GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
Home Tags Posts tagged with "Spazio al Sud"

Spazio al Sud

0 1360

                       Nuovo appuntamento con il Caffè letterario di Spazio al Sud  con il libro di Padre Léon Laclau  “Per amore di una donna… Escluso dalla Chiesa”  edito dalla IMGPress.  L’incontro culturale condotto dalla giornalista Milena Privitera  si svolgerà   martedì 9 giugno, alle 18:30 nella “Sala Saffo” del Palazzo Duchi di S. Stefano, sede della Fondazione Mazzullo.   Il celibato ecclesiastico, con i conflitti interiori e le conseguenze che nei secoli ha determinato, è il tema attorno cui ruota il prossimo incontro culturale organizzato dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina”, presieduta da MariaTeresa Papale.
Il racconto, dai toni accorati ed in forma di diario, è una sofferta testimonianza umana e spirituale di un uomo, sacerdote dell’ordine religioso dei preti di Bétharram, che munito di penna e dotato di grande coraggio descrive con semplicità e franchezza il suo vivere quotidiano tra le alture e le campagne dei Pirenei francesi, immerso e partecipe della vita della comunità di cui è amato parroco, che ama, riamato, una vedova con tre figli. Da più di vent’anni.
Figlio della fiera terra Basca – dotata di cultura e tradizioni a sé stanti dalla forte carica identitaria – il piccolo Léon, di condizioni modeste, rimasto orfano di padre a poco più di due anni e con una madre che si trova costretta a provvedere ad altri cinque figli con un lavoro lontano da casa, frequenta da semi- interno la scuola elementare dei preti dell’ordine religioso di Bétharram dove impara non senza fatica il francese, ricongiungendosi con la famiglia solo nei fine settimana. Questo sin quando, all’età di dieci anni, un professore della scuola, un religioso, non propone alla madre di fargli proseguire gli studi nel seminario di Bétharram, convinto che il ragazzino “abbia le qualità per diventare prete”. E così, passando da un istituto religioso al seminario, Léon Laclau intraprende il percorso che, gradino dopo gradino, dopo aver pronunziato i voti di povertà, obbedienza e castità, lo porterà a 29 anni ad essere ordinato prete dell’ordine religioso di Bétharram.
Un prete che non limita ai riti ed alla cerimonie in chiesa le cure del suo ministero ma che, pompiere volontario, giocatore di rugby della squadra locale, animatore della comunità parrocchiana e dei movimenti legati all’Azione cattolica, partecipa attivamente alla vita sociale “nel mondo fuori chiesa”, organizzando attività culturali, sportive, umanitarie a stretto contatto con l’ambiente rurale in cui vivono i suoi parrocchiani. Un prete che una sera ha il difficile compito di portare il conforto della Fede in una casa sconvolta dal dolore, dove Marga, una giovane donna con tre figli piccoli ha appena ricevuto da Parigi la tremenda notizia della morte improvvisa dell’amato marito, Pierre. Nessuno in quel momento può esserne ovviamente cosciente, ma quella è la sera in cui la vita di Padre Léon prende una svolta, con effetti imprevisti ed imprevedibili nel futuro. Perché Marga è la donna di cui piano piano, mese dopo mese, anno dopo anno, Padre Lèon s’innamorerà, amandola di un amore completo e totale “fatto di affetto, tenerezza e forza” ma percorso da profondi sensi di colpa, sia nei confronti della Chiesa, sia nei confronti della compagna, “privata di una felicità alla luce del sole”. Una storia che dura da quasi trent’anni, dapprima in totale segreto e, dopo, con una convivenza di fronte agli occhi di tutti, che rende padre Léon ancora più attento ai problemi ed alle difficoltà di vita dei suoi parrocchiani, che lo rende “padre” affettuoso di tre orfani, e con una comunità di fedeli della parrocchia che, apprezzando l’umanità del pastore di anime, utilizza anche i media per ribellarsi e stringersi a lui solidale quando le autorità ecclesiastiche gli impongono la scelta tra l’”esilio”, solitario, in Costa d’Avorio o l’espulsione dalla Chiesa. Un vero e proprio aut-aut, arrivato improvvisamente dopo anni di conoscenza della situazione da parte dell’establishment curiale. Padre Léon decide di rimanere in Francia, accanto alla sua Marga, e viene espulso dalla Chiesa. “…In tutti questi anni lungi dall’allontanarmi dal mio lavoro di prete, (Marga) mi ha sostenuto e incoraggiato col suo entusiasmo, con la sua visione del mondo e della Chiesa, con la sua fede!” – sottolinea Padre Léon nel suo libro – “Perchè questo doloroso obbligo del celibato? Il matrimonio dei preti non può che giovare all’esercizio del loro sacerdozio. La solitudine non incita alla fraternità… Si può essere prete e avere una vita di coppia, una vita familiare. L’amore umano non può fare ombra all’amore del Cristo e della sua Chiesa”.

0 1463

TAORMINA. Ma quanto è stata complicata la vita per un giovane ventenne di fine millennio! Potrebbe essere questa la considerazione, e chiusa finale, di “Tutto quell’amore disperso” (Edizioni Il Foglio, 2014) il libro di Luca Raimondi protagonista sabato 23 maggio, alle ore 18:30, del Caffè Letterario di ”Spazio al Sud” condotto da Milena Privitera, ospite ancora una volta dell’elegante sala “Naumachie” dell’Hotel Isabella di Taormina. La kermesse letteraria, ideata ed organizzata dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina” la cui presidente, MariaTeresa Papale, firma anche la direzione artistica, è sponsorizzata dall’Associazione Albergatori di Taormina, patrocinata da partners di rilievo quali il Comune di Taormina, Taormina Arte, “Associazione Imprenditori Per Taormina, “Gais Hotels Group”, e vede la collaborazione dell’associazione culturale calabrese “Piazza Dalì”. Il libro, una sorta di romanzo di formazione a metà tra il diario e lo sfogo personale, continua a tratteggiare il ritratto di Carlo Piras già protagonista del romanzo precedente – “Se avessi previsto tutto questo” – figlio unico, viziato ed un po’ fragile, che naviga a vista tra “ragione e sentimento” per costruire la propria identità. Scoprendo troppo tardi, ed a proprie spese, di aver commesso un grave errore a lasciare la taciturna fidanzatina, Sofia, per andare all’inseguimento di altre gonnelle. Con una vivacissima Catania universitaria a far da sfondo ad un amore complicato, il tragicomico percorso di formazione sentimentale di Carlo – evidente alter ego di Luca – diviene una sorta di metafora per una generazione che aveva vent’anni alla fine del millennio scorso: ragazzi pieni di interessi ma anche preda di complicate elucubrazioni mentali, che si cimentano col teatro, ovviamente, “off-off” e girano corti dalle molte pretese, che studiano filosofia e manifestano per Rifondazione Comunista, in mezzo a professori crudeli e ragazze complicate. Un’esplosione di gioventù, un cocktail di arroganza, superficialità, impegno, incoscienza: inadeguati, presuntuosi e fragili come sono normalmente i giovani in quella tappa della vita dove non hanno ancora ben chiara la strada da percorrere, e, sognando di costruire il futuro, si ritrovano, poi, magari, a chiedere/rsi: “che ne abbiamo fatto del nostro avvenire?” il bel libro di Raimondi è anche l’occasione per una colonna sonora di tutto rispetto con Carlo che riesce a trovare qualcosa dell’amata Sofia persino in un disco dei CCCP dal titolo Epica Etica Etnica Pathos. Laurea in filosofia, regista, montatore, sceneggiatore, direttore di sei edizioni del Festival del Corto Siracusano, Raimondi è un esponente di spicco di quella sorta di prolifica incubatrice di talenti che negli ultimi anni si è rivelato essere il Sud-Est siciliano: una nutrita schiera di giovani scrittori, cresciuti tra Siracusa e Catania, che con le loro opere sono diventati la punta di diamante della new wave letteraria italiana. Ed il recentissimo “Premio alla Cultura Simone Tasca 2015″, assegnatoli a Gela, lo conferma.
Il Palinsesto di Spazio al Sud edizione 2015 prevede altri appuntamenti:
Sabato 11 luglio, alle ore 18:30, sulla panoramica terrazza dell’Hotel Isabella con magnifica vista sul Teatro Antico e sui tetti della città: il taorminese DOC Stefano Veroux, reduce dal successo de “La Rocca delle Ingrate”, presenterà“L’Uomo che guariva i morti”, spumeggiante testo siculo-italiano che ritrae con sapienti pennellate e caustiche descrizioni, una galleria di… “personaggi” tipici della zona nel corso di una serata che si preannuncia già un evento. Come un evento è la “Personale” di pittura di Carlo Malacarne, artista di punta dell’arte italiana contemporanea, le cui tele traboccano di una cromaticità potente e prepotente.
Mercoledì 15 luglio un nuovo appuntamento con la mostra, che si inaugura alle ore 18:30 nella magnifica location barocca dell’ex-chiesa del Carmine con una quarantina di opere esposte – tra cui alcune dedicate a Taormina. Rimarrà aperta tutti i giorni, festivi compresi, con orario 10:30/12:30 e 18:00/ 22:00 e chiuderà i battenti sabato 1 agosto alle 22.

Dopo la pausa estiva, il “Caffè letterario” riprenderà i suoi incontri, sempre ospite dell’Hotel Isabella, sabato 10 ottobre alle ore 18:30 presentando il giovane scrittore calabrese Demetrio Verbano ed il suo “L’attimo eterno”. Un romanzo d’amore e d’amicizia, dai toni intimistici, ricco di atmosfere magiche, giocato su due livelli temporali e geografici alternati – corrispondenti alla numerazione pari o dispari dei capitoli – dove protagonisti sono tre ragazzi, Giuseppe, Jessica e Sidney: ognuno, a modo proprio, “speciale”, tutti e tre emarginati dagli altri compagni, uniti tra di loro da un’amicizia indissolubile.
Di tutt’altro genere “La solitudine di un riporto”, presentato il 24 ottobre, del siracusano Daniele Zito, ingegnere informatico ricercatore all’Università di Catania, che in un giallo dai risvolti terroristici-criminali, percorso da continui, sottili, omaggi alla grande letteratura europea, narra di un libraio brutto, paranoico e “bombarolo”, dall’infanzia disastrata e piena di misteri, prigioniero di se stesso e della sua dolorosa solitudine, usato dalla malavita e braccato dalla polizia: Antonio Torrecamonica, che, non accettando come molti la realtà, cerca di nascondere la calvizie con un orripilante “riporto”, che odia i lettori avventuratisi nel suo negozio, che odia soprattutto i libri che non legge mai. Lo stesso Antonio Torrecamonica, dallo sguardo di bimbo, che, proprio grazie alla suggestione scaturita da una frase di Garcia Marquez nel primo libro preso nelle mani dopo vent’anni, scopre l’amore e la forza per cambiare vita.
Ancora un giallo quello presentato il 7 novembre, alle ore 18:30: “La borsa dell’avvocato” del messinese Giuseppe Quattrocchi. Ambientato nel dopoguerra in una Sicilia tentata dall’indipendenza, con una mafia che smette i panni rurali per buttarsi nel grande affare della ricostruzione, è l’intreccio di tante storie che si intersecano in un paesino della costa jonica messinese, dove i punti di riferimento sono quelli tipici, piazza, chiesa, municipio, caserma dei carabinieri, bar. Un omicidio, una borsa con documenti preziosi che scompare e la storia, asincrona, si sviluppa tra pettegolezzi, intrighi di paese, pesanti interessi che vengono da lontano ed un maresciallo dei Carabinieri che, implacabile, continua ad indagare “per rimettere le cose a posto”. Il 21 novembre, alle ore 18:30, sarà la volta di Cristina Marra, ideatrice del “Festival del Giallo” di Cosenza e curatrice per Falco Editore delle raccolte “Vento Noir” ed “Animali Noir”. Quest’ultima antologia sfoggia la firma di tredici autori, tra cui Mimmo Gangemi, Margherita Oggero, Assunta Morrone, Bruno Morchio i quali, ognuno col suo stile, hanno dato vita a coinvolgenti brevi racconti noir dove la presenza degli animali, dal gatto, al cane, al pipistrello, è determinante per la risoluzione del caso.
Sabato 5 dicembre, alle ore 18:30, Paolo Sidoti, uomo di teatro, sceneggiatore, regista, mimo a Parigi, presenterà “Pietra lavica” di Algra Editore. Un thriller ambientato nella città etnea dove dell’omicidio di un giornalista viene sospettato il suo migliore amico, il quale, cercando di scagionarsi con l’aiuto di una bella archeologa, va a sbattere su di un segreto perduto nel cuore della città, di cui Vincenzo Bellini, Riccardo Cuor di Leone, l’Etna, la Fisica quantistica sono testimoni. E con la presentazione del libro di Sidoti che chiude la rassegna del “Caffè Letterario” si abbassa anche il sipario sull’edizione 2015 di “SPAZIO al SUD”, nella consapevolezza di aver offerto ai residenti ed agli ospiti la visione di un percorso culturale completo e frastagliato dove radici, tradizione e innovazione coesistono e si completano.

0 1464

 

Maria Teresa Papale

Maria Teresa Papale

              Serata intrigante quella che SPAZIO al SUD” propone per sabato 9 maggio: il “paranormale” entra di prepotenza nel “Caffè Letterario” e, sparigliando certezze e scetticismi, assume contorni decisamente coinvolgenti e sconvolgenti. Protagonista, infatti, del nuovo appuntamento della rassegna culturale dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, presieduta da MariaTeresa Papale, che tanto successo di pubblico e di critica sta riscuotendo, sarà il libro di Maria Angela Casano ed Angelo Cacciato “Misteri e verità nella vita di un medium”, edito da Vertigo e presentato, alle 18:30 del 9 maggio, dalla giornalista Milena Privitera nella raffinata sala “Le Naumachie” dell’Hotel Isabella di Taormina. Un libro scritto a quattro mani, con l’esaustiva prefazione del giudice-antropologo Gennaro Francione, che unisce gli studi del filosofo e teologo Cacciato all’esperienza di “vita vissuta” della Casano, sorella di Pierantonio, protagonista della storia. Quella di un ragazzino che, in una cittadina dell’entroterra siciliano alla fine degli anni ’80, vede all’improvviso la sua vita di quattordicenne – fatta di normalissimo, banale, tran-tran scuola, amici, partite di calcio – esplodere in mille pezzi, spazzata via da un sogno/incubo dove la visione di una orribile vecchia che urla maledizioni acquisisce la consistenza di un’angosciante realtà. “Vittima di inquietanti fenomeni occulti che lo introdurranno – suo malgrado- nel mondo del paranormale mutando inesorabilmente il suo percorso di vita”, Pierantonio assiste così, impotente, alle apparizioni di entità disincarnate che gli si mostrano di continuo provocando in lui terrore e smarrimento, ed insieme ai trapassati che gli si affollano attorno per manifestarsi, dovrà fronteggiare fatti, problemi e sentimenti di per sé complessi e problematici già per un adulto, pressoché insostenibili per le spalle di un ragazzino. Sofferenza e paura, il vuoto dell’abbandono e la derisione degli amici, la drammatica solitudine, una comunità “codina” che si barrica dietro i pregiudizi e le maldicenze, dove incomprensione ed emarginazione la fanno da padrona, saranno per anni i suoi compagni di vita, mentre da parte sua tutta la famiglia Casano, spiazzata dagli eventi ma unita dall’amore, dovrà accettare la scomoda “dimensione parallela” imparando, a proprie spese e con alti prezzi, a coniugarla con la quotidianità. Ed è proprio con il grande sostegno della famiglia e l’apporto della profonda fede cattolica che Pierantonio, scoperte le facoltà benefiche che possiede dalla nascita grazie ad un anziano medium di Catania, intraprenderà un difficile percorso di evoluzione, dove la crescita spirituale si coniuga con quella psicologica, indirizzando i suoi “poteri” in pratiche rituali dagli effetti benefici, “atti catartici, ripetuti e testimoniati da una serie di persone”, proprio in questo saggio. Un libro dalle tematiche “forti”, un documento di vita, tra romanzo e saggio, dove testimonianze a più voci ed indagini documentate si intersecano nell’accurata descrizione e ricostruzione di fenomeni fisici e psichici che non sono spiegabili con le conoscenze scientifiche tradizionali. La linea di demarcazione tra il “di qua” e l’Al di là si è fatta tanto sottile da infrangersi ed i due mondi si intersecano: una sorta di wormhole pluri-dimensionale dove l’Energia animatrice del Tutto, per forza di cose declinata in Positiva e Negativa, assume gli aspetti consoni e riconoscibili del tempo-luogo in cui si manifesta, accordandosi con la storia evolutiva dell’Uomo e le sue credenze. Non tralasciando riferimenti al paranormale nella letteratura arcaica dalla ”Odissea” di Omero alle “Epistole” di Plinio il Giovane, passando per citazioni colte, come “La Sonnambula” di Bellini, per approdare a quelle tratte dalla letteratura moderna, dal “Malocchio” di Martoglio a “La casa del Granella” di Pirandello, Maria Angela Casano, giovane poliglotta collaboratrice di diverse testate nazionali ed internazionali con articoli di carattere letterario e culturale, ha il dono di narrare le sconcertanti vicende accadute nella sua famiglia con genuina semplicità, utilizzando una chiarezza di linguaggio ed una limpidezza di stile che aumentano la forza di un racconto drammaticamente anomalo.

L’evento vede ancora una volta la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, Taormina Arte, Associazione Imprenditori Per Taormina, la partnership di “Gais Hotels Group”e “Piazza Dalì”.

RIMANI IN CONTATTO