Samuele Capodieci in arte SAM
Quando negli anni 70 durante i block party negli States precisamente nel Bronx il genere musicale “Rap” era ai primi vagiti, in molti non avrebbero potuto immaginare quanto sarebbe successivamente venuto fuori,ovvero l’avanzata inarrestabile di questo genere musicale. In principio furono diversi i giovani che alternavano musica e parole spesso rimate sapientemente e con una perfetta sintonia con i dj. Il rap quindi comincia a essere conosciuto nel mondo, ma fa il grande salto con Eminem. Sono passati tanti anni,quasi mezzo secolo e oggi il rap è diventato ovunque famoso grazie all’Hip Pop che è stato un buon anzi un ottimo viatico per la diffusione di questo genere musicale tanto amato dai giovani,una sorta di proselitismo andato avanti di decennio in decennio fino ad arrivare oggi nel nostro Paese ad avere milioni di “seguaci”.L’Italia del rap oggi ha una folta rappresentanza e anche se alcuni rapper sono diventati famosissimi,per il resto chi fa questo genere di musica ha un seguito rispettabilissimo. Quando diciamo: Baby K; (una delle donne che fanno musica rap) originaria di Singapore ma italiana d’adozione e via via nomi come Neffa,Fabi Fibra,Fedez,Clementino, I. AX e il napoletano Rocco Hunt citiamo dei rapper famosi,quelli che in un’esibizione live sbancano i botteghini,ma ce ne sono tantissimi,ognuno con la propria fetta rispettabilissima di notorietà e il numero è in costante crescita,non dimenticando che il Rap in Italia ai primordi di questo genere ebbe un illustre rappresentante quel Lorenzo Cherubini,in arte Jovanotti,romano,classe 1966 che oggi conquistata una notorietà straripante spazia nel pop non rinnegando le sue origini di rapper oserei dire “purosangue”. Giovani rapper crescono è proprio il caso di dire,visto che tantissimi giovani sono in una sorta di “incubatoio” pronti a dedicarsi anima e corpo a questo genere musicale inarrestabile. Un nome interessante davvero nel panorama delle giovani leve del Rap è quello di Samuele Capodieci in arte Sam appena diciannovenne siracusano doc, sicuramente il più giovane rapper italiano proiettato verso mete ambiziose, se è vero come è vero che il nostro appena 2 anni fa arrivò al primo posto nella finale del Cantagiro svoltasi a Guidonia nella sezione Rap. Sam cresce come tanti ragazzi ascoltando la musica che i suoi genitori prediligevano e gradisce molto i Pooh. Ad appena 10 anni rimane folgorato dal genere rap e si diverte per le strade della città aretusea a fare “freestyle” con i suoi compagni e coetanei. Due anni dopo,si cimenta nella stesura di qualche testo e tra questi c’è pure Politic shit il brano che,appena 2 anni fa gli fa vincere il Cantagiro nella sezione musicale che ha scelto sicuramente per vocazione.
Politc shit è un vero e proprio messaggio ai politici che fanno poco o niente per i problemi dei giovani e non solo. Il brano diventa un bellissimo video con alle spalle una vera e propria produzione in grande stile,Sam è accompagnato per l’occasione da un’ottima band di Cosenza gli Indie Prpject e nel 2016 gli viene proposto di fare un tour estivo con loro in Calabria e Sicilia,accetta e comincia a farsi conoscere ed apprezzare tanto. Le sue ambizioni sono notevoli ed ha diversi brani nel “cassetto” nell’anno in corso ha inciso il brano “Techno Party”fondendo magistralmente due generi musicali;la musica Techno e il Rap,il tutto con grande padronanza a dispetto della sua giovanissima età. Il giovane Sam ha le idee chiare e il suo desiderio più grande è
quello di vedere realizzati i suoi sogni,trasmettendo attraverso il genere musicale che ha sposato le sue emozioni che vorrebbe che fossero trasmesse anche agli altri lanciando delle proposte e anche un grido di protesta in aiuto dei giovani e non solo. Se chiediamo a Sam qual’è il suo obiettivo
prossimo venturo lui risponde sorridendo “Vorrei tanto partecipare a Sanremo giovani” Che dire?
Un giovanissimo rapper del quale certamente sentiremo parlare,ambasciatore di un genere musicale che non è più appannaggio di pochi ma che sta conquistando anche i meno giovani. In bocca al lupo piccolo grande Sam.
Salvo Fazio
SAM
In concerto
Un Concerto
I Cavalieri di Pitia (o Pythias) insieme alle "dame di Pythias " (delegazione Europa) e le forze armate USA di Sigonella commemorano lo Sbarco alleato del 1943 a Giardini Naxos
immagine daEloi-Firmin Féron
Giardini NAXOS. In occasione del 73° anniversario dello sbarco Anglo-Americano in Sicilia, il prossimo 9 luglio si svolgerà a Palazzo Paladino a Giardini Naxos, un evento organizzato dai Cavalieri di Pitia patrocinato dal Comune di Giardini Naxos volto a ricordare il sacrificio dei soldati Alleati che hanno combattuto per liberare l’Italia dal Nazi-Fascismo nel corso dell’ operazione “Husky“, la più grande operazione anfibia della seconda guerra mondiale. L’evento prevede un’introduzione storica del prof. Ignazio Vecchio noto neurologo e docente di Storia della Medicina e Bioetica dell’ Università di Catania il quale ripercorrerà le tappe che hanno portato alla liberazione della Sicilia.
Nel corso dell’evento verrà inoltre presentata la poesia “Lo Sbarco del Tempo” della prof.ssa Cristina Tornali, medico, poetessa e scrittrice che descrive come nell’estate del 43, lo spirito di sopravvivenza delle stremate popolazioni isolane, anche nella zona di Giardini Naxos, si confrontò con l’avanzata dell’esercito inglese, i cui soldati, con le caratteristiche divise color “carta da zucchero”, venivano osservati, con occhio impaurito e curioso dai vecchi , dalle donne e dai bambini.
Tali avvenimenti, che avrebbero segnato la storia del conflitto mondiale, caratterizzati da lutti e dolori, devastazione e morte, rivelarono anche lo sgomento dei semplici e dei popolani atterriti, quale testimonianza più significativa anche dei vari bollettini di guerra dell’epoca. Lo scorrere del tempo segna sempre la mente, ma non scalfisce i ricordi antichi e anche in quella che Alois Alzheimer identificò come malattia, le reminiscenze permangono, a volte anche più vivide, a dispetto dello svanire , invece, della memoria recente. Il suggestivo ricordo dei semplici, come quello di un’anziana donna, al quel tempo adolescente, assume una coloritura emotiva che solo la poesia, quale alternativo canale del tempo, riesce a trasmettere”.
All’evento interverranno il sindaco di Giardini Naxos Pancrazio Lo Turco, autorità civili e militari locali. Ospiti d’onore saranno alcuni rappresentanti di tutte le Forze Armate USA (US Navy, Air Force e Marines) della Stazione Aeronavale della Marina USA di Sigonella (NAS Sigonella) che saranno accompagnati dal Responsabile Relazioni Esterne Alberto Lunetta. Sarà presente anche il picchetto d’Onore (Color Guard) della NAS americana. Alla cerimonia interverranno anche la presidente della sezione Fidapa di Gravina di Catania Prof.ssa Patrizia Costa e una delegazione ” Consolare ” di vari Paesi dell’area mediterranea ed asiatica. Sarà presente anche il CSI Catania .
“Ispirazione trasversale è un comune sentimento di Pace , in una sorta di “task force for Peace” , attualissimo oggi, di cui tutti siamo responsabili . Il torpore della memoria va contrastato”, come esprimono i verici dell’AIN Onlus “perchè esso stesso non solo è disabilità culturale , ma morte delle coscienze”.
Alla fine dell’evento verrà consegnata una copia della poesia agli ospiti italiani e americani.
PROGRAMMA E INTERVENTI
In ricordo di chi offrì la vita per la democrazia e la libertà:
Sicilia 10 luglio 1943
“lo sbarco degli Anglo-Americani :
la Forza della Pace e dell’Amicizia contro le guerre, le dittature , il terrorismo”
Giardini Naxos, 9 Luglio 2016 , ore 17
Palazzo Paladino, Castello di Schisò
Introduzione :
Avv. Silvio Aliffi, Gran Cancelliere dell’Ordine dei Cavalieri di Pythias
Prof. Cristina Tornali , Presidente AIN ONLUS .
Introduzione storica :
Prof. Ignazio Vecchio, Docente di Storia della Medicina e Bioetica
Saluti Istituzionali:
Prof. Nello Lo Turco, Sindaco di Giardini Naxos
Ing . Claudio Cravotta , Vice Gran Cancelliere dell’Ordine dei Cavalieri di Pythias
Dott. Domenico Romeo , Console Onorario di Turchia in Sicilia
Dott.ssa Patrizia Costa , Presidente Fidapa , Gravina di Catania
Dott. Alberto Lunetta, Responsabile Relazioni Esterne Base Sigonella
Saranno presenti :
– Rappresentanti Militari delle Forze Armate di Sigonella :
US NAVY, AIR FORCE. MARINES .
-Rappresentanti Diplomatici dei Paesi del Mediterraneo
Lettura della composizione poetica : “ Lo Sbarco del Tempo” .
Consegna Targhe -Ricordo ai responsabili delle Forze Armate Americane di Sigonella
da parte del Sindaco di Giardini Naxos e dei Responsabili degli Enti Organizzatori .
L’ORDINE DEI CAVALIERI DI PITIA
L’ordine dei Cavalieri di Pitia è un ordine fraterno, internazionale , non di tipo settario che si è insediato a Washington, DC, da Justus H. Rathbone e questo fu il primo ordine fraterno che ritrova la sua ufficialità negli atti di congresso .
Il dominio in America esiste in molti stati e province e vi sono logge ubicate in molte città dell’America e del Canada e anche in Italia.
La prerogativa dell’Ordine è la triade Fratellanza , Carità, Benevolenza, quindi il Cavaliere Pitiano è colui, che non esegue solo rituali , benchè iimportanti nella vita dell’Ordine, ma fattivamente si adopera nella realizzazione di aiuto nei confronti dei deboli , nell’amicizia rivolta ai poveri e agli indifesi. Il Cavaliere Pitiano combatte la povertà d’animo e il desiderio di supremazia, sostiene i militari che si battono per la Pace.
Il Cavaliere Pitiano opera all’esterno per un mondo migliore e non è vittima di sterili rituali o di pittoresche ambizioni .
Il MITO CHE INNAMORA L’AMERICA nasce in Italia , nella Sicilia del IV secolo nella città di Siracusa, dove Damonee Pizia (Pitia o Pithias ), due amici pitagorici, protagonisti di una commuovente e drammatica storia di amicizia, vissuta sotto il Tiranno Dionisio che, in seguito ad una congiura di corte, condanna ingiustamente a morte Pitia .
Pitia, allora, esprime il desiderio di fare ritorno a casa , anche per poco, per riabbracciare i propri cari , ma al rifiuto sospettoso di Dioniso , l’amico Damone si offre in ostaggio fino a quando Pitia non farà ritorno al patibolo. Dionisio accetta, ma giustizierà lo stesso Damone al posto di Pitia se questi non farà ritorno.
immagine daEloi-Firmin Féron
Damone accetta e Pizia fa ritorno a casa . Passa il tempo stabilito dal tiranno, dopo il quale , Pitia sembra non tornare . Giunto il giorno dell’esecuzione, Dionisio fa portare Damone sul patibolo, così come aveva minacciato , ma quando tutto sembra ormai definito, Pizia arriva all’ultimo momento.
In effetti il motivo di tutto questo ritardo , dirà Pitia, con profonde scuse all’amico , fu dovuto ad una tempesta improvvisa che aveva colto la nave di ritorno a Siracusa. Questa atto di fedeltà, amicizia e coraggio , fu apprezzato in ultimo da Dionisio stesso , che non solo li libera entrambi, ma chiede di diventare loro amico .
I Cavalieri di Pitia esprimono nella vita di tutti i giorni un chiaro esempio di rettitudine e di lealtà, finalizzate ad opere di aiuto e di solidarietà nei confronti dei propri simili e della società .
Aiutare l’amico in difficoltà , esprimere esempi di leatà e si solidarietà nei confronti dei deboli, dei malati, degli indifesi .
Promuovere il rispetto della cultura della legalità .
Promuovere il rispetto della donna e valorizzarne il ruolo familiare e sociale .
Promuovere la Pace nelle relazioni umane , fra i popoli , le culture le religioni.
Promuovere il rispetto delle Istituzioni democratiche , dei Principi di Libertà e di democrazia
Promuovere l’amore per l’Arte in ogni sua espressività, la cultura , la poesia.
Promuovere il rispetto dell’ambiente e della natura.
Promuovere sani principi educativi per l’infanzia .
Educare all’etica e al senso civico nela vita i tutti i giorni.
Promuovere il recupero e la salvaguardia del patrimonio archeologico e paesaggistico.
Promuovere il recupero e la conoscenza della tradizioni storiche e culturali dei popoli .
Noto (Sr) – La città di Noto per comunicare l’importanza e la forza dell’autentica Bellezza, per il sesto anno consecutivo torna “Nei luoghi della bellezza” dove si susseguono nell’ineguagliabile scenario del barocco, sette giornate intense e ricche di arte, poesia, installazioni, video-presentazioni, concerti, incontri, reading, teatro, mostre e concorsi riservati alle scuole.
Tra gli ospiti della rassegna, curata anche quest’anno dall’artista Luisa Mazza saranno presenti l’attore Alessio Boni nell’incontro – intervista a cura della giornalista e poetessa Grazia Calanna, il critico letterario Roberto Galaverni, il musicista Gavino Murgia, il curatore d’arte internazionale Massimo Scaringella e tanti altri. Nei luoghi del Giardino di Pietra l’esecuzione del jazzista Gavino Murgia si alternerà e interagirà con le letture poetiche di alcuni poeti. “Ascolta la storia – Le nuove avventure di Pinocchio” si sviluppa dal concorso “Riscrivi Pinocchio” riservato alle classi di scuola primaria. La classe vincitrice sarà proclamata in occasione dello spettacolo “Le nuove avventure di Pinocchio – Ai Confini della Verità”, a cura della cantattrice Carmela Buffa Calleo.
Il fotografo Pier Raffaele Platania ha realizzato un fotoracconto con le immagini più significative della scorsa edizione. Il video “Bellezza è gioia e musica!” del 2015, con il Maestro Marco Mencoboni e il Patrocinio dell’Unicef sarà proposto al pubblico. La storica dell’arte Francesca Gringeri Pantano presenterà Il barocco si mostra…nelle carte topografiche dei Principi Nicolaci di Villadorata custodite nell Biblioteca Comunale di Noto. Un altro appuntamento della Rassegna è I Luoghi dell’Arte con la partecipazione dell’attore Alessio Boni. In cartellone anche Quali Luoghi – Quali Confini a cura di Roberto Galaverni; Poesia nei Luoghi della Bellezza con i poeti Tiziano Broggiato, Luigi Carotenuto, Antonio Di Mauro, Grazia Calanna (che modererà l’incontro intitolato CANTINA SPERIMENTALE) e Giuseppe Condorelli; La Verità sotto il velo della Bellezza – Codice Shakespeare a cura di Elvira Siringo per il 400 anniversario della morte di Shakespeare.
Tra le mostre in programma “I Luoghi nella Visione” che si articola e si snoda in: Visioni altrove – Visioni al Confine. La sezione “Visioni al Confine” presenta “Gocce riflesse/Come in cielo così nello specchio”, innovativa operazione di interazione che vede il dialogo tra le due opere di Luisa Mazza e Christian Zanotto. Domenica 24 aprile al Convitto Ragusa siglerà il programma l’evento “Le nuove avventure di Pinocchio – Ai Confini della Verità”. In allegato le due foto di Pier Raffaele Platania alcuni protagonisti di Noto, Nei luoghi della bellezza alla VI edizione (l’attore Alessio Boni con la poetessa e giornalista Grazia Calanna; Luisa Mazza con i protagonisti dell’evento Visioni al Confine (Gocce riflesse di Luisa Mazza e Come in cielo così nello specchio di Christian Zanotto).
Grazia Calanna interevista Alessio Boni
Da sin. Bosco, Zanotto, Scaringella, Mazza
Sabato 6 febbraio 2016, alle ore 18,30, il Comune di Buccheri – Assessorato alla Cultura presenta presso l’Aula Consiliare G. Arminio, verrà presentato il libro “Archeologia degli Iblei” firmato dal prof. Massimo Frasca, docente di Archeologia della Magna Grecia presso l’Università degli Studi di Catania, per le Edizioni di Storia e Studi Sociali. Dialogano con l’autore: il dott. Alessandro Caiazzo, sindaco del Comune di Buccheri; il prof. Francesco Interlandi, assessore alla Cultura; il prof. Marco Camera, assegnista all’Università di Catania. Modera il dibattito la dott.ssa Daria Di Giovanni, archeologa.
In questa opera, attraverso la documentazione archeologica, Massimo Frasca esamina i processi di trasformazione che si colgono nella società indigena tra la prima e la seconda età del Ferro (VIII-VI secolo a.C.) nell’area geograficamente e culturalmente ben delineata dell’altipiano ibleo che, grazie anche alle indagini effettuate tra la fine dell’Ottocento e i primi decenni del Novecento da Paolo Orsi, costituisce uno dei territori meglio indagati della Sicilia.
L’arrivo dei Greci, che a partire 733 a.C., data di fondazione di Siracusa, si insediano lungo le coste orientali e meridionali della Sicilia, innesca profondi mutamenti nell’assetto sociale, politico, economico e territoriale delle comunità indigene della prima età del Ferro (facies di Pantalica Sud), che vivevano in piccoli villaggi sparsi su alture naturalmente difese, come Monte Alveria, Avola Antica, Pantalica e Monte Finocchito.
La rassegna particolareggiata dei dati archeologici restituiti soprattutto dalle necropoli e in parte anche dagli abitati di Monte Finocchito, Modica-Via Polara, Ragusa, Monte Casasia e Castiglione, consente all’autore di delineare il processo innescato dalla presenza greca sulla costa (fondazioni di Siracusa, Eloro, Maestro e Camarina) e nell’interno (colonie siracusane di Acre e Casmene), che determina, tra la fine dell’VIII e il VII secolo a.C., l’abbandono dei piccoli villaggi sparsi nel territorio e la formazione di centri emergenti, ubicati sulle alture dominanti il corso dei grandi fiumi, Marcellino, Tellaro, Irminio, Dirillo e Ippari, che costituiscono le principali vie di comunicazione tra la costa e l’entroterra.
Massimo Frasca si è laureato in Lettere Classiche, con una tesi sulla necropoli di Monte Finocchito, e specializzato in Archeologia Classica presso l’Università di Catania. Ha vinto una delle borse di Perfezionamento bandite dalla Scuola Archeologica di Atene e ha seguito le attività della Scuola in Grecia e in Turchia, partecipando allo scavo di Iasos. Ricercatore confermato dal 1981 al 2000, ha insegnato presso l’Università della Calabria e di Agrigento. Attualmente professore di Archeologia della Magna Grecia e Sicilia presso l’Università di Catania, ha conseguito l’abilitazione a professore ordinario di Archeologia Classica. Dal 2005 è direttore della Scuola di Specializzazione in Archeologia Classica (ora Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici) dell’Università di Catania. Ha diretto numerosi scavi in Sicilia e in Italia meridionale ed è stato componente delle missioni archeologiche di Prinias (Grecia) e Iasos (Turchia). Dal 1987 fa parte della Missione archeologica italiana che opera a Kyme Eolica (Turchia), dove dirige gli scavi sulla Collina Sud. È autore di numerose pubblicazioni scientifiche. Tra i principali temi di ricerca è lo studio della topografia e delle produzioni artigianali delle città greche e delle loro relazioni con le popolazioni indigene.
TAORMINA (Me) – Si tinge di giallo il secondo appuntamento del “Caffè Letterario” in versione autunnale di “SPAZIO al SUD”. Ospite dell’elegante Sala “Le Naumachie” dell’Hotel Isabella di Taormina, sabato 24 ottobre, alle ore 18:30, la vetrina di scrittori emergenti e piccole case editrici del programma organizzato dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina”, presieduta dalla giornalista MariaTeresa Papale, propone il siracusano Daniele Zito ed il suo originalissimo esordio narrativo “La Solitudine di un riporto” (Hacca edizioni, 2013). A presentare il romanzo agli intervenuti, la maggior parte dei quali dei veri aficionados della manifestazione, come sempre la giornalista Milena Privitera che, traendo spunto da fatti e personaggi descritti nel libro, approfondirà insieme all’autore le tematiche che caratterizzano l’opera, mettendo in rilievo con sapienza e minuzia i passaggi del testo più indicativi.
Zito, ingegnere informatico, ricercatore precario all’Università di Catania, autore di articoli di carattere scientifico per riviste internazionali, creatore e curatore del blog quotidiano “seicose.blogspot.com”, sorta di diario letterario, collaboratore di “Indice dei Libri del Mese”, con “La Solitudine di un riporto” ha dato vita ad un giallo dai risvolti terroristici-criminali e dalle trovate che si rivelano geniali. Il romanzo, percorso da continui, sottili, omaggi alla grande letteratura europea, da Flaubert a Tolstoj, con ironiche strizzatine d’occhio a Pirandello, Sciascia, Borges, narra di un libraio brutto, paranoico misogino e “bombarolo” dall’infanzia disastrata e piena di misteri, con una zia, “Santa” di nome e di fatto, protettrice e dispensatrice di opportuni miracoli ed un vecchio telefono in bachelite nera in collegamento con la madre morta ed il fratello scomparso. Prigioniero di se stesso e della sua dolorosa solitudine, usato dalla malavita e braccato dalla polizia, Antonio Torrecamonica, non accettando come molti la realtà, cerca di nascondere la calvizie con un orripilante “riporto”, e, da libraio sui generis, odia i lettori avventuratisi nel suo negozio e, soprattutto, i libri. Che non legge mai. Ma è lo stesso Antonio Torrecamonica, dallo sguardo di bimbo, che, proprio grazie alla suggestione scaturita da una frase di Garcia Marquez nel primo libro preso nelle mani dopo vent’anni, scopre l’amore e la forza per cambiare vita e lo stato delle cose.
Ironico e graffiante, con un impianto narrativo magistrale e dialoghi divertenti e scorrevoli, “La Solitudine di un riporto” scivola via pagina dopo pagina come un perfetto meccanismo raccontando con una prosa ricchissima di citazioni, rimandi e riferimenti colti, una storia spassosa ed originale in cui quasi niente è ciò che sembra
L’evento, aperto gratuitamente al pubblico oltre che alla clientela dell’albergo, è sponsorizzato dall’Associazione Albergatori di Taormina ed ha il patrocinio del Comune di Taormina, Taormina Arte, Club Unesco di Taormina – Valli dell’Alcantara e d’Agrò, la partnership di servizio del “Gais Hotels Group” e la collaborazione dell’associazione culturale calabrese “Piazza Dalì.
Siracusa. Venerdì 4 settembre alle ore 19, la Casa del Libro Mascali di Siracusa e la Casa Editrice Edizioni di Storia e studi Sociali presentano presso la Sala Borsellino di Palazzo Vermexio il nuovo libro di Sebastiano Tusa, Sicilia Archeologica, che focalizza, da una serie di prospettive, i caratteri dell’isola dal Paleolitico all’Età del Bronzo, nei contesti del Mediterraneo.
L’archeologo introduce gli argomenti trattati con tre scritti: un saggio autobiografico che evidenzia le radici di una scelta professionale maturata non senza problematiche esistenziali; un testo sulla storia dell’evoluzione epistemologica del pensiero scientifico inerente l’identità italica, tanto dibattuta soprattutto nel periodo tra le due guerre, da un inquadramento storico-filosofico-archeologico sul Mediterraneo; un saggio su Paolo Orsi, doveroso tributo trattando di preistoria e protostoria siciliane.
Di particolare interesse sono i saggi dedicati allo spinoso tema della religiosità dei popoli primitivi della Sicilia che ha appassionato e diviso generazioni di studiosi non soltanto in Sicilia. Argomento talvolta evitato talvolta abusato per spiegare ciò che l’archeologia didascalica e descrittiva non riesce a comprendere con le armi della comparazione etno-antropologica.
L’autore tratta inoltre dell’insorgenza agro-pastorale in Sicilia, ossia della transizione tra le società di cacciatori e raccoglitori e quelle di agricoltori e pastori. Il centro della ricerca è dedicato alla costa orientale della penisola di San Vito lo Capo, dove si trova la gigantesca Grotta dell’Uzzo.
Nel saggio conclusivo l’archeologo propone delle spiegazioni sulle reali radici etniche del popolo siciliano, convinto però che il carattere più distintivo della Sicilia sia quello del sincretismo antropologico, data la notevole ricchezza di strati, sostrati e parastrati popolazionali che questa terra di spiccata accoglienza ha nei millenni accumulato, dimostrando di non essere soltanto un’isola, ma un arcipelago di culture, religioni, popoli e tradizioni.
Alla presentazione, che sarà coordinata da Elena Flavia Castagnino (archeologa presso la Soprintendenza BB CC. AA.), sono presenti, con Sebastiano Tusa (soprintendente al Mare della Regione Sicilia), Beatrice Basile (soprintendente ai BB.CC.AA. della provincia di Siracusa), Fabio Granata (coordinatore nazionale di Green Italia), Carlo Ruta (saggista e direttore di Edizioni di Storia).
Sebastiano Tusa. Laureato in lettere con tesi in paletnologia presso l’Università La Sapienza di Roma nel 1975. Perfezionato in Archeologia orientale presso La Sapienza di Roma nel 1985. Idoneo nel 2000 al concorso per professore ordinario della Facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli Studi di Cagliari, settore L01Y, Preistoria e protostoria. Docente di Paletnologia presso il Corso di Laurea in Conservazione dei Beni Culturali dell’Università Suor Orsola Benincasa di Napoli dal 2000. Docente di Archeologia Subacquea presso il Corso di Laurea in Archeologia Navale dell’Università degli Studi di Bologna, sede staccata di Trapani, dal 2001 al 2012. Direttore del Servizio per i Beni Archeologici della Soprintendenza per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani (2000-2004). Soprintendente del Mare della Regione Siciliana dal 2004 al 2010 e dal 2012. Soprintendente per i Beni Culturali e Ambientali di Trapani dal 2010 al 2012. Direttore della rivista «Sicilia Archeologica». Dal 1972 ha partecipato e/o diretto missioni e ricerche archeologiche in Italia, Iraq, Iran, Pakistan, e Turchia. È attualmente direttore delle Missioni Archeologiche in Sicilia, Libia e Giappone. Ha condotto numerosi scavi archeologici in Sicilia, Lazio e Campania. Autore di circa 600 opere, tra monografie e saggi scientifici e divulgativi.