GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Giardini Naxos

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Giardini Naxos – Per Giardini Naxos Febbraio sarà il mese della prevenzione e dell’igiene orale nelle scuole elementari, il progetto è promosso dalla Pro Loco diretta da Giuseppe Carmeni, con la collaborazione della Pro Loco di Gaggi diretta da Santi Gentile.
L’ideatore e responsabile del progetto è il socio Riccardo Nucera, Dottore in Odontoiatria e Specialista in Ortognatodonzia. L’obiettivo del progetto è quello di pro-muovere l’igiene orale in età scolare tramite informazioni fornite direttamente ai bambini delle scuole elementari dell’Istituto Comprensivo Giardini, al fine di fornire alla comunità un servizio di prevenzione delle malattie dei denti e della bocca. Il pro-getto si rivolge ai bambini che frequentano la quarta e la quinta elementare di tutte le scuole primarie di Giardini Naxos e Gaggi. Le lezioni di igiene orale verranno fatte in classe in orario curriculare, gli alunni assisteranno ad una presentazione multimediale dove il relatore, coadiuvato dai dirigenti della Pro Loco, cercherà di spiegare in modo semplice l’importanza di una corretta igiene orale e le manovre necessarie al fine di prevenire la carie e le infiammazioni gengivali. L’iniziativa è stata accolta con entusiasmo dalla dirigente scolastica Maria Concetta D’Amico ed è stata supportata dalla Collaboratrice Vicaria del Dirigente Scolastico Teresa Cavarretta.

Il dott. Riccardo Nucera

Il dott. Riccardo Nucera

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Taormina - Il  13 gennaio alle ore 11.00 presso l’hotel  Diodoro, esperti del settore della ristorazione, imprenditori ed professionisti  della comunicazione del vino  si riuniranno per un focus sullo stato dello sviluppo delle nuove dinamiche nel mondo del vino. Il workshop traccerà delle linee sulle  realtà enologiche siciliane e sulla necessità della formazione professionale.

Saluti istituzionali prima per poi approfondire gli argomenti insieme al  Presidente dell’Associazione Sommelier Sicilia Camillo Privitera con un intervento mirato  sul vino siciliano e sulla professionalizzazione di un mestiere. Il delegato Ais di Taormina, Gioele Micali  presenterà in questa occasione il  corso professionale di primo livello per sommelier che si terrà a Taormina da febbraio 2017. Esperti del settore con le loro esperienze personali e professionali arricchiranno i contenuti del  workshop.

Moderatrice dell’incontro la responsabile didattica dell’area formazione Ais per la Sicilia, sommelier Maria Grazia Barbagallo.

Il convegno, presieduto dall’Assessore Regionale del Turismo, Sport e  Spettacolo, On.Avv. Anthony Emanuele Barbagallo e curato, per la parte  teorica, dall’AIS, Associazione Italiana Sommelier, rappresenta un  momento formativo di alto profilo tecnico e sarà seguito da un’ampia e  variegata degustazione di vini doc

Seguirà degustazione di vini siciliani.

2x  Locandina workshop AIS

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Giardini Naxos (Me) -“La Befana vien di notte con le scarpe tutte rotte, col cappello alla romana, viva viva la Befana”. Così recita un antica filastrocca che cantano i bambini il giorno della Befana, più o meno la stessa che tanti ragazzi hanno cantato il sei gennaio nelle piazze innevate dei comuni siciliani dove sono state organizzate numerose iniziative ludiche che hanno visto la presenza della simpatica vecchietta. Tra le tante manifestazioni organizzate per i bambini, ci piace ricordare quella svoltasi a Giardini Naxos realizzata in una location comunale, la Palestra del rione Mastrociccio.
Ad organizzare l’evento sono state due sodalizi locali l’associazione Mediterraneo presieduta da Gianni Saglimbeni e l’associazione Jacaranda presieduta da Rosario La Fauci assieme al Gruppo Promotore Unicef di Giardini Naxos presieduto da Pancrazia Marcuccio. A dare il benvenuto nella palestra comunale ai numerosi bambini accompagnati dai loro genitori sono stati i presidenti delle associazioni Mediterraneo, Jacaranda e del Gruppo Promotore Unicef assieme al Consigliere Comunale Rosa Pietrocitto una delle organizzatrici della kermesse e, naturalmente, la Befana. A vestire i panni della storica nonnina, come è tradizione di ogni anno, è stato l’attore di teatro Ciccio Miceli, un icona del teatro giardinese che in ogni edizione della festa mette generosamente al servizio dei bambini la sua arte della recitazione. Ha fatto divertire i bambini interpretando in maniera magistrale e suggestiva la nonnina con la scopa. A dare man forte alla Befana i giochi del gruppo Patatrak Animazione che ha coinvolto i bambini in un carosello di giochi, canti, balli e tante altre attività ludiche. La festa è riuscita alla grande per la gioia dei bambini che hanno trascorso un pomeriggio sereno e divertente con tante risate che hanno coinvolto anche i loro genitori. A conclusione della kermesse organizzatori, bambini e genitori hanno posato per una foto ricordo di gruppo.

        ROSARIO MESSINA

2xx Foto di gruppo

La foto di gruppo

Poster La Befana

La locandina della kermesse

1 Ciccio Miceli la Befana

Al centro della foto Ciccio Miceli con i panni della befana

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La Festa della Befana nella tradizione

La Befana è nell’immaginario collettivo una vecchietta che nella notte tra il 5 e il 6 gennaio, sopra una scopa, passa sopra i tetti e calandosi dai camini riempie le calze lasciate appese dai bambini, di doni, caramelle e dolciumi di ogni tipo.

La sua origine si perde nella notte dei tempi, discende da tradizioni magiche precristiane e, nella cultura popolare, si fonde con elementi folcloristici e cristiani: la Befana porta i doni in ricordo di quelli offerti a Gesù Bambino dai Magi.
Secondo la leggenda, i Re Magi, diretti a Betlemme per portare i doni a Gesù Bambino, non riuscendo a trovare la strada, chiesero informazioni a una vecchia.
Nonostante le loro insistenze, affinché li seguisse per far visita al piccolo, la donna non uscì di casa per accompagnarli. In seguito, pentitasi di non essere andata con loro, dopo aver preparato un cesto di dolci, uscì di casa e si mise a cercarli, senza riuscirci.
Così si fermò a ogni casa che trovava lungo il cammino, donando dolciumi ai bambini che incontrava, nella speranza che uno di essi fosse il piccolo Gesù.
Da allora girerebbe per il mondo, facendo regali a tutti i bambini, per farsi perdonare.

L’iconografia è fissa: un gonnellone scuro e ampio, un grembiule con le tasche, uno scialle, un fazzoletto o un cappellaccio in testa, un paio di ciabatte consunte, il tutto vivacizzato da numerose toppe colorate.
Secondo l’immaginario della tradizione porta dolcetti e caramelle ai bambini buoni e carbone a quelli che hanno fatto molti capricci.
Nella tradizione popolare però il termine Epifania, storpiato in Befana, ha assunto un significato diverso, indicandola figura di una vecchietta particolare.
Anticamente, infatti, la dodicesima notte dopo il Natale, ossia dopo il solstizio invernale, si celebrava la morte e la rinascita della natura, attraverso la figura pagana di Madre Natura. La notte del 6 gennaio, infatti, Madre Natura, stanca per aver donato tutte le sue energie durante l’anno, appariva sotto forma di una vecchia e benevola strega, che volava per i cieli con una scopa. Oramai secca, Madre Natura era pronta a essere bruciata come un ramo, per far sì che potesse rinascere dalle ceneri come giovinetta Natura, una luna nuova.

Prima di perire però, la vecchina passava a distribuire doni e dolci a tutti, in modo da piantare i semi che sarebbero nati durante l’anno successivo.
In molte regioni italiane, infatti, in questo periodo, si eseguono diversi riti purificatori simili a quelli del Carnevale, in cui si scaccia il maligno dai campi grazie a pentoloni che fanno gran chiasso o si accendono imponenti fuochi, o addirittura in alcune regioni si costruiscono dei fantocci di paglia a forma di vecchia, che vengono bruciati durante la notte tra il 5 e il 6 gennaio.
La befana nel mondo è festeggiata in vari modi, in Spagna ad esempio, il 6 gennaio tutti i bambini si svegliano presto per vedere i regali che i Re Magi hanno lasciato. Mentre il giorno precedente mettono davanti alla porta un bicchiere d’acqua per i cammelli assetati e anche qualcosa da mangiare.
In Francia nel giorno della befana si fa un dolce speciale, all’interno del quale si nasconde una fava. Chi la trova diventa il re o la regina della festa.
In Islanda il 6 gennaio viene chiamato il tredicesimo, perché da Natale fino a questa data trascorrono 13 giorni. Questo è l’ultimo giorno del periodo festivo nel quale si dice addio al Natale. Si inizia con una fiaccolata, alla quale partecipano anche il re e la regina degli elfi. A metà strada arriva anche l’ultimo dei Babbo Natale, il tredicesimo ( il primo Babbo Natale arriva l’11 dicembre e poi ne arriva uno ogni giorno fino a Natale, poi dal 25 dicembre in poi ne va via uno al giorno). La fiaccolata finisce con un falò e con dei fuochi d’artificio.

In Romania, invece, la festa dell’ epifania rappresenta la venuta dei Re Magi ed è un giorno festivo. Ancora oggi in alcuni paesi i bambini vanno lungo le strade e bussano alle porte per chiedere se possono entrare per raccontare delle storie. Di solito come compenso ricevono qualche spicciolo. Anche i preti vanno di casa in casa per benedire le case.
Qui da noi, secondo la leggenda si deve appendere al caminetto, o vicino una porta o una finestra della casa, una calza grande, così l’indomani mattina la si troverà piena di doni della befana.
Beh se siete stati buoni riceverete dolcetti altrimenti carbone!

 

 

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Giardini Naxos –  Il 28 dicembre per la Sicilia è una data che non si può dimenticare per l’immane catastrofe che sconvolse Messina e Reggio Calabria in quel fatidico 1908. A Giardini si verificò un evento eccezionale: alle prime ore di quel giorno fatale, in piena oscurità gli abitanti del borgo marinaro furono svegliati da un tremendo scossone, un grande frastuono. Immediatamente le acque della costa giardinese si ritirarono per trasformarsi in onde gigantesche alte oltre i 10 metri che raggiunsero il litorale invadendo gli scali, le piccole strade, le case e spazzando tutto, uomini e cose. Fu un tremendo maremoto, uno “Tsunami”, potremmo dire oggi, che fece numerose vittime. Molti i dispersi risucchiati dal ritirarsi della marea. A questo punto subentrò la solidarietà umana. Dall’Albo Comunale leggiamo: “In tanto sgomento nessuno osava accorrere in soccorso dei naufraghi di cui si ignorava il numero ed ogni indugio si rendeva pericoloso quando, il tenente medico Francesco Buda incitando e incoraggiando gli uomini di mare,  faceva varare una barca scampata per caso, ed insieme ai pescatori Alfio Bucolo, Salvatore Galeano, Vincenzo Cacciola, i fratelli Giuseppe e Carmelo Nucifora e Pancrazio Tornatore sfidando l’imperversare delle onde, con coraggio e sangue freddo encomiabili, guadagnarono il largo. L’operazione ebbe i suoi frutti, vennero issate a bordo e riportate a riva tra le braccia dei loro cari numerose persone tra cui un ragazzo di quattordici anni, Pasquale Galeano che era stato risucchiato in  mare su una barchetta sfornita di remi ritrovato svenuto in balia delle onde, a due miglia dalla riva alla profondità di circa 50 metri.”

Questo episodio di solidarietà e di eroismo, stranamente, non viene ricordato in nessun libro di storia locale anche se l’Amministrazione comunale di Giardini dell’epoca si premurò, con una delibera, di rimunerare adeguatamente i soccorritori proponendoli per la concessione di una onorificenza ed il Ministero della guerra insignì il tenente Buda con la medaglia d’argento al valor di marina “per l’animoso slancio con cui in un’ora di panico e di terrore generale, si spinse alla testa di altri generosi, con alcune barche alla ricerca ed al soccorso di marittimi pericolanti al largo di Giardini, trasportati dal maremoto seguito al terribile terremoto che la mattina del 28 dicembre 1908 distrusse Messina e Reggio Calabria” (Regio Decreto 11 maggio 1911).

 L’avvenimento quasi miracoloso viene ricordato in un ex voto conservato ancor oggi dalla famiglia Buda

L'ex voto del maremoto a Giardini del 1908

L’ex voto del maremoto a Giardini del 1908

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GiardiniNaxos (Me) Il tour natalizio del Gruppo folk Naxos, che quest’anno toccherà alcuni centri della Sicilia e della costa Jonica calabrese, ha fatto tappa a Giardini Naxos presso la Parrocchia di San Pancrazio, con un Concerto natalizio, organizzato dal Comune di Giardini Naxos, che ha sintetizzato trent’anni di studio e di ricerca sul Natale siciliano dello storico gruppo del maestro Nino Buda.

Dopo la presentazione di monsignor Salvatore Cingari che da mezzo secolo regge la parrocchia con immutato zelo pastorale, ha preso il via l’atteso concerto che ha toccato i temi del racconto evangelico come l’Annunciazione, il Viaggio, l’Editto, la nascita di Gesù Bambino. Suoni, canti, novene della migliore tradizione natalizia, grazie all’ attento recupero del patrimonio culturale siciliano, hanno fatto rivivere lo spirito e l’atmosfera di un Natale ormai scomparso.

Non sono mancati durante l’applaudita performance dei bravissimi e versatili musicisti i canti di questua eseguiti dai “nuviniddari” o dai cantastorie ciechi, gli ”orbi” nei giorni della novena davanti alle edicole votive  dei cortili siciliani “i coni”, o gli “altareddi” addobbati con spina santa, agrumi e frutta secca.

Il repertorio musicale proposto dal Canzoniere di Naxos, composto soprattutto da novene devozionali che risalgono al XIII secolo e provenienti da varie parti della Sicilia come Trabia (Notti di Natali), Alcara Li Fusi (Nannaredda), Villalba (Cantu di Natali) si è concluso con l’esecuzione dei brani più famosi cantati per il Natale in tutto il mondo come “Tu scendi dalle stelle” che risale al 1754, “Stille nacht”, Whithe Cristmas” “Jingle Bells”.

Un piacevole intermezzo la performance della cantautrice giardinese Loredana Cavallaro che accompagnandosi con la sua chitarra ha cantato una sua ninna nanna al Bambinello.

Il numeroso e interessato pubblico giardinese ha applaudito lungamente gli esecutori del concerto: il maestro Giovanni Cannata (valente fisarmonicista) Marcello Cacciola, (versatile polistrumentista), Felice Currò (zampognaro di antica generazione e voce singolare ), Gaetano Santisi (contrabbassista), Maria Raneri ( sensibile voce femminile) nonché il maestro Nino Buda studioso e interprete delle nostre millenarie tradizioni.

Sono anni che siamo impegnati a 360 gradi ” ha detto il maestro Nino Buda ” nel tentativo di non far perdere la tradizione orale degli antichi canti popolari del Natale, un patrimonio inestimabile che vogliamo consegnare alle nuove generazioni”

Il concerto

Il concerto

Foto di gruppo con monsignor Cingari

Foto di gruppo con monsignor Cingari

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Giardini Naxos (Me) Una serata emozionante sulle note dei canti natalizi della tradizione nostrana.  E’ stato questo il concerto del 17 dicembre eseguito da un duo di cantautori giardinesi Rosario Todaro e Loredana Cavallaro. Lo spettacolo, realizzato nella chiesa dell’Immacolata,  è tra quelli inseriti nel palinsesto della manifestazione dei “mercati natalizi” organizzato nel rione San Giovanni  dal Comune di Giardini Naxos in collaborazione con le associazioni culturali Mediterraneo e Jacaranda.

          Il concerto intitolato “Vinni l’ura disiata, il secondo della manifestazione “Mercatini Natalizi” che si concluderà il 23 dicembre,  è stato brillantemente condotto da Angela Lombardo  presidente dell’associazione scientifico culturale Mea Lux la quale, con le sue battute ha dato tono alla serata musicale. Prima dell’inizio dello spettacolo la conduttrice ha introdotto coloro che hanno reso possibile l’evento musicale e cioè lamministrazione comunale  che ha sostenuto economicamente gli appuntamenti musicali del “mercatino natalizio”, rappresentata per l’occasione dal consigliere Comunale Rosa Pietrocitto nella doppia veste di consigliere e componente dello staff organizzativo, l’associazione Mediterraneo presieduta da Giovanni Saglimbeni, l’associazione Jacaranda presieduta da Rosario La Fauci e, padre Eugenio Tamà che ha gentilmente concesso l’uso dei locali della chiesa.

         Lo spettacolo è stato imperniato su testi del vasto repertorio dei canti popolari del Natale Siciliano con rielaborazioni originali del cantautore Rosario Todaro, il quale,  nei panni  del cantastorie ha raccontato e cantato gli episodi più importanti che riguardano la Natività. “Vinni l’ura disiata” è il risultato di tanti anni di studio e ricerca antropologica condotta nel territorio  Ionico – Etneo insieme al prof. Giovanni Vecchio di Santa Venerina.

         I “Cunti” e  i “Canti” del cantastorie Rosario Todaro sono stati intermezzati dalle canzoni di un’altra cantautrice giardinese, Loredana Cavallaro la quale, con la sua chitarra, ha cantato alcune delle sue canzoni sul medesimo tema natalizio.

E’ stata una serata magica, emozionante e virtuosa grazie alle melodie antiche e moderne eseguite dai due cantautori giardinesi, che si sono mescolate alla passione del canto.  Rosario e Loredana con la loro alchimia musicale, ricca di virtuosismi e tanta passione, sono riusciti a trasmettere  al pubblico numeroso intervenuto al concerto, un senso di nostalgia per un mondo che per certi versi non c’è più.  “Siamo convinti” ha detto Rosario Todaro al termine del concerto  “che la sopravvivenza delle nostre tradizioni sia, oggi più che mai necessaria per affrontare con maggiore consapevolezza i problemi del nostro tempo e le ansie del futuro“.

Il concerto dell’Immacolata, al quale il pubblico ha regalato lunghi applausi in segno di apprezzamento, è stato arricchito anche da alcuni intermezzi di due zampognari, il maestro Ivan e il giovanissimo allievo Ernesto che hanno fatto rivivere al pubblico con le loro caratteristiche zampogne le atmosfere suggestive della natività.

             ROSARIO  MESSINA

Rosario Todaro

Rosario Todaro

Il Concerto

Il Concerto

Loredana Cavallaro

Loredana Cavallaro

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

I CANTAUTORI

 

ROSARIO TODARO: Cantautore Siciliano ha coltivato la sua passione per la musica tradizionale siciliana fin da piccolo. Prima con il gruppo folk di Giardini Naxos del Maestro Nino Buda e poi come solista, Vincitore di un edizione del “Festival della Canzone Siciliana” negli anni 80” con il brano “I Malavoglia”, Todaro ha influenzato con il suo stile sonoro altri cantautori siciliani che arricchiscono e coltivano a fatica il patrimonio musicale della nostra terra.

 

LOREDANA CAVALLARO: già da piccolina manifesta la sua passione per la musica della sua terra, fa parte del gruppo folk di Pippo Gambacorta e continua a mantenere questa sua passione facendo tutt’ora parte del gruppo folk del Maestro Nino Buda.

Nel periodo dell’adolescenza continua a mantenere viva questa sua passione facendo anche parte di una compagnia teatrale del liceo classico di Giarre, interpretando con singolare bravura i testi della cantante Rosa Balestrieri.

 

Durante un lungo periodo  di riflessione in cui si realizza come madre e come moglie, nasce la voglia di iniziare lo studio della chitarra e dare voce ai suoni e alle parole della sua anima soprattutto nella lingua siciliana. Il calore delle sue parole e l’espressività con cui riesce a comunicare la rendono apprezzata dalla comunità in cui vive.

Inizia così a portare avanti questa cultura esibendosi  in diverse piazze e chiese della sua Sicilia, dove trova sempre più approvazione dal pubblico che la scopre.

Continua la sua passione attraverso la composizione  di musica e testi per la compagnia teatrale Res Nova.

Questa sua ascesa la porta a partecipare adun concorso Nazionale di musica dove viene selezionata con il brano siciliano  “Gridu D’Aiutu” ispirato all’Enciclica laudato di Papa Francesco che apre le porte verso la scuola di Mogol. Tale brano successivamente è stato consegnato da Monsignore Salvatore Cingari, parroco della parrocchia San Pancrazio di  Giardini Naxos, a Papà Francesco a Roma.

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Quello proposto dalla cantautrice Oriana Civile in un repertorio unico che recupera “filologicamente” antichi canti natalizi siciliani del settecento.

Giardini Naxos (Me) Semplicemente sublime! E’ l’aggettivo più adatto per definire il concerto di domenica 16 dicembre della cantautrice messinese Oriana Civile svoltosi  a Giardini Naxos. Lo spettacolo organizzato nel rione San Giovanni  dal Comune di Giardini Naxos in collaborazione con le associazioni culturali Mediterraneo e Jacaranda è stato realizzato nella chiesa dell’Immacolata.

          Lo spettacolo intitolato “E nasciu la luci eterna“, il terzo della manifestazione “Mercatini Natalizi” che si concluderà il 23 dicembre,  è stato brillantemente condotto dall’ottima Angela Lombardo  presidente dell’associazione scientifico culturale Mea Lux la quale, con le sue battute ha dato tono all’evento. Dando inizio alla serata, Angela Lombardo dopo aver ringraziato i commercianti che hanno aderito al Mercatino, ha introdotto coloro che hanno reso possibile l’evento musicale e cioè lamministrazione comunale  che ha sostenuto economicamente gli appuntamenti musicali del “mercatino natalizio”, rappresentata per l’occasione dal vicesindaco Carmelo Giardina  e dal consigliere Comunale Rosa Pietrocitto nella doppia veste di consigliere e componente dello staff organizzativo, l’associazione Mediterraneo presieduta da Giovanni Saglimbeni, l’associazione Jacaranda presieduta da Rosario La Fauci e, padre Eugenio Tamà che ha gentilmente concesso l’uso dei locali della chiesa.

        La kermesse musicale è iniziata con una breve intervista del nostro editore, Angela Lombardo alla giovane cantautrice, appassionata studiosa delle tradizioni musicali della terra di Sicilia e, specializzanda in musicoterapia. L’ntervista è stata caratterizzata da una serie di domande su come è nata questa passione per le “radici del folk siciliano” e sui risvolti che queste canzoni sucitano nell’intimo di chi li ascolta. L’intervista ha fatto conoscere meglio al pubblico presente l’animo della cantautrice e le motivazioni che l’anno spinta a dedicarsi a tale repertorio.

          Accompagnata da Daniela Giaimo (flauti) e Nino Milia (chitarra e mandola), la cantautrice nasitana ha eseguito un repertorio di canti tradizionali natalizi provenienti da tutti i territori siciliani. Dalle “Ninne nanne” alle “Novene di Natale” della provincia di Enna a “La calabrisella” della provincia di Messina.

          Interessanti i testi dei brani che fanno rivivere l’esperienza della Sacra Famiglia in un modo intimo e familiare. La cantautrice, ha svolto un ottimo lavoro di ricerca condotto sulle fonti, in particolare su testi del settecento. Un periodo in cui la fede era vissuta come festa autentica e le comunità, in particolare quella del lavoro nei campi, erano davvero unite, la vita di ciascuno dei membri aveva un senso e la morte di qualcuno dei membri era sentita come una reale perdita per tutti. Un periodo in cui la fede non era “filtrata” dalle strutture sociali ed era intimamente e confidenzialmente connessa con l’esistenza quotidiana.

Ed ecco che, nella “Novena di Natale” di Leonforte (En) ascoltiamo che “Maria lavava e Giuseppe stinnìa” oppure che i pastorelli “purtarunu un pecureddu”. L’esecuzione attenta con l’uso di strumenti tradizionali (mandola, flauto e triangolo) e la voce calda della protagonista hanno poi reso tutto il concerto più intimo e sincero.

La Sacra Famiglia era la migliore compagnia della vita di ciascun lavoratore e il bambinello Gesù, in un’altra “Novena di Natale” dell’ennese viene descritto come “nel fieno giace una rosa”, presenza d’amore in tutte le case. Ed il pubblico attento ha percepito questa atmosfera seguendo con attenzione e partecipazione tutti i brani del concerto “E nascìu la luci eterna” tributando, infine, la protagonista con un grosso applauso per averci regalato un momento di autentica emozione.

                              Sergio Denaro

 

Foto del Direttore Rosario Messina

Da sin. Daniela Giaimo, Oriana Civile e Nino Milia

Da sin. Daniela Giaimo, Oriana Civile e Nino Milia

La cantautrice Oriana Civile

La cantautrice Oriana Civile

Oriana Civile

Oriana Civile

Nino Milia (Chitarra e mandola)

Nino Milia (Chitarra e mandola)

Daniela Giaimo (flauto)

Daniela Giaimo (flauto)

Angela Lombardo intervista Oriana

Angela Lombardo intervista Oriana

Il concerto

Il concerto

La cantautrice

La cantautrice

I saluti

I saluti

Oriana Civile assieme agli organizzatori

Oriana Civile assieme agli organizzatori

 

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Giardini Naxos (Me) – Emergence, Festival di Street Art ed Interventi Urbani, nasce nel 2012 a Giardini Naxos, cittadina di orientamento turistico della Sicilia Orientale, e si configura come un contenitore di eventi in grado di mettere arte e creatività a disposizione di tutti, ovvero in strada. Tra gli obiettivi principali di Emergence vi è la volontà di far diventare il noto paese turistico in un Museo a Cielo Aperto capace di sorprendere, emozionare e comunicare con chi si ferma nelle sue piazze e percorre le sue vie; attivando una “riqualificazione urbana”, attraverso le opere maestose e di grande qualità degli artisti, di zone del paese altrimenti degradate da una cattiva azione dell’uomo sul territorio; e infine quello di una “Democratizzazione dell’Arte” nel tentativo di andare tra la gente (in strada) coinvolgendo l’intera cittadinanza per un’educazione estetica che guarda al contemporaneo.

Tra i protagonisti dell’edizione del 2016 del festival di street art abbiamo l’artista Moneyless, che Sicilia felix ha incontrato durante l’esecuzione del suo lavoro nel riore San Giovanni.

Moneyless, al secolo Teo Pirisi, nasce a Milano nel 1980. Dopo aver concluso studi accademici inizia come artista di contestazione coi Graffiti writings sviluppando una tecnica personale che ancor oggi risente di questa prima esperienza. Considerato il maggiore esponente della street art italiana insieme al bolognese Blue, i suoi lavori sono presenti in tutti i cataloghi e in tutte le mostre di arte contemporanea internazionale. Consacrato infine nella mostra Popism, una summa di cinquant’anni di arte contemporanea. Attualmente conduce, insieme a Stan, Lex e Martina Merlini, il progetto indipendente Triscele.org, diretto esclusivamente alla riqualificazione di luoghi semiabbandonati in Sicilia.

–  Quali tecniche hai utilizzato per il tuo murale?

- Dopo aver preparato il muro con quattro bande verticali di quattro differenti colori mi appresto a collocare i ruler per le prime due bande, poi dalla terza sono andato a mano libera perché in negativo. Partendo dall’astratto geometrico nato qualche anno fa coi solidi geometrici e poi ho cercato di evolvere il mio tratto e la mia estetica sempre legata all’astratto e alla geometria. Per anni lavoravo con un cerchio intero che muovevo per dare una certa dinamicità all’opera.

L’evoluzione attuale è la frammentazione del cerchio e così sono arrivato a porzioni di cerchio, a questo tipo di segno, e poi sono arrivato a zoomare dentro per realizzare dei segni più grossi. E’ tutto un filo logico, step che cambiano il filo conduttore ma con una logica che deriva dallo stile prima. Per realizzare queste porzioni di cerchio ho disegnato delle sagome (le cardboards) che ho adoperato.

Dipinto a colori acrilici da esterno, dei quarzi dual cotone.

A quali progetti stai lavorando attualmente?

- Sono in Sicilia da un mese, sto facendo un progetto Triscele.org. Ritorno in Sicilia a Novembre.  Si tratta di un progetto con più artisti coinvolti in-combo, a più mani, senza committenza ma coi soldi dei  collezionisti a cui abbiamo venduto le serigrafie e le stampe originali abbiamo finanziato il progetto.  Abbiamo già fatto interventi a Catania quartiere San Berillo insieme a Stan, Lex e Martina Merlini. Ancora, sull’Etna sulla lava in un casale abbandonato.

- Parlaci di quest’opera per l’edizione 2016?

- Lo studio sul colore e sui disegni, tutte le forme che io creo sono frutto della mia ricerca su disegno o su tela, sono abbastanza liberi e semplici, ho già in testa quello che… . Il colore invece lo ricerco per creare accostamenti che colpiscano: freddi – caldi – complementari. Mi fermo a vedere la superficie pittorica come se fossero porzioni di quadri più grandi, particolari di quadri già realizzati in precedenza, dettagli di altri quadri. E’ come portarsi dietro un bagaglio di idee che vado a srotolare sul muro i vari disegni preparatori per arrivare a questa conclusione. E’ come regalare non uno ma tanti quadri alla città come tante idee che vado a ricomporre in questa composizione globale.

Essendo opera astratta il mio intento è dare il la allo spettatore per fargli vedere delle cose. E’ un po’ come guardare le nuvole e trovarci delle forme che possono ricordare qualcosa. La mia filosofia è dare la possibilità a chi lo vede di viaggiare con la testa. Non voglio rappresentare niente di concreto ma le forme riconducono a qualcosa di fisico: la natura nel macro e nel micro, le mie visioni legate ad ambienti naturali.

Il nome dell’opera?

- Le chiamo con un numero recente, Giardini Naxos 001, senza influenzare lo spettatore è coinvolto così nel mio mondo astratto.

Dal 1994 desidero che il mio lavoro pubblico sia a favore della gente, da sempre, da quando avevo quattordici anni. Donare un’opera è una cosa importante, in questo mondo pieno di pubblicità, pieno di cose inutili che hanno saturato le città e qualsiasi altro posto. E’ un atto di generosità nei confronti di chi vive la città.

  • Qual è il tuo vero nome?
  • Teo Pirisi – Moneyless, ovvero creare arte senza grandi budget. Mi rifaccio alla ricerca anni ’70: minimalismo, astrattismo. E’ una parte della storia dell’arte che va interpretata al giorno d’oggi con le tecniche del nostro tempo. Non mi vedo nel carrozzone della street art, mi vedo interessato alla ricerca dell’arte contemporanea astratta. E’ un po’ rifiuto del pop che ritorna, non voglio essere scontato nel mio messaggio. E’ un rifiuto della scena perché la mia arte è più complicata del figurativo, è più elevata e forse di difficile interpretazione.
  • Ma oggi chiunque può fare arte contemporanea senza aver studiato, basta andare su internet, vedere le mie opere e scopiazzarle, occorrono delle regole, più il livello scende più il livello della mia arte si abbassa. Le città saranno sature di roba e stuprate di merda.
  • Come fare a mantenere la coerenza interna ai vari interventi?
  • Occorre una curatela che diriga e qualifichi tutto il lavoro fatto. Il rischio è che si vada incontro al fenomeno della “gentrificazione”, ovvero al fatto che la municipalità sfrutta questo tipo di arte per riqualificare i quartieri es. il quartiere Kreutzberg a Berlino. Ma i veri affari li hanno fatti gli speculatori immobiliari che adesso praticano prezzi molto alti sugli affitti e sulle vendite. Dunque, si tratta di due ordini di problemi: 1) evitare i meccanismi perversi della speculazione; 2) esercitare una maggiore tutela dell’arte.

 

                                                          Sergio Denaro

 

L'artista Moneyless

L’artista Moneyless

3 l'opera Moneyless

L’opera di Moneyless nei pressi della chiesa dell’Immacolata

Durante i lavori

Durante i lavori

Moneyless mentre dipinge il muro della casa

Moneyless mentre dipinge il muro della casa

 

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