GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Catania.  In una nota il Ministro Franceschini ha comunicato l’iniziativa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sottolineando che per la “Giornata internazionale della donna”, fissata com’è noto per l’8 di Marzo, si apriranno gratuitamente per le donne, i musei, le aree archeologiche e i monumenti statali.
Il MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia di Catania) aderisce alla proposta culturale. Martedì 8 marzo, dalle ore 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso entro le 17.00), le donne in visita al Museo catanese potranno entrare gratuitamente.
Attualmente al MacS è visitabile la Collezione MacS – Sezione internazionale. Protagoniste le opere (dipinti, sculture e fotografie) degli artisti: Lita Cabellut, Ryan Mendoza, Marcia Gálvez Camus, Marta Czok, Thomas Dodd, Enrique Donoso, Lorenzo Manuel Durán, Jorge Egea, James Xavier Barbour, Daria Endresen, Fernando Fraga, Steven Kenny, Wenceslao Jiménez Molina, Zheng Lai Ming, Nihil, Judith Peck, José Manuel Martínez Pérez, Mario Andres Robinson, Carlos Asensio Sanagustín, Richard Scott, Miguel Escobar Uribe, Anna Gillespie, Gary Weismann.
Il visitatore comprenderà che questo primo segmento museale è parte di un più vasto progetto culturale, progetto che propone il continuo dialogo, tra presente e passato, tra la Sicilia e il mondodichiara Giuseppina Napoli (Direttore MacS) – Questo segmento della sezione internazionale è il primo sguardo sui fermenti dell’arte figurata del nostro tempo e nel mondo. Dalla Colombia a Berlino, da Barcellona a New York. Visioni, denunce, poesie, speranze, paure. Artisti affermati, giovanissimi emergenti. Una grande estensione geografica di artisti e di scuole. Si avverte ovviamente il limite di una collezione che è stata costruita in poco meno di un anno. La rappresentatività degli artisti e dei movimenti è quindi ragionevolmente parziale, così come pure il limite degli spazi museali che presto andranno ad ampliarsi”.

Sede: MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia
Indirizzo: via Crociferi – via S. Francesco n. 30, Catania
Telefono: 095 715 2207 – 342 301 7376

1X   Locandina MACS

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BRONTE (Ct). Sabato 19 dicembre 2015, al Castello Di Nelson, ore 09.30, si terrà l’inaugurazione della Mostra – Convegno dal titoloScultura, l’evoluzione della materia” a cura di Adriano Pricoco. L’evento è organizzato dall’Amministrazione Comunale guidata dal Sindaco Graziano Calanna con l’ausilio del MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli.
Espongono, con altrettante opere: Annalù Boeretto, Bob Clyatt, Cristina Costanzo, Alessio Deli, Jorge Egea, Anna Gillespie, Paolo Guarrera, Fatima Messana, Sebastiano Messina, José Manuel Martínez Perez, Natale Platania, Gesualdo Prestipino, Alessandro Reggioli, Gianni Ruggeri, Giovanna Vinciguerra, Gary Weisman.
Sabato 19, sarà possibile visitare le opere in mostra dalle ore 14 alle 17. Domenica 20, dalle ore 9 alle ore 17. Ingresso libero (riservato ai locali che ospitano la mostra).

Il Sindaco di Bronte, Avv. Graziano Calanna, aprirà i lavori del Convegno alle ore 10.30. Interverranno: il curatore della mostra prof. Adriano Pricoco (Docente di Teoria e Storia dei metodi della Rappresentazione, Accademia di Belle Arti di Catania) e il prof. Natale Platania (Artista, docente di Videoscultura all’Accademia di Belle Arti di Catania).
Saranno presenti gli artisti: Gianni Ruggeri, Giovanna Vinciguerra, Annalù Boeretto e Alessio Deli.

Adriano Pricoco (Curatore del Convegno – Mostra) – “La materia e la sua evoluzione sono indissolubilmente legate alla storia della scultura e di conseguenza oltre che all’ambito specifico dell’arte anche a quello dell’architettura. Questo il tema al centro della Mostra – Convegno La scultura, l’evoluzione della materia, evento promosso dal MacS ed ospitato nella ducea di Nelson.
Nell’epoca moderna la creazione e la diffusione di nuovi materiali ha portato allo sviluppo di nuove tecniche esecutive che se per un verso hanno mantenuto una radice etimologica nella tradizione, hanno altresì scandito una nuova visione ontologica della scultura. L’avventura del primo ‘900 attraverso le esperienze delle Avanguardie artistiche ha sancito una definitiva emancipazione dell’opera dai canoni che ne avevano connotato la riconoscibilità e la valenza nell’arco dei secoli precedenti, mostrando una naturale attrazione verso i nuovi materiali che l’ennesima tappa della rivoluzione industriale proponeva. Nel nostro contemporaneo, dopo l’avvento delle tecnologie digitali, si è imposta una nuova ulteriore urgenza di definire gli ambiti e le metodologie operative e creative nelle arti visive ed anche la scultura ne ha subìto l’ingerenza proponendo nuove modalità ed interrogandosi sulla sua istanza. La Mostra – Convegno si propone, attraverso l’apporto e la testimonianza degli artisti invitati a riflettere, di dibattere su questo tema tentando di identificare le linee guida che muovono la ricerca”.

Graziano Calanna (Sindaco di Bronte) – “Il nostro Paese è universalmente conosciuto per la grande ricchezza culturale che lo caratterizza: oltre 3.600 musei; quasi 5.000 siti culturali; 46.000 beni architettonici vincolati; 34.000 luoghi di spettacolo; 52 siti Unesco, centinaia di festival ed iniziative culturali che animano i territori. Questa eredità rappresenta non solo il nostro passato e il presente, ma anche il futuro del Paese, una risorsa da tutelare e valorizzare e che ci rende unici nel panorama internazionale. Tutelare e valorizzare adeguatamente, anche in chiave turistica, le nostre ricchezze è un dovere, ma al tempo stesso una grande opportunità. E Bronte contribuisce alla valorizzazione dei beni culturali, salvaguardando e tramandando non solo la storia ed il ricco patrimonio che vanta, ma promuovendo iniziative culturali nella radicata convinzione che arte e cultura siamo insostituibili fucine di progresso e civiltà, oltre a limpide occasioni di sviluppo.
Cultura e turismo, infatti, possono realmente essere un binomio vincente non solo per far uscire il Paese dalle secche delle crisi, ma anche per ricondurlo su un nuovo percorso di crescita sostenibile e duratura. Non a caso, quindi, questa Amministrazione ha deciso di organizzare questo evento, che ripropone l’incantevole scenario del Castello Nelson come ottima galleria di arte contemporanea, completando, anche se solo per pochi giorni, di materiali diversi alla pietra lavica, la permanente esposizione di sculture di arte contemporanea che dominano il parco in questo fazzoletto di terra che un tempo fu inglese“.

Giuseppina Napoli (Direttrice del MacS) – “Un’indagine artistica alla scoperta della materia e delle sue continue evoluzioni e trasformazioni alchemiche, la scultura come voce narrante di un percorso sospeso tra seduzione del reale e fascinazione misteriosa della materia, quest’ultima divenuta la protagonista più ricercata nell’espressione artistica contemporanea. La potenza e la forza espressiva acquisite dalla materia nel corso degli ultimi decenni ha infatti cambiato radicalmente il rapporto preesistente con l’opera d’arte. Distante dalla forma e dalla nozione classica dell’opera, il linguaggio artistico contemporaneo, volto alla ricerca e alla sperimentazione, vede nella sfida con la materia il suo riferimento dominante, per cui non parliamo più di una rappresentazione statica, unica, completa, finita, irripetibile, ma al contrario di un qualcosa che può essere incompiuto, instabile, effimero, indefinito, manipolabile e partecipato.
Lo scardinamento delle avanguardie prima, la pop art, la minimal art, l’arte concettuale le tecnologie digitali dopo, hanno, nel corso del tempo, creato all’interno del grande e immenso mare dell’arte contemporanea degli estremismi, finanche delle autentiche forme di rifiuto e opposizione nei confronti delle tecniche e della materia tradizionali. La ricerca spasmodica volta sempre a nuovi linguaggi e mezzi espressivi, ha visto un “allargamento” ed un “accoglimento” esponenziale dell’arte contemporanea verso una moltitudine di materiali e tecnologie, dalla fotografia al cinema ai video ai pc, ai più disparati oggetti di uso comune, ai corpi, ai paesaggi, all’elettricità, all’acqua. Tuttavia l’arte contemporanea, seppur tra le mille contraddizioni delle sue diverse e molteplici voci, continua il suo racconto e la sua rappresentazione, riuscendo ancora una volta a scuotere le nostre anime e la nostra immaginazione.”

Alessio Deli, Summer awakening,cera, lamiera, ferro, terracotta, legno, poliuretano, cm 165x60

Alessio Deli, Summer awakening,cera, lamiera, ferro, terracotta, legno, poliuretano, cm 165×60

Anna Gillespie, Old Giant.  Unique bronze, found wood.  114 x 72 x 28cm.  2014

Anna Gillespie, Old Giant. Unique bronze, found wood. 114 x 72 x 28cm. 2014

Annalù Boeretto, il libro della tempesta, resina, carta, inchiostri, 250x100x250 2014

Annalù Boeretto, il libro della tempesta, resina, carta, inchiostri, 250x100x250 2014

 

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Passi di Pirri

Passi di Alfredo  Pirri

Interno MAcs di Catania

Interno MAcs di Catania

CATANIA – Sabato 10 Ottobre 2015, in occasione dell’Undicesima Giornata del Contemporaneo indetta da AMACI, il MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia, nella Badia piccola del Monastero di San Benedetto di via Crociferi, a Catania, apre gratuitamente per l’intera giornata le porte ai visitatori.
Al MacS sarà possibile visitare dalle ore 9.00 alle ore 16.30 la collezione MacS – Sezione Internazionale, con le opere degli artisti figurativi James Xavier Barbour, Lita Cabellut, Marcia Gálvez Camus, Marta Czok, Thomas Dodd, Enrique Donoso, Lorenzo Manuel Durán, Jorge Egea, Daria Endresen, Steven Kenny, Wenceslao Jiménez Molina, Zheng Lai Ming, Ryan Mendoza, Nihil, Judith Peck, José Manuel Martínez Pérez, Carlos Asensio Sanagustín, Richard Scott, Miguel Escobar Uribe, Santiago Ydanez, Gary Weismann.
Per questa edizione, AMACI ha invitato l’artista Alfredo Pirri a realizzare l’immagine guida dell’evento. Passi, l’immagine creata dall’artista appositamente per la “Giornata del contemporaneo”, rappresenta un gesto semplice e, al contempo, inquietante: sfidare a piedi nudi una superficie fredda e (forse) tagliente. Pirri costringe tutti noi spettatori ad un atto di fiducia, ci invita ad abbandonarci, a metterci in relazione con qualcosa di cui percepiamo la pericolosità senza coglierne esattamente la portata. Ci incita ad acquisire consapevolezza di un rischio necessariamente da correre e ad accettarlo come tale, sottolineando la necessità – per il singolo individuo ma anche per la società e, in scala globale, per il mondo intero – di metterci costantemente in gioco, con fiducia e abbandono.

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9Giardini Naxos (Me). Inaugurata con successo la mostra “Prima Luce” (fino al 2 agosto), personale di Stefania Orrù a cura di Stefano Gagliardi e Alessandra Redaelli al Castello di Schisò (Giardini Naxos), nuova splendida sede espositiva del MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli che per l’occasione ha ribadito: “È nella scelta di questo luogo suggestivo, ancora Cantiere Culturale, che il MacS avvalora la sua inclinazione al dinamismo ed al sodalizio culturale facendone un’ulteriore sede espositiva permanente e siamo lieti di inaugurare questo nuovo inizio con la Orrù, ancora di più perché è un’artista donna e di origini isolane. Giovane pittrice sarda, la Orrù incarna con naturalezza nelle sue opere ed attraverso le tecniche che ha imparato quella congiunzione tra contemporaneo ed antico, quell’unione di turbamento, trepidazione e commozione dell’animo umano che in questo Castello, trascorso raccordo di civiltà e di storie dalla fascinosa atmosfera, è reso inviolabile. Così nella quasi sacralità di questo incontro di spazio e tempo, sensazioni ed immagini, il MacS riconferma il valore dell’arte, della cultura e della bellezza e Stefania Orrù con la mostra Prima Luce, ne diventa testimone”.
La cerimonia inaugurale è stata aperta da Sebastiano Paladino che a nome della famiglia proprietaria del Castello in oggetto ha ringraziato con gratitudine l’Ingegnere Sebastiano Di Prima e tutto il suo staff per aver reso possibile, con una certosina operazione di restauro, la rinascita dello storico Castello di Schisò divenuto residenza estiva del MacS. Di seguito hanno presa la parola il Sindaco di Giardini Naxos, Pancrazio Lo Turco, che manifestando entusiasmo per il progetto, significativo in termini di promozione culturale e coinvolgimento turistico, si è congratulato con i soggetti coinvolti; l’Architetto Daniele Raneri che ha curato il restauro e ha incuriosito i presenti con un breve intervento sulla storia del prestigioso sito.
Io… penso ma mille volti, ognuno assorto e perso, ogni sguardo contiene la saggezza e l’ignoranza di qualsiasi essere che subisce e allo stesso tempo possiede il segreto di tutto”, ha sottolineato Stefania Orrù finemente introdotta da Stefano Gagliardi e Alessandra Redaelli.
La mostra “Prima Luce” – ha detto Stefano Gagliardiè il farsi di una consapevolezza raggiunta, è la potenza di un “Io sono” che traspare in ogni sua opera. È un “io sono” silente e pacificato, saldato a un tempo presente, sempre meno ancorato al proprio passato e vissuto. È l’atto finale pittorico che segue quel processo di intima astrazione dove il distacco dal proprio io produce, attiva e perfeziona nuovi livelli (condizioni-momento) di acquisizione dell’essere. Le opere in mostra sono la rivelazione figurata del compiersi di una liberazione: il progressivo svincolarsi della veste-drappo, metaforicamente sentito come corpo altro. L’opera, “il grande nudo in piedi”, diventa l’atto finale di questa metaforica svestizione, simbolo quasi di un ritorno al proprio corpo primigenio: è l’emozione del corpo che incontra fuori da tutto il tempo, dentro tutto lo spazio la propria “prima luce” e, mentre ne viene attraversato, quel corpo si dichiara: io sono, eccomi”.
Alla costante ricerca di risposte profonde – che significativamente rintraccia nel proprio volto in un autoritrarsi incessante e senza tregua – l’artista è passata da una figurazione più delineata ad una graduale rarefazione della forma – ha sottolineato Alessandra Redaelli -. Se all’inizio erano volti, e soprattutto corpi, che si stagliavano con grazia classica su uno spazio vago non ancora definito, se negli ultimi tre anni il punto di vista si è ravvicinato in primi piani suggestivi come icone, dove la forma sembra sostanziarsi in coaguli di materia luminosa, oggi Stefania Orrù, sembra giunta ad una sintesi di questo complesso percorso. L’impasto ruvido, che l’artista doma e padroneggia con grazia e furore, si fa superficie scabra, erosa, improvvisa spaccatura, dislivello da saggiare con i polpastrelli, da scrutare così da vicino da appoggiare il viso alla tavola fino a sentirne l’odore, e poi, di colpo, si appiana in esplosioni luminose capaci di annichilirci. Ed è proprio in questa tecnica particolarissima, forse un po’ magica, che risiede il senso stesso della fascinazione del lavoro di Stefania Orrù, sospeso tra suggestioni antiche, memorie di affreschi corrosi dal tempo, ed emozioni così attuali da farci sussultare”.

Il pubblico che ha preso parte all'evento

Il pubblico che ha preso parte all’evento

L'intervento di Giuseppina Napoli

L’intervento di Giuseppina Napoli

Alessandra Redaelli e Stefania Orrù

Alessandra Redaelli e Stefania Orrù

da sin. l'avv. Daniela Tomarchio, Angela Lombardo pres. Ass. Mea Lux e Stefania Orrù

da sin. l’avv. Daniela Tomarchio, Angela Lombardo pres. Ass. Mea Lux e Stefania Orrù

Una delle sale con i quadri di Stefania Orrù

Una delle sale con i quadri di Stefania Orrù

Stefania Orrù

Stefania Orrù

Uno dei quadri della Orrù

Uno dei quadri della Orrù

Il Castello di Schisò

Il Castello di Schisò

Un quadro della Orrù

Un quadro della Orrù

BIOGRAFIA: Stefania Orrù

Nasce a Jesi (Ancona) nel 1976. Durante gli anni di università prima a Urbino poi a Verona, in cui studia letteratura, scopre la pittura come mezzo espressivo ed essa assume da subito un ruolo centrale nella sua vita. Nel 1997 si trasferisce in Umbria, dove collabora per circa sei anni con il maestro spellano Elvio Marchionni. È in questi anni che si accosta all’affresco e alla pittura murale e che fa propri quei materiali con i quali sviluppa ogg, la sua ricerca personale. Stefania Orrù ha realizzato mostre personali e ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2009 è stata pubblicata la sua monografia intitolata “La pittura e la chiave dell’Essere”.

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