GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Sicilia

0 2013

La  Cultura  italiana   ha  avuto   una  importante  testimonianza, a  Malta,  con  la  promozione   delle   “Medical  Humanities” e  del  ruolo  prestigioso  fornito  ad  essa  dai  prof.  Ignazio  Vecchio  e  Cristina  Tornali, che  hanno  avuto  anche  l’apprezzamento  presso  l’Ambasciata  Italiana  a  Malta,  ricevuti,  nell’ambito  di  una  delegazione  italiana,  dal  nuovo  ambasciatore  italiano Sua  Eccellenza  il  Dott. Mario  Sammartino.

Presenti  da  anni   al  prestigioso “Book  Mediterranean  International  Festival  di  Malta”, i  due  docenti  universitari  hanno,  per  primi,  iniziato  a  Malta   ed  in  Italia,  un’opera  di  collaborazione  e  di  sostegno  promozionale,  al  “Caffè  Letterario  e  Libreria  Italiana”  a  Malta , incoraggiandone  le  iniziative  ed  il  lavoro  svolto  dal Prof. Carlo  Morrone  e  da  Bianca  Minniti,  artefici  della  promozione  della  cultura  italiana,  con  la  creazione  e  conduzione  del  “Caffè  Letterario-Libreria  Italiana”  a  Malta.

Al  Book  Festival  del  Libro,  nello  stand  della  “Casa  della  Cultura”  la  Prof.  Cristina  Tornali  ha   presentato  il  libro  “Medicina  e  Medical  Humanities”, nel  quale  viene  sottolineata  la  ineludibile  necessità   di  promuovere  l’umanizzazione  della  medicina,  di  fronte  alla  crisi  di  empatia  del  rapporto  medico  paziente,  crisi  dovuta  al  predominio  della  tecnologia  esasperata  in  medicina,  con  minore  attenzione  dei  medici  ai  bisogni  dei  malati.

In  anteprima,  con  la  introduzione  del  Prof.  Emilio  Galvagno, è  stato  anche  presentato   il  libro  di  poesie   di  Cristina  Tornali,  “Oasi  perdute”,  in  cui  molti  versi  sono  dedicati  ai  miti  e  allo  splendore  dell’antica  Naxos  e  di  Taormina.

Il  Prof.  Ignazio  Vecchio  ha  presentato  un  libro,  dal  titolo  “Introduzione  alla  Kabbala”. In  qualità  di  neurologo,  il  Prof.  Vecchio  ha  voluto  spaziare  su  temi  sui  quali,  ogni  mente  umana,  si  interroga,  piena  di  curiosità.

due  professionisti   medici   hanno  avuto  l’apprezzamento  della  Presidente  della  Repubblica  di  Malta,  Maria  Luisa  Coleiro,  la  quale   ha  espresso  ammirazione  e  compiacimento  per  l’opera  di  diffusione  della  cultura  medica  e  letteraria  italiana  a  Malta,  da  parte  di  Ignazio  Vecchio  e  Cristina  Tornali.

Da  sottolineare  l’amore  per  le  bellezze  della  tradizione  storico  culturale  di  Taormina  e  Giardini  Naxos,  che  della  Sicilia  rappresentano  la  Bellezza,  l’Arte  e  la  Cultura,  e  che  Ignazio  Vecchio  e  Cristina  Tornali  hanno  saputo  infondere  nella  fiorente  comunità  italiana  a  Malta,  e  fra  gli  studiosi  e  gli  estimatori  maltesi.

 Le  iniziative  culturali  a  Malta,  dei  prof.  Ignazio  Vecchio  e  Cristina  Tornali   sono  attuate  nell’ambito  delle  attività  culturali  della  “Societa’  Italiana  di  Storia  della  Medicina”,  presieduta  dal  Prof.  Adelfio  Elio  Cardinale,  in  atto,  anche  vice  Presidente  del  Consiglio  Superiore  di  Sanità.

Il  prof.  Ignazio  Vecchio  è  anche  docente  di  Bioetica  Medica  e  Storia  della  Medicina  presso  l’Università  di  Catania. La  prof.ssa  Cristina  Tornali  è  docente  di  Teoria  del  Movimento  umano  presso  lo  stesso  Ateneo.

Entrambi  promuovono  iniziative  rivolte  alla  umanizzazione  della  Medicina,  con  particolare  attenzione  per  i  più  deboli,  gli  anziani  e  le  donne.

Cristina  Tornali  è  anche  ispiratrice  e  promotrice  del  prestigioso  premio  internazionale “Virdimura”coordinato dall’AIN ONLUS e dalla Società Italiana di Storia della Medicina,

Il Progetto  e  Premio  Virdimura”,  è  rivolto  alla  promozione  della  lotta  ai  razzismi,  all’antisemitismo  e  ai  femminicidi, in onore della prima donna medico al mondo , la dottoressa Virdimura , siciliana del XIV secolo che promosse con il suo operato una particolare attenzione per le donne, i poveri e i malati.

 Foto con l'Ambasciatore Italiano di Malta e con la Delegazione del Gruppo Siciliano per la promozione della Cultura

Foto con l’Ambasciatore Italiano di Malta e con la Delegazione del Gruppo Siciliano per la promozione della Cultura

La Prof. Cristina Tornali e la Presidente di Malta

La Prof. Cristina Tornali con la Presidente della Repubblica di Malta Maria Luisa Coleiro

Il prof. Ignazio Vecchio con la Presidente della Repubblica di Malta Maria Luisa Coleiro

Il prof. Ignazio Vecchio con la Presidente della Repubblica di Malta Maria Luisa Coleiro

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Messina – Conferito al comandante della Polizia Metropolitana, Ten. Col. Antonino Triolo, il premio speciale “Orione 20l7”. Il prestigioso riconoscimento, consegnato nell’aula magna dell’Università degli studi di Messina, è stato attribuito per “L’altissimo senso del dovere ed altruismo sociale esercitato nell’espletamento delle delicate ed importanti funzioni ricoperte. Per la grande professionalità ed altissimo senso civico che ha riscosso unanime apprezzamento da parte delle comunità locali, delle Istituzioni, delle altre forze di Polizia e dell’opinione pubblica.”
Tali motivazioni sono in perfetta sintonia con le finalità per le quali è stato istituito il Premio, fortemente voluto dall’ Accademia Peloritana dei Pericolanti, presieduta dal Magnifico Rettore Prof. Pietro Navarra e dall’Associazione Culturale Messina web.eu, fondata dal Presidente Rosario Fodale, con il patrocinio dell’Assemblea Regionale Siciliana e del Kiwanis Club Messina.
Contestualmente sono stati conferiti attestati di benemerenza ai Sostituti Commissari Responsabili di Sezione: . Bartolo Ardizzone, Giuseppe Bitto, Giovanni Colombo, Roberto Lombardo, Giuseppe Marchello, e Concetta D’Arrigo.

I premiati

I premiati

2 Il Camandante Premiato

La consegna del Premio al Ten. Col. Antonino Triolo

Il Ten. Col. Triolo con il Premio

Il Ten. Col. Triolo con il Premio

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Messina  – nel Salone degli Specchi di Palazzo dei Leoni, è stata rievocata una delle pagine più oscure e sconosciute dell’umanità che si è svolta negli anni 1932 e 1933. Il Commissario straordinario, Francesco Calanna, ha aperto il convegno su “L’Holodomor in Ucraina (1932-33): storia taciuta di un genocidio” con l’auspicio che i principi di pace e solidarietà siano sempre più i motivi ispiratori delle politiche internazionali; a seguire, il Segretario generale, Maria Angela Caponetti, ha ribadito la necessità di una crescita culturale e morale delle nuove generazioni per assicurare un futuro di civiltà e di convivenza civile tra i popoli basato sui valori universali della fratellanza e della tolleranza.
Massimo De Salvo, titolare del Servizio Trasparenza e Urp, e Rosaria Landro, responsabile dell’Ufficio Benessere Organizzativo ed Osservatorio Antidiscriminazione, hanno sottolineato l’importanza della memoria storica quale strumento di stabilità delle democrazie moderne in un momento storico in cui gli equilibri mondiali sono messi a rischio da emergenze umanitarie e da scelte politiche azzardate.
Dopo la proiezione del documentario di Fabio Ferrando e Manuel Baldini, “Holomodor, la memoria negata”, il meeting è entrato nel vivo dei suoi contenuti con la relazione del presidente della Società Filosofica Italiana, sezione di Avellino, Giovanni Sasso, che ha raccontato il periodo storico antecedente al genocidio, fino ad analizzare i fatti storici del biennio 1932-1933.
Nel XIX secolo l’Ucraina era il granaio d’Europa e i contadini, chiamati kulaki, detenevano vasti appezzamenti di terreno, erano benestanti e utilizzavano i kombèdy, mezzadri scelti tra i contadini poveri. Quando nel 1922 la regione divenne parte integrante dell’Unione Sovietica fu avviato il processo di russificazione che Stalin portò alle estreme conseguenze fino a giungere al vero e proprio genocidio. Nel 1929 fu avviato un piano di collettivizzazione forzata delle terre con lo scopo precipuo di trasferire risorse dall’agricoltura all’industria; i kulaki furono colpiti duramente da tali provvedimenti e fu sterminata la classe intellettuale per cancellare la memoria storica del Paese.
Negli anni 1932 e 1933 fu attuato lo “sterminio per fame” attraverso la requisizione totale degli animali con cui gli agricoltori potevano sfamarsi, dei generi alimentari, con l’obbligo di cedere allo Stato tutto il grano prodotto, in modo da condurli alla morte per inedia.
I numeri del genocidio racchiudono il senso della mostruosità, oltre sette milioni di ucraini (ma le stime arrivano fino a dieci milioni) perirono in pochi mesi, una strage che, in termini numerici, é superiore a quella perpetrata da Hitler contro gli Ebrei. A chiudere l’incontro è stato il Console Generale dell’Ucraina a Napoli, Viktor Hamotskyi, che si è soffermato sulle recenti vicende storiche che, a distanza di decenni, hanno
riproposto lo spettro dell’invasione russa della Crimea, regione orientale dell’Ucraina; un’occupazione che ha causato diecimila morti, di cui settemila civili, e la fuga interna di oltre due milioni di ucraini. Nel 2008 soltanto diciannove nazioni hanno riconosciuto ufficialmente come “genocidio” quanto accaduto dal 1929 al 1933 e, il 23 ottobre dello stesso anno, il Parlamento europeo
ha riconosciuto l’Holodomor come un crimine contro l’umanità ed ha fissato il giorno della memoria nel quarto sabato di novembre.
A margine dell’incontro é stata inaugurata la mostra collaterale, allestita nel Ballatoio della sede.

I relatori del convegno

I relatori del convegno

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Dopo i “treni del gusto”, che la scorsa estate hanno incontrato l’ alto gradimento dei partecipanti, la Fondazione FS Italiane propone un nuovo appuntamento che mira a coniugare eccellenze del territorio e turismo ferroviario.  Domenica 10 dicembre, in occasione della Festa del Torrone Siciliano in programma a Caltanissetta nel week – end dell’Immacolata, uno treno storico partirà alle 10.50 dalla stazione di Agrigento Centrale alla volta del capoluogo nisseno.  Composto da automotrici d’epoca in livrea originale, il “Treno del Torrone” fermerà ad Agrigento Bassa, Aragona Caldare, Comitini Zolfare, Grotte, Racalmuto, Castrofilippo, Canicattì, Serradifalco e San Cataldo. A Caltanissetta i passeggeri saranno accolti e accompagnati in un tour che comprende degustazioni gratuite di torrone siciliano, visite guidate nel centro storico e negli stand allestiti dalle varie aziende dolciarie.  L’iniziativa si avvale del patrocinio dell’Amministrazione Comunale e della Camera di Commercio di Caltanissetta.  I biglietti saranno disponibili da mercoledì 6 dicembre e acquistabili su tutti i canali di vendita Trenitalia (biglietterie, self service di stazione, app e sito ufficiale) al costo di 14 euro (andata e ritorno) per partenze dalle stazioni comprese tra Agrigento Centrale e Castrofilippo, di 8 euro per chi viaggerà da Canicattì, Serradifalco o San Cataldo. Riduzione del 50% per i minori di anni 12 accompagnati da un adulto. Per maggiori informazioni è possibile contattare il numero 313.871.96.96, visitare il sito www.fondazionefs.it o la pagina ufficiale Facebook della Fondazione FS Italiane.

La locandina con il programma

La locandina con il programma

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Messina – E’’ stata celebrata  a bordo della MSC SEASIDE la cerimonia del Maiden call, cioè la presentazione dello scalo inaugurale nel porto di Messina, con scambio di crest tra le Autorità civili e militari ed il comandante della Nave. Dopo i saluti del Comandante della Msc Seaside, nave di 323 metri di lunghezza che puo’ ospitare sino a 5179 passeggeri con 153.516 tonnellate di stazza lorda, è intervenuto il country manager Italia Msc Leonardo Massa che ha presentato la nuova ammiraglia della flotta Msc Crociere progettata per regalare ai turisti l’emozione di vivere il mare da vicino come mai prima. La MSC SEASIDE si ispira, ha sostenuto, Massa, alle meravigliose ville sulla spiaggia che hanno reso famosa Miami e presenta una svariata gamma di dettagli dal design innovativo con due passerelle in vetro ed un Ponte dei sospiri alto 40 metri.  La nave che segue il sole è stata definita il cui concept richiama l’idea di un meraviglioso e gigantesco condominio sulla spiaggia. Emozionante il video proiettato all’inizio del Maiden call che ripercorre le tappe della nascita di Msc leader mondiale nel settore della navigazione commerciale prima e croceristica dopo.  Ed ad Msc crociere : una Storia di Successo tutta Italiana si è ispirata l’associazione culturale ItaliAmerica che cura i rapporti con gli Italiani d’Oltreoceano, rappresentata, a bordo nell’  Heaven Lounge,  dall’avv. Silvana Paratore che nel consegnare la targa ha sottolineato con entusiasmo l’impegno di Msc a far crescere l’immagine  dell’Italia nel Mondo rendendo concreto il valore dell’italianità quale ideale portante del patrimonio ed archivio storico nazionale. L’intervento dell’avv. Silvana Paratore sul concetto di italianità e stato apprezzato dal Country Manager Italia Msc crociere Massa e dall’Armatore Gianluigi Aponte raggiunto telefonicamente.  Ad intervenire alla cerimonia per il tradizionale scambio di crest, il Commissario Straordinario dell’Autorità portuale di Messina Antonino De Simone; il Comandante della Capitaneria di porto e autorità marittima di sicurezza dello stretto Nazzareno Laganà, l’Assessore al Turismo del Comune di Messina Guido Signorino, l’ Assessore alle Politiche del Mare del Comune di Messina Sebastiano Pino,  il Comandante Provinciale Guardia di Finanza di Messina Colonnello Vincenzo Tomei, il Comandante del Gruppo Aeronavale della Guardia di Finanza di Messina Col. Cristino Alemanno, il Comandante della sezione operativa del Gruppo Guardia di Finanza di Messina Tenente Marco Magliacane, il Direttore dell’Ufficio Dogane Ivan Santi Spina, il Comandante provinciale dei Vigili del Fuoco Pietro Foderà,  il Vice Comandante di Brigata dell’Esercito Italiano Colonnello Luigi Lisciandro,  il Capo pilota della Corporazione Piloti dello Stretto Comandante Letterio Donato, il Vice Presidente dell’Ordine dei Medici di Messina  Renato Palmeri, l’avv. Silvana Paratore dell’Ass. ItaliAmerica, il  Direttore Generale Msc Sicilia Salvo Lo Re, Santino Foti dell’Agenzia di viaggio Bisazza-Gangi, Anna Maria Tripodo della città metropolitana di Messina.  

La foto di gruppo sulla MSC

La foto di gruppo sulla MSC

Locandina MSC

Locandina MSC

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Francavilla di Sicilia (Me) - Il 30 novembre a Francavilla di Sicilia si accendono i riflettori sulla manifestazione gastronomica “L’oro dell’Alcantara”. Per l’occasione è stato organizzato il convegno “Diffusione, prostettive e valorizzazione dell’olio d’oliva”. Presenta dott. Filippo Zullo Intervengono: Dott. Pippo Morano – Commissario Ente Parco Fluviale Alcantara Dott. Emanuele Silvestri – Enel Green Power Dott. Maurizio Buscema Sciarrone – Consorzio Etna Caput MunTi Dott.Concetto Bellia – Presidente del GAL Terre dell’Etna e dell’ Alcantara Dott. Giusi D’urso – Biologa Nutrizionista del Centro La Mezzaluna Dott. Mario Molé – Presidente del Consorzio Chiaramonte Gulfi Martina Puglisi – Presidente del consiglio di Chiaramonte Gulfi Dott. Rosario Gugliotta – Presidente Slow Food Sicilia Dott. Andrea Orlando – Presidente AIPOS Dott. Euplio Vitello – Capo PANEL Dott. Salvo Bottari – Ispettorato provinciale dell’Agricoltura Dott. Angelo Merlino – Ordine degli Agronomi di Messina Alla presenza del Sindaco di Francavilla di Sicilia Dott. Vincenzo Pulizzi

La manifestazione “L’oro dell’Alcantara”, programmata dal 30 Novembre al 3 dicembre 2017 a Francavilla di Sicilia, in occasione della ricorrenza della festività della Patrona Santa Barbara, intende riprendere le tradizioni locali e far rivivere ed assaporare la genuinità dei prodotti agro-alimentari, ed in particolare consentire ai produttori della zona di far conoscere l’eccezionale bontà del nostro olio di oliva, la particolarità dei dolci tipici della nostra tradizione come “a cuddurredda china”, nonchè di ogni altro prodotto gastronomico e artigianale della valle Alcantara. Francavilla di Sicilia, infatti, quale socio effettivo della “Associazione Nazionale Città dell’Olio”, già dal 2010, coglie altresì, l’occasione per promuovere le tante specialità enogastronomiche che caratterizzano la comunità ed il territorio. Gli eventi programmati per la presentazione e promozione dei prodotti avranno inizio dal 30 Novembre con la “Fiera Zootecnica”, richiamando il ritorno alla tradizionale fiera “di Santa Barbara”, che fino a qualche decennio fa è stato appuntamento fisso di proprietari terrieri e allevatori, ricordata dai nonni e dalla comunità più anziana del nostro paese come uno dei più importanti appuntamenti di inizio stagione invernale per l’agricoltura e l’allevamento. Il 2 e il 3 dicembre 2017, invece, sarà un fine settimana all’insegna dell’enogastronomia tipica locale accompagnata da degustazione dell’olio extravergine d’oliva, dei dolci locali come a “cuddurredda china”, nonchè dalla possibilità di assaggiare le prelibatezze della valle e di apprezzare i lavori dei maestri artigiani. Questa manifestazione, che si prospetta come appuntamento annuale, avrà come obiettivo il ritorno alla tradizione, nell’ottica dello sviluppo storico culturale, sia per coloro che amano rivivere elementi della storia attraverso la riscoperta di manufatti artigianali e produzioni agroalimentari di nicchia, sia per valorizzare al meglio i beni culturali presenti, che saranno visitabili per tutta la durata della manifestazione.

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Giardini Naxos (Me) – La cittadina jonica è entrata nel vivo delle manifestazioni natalizie con un concerto svoltosi presso la chiesa dell’Immacolata nel rione San Giovanni. Protagonista della serata è stata l’Orchestra siciliana di clarinetti che ha regalato ai cento e più spettatori accorsi ad ascoltare il concerto di sabato scorso una serata indimendicabile. Diretti dal Maestro Caputo, gli oltre 40 artisti che compongono l’organico dell’orchestra si sono esibiti in melodie soavi e magistralmente eseguite come “Fantasia dal Rigoletto” di Verdi, “Spirit of freedom” di Michele Mangani e “Jupiter” di Holst. Sul palco, tra gli altri, c’erano anche i giardinesi Leonardo Longo e Daniele Saglimbeni.

Protagonista della serat è stato Giovanni Punzi. Infatti Il momento topico è stato toccato con i brani eseguiti dal solista Giovanni Punzi, talento giovanissimo quanto puro. La musica è dinamismo, quando è eseguita con il trasporto trascendentale dell’anima dell’artista che la esegue, solletica le corde del cuore. Per l’intera durata della sua esibizione, il pubblico è rimasto in religioso ascolto, quasi come coinvolto in un’esperienza catartica, sospeso nel tempo e nello spazio, ammaliato non soltanto dalla musica di Punzi ma dalla sua partecipazione emotiva, leggibile nei movimenti con cui ha accompagnato le note del suo clarinetto, estasi. Primo Clarinetto Solista dell’Orchestra Filarmonica di Copenaghen, Giovanni Punzi è attualmente considerato a livello internazionale come uno dei talenti e dei clarinettisti più validi della sua generazione. Appena quattordicenne esordisce nel ruolo di solista accompagnato dall’Orchestra Nazionale della Bulgaria eseguendo il Concerto per clarinetto di Mozart. Nonostante la giovanissima età Punzi ha intrapreso un attività concertistica che lo ha portato ad esibirsi nelle principali sale da concerto di Europa, Russia, Cina e Stati Uniti e che lo ha visto ricoprire le vesti di solista con numerosi ensemble e formazioni orchestrali come l’Orchestra da Camera di Parigi, l’Orchestra del Royal College di Londra, l’Orchestra Filarmonica di Friburgo, l’Orchestra dell’Operà di Rouen, l’Orchestra da Camera della Serbia, l’Orchestra Filarmonica di Copenhagen.

Il profilo dell’orchestra Siciliana di Clarinetti. L’Orchestra Siciliana di Clarinetti è una delle pochissime realtà nazionali che annovera tutte le specialità della famiglia dei clarinetti, dal clarinetto in mi bemolle al clarinetto contrabbasso, dal soprano, il più diffuso, al basso, al contralto e così via, ognuno di essi con un proprio timbro e proprie caratteristiche espressive. Fondata nel 2016, dal suo direttore artistico M° Marcello Caputo, l’orchestra Siciliana di Clarinetti sta diventato rapidamente uno dei gruppi più originali e peculiari dell’isola sia per la versatilità dello strumento sia per la tipologia di repertorio eseguito. Già in programma molti concerti e tante le collaborazioni come quello con l’illustre Calogero Palermo, primo Clarinetto del Royal Concertgebouw Orchestra di Amsterdam, già primo Clarinetto dell’orchestra del Teatro dell’Opera di Roma, considerato uno dei più importanti clarinettisti del panorama internazionale. L’orchestra è risultata vincitrice del 1° Premio Assoluto al Concorso Nazionale Ama Calabria.

La locandina

La locandina

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Giardini Naxos (Me) – La signora Alfia Patti è il nuovo presidente del Centro Incontro Anziani Comunale di Giardini Naxos. La nomina è scaturita nel corso della seduta del direttivo del Centro anziani avvenuta martedì 21 novembre presso il municipio. A seguito delle dimissioni da presidente di Giuseppe  Galeano, il direttivo si è riunito per procedere alla nomina del nuovo presidente. Alla data fissata per il 21 novembre presso il Comune per l’elezione del presidente e del vicepresidente del direttivo, erano presenti la Sig.ra Alfia Patti, la Sig.ra Giovanna Cucinotta e la Sig.ra Giuseppa Vadalà. Dopo aver verbalizzato l’assenza degli altri due componenti del direttivo, il sig. Giuseppe Galeano ed il Sig. Angelo Puccio, vista la regolarità della convocazione del direttivo e del numero legale per procedere alle nuove nomine, sono iniziate le operazioni di nomina.

La prima operazione di voto è stata quella del Presidente del Centro incontro Anziani. Si è votato a scrutinio palese, per alzata di mano ottenendo il seguente risultato:

- Patti Alfia voti 3

- Vadalà Giuseppa voti 0

- Cucinotta Giovanna voti 0

Visti gli esiti della votazione risulta eletta Presidente la Sig.ra Alfia Patti

 

Successivamente si è proceduto alla elezione del Vice Presidente. Si è votato a scrutinio palese, per alzata di mano ottenendo il seguente risultato:

- Patti Alfia voti 0

- Vadalà Giuseppa voti 3

- Cucinotta Giovanna voti 0

 Visti gli esiti della votazione, è risultata eletta Vice Presidente la Sig.ra Giuseppa Vadalà, già apprezzata funzionaria, in pensione, dei Servizi Demografici del Comune la quale ha messo a disposizione del Centro anziani la sua lunga esperienza amministrativa e professionalità maturata in tanti anni di attività al servizio dell’Ente.   

         Al termine delle votazioni il Sindaco Pancrazio Lo Turco ha espresso ampia soddisfazione per i neo eletti augurando loro buon lavoro. Assieme al Sindaco erano presenti per i saluti istituzionali alla neo elette del direttivo, l’assessore Sandra Sanfilippo e l’assessore Carmelo Villari.

Da sin. Alfia Patti, il Sindaco Lo Turco, Pina Vadalà, Giovanna Cucinotta, l'ass. Sandra Sanfilippo e l'ass. Carmelo Villari

Da sin. Alfia Patti, il Sindaco Lo Turco, Pina Vadalà, Giovanna Cucinotta, l’ass. Sandra Sanfilippo e l’ass. Carmelo Villari

Il nuovo presidente del Centro Anziani Alfia Patti

Il nuovo presidente del Centro Anziani Alfia Patti

Il Vice Presidente Pina Vadalà

Il Vice Presidente Pina Vadalà

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Maria Costanza Lentini e Pakkanen

Maria Costanza Lentini e Pakkanen

La ricerca sull’architettura antica che da più di un decennio è condotta a Naxos dal prof. Jari Pakkanen della Royal Holloway, University of Londondalla dott.ssa Maria Costanza Lentini del Museo di Naxos e dal dr. Apostolos Sarris della Foundation for Research and Technology – Hellas, e che dal 2012 viene finanziata dalla Wihuri Foundation (e in parte, per il vitto e l’alloggio, anche dall’hotel Palladio di Giardini Naxos con la collaborazione del Circolo di Legambiente Taormina/Alcantara nell’ambito della sua campagna Salvalarte Naxos Taormina Alcantara), è stata oggetto di molte pubblicazioni mentre le ultime indagini, comprese foto/immagini/ricostruzioni in 3D, sono ancora in corso di elaborazione per cui non possono per ora essere pubblicate.

Dunque il breve testo letto dal prof. Jari Pakkanen al Museo di Naxos il 24 ottobre 2017, come commento alle foto che illustravano questo suo lavoro di cui stavamo celebrando una prima, e speriamo fortemente, non definitiva, conclusione, non può certo rappresentarne in alcun modo un riassunto scientifico ma solo frammenti di un racconto/diario dedicato alla cittadinanza che abita i luoghi meravigliosi oggetto del suo studio. Si tratta di una specie di raccolta di appunti, rivolti ai non addetti ai lavori, su di un affascinante viaggio nel passato del nostro comprensorio dove, solo per scarni accenni, viene sfiorata la gran mole di scoperte, ipotesi e ricostruzioni, di reperti e dati raccolti, generati da questa fondamentale ricercavolendo invece ricordare l’esperienza umana di questi anni e specialmente le persone che hanno partecipato a quella che è stata anche un’appassionante avventura di collaborazione.
Con il suo stile sobrio e sintetico il prof. Jari Pakkanen riesce a trasmetterci ugualmente alcuni dei momenti decisivi e delle emozionanti scoperte di una ricerca importantissima che per la prima volta ricostruisce, attraverso tecnologie d’avanguardia e sulla base degli scavi sistematici dell’ultimo sessantennio, il profilo della più antica città greca di Sicilia, ricomponendo il suo impianto urbano, i suoi edifici e la natura del suo paesaggio.

L'Area Archeologica

L’Area Archeologica

Area Archeologica di Naxos

Area Archeologica di Naxos

Gli archeologi a lavoro all'Hotel Palladio - Data Processing

Gli archeologi a lavoro all’Hotel Palladio – Data Processing

Lavori di scavo a Naxos

Lavori di scavo a Naxos

Ora, per fare un esempio, con le nuove ricostruzioni in 3D del monumentale complesso dell’arsenale e ricovero per navi (dal tetto splendidamente decorato dalle antefisse sileniche) che dominava il porto, e con la scoperta dell’ubicazione dell’Agorà che lo sovrastavapossiamo vedere con quale magnifico scenario l’antica Naxos salutava e accoglieva il navigatore.

Oppure, grazie alla scoperta del deposito rituale, adesso possiamo immaginare l’atto finale compiuto dai superstiti di Naxos, tra le rovine della loro colonia distrutta, prima di doverla abbandonare e di fondare Taormina, la loro nuova città dove costruiranno il famoso teatro affacciato sulla baia per ricordare/celebrare il luogo della prima città greca di Sicilia dove tutto era iniziato nel 734 a.C.

Prima di riportare il testo di Jari Pakkanen, vogliamo iniziare citando le parole della Dott.ssa Maria Costanza Lentini che ha ideato, reso possibile e codiretto questo studio: L’introduzione nel 2012 delle nuove metodologie digitali applicate alla ricerca sul campo e la contemporanea conduzione di prospezioni geofisiche in larga parte del sito hanno profondamente innovato la ricerca dell’antica Naxos. E hanno valorizzato in maniera straordinaria i dati ricavati dai numerosi scavi, rendendo finalmente possibile la loro integrazione con i dati relativi al paesaggio antico.
Le ultime raffigurazioni bidimensionali ottenute da riprese con drone dell’antico territorio urbano di Naxos ne sono la prova più efficace.
Grazie a tutto questo lavoro organizzato e compiuto solo negli ultimi sei anni dal prof. Jari Pakkanen e dalla sua equipe internazionale, con l’utilizzo di metodologie e strumenti d’avanguardia, la ricerca di Naxos, la più antica colonia di Sicilia, si equipara agli standard di eccellenza seguiti nei più importanti centri di ricerca del Mediterraneo.

Il team di archeologi a lavoro a Naxos

Il team di archeologi a lavoro a Naxos

 

 

E ORA LASCIAMO LA PAROLA AL PROF. JARI PAKKANEN:

Ecco l’intervento del prof. Pakkanen: Prima di tutto, vorrei esprimere la mia più sincera gratitudine a tutti coloro che ho coinvolto a Naxos nel corso degli anni, e ora in modo particolare la Dott.ssa Vera Greco, per aver reso possibile continuare la ricerca nell’area archeologica di Naxos, la prima, e secondo me, anche la più importante città greca antica di tutta la Sicilia.
E voglio dire grazie dal profondo del mio cuore alla Dott.ssa Maria Costanza Lentini, da cui tutto è iniziato e che nel 2006 mi invitò a studiare l’architettura e fare una ricostruzione dell’arsenale e ricovero navale da lei scoperto qui a Naxos: per me è stato un vero, grande onore essere coinvolto in questo progetto poiché il complesso dei neoria che abbiamo studiato è l’esempio di architettura navale greca meglio preservato nella Grecia occidentale e in Sicilia.
Da allora ogni anno abbiamo affrontato insieme tante nuove sfide e il nostro lavoro ha incluso diversi aspetti della città antica fra cui le monumentali decorazioni di terracotta dei templi e lo studio delle caratteristiche architettoniche del santuario ad ovest del Santa Venera nel 2009 e 2010.
Dal 2012 ci siamo concentrati sull’intera topografia dell’antica città di Naxos e ciò ha portato alla redazione della prima e completa pianta georeferenziata della città. La pianta presentata nella slide è una bozza di quella che è stata terminata solo la scorsa settimana.

Il lavoro di questi anni ha permesso di rispondere a quesiti molto complessi come, ad esempio, la questione della posizione dell’agorà. Ora [dopo che le indagini, presso l’incrocio tra la plateia A, la più grande delle 3 strade dell’asse viario principale Est-Ovest,  e lo stenopos 6, la più ampia fra le 14 strade secondarie Nord-Sud, hanno accertato che in quell’area vi erano invece isolati di normali abitazioni] l’ipotesi di T. Fischer-Hansen e D. Mertens di un’ubicazione centrale per l’agora di Naxos, posizionata sul lato nord dell’insula A6 può essere ormai abbandonata. Nel Dicembre 2013 avevamo riaperto lo scavo in questa zona, scoprendo 3 angoli dell’incrocio. Presso l’angolo Sud Est è tornata in luce una struttura, danneggiata da spoliazione, ma facilmente assimilabile ad una parte di una casa tipica di età classica. Gli angoli degli isolati di case fra la plateia A e lo stenopos 6 sono stati scavati e le trincee poi riempite.

Nell’arco di cinque anni di campagne archeologiche, siamo riusciti a documentare tutte le caratteristiche della città antica con estrema precisione grazie all’utilizzo di tacheometri. Uno schema modulare per Naxos è stato già ipotizzato, e le nuove misurazioni dei resti archeologici confermano quest’ipotesi. La dimensione degli isolati è 24 per 96 moduli [il modulo di base corrisponde a mt. 1,627], e l’ampiezza delle strade varia: la plateia A è pari a 6 moduli [mt. 9,7], le plateiai B e C e lo stenopos 6 sono di 4 moduli [mt. 6,5], gli stenopoi normali sono pari a 3 moduli [mt.4,8].
Le basi angolari [probabilmente con funzione di altari] degli incroci devono avere avuto un ruolo centrale nel progetto originario: la distanza in direzione nord-sud tra le basi è di 100 moduli e quella in direzione est-ovest è di 27 moduli. Nella realizzazione però gli stenopoi risultano essere quasi sempre un poco più ampi della loro larghezza modulare e le plateiai un poco più strette; il che potrebbe far ipotizzare che la larghezza progettuale fu modificata in fase di esecuzione poiché quella degli stenopoi risultò essere insufficiente per il traffico reale delle strade, mentre quella delle plateiai, invece, era più che adeguata. Lo schema di Naxos, confrontato con quello “Ippodameo” di V secolo a.C., mantiene le proporzioni degli schemi della città di età arcaica con lunghi e stretti blocchi/isolati di case.

Nel 2014-16 i lavori geofisici a Naxos sono stati condotti dal Dr. Apostolos Sarris insieme ai team greci e finlandesi.
La questione di quale metodo geofisico funzioni all’ombra dell’Etna è forse metodologicamente il contributo più importante di questo lavoro agli studi sul paesaggio. L’obiettivo principale delle prospezioni geofisiche nel 2014 fu di localizzare le strutture dell’impianto urbano della città di V secolo a. C. e cominciare a definire l’estensione della città.
Obiettivo secondario fu di vedere se potessero essere rilevati i resti delle strutture di età arcaica sotto quelle di età classica. Il survey geofisico fu concentrato nei settori centrale e nord-orientale della città antica di Naxos. La campagna di survey 2014 mostrò la necessità di applicare diversi metodi geofisici a Naxos. Nel 2015 abbiamo lavorato al riempimento delle aree della prima fase del survey. Nella stagione finale di studi geofisici del 2016 ci siamo concentrati sulle zone est e sud-ovest della città. La conservazione delle case varia in base all’aera studiata, ma in generale gli isolati si estendono su tutta la città all’interno della cinta muraria.

Nel 2013, in occasione della costruzione della tettoia in legno per proteggere gli scavi all’incrocio tra la plateia A e lo stenopos 11, fu scoperta la parte superiore di un pythos [grande giara per immagazzinamento di derrate alimentari solide e liquide]. Da qui nacque l’idea di scavare con grande cura all’interno del pythos per cercare possibili resti organici per ottenere le prime informazioni botaniche sulla colonia. Proseguendo lo scavo fu però presto chiaro che in realtà avevamo trovato un pozzo: del pythos restava solamente la parte superiore che era stata usata come copertura di un pozzo costruito con pietre.
Lo scavo integrale del pozzo, profondo oltre 6 metri, ha restituito una straordinaria quantità di materiali e dati cronologici importanti per la datazione della città di V secolo a.C.
Durante tutte le fasi dello scavo, da ogni strato abbiamo preso sistematicamente campioni di terra per separare i resti vegetali e organici usando la flottazione in acqua. Il materiale organico raccolto consisteva principalmente in semi carbonizzati, piccoli pezzi di carbone e piccole ossa. L’archeologa botanica Daphne Lentjes dell’Università di Amsterdam è stata la responsabile per il cospicuo materiale organico recuperato. Sia nel 2015 che nel 2016 Daphne Lentjes ha usato il metodo della flottazione in acqua per separare i resti organici. Il suo lavoro quest’anno è stato continuato da Erica Rowan della Royal Holloway, University of London.
Sollevare i pesanti resti, soprattutto i grandi massi dall’interno del pozzo è stata un impresa abbastanza difficile. In due diverse parti del pozzo gli strati erano composti in larga parte da pietre provenienti dalle fondamenta delle case di età classica. Peppe Miceli di Giardini Naxos, con la sua grande perizia ed esperienza, è stato il pilastro tuttofare del team di scavo sia nel 2015 che nel 2016. Qui sta riemergendo dal pozzo a lavoro completato.
Gli strati asportati ed il pozzo sono stati tutti documentati durante le due stagioni usando la fotogrammetria e la stazione totale. Esko Tikkala del Finnish Institute at Athen è stato il direttore operativo degli scavi del pozzo. Dal momento che Esko è dovuto ritornare in Finlandia, prima di cominciare ad arrivare agli strati più profondi e interessanti, Tuuli Kasso, dell’University of Helsinki lo ha sostituito e dopo ha continuato ad occuparsi della documentazione fotografica e del deposito dei reperti.
Nel 2015, nel 2016 e anche quest’anno, Jenna Kärkkäinen, dell’University of Helsinki, si è efficientemente occupata della documentazione fotografica e del deposito dei materiali mentre il ruolo di Mikko Suha dell’University of Helsinki è stato fondamentale nella flottazione in acqua.
Io comincerò a mostrare quello che abbiamo scoperto ad iniziare proprio dal fondo del pozzo. Lì c’era pochissimo materiale da recuperare e consisteva in ceramica derivata dallo strato superiore: questo molto probabilmente indica che il pozzo fu in uso solo per un periodo molto breve.
Tutto il terreno molto fangoso raccolto negli strati del fondo del pozzo è stato flottato in acqua. Sopra lo strato del fondo sono stati individuati due strati veramente interessanti composti principalmente di ceramica: la quantità della ceramica recuperata da questi strati è stata sorprendente. La sua cronologia si colloca, per la maggior parte, intorno al 500 avanti Cristo, ma c’è un numero significativo di vasi databili ad un epoca più tarda, al 450-400 avanti Cristo, vasi per lo più connessi al symposion [banchetto conviviale greco]. Diversi frammenti di ceramica mostrano che sono stati rotti in modo rituale, conficcandovi una punta per impedire che potessero essere usati ancora. Ovviamente si tratta di un deposito rituale: chi ha compiuto il rituale ha gettato circa 30 vasi in fondo al pozzo.
Uno dei reperti più significativi è la moneta in bronzo di Piakos [città delle pendici dell’Etna di cui non si conosce l’esatta ubicazione] che si data all’ultimo quarto del V secolo a. C.
Abbiamo trovato anche una statuetta femminile seduta che tiene in braccio un bambino. Realizzata in stile arcaizzante può essere fatta risalire agli inizi dell’età classica, tra il 470-60 a. C.
Il deposito rituale era sigillato da uno strato di tegole e da un sostegno di perirrantherion [bacino lustrale].
Sopra questo strato, al centro, era deposto uno splendido esemplare di antefissa a maschera di Sileno: uno dei Sileni meglio conservati che siano mai stati ritrovati a Naxos e che ci permesso di datare il tetto, da cui provenivano le tegole, alla metà del V secolo a. C.
Per impedire a chiunque di mettere le mani su questo materiale, sopra la ceramica e le tegole del tetto furono poste delle grandi pietre provenienti dalle fondamenta delle case di Naxos. Sigillare il deposito rituale fu un atto molto consapevole che richiese una grande quantità di lavoro: fu realizzato con ogni probabilità dopo la distruzione di Naxos compiuta da Siracusa nel 403 a. C. e fece in modo che il pozzo non potesse essere più essere utilizzato.
Come ci tramanda Diodoro Siculo, Dionigi I, tiranno di Siracusa, fece radere al suolo le mura e le case di Naxos per punirla della sua alleanza con Atene dopo la sconfitta di quest’ultima nella Guerra del Peloponneso. Ed è alquanto verosimile che sigillare il deposito rituale sia stato l’ultimo atto compiuto dai Nassi nella loro prima città, alla vigilia della partenza verso il monte Tauro, al lato opposto della baia, per fondare la loro nuova città di Tauromenion.

Scavi al Pozzo

Scavi al Pozzo

Il sito protetto dalla tettoia in legno

Il sito protetto dalla tettoia in legno

Il team internazionale di archeologi

Il team internazionale di archeologi

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Giardini Naxos (Me) – E’ stata una lezione di grande civiltà, una pagina emozionante che ha visto protagonisti i bambini delle scuole elementari di Giardini Naxos quella scritta il 21 novembre nella villetta delle Olimpia di Roma 1960  in occasione  della “Giornata Nazionale dell’Albero”. L’evento, tenutosi alla presenza del Sindaco Pancrazio Lo Turco che lo ha fortemente voluto e del vice sindaco Carmelo Giardina che ha la delega al Verde Pubblico ha coinvolto le scuole della città e numerosi cittadini. Alla festa dell’albero sono intervenuti anche la dirigente scolastica dell’Istituto comprensivo Maria Concetta D’Amico, l’Assessore Carmelo Villari, il responsabile del Dipartimento foreste di Messina Giovanni Cavallaro, la dott.ssa Caterina Valentino del Gruppo Legambiente di Giardini Naxos, l’Arch. Sebastiano La Maestra  Responsabile del Gruppo Comunale di Protezione Civile assieme ad un nucleo di volontari che collaborano con il Comune, i volontari della Croce Rossa. La cerimonia istituzionale si è svolta all’interno della villetta nei pressi della “Porta di Naxos” la scultura simbolica collocata nella villetta in occasione del gemellaggio con la città greca di Naxos all’inizio del 2000.  A prendere per primo la parola è stato il Sindaco Pancrazio Lo Turco il quale dopo aver ringraziato le scuole per la loro partecipazione ha sottolineato l’importanza della festa che mira a salvaguardare un patrimonio così prezioso per gli abitanti dell’Isola  il quale è sempre più spesso oggetto di atti vandalici come  gli incendi di questa estate ad opera di piromani che hanno distrutto centinaia di ettari di boschi.   A seguire l’intervento del Vice Sindaco Carmelo Giardina il quale ha fatto un excursus storico sulla storia dell’albero. Dopo i saluti istituzionali del primo cittadino e del vice ha preso la parola la dirigente scolastica del Comprensivo Maria Concetta D’amico la quale dopo aver sottolineato il valore educativo della manifestazione per i bambini ha illustrato i lavori (pannelli e disegni)  effettuati dagli alunni dedicati alla manifestazione. Giovanni Cavallaro ricordando i numerosi incendi che ogni anno flagellano l’Isola  ha invece sottolineato l’importanza dei boschi e della loro tutela. Momento clou della manifestazione è stata la consegna di attestati a tutti i bambini nati nel 2016 e, subito dopo agli alunni delle classi che hanno realizzato dei lavori in occasione della manifestazione. La giornata celebrativa si è conclusa con la piantumazione di alcuni alberelli nella villetta. Altrialberelli, tutti donati dalla Forestale saranno piantati in altre aree a verde della città.

Alunni scuole

Alunni scuole

Da si. Carmelo Giardina, Maria D'Amico e Pancrazio Lo Turco

Da sin. Carmelo Giardina, Maria D’Amico e Pancrazio Lo Turco

Alunni delle scuole

Alunni delle scuole

Alunni delle scuole

Alunni delle scuole

Intervento del vicesindaco Carmelo Giardina

Intervento del vicesindaco Carmelo Giardina

Intervento della direttrice

Intervento della direttrice

Intervento di Cavallaro

Intervento di Cavallaro

 

    LEGA AMBIENTE

Una rappresentanza di Legambiente è intervenuta alla manifestazione. La dott.ssa Caterina Valentino a tal proposito ha detto: “Abbiamo accettato con grande piacere l’invito del Sindaco del Comune di Giardini Naxos che, anche quest’anno ha organizzato autonomamente una bella Festa dell’albero insieme con le scuole dell’Istituto comprensivo, grazie ai suoi magnifici bambini e insegnanti e agli splendidi lavori che hanno presentato.
E’ questa una delle funzioni di Legambiente: dare il buon esempio cercando di fare in modo che le istituzioni vogliano poi procedere da sole. Legambiente a Giardini Naxos il buon esempio lo esercita ormai da un trentennio: prima col Circolo locale e ora con quello comprensoriale che include anche Taormina e i comuni dell’Alcantara. E il Comune di Giardini Naxos da anni lodevolmente celebra la Festa dell’ albero mettendo a dimora (come prevede la Legge n. 113/1992) un albero ogni nuovo nato registrato all’anagrafe comunale nel corso dell’anno precedente: quest’anno ha piantato un centinaio di Tuie e Pini domestici (una trentina in più dei nuovi nati).
Abbiamo partecipato con vera gioia a questa importante cerimonia che si è svolta nella Villa Olimpiadi Roma 1960, antistante la statua della Nike: è stato particolarmente significativo per il Circolo di Legambiente poter parlare di tutela del verde ai bambini in un’area così bella, panoramica ma anche simbolica per l’identità di Giardini Naxos, poiché ricorda con la “La Porta di Naxos”, che vi è stata posta in occasione del gemellaggio tra Giardini Naxos e le città di Calcide Eubea e Naxos, i fondatori greci della prima colonia in Sicilia. Un area che è oggetto della lotta del Circolo di Legambiente Taormina/Alcantara a difesa del verde e del paesaggio perché è ancora a rischio di cementificazione: se fosse approvato il progetto definitivo di porto/centro commerciale a Naxos della Tecnis SPA sarebbe trasformata in parcheggio. Abbiamo dunque festeggiato ieri anche lo scampato, per ora e speriamo per sempre, pericolo della sua distruzione ricordando che la nostra zona, luogo di straordinaria bellezza ma oggetto anche di tanti voraci appetiti speculativi, ha una eccezionale tradizione di tutela del verde. E’ nel nostro comprensorio che nel lontano 1745 è stato emesso un “ordine per la conservazione” del Castagno dei cento cavalli e del Castagno della Nave, alberi meravigliosi che sono giunti sino a noi anche grazie a questo primo provvedimento di tutela del verde. Riportiamo dunque qui, brani di questo, straordinariamente moderno, illuminato e lungimirante atto di buon governo,
I brani qui citati sono tratti da MOMENTI E ASPETTI DELLA TUTELA DEL PATRIMONIO CULTURALE IN SICILIA NEL XVIII SECOLO, una pubblicazione del 2016 dell’archeologo di Taormina Francesco Muscolino che ringraziamo:

“La storia della tutela in Sicilia è ricca di episodi interessanti e si distingue per la precocità e la modernità di alcuni provvedimenti. Un momento significativo è l’emanazione, il 21 agosto 1745, da parte del viceré Bartolomeo Corsini, in nome di re Carlo di Borbone e «per via» del Tribunale del Real Patrimonio, di due ordini che, sebbene circoscritti a limitate realtà territoriali, esprimono importanti concetti di carattere generale.
L’ordine «per la conservazione de’ meravigliosi Alberi nel Bosco di Carpineto sopra la città di Mascali» è indirizzato al duca di Tremestieri, rettore del bosco in nome del vescovo di Catania, feudatario della contea di Mascali, ed è, per quanto noto, uno dei primi esempi di tutela naturalistica: «Trà le cure pressanti, che tengono questo Sup(re)mo Patrim(onia)le in continua attenzione non è la minore quella d’invigilare, in che si conservassero con pari diligenza ed occulatezza in questo Regno alcune meraviglie, che con le loro celebri rarità, siccome appalesano i portenti della natura così ugualmente apportano lode, e decoro al Regno […]; affineché con tale conservazione, propria d’una buona Regenza, tramandar si potesse alla Vegnente Posterità un monumento dell’insigne naturale portento. Rinvengonsi, conforme è Vetusta Fama, nel Bosco del Carpinetto […] alcuni Alberi di Castagno, la di cui smisurata grandezza arreca à tutti lo stupore; e frà essi celebre, e portentoso si rende quello interpellato il Castagno di Cento Cavalli (fig. 2), […] l’altro chiamato il Castagno della Nave: […] e molt’altri all’intorno di quasi ugual grandezza, […] disposti ugualmente à crescere alla vastità de’ primi. Or volendo noi che a somiglianti Alberi non s’irrogasse il minor danno, ò nocumento […], ma che soltanto si conservassero illesi, et intatti da chiunque dannifera invasione, per scorgersi in ogni tempo con pari piacere, e meraviglia la smisurata, straordinaria loro mole; Fidati sul vostro Zelo, et accortezza […] ordiniamo di dovere con tutta diligenza, et ugual premura invigilare à che non fosse apportato a’ cennati Alberi di Castagno, ò di altra sorte che sijno, danno, o pregiudizio alcuno, […] affin di accertarsi l’intento della Conservazione di detti Alberi, e mantenersi con ciò sempre più viva, e recente la memoria di una tale naturale meraviglia, che è di stupore ad ogn’uno, e di decoro à questo Regno»

Distribuzione degli attestati

Distribuzione degli attestati

Consegna ad una mamma dell'attestato per il figlio nato nel 2016

Consegna ad una mamma dell’attestato per il figlio nato nel 2016

Un cartello realizzato dagli alunni

Un cartello realizzato dagli alunni

Uno dei lavori

Uno dei lavori

La consegna di una poesia dedicata al Sindaco

La consegna di una poesia dedicata al Sindaco

Un altro lavoro degli alunni

Un altro lavoro degli alunni

 

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