aerea e del 41° Stormo Antisom, capeggiati dal loro Comandante, Colonnello Pilota Vincenzo Sicuso.
Nel corso della cerimonia, non aperta al pubblico esterno, i due Comandanti delle Comunità Italiana e Americana hanno deposto una corona d’alloro ai piedi del monumento eretto per ricordare la strage delle Torri Gemelle nel piazzale antistante il comando della NAS nella parte ovest della Base Aerea Siciliana.
Aver preso parte a questa cerimonia, è per me un motivo di grande orgoglio e soddisfazione perché gli uomini e le donne della Base Aerea di Sigonella, intesi come Aeronautica Militare e US Navy, si sono ritrovati ancora una volta uniti per continuare ad avvalorare con sentita determinazione la convinzione della difesa delle libere istituzioni dall’infame politica del terrore. L’11 settembre ci ha insegnato che nessuno è sicuro, nemmeno a casa propria, ma ci ha mostrato che lottando fianco a fianco come fratelli d’armi è possibile vincere la battaglia contro il nemico comune…il terrorismo”. Sono le parole del Col. Sicuso che, a margine dell’evento, ha inteso esprimere la propria soddisfazione e la convinzione che quelle Italo-Americana di Sigonella sono due componenti che si completano e formano un dispositivo solidale ed efficiente al servizio della Comunità e delle Istituzioni.
Infatti, i rapporti e le attività della Base Aerea dell’Aeronautica Militare di Sigonella con la locale U.S. Naval Air Station sono improntati ad un profondo e convintissimo senso di collaborazione emerso, ancora una volta, durante quest’ultima cerimonia. Fondamentali in tal senso risultano le continue esercitazioni congiunte svolte sul sedime di Sigonella nonché l’impulso dei vertici locali del Paese ospite, al fine di ottimizzare i rapporti fra le due componenti nazionali, le quali, pur nell’assoluto rispetto delle reciproche sovranità, operano al meglio, attestandosi su vertici di cooperazione eccellenti sia nell’ambito aeroportuale, sia nei rapporti con la Comunità locale, ai vari livelli organizzativi ed istituzionali.

  M.llo Carmelo Savoca

1 La corona di Alloro

I due comandanti depongono la corona di alloro

Il discorso commemorativo del comandante Sicuso

Il discorso commemorativo del comandante Sicuso

Un momento della cerimonia

Un momento della cerimonia

Un momento della cerimonia

Un momento della cerimonia

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Taormina (Me)Dal 19 al 25 settembre 2015 si terrà la V edizione di TaoBuk, il festival internazionale del libro di Taormina cha ha pensato anche alle famiglie con TaoFamily e con un ciclo di laboratori ludico-didattici a cura di Officine Culturali.
Il ciclo di iniziative dedicate ai più piccoli avrà per tema “Taormina tra mito e leggenda!” permettendo ai giovani partecipanti del TaoBok di scoprire la storia di una delle città più antiche della Sicilia. Taormina, che al cospetto della “Montagna” guarda il mare, è sempre stata simbolo di una Sicilia popolata da giganti, uomini-pesce e fate. Ambita meta dei viaggiatori, è indiscussa protagonista di storie misteriose tramandate nei racconti popolari. I giovani partecipanti durante ogni appuntamento avranno l’opportunità di conoscere le storie e le curiosità legate al territorio e di reinterpretarle. I laboratori sono composti da una prima fase narrativa alla quale ne seguirà una creativa durante la qiale i bambini potranno creare la loro storia, tramite l’illustrazione, il fumetto o un mini teatrino delle marionette.
I laboritori di TaoFamily a cura di Officine Culturali si terranno nelle giornate di sabato 19, domenica 20, giovedì 24 e venerdì 25 dalle ore 16.00 alle ore 18.00 presso la Biblioteca Comunale di Taormina.
Per maggiori informazioni sulla V edizione del TaoBuk scarica il programma della rassegna o consulta il sito www.taobuk.it. Per avere maggiori dettagli sul ciclo di laboratori a cura di Officine Culturali è possibile contattare i seguenti numeri 0957102767 | 3349242464.

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CATANIA. E’ tempo di scuola, appena iniziata, ci sembra doveroso dedicare un articolo parlando degli addetti ai lavori ovvero gli insegnanti che in questo momento sono in prima linea ad affrontare con i loro aluni il nuovo anno scolastico, quest’anno alquanto impegnativo per l’entrata in vigore della riforma varata dal Governo Renzi. Per spiegare i termini essenziali di come deve essere esercitata la professione più bella del mondo e delle motivazioni che spingono buona parte del corpo docente ad intraprendere questo lavoro, abbiamo intervistato un’insegnate che in termini di grande professionalità e, attaccamento al suo lavoro la dice lunga. Stiamo parlando dell’insegnante Agnese Milioto (laurea in “Scienze per la formazione dell’infanzia e della preadolescenza” presso l’Università di Padova)  per i suoi piccoli alunni, “Maestra Agnese”. L’abbiamo scelta perchè ci ha incuriosito il sito web che ha realizzato, dedicato ai suoi alunni. Possiamo definirla a tal proposito una maestra innovativa e creativa, ma soprattutto un insegnate che ama profondamente questo mestiere. L’abbiamo incontrata e le sue parole, confermano quanto abbiamo appena detto.

Maestra Agnese perchè dedicare un sito web ed una pagina su Facebook alla didattica e ai propri alunni?

Ritengo, che l’impiego a scuola delle nuove tecnologie possa davvero avere una propria valenza solo se si è capaci di rivoluzionare il nucleo stesso dell’azione educativa e, con esso, inevitabilmente il rapporto insegnante/alunno e il ruolo del docente stesso. L’uso delle TIC è ormai imprescindibile nella mia vita quotidiana e, ovviamente, anche nella mia didattica. La scuola e la didattica sono oggi oggetto di profondi cambiamenti legati alla rivoluzione digitale, ma anche all’affermarsi di nuove metodologie didattiche e forme di apprendimento. L’importanza della tecnologia nei processi di insegnamento-apprendimento è ormai una certezza innegabile e il riconoscimento di tale importanza è chiaramente sottolineato anche nei documenti ministeriali finora proposti per la riforma della scuola. Oggi è dunque fondamentale ripensare ad una didattica che possa accogliere pienamente tutte le potenzialità offerte dalle innovazioni tecnologiche. Tuttavia, la scuola italiana non è del tutto pronta a raccogliere questa sfida. Infatti, da una parte, per mancanza di fondi, abbiamo ancora scuole totalmente sfornite di qualsiasi dotazione tecnologica; dall’altra assistiamo alla presenza di scuole dove sono stati finanziati programmi a volte anche lungimiranti. Si pensi ai progetti delle Cl@ssi 2.0, Scuole 2.0, Editoria digitale, Piano LIM, registri elettronici, Tablet, ForDoc, ecc… Ma a cosa servono tutti questi progetti innovativi se non si è ancora pronti ad accettare e comprendere il significato di tale mutamento? Senza alcun intento generalizzante e senza sprezzare il prezioso lavoro dei colleghi, ho più volte osservato alcuni insegnanti in difficoltà nel padroneggiare dispositivi tecnologici che conoscono poco o non conoscono affatto, vedendosi dunque in difetto, non capaci di rispondere a tutte quelle domande o curiosità che la tecnologia suscita, dovendo così accettare di non sapere o di essere smentiti da un alunno che, non è raro, ne sappia di più di loro. Altri, di fronte a tali strumenti, pensano di perdere il proprio ruolo, perché si pongono come detentori di un sapere assoluto. Più concretamente, molti insegnanti spesso non credono nella reale utilità e nell’effettiva valenza didattica delle nuove tecnologie. A tal riguardo, appare ragionevole la critica che Nicholas Negroponte fa alle insegnanti:
“Se un insegnante della metà dell’Ottocento”, venisse trasportato dalla macchina del tempo in un’aula di oggi, potrebbe riprendere da dove era rimasto il suo collega dei giorni nostri. Ci sono ben poche differenze sostanziali tra come s’insegna oggi rispetto a 150 anni fa. L’impiego della tecnologia è circa allo stesso livello! Quindi, invece di chiederci perché i nostri alunni a scuola spesso perdono interesse e si annoiano, o di chiederci perché una quantità sempre più crescente di essi sono “afflitti” da deficit di attenzione, preoccupiamoci della dissonanza che si sta sempre più creando fra i metodi attuali di insegnamento e gli interessi naturali dei ragazzi.
Abbiamo visto il suo sito, intitolato “Maestra Agnese” constatando che sta avendo un ottimo successo.
Grazie. In effetti un successo inaspettato per i numerosi collegamenti che ogni giorno registra il sito. Gli ingredienti fondamentali, che mi hanno permesso di raggiungere questi inaspettati risultati, sono stati impegno, costanza, tempo e, perché no, anche una spruzzata finale di fortuna! Grazie all’evoluzione della rete, quello che solo pochi anni fa era un processo macchinoso e che richiedeva notevoli conoscenze tecniche oggi è diventato semplice e alla portata di tutti. Un tempo era, infatti, indispensabile rivolgersi a un webmaster o a un web designer; oggi invece vi sono numerosi programmi, anche gratuiti, che consentono di realizzare un sito personale senza troppa fatica e, a tal proposito, la rete offre molteplici consigli illuminanti. Dunque, non serve essere programmatori, grafici o ingegneri informatici. Sul web le opportunità sono infinite e sempre più numerose sono le persone che si dedicano alla realizzazione personale di un sito internet. Tutto ciò che serve per creare un sito o un blog sono dunque tempo, costanza e qualche buona idea.

Ricordiamo che la prof.ssa Agnese ha conseguito una master in “Metodologie dell’insegnamento e didattica multimediale per l’apprendimento attivo

Vedo che ha le idee chiare a tal proposito, Un esempio che molti suoi colleghi potrebbero seguire. Parliamo di lei e della scelta di intraprendere la strada dell’insegnamento

Mi è sempre piaciuto questo mestiere. Mi piace insegnare, apprendere, il contatto con i libri e i loro contenuti ricchi di sapere. Ma soprattutto amo i bambini e stare con loro. I bambini mi regalano emozioni indescrivibili. I loro sguardi, i loro sorrisi, i loro abbracci mi rendono felice. Come diceva Maria Montessori, “i bambini sono la parte migliore del mondo”. Queste motivazioni mi sono state preziose perché mi hanno permesso di superare le tante difficoltà della mia carriera. Per me essere insegnante non è mai stato facile. Il mio lavoro mi ha sempre portato a vivere lontana dalla mia terra e dai miei affetti e a confrontarmi ogni anno con diverse realtà. Insegnare, il più delle volte, è stata come una maratona irta di ostacoli, ma nonostante ciò, continuo a considerare l’insegnamento una meravigliosa professione.

Insegnare e rapportarsi con gli alunni, di qualsiasi età, non è facile. Cosa ci vuole per essere un buon insegnante?

Credo che ogni azione dell’insegnare per essere efficace debba essere fatta con il cuore.
Non ho la pretesa di insegnare niente a nessuno, a parte ai miei alunni, che cerco di mettere nelle condizioni di imparare, più che insegnare loro qualcosa, ma ritengo che, per essere un buon insegnante devi unire alle tue competenze professionali principalmente il cuore. Questa, a mio avviso, è la base da cui partire per edificare un proficuo apprendimento ed è questo l’elemento chiave che mi aiuta e tenere alta la loro attenzione in tutto ciò che cerco di trasmettere loro.
Durante questa intervista lei ha usato spesso la parola “Amore” verso questa professione e i propri alunni. Vogliamo soffermarci per un attimo su questo termine?
Ogni insegnante, in qualità di “attore sociale”, dovrebbe essere costantemente consapevole di avere l’enorme potere, nel bene e nel male, di lasciare un segno nei propri alunni. Per questo motivo mi chiedo spesso: quando saranno adulti i bambini che oggi sto educando, quali ricordi porteranno con loro di questi anni condivisi insieme? Il mio desiderio più grande sarebbe quello di essere ricordata come un’insegnante che ha saputo trasmettere il proprio AMORE. Sì, l’AMORE, perchè esso a parer mio, è l’elemento fondamentale nell’educazione. Amare un bambino per me significa prima di tutto donare totalmente se stesso e impegnarsi molto. Occorre impegno per superare le difficoltà che durante il cammino si incontrano; amare significa guardare prima alla persona, poi all’alunno; amare significa conoscerne la personalità, le debolezze, le fragilità, le attitudini, le qualità; amare significa rispettare i suoi tempi, parlare alle emozioni e non solo agli intelletti. Non credo però che basti solo possedere e comunicare astrattamente questo sentimento;occorre infatti in qualche modo impersonarlo, rappresentandolo quotidianamente con il proprio esempio e la propria condotta. In tutti questi anni di insegnamento mi sono spesso chiesta: che cosa capiterà a quell’essere se non dovessi prendermi cura di lui? Questa è anche l’incessante domanda che tiene desta la mia vocazione d’insegnante, consapevole, come sosteneva San Giovanni Bosco, che “per poter educare bisogna amare”. Nessuno stipendio, nessun avanzamento di grado, nulla può competere con la felicità spirituale che deriva da questa ineffabile, continua riscoperta. Tutto, dunque, a parer mio, va analizzato a partire dall’ottica dell’amore e del dono. Infatti, penso che domandarsi sempre cosa si possa dare, piuttosto che concentrarsi solo su cosa si debba fare, rappresenti l’incessante impulso che alimenta chi fa l’educatore.

Concetti che le fanno onore, ma ritiene che basti insegnare con amore per far si che la scuola diventi davvero palestra di vita, di crescita culturale e maturità per chi la frequenta?

Ovviamente no. Non basta solo insegnare con amore, occorre anche esercitare questo mestiere secondo un etica che riguarda la professione, i colleghi, l’istituzione scolastica ed i genitori dei propri alunni.

Vuole spiegarci meglio?

Semplice. La mia proposta di condotta etica non si limita alla relazione duale tra alunno ed insegnante, in quanto quest’ultimo si trova ad agire in una comunità più vasta della singola classe, in cui operano colleghi, genitori, agenzie educative varie, etc. Schematicamente, l’agire dell’insegnante di scuola primaria eticamente ispirato, a parer mio, potrebbe essere così descritto. Per quanto riguarda – l’etica verso la professione – l’insegnante dovrebbe agire come professionista della formazione, impegnarsi a valorizzare la professione docente e a tutelarne la dignità. Dovrebbe, altresì, curare la propria preparazione attraverso l’aggiornamento e l’approfondimento delle competenze professionali. Dovrebbe ancora mettersi in discussione e praticare l’autovalutazione, senza abusare del potere che la sua professione gli conferisce. L’etica verso i colleghi invece comporta saper costruire relazioni feconde con i colleghi, improntate sul rispetto e basate su un forte spirito di collaborazione. In parole povere credo che ogni insegnante dovrebbe relazionarsi con i colleghi non secondo i propri modelli, ma rispettando le diversità di pensiero altrui. E’ importante mettere a disposizione dei propri colleghi le risorse e le esperienze personali. Infine, dovrebbe individuare e concordare strategie comuni per valutare con uguali criteri principi e strumenti. Per quanto riguarda -l’etica verso l’istituzione scolastica- ritengo sia nostro dovere adoperarsi per creare un ambiente impegnato, accogliente e culturalmente stimolante. Occorre impegnarsi per superare quell’immagine diffusa nell’opinione pubblica degli insegnanti-istruttori opachi e rassegnati in una scuola di massa scialba grigia e ripetitiva. Occorre una grande sinergia dove ognuno deve fare la sua parte da protagonista a cominciare dallo Stato fino al corpo dei docenti per dare vita ad una nuova immagine della sua scuola e farla apprezzare dalla comunità.
Non ultima -l’etica nelle relazioni con i genitori. L’insegnante dovrebbe riconoscere la famiglia come interlocutrice fondamentale della sua attività professionale e favorirne un clima di fiducia e di collaborazione,incoraggiando incontri in cui ciascun genitore possa esprimersi liberamente senza il timore di essere giudicato. Dovrebbe, altresì, informare la famiglia sulle problematiche che emergono per elaborare nuove situazioni educative.
Non voglio avere la pretesa di insegnare niente a nessuno poichè quello che ho detto già lo fanno molti miei colleghi, l’auspicio è che questi concetti siano sempre più diffusi tra i docenti poichè solo in questo modo le future generazioni potranno beneficiare di una scuola-palestra di eccellenze nella didattica e nella formazione dei propri alunni.

Un ragionamento ricco di spunti e buoni propositi dalla quale traspare il grande amore che lei nutre per questo suo lavoro, una vera e propria missione visto che c’è in gioco la formazione e la maturità delle future generazioni. Voglio ringraziarla per la sua disponibilità e per l’impegno con il quale porta avanti questa “missione”. Le chiedo un ultima cosa, un invito da poter condividere con tutti i protagonisti del complesso mondo della scuola.

Ha detto bene, la nostra è proprio una missione. Perciò le prime parole che mi vengono in mente sono “Osserva ed agisci con il cuore!” Per me è davvero così. Sento di dare un vero significato alla mia professione-missione solo nella misura in cui dono me stessa ai miei alunni, amandoli ed accettandoli per quello che sono.

                                      ROSARIO MESSINA

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Nella bella città di Enna, la Musica è diventata la protagonista degli eventi culturali, ad opera del “Coro Lirico/Sinfonico Città di Enna”che dalla fine del 2013 è “attivo” in produzioni concertistiche e teatrali nella magnifica cornice del Teatro Garibaldi, nel centro della città, inaugurato il 5 novembre del 1872 con l’Ernani di Giuseppe Verdi. Da quella data ha rappresentato per tutta la comunità ennese il suo centro culturale.
Il M°Alessandro Maccari è il Direttore Artistico del Coro cittadino e proprio da lui è nata “l’idea” di costituire una formazione corale che potesse restituire alla città e non solo, la tradizione operistica e sinfonica radicata negli ennesi e rappresentata anche al Castello di Lombardia nel “Teatro più vicino alle stelle”, luogo suggestivo e unico nel suo genere.
Il Maestro Maccari, con la sua competenza, poiché da anni riveste i ruoli del baritono verdiano, con una voce di rara bellezza e di indiscussa tecnica, ha messo a disposizione tutta la sua esperienza di interprete e di regista, nelle rappresentate di selezioni di Nabucco, Il Trovatore, La Traviata, Ernani, La forza del destino e di Rossini Il Mosé, la Semiramide e L’assedio di Corinto, che la critica e il pubblico hanno apprezzato nel tour estivo. ”Abbiamo voluto restituire a questa città la giusta dimensione artistica” spiega il direttore artistico “con tanta umiltà e semplicità: valorizzazione del territorio e formazione , infatti, io e i miei collaboratori stiamo davvero formando questi coristi, che sono stati scelti attraverso audizioni ben articolate per selezionare al meglio la qualità delle voci, e all’interno del coro sono stati individuati dei solisti dalle belle qualità vocali e musicali. Stiamo coinvolgendo il territorio, le scuole e tanti sono gli appassionati che ci seguono, la città a la sua provincia sta rispondendo con tantissimo entusiasmo. Sicuramente al nostro Coro si unirà “Il Piccolo Coro di voci bianche” che arricchirà ancora di più tutti i concerti sinfonici e di musica sacra; in preparazione abbiamo l’Attila di G.Verdi e La Lucia di Lammermoor di G.Donizetti. Continueremo durante i concerti e le rappresentazioni ad esporre i quadri dei M.stri Gaetano Provitina ed Ettore Risita in un connubio ideale tra “musica e pittura”.
Il baritono Alessandro Maccari ha ringraziato il soprano Luisa Pappalardo, che è il Maestro Preparatore e Direttore del Coro artista completa, cantante e pianista definita da tutti l’anima” del Coro; la giovane pianista Valentina Santuzzo, brillante rivelazione, attenta esecutrice; la Presidente Dott.ssa Patrizia Fundrisi che insieme a Carlo Luca Leonardo e Mariella Milletarì, coordina i portavoce, gli addetti alla stampa, le costumiste e tutte le attività del Coro.
Infine il Maestro ha dichiarato:sono molto contento dell’attenzione che il Sindaco Avv.Maurizio Dipietro e tutta l’amministrazione sta riservando al Coro Cittadino, comprendendo come la vera Musica può essere una risorsa e l’espressione dell’evoluzione della città, dove i giovani, vengono coinvolti in un progetto fondato sull’alfabetizzazione e la produzione musicale, stimolando la ricerca di valori che ci riportano tutti ad apprezzare quello che è definito “ Patrimonio dell’Umanità”, cioè l’opera lirica italiana capace di radunare tanto pubblico”.

Spettacolo di musica lirica

Spettacolo di musica lirica

 

Un concerto

Un concerto

Il M° Alessandro Maccari

Il M° Alessandro Maccari

Il pubblico in teatro

Il pubblico in teatro

Concerto con Maccari

Concerto con Maccari

Il Coro

Il Coro

I coristi

I coristi

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Santa Maria di Licodia (Ct)- Sabato 5 settembre in via Regina Margherita a Santa Maria di Licodia, alle ore 20 si terrà la “XXVI edizione del Premio La Torre D’Argento 2015” che ogni anno premia alcuni personaggi che si sono distinti nel mondo della cultura, della musica, del giornalismo e della televisione. I premiati quest’anno saranno: Alessandro Sallusti direttore de Il Giornale, Paolo Del Debbio, giornalista e conduttore Tv di rete 4 e Giacomo Scinardo, musicista catanese che ha ottenuto importanti riconoscimenti in ambito nazionale e internazionale . La manifestazione è organizzata dal direttore artistico Giancarlo Santanocito, mentre a presentare la serata, sarà la giornalista Mary Sottile.
Ospiti della serata anche il musicista Dafni Pinzone, il gruppo “Kanal 32” e il soprano Carmen Salamone, vincitrice del premio internazionale per cantanti lirici “Salvatore Fisichella”, edizione 2014, che si è tenuto a Torino.

                              Milena Arcidiacono

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CATANIA- Al via la VII edizione di “Corti in Cortile”, il Festival internazionale del Cortometraggio che si svolge annualmente a Catania presso il Cortile Platamone, Palazzo della Cultura, in via Vittorio Emanuele 121; 4 – 5 – 6 settembre: una tre giorni dedicata alla cinematografia e in particolare alla proiezione di cortometraggi italiani e stranieri in concorso. In giuria ci saranno personaggi noti in ambito culturale come Piergiorgio Di Cara, scrittore e sceneggiatore, Davide Bennato, sociologo e docente dell’Università degli Studi di Catania, Ivan Scinardo, Direttore del Centro sperimentale di Cinematografia di Palermo. A decretare il “Miglior Cortometraggio Sociale” saranno la prof.ssa Silvana Grasso insieme ad un componente del CSVE (Centro Servizi Volontariato Etneo). Verrà proiettato, inoltre, il cortometraggio “Mea Vita” di Caterina Falcone, vincitrice del premio “Donne tra storia mito e realtà” organizzato dalla FIDAPA. Non mancheranno, poi, documentari e mostre fotografiche fra cui quella di Chiara Di Salvatore e della “Fondazione Angelo D’Arrigo”; ma anche la rassegna di Book trailer , per il secondo anno consecutivo, curata da Fulvia Toscano (direttore artistico del Festival del libro e delle narrazioni “Naxoslegge”). Un’occasione anche per riscoprire Catania e il suo patrimonio architettonico, ovvero i luoghi del capoluogo etneo resi noti dai più celebri set cinematografici.
Dal cinema all’arte, fino ad arrivare alla letteratura e alla poesia; uest’ultima curata dal Centro di Poesia Contemporanea di Catania, che introdurrà l’ultimo libro “The conversation of voices” dello scrittore Roberto Mussapi, con gli interventi di Antonio Di Mauro e Alfio Grasso. E ancora, incontri e dibattiti su “Cinema e Psicanalisi”, a cura del vignettista e illustratore Totò Calì.
Insomma, un ricco programma all’insegna della cultura!

                                         Milena Arcidiacono

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Gravina di Catania-

Artisti del panorama nazionale si incontreranno questa sera presso l’Anfiteatro Comunale di Gravina di Catania (CT), in via Roma, 38, per la seconda edizione de “La notte dei Desideri: Artisti per un respiro”, lo spettacolo di beneficenza promosso dalla Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus. “L’idea nasce dall’incontro con Michela Puglisi, responsabile della delegazione di Vittoria – Catania della Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus e mamma della piccola Giada, anche lei affetta da questa terribile malattia mortale. Abbiamo voluto coinvolgere artisti di calibro nazionale a sostegno della ricerca, per cercare di realizzare il desiderio dei tanti malati di fibrosi cistica: far sì che il respiro non sia più l’affanno mortale di una malattia genetica” – spiega il direttore artistico Dario Privitera.
A sostegno della ricerca sulla Fibrosi Cistica ci saranno Deborah Iurato da Amici 2014 (Canale 5), Virginia Cristaldi da The Voice 2015 (Rai 2), Elisa Lamberti da Italia’s Got Talent 2015 (Sky), Michele Nocca da Amici 2015 (Canale 5), Don Cash da Forte, Forte, Forte 2015 (Rai 1), Cesare Cernigliaro da Amici 2014 (Canale 5), Verdiana Zangaro da Amici 2013 (Canale 5), Ruly Rodriguez Mr. Ataca Bro (Mtv), Salvo La Rosa e Giuseppe Castiglia (Antenna Sicilia). A presentare lo spettacolo saranno il direttore artistico Dario Privitera e la giornalista di Sestarete TV Marzia Vaccino.
Grazie alla prima edizione della manifestazione, la Fondazione Ricerca Fibrosi Cistica Onlus ha raccolto ben 4 mila euro, ricavati dalla vendita dei biglietti: l’importo è stato interamente devoluto alla fondazione dalla responsabile della delegazione di Vittoria – Ragusa – Catania 2, Michela Puglisi. Durante lo spettacolo alcuni rappresentanti nazionali della Fondazione spiegheranno al pubblico cos’è la fibrosi cistica e come i malati di questa malattia trascorrono il proprio quotidiano.

Sarà possibile acquistare i biglietti presso:
– Punto Ticket: Viale Liberta 91 – Catania,
– Pelle sulla pelle: Via G. D’annunzio 156/b – Catania,
– B&B Etna Charme: Via Caboto, 24 – Mascalucia,
– Mariarita Panebianco Hair Studio: Via Roma, 15 – Zafferana Etnea,
Solo il 2 settembre dalle ore 19.00 sarà possibile acquistare i biglietti all’ingresso dell’anfiteatro di Gravina di Catania: Via Roma, 38 – Gravina di Catania – CT.

                                                    Milena Arcidiacono

APPROFONDIMENTO
La fibrosi Cistica è la più comune delle malattie genetiche gravi: nel mondo ne sono colpite circa 100.000 persone.
Grazie ai progressi della ricerca e delle cure, i bambini che nascono oggi con questa malattia hanno un’aspettativa media di vita di 40 anni ed oltre, mentre cinquanta anni fa non superavano l’infanzia.
In Italia vengono diagnosticati circa 200 nuovi casi all’anno: ogni settimana nascono circa 4 nuovi malati.
L’incidenza della malattia è simile in tutte le regioni d’Italia e corrisponde alla nascita di un neonato malato ogni 2500-3000 nati sani.
Non è contagiosa né si può contrarre nel tempo. È una malattia scritta nei geni, che viene normalmente diagnosticata nei primi mesi di vita.
Chi nasce con la malattia ha ereditato un gene difettoso sia dal padre sia dalla madre, portatori sani, spesso inconsapevoli, del gene CFTR mutato. In Italia c’è un portatore sano ogni 25 persone circa. La coppia di portatori sani, a ogni gravidanza, ha una probabilità su quattro di avere un figlio malato. La fibrosi cistica altera le secrezioni di molti organi, che risultando più dense, disidratate e poco fluide, contribuiscono al loro danneggiamento. A subire la maggiore compromissione sono i bronchi e i polmoni: al loro interno il muco tende a ristagnare, generando infezione e infiammazione ingravescenti nel tempo, fino all’insufficienza respiratoria. Tuttavia, nella sua forma tipica, la fibrosi cistica è caratterizzata anche da manifestazioni a carico del pancreas, che non svolge l’azione normale di riversare nell’intestino gli enzimi, con conseguente difetto di digestione dei cibi e nella crescita. Il progredire del danno pancreatico porta gran parte dei pazienti a sviluppare il diabete. Altre complicanze della malattia possono interessare l’intestino, il fegato, le cavità nasali e nel maschio i dotti deferenti.
Estratto dal sito www.fibrosicisticaricerca.it

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A consegnarlo a Santa Tecla di Acireale il noto giornalista Michele Cucuzza

Atlantic

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Santa Tecla – Acireale (Ct)- “…ora è la volta degli angeli del cielo dell’Aeronautica Militare di Sigonella che giornalmente svolgono il proprio compito con encomiabile e straordinaria semplicità d’animo, generosità e dedizione …!” Con questa frase ha esordito Antonello Musmeci, il direttore artistico e conduttore della 35° edizione del Premio Nazionale “La Garitta”, al momento di annunciare l’assegnazione speciale del medesimo premio al 41° Stormo Antisom di Sigonella, l’attività legata alla sicurezza e alla ricerca e soccorso in mare a salvaguardia della vita umana, in particolare quella dei migranti che intraprendono lungo il mediterraneo il viaggio della speranza verso le coste Italiane.
A ritirare il premio dalle mani del noto giornalista Michele Cucuzza, il Tenente Colonnello Pilota Maurizio Maggio su delega del Colonnello Pilota Vincenzo Sicuso, Comandante della Base Aerea di Sigonella.
L’evento ha avuto luogo venerdì 21 agosto 2015 nella piazza della frazione Santa Tecla della Città di Acireale (CT), davanti ad una platea molto interessata e gremita in ogni ordine di posto, alla presenza di Autorità locali, di noti personaggi televisivi anche internazionali e di una significativa rappresentanza di personale dell’Aeronautica Militare di Sigonella.
Il Premio prende il nome dal simbolo del pittoresco borgo marinaro di Santa Tecla: l’omonima storica torre di avvistamento posta nel mare ionico antistante sulla punta di uno scoglio a strapiombo sul mare. Organizzato dalla locale associazione culturale e sportiva “La Garitta” presieduta dal parroco don Alfredo D’Anna, il riconoscimento viene conferito annualmente a personaggi o realtà che si sono distinti in Terra di Sicilia nei vari campi (arte, religione, sport, scienza, spettacolo, istituzione…) e che hanno operato ispirandosi a valori essenziali come la pace, la sensibilità d’animo, il corretto rapporto con le istituzioni. L’edizione del 2015 del Garitta è stata dedicata al Razzismo ed al fermo rifiuto dello stesso.
Chiamato ad intervenire sul palco, il T.C. Maggio ha ringraziato gli organizzatori per la credibilità riconosciuta al 41° Stormo con l’assegnazione del Garitta. Ha dunque descritto il modo di agire del personale dell’Aeronautica Militare sottolineandone l’impegno costante e lo spirito di squadra che lo contraddistingue “…nell’agire con passione e generosità, portando e buttando sempre il cuore oltre ogni difficoltà...”!
La serata, intervallata da numerosi momenti musicali e dall’intervento di ospiti anche di caratura internazionale, ha visto la consegna di altri 11 premi “Garitta 2015”, tra i quali quelli al giornalista Michele Cucuzza, all’attore Bruno Torrisi, all’Arcivescovo di Monreale Mons. Pennisi, al TG3 Sicilia, a Salvo Sardisco del Parlamento Internazionale della Legalità.
Il premio Garitta rappresenta un’ulteriore testimonianza dei molteplici riconoscimenti che l’opinione pubblica Siciliana continua ad attribuire al personale del 41° Stormo Antisom di Sigonella nell’ambito dei compiti di ricerca e soccorso in mare. La missione istituzionale dell’Ente viene svolta diuturnamente ed in condizioni, talvolta, di estremo disagio meteo-ambientale, con la consapevolezza dei rischi personali che si corrono, ma orgogliosi di rendere un servizio sì dovuto alla Patria, ma anche di contribuire, in tante occasioni decisive, alla salvezza di preziose vite umane che altrimenti avrebbero potuto subire ben differenti destini. In tal senso, la più alta manifestazione ricevuta è arrivata con la Medaglia d’Argento al Merito Civile, appuntata dal Presidente della Repubblica Italiana il 28 marzo 2007 sulla Bandiera di Guerra del 41° Stormo, quale riconoscimento per la meritoria ed incessante opera svolta dal Reparto, con la dedizione e l’intimo coinvolgimento del proprio personale, a protezione dei traffici marittimi e della ricerca e soccorso di profughi e naufraghi in mare. Sono seguiti, tra gli altri: il premio “Scudi di San Martino 2010” di Firenze, il premio “Orione 2014” di Messina, il premio “Posidone 2015” di Fiumefreddo di Sicilia (CT), il premio “Award 2015” di Augusta (SR), i puntuali e numerosi plausi attribuiti dai vari Prefetti/Sindaci e di turno delle provincie di Catania e Siracusa.
Il 41° Stormo Antisom di Sigonella è dotato di velivoli “Breguet 1150 Atlantic” con i quali garantisce la propria missione primaria consistente nel contrastare la minaccia subacquea e navale e nel fornire il servizio di ricerca e soccorso in mare a lungo raggio mantenendo sotto controllo, a protezione delle principali vie marittime, le unità navali subacquee e di superficie potenzialmente ostili. Inoltre, assicura il controllo del traffico mercantile, nell’ambito delle operazioni contro il terrorismo internazionale, ed il supporto alle attività volte al controllo dei flussi d’immigrazione clandestina dai quadranti meridionali del mediterraneo, garantendo giornalmente – a mezzo del “Atlantic” che è in grado di condurre autonomamente ricerche sistematiche su tutto il Mediterraneo – la copertura delle ampie zone di mare d’interesse, consentendo la tempestiva localizzazione dei profughi in mare e l’allertamento degli organi preposti e garantendo al contempo un costante e pronto intervento SAR (search and rescue: ricerca e soccorso) in caso di sinistro marittimo e naufragio degli stessi.

 M.llo Carmelo Savoca

Intervento del TC Maggio

Intervento del TC Maggio

Gruppo Premiati

Gruppo Premiati

Equipaggio sull'Atlantic

Equipaggio sull’Atlantic

Atlantic in perlustrazione

Atlantic in perlustrazione

Vedetta sull'Atlantic

Vedetta sull’Atlantic

Imbarcazione avvistata

Imbarcazione avvistata

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Mamme che allattano

Mamme che allattano

Catania. E’ stato inaugurato all’inizio di luglio 2015 il “café bébé” in via Messina 348, centro allattamento, voluto da Grazia De Fiore.
Questo luogo à dedicato alle neo mamme ed alle donne che partoriranno a breve, con lo scopo di promuovere e divulgare la pratica naturale dell’allattamento al seno, ricevere informazioni sul “portare” il bebè e di fornire consulenze e consigli qualora si presentassero problemi di qualunque tipo. Dopo lunghi decenni in cui la maggior parte delle strutture sanitarie “indirizzavano” le partorienti ad adottare l’allattamento artificiale con la motivazione che era più comodo e standardizzabile rispetto al metodo naturale.
Il vantaggio di quest’orientamento era registrato ovviamente dalle multinazionali che hanno visto aumentare a dismisura i loro profitti.
Il latte cosiddetto “artificiale”, è costituito da latte vaccino opportunamente diluito; va detto però che ogni specie animale ha un fabbisogno specifico, una formula corretta per le sue caratteristiche: così il latte di carnivoro (cane, gatto) è molto più proteico di quello di un erbivoro. Dunque ogni specie deve assumere il primo alimento da una mammella della “sua” specie: un bimbo non è un vitello!
E’ stata studiata l’interazione tra il tipo di suzione del bambino con la capacità della madre a sviluppare la formazione di sostanze specifiche: cioè il bimbo “programma” la composizione chimica della poppata successiva secondo il suo fabbisogno del momento.
Va detto ancora che la capacità dello stomaco di un bimbo neonato è pari al volume di una ciliegia (5 ml) e che solo dopo una settimana diventa quanto un’albicocca (15 ml) . Fargli assumere quantità maggiori è forzare la sua fisiologia.
Da circa quindici anni gradualmente si è affermata in controtendenza la riscoperta degli indubbi vantaggi che offre a bimbo e mamma una alimentazione prolungata al seno e contemporaneamente la riscoperta del “portare il bimbo” continuamente a contatto con il corpo materno. L’associazione “Contattocontinuo” (www.contettocontinuo.org), fondata da Grazia De Fiore nel 2007, nasce per diffondere la cultura del portare – o meglio “dell’indossare” il bambino dalla nascita per la gioia e il benessere del piccolo e dei suoi genitori. Si propone di accompagnare i genitori e i futuri genitori nella ricerca del metodo a loro più confortevole per mantenere anche dopo la nascita un contatto continuo con il loro bambino. Attraverso vari sistemi i popoli del mondo hanno portato e portano i loro bambini così. Anche oggi attraverso fasce e supporti vari è possibile mantenere un contatto continuo e costante con il proprio bambino
Nella società di oggi tutto questo non può essere solamente una cartolina d’altri tempi, ma deve essere supportata da personale preparato scientificamente, e con certificazioni valide a livello internazionale; aggiornato secondo le più recenti ricerche del settore.
Grazia De Fiore appassionatasi all’argomento, sin dal 2000 entra a far parte come consulente volontaria della Leche League France, seguendo l’orientamento di Jack Newman pediatra di Toronto fondatore della prima clinica per l’allattamento materno, professionista con cui ha collaborato scrivendo il libro “Svezzamento e allattamento”. Poi il suo secondo libro: “Portare i bambini contatto continuo : come e perché”. Questo percorso la porta ad ottenere la certificazione come consulente professionale IBCLC (Istituto Europeo per l’allattamento). Essa è una figura professionale che si occupa di informare e sostenere la coppia madre-bambino in allattamento, mettendo a disposizione della mamma, che vuole allattare, informazioni aggiornate e supportate da studi scientifici; aiuta la mamma a prendere delle decisioni e a prevenire, riconoscere e risolvere le eventuali difficoltà legate alla sua specifica situazione.
Queste le prestigiose qualifiche delle consulenti che operano all’interno di questo centro che organizza incontri bisettimanali.
Per info: Grazia De Fiore centro allattamento.

Liliana Cosentino

La Consulente IBCLC
L’ IBCLC (International Board Certified Lactation Consultant) è una figura professionale che si occupa di informare e sostenere la coppia madre-bambino in allattamento, mettendo a disposizione della mamma, che vuole allattare, informazioni aggiornate e supportate da studi scientifici; aiuta la mamma a prendere delle decisioni e a prevenire, riconoscere e risolvere le eventuali difficoltà legate alla sua specifica situazione.
Per diventare IBCLC si deve superare l’esame gestito dall’ ente internazionale IBLCE (International Board Lactation Consultant Examiner).
Questa certificazione conferma le conoscenze e le competenze specifiche in allattamento.
Molte Consulenti IBCLC operano all’interno delle strutture del Sistema Sanitario Nazionale, altre integrano la loro attività di consulenza professionale, con quella di volontariato all’interno di organizzazioni di auto aiuto tra madri. Altre ancora svolgono la propria attività come libere professioniste in ambulatorio o a domicilio.

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Giusy  durante il concerto

Giusy durante il concerto

Zafferana (CT). Continua a collezionare meritati successi la tournee riguardante il concerto operistico “Invito all’Opera” che ha fatto tappa a Zafferana Etnea presso l’auditorium di Fleri, S. Maria del Rosario. E’ stata una serata ricca di emozioni scandita dalle note musicali delle arie più famose d’opera. Protagoniste della kermesse il trio formato dal soprano Giusy Di Mauro e dal baritono Alessandro Maccari che hanno reso magico l’evento con un impeccabile esecuzione dei brani. Giusy Di Mauro giovane cantante siciliana, ha eseguito un repertorio mozartiano e rossiniano, con grande espressività, mettendo in evidenza una notevole estensione vocale, attraverso virtuosismi ben calibrati da picchettati e scale, alternandosi con il baritono Alessandro Maccari, cantante parmigiano che ha interpretato le arie più belle e difficili del repertorio verdiano: Don Carlo, Un Ballo in maschera, Traviata, il Nabucco. Di grande interesse l’aria dal Faust di Gounod “O Sainte Medaille”, con la quale il Maccari ha ricevuto numerosissimi applausi. Il pubblico ha apprezzato la voce possente con acuti di eccezionale sicurezza. I due cantanti sono stati accompagnati al pianoforte, con competenza e bravura dalla M° Luisa Pappalardo, docente di Canto al Conservatorio “A.Corelli” di Messina e direttore del Coro Lirico- Sinfonico Città di Enna insieme al baritono Alessandro Maccari che è il Direttore Artistico. Il trio musicale Di Mauro – Maccari – Pappalardo, ha all’attivo numerosi concerti in tutto il territorio siciliano e continua la sua attività artistica prediligendo, per l’esecuzione del proprio repertorio operistico, luoghi d’arte come l’auditorium di Fleri, magica location incastonata nella chiesa S. Maria del Rosario. Anche in questa loro recente performances il trio ha dimostrato grande livello musicale, dove la cultura è il “centro” dell’evento.

Il programma del concerto:
V. Bellini “ Malinconia ” Sop.
F.P. Tosti “ Sogno ” Bar.
W.A. Mozart Le Nozze di Figaro “Deh vieni non tardar” Sop.
G. Verdi Don Carlo “Per me giunto è il dì supremo ” Bar.
G. Rossini La cambiale di matrimonio “Anch’io son giovine” Sop.
C. Gounod Faust “Dio possente Dio d’amor” Bar.
G. Donizetti “Il barcaiolo” – “ Me voglio fa ‘na casa “ Sop.
G. Verdi Un ballo in maschera “Eri tu che macchiavi…” Bar.
W.A. Mozart Don Giovanni “Vedrai Carino”
“ Batti, Batti, bel Masetto” Sop.
G. Verdi Nabucco “ Dio di Giuda……O prodi miei, seguitemi” Bar.
G. Rossini La scala di seta “ Sento talor nell’anima” Sop.
G. Verdi La Traviata “Di Provenza il mare, il suol” Bar.
W.A. Mozart Exultate Jubilate “Alleluia” Sop.
F.P. Tosti Non t’amo più Bar.

Giusy

Giusy

Giusy

Giusy

Alessandro Maccari

Alessandro Maccari

Il baritono

Il baritono

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