GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Messina – Nell’ambito dell’imminente appuntamento con la “Giornata Mondiale dell’Ambiente 2016”, venerdì 17 giugno 2016, alle ore 10.30, a Capo Peloro è in programma la campagna di sensibilizzazione ambientale finalizzata ad una migliore conoscenza delle ricchezze naturalistiche della Riserva Naturale Orientata gestita da Palazzo dei Leoni.
L’evento sarà presentato in conferenza stampa a Palazzo dei Leoni il 16 giugno, alle ore 11.00, in sala Giunta.
All’incontro con i giornalisti parteciperanno: dott. Antonino Marchese, direttore della Struttura Territoriale di Messina di ARPA Sicilia; prof.ssa Mimma Lucchesi, referente Comunicazione ed Educazione Ambientale della Struttura Territoriale di Messina di ARPA Sicilia; i professori Salvatore Giacobbe ed Antonio Manganaro del Dipartimento di Scienze chimiche, biologiche, farmaceutiche e ambientali; sig. Ezio Giuffrè, esperto in fotografia e componente AFNI (Associazione Fotografi Naturalisti Italiani; dott Giovanni Cavallaro, direttore Azienda Agricoltura e Foreste demaniali di Messina.
Gli Enti coinvolti dall’iniziativa sono la Città Metropolitana di Messina (Direzione Ambiente Servizio Parchi e Riserve), l’Agenzia Regionale per l’Agricoltura e Foreste Demaniali di Messina, il Comune di Messina (Assessorato Ambiente e Nuovi stili di vita – Assessorato Pubblica Istruzione) e le scuole che hanno aderito alla giornata di sensibilizzazione ambientale.
Nello slargo iniziale antistante al lago di Ganzirri, personale qualificato della Struttura Territoriale di Messina dell’Azienda Regionale per la Protezione dell’Ambiente (ARPA Sicilia) metterà a disposizione di studenti e cittadini la strumentazione mobile utilizzata per le attività di controllo ed illustrerà i risultati delle attività di monitoraggio svolte sul territorio.
I giovani allievi, guidati da esperti, effettueranno una passeggiata ecologica per un esame pratico dello stato di salute della Riserva Naturale Orientata “Capo Peloro” e delle sue peculiarità scientifiche.

Capo Peloro

Capo Peloro

Locandina Evento

Locandina Evento

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POOH: IL TOUR DELL'ADDIO SBARCA A MESSINA,STORIE VERE DI FANS DI UN'ISOLA CHE LI HA SEMPRE AMATI,PERFINO UNA RAGAZZA CHE SI LAUREA CON UNA TESI SUL COMPLESSO POP PIU' LONGEVO DELLA STORIA DELLA MUSICA LEGGERA ITALIANA.LA STORIA DI LAURA SFERRAZZA

Tornare a parlare dei Pooh,il complesso pop più longevo della storia della musica leggera italiana è sempre un piacere,specie per chi come me ha scritto su di loro centinaia di articoli in oltre quarant’anni e ogni volta con lo stesso entusiasmo di sempre. In questi giorni si sta svolgendo la prima parte del tour “Reunion” che vede i Pooh sulla scena assieme a due ex  ovvero il batterista Stefano D’Orazio che lasciò il gruppo nel 2008 e il chitarrista Riccardo Fogli che lasciò il gruppo addirittura nel lontanissimo 1973 per una fuga d’amore con Patty Pravo. I numeri del live dei Pooh in questa prima parte in scena in tre città italiane, Milano,Roma e Messina sono davvero da brividi. Un palco di ben 600 mq,un impianto scenico hollywoodiano dove  loro hanno superato se stessi e non poteva essere altrimenti visto che i concerti che poi riprenderanno in autunno saranno gli ultimi della loro strepitosa carriera che hanno deciso di fermare al compimento dei 50 anni. Il sipario su di loro calerà inesorabilmente il 31 dicembre di quest’anno con un ultimo concerto il cui luogo di svolgimento non è ancora stato deciso ma potrebbe essere programmato a Napoli in Piazza del Plebiscito. La Sicilia per i Pooh rappresenta una regione particolare dove iniziarono ad esibirsi dal vivo in un momento in cui ancora non erano conosciuti e talora facevano incassi da fame,tutto l’opposto di ciò che avvenne pochi anni dopo quando ogni loro concerto in Sicilia sia che si svolgesse nelle discoteche,nei teatri o negli stadi è sempre stato sold out. Ricordo ancora i memorabili concerti degli anni 70 organizzati dall’amico impresario palermitano Mario Grotta con il quale collaborai all’organizzazione di alcune tappe dei loro tour e successivamente quelli organizzati da Carmelo Costa impresario catanese che nell’insieme ha organizzato il maggior numero dei concerti dei Pooh in Sicilia. Adesso il tour dell’addio sbarca a Messina,stadio S. Filippo con un numero di spettatori paganti prossimo a 40.000 anime,anime festanti che arriveranno a Messina da tutta l’Italia,questo perché i Pooh hanno un seguito di fans davvero straordinari e se dovessimo parlare delle migliaia di persone che si sono innamorate con le canzoni dei Pooh allora sicuramente un libro con centinaia di pagine non basterebbe di certo. Le storie davvero originali dei fans dei Pooh sono tante ma oggi voglio raccontarvene una davvero singolare,parlerò di una loro giovanissima fans di Butera (Cl) Laura Sferrazza che li segue da quando era in…fasce e adesso pensate un po si è appena laureata presso l’Istituto Mario Sturzo di Piazza Armerina (En) con una tesi sui Pooh che si intitola: “Il tema del viaggio nell’opera musicale dei Pooh. Un’indagine antropologica a partire dai loro testi”,già, i loro testi quelli scritti dal poeta Valerio Negrini che abbandono il gruppo dove fino agli anni settanta ha suonato la  batteria per dedicarsi poi esclusivamente alla stesura dei testi, Valerio Negrini scomparve nel 2012 lasciando un vuoto incolmabile nei suoi compagni di viaggio e nei fans,questi straordinari testi delle canzoni da lui scritte  hanno fatto sognare diverse generazioni di fans dei Pooh. Ma facciamo un passo indietro nel tempo,conobbi Laura Sferrazza in occasione di un concorso letterario e mi accorsi subito della sua vocazione a scrivere poesie e non solo,una parola tira l’altra e si arrivò a parlare dei Pooh,la giovanissima Laura li seguiva e li adorava,fu così che le feci una promessa: le dissi alla prima occasione ti farò conoscere i Pooh,sebbene Laura avesse già delle foto con l’ex Riccardo Fogli e il batterista Stefano D’Orazio che aveva lasciato il gruppo come dicevo prima in tempi più recenti. Conoscere gli altri Pooh per Laura rappresentava un sogno chissà perché impossibile,fu così che la mattina del 7 dicembre del 2012 le telefonai dicendole che se voleva avrebbe potuto raggiungermi a Catania dove quel giorno stesso nel pomeriggio era in programma la presentazione del libro dell’ex batterista dei Pooh Stefano D’Orazio e l’indomani i suoi ex compagni avrebbero fatto due concerti due giorni di fila presso il teatro Metropolitan dove spesso facevano tappa con i loro tour teatrali. Laura mi rispose emozionatissima che si sarebbe organizzata e così fu. Arrivò a Catania quella mattina del 7 dicembre del 2012 con un bus e l’accompagnai da un’amica d’infanzia che l’avrebbe ospitata. Nel pomeriggio la portai dove si sarebbe svolto l’incontro con Stefano D’Orazio e quando Stefano arrivò,sebbene lei lo avesse già visto in un’occasione precedente questa volta ebbe l’opportunità di scambiare con lui quattro chiacchiere senza eccessivi limiti di tempo, ricordo che quel giorno Stefano non sapeva  nemmeno che l’indomani sempre a Catania i suoi ex compagni avrebbero tenuto 2 concerti di fila e mi pregò di inviare loro i suoi saluti , ex colleghi ma  “Amici per sempre” come dal titolo di una delle loro canzoni più significative e dall’omonimo album che uscì a metà degli anni 90. Fu così’8 dicembre portai Laura nell’hotel che ospitava i Pooh in procinto di recarsi presso il teatro dove avrebbero tenuto il primo concerto per poi replicare il giorno successivo,Laura era emozionatissima e non appena arrivò Roby Facchinetti lo abbracciò intensamente piangendo, poi toccò al chitarrista Dodi Battaglia e al bassista Red Canzian ,Laura aveva realizzato un sogno,un sogno che fino ad allora era rimasto tale,successivamente la giovanissima Laura iniziò a chiamare zii tanto me che il mio grande amico Roby Facchinetti e io feci di tutto affinché la ragazza avesse un rapporto diretto con “zio Roby” Che qualche anno dopo  lei si laureasse con una tesi sui Pooh sembrava un altro sogno che  inseguiva e me ne parlava spesso, la spronai dicendole che nella vita bisogna credere nei sogni perché nessuno deve impedirci di farlo,la giovanissima Laura dava le sue materie ottenendo il massimo dei voti e quel sogno poco alla volta stava diventando realtà, ecco cosa scrive Laura in un passaggio della sua formidabile tesi: “Ciò che ho sempre studiato in questi anni e ciò che mi ha premuto sottolineare in questo contesto è stato appunto il voler sottolineare come disciplina aperta e pronta al dialogo con le altre discipline,siano esse umanistiche e scientifiche,in questo caso con la musica. Come scriveva il noto teologo Piqué I.Collado: Teologia e musica,due universi che raramente si visitano,due mondi a torto ritenuti incompatibili tra loro,in quanto musica  e teologia posso no vibrare in perfetta consonanza,proprio perché entrambi-in quanto linguaggi di trascendenza-tentano di dire qualcosa di indicibile. In questa tesi ho cercato di coniugare filosofia,teologia,arte,poesia e musica” Questo è solo un passaggio della sua tesi, ne consegnerà una copia ai Pooh,quei Pooh che saliranno sulla mega-astronave dello Stadio San Filippo di Messina per l’addio ai loro fans e anche in questa “Ultima notte insieme”  Laura ci sarà accompagnata dal papà Elia pronta ad estasiarsi con la loro musica e a deliziare orecchie ed occhi ma sono pronto a scommettere che qualche lacrima righerà il suo volto,in ogni caso i Pooh saranno per sempre la colonna sonora della vita di questa giovanissima incredibile fans del complesso pop più longevo della storia della musica leggera italiana che ha fatto sognare intere generazioni. Viva la musica,viva i Pooh.

Salvo Fazio

Laura Sferrazza con la Tesi sui Pooh

Laura Sferrazza con la Tesi sui Pooh

La Tesi

La Tesi

L'Abbraccio con i Pooh

L’Abbraccio con i Pooh

Con Roby Facchinetti

Con Roby Facchinetti

Con i Pooh e Salvo Fazio

Con i Pooh e Salvo Fazio

Laura mostra la Tesi

Laura mostra la Tesi

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Messina. Si svolgerà  il 10 giugno, alle ore 11 nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, la conferenza stampa di presentazione del gala di preapertura del 62° Taormina Film Fest, che si svolgerà domani sera, alle ore 19.30 al Monte di Pietà.
All’incontro con la stampa saranno presenti il Commissario straordinario, dott. Filippo Romano, il Sindaco di Messina, prof. Renato Accorinti, il Sindaco di Taormina, Eligio Giardina, il direttore generale di Taormina Film Fest, Tiziana Rocca, il direttore relazioni esterne ed eventi speciali Taormina Arte, Michel Curatolo e il presidente del Cirs Onlus di Messina, Maria Celeste Celi.
Ospiti d’onore della serata al Monte di Pietà saranno le attrici Monica Guerritore, presidente della giuria del Festival, e Susan Sarandon, vincitrice del premio Oscar nel 1996 quale miglior attrice per l’interpretazione nel film “Dead Man Walking – Condannato a morte”.
I fondi raccolti saranno devoluti al Comitato italiano per il reinserimento sociale (Cirs) di Messina per la gestione della casa famiglia “La Glicine” che accoglie gestanti, ragazze madri e bambini.
Il gala è organizzato in collaborazione con i Comuni di Messina e Taormina, la Città Metropolitana di Messina, Taormina Arte e Cral Città Metropolitana di Messina.

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Messina. Dopo anni di attesa, una parte della collezione di armi storiche Ori Saitta, un patrimonio storico di inestimabile valore che assomma complessivamente un paio di migliaia di reperti, ha trovato la degna collocazione.
A realizzare il progetto della mostra permanente delle armi antiche, artistiche e rare è stata la Città Metropolitana di Messina che, pur nelle ristrettezze di bilancio, ha rinnovato ed attrezzato con i più moderni sistemi di sicurezza gli ex locali degli archivi e magazzini provinciali che accoglieranno una selezione frutto di oltre sessant’anni di ricerche e studi.
L’inaugurazione della preziosa raccolta d’armi si è svolta nei locali di via Oratorio S. Francesco che, insieme all’adiacente Galleria provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera”, costituiranno da oggi un polo culturale di grande interesse per cittadini e turisti.
La collezione privata messinese è costituita da manufatti d’arme e loro accessori, realizzati per la guerra, la difesa privata e la caccia, prodotti in Europa, Nord America e nel mondo islamico nel mezzo millennio intercorso tra il 1400 e il 1940 circa, con il suo più significativo addensamento cronologico di reperti distribuito tra la metà del XVI e la seconda metà del XIX secolo.
Per la sua entità costituisce un complesso di cimeli quanto mai ragguardevole, che per quantità numerica, varietà tipologica e stato di conservazione generale dei materiali è da considerarsi una delle più ingenti tra le raccolte private d’Europa e, probabilmente, tra le più ricche al mondo nel campo del collezionismo degli armamenti storici.
Formatasi gradualmente nel tempo grazie alla passione amatoriale e al notevolissimo impegno economico profuso, fin dalla prima gioventù, dal suo artefice e attuale proprietario, il prof. Gaetano Ori Saitta, la raccolta di armi storiche è frutto degli orientamenti culturali e dei gusti estetici del suo ideatore e detentore.
Originariamente indirizzati all’acquisizione, dal mercato antiquario nazionale e internazionale, di soli  pezzi da fuoco, la collezione si è sviluppata successivamente anche nel settore delle armi bianche e delle corrispondenti armature di protezione ad esse coeve, unitamente alle componenti di antiche tipologie di divise militari e ad un significativo settore di materiali in replica.
Si viene così a completare, con accurata sistematicità, il suggestivo quadro storico delle produzioni di tutte le svariate classi di questi strumenti di morte, fabbricati a partire dall’ultimo scorcio dell’età medievale per arrivare, attraversando cinque secoli di storia, fino al secondo conflitto mondiale.
Si tratta di prodotti di attività manifatturiera ideati e finalizzati per le esigenze legate alla guerra e, in ambito civile, riguardano la fabbricazione di un non meno vasto ed articolato campionario di classi e tipologie di armi connesse alle più circoscritte, ma non meno cruente, vicende di pirateria, brigantaggio, banditismo, faide private e dei complessi riti cavallereschi del duello privato (le partite d’onore), come dei più plebei scontri da strada, quasi sempre all’ultimo sangue, oltre alle “pacifiche”
giostre d’armi ed alle attività venatorie.
Per quanto concerne le classi e tipologie di armi da fuoco, si va dalle artiglierie pesanti di medio e piccolo calibro, tutte a canna liscia (colubrine, cannoni e mortai), fino alle armi portatili, dette all’origine bocche da fuoco manesche e poi modernamente intese come fucili e pistole; nei primi decenni del secolo scorso il ricco elenco della collezione Ori Saitta è stato ampliato con l’acquisizione delle micidiali classi dei primi mitragliatori d’assalto, senza tralasciare i più minuti ed insidiosi mazzagatti, evolutisi nelle rivoltelle da tasca, dei calibri più piccoli.
Altrettanto vasta la rassegna tipologica di armi bianche da getto, da asta, a lama lunga, a lama corta e da botta, di elmi, scudi ed armature intere o parziali per la difesa passiva, comprese le svariate tipologie dei relativi accessori, capi d’abbigliamento militari sette-ottocenteschi, oltre ad un cospicuo campionario di repliche di armature da guerra e da giostra rinascimentali, armi medievali e di divise militari storiche.

La mostra d'armi

La mostra d’armi

Una delle sale

Una delle sale

La collezione di pistole

La collezione di pistole

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In primo piano il M° Maurizio Gullotta

Taormina – Grande partecipazione di “ugole d’oro” che saranno selezionate dal “Taormina Opera Stars”. Il festival lirico organizzato dall’associazione Aldebaran, diretta dal maestro, Maurizio Gullotta, giunto alla sua seconda edizione, ha indetto, infatti, audizioni per cantanti lirici e pianisti accompagnatori da inserire nel cartellone operistico estivo del Teatro Antico di Taormina. Le Opere in concorso saranno: Tosca di Giacomo Puccini e Cavalleria rusticana di Pietro Mascagni. In ballo anche un Gran galà lirico:”The Best of Italy”. I cantanti e i pianisti selezionati, dal direttore artistico del Festival, Davide Dellisanti, debutteranno nella stagione estiva della cavea per eccellenza taorminese nel mese di agosto. Potranno, inoltre, essere inseriti nei concerti estivi in Sicilia. Le audizioni si sono tenute nel fine settimana a Taormina, presso il Palazzo dei congressi ed sono anche previste a Roma giovedì (24 maggio) presso la chiesa Valdese. I cantanti dovranno dar prova di conoscere i ruoli presentati per intero e presentare un’aria a scelta del candidato differente dalle due opere per una possibile partecipazione al gala lirico o ad altri concerti estivi. I pianisti dovranno dar prova di conoscere le opere in cartellone e terranno, inoltre, una prova di un’aria del repertorio operistico italiano.

In primo piano il M° Maurizio Gullotta

In primo piano il M° Maurizio Gullotta

Il Pianista Davide Dellisanti

Il Pianista Davide Dellisanti

 

 

 

Taormina – In arrivo la stagione della bella musica operistica grazie all’associazione “Aldebaran”. Il maestro, Maurizio Gullotta, presidente del sodalizio che prosegue la sua intensa attività, ha nominato per le serate del “Taormina opera stars“, in programma nei prossimi mesi al Teatro Antico e nei palcoscenici all’aperto di tutto il comprensorio, direttore artistico della manifestazione, unica nel suo genere e che ha raggiunto lo scorso anno un movimento complessivo di tanti spettatori il pianista, Davide Dellisanti. Quest’ultimo è un personaggio di respiro internazionale tanto che poche settimane fa ha ottenuto la medaglia d’oro” Maison del Artistes”, presso l’Università la Sapienza di Roma assieme al maestro, Ennio Morricone. La sua è una vita artistica costellata dai riconoscimenti e premi come quello del “Presidente della Repubblica Italiana”, oppure altri del calibro di: “Taras pax”, “Apollo Musagete” e “Giovanni Paisiello”. “Si è trattata di una scelta ponderata – ha affermato Gullotta – grazie alla direzione di questo professionista del mondo della musica si potranno regalare agli appassionati serate indimenticabili”. Presto saranno rese note le iniziative “taorminesi” di Dellisanti che è stato sempre a stretto contatto con cantanti lirici di fama internazionale come: Nicola Martinucci, Giuseppe Giacomini, Vittorio Grigolo, Paolo Coni, Donato di Stefano (collaborando con l ‘accademia di Washington di Placido Domingo), Carlos Chausson, Juan Pons, Katia Ricciarelli, Oriana Kurteshy, Francesca Patane, Maria Dragoni, Birghit Harnish, Jessica Pratt, Carmela Apollonio, Paola Romano, Feryal Torkoglu, Mariella Devia, Ines Salazar, Aprile Millo, Stefania Bonfadelli e Monserrat Martins (figlia di Monserrat Caballe) ed Olga Romanko.

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L'incontro si svolgerà presso la Galleria provinciale d'Arte Moderna e Contemporanea. Interverrà il giornalista e critico letterario Sergio Palumbo

Messina – In occasione della campagna nazionale “Il Maggio dei Libri”, la Città Metropolitana di Messina aderirà anche quest’anno alla manifestazione, nata nel 2011 con l’obiettivo di sottolineare il valore sociale della lettura nella crescita personale, culturale e civile, con l’organizzazione della conferenza dal titolo “D’Arrigo, Guttuso tra Scilla e Messina” in programma venerdì 20 maggio, alle ore 10.00, presso la Galleria provinciale d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera”. L’incontro è riservato alle scuole e si avvarrà della relazione del giornalista e critico letterario dott. Sergio  Palumbo che, al termine della giornata, sarà intervistato da Elena Grasso.
Nel corso della mattinata saranno proiettate le immagini relative alle tematiche che legano il pittore Renato Guttuso e lo scrittore Stefano D’Arrigo, autore del celebre romanzo “Horcynus Orca”, uno dei primi esempi di letteratura postmoderna italiana e la cui stesura impegnò l’autore per più di vent’anni. Al meeting saranno presenti gli studenti dei licei scientifici “Seguenza” e “Archimede” e del liceo classico  “Maurolico”.

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MessinaÈ stata inaugurata, presso la sede di Magika in Via Placida, 77/79 , la mostra fotografica di Giuseppe Leone “Sicilia. L’Isola del pensiero”. L’esposizione sarà visitabile fino al 20 maggio 2016.

La mostra descrive il percorso artistico di Giuseppe Leone, con una serie di fotografie ai Sali d’argento e Vintage (dal 1968 al 2013) che hanno per oggetto alcuni scorci siciliani.

La cura dell’esposizione è di Alessandro Mancuso, fotografo e responsabile della Magika, e di Sergio Todesco, etnoantropologo già direttore della Biblioteca Regionale di Messina. L’allestimento è opera di Emanuela Alfano e Federica Siciliano, collaboratrici di Leone.

Alla presentazione, dopo i saluti di Alessandro Mancuso, sono intervenuti Sergio Todesco, curatore della mostra, e Giuseppe Leone, autore delle fotografie, coinvolgendo il numeroso pubblico in un particolare viaggio nella storia de L’Isola del pensiero.

Si tratta di fotografie narrative, l’esposizione infatti è uno straordinario racconto articolato in una serie di “brani” che riescono a sintetizzare il lungo e complesso “pensiero” siciliano. E sono al contempo fotografie liriche perché con rara poesia descrivono il potere evocativo di alcuni scorci isolani. Le immagini sono accompagnate da particolari didascalie che, oltre a indicare il titolo e l’anno, presentano brevi descrizioni di quegli stessi paesaggi e monumenti, realizzate da scrittori e viaggiatori del Grand Tour come Goethe, Pirandello, Verga, Bufalino e Camilleri.

Durante la presentazione, Sergio Todesco ha delineato la figura del fotografo ragusano: “Giuseppe Leone è uno dei più famosi fotografi siciliani, amico di Antonio Uccello, Leonardo Sciascia, Gesualdo Bufalino, Vincenzo Consolo…. Seguendo la lezione di Enzo Sellerio, ha dispiegato il suo sguardo fotografico quasi fosse un viatico per accompagnarlo nel suo viaggio sentimentale per la Sicilia. Nella mostra odierna i paesaggi, le persone e gli eventi sono trasfigurati attraverso la sua peculiare poetica e ricondotti a sparse tessere di quello straordinario mosaico che è la nostra isola, l’isola del pensiero”.

Giuseppe Leone ha iniziato il suo intervento dichiarando: “Siamo nell’era delle immagini, siamo pieni di immagini, ma è raro trovarne una che sintetizzi efficacemente il nostro momento storico, un’immagine icona”. Ha poi raccontato la genesi di questo progetto esposto a Messina: “Viaggiavo e scrivevo, tentando di rendere con le parole le immagini e gli scorci della nostra isola che mi colpivano di più, non solo ovviamente l’Etna, il teatro di Taormina, il tempio della Concordia, ma anche i gesti dei pescatori, le navi sullo Stretto, il passo veloce di due suore davanti alla cattedrale di Siracusa, non riuscivo però a tradurre le emozioni che provavo in scrittura, così mi sono affidato alla macchina fotografica, e poi agli scatti ho associato alcuni frammenti di testi di noti viaggiatori e intellettuali che hanno saputo rendere con le parole il genius loci di alcuni angoli della nostra terra”. Il fotografo ha poi concluso: “Le mostre fotografiche sono come un libro, vanno impaginate lentamente, perchè le foto non si guardano, si leggono!”.

Giuseppe Leone è nato a Ragusa dove vive e lavora. Ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello “La civiltà del legno in Sicilia” (1972). Le sue opere hanno illustrato numerose pubblicazioni italiane e straniere, tra queste le più note sono “La Pietra vissuta” con testi di Rosario Assunto e Mario Giorgianni (1978); “La Contea di Modica” con testo di Leonardo Sciascia (1973); “L’Isola Nuda” con testo di Gesualdo Bufalino (1988); “Il Barocco in Sicilia e Sicilia Teatro del Mondo” con testi di Vincenzo Consolo (1991); “L’Isola dei Siciliani” con testi di Diego Mormorio (1995); “Storia di un’amicizia” a cura di Giuseppe Prode (2015).

La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 20 maggio con i seguenti orari:

lunedì˃venerdì: 9,30/20,30

sabato˃domenica: 10,00/19,00

Leone e Tedesco

Giuseppe Leone e Sergio Todesco

La Mostra

La Mostra

Monterosso

Monterosso

Siracusa

Siracusa

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Giuseppe Leone

L’Isola del pensiero

 

Sarà inaugurata venerdì 29 aprile 2016 alle ore 19, presso la sede di Magika la mostra fotografica di Giuseppe Leone Sicilia. L’Isola del pensiero.

 

L’esposizione descrive il percorso artistico di Giuseppe Leone, con una serie di fotografie ai Sali d’argento e Vintage (dal 1968 al 2013) in mostra fino al 20 maggio 2016.

 

In occasione del vernissage il 29 aprile, dalle 19 alle 22, interverrà il Maestro Giuseppe Leone e commenterà alcune pagine del libro dal quale la mostra prende spunto: Sicilia. L’Isola del pensiero.

 

L’evento è curato dalla società di Servizi per l’Arte Magika che, con il progetto “Messina Art Gallery”, mira a diventare un punto di raccordo (oltre che di incontro) per la cultura fotografica nella città peloritana: il linguaggio fotografico, contaminato da altre espressioni artistiche, sarà il filo conduttore di una serie di attività espositive, d’incontro e di partecipazione.

 

Federica Siciliano commenta Sicilia. L’Isola del pensiero: “Il libro e la mostra muovono un flusso di conoscenza e sentimento in cui si specchiano le tante forme in genesi del paesaggio siciliano.

Lo sfogliare le pagine bicromatiche riporta la coscienza e la mente in un’età antica ma pur sempre immortale. Ci si addentra nella bellezza ancestrale di un territorio, la cui potenza primordiale scatena nelle anime degli scrittori, sensibili al suo fascino, poesia e prosa a mo’ di monili dorati.

Questa luce, infatti, pervade lo spazio e gli inchiostri ne catturano il tempo, come se anche noi viaggiatori ci incamminassimo nella direzione viscerale uterina, restando preda della sua malìa.

Nelle foto del maestro Giuseppe Leone si intravede un’essenza che unisce il divino all’umano: un’osservazione che si pone ben oltre lo stato apparente della realtà, ma che ne scorge quei barlumi di estatico stupore e tratto armonico. L’analogia romantica ed interiore delle menti pensanti, che sono giunti in quei luoghi dal fermo meditativo, permette di pervadere lo spirito di un piacevole tepore sensoriale. I pensieri dell’intelletto scorrono su ogni fotogramma, vestendo ogni dettaglio di profondità e passione. Allora ci si risveglia dall’assuefazione imposta alle masse, che non vedono e non odono, e si rigenera il principio cosmico di preservazione e difesa. Difesa di un’idea grande quanto il firmamento e piccola quanto un seme piantato su una terra assolata, dalle prossime radici vogliose di vita e dai fiduciosi rami protesi.

Un’opera che ci fa rimembrare la cultura, la storia e il cambiamento, con la spinta verso una mèta che ci renda più coscienti, più coraggiosi, più vivi.”

 

Giuseppe Leone è nato a Ragusa dove vive e lavora. Ha esordito illustrando il volume di Antonino Uccello “La civiltà del legno in Sicilia” (1972). Le sue opere hanno illustrato numerose pubblicazioni italiane e straniere, tra queste le più note sono “La Pietra vissuta” con testi di Rosario Assunto e Mario Giorgianni (1978); “La Contea di Modica” con testo di Leonardo Sciascia (1973); “L’Isola Nuda” con testo di Gesualdo Bufalino (1988); “Il Barocco in Sicilia e Sicilia Teatro del Mondo” con testi di Vincenzo Consolo (1991); “L’Isola dei Siciliani” con testi di Diego Mormorio (1995); “Storia di un’amicizia” a cura di Giuseppe Prode (2015).

 

La mostra sarà visitabile gratuitamente fino al 20 maggio con i seguenti orari:

lunedì˃venerdì: 9,30/20,30

sabato˃domenica: 10,00/19,00

Foto 1

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Foto 3

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Messina- È stata inaugurata domenica 17 aprile 2016, presso la Tovaglia Volante di Messina, la mostra fotografica di Alessandro Mancuso “Ritratti di coppia” a cura di Magika.

L’esposizione è frutto di un progetto che prende avvio alcuni mesi fa, quando Riccardo e Loredana Orlando, proprietari del locale contattano il fotografo Alessandro Mancuso, che avevano apprezzato per lo shooting fotografico “Alla maniera di Antonello”, da lui realizzato in occasione della notte della cultura 2014, presso il suo studio.

Per la serata di San Valentino 2016 decidono di creare al loro ristorante un set particolare e offrire ai clienti la possibilità di essere immortalati da un professionista, che per gli scatti si ispira ad alcuni noti dipinti che hanno per soggetto una coppia.

La mostra odierna ripercorre quegli scatti in 22 immagini a colori, formato cm 100×100, che invadono le sale del locale e testimoniano il personale tributo che Mancuso ha voluto esprimere ai grandi maestri del passato, misto di ammirazione e ricerca.

Con l’intenzione di non prendersi troppo sul serio ma con la consapevolezza di un occhio perspicace e 30 anni di esperienza, Mancuso ha analizzato alcune opere di Rembrandt,  Picasso, Van Dyck, Magritte, Klimt, De Chirico e molti altri, e in ciascuna ha catturato il legame visivo tra i due personaggi ritratti e la cifra stilistica del pittore, quindi ha provato a tradurli in fotografia. Non ha però coinvolto dei modelli professionisti, ma i clienti del locale che se, inizialmente intimiditi, hanno poi dialogato col fotografo, mettendosi in gioco, con la gioia di condividere la loro relazione.

Le foto esposte non sono riproduzioni esatte dell’originale pittorico, né dei tableaux vivants, il loro concepimento si avvicina piuttosto a quell’ispirazione ai grandi maestri del passato che da sempre ha caratterizzato la formazione degli artisti. Il fine di Mancuso è stato quello di  riproporre il mood del dipinto ispiratore, rivisto con l’occhio di un fotografo contemporaneo.

Il risultato è un meraviglioso album di sguardi che racconta le varie sfaccettature della coppia: il trasporto emotivo, la complicità, l’entusiasmo, la tenerezza, il pudore, l’incanto e la dolcezza. In un’immagine ritroviamo la stessa passione del bacio che Roy Lichtenstein aveva proposto nel suo fumetto dilatato, in un’altra il soffice intreccio di mani e la sontuosa poesia dei dettagli di Van Dyck. Da un altro traspare il silenzio metafisico delle statue/manichino di De Chirico, un altro ancora richiama la potenza luministica di Rembrandt.

Accanto al fotografo, all’inaugurazione erano presenti Riccardo e Loredana Orlando, proprietari del locale, Alessia Cosio, che ha collaborato con Mancuso nel lavoro di post produzione, e Katia Giannetto, responsabile di Magika, che ha illustrato al pubblico i caratteri salienti della mostra.

A concludere la presentazione lo stesso Alessandro Mancuso: “Ho deciso di mettermi alla prova. Lo shooting è stato una sfida: mentre i camerieri passavano con le pietanze e servivano i tavoli, io davo istruzioni per le pose alle coppie da ritrarre, cercavo di metterle al loro agio e al contempo sistemavo le fonti di luce, studiavo le giuste inquadrature. Il mio lavoro è un piccolo omaggio ai grandi maestri, in un particolare connubio tra arte e cucina”.

Coppia 1

Coppia 1

Coppia 2

Coppia 2

Coppia 3

Coppia 3

Coppia 4

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       La mostra  è  visitabile      gratuitamente fino al 15 maggio
 

 

 

 

 

 

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La dura piaga della pedofilia nel nuovo romanzo di Ismete Selmanaj, la scrittrice albanese di Messina. Il romanzo sull’atroce piaga della pedofilia nelle librerie il 18 aprile per Bonfirraro. A Capo d'Orlando (ME) la prima presentazione prevista per il prossimo 30 aprile

È in uscita (Il 18 Aprile) per Bonfirraro editore “I bambini non hanno mai colpe” il nuovo romanzo dalle tinte fosche della scrittrice di origini albanesi Ismete Selmanaj, in Sicilia da più di venti anni.

Al centro del thriller la pedofilia, una delle piaghe più grette dell’umanità, attorno alla quale ruotano le esistenze di quattro uomini, legati da un inesorabile e, forse, indissolubile destino.

Un’opera letteraria che trova le sue radici sociologiche nell’Albania post comunista, dove si assiste a un rigurgito di un antico codice comportamentale, il Kanun, ma il testo si erge a messaggio universale, perlustrando l’animo umano nei suoi recessi più oscuri, scoprendo risvolti inconfessabili, costringendo l’emersione di fatti delittuosi gravi e intollerabili.

 Il 30 Aprile la prima presentazione a Capo D’Orlando

Ma cosa ha scatenato la fantasia della scrittrice che alza con forza la sua voce da Rocca di Caprileone, un piccolo paesino del messinese?

Ismete Selmanaj è nata a Durazzo ed è lì che sin da bambina coltiva la passione per la letteratura, che le ha fatto vincere medaglie e numerosi premi. Nel 1991 si laurea, però, in Ingegneria Edile all’Università di Tirana. Una scelta che non fu la sua, così come racconta spesso ai ragazzi che non si stanca di incontrare, perché: «la mancanza di libertà insita in una dittatura è solamente questo: ti si impone dall’alto una piccola costrizione e non si ha la possibilità di accorgersene. Da quel momento non sei più padrona della tua vita». Poco dopo, vivrà sulla sua pelle la crisi politica albanese: nel 1992, infatti, decide come tanti suoi connazionali di trasferirsi in Italia. In Sicilia, vissuta come una terra promessa, rinascerà quell’amore per la scrittura che non l’ha mai abbandonata.

È fatto di questo, dunque, il suo immaginario letterario popolato di personaggi e situazioni molto diversi culturalmente da quelli che un normale lettore è abituato a conoscere: se Verginità rapite, il suo libro d’esordio in lingua italiana è incentrato sulle violenze subite dalle donne albanesi durante il periodo del totalitarismo, questa volta la Semanaj ci regala uno scorcio di paese ancora più crudo, attraverso un racconto asciutto, dove però non manca il pathos. Nonostante non si soffermi molto sugli aspetti più atroci e pruriginosi della maggiore aberrazione umana, mette comunque in risalto la peggiore delle trappole, il teatro triste di un rituale imposto da una rete, che ormai scorrazza libera sul web, protetta da nickname e dal segreto del travestimento; l’altra faccia della pedofilia, subdola e silenziosa… L’inchiesta del commissario di polizia Andi riuscirà mai a far saltare gli equilibri?

La prefazione al volume è curata da Matteo Mandalà, professore e studioso di “Lingua e Cultura Albanese” titolare della cattedra all’Università degli Studi di Palermo che ha adottato il primo testo della Selmanaj per il corso.

La pubblicazione si inserisce nel solco della linea editoriale di Bonfirraro, volta a sollevare il velo dell’omertà, scegliendo sempre di stare dalla parte delle vittime di abusi che invocano giustizia. Di questo argomento anche Mio figlio e il parroco di Chiara, edito nel 2012.

La copertina

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