GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Catania – Il 12 ottobre a Catania è in programma l’incontro culturale “Aspettando Ade” a cura di Alessandra Astorina psicanalista Spi. L’evento si terrà venerdì pomeriggio alle ore 17,30 presso l’associazione culturale Pubblic/Azione in via Gabriele d’Annunzio n. 164, Catania.

Alessandra Astorina spiega così l’evento: “!Non molto tempo fa, durante un seminario tenutosi a Pubblicazione, ho scoperto, con grande sorpresa, che una giovane archeologa siciliana ha intitolato un suo lavoro, basato sul ritrovamento di un frammento archeologico costituito da un ricciolo blu, “Aspettando Ade a Morgantina”.

In quella occasione il frammento fu comparato con una testa in terracotta barbuta policroma, di dimensioni pari al vero, raffigurante il Dio greco degli inferi, datata all’età ellenistica, tra il IV e il III sec. A.C., trafugata da Morgantina sul finire degli anni settanta e subito confluita nel black market delle antichità senza provenienza. La testa fu acquistata nel 1985 dalla istituzione californiana che decise, in seguito a diversi ritrovamenti, di restituirla al suo luogo d’origine.

Avendo già scelto il titolo del mio lavoro che appunto è “Aspettando Ade”, la scoperta mi suscitò un sentimento di felicità e nello stesso tempo qualcosa che avvertivo con un senso di familiarità. Mi domandai cosa potesse significare che, dal punto di vista archeologico, la Sicilia intera e non solo io, stessimo aspettando Ade. Come potete vedere dalla foto Ade è bellissimo, qualcuno direbbe “un gran figo!!!”.

 

Ecco delle brevi notizie tecniche sull’opera che mi sembra possano aiutarci ad immaginare il Dio come lo ha pensato e sognato l’artista che lo ha creato.

La testa è modellata a mano e cava internamente. Le labbra sono socchiuse e contornate superiormente da una sottile striscia d’argilla, in leggero rilievo, su cui sono appena visibili dei brevi solchi obliqui, incisi, atti a rendere i baffi. Il contorno degli occhi è segnato da incavi molto

profondi che, se oggi contribuiscono a rendere penetrante lo sguardo di Ade, un tempo dovevano alloggiare le ciglia, realizzate probabilmente in metallo. Una sottile incisione circolare, ben più evidente nell’occhio destro, segna il contorno delle pupille. La caratteristica più singolare, dal punto di vista tecnico, è la resa della folta capigliatura e della fitta barba. I ricci che le connotano furono modellati singolarmente a mano e rifiniti a stecca, quindi applicati alla testa prima della cottura. Come sottolinea l’archeologa Gaia Raffiotta: “La peculiarità dell’opera sono le abbondanti tracce dell’originaria policromia presenti sulla barba, dipinta di un vivace azzurro, i suoi folti capelli ricci, colorati di bruno-rossastro, e sul viso e labbra, dipinti di un rosa appena percepibile a occhio nudo”.

La bellissima testa ci mostra Ade come un Dio affascinante ed attraente così come non lo avremmo mai immaginato. Nei racconti del mito che lo riguardano il viso di Ade è coperto quasi sempre da un casco di pelle nera che gli conferisce il dono dell’invisibilità. Gli antichi greci consideravano di malaugurio pronunciare il nome di Ade e dunque facevano riferimento al Dio dei morti con altri appellativi, tra cui Plutone (il ricco), Polidegmone (l’ospitale), Climeno (il rinnovato), Dis Pater e

Zeus dell’oltretomba. 2 Ade non fu mai considerato una divinità maligna, o ingiusta, così come la casa di Ade, l’oltretomba non era un soggiorno infernale, Ade non tormentava i defunti poichè il compito di punire i malvagi spettava alle Erinni. I morti giungevano agli inferi dopo essere stati accompagnati sulle rive del fiume Stige dal Dio Hermes. Là gli spiriti dei morti offrivano una

moneta al barcaiolo Caronte per attraversare le grigie aque del fiume mentre Cerbero, il cane a tre teste, impediva loro di tornare nel mondo dei vivi.

Ad ognuna delle strane creature che abitano l’Averno è assegnato un compito ben preciso. Il mondo di sotto è gestito e custodito da Ade, il quale è poco interessato al mondo di sopra e non se ne occupa, fino al rapimento di Kore.

La locandina

La locandina

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La Fondazione Taormina Arte Sicilia anche quest’anno è presente nella programmazione di Anfiteatro Sicilia, la manifestazione culturale promossa dall’Assessorato regionale al Turismo, che contamina la storia, i luoghi, il territorio siciliano con spettacoli unici di alto livello artistico con l’intento di promuovere la Sicilia e racchiudere in circuito le produzioni messe in scena negli incantevoli teatri di pietra siciliani (Taormina, Catania, Tindari, Morgantina, con l’aggiunta della Villa Romana del Casale).

Dopo il grande successo dello scorso anno la Fondazione Taormina Arte Sicilia ripropone nella stupenda Villa del Casale a Piazza Armerina “Suoni e luci” (10, 18, 24 e 31 agosto). Suoni e Luci è un progetto che riporta la villa romana alle atmosfere originali con la presenza di musicisti all’interno della villa. Il tutto è reso suggestivo da un’illuminazione artistica realizzata appositamente per l’evento. In programma le arpe del Duo Palazzolo, gli archi e il clavicembalo di Ensemble Barocco di Messina, la musica barocca con il Duo Ars Vetus e il concerto conclusivo su musiche di Mozart del Quintetto Almeyda.   Il progetto è realizzato con la collaborazione dell’Orchestra da Camera di Messina e la Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana.

Nella meravigliosa cornice del Teatro Antico di Taormina il 12 agosto la Fondazione Taormina Arte Sicilia propone “Antigone” di Sofocle, con Massimo Venturiello, Giulia Sanna, Ludovica Bove, Stefano De Santis, Francesco Patanè, Carla Cassola, Andrea Monno, Franco Silvestri, Andrea Colangelo, Angelo Tanzi, Giuseppe Spezia. La regia è curata dallo stesso Venturiello, le scene da Alessandro Chiti, i costumi da Helga William, le luci di marco Laudando e le musiche da Germano Mazzocchetti. Dopo tanti secoli il conflitto tra Creonte e Antigone continua ad interrogare la coscienza degli uomini, opponendo alle ragioni e alla potenza dello Stato, quelle del cuore.  È la grande forza politica del testo a renderlo sempre attuale: l’eterna lotta tra ribellione libertaria e potere tirannico, Pietas contro politica. È la rappresentazione della lotta mai arrivata a conclusione tra autorità e potere: un tema tuttora di costante attualità, purtroppo. Si pensi ai regimi totalitari in cui l’autorità è esercitata in maniera disumana. In replica il 13 agosto al Teatro Antico di Tindari. Sempre a Tindari il 19 agosto Le Troiane” di Seneca con Paolo Bonacelli, Edoardo Siravo, Alessandra Fallucchi, Silvia Siravo, Marcella Favilla, Cecilia Zingaro e Gabriella Casali, per la regia di Alessandro Machìa. In una Troia avvolta dalle fiamme dall’inizio alla fine della tragedia, Seneca mette in scena un universo segnato dal lutto, dalla perdita del controllo sulle passioni, in cui l’umano si afferma soltanto nella sua possibilità di fare il male. Gli dei sono ormai presenze lontane e insignificanti, c’è solo l’uomo nella sua infinita solitudine e sofferenza. A dominare è la guerra. E la morte: una morte che è anche liberazione dal dolore e dall’assurdo della vita.

La Fondazione Taormina Arte Sicilia anche quest’anno inaugura la sua programmazione nel cuore della Sicilia antica nel magico Teatro di Morgantina L’11 agosto “Kkore. Canto delle accorate per chi ha un cuore” di Lina Prosa e il 12 agosto “Empedokles” per la regia di Enzo Gambino. “Kkore” con Sara Donzelli e Giulia Quagliarella, per la rega di Giorgio Zorcù, è uno dei miti fondanti dell’umanità, legato alla fertilità e quindi al futuro della specie. Al centro c’è una giovane donna, col suo carico di trasgressione, di attrazione, di pericolo; la “ragazza indicibile”, come l’ha chiamata il filosofo Giorgio Agamben. La grande drammaturga palermitana Lina Prosa – l’autrice italiana attualmente più tradotta all’estero – ha ripreso il mito per creare un nuovo testo teatrale al centro del quale ha posto la coppia madre – figlia. “Empedokles”, con Enzo Gambino, Barbara Capucci, Sandro Sciarratta ed Edoardo Savatteri, è un eroe tragico moderno perché supera la scissione ontologica con il binomio colpa-espiazione. È vittima delle violente tensioni tra natura e arte, figlio della sua epoca, vittima delle tensioni tra la forza universale e quella organica maneggiata dall’uomo). Egli è l’incarnazione stessa del destino che solo nella scelta estrema può riunificare soggetto e oggetto.

 La programmazione 2018 della Fondazione si conclude al Teatro Antico di Taormina l’11 settembre con “Orlando furioso. Il cavalier e l’Angelica”, opera musicale di Salvatore Guglielmino con l’Orchestra Sinfonica diretta dal Maestro Giuseppe Romeo. Un’opera che narra una successione di avventure, duelli, amori e magie, l’amore di Orlando per Angelica, la sua pazzia, le sue gesta, la sua dipartita a Roncisvalle attraverso la narrazione di due personaggi presenti anche nelle fantastiche avventure di Re Artù: il Mago Merlino e la Maga Morgana.

 

L'Antigone

L’Antigone

Info:

Gli spettacoli al Teatro Antico di Taormina iniziano alle 21.30.

Gli spettacoli al Teatro Antico di Tindari alle 21.00.

Gli spettacoli nell’area archeologica di Morgantina alle 20.30.

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Storie di mare tre concerti, protagonista l’Orchestra a Fiati Conservatorio Arcangelo Corelli di Messina diretta da Lorenzo Della Fonte

Il mare è il leitmotiv dei tre concerti organizzati da Taormina Arte  per Anfiteatro Sicilia, la manifestazione culturale promossa dall’Assessorato regionale al Turismo. I protagonisti, i maestri dell’Orchestra a fiati del Conservatorio Arcangelo Corelli di Messina, diretti magistralmente da Lorenzo Della Fonte, considerato un’autorità indiscussa nel mondo fiatistico mondiale.

Tre appuntamenti da non perdere: 28 luglio al Teatro Antico di Tindari, 29 luglio al Teatro Antico di Morgantina e 11 agosto al Teatro Antico di Catania. Tre dei più bei teatri di pietra siciliani, spazi scenici e cavee suggestive, rinnovate da Taormina Arte e rese fruibili a spettacoli di alto livello per l’intera estate.

“…navigando sul mare color del vino verso genti straniere…”  come Omero narra il suo viaggio attraverso il mare così l’Orchestra a Fiati del Conservatorio Arcangelo Corelli, la cui professionalità ha da tempo conquistato un posto di diritto nelle stagioni concertistiche internazionali, guidata per queste occasioni da Lorenzo Della Fonte, ci propone un repertorio vasto e variegato con un tema simbolo della vita, l’elemento acqueo per eccellenza che lambisce ogni sponda, ogni riva, Per i tre concerti di Anfiteatro Sicilia l’Orchestra ha scelto di raccontare appunto il mare con  un programma che spazia da Giuseppe Verdi Il Corsaro a Nicolai Rimskij-Korsakov Shahrazad: Il mare e la nave di Sinbad; da John Philip Sousa Hands across the Sea a Francis McBeth Of Sailors and Whales, Cinque scene da Melville; da Ralph Vaughan Williams Sea Songs a John Mackey Wine dark Sea.

 

ANFITEATRO SICILIA è un progetto a cura della Fondazione Taormina Arte, frutto di una collaborazione tra l’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo e l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei.

Milena Privitera

Orchestra a fiati Conservatorio A. Corelli

Orchestra a fiati Conservatorio A. Corelli

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