APRILE - MAGGIO 2023
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Sabato 11 marzo, Lorenzo Guzzardi, già direttore del Parco Archeologico di Leontinoi e Megara, insieme con Mariada Pansera, Presidente di Archeoclub d’Italia APS ETS sede di Augusta, ha accompagnato l’Associazione Guide Turistiche di Taormina e della Provincia di Messina alla scoperta della “Pompei di Sicilia”, Megara Hyblaea, la città fondata dagli abitanti di Megara Nisea nel 728 a.C. presso la foce del fiume Cantera e a ridosso di un fertilissimo retroterra agricolo, che diede grande prosperità ai suoi abitanti. Una città greca che è ancora un prezioso scrigno di informazioni per gli archeologi, poiché poco si è sovrapposto ai resti di età ellenistica e romana, ultime importanti fasi di vita dell’abitato prima del suo abbandono.

L’evento, fortemente voluto da Martine Fender, Presidente dell’associazione delle guide turistiche di Taormina e provincia di Messina, è stato realizzato in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia sede di Augusta la cui presidente, Mariada Pansera, da anni promuove iniziative per una maggiore fruizione dell’area archeologica.

L’archeologo Guzzardi ha illustrato il nuovo percorso didattico realizzato dal Parco introducendo la visita dei monumenti intorno all’Agorà, riferendosi in particolare alla stratigrafia, all’impianto urbanistico, all’heroon, alle due stoai, ai bagni ellenistici, alle mura ellenistiche con le loro porte.

Oltre a parlare dei culti destinati alle varie divinità, Guzzardi ha evidenziato l’importanza di Megara Hyblaea nella restituzione di un edificio destinato al culto dell’ecista (heroon), in cui, forse, si perpetuava il nome di Lamis, ma anche nell’aver dato i natali al celebre commediografo  Epicarmo, che giunse a Siracusa dopo che il tiranno Gelone vi deportò parte della popolazione megarese intorno al 482 a.C.

Megara Hyblaea venne poi rifondata da Timoleonte nello stesso sito ma le dimensioni dell’età ellenistica, ha spiegato Guzzardi, erano notevolmente ridotte rispetto al suo primo impianto.

Megara Iblea è anche la città che ha restituito il celebre kouros con la dedica incisa nella sua gamba e la splendida kourotrophos, la donna che allatta due gemelli, due dei reperti più ammirati al Museo Archeologico “Paolo Orsi” di Siracusa.

Attualmente si lavora alla riapertura dell’Antiquarium ove saranno anche esposti i reperti provenienti dagli scavi più recenti, compresi quelli di età preistorica.

La storia degli scavi a Megara Iblea è legata al nome dell’archeologo francese Georges Vallet che fu a capo dell’Ecole Française de Rome.

Le guide

Le guide

 

L’ Archeoclub di Augusta ha, inoltre, inserito nel percorso offerto alle guide in visita ad Augusta, oltre all’Hangar per dirigibili ed il Castello Svevo, ovviamente ammirati solo dall’esterno, anche il Museo della Piazzaforte illustrato dal Direttore del Museo Antonello Forestiere, che ha accolto questa numerosa comitiva di “particolari” visitatori, facendo loro a sua volta da esperta “guida” della storia militare di Augusta tra i tanti cimeli del Museo. Presenti anche Piero Monticchio, Presidente del CSSMA. Per il Museo ha affiancato il Direttore nel ricevere gli ospiti il componente del Direttivo Domenico Collorafi.

La visita è stata volta anche a descrivere la nascita e la gestione di una piccola realtà museale dotata però di importanti cimeli e desiderosa di crescita riguardo agli ambienti espositivi. Immancabili, in ultimo, le foto ricordo di gruppo sia presso il sito archeologico che dinanzi all’ingresso del Museo di Piazza Duomo.

La foto di gruppo nel sito di Megara

La foto di gruppo nel sito di Megara

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Parafrasando una famosa canzone del repertorio della musica leggera, si potrà con certezza dire:”Per fare un filo ci vuole un albero“. E’ l’albero di cui si parla è quello dei gelsi, le cui foglie costituiscono l’esclusivo nutrimento della larva della farfalla “Bombyx mori”, diffusamente conosciuta come il “baco da seta”.

Un viaggio – “la via della seta”- lungo e avvolto nel misterioso mondo delle tante leggende che, attraverso i secoli, ha fatto sì che la produzione di questo tessuto, ricercato per la particolare finezza, leggerezza e lucentezza, giungesse fino alla nostra Sicilia e, segnatamente, alla florida Messina della metà del secolo scorso, diffondendosi poi in provincia e divenendone fonte di guadagno per ogni classe sociale più o meno abbiente.

Domenica 12 settembre 2021, alle ore 10:30, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale di Messina (Via I settembre,117-Palazzo Arcivescovile) si affronterà l’interessante argomentazione durante l’incontro di presentazione del volume di Salvatore Sutera su uno dei commerci più significativi dell’area messinese dal 1400 al 1800, proseguito, anche se in scala minore, fino alla seconda guerra mondiale: “La produzione della seta in Sicilia. Galati Mamertino e la Valle del Fitalia” (ed. Sikelia).

La manifestazione culturale, che si svolgerà nel massimo rispetto delle norme anti-Covid, si aprirà con i saluti istituzionali e l’introduzione della Direttrice della Biblioteca Regionale, Tommasa Siragusa, alla quale seguiranno i saluti da parte della Dirigente Responsabile del settore del libro antico e moderno, e dei periodici, Anna Maria Piccione. Interverranno, quindi: il Presidente dell’Associazione messinese di Storia Patria, Rosario Moscheo; il Docente di Storia Contemporanea presso l’Università di Messina, Antonio Baglio; il Presidente della Banca di Credito Cooperativo della Valle del Fitalia-Longi, Gino Fabio; la Storica dell’Arte, Caterina Ciolino. Durante l’incontro, che sarà coordinato dal Presidente della Casa Editrice ABC SIKELIA, Dario De Pasquale, relazionerà l’Autore del testo avvalendosi dell’ausilio di slides.

Seguiranno momenti di dibattito e confronto, durante i quali non mancheranno i contributi eccellenti degli astanti.

Ai presenti all’evento verrà, infine, donato dallo Scrittore, un baco da seta originale.

 

Il prof. Salvatore Sutera – “studioso di storia siciliana” così come ama definirsi – fisico, già tecnico presso l’Istituto di Fisica Nucleare di Milano,ha ricoperto, in Lombardia, incarichi di rilievo nel campo dell’Educazione, quale conservatore,  responsabile dei servizi educativi, dirigente, direttore del coordinamento scientifico. E’ stato segretario di ICOM Italia e è attualmente Consigliere del Collegio Revisori e membro attivo dell’Associazione nazionale Italia Nostra con delega all’educazione.

L’iniziativa culturale sarà arricchita da un’esposizione corredata dalle bibliografie dei testi a tema che questo Istituto vanta nel novero del proprio posseduto, unitamente alle preziose stampe, già oggetto di studio e utilizzo da parte dell’Autore per la stesura del libro nato sotto il patrocinio di ICOM Italia.

Quanti non potranno essere presenti fisicamente all’evento, potranno scrivere commenti o quesiti che verranno posti all’autore e ai relatori nel corso dell’incontro nei post dedicati sulla pagina Facebook della Biblioteca:

https://www.facebook.com/bibliotecaregionaledimessina/?ref=bookmarks

In seguito, sarà pubblicato il video dell’intera manifestazione.

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

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Dopo la conferenza stampa del 29 giugno di presentazione dell’evento “I greci nella valle Alcantara e nelle terre dell’Etna”, a Francavilla di Sicilia nella sala della colonna a Palazzo Cagnone. Domenica 7 luglio al Parco Archeologico di Naxos ha avuto inizio la prima delle sei tappe dell’itinerario dal titolo “Naxos: la prima Colonia greca di Sicilia”, organizzato dalla Pro Loco Giardini Naxos e dall’Associazione Culturale Naxos Entertainment. Si ricorda che l’evento è stato possibile realizzarlo grazie a un protocollo d’intesa siglato dalle 11 associazioni che hanno aderito al progetto “Welcome to Alcantara valley – Etna”. L’evento gode del patrocinio del Parco archeologico di Naxos Taormina, del Parco Fluviale dell’Alcantara, del Parco dell’Etna, della candidata Riserva della Biosfera UNESCO delle valli fluviali dell’Etna, e dei Comuni di Adrano, Bronte, Francavilla di Sicilia, Giardini Naxos, Maletto e Randazzo. Gli ospiti sono stati accolti al Parco Archeologico di Naxos dalla già direttrice Vera Greco, dal presidente del consiglio comunale Danilo Bevacqua, dal Presidente della Pro Loco Giuseppe Carmeni e dal presidente della Naxos Entertainment Giovanni Bucolo. Durante la visita drammatizzata in costume greco antico i  visitatori sono stati guidati da personaggi storici in un viaggio fantastico nel tempo. Lungo il percorso hanno incontrato Omero, Pericle, Tucidide, gli strateghi ateniesi protagonisti della guerra del Peloponneso Alcibiade e Nicia, il pugile 10 volte campione Tysandros di Naxos figlio di Kleocrito, Nausica, e Pietro Rizzo il brillante allievo di Paolo Orsi, che già alla fine dell’ottocento aveva intuito l’esatta collocazione topografica dell’antica polis. I personaggi sono stati interpretati in modo magistrale dagli Attori: Enrico Pappalardo, Giovanni Crimi, Francesco Papa e Sara Pulvirenti, diretti dall’autore e la regista Giovanni Bucolo. Hanno partecipato anche  l’architetto Giuseppe Carmeni che ha guidato i visitatori tra le platee, gli stenopos e le rovine delle case dell’antica polis, mentre  il naturalista Enzo Crimi ha raccontato la natura e il paesaggio che videro i primi coloni quando arrivarono a Naxos.

La seconda tappa dell’Itinerario dei greci si è svolta domenica 14 luglio dal titolo “La cora: gli insediamenti rurali del VI e V secolo di Contrada Edera a Bronte – Il Museo Civico Salvo Nibali di Maletto e la cultura materiale di età greca”. Nel pomeriggio sono state  illustrate le testimonianze della cultura materiale custodite nel Museo Salvo Nibali di Maletto,  al termine c’è stata una degustazione di prodotti tipici (sagra della fragola) a cura del Comune di Maletto.

Attori e organizzatori

Attori e organizzatori

Il pubblico presente al Parco Archeologico di Naxos

Il pubblico presente al Parco Archeologico di Naxos

L'attrice Sara Pulvirenti

L’attrice Sara Pulvirenti

Francesco Papa e Sara Pulvirenti

Francesco Papa e Sara Pulvirenti

Gianni Crimi

Gianni Crimi

Enrico Pappalardo

Enrico Pappalardo

Giuseppe Carmeni

Giuseppe Carmeni

Il pubblico nel Parco Archeologico

Il pubblico nel Parco Archeologico

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Appuntamento con la storia nella cittadina di Lepanto per la delegazione di Messina, invitata dal Sindaco Takis Loukopoulos per le Commemorazioni del 447° anniversario della grande Battaglia navale.

L’Associazione Aurora, rappresentata da Enzo Caruso, Fortunato Manti, Maria Longo, Clorinda Giannetto e dal giornalista Domenico Interdonato, anche quest’anno ha presenziato ad una delle manifestazioni più spettacolari, insieme a quella di don Giovanni d’Austria a Messina, del calendario di eventi europei organizzati dalla Rete euro mediterranea “Sulle Rotte di Lepanto. Dallo Scontro all’Incontro”.

Domenica mattina, dopo la messa solenne celebrata nel duomo di Lepanto, si è formato un corteo diretto al porto, accompagnato dalla banda Musicale e dalle autorità civili e militari greche, al seguito dell’icona della Madonna del Rosario. La cerimonia ufficiale si è svolta alle ore 12.00 nello storico porto con il lancio di corone di alloro dedicate ai caduti dello scontro navale, da parte di tutte le autorità presenti; per l’Italia, il simbolico gesto è stato effettuato da Fortunato Manti e Enzo Caruso, insieme a Cristos Salamuras, presidente del Network internazionale.

La delegazione peloritana ha inoltre preso parte, come ospite d’onore, al grande spettacolo serale della rievocazione della Battaglia navale svoltosi nello storico porto dalle mura veneziane. L’evento clou è stato anticipato da un convegno di studi tenuto da docenti dall’Università di Atene, venerdì 5 ottobre, presso la Torre Botsari, sita nel centro storico della cittadina greca.

L’Associazione Aurora, insieme alla Marco Polo System di Venezia rappresentata da Piero Pettenò e al Comune di Lepanto è promotrice della Rete Internazionale “Sulle Rotte di Lepanto. Dallo Scontro all’Incontro”, di cui fanno parte città italiane, greche, tedesche, spagnole e delle Isole Canarie e alla quale, l’estate scorsa, ha aderito il Comune di Messina con la firma del Sindaco Cateno De Luca.

Da sinistra Caruso, Salamuras e Manti

Da sinistra Caruso, Salamuras e Manti

La Presentazone della delegazione  messinese

La Presentazone della delegazione messinese

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Omaggio a Mauro Staccioli

Omaggio a Mauro Staccioli

Taormina – Il 21 marzo 2010, equinozio di primavera, si inaugurava a Motta D’Affermo (Messina) la Piramide 38° parallelo progettata dall’artista Mauro Staccioli scomparso recentemente, fortemente voluta dal mecenate Antonio Presti per la sua storica fondazione Fiumara d’Arte.

            L’imponente Piramide deve il nome, 38° parallelo, alla sua collocazione su un’altura nel territorio di Motta d’Affermo che guarda il mare e le isole Eolie e sullo sfondo gli scavi archeologici dell’antica città di Halaesa.

Alta 30 metri, la Piramide 38° parallelo ha base triangolare poiché il «triangolo – secondo un affermazione fatta a suo tempo da Staccioli – è l’immagine a tre punte di cui immagino che i vertici siano Arte, Religione e Filosofia. E’ la Sicilia … Mi interessava creare un luogo al tempo stesso universale e particolare dove l’uomo potesse soffermarsi a pensare per riflettere sul senso dell’esistenza: quesito senza risposta, forse, ma tangibile, un luogo laico di riflessione sull’essere e lo stare nel mondo di oggi».

            Il 15 Ottobre prossimo verrà inaugurato a Taormina un prestigioso evento culturale per ricordare l’artista scomparso.  L’evento di Taormina che fa parte di un progetto didattico più ampio ideato dai docenti Elviro Langella e Antonio Balestra  che vede coinvolti anche istituti scolastici di Torino, Napoli e Castellamonte  è stato promosso d’intesa dall’Istituto Comprensivo “Ugo Foscolo” di Taormina diretto dalla prof.ssa Carla Santoro, l’Associazione “Annalisa Durante” di Napoli, il Liceo Artistico “Felice Faccio” di Castellamonte, i Proff. Elviro Langella e Antonio Balestra, dirigente del Liceo Artistico “Renato Cottini” di Torino.

Per l’occasione sarà allestita una mostra didattica. “Ho pensatospiega il prof. Elviro Langella  “che sarebbe risultata utile ai colleghi soprattutto di materie artistiche, una illustrazione sintetica delle tavole. Questa guida cartacea alla mostra è estratta dal nostro libro “Solstizio d’Estate a Piazza Forcella” che riassume l’intero progetto didattico da me curato assieme ad Antonio Balestra, dirigente del Liceo Artistico “Renato Cottini” di Torino. La mostra all’Istituto Comprensivo di Taormina intende segnare una tappa fondamentale del Progetto “la Meridiana dell’Incontro” varato quest’anno d’intesa con Antonio Balestra, con il Liceo Art. “Felice Faccio” di Castellamonte e la Biblioteca a porte aperte “Annalisa Durante” di Napoli.  Ho tentato di fornire una descrizione semplice per quanto mi è possibile, finalizzata a facilitare, l’accostamento dei giovani studenti a Taormina alla conoscenza di questo artista recentemente scomparso – il 1° gennaio 2018 – e delle forme di espressione dell’Arte contemporanea non sempre accessibili senza un’adeguata preparazione. Le stesse didascalie a corredo delle tavole aiuteranno a comprendere meglio i riferimenti a opere e tematiche poco familiari ai ragazzi delle medie, in quanto non ancora contemplate dal programma di studio.

            Saranno ospiti della manifestazione all’Istituto Comprensivo di Taormina, il presidente dell’Associazione “Annalisa Durante”, Giuseppe Perna, accompagnato da Salvatore Avallone in rappresentanza del volontariato che collabora attivamente al nostro progetto.

            Desidero ringraziare di cuore la dirigente Carla Santoro assieme alle Proff.sse Elsa Muscolino, Gemma Romeo e tutti i colleghi dell’Istituto che hanno attivamente collaborato e coordinato l’incontro preliminare con i giovani, sensibili allievi nelle sedi di Taormina e Trappitello”.

            Quella di Taormina è soltanto una delle tappe di questo prestigioso progetto partito da lontano. A tal proposito ricordiamo la manifestazione di Napoli svoltasi il 21 giugno scorso (Solstizio d’Estate a Piazza Forcella), un’altra tappa del progetto che è servita a riaccendere una volta ancora i riflettori sul disagio dei quartieri  di frontiera come Forcella.

Il prof. Elviro Langella con Giuseppe Perna e Renato Palmieri

Il prof. Elviro Langella con Giuseppe Perna e Renato Palmieri

Pino Perna e Elviro Langella

Pino Perna e Elviro Langella

 Pino Perna e Giovanni Durante

Pino Perna e Giovanni Durante

Nino Daniele e il preside Istituto Marconi Napoli

Nino Daniele e il preside Istituto Marconi Napoli

Sfilata a Forcella offerta dall'Istituto Marconi

Sfilata a Forcella offerta dall’Istituto Marconi

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

PROGRAMMA

ore 9,30

Saluto della dirigente Carla Santoro

cenni alla proposta di gemellaggio tra Taormina e Napoli con un evento musicale congiunto dell’Orchestra sinfonica “Città di Taormina” dell’Istituto Comprensivo 1 e la “Baby Song” del Rione Forcella.

 

  1° intermezzo musicale degli allievi dell’Orchestra “Città di Taormina” dell’Istituto Comprensivo di Taormina 1

Giuseppe Perna, presidente dell’Associazione “Annalisa Durante” di Napoli illustrerà il progetto educativo promosso dall’associazione a Napoli e in Piemonte d’intesa con il Liceo Artistico “Felice Faccio” di Castellamonte

2° intermezzo musicale Orchestra giovanile “Città di Taormina”

       Il prof.  Elviro Langella illustrerà l’opera dell’artista recentemente scomparso e guiderà la visita alla mostra dei ragazzi del liceo di Castellamonte la presentazione multimediale sarà curata da Salvatore Avallone, volontario della Biblioteca a porte aperte “Annalisa Durante”

 

LINK  UTILI

“Omaggio a MAURO STACCIOLI” – Istituto Comprensivo 1 TAORMINA

I disegni in mostra degli allievi delle prime classi

del Liceo Artistico “Felice Faccio” di Castellamonte (Torino)

LINK alla Galleria fotografica

http://www.elvirolangella.com/news/faccio/galleria-fotografica-1.php

 

Momenti della manifestazione a “Piazza Forcella”

 

LINK alla Galleria fotografica

http://www.liceofaccio.it/la-meridiana-dellincontro/

http://www.elvirolangella.com/news/faccio/galleria-fotografica-forcella-1.php

 

LINK ai Video

_ “ ‘A festa d’‘o Sole ” di Carlo FAIELLO cantata da Fiorenza CALOGERO

https://www.youtube.com/watch?v=MaSjPzNTaBI&feature=youtu.be

 

_ Sfilata di moda a Forcella dei costumi creati dalle allieve dell’Istituto “Guglielmo Marconi” di Giugliano in Campania

https://www.youtube.com/watch?v=a56PLWW3Mxc&feature=youtu.be

 

_ “ Melodie ancestrali ” . Concerto per Gong e Campane tibetane di Antonella NOTTURNO

https://www.youtube.com/watch?v=R7yoPC2k68A&feature=youtu.be

 

Mostra degli allievi a Castellamonte

LINK alla Galleria fotografica

http://www.elvirolangella.com/news/faccio/galleria-fotografica-castellamonte.php

LINK all’articolo sul “CANAVESE”

https://ilcanavese.it/economia/la-meridiana-dellincontro-liceo-faccio/

 

 

          La Mostra

  1. Le tavole fotografiche riguardano, le opere di Mauro Staccioli con particolare riferimento alla sua Piramide 38° parallelo eretta nel Parco della Fiumara d’Arte realizzato da Antonio Presti (località Motta d’Affermo, Messina), teatro del “Rito della Luce” che si tiene ogni solstizio d’estate animato da artisti provenienti da molti paesi europei.

Tra le tavole troviamo anche riferimenti ad alcune creazioni dell’artista che mettono in risalto il rapporto tra le ricorrenti linee geometriche del triangolo e della piramide nel contesto della Natura come ad esempio, salta evidente nelle opere alla Fortezza Medicea di Volterra (1973), a Santomato di Pistoia (1982), ai  Giardini pubblici di Cagliari, all’Universidad de Puerto Rico ecc.

Particolare attenzione merita la monumentale installazione al Parco olimpico di Seoul per la XXIV Olimpiade ospitata nel 1988 dalla Corea del Sud.

         La mostra si compone inoltre, di una galleria di immagini divise tra foto e disegni (60 x 80 cm) dipinti a tempera dagli allievi delle prime classi del Liceo artistico “Felice Faccio” di Castellamonte (Torino), ognuno accompagnato dalla relazione dei rispettivi autori, tranne quelli eseguiti da ragazzi affetti da disturbi (quali ad esempio, l’autismo) per i quali è stato l’insegnate di sostegno a redigere la scheda di presentazione.

  1. b. Tra i lavori, la documentazione di una grande scultura modellata nella terra rossa di Castellamonte da un gruppo di allieve sempre delle prime classi.

L’opera ad altorilievo intitolata “la Meridiana dell’Incontro” sarà donata il prossimo 21 dicembre – a 2500 anni dalla fondazione di Napoli risalente al Solstizio d’Inverno del 472 a. C. – alla Biblioteca a porte aperte “Annalisa Durante” sorta a Forcella, nello sfortunato quartiere napoletano dove la piccola Annalisa finì per tragica fatalità, vittima di uno scontro tra camorristi. E proprio lì, nel luogo esatto della tragedia, il centro polifunzionale “Piazza Forcella” fortemente voluto da Giovanni Durante (padre di Annalisa), da oltre un decennio rappresenta con l’offerta formativa a tempo pieno,  delle più varie attività creative, un punto di riferimento vitale per tentare di restituire fiducia in una dignitosa alternativa ai giovani di un quartiere di frontiera così ad alto rischio qual è Forcella.

 Nella ricorrenza dell’imminente anniversario della scomparsa di Mauro Staccioli, la mostra didattica itinerante sarà riproposta a Napoli, al Liceo Artistico “Renato Cottini” di Torino, al Liceo Classico “E. Q. Visconti” di Roma, il più antico della capitale.

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Giardini NAXOSSabato  3 giugno 2018  nel Parco Archeologico di Naxos la Pro Loco di Giardini Naxos presieduta dal prof. Giuseppe Carmeni  ha organizzato una “Passeggiata Archeologica” .  “Rimangono poche, ma importantissime, testimonianze” spiega Giuseppe Carmeni  “di coloro che, nella nostra isola, hanno piantato il prezioso seme della democrazia. Prefiggiamo di farle “rivivere” con l’ausilio di attori, e prestigiose guide, che racconteranno l’avvincente e drammatica storia degli abitanti di Naxos. Non, dunque, una semplice visita, bensì una passeggiata nel tempo e nelle emozioni

Locandina

Locandina

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Giardini Naxos (Me) – Proseguono gli appuntamenti di Comunicare l’Antico. Conversazioni al Parco archeologico di Naxos, progetto ideato e promosso dal Parco Archeologico di Naxos-Taormina e dal Festival NaxosLegge, con la collaborazione dell’Archeoclub Giardini Naxos-Taormina-Valle Alcantara. «Comunicare l’antico, come recita il titolo stesso, si pone l’obiettivo di divulgare contenuti legati alla civiltà classica, attraverso l’archeologia, l’arte, la letteratura ed il teatro, ad un pubblico stratificato con l’intenzione di essere profondi nella qualità dei percorsi proposti ma anche orizzontali nella capacità di divulgazione».

Locandina

Locandina

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Giardini Naxos (Me) – Dal mese di Agosto, il.Parco archeologico di Naxos e il festival Naxoslegge propongono un nuovo progettoComunicare l’ antico. Conversazioni al Parco archeologico di Naxos“, che vede come centro tematico la modalità variegata di proporre l’ antico, in ambito teatrale, archeologico, antropologico, performativo, etc.., con particolare attenzione alla persistenza di modelli, archetipi, segni ravvisabili nel contemporaneo. Saranno tre gli appuntamenti del mese di Agosto: martedì 1 Agosto, l’ incontro con Marco Baliani il regista a cui l’ INDA di Siracusa ha affidato la messa in scena dei Sette a Tebe. L’ incontro, organizzato in collaborazione con la Associazione Amici dell’INDA, col suo presidente Pucci Piccione, vuole essere una “preparazione” allo spettacolo che sarà riproposto al teatro greco di Taormina il 3 Agosto. Con Baliani interverranno Vera Greco, direttore del Parco di Naxos, Fabio Granata, dir.culturale del Distretto del Sud-Est e Fulvia Toscano, direttore artistico di Naxoslegge. Il 9 Agosto sarà, invece la volta di una conversazione con Roberto Fai, già presidente del Collegio filosofico siciliano, con cui si discuterà su cosa resta della Polis, sul piano delle categorie filosofiche politiche. Oltre la Greco e la Toscano, con Fai conversara’ Andrea Cerra, giovane assessore alla cultura e alla identità etnea del Comune di Linguaglossa, studioso di storia della politica. In chiusura del mese di Agosto, sabato 26, sarà proposto l’ incontro Archeologia in giallo, che vede protagonista la scrittrice Barbara Bellomo con Il suo “Il terzo relitto”(Salami editore) e la sua detective archeologa, a testimoniare la vitalità del mondo antico, fonte di ispirazione di diversi generi letterari molto seguiti, come il romanzo storico e il giallo. Il romanzo della Bellomo sarà presentato da Cristina Marra, nota scrittrice e esperta  di romanzo gialli e noir, organizzatrice di importanti eventi e festival di settore.

Un percorso, dunque, vario e affascinante che prelude agli incontri di settembre, nell’ ambito della VII edizione di Naxoslegge, dedicata al tema “Di fronte ai classici”, per la quale possiamo già anticipare alcune importanti presenze come quella di Angelo Tonelli, Nicola Gardini, Francesco Tibona, Pierfranco Bruni. Il percorso proseguirà, quindi, nei mesi successivi con.incontri, seminari, proiezioni, tutti dedicati alle strategie di comunicazione dell’ antico, anche in.un’ ottica di formazione di docenti e studenti delle scuole.

 Tutti gli incontri di “Comunicare l’ antico”, per l’ Agosto 2017,  sono programmati alle 19.00, presso il Museo archeologico di Naxos

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Resti di Naxos

Resti di Naxos

 

“… Alle navi correan precipitosi
Con fremito guerrier. Sotto i lor piedi
S’alza la polve, e al ciel si volve oscura.
I navigli allestir, lanciarli in mare,
Espurgarne le fosse, ed i puntelli
Sottrarre alle carene era di tutti
La faccenda e la gara…”

Omero, Iliade, II, vv. 197-203, trad. di Vincenzo Monti

Giardini Naxos (Me) – Un destino dettato dalla devozione alla bellezza delle antiche popolazioni ioniche di cultura ateniese che giunsero fin qui approfittando di un promontorio naturale (analogo a quello di Siracusa) per stabilire un network di relazioni commerciali, civili e religiose nel mediterraneo. Uno degli asset archeologici scoperti di recente dell’antica Naxos è la vasta area civile ovest-settentrionale della città costituita dall’Arsenale navale e dall’Agorà. Ne ha parlato sabato 13 maggio la dott.ssa Maria Costanza Lentini, direttrice del Polo regionale di Catania per i siti culturali, introducendo i lavori della sesta edizione di Salvalarte Naxos-Taormina-Alcantara dal titolo: “Naxos: un porto di 2800 anni. Da network dell’antichità a scenario dell’olocausto contemporaneo” e incontrando, nel primo pomeriggio, i numerosi intervenuti proprio all’Arsenale navale (Neoria), luogo delle ultime ricerche, in cui ha mostrato ai presenti, dal vivo, i confini perimetrali del sito, la connessione con il reticolato urbano della città (lungo lo stenopos 6) e la collocazione delle mura della città, delineando ormai compiutamente i confini urbanistici dell’antica Naxos. La sua chiarissima relazione è poi proseguita al Museo Archeologico dove si è soffermata sullo stato dell’arte delle ricerche in corso che aprono prospettive assai interessanti mai raggiunte prima, e cioè la scoperta di un polo militare, il Neoria appunto,  a fianco di un polo civile costituito dall’Agorà. Si tratta di strutture legate al potere, pensiamo agli arsenali di Atene, il cui orgoglio era basato proprio sulla flotta navale. Scoperto nel 1982 da Paola Pelegatti, gli scavi sono iniziati nel 2001 sotto la sua direzione e sono poi proseguiti insieme a David Blackman e a Jari Pakkinen. Si pensi che nonostante Naxos avesse un monumentale altare dedicato ad Apollo Archegetes, rintracciato poco più avanti (lungo l’asse settentrionale ovest della città) ma ancora da scavare, la prima cosa che si vedeva era l’Arsenale, alto dieci metri. Installato al margine settentrionale della città era lungo 42 metri e largo 28 metri ca. con mura a struttura poligonale. Il suo rinvenimento ci consente di ricostruire una pianta della città del V secolo a.C. con una Agorà vicina al Neoria, secondo un modello che si riscontra solo a  Corfù e a Thassos. Grande come il Tempio B della nostra area sacra, il suo muro di fondo è arcaico del VI secolo (tardoantico) a fianco dello Stenopos 6. La unicità di questo Neoria è che è dotato di rampe di terra, ne esiste uno analogo scoperto solo a Cipro dal prof. Sourisseau. Il nostro ha solo quattro corsie eppure sufficienti per una città di medie dimensioni. Le rampe erano in comunicazione tra di loro per mezzo di porte. In primo piano si vedono le rampe di sabbia: interessanti quelle curvilinee delle corsie 3 e 4 che assecondavano l’andamento di poppa delle triremi con muri curvilinei, mentre nelle rampe 1 e 2 i muri sono rettilinei. Al suo interno abbiamo evidenze dei pigmenti utilizzati per le navi (soprattutto blu e rosso), uniche evidenze di coppe con graffiti legate ai Simposia, altre legate alla proprietà ma interessante è il ritrovamento di due Ostraka più altri due uguali (il che fa dedurre che si tratta decisamente di Ostraka) di cultura calcidese quindi ateniese, legati alla pratica dell’ostracismo, davvero rari in Sicilia. Del periodo arcaico rimane ancora la linea dei fuochi. Nel periodo successivo alla tirannide di Siracusa, nel 462 a.C. i calcidesi tornano a Naxos e restaurano l’Arsenale con copertura a tegole e antefisse di modello siciliano. Con la distruzione di Naxos nel 403 a.C. ad opera di Dionigi I di Siracusa, di cui lo storico Diodoro ci fornisce i dettagli, termina pure l’attività dell’Arsenale. Tuttavia, le fornaci continuarono la loro produzione e ciò suggerisce che il distretto industriale rimase a Naxos a fianco del distretto agricolo della valle dell’Akesines (da cui la sub-colonia Kallipolis), mentre da quel momento in poi il distretto politico venne trasferito a Tauromenion.

Modellino in scala dei Neoria di Naxos

Modellino in scala dei Neoria di Naxos

Il prof. Jean-Christophe Sourisseau, archeologo marittimo dell’Università di Aix-Marseille ed attuale coordinatore degli scavi di Megara Ibla, è poi intervenuto sull’analogo Arsenale navale di Kition (l’attuale Larnaca, Cipro) individuandone i tratti comuni e cioè facente parte di una vasta area pubblica costituita da Arsenale, Agorà e Santuario, con tre fasi architettoniche distinte: la prima con un tetto a struttura leggera di legno color rosso; la seconda con tetto in tegole e la terza con decorazioni (forse risalente all’età di Tolomeo I). L’impianto era largo 45 metri, lungo 38 metri e dotato di sei rampe larghe circa sei metri, sufficienti per l’alaggio a mano, collocate perpendicolarmente alla linea di costa, proprio come quello di Naxos.

Infine, il prof. Enrico Felici Limenes, docente di Topografia antica all’Università di Catania, ha parlato dell’evoluzione delle strutture portuali nel Mediterraneo antico indicandone le caratteristiche comuni nelle colonie greche orientali (Naxos, Megara Ibla, Leontini, Siracusa), mentre i porti fenici avevano caratteristiche differenti (le coste venivano talora modificate per scavare insenature-ricovero connesse coi bacini interni più bassi). Da Naxos, poi, ogni anno i rappresentanti di tutte le città siceliote, dopo aver sacrificato sull’altare di Apollo Archegetes, protettore delle colonie, partivano alla volta di Delfi per partecipare alle feste panelleniche, una sorta di G7 dell’antichità che rendeva Naxos il centro del network siceliota.

A seguire, gli intervenuti si sono spostati al molo del porto dove è stata inaugurata, alla presenza di Antonio Presti (presidente di Fiumara d’Arte) e di Gianfranco Zanna (presidente di Legambiente Sicilia), l’opera di Boris Hoppek “Bimbo” che ci ricorda il paradosso dei nostri tempi: il mar mediterraneo teatro di una tragedia dalle cifre impressionanti, un vero e proprio olocausto a cui assistiamo sgomenti senza prendere posizione, e che ci interroga sulla nostra umanità. Sembra che il tema sia nell’agenda dei lavori del G7 di Taormina e speriamo davvero si individuino soluzioni e modalità di intervento definitive per fermare questo stillicidio di vite umane. Antonio Presti si è poi soffermato sul significato del termine “integrazione” oggi, una parola ormai sbiadita ed ambigua, un termine dietro il quale spesso si celano interessi economici di varia natura e che non realizza alcuna integrazione reale.

Nella seconda parte della manifestazione, nel tardo pomeriggio, l’appuntamento è stato dato all’hotel Palladio. I lavori qui sono stati introdotti da Caterina Valentino, già presidente del Circolo Legambiente Naxos-Taormina-Alcantara ed organizzatrice insieme ad Annamaria Nossing di questa sesta edizione di Salvalarte Sicilia 2017, a proposito delle visioni del futuro del porto di Naxos e del progetto di ricostruzione del porto presentato dalla TECNIS SpA. Subito dopo è intervenuto il prof. Vincenzo Piccione, geobotanico dell’Università di Catania, che si è soffermato sulla Valutazione di Impatto Ambientale e sulla Valutazione di Impatto Specifico. In sostanza, il suo intervento ha fornito alcuni “spunti” di riflessione e, speriamo, di discussione che possiamo, così, sintetizzare: 1) il progetto della TECNIS SpA potrebbe impattare su una vasta area su cui insiste la necessità delle ricerca ancora in corso, per le supreme ragioni della conoscenza; 2) il progetto appare piuttosto invasivo sulla baia e ciò potrebbe alterarne l’equilibrio naturale, neanche i fenici che erano soliti scavare nei porti per creare insenature-ricovero avrebbero fatto altrettanto; 3) non occorre un mega centro commerciale, occorre invece creare sviluppo diffuso perché le nostre attività imprenditoriali sono “diffuse” in quanto legate al turismo, all’artigianato, alla gastronomia, ai beni culturali, allo sport ecc.; 4) si tratterebbe di un “sistema chiuso” focalizzato solo sul centro commerciale e non di un sistema aperto in relazione con le varie attività imprenditoriali, culturali e sportive diffuse, appunto.

A seguire è stata offerta ai partecipanti una degustazione di prodotti biologici di Libera Terra, provenienti dalle terre confiscate alla mafia, ed in serata il bel concerto dei Ciauda, una band che ha fatto del retaggio musicale autoctono la sua cifra artistica. E sulle onde della loro “Un fantastico destino” ce ne torniamo a casa con un mare di suggestioni ricordando che la “cura” del territorio rappresenta un bene ed una speranza da offrire alle nuove generazioni e, sorridendo, ripensiamo alle parole della dott.ssa Lentini mentre ci dice che, al di là di opere megagalattiche, è urgente provvedere ad una qualche copertura per l’Arsenale navale onde evitare ulteriori deterioramenti causati dagli agenti atmosferici.

Sergio Denaro  

Rosario Messina (foto)

 

Schema Neoria di Naxos

Schema Neoria di Naxos

Sezione Neoria di Naxos

Sezione Neoria di Naxos

Le rampe di alaggio nell'area archeologica dei Neoria di Naxos

Le rampe di alaggio nell’area archeologica dei Neoria di Naxos (Foto Rosario Messina)

Maria Costanza Lentini e Paola Pelagatti

Maria Costanza Lentini e Paola Pelagatti (Foto Rosario Messina)

L'archeologa  Paola Pelagatti  (foto Rosario Messina)

L’archeologa Paola Pelagatti (foto Rosario Messina) Nel 2000 le venne conferita la cittadinanza onoraria per essere stata la prima direttrice del Parco Archelogico di Naxos negli anni 60 e 70. A lei si devono importanti scoperte archeologiche e la realizzazione del Museo di Naxos

Da sin. Antonio Presti, Caterina Valentino, Pavone, Nossing, Zanna

Da sin. Antonio Presti, Caterina Valentino, Pavone, Annamaria Nossing, Gianfranco Zanna

Murale di Boris Hoppek

Murale di Boris Hoppek

Il Parco Archeologico di Naxos

Il Parco Archeologico di Naxos

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6 Guerriero greco

Giardini Naxos (Me) – Precisamente domenica 7 maggio, durante il momento di celebrazione di una “festa ellenica” al Parco Archeologico, organizzata dalla Pro Loco di Gaggi presieduta dal dott.  Santi Gentile e dalla Pro Loco di Giardini Naxos, capitanata dal prof. Giuseppe Carmeni, insieme agli alunni dell’Istituto Comprensivo di Giardini Naxos capitanati dalla dott.ssa Maria Concetta D’Amico, nell’ambito della fase conclusiva del progetto “Il mito di Naxos nelle terre dell’Akesines”. Un momento di alto valore didattico poiché gli alunni dei plessi di Giardini e di Gaggi, insieme ai loro genitori, indossando i costumi degli antichi greci hanno ripercorso in maniera “drammatizzata”, accompagnati dalla ninfa Nausicaa (interpretata dall’attrice Sara Pulvirenti), i sentieri dell’antica Naxos ed incontrato l’architetto Iktinos (interpretato dal prof. Carmeni), il pugile Tysandros (interpretato dall’attore Francesco Papa) e tutti i vari personaggi che hanno animato la vita della prima colonia greca di Sicilia a partire dal 736 a.C..

Accolti, quindi, dalla ninfa Nausicaa che ha spiegato loro come si svolgevano la vita, le pratiche e gli impegni delle donne greche a quel tempo, sono stati poi condotti lungo la plateia principale dall’architetto Iktinos e dal fido assistente Kallikrates (interpretato da Carmelo Anselmi) mentre tracciavano con le corde i punti esatti dove collocare le pietre quadrangolari che delimitavano i vari isolati che si affacciavano sulla plateia principale (da ponente a occidente) e lungo i vari stenopoi (da nord a sud), che misuravano metri trentanove per centosessanta (in rapporto larghezza/lunghezza di 1:4),  e che ci piace immaginare come dei pixel luminosi che segnavano i confini fisici e ideali della città. In particolare, Iktinos ha illustrato ai bambini le tecniche costruttive degli edifici a quel tempo e gli usi e costumi dei Nassi, una popolazione cicladica di cultura ateniese, che vivevano in pace coi locali Siculi e praticavano un’agricoltura fiorente nelle grandi Kore (distese agricole) verso nord fino a Messane e verso sud fino a Katane utilizzandone i frutti per sé ma anche esportando in tutto il mediterraneo, principalmente olio.

Iktinos ha ricordato che la perfetta geometria delle forme degli edifici era altresì connaturata alla loro filosofia e cioè stabiliva un rapporto di armonia tra la città e i suoi abitanti e tra gli abitanti stessi neutralizzando così ogni forma di conflittualità. Un messaggio quanto mai attuale e di cui dovremmo far tesoro.

Al termine del percorso è stata loro illustrata la poderosa cinta muraria alta metri sette, di cui rimane il basamento, che venne eccezionalmente aperta soltanto quattro volte per far entrare il campione olimpico di pugilato Tysandros, considerato un semi-dio, e che resistette praticamente a tutte le invasioni cedendo solo all’ultima, terribile, di Dionigi I di Siracusa nel 403 a.C.. Poi, i bambini sono stati “presi in consegna” dalla dott.ssa Vera Quattrocchi, guida regionale del Parco, che li ha accompagnati al Museo Archeologico dove ha illustrato loro i vari reperti archeologici, soprattutto vasellame per il commercio dell’olio, financo il prezioso cippo marmoreo dedicato alla dea dell’urlo di guerra Enyo. Ancora un modo per ricordarci che si trattava di un popolo pacifico che pregava e viveva per la pace (come testimoniano i culti di Apollo e Artemide) e che non desiderava affatto la guerra ma era pronto per essa. E per ricordare il colore delle nostre origini elleniche e le altissime responsabilità educative e civili che abbiamo nei confronti dell’infanzia.

                  Sergio Denaro

Il gruppo degli alunni al Parco di Naxos

Il gruppo degli alunni al Parco di Naxos

Gli alunni con Iktinos (Carmeni)

Gli alunni con Iktinos (Carmeni)

Tisandros e Nausica

Tisandros e Nausica

Un momento della rappresentazione

Un momento della rappresentazione

Il pubblico numeroso e genitori degli alunni al Parco di Naxos

Il pubblico numeroso e genitori degli alunni al Parco di Naxos

Un momento della rappresentazione scenica

Un momento della rappresentazione scenica

Gli alunni del Comprensivo di Giardini

Gli alunni del Comprensivo di Giardini

Il pubblico

Il pubblico

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