I relatori del Convegno
SETTIMA EDIZIONE
della Manifestazione Culturale “Archetipi e Territorio”
MANDANICI (ME) 8 – 9 – 10 Settembre 2017
MEDITERRANEO EUROPA OCCIDENTE
Nuovi Scenari, Immaginario e Destino
C’è ancora spazio per il “Mito e il Sogno della Bellezza e della Giustizia” nella dimensione contemporanea del territorio in cui viviamo? La nostra “Sicilia” è disseminata da tracce antropologiche che rivelano un destino narrativo primordiale al centro del mediterraneo. In alcune aree, dove la temporalità è ancora sospesa e la realtà oscilla tra l’accadere, l’inerzia e le negazioni del passato, sarà la mente dell’uomo, con la sua cultura, la conoscenza, le sue musiche e le architetture a ridisegnare un “ritmo dominante” di bellezza nel territorio, e trascinare “fuori” definitivamente la percezione di incombente abbandono territoriale, sociale, spirituale e giuridico che ha caratterizzato i fenomeni critici di questo secolo. Questo evento è un tentativo di “rivisitazione critica” dei concetti di spazio, luogo, ambiente, territorio e paesaggio attraverso una prospettiva antropologica e storica della percezione dei “comportamenti umani” e dei “fenomeni” che in essi avvengono. Un occasione culturale di confronto tra aree del sapere apparentemente distanti tra loro come le neuroscienze e la psicoanalisi, l’architettura e il design, le scienze musicali e l’archeologia, l’economia e il diritto, la filosofia e la geografia, l’antropologia e la storia. La vera conoscenza di un “territorio” da parte di chi lo abita ma anche di chi lo visita non può continuare ad essere sostenuta solo da motivazioni di tipo individuale e consumistico, ma dovrebbe sempre tendere ad una “esplorazione cognitiva delle memorie” dalla quale possa emergere una nuova coscienza collettiva dell’abitare e attraversare i luoghi, non solo in senso fisico ma anche in senso spirituale, immaginario, metafisico e simbolico. Al fenomeno della globalizzazione che, per soggiacere a regole di tipo prevalentemente economico tende alla cancellazione delle piccole etnie, dei retroterra culturali e di tutta una fenomenologia arcaica di comportamenti u mani e di tradizioni, va contrapposto un modello alternativo di “connettività micro-dimensionale delle culture e dei saperi” di tutti i luoghi della terra che possa efficacemente assicurare all’umanità un progressivo transito verso la post-modernità e oltre! Questo evento è quindi dedicato a uomini e donne dallo spirito libero che sentono di poter dare ancora un personale e collettivo apporto, tramite le diverse discipline e ambiti in cui operano, scientifiche, umanistiche, spirituali, artistiche e tecnologiche, alla complessa dimensione evolutiva del sistema “Mondo”. Negli spazi in cui vivono.. in quelli che stanno ancora attraversando.. e in altri, che hanno solo immaginato o sognato!
Giuseppe Mento
Il dott. Pino Mento
L’Avv. Silvana Paratore
I relatori del Convegno
Venerdì 8 settembre alle ore 17.30 al Museo Etnoantropologico di Mandanici avrà luogo, alla presenza del Sindaco Armando Carpo, la Cerimonia inaugurale della settima edizione del Congresso multidisciplinare dal titolo: Mediterraneo, Europa, Occidente. Nuovi Scenari, Immaginario e Destino. L’evento organizzato dal Comune di Mandanici, da Archetipi e Territorio, Osservatorio di Antropologia Cognitiva presieduto dal neurologo Giuseppe Mento e dal Centauro Onlus, è patrocinato dall’Ordine dei Medici della Provincia di Messina e dall’Ordine degli Ingegneri. Nei tre giorni circa 50 relatori di diverse discipline si confronteranno su una tematica di grande attualità. Mediterraneo, Europa e Occidente rappresentano tre categorie dello spazio geografico, economico-politico ma anche simbolico e richiamano alla nostra identità antropologica e al nostro sistema sociale e culturale. Prospettive di lettura che oscillano tra antiche derive, mimetismi e nuove proiezioni della realtà. Così, nei processi di produzione di senso, il nostro immaginario attinge da un lato ad un patrimonio condiviso di immagini arcaiche, dall’altro deve sempre confrontarsi con nuove immagini prodotte dalla contemporaneità. Quindi la nostra coscienza occidentale deve oggi confrontarsi con l’inquietudine inconscia di tutto un sistema culturale e con nuovi fenomeni critici che mettono a dura prova le future garanzie di democrazia e libertà e il destino di tutte le civiltà. Durante le tre giornate che saranno presentate dall’Avv. Silvana Paratore, attraverso diverse prospettive, antropologica, storico-filosofica, geografica, architettonica, socio-economica e medica, si cercheranno nuove riflessioni su quello che si potrebbe definire un tentativo moderno di “Geografia Cognitiva”. Nella prima giornata i lavori, che saranno aperti dall’ingegnere Franco Arcovito, prevedono le letture dei Professori Cotroneo, Campione ed Inferrera. Nelle altre due giornate cultori di varie università e istituzioni si confronteranno nelle sessioni “Visioni Mediterranee”, “La salute e il benessere nell’area mediterranea”, “Geopolitiche di transizione, letteratura, diritto e filosofia”, “Immaginario, Identità e Destino”. Altre due sessioni, “Linea di Incontro/scontro di civiltà, popoli e culture” e “Nei paesi a metà. Per un’antropologia delle migrazioni e dei movimenti socioculturali nel mondo contemporaneo”, prevedono la partecipazione della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina coordinata dall’architetto Orazio Micali e del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina diretto dal Prof. Mario Bolognari. Nelle giornate di venerdì e sabato è prevista la consegna del Premio “Raoul di Perri 2017” per la Scienza, l’Arte e la Cultura al Prof. Cosimo Inferrera e del Premio “Mandanici 2017” al giornalista e scrittore Franco Arcovito autore del libro 7 giorni a Siracusa.
PROGRAMMA
Venerdì 8 settembre h 17.30
Cerimonia inaugurale
Presenta Silvana Paratore
Saluti del Sindaco di Mandanici Armando Carpo
MEDITERRANEO EUROPA OCCIDENTE
Nuovi Scenari, Immaginario e Destino
Franco Arcovito
Il Mediterraneo tra miti, religioni e filosofia G. Cotroneo
Il Mediterraneo: regione o frontiera G. Campione
h 19.30
PREMIO “RAOUL DI PERRI” 2017
Per la Scienza, l’Arte e la Cultura
Consegna il premio il Prof. Giuseppe Vita
C’ad ogni vento per mare andasse al volere vostro e mio C. Inferrera
“MANDANICI WELCOME”
Sabato 9 settembre h 9.30
Visioni Mediterranee
- Motta, S. Piraro
Le trame invisibili delle città, ovvero l’inconscio del territorio V. Langher
Un caso clinico di integrazione del complesso paterno G.Martino
Migrazioni ed integrazioni dal Mediterraneo. Lingue e culture in evoluzione
- Piraro
Trasmissione di saperi e nuove identità. La rotta delle madreperle incise nel
Mediterraneo S.Todesco
h 11.30
La salute e il benessere nell’area Mediterranea
- D’angelo, L. Baldari
Sorsi di Mediterraneo. Breve viaggio fra isole e vini L. Moleti
Da ichthys a fish: Il pesce e il mare nella questione Mediterranea F. Andaloro
Cannabis: viaggiatore del tempo G. Calapai
Cultura del cibo nel Mediterraneo G. Turiano, M.G. Urso
Percorso evolutivo/involutivo della nutrizione neonatale nel bacino del Mediterraneo
M.T. D’Agostino
h 17.30
Linea di Incontro/scontro di civiltà, popoli, culture
- Micali
Archeologia: l’insediamento costiero – il caso Messina G. Tigano
Architettura: la fortificazione della linea di costa, tra difesa antinvasiva e antincursiva
- Vinci
Paesaggio: Città e Porto M. Mercurio
Storico – artistica: Immagini tra Oriente e Occidente S. Lanuzza, M. Katja Guida
Premio MANDANICI 2017
7 giorni a Siracusa
- Arcovito
Domenica 10 settembre h 9.30
Geopolitiche di transizione, letteratura, diritto e filosofia
- Ballistreri, G. Giordano
I flussi migratori del nostro secolo: dimensioni del problema e impatto emotivo
- Macauda
Pirandello traduttore di Euripide. Un pioniere dell’ archeologia del sapere L. Fulci
I diritti sociali tra Occidente ed Europa M. Ballistreri
Isl-amici vicini e lontani: dalla sconfitta del fondamentalismo una via araba ai diritti
- Minniti
Nella storia dell’ area falcata di Messina, l’incrocio tra Avignone, Pisa, Napoli,
Gerusalemme S. Bertolami
Maria Zambrano e la riflessione sull’ Occidente tra filosofia e politica E. Scarcella
h 12.00
Immaginario, Identità e Destino
- Scuto, F. Fischetti
- Allone, M. Aragona, L. Baldari, R. Motta, J. Gioffrè, G. Mento
h 17.30
Nei paesi a metà. Per un’antropologia delle migrazioni e dei
movimenti socioculturali nel mondo contemporaneo
- Bolognari, M. Geraci
E Lampedusa pare fussi Europa… Emigrazione e immigrazione nella
canzone narrativa dei poeti-cantastorie del Sud
Recital di Mauro Geraci e Fortunato Sindoni
Dalle antiche monodie alla dissoluzione armonica: l’onda delle costellazioni
timbriche del Novecento che attraversa il continente europeo
- Schepis
Sabato 9 settembre
Miti e sogni, in una notte di mezza estate siciliana
Recital in musica, reading di T. Micarelli con G. Failla alle chitarre
Domenica 10 settembre
MANDANICI 2017
Premio Giovani Cultori della Scienza
Arrivederci a MANDANICI 2018
Jazz in Badia a cura di R. Lazzarotto
“ARCHETIPI E TERRITORIO”
Osservatorio di Antropologia Cognitiva
[antropologia macrocosmi microcosmi archeologia storiografia culture iconografie retrospettive design linguaggi narrative architetture ambiguità paradigmi complessità modelli fenomenologie ermetismi tendenze simbologie metafisica archetipi identità ermeneutiche soglie inferenze processi configurazioni metafore orizzonti distanze transizioni non luoghi sostenibilità sonorità marginalia creatività seduzioni spiritualità trasformazioni silenziose.. miti sogni realtà bellezza verità giustizia amore]
Continui rimandi, echi e ridondanze tra fenomeni, accadimenti e inerzie, tra immaginario e realtà, vicende umane che incrociano traiettorie geologiche, cosmologie e cosmogonie e scrivono il senso della storia di questo pianeta.
“Antropocene”, la visione globale di un’epoca dai confini temporali indefiniti e dal destino incerto durante la quale il nostro senso di responsabilità sarà determinante per immaginare ancora il futuro.
Comune di Mandanici
“Archetipi e Territorio” Osservatorio di Antropologia Cognitiva
Università di Messina
Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Modulo Dipartimentale di Salute Mentale, Milazzo. Lipari
Il Centauro Onlus
Con il Patrocinio di Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Messina
Ordine degli Ingegneri
Fondazione Architetti nel Mediterraneo Messina
In gemellaggio culturale con Naxoslegge
Festival delle narrazioni, della lettura e del libro
Presidente Onorario
Armando Carpo Sindaco di Mandanici
Direttore Scientifico e Organizzatore
Giuseppe Mento
Presidente di “ARCHETIPI e TERRITORIO”
Osservatorio di Antropologia Cognitiva
giuseppe.mento@unime.it cell. 3475058858
www.mandanici2017.blogspot.com
Assessore alla Cultura
Giuseppe Carpo
Scientific Board
- Mento, G. Turiano, R. Motta, M. Allone, M. Aragona, L. Baldari,
- D’Angelo, S. Piraro, F. Fischetti, N. Schepis, C. Inferrera,
- Giordano, A. Santoro, S. Mangiameli
Coordinamento e Public Relations
Danila Crisafulli, Silvana Paratore, Filippa De Tommaso
Segreteria Organizzativa
ADM congressi 090345281, 3357786891,
info@admcongressi.it
Si ringraziano
CENTRO DIAGNOSTICO DOTT. FRANCESCO FIUMARA
REVALFARMA
ARCAPHARMA FB HEALTH
ISIMED
BIOREST
VITALAIRE
VIOLADIMARE
MISERICORDIA SAN GIUSEPPE DI LETOJANNI
COOPERATIVA AGRICOLTORI IONICI
Le madrine della manifestazione Evelina Riva e Giusi Scarcella,
L’Amministrazione di Mandanici
Gabriella Facciolà, Lucia Grassi, Sebastiano Fulci, Paolo Turiano, Pippo Marchetti, Pippo
Carella, Federico Borrometi, Serena Sgroi, Antonio Sturiale, Marcello Mento, Giorgio Fleri,
Angelo Patanè, Renato Crupi, Silvana Paratore, Filippa De Tommaso e tutti gli amici di
“Mandanici e dintorni”…
Relatori e Moderatori
Matteo Allone Psichiatra, Direttore del Centro CAMELOT, ASP Messina
Francesco Andaloro Dirigente ISPRA, Palermo
Marcello Aragona Psicooncologo, Università di Messina
Franco Arcovito Ingegnere, Giornalista e Scrittore, Messina
Luigi Baldari Micropsicoanalista, ASP Messina
Maurizio Ballistreri Professore di Diritto del Lavoro, Università di Messina
Sergio Bertolami Architetto, Messina
Mario Bolognari Direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, Università di Messina
Gioachino Calapai Docente di Farmacologia, Università di Messina
Giuseppe Campione Professore di Geografia, Università di Messina
Armando Carpo Sindaco di Mandanici
Girolamo Cotroneo Prof. Emerito di Storia della Filosofia, Università di Messina
Maria Teresa D’Agostino Biologa nutrizionista, Messina
Alessandro D’Angelo Oncologo, Taormina
Giuseppe Failla Alle chitarre, Catania
Giuseppe Falzea Presidente della Fondazione “Architetti nel Mediterraneo”, Messina
Federico Fischetti Psichiatra, Messina
Ludovico Fulci Professore di Filosofia, Roma
Mauro Geraci Professore di Antropologia Culturale, Dip. di Civiltà Antiche e Moderne, Università di Messina
Jenny Gioffrè Psicologa Clinica, ASP, Messina
Giuseppe Giordano Professore di Storia della Filosofia, Università di Messina
Maria Katja Guida Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Cosimo Inferrera Professore di Anatomia Patologica, Università di Messina
Viviana Langher Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica, Sapienza Università di Roma
Stefania Lanuzza Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Rosalba Lazzarotto Psicologa, Musicista e compositrice, Messina
Silvia Macauda Medico Capo della Polizia di Stato, Coordinamento sanitario Sicilia e Calabria, Catania
Gabriella Martino Ricercatore in Psicologia Clinica, Università di Messina
Giuseppe Mento Neurologo, Presidente dell’Osservatorio di Antropologia Cognitiva “Archetipi e Territorio”, Messina
Marisa Mercurio Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Orazio Micali Soprintendente, Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Teresa Micarelli Attrice e performer, Atene, Roma
Alessandra Minniti Dottore di ricerca in Storia delle Istituzioni Politiche del Mediterraneo, Liceo Seguenza, Messina
Leopoldo Moleti Docente ITA Cuppari, Messina
Roberto Motta Direttore del Modulo Dipartimentale Salute Mentale, Milazzo, Lipari
Luigi Palmucci Architetto, Roma
Silvana Paratore Avvocato. Messina
Sergio Piraro P rofessore di Lingua francese, Università di Messina
Emilia Scarcella Professore di Filosofia e Storia, Liceo Classico, Santa Teresa di Riva, Messina
Nicola Schepis Psicologo pedagogista, Milazzo
Salvatore Scuto Assessorato Regionale dei Beni Culturali
Fortunato Sindoni Cantastorie, Messina
Gabriella Tigano Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Sergio Todesco Antropologo, Messina
Fulvia Toscano Direttore di Naxoslegge, Giardini Naxos, Messina
Giuseppe Turiano Endocrinologo, Ospedale Papardo, Messina
Maria Giovanna Urso Dietologa, Mandanici
Mirella Vinci Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Giuseppe Vita Direttore UOC di Neurologia e Malattie Neuromuscolari, Università di Messina
Francavilla di Sicilia - Realmente sono otto anni che lo fanno, e nato per gioco nei salotti di casa Lombardo. L’evoluzione dei video ha permesso di arrivare sul palcoscenico del Teatro “A.Ferrara” di Francavilla di Sicilia all’argando la platea dei partecipanti.
L’edizione 2017 verrà patrocinata dalla locale PRO LOCO di Francavilla di Sicilia diretta dall’instancabile presidente Claudio Puglisi, con il patrocinio del Comune di Francavilla di Sicilia e grazie al prezioso contributo dell’Associazione Onlus – No Profit – Amici di Gesù nel Mondo di Padre Don Giovanni Salvia di Francavilla di Sicilia, Cappellano militare, Tenente Colonnello, presso il 41 stormo di Sigonella.
Alla serata di SABATO 9 Settembre, interverrano dal vivo I MIVIDA gruppo musicale che si esibiranno regalandoci un momento di musica.
Sarà presente in sala anche il noto cantante Etneo Maurizio Musumeci, in arte Dinastia, che ricordiamo nel team di J-AX a The voice of Italy. Al Cantante che si esibirà anche dal vivo verrà consegnato un riconoscimento per il video, che verrà anche proiettato, dal titolo “Chi gliel’ha fatto fare” dedicato a Falcone e Borsellino e che parla della lotta alla mafia.
A ottobre il Francavilla Film Festival sbarca sui banchi di scuola, sempre al Teatro Comunale di Francavilla di Sicilia, con “Francavilla Film Festiva at school” dedicato a tutti gli alunni del comprensorio di Francavilla di Sicilia.
DESCRIZIONE FILM 2017
RADIO KAOS – (8’ 10”) – Roma
Il Film tratta la tematica delle coincidenze, e del caso, e di come il destino, possa cambiare per un contrattempo la vita di tre persone e che sarà segnata per sempre da un tragico epilogo.
UN AMORE DI PLASTICA – (8’ 7”) – Vicenza
A raccontarci la sua breve storia è una bottiglia di plastica di latte parzialmente scremato che viene comperata da una ragazza al supermercato, messa in un sacchetto e portata a casa. Rimane qualche giorno in frigo e lentamente viene consumata. Questa e la prima di una serie di avventure e disavventure che la bottiglia affronterà durante la sua esistenza, narrate in prima persona dalla voce pensiero della bottiglia stessa.
CIAO AMORE – ( 9’) – Torino
Tutta una vita ribaltata all’indietro da chi non si preoccupa di chi sta davanti.
CIVICO 21 – (10’ 19”) – Taranto
E’ un cortometraggio in cui il protagonista ha un obiettivo da raggiungere che raggiungerà ma non nel modo desiderato.
LA CASA DEI TRENTA RUMORI – ( 7’ ) – Piacenza
La casa dei trenta rumori è la culla di un moto perpetuo , l’attesa infinita di un ritorno che deve arrivare per forza dal mare. L’eterno ritorno
TIMED EXPECTANCY – ( 3’) – Milano
Mentre la madre attende la guarigione del figlio ricoverato, all’improvviso tutto si spegne.
CONOSCE QUALCUNO – (6’) – Roma
Per colpa di uno scambio di persona, il dialogo tra un giovane sceneggiatore e un produttore cinematografico all’inetrno di uno studio di produzione, porterà ad un grottesco finale inaspettato.
IL FIGLIO CHE PARTI’ – ( 10’) – Roma
Francesco Magaddino vive a Castellammare del Golfo. Ama il suo paese, la sua famiglia e il suo scarabeo. Ha una ragazza e lavora come cassiere al Conad. Francesco è plurilaureato, ma non trova lavoro giù in Sicilia. Un giorno riceve un’offerta di lavoro da Milano. Mentre i suoi amici e la sua famiglia la considerano un’opportunità, per Francesco questo possibile cambiamento ha un prezzo.
( Il video è stato girato con il cellulare)
THE COLOUR LIFE OF JENNY P. – (4’ 46”) – Roma
Il nonno di Jenny le fa vedere il mondo a colori, ma ogni cosa ha una fine e per la piccola è giunto il momento di affrontare una triste realtà.
ABBRACCIAMI – (5’ 56”) – Brescia
In chiave ironica rappresenta la realtà della vita di coppia
FRAMED – ( 11’) – Spagna
Una ragazza accidentalmente fotografa un essere invisibile, che innesca una serie di eventi che cambieranno la vita di entrambi per sempre.
MEMORIAL 5’ – Spagna
Dopo la fine della guerra, una ragazza adolescente prende un treno che va alla sua città d’infanzia, dove aveva lasciato durante la guerra. In viaggio affiorano i ricordi del padre.
AGELASTA – (4’ 50”) – Spagna
Risate, movimento della bocca e di altre parti del viso, che mostrano allegria.
Sembra bellissimo, però io non so come si fa ..
Foto di gruppo sui siti rupestri
Sulla terra perduta prevalgono le “antiche pietre”. E sulle tracce dei bizantini incontriamo… i normanni.
Maletto (Ct)/Roccella Valdemone (Me) – “August is the cruellest month…”. Inizierebbe così la nuova versione della Terra Desolata di eliotiana memoria (The Waste Land, Thomas Stearns Eliot). E’ sabato 19 agosto e ci troviamo a Maletto, sul versante etneo dell’alta valle dell’Alcantara, lungo la Strada Statale 120, in contrada Edera e precisamente nella sciara di Santa Venera. Lungo tutta questa pianura devastata dagli incendi di un “infuocato” agosto ci imbattiamo in un enorme museo archeologico a cielo aperto: il grande sito greco e bizantino scoperto negli anni ottanta e valorizzato solo a partire dagli anni novanta dagli scavi condotti dalla Soprintendenza Archeologica di Catania e, più di recente, dagli studi condotti dalla prof.ssa Lucia Arcifa dell’Università di Catania, che hanno permesso di datare in modo attendibile i reperti di cultura materiale di epoca bizantina conservati nel Museo Civico “Salvo Nibali” di Maletto. Che indicano chiaramente una grande area utilizzata prima dai greci come insediamento di carattere agricolo, come dimostra l’edificio cosiddetto a “L”, e successivamente dai bizantini nella media età bizantina come sito utilizzato dall’esercito imperiale per presidiare la valle dagli attacchi degli arabi. L’ipotesi di uno presidio di carattere militare è evidenziata dal fatto che le abitazioni rinvenute includono, a fianco dei tipici ambienti di forma rettangolare con relativi ripostigli interrati per la conservazione delle derrate alimentari in contesto anaerobico, curiosi edifici di forma circolare che richiamano i tholos germanici, probabilmente utilizzati come focolari domestici. Alcuni già contrassegnati dalla Soprintendenza con recinzioni in legno e numerosi altri sparsi attorno che verranno a breve aerofotografati dall’equipe della prof.ssa Arcifa. Alcune di queste strutture a tholos sono persino messe in collegamento l’un l’altra con particolari camminamenti. Sebbene tutti i ritrovamenti di natura materiale (tegole, ciotole, vasi, contenitori per la conservazione degli alimenti) siano di cultura bizantina, il che fa pensare che tutto il contesto e le attrezzature di uso “sociale” fossero, senza alcun dubbio, bizantini. Ma una certa primitività costruttiva e proprio la caratteristica forma circolare e di modeste dimensioni, tipica delle abitazioni di tribù germaniche e germanico-orientali o anche celtiche fanno pensare alla possibilità di milizie nordiche e nord-orientali assoldate dall’Impero d’Oriente per contrastare l’avanzata islamica, fatto assolutamente attestato nell’800 d.C. in piena media età bizantina, nell’ambito della politica federativa dell’imperatore d’Oriente. E così, cercando di dare risposta ai numerosi punti interrogativi ancora da sciogliere, in questa pianura abbiamo avuto modo di “vivere” per la prima volta e “vedere” con lo stesso sguardo di milleduecento anni fa gli stessi luoghi ancora incontaminati della valle in cui si era stanziata la cosmopolita comunità bizantina, in prossimità del fiume Saracena. La conoscenza delle strutture edilizie è stata poi condita dalla visita al nuovo ed interessante Museo Civico “Salvo Nibali” di Maletto, in cui sono conservati i reperti greci e bizantini del sito di contrada Edera e delle grotte sottolaviche di contrada Balze Soprane, brillantemente illustrati dall’archeologo Nino Luca. Senza contare la straordinaria accoglienza riservata ai numerosi ospiti dall’amministrazione comunale di Maletto e dalla Pro Loco di Bronte che hanno offerto loro una deliziosa degustazione di prodotti tipici locali.
Ci siamo poi spostati sabato 26 agosto a Roccella Valdemone nella tenuta Rustìca, di proprietà della famiglia Fisauli, per visitare il complesso rupestre di Rocca Pizzicata. Anche qui la stupidità della barbarie umana non è riuscita a prevalere sulla buona operosità di altri uomini del passato, infatti questa antica struttura zoomorfa in pietra arenaria di origine preistorica a cui i monaci bizantini hanno attribuito un forte carattere ascetico, è sopravvissuta ad un altro grande incendio. Già descritta dall’autore tardolatino Claudiano nell’opera Il ratto di Proserpina come “la vallata in cui abita un gigante che fa paura appeso alle montagne in mezzo ai boschi”, lungo il percorso gli ospiti sono stati accompagnati dallo sguardo dello storico Angelo Manitta che ha illustrato i tratti storici dell’altare e della particolare grotta a tholos. Ed affiancati dal parere dell’astrofisico Andrea Orlando che ha descritto le interessanti connessioni astronomiche dell’altare che segna, oggi come allora, gli equinozi d’autunno e di primavera. Nonché dall’intervento di Violetta Francese, coordinatrice delle guide A.I.G.A.E., preziose nell’accompagnare gli ospiti lungo il difficile sentiero, che ha evidenziato le caratteristiche geomorfologiche di questo tratto di pietra arenaria, staccatosi nei secoli dall’area di Capo D’Orlando. Il tutto condito poi dalla calorosa ospitalità della famiglia Fisauli che ha offerto ai presenti una degustazione dei prodotti tipici della tenuta Rustìca.
Nel sottolineare il grande fascino suscitato dall’evento conclusivo di Roccella Valdemone, il presidente della Pro Loco di Giardini Naxos ed ideatore dell’iniziativa prof. Giuseppe Carmeni ha infine ringraziato il sindaco di Roccella Valdemone Giuseppe Spartà, i presidenti delle Pro Loco di Roccella Valdemone e di Bronte Tindaro Puglisi e Dario Longhitano, l’Associazione Gusto di Campagna, il presidente del Club Alpino Italiano di Bronte Angelo Spitaleri, il presidente regionale del Corpo Nazionale Soccorso Alpino Speleologico Franco Del Campo. E la generosa partecipazione dei gruppi e delle associazioni che spontaneamente hanno aderito all’iniziativa ed in particolare l’Associazione culturale “Mediterraneo” di Giardini Naxos e l’Associazione culturale e ricreativa “Auricella” di Roccella Valdemone.
Si è conclusa così, con la visita al complesso rupestre di Rocca Pizzicata, la formidabile avventura dell’Itinerario Bizantino della valle Alcantara. Un’iniziativa che non avrebbe potuto avere il meritato successo senza il poderoso lavoro di una squadra giovane, entusiasta ed impegnata, formata dai soci, dall’ufficio stampa e comunicazione e dagli eccellenti studiosi coinvolti, come sottolineato dal prof. Carmeni nel suo discorso conclusivo.
Un’avventura a cui hanno partecipato in tanti: amministratori, sindaci, pro loco, imprenditori e associazioni, guidata dalla locomotiva messa in moto dalla Pro Loco di Giardini Naxos che ha promosso la nascita di un’amicizia che certamente produrrà buoni frutti perché tutti costoro condividono i medesimi obiettivi. Si spengono così le luci sul gran teatro della valle Alcantara (da cui il titolo del mio precedente articolo “Ladies and Gentlemen, ecco a voi l’Itinerario Bizantino della valle Alcantara”, ndr). Ma solo per un attimo. Presto quei calorosi saluti e quelle strette di mano diventeranno accordi di rete e protocolli d’intesa per la valorizzazione di questo magnifico territorio. Viva la valle Alcantara! Viva Giardini Naxos!
Sergio Denaro
Foto di gruppo sui siti rupestri
L’escursione
I partecipanti
Grotta rupestre
Il sito rupestre
Partecipanti all’escursione
Il pittore Vincenzo Azzolina
Giardini Naxos (Me)- Dopo alcuni anni di “silenzio artistico” il pittore Vincenzo Azzolina è tornato in scena con una suggestiva personale di quadri inediti allestita in un locale di Via Umberto nel rione San Giovanni a due passi dalla chiesa dell’Immacolata. Il vernissage composto da oltre una cinquantina di quadri realizzati a olio su tela e su tavolette lignee sarà esposto fino alla fine dell’estate. L’inaugurazione, avvenuta qualche settimana fà si è svolta alla presenza di tanti appassionati di pittura, artisti di ogni genere e turisti che hanno potuto apprezzare l’originale collezione di dipinti di varie dimensioni esposte nei locali. Al “taglio del nastro” erano presenti anche il noto cultore di tradizioni popolari giardinese Saro Bellinghieri e altri nomi noti del panorama culturale giardinese. La mostra di Vincenzo Azzolina è un percorso di immagini di pittura ad olio, pennellate di getto, raffinate tecniche e diversi stili che abbracciano varie tematiche predilette dall’artista giardinese. Tra le opere esposte, numerose rappresentazioni pittoriche realizzate su tavolette di legno ispirate ai grandi maestri del passato che dipingevano sulle fiancate dei carretti siciliani. Sulle “tele lignee” il maestro Vincenzo Azzolina ha rievocato con grande maestria e dovizia di particolari le gesta i Orlando e Rinaldo, Angelica, i saraceni e tanti altri personaggi epici ma anche storie e leggende siciliane come la Cavalleria rusticana, la leggenda di Colapesce, la Baronessa di Carini e tanti altri. I suoi lavori possono essere paragonati a quelli dei maestri (uno per tutti il pittore catanese Domenico Di Mauro di Aci Sant’Antonio morto all’età di 102 anni) che dipingevano le storie dei Paladini di Francia sulle fiancate dei carretti siciliani. La collezione del pittore giardinese ha riservato al pubblico anche altri generi pittorici con diversi quadri cosiddetti “falsi d’autore” che comprendono quadri di Van Ghoog, il Canaletto, Leonardo da Vinci e tanti altri. Per alcuni lavori ha trovato ispirazione nelle canzoni e nenie che egli ha cantato nell’ambito del Gruppo folk Naxos di Giardini Naxos dove canta da quando era adolescente.
I suoi punti di forza sono quadri di libera ispirazione, una proiezione dell’anima artistica del pittore giardinese figlio d’arte (il padre era un famoso ceramista Totò Azzolina originario di Santo Stefano di Camastra) che fin da piccolo, nella fornace del padre ha sempre vissuto in un atmosfera impregnata di arte, in particolare scultura e pittura. Analizzandola da vicino, la pittura di Vincenzo Azzolina parte da un incipit basilare di fasce di colori con prevalenza a quelli pastello in tutte le loro sfumature. Sono colori predominanti nei suoi dipinti che determinano il motivo ritmico della costruzione delle figure e dei personaggi epici delle sue tele lignee e di buona parte dei suoi quadri. Ogni dipinto ha una sua struttura di geometrie e immagini che fanno di ogni quadro un originale lavoro. La sua vena artistica è stata una evoluzione di colori che nel tempo è diventata sempre più ricca di sfumature e tinte variopinte. I primi dipinti dell’artista risalgono alla sua adolescenza quando lavorava nel laboratorio del padre noto artista della ceramica. Come lo stesso Azzolina ci spiega, inizialmente si trattava di quadri senza troppe elaborazioni realizzate semplicemente con i colori del cielo e della terra e figure semplici da dipingere. Nel tempo l’artista ha iniziato una sua evoluzione interiore ed emotiva che, con gli anni, lo ha portato ad elaborare quadri sempre più ricchi di colori ispirati dalla storia ed ai colori della terra di Sicilia. A poco a poco l’azzurro del cielo, i toni bruni della terra e i personaggi dei suoi elaborati giovanili hanno lasciato il posto a dipinti sempre più saturi di colori vari, personaggi leggendari e storie epiche della storia di Sicilia contrassegnando le opere dell’artista giardinese. Vincenzo Azzolina nel suo percorso artistico ad un certo punto decide di intraprendere un viaggio emotivo attraverso la combinazione di colori, personaggi, leggende e persino “falsi di autore” che diventeranno i principali protagonisti delle sue opere. Non si tratta di pennellate colorate gettate a caso ma di fedeli trasposizioni del territorio, delle sue storie epiche e delle leggende varie che l’artista fa rivivere con impressionante suggestione attraverso i colori magistralmente apposte sulle sue tavolette lignee e quadri di tela.
Chi conosce bene i luoghi di Sicilia, le sue storie epiche e le sue leggende, guardando i suoi quadri ha l’impressione che ogni colore ed ogni figura dipinta faccia rivivere personaggi, luoghi, leggende e storie epiche d’altri tempi. Nei quadri di Azzolina, ad esempio, i paesaggi sono virtuose trasposizioni dell’artista che, con una originale tecnica personale, diventano spazi armonici di colore capaci di generare in chi li osserva un grande impatto emotivo. Abbiamo chiesto come nasce una sua collezione di quadri, la risposta è stata: “Una parte è dovuta ad una ispirazione ma ogni collezione di quadri è frutto di tanto lavoro per la scelta dell’abbinamento dei colori, dei personaggi e delle storie da raccontare“. Una delle mete dell’artista è la “perfezione, artistica e spirituale” che, a suo dire, non ha ancora raggiunto. I colori dei suoi quadri rispecchiano lo stato emotivo dell’artista. La sua crescita interiore trova forte sostegno nelle sue ispirazioni artistiche, i suoi quadri sono un mezzo per sostenere tale evoluzione spirituale alla quale egli aspira. L’emozione che si prova osservando uno dei dipinti di Vincenzo Azzolina, ci rilassa, ci entusiasma e ci commuove perché si ha la sensazione di essere travolti, attraverso le forti tinte che formano ogni quadro, da tanti pensieri positivi. Le sue pennellate hanno la capacità di rendere vivi i personaggi che dipinge e di farci rivivere le gesta epiche dei paladini di Francia o le leggende della nostra terra. Questo perché ogni dipinto è un esperienza vissuta, immaginata, pulsante, trasformata in una immagine colorata. Tali espressioni pittoriche di luci e colori, pur rappresentando con tecniche varie, liberi da schemi le storie della nostra terra, riescono a rilassare la nostra anima. Questa è la conferma che l’artista con i suoi dipinti ha raggiunto una grande maturità spirituale che riesce magistralmente a trasferire a ciascuno di noi suscitando profonde emozioni ogni volta che ci soffermiamo a guardare un suo quadro. Per tale motivo possiamo affermare che le sue opere hanno un valore universale e che la mostra, ancora visitabile, in queste settimane è stata meta di numerosi appassionati d’arte ma sopratutto di turisti stranieri che hanno apprezzato parecchio le originali opere dell’artista. In questi giorni il maestro Vincenzo Azzolina è impegnato a restaurare e dipingere un antica “sponda” di carretto siciliano risalente ad oltre cento anni che, siamo certi, diventerà un capolavoro artistico che l’artista giardinese saprà riportare all’all’ntico splendore di un tempo.
ROSARIO MESSINA
Tavolette con episodi epici e lggende di Sicilia
Il Maestro Vincenzo Azzolina
Alcuni quadri della mostra
Canaletto, uno dei “falsi d’autore”
Altri quadri della mostra
Dipinti della collezione
Il Maestro Azzolina con uno dei quadri della mostra