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global stratotype

PALERMO. La Regione ha istituito in Sicilia i primi 79 Geositi. L’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Maurizio Croce ha comunicato, nel corso di una conferenza stampa, l’avvenuta istituzione dei primi Geositi in Sicilia, luoghi o territori in cui è possibile riscontrare un interesse geologico, geomorfologico, paleontologico, mineralogico. Si tratta di siti che presentando un valore scientifico e ambientale di una così tale importanza che vanno preservati con norme di tutela specifiche.
I Geositi che sono stati istituiti, con l’obiettivo di evidenziare le loro specifiche peculiarità scientifiche, sono 79 di cui 3 di rilevanza mondiale e unici.
Le tre eccellenze sono:
la “Grotta Rumena 1” – Comune di Custonaci (Tp),
le “Lave brecciate a fluoro-edenite e fluoro flogopite di Monte Calvario”- Comune di Biancavilla (Ct).
il “GSSP del Piacenziano” a Punta Piccola” – Comune di Porto Empedocle (Ag)

I restanti Settantasei Geositi ricadono invece all’interno di Riserve Naturali.

     Una particolare attenzione va posta sul GSSP di Punta Piccola a Porto Empedocle in quanto i G.S.S.P. (Global Stratotype Section and Point) costituiscono siti con “oggettivi caratteri di unicità”. Si tratta di successioni rocciosa, dallo spessore variabile da pochi ad alcune decine di metri e rappresentano per la comunità scientifica internazionale i riferimenti della “Scala cronostratigrafica standard globale“. Ciascun GSSP è scelto dopo lunghe, approfondite e documentate ricerche, da parte degli specialisti di quel particolare intervallo temporale e votato da un’apposita commissione della ICS (International Commission on Stratigraphy), organo della IUGS (International Union of Geological Sciences). In Italia l’ente deputato alle ricerche sui GSSP è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).  Altri GSSP della nostra Penisola conosciuti  in tutto il mondo sono: 1) Monte San Nicola (Butera, Caltanissetta, Sicilia). Definisce la base del piano Gelasiano (Pleistocene);  2) Eraclea Minoa (Agrigento, Sicilia). Definisce la base dello Zancleano (Pliocene); 3) Vrica (Crotone, Calabria). Definisce la base del piano Calabriano (Pleistocene); 4) Monte dei Corvi (Ancona, Marche). Definisce la base del Tortoniano (Miocene); 5) Carrosio (Alessandria, Piemonte). Definisce la base dell’Aquitaniano (Miocene); 6)  Massignano (Ancona, Marche). Definisce la base del Rupeliano (Oligocene); 7)  Prati di Stuores (Bolzano, Trentino Alto Adige) Definisce la base del Carnico (Triassico); 8) Bagolino (Brescia, Lombardia). Definisce la base del Ladinico (Triassico).
L’istituzione dei Geositi comporta l’apposizione di vincoli, ai fini della tutela, che non vanno letti come restrizioni ma come opportunità di conoscenza, conservazione e non solo. I Geositi assumono un alto valore scientifico e paesaggistico risultando di fondamentale importanza nella politica regionale di promozione delle aree protette. Con l’istituzione dei Geositi in Sicilia si estende la conoscenza, la valorizzazione e quindi la fruizione del bene geologico all’intera collettività.
ROSARIO MESSINA

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