GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
Home Tags Posts tagged with "Taormina"

Taormina

0 1151

“IMMAGINA” è il nuovo messaggio che il corso di fotografia vuole trasmettere. “In me mago agere”, locuzione latina dell’agire del mago che è in ognuno di noi. Idea suggestiva che riporta al concetto di fantasma, sogno, apparenza, ricordo, riflesso, paragone, allegoria, allucinazione. Insomma, una immagine ancor prima di essere scattata, avrà origine dal nostro animo, dalla nostra mente, guidata dal nostro vissuto, dai nostri ricordi, dalla nostra immaginazione.
(Giampiero Caminiti)

Presentazione dei Corsi sabato 10 febbraio ore 18,30 presso la Biblioteca Comunale, via Umberto n 121

La locandina

La locandina

0 996

La risposta che si attendeva alla fine è arrivata. Vittoria doveva essere e vittoria infatti è stata. Senza troppi problemi e con la consapevolezza che, quando c’è da tirar fuori l’orgoglio e la voglia di rivalsa, la Savam Costruzioni Volley Letojanni risponde sempre presente. Così è stato almeno ieri pomeriggio, contro un’Angelina Saber Palermo che, sul parquet del Pala “Letterio Barca”, non è riuscita a vendicarsi della debacle dell’andata portata a compimento proprio da un Letojanni caparbio e mai domo. Ad ottobre l’armata guidata dall’allora tecnico Ferrara  conquistò i primi tre punti della stagione,  battendo i ragazzi di mister Gurrieri per 3 a 0. Ieri gli stessi elementi, guidati però da Centonze, hanno fatto la stessa cosa. Un risultato pieno che proietta il sestetto jonico a quota 25 punti in classifica, a + 4 dai palermitani che venivano da due affermazioni consecutive (la prima contro il Cinquefrondi per 3 a 2 e la seconda con la Tonno Callipo per 3 a 0) ma che si sono dovuti arrendere ad una squadra rigenerata dopo la sconfitta casalinga con il Raffaele Lamezia. La gara disputata contro i calabresi rappresenta comunque il passato e ciò alla luce di una prestazione eccellente sfoderata in tutti i fondamentali da parte di tutti gli elementi, compreso il centrale Remo, ritornato a livelli alti dopo le tre giornate di squalifica inflittegli per i fatti di Cinquefrondi. Un roster, quello messinese, che ha dato dimostrazione di essere ancora in corsa per recitare un ruolo importante nel guazzabuglio play-off. Un sogno che ancora nutrono in tanti e che non sarà messo da parte per niente al mondo. Le condizioni per arrivare in alto d’altronde ci sono tutte. E a sostegno di tale tesi vi è una partita – quella di ieri – che iniziava con un Letojanni attivo sia sulle corsie laterali che al centro e con Schifilliti e compagni che si opponevano in un testa a testa avvincente fino al 4 pari. Da qui in poi il Letojanni tentava di seminare gli avversari, piazzando un break di 4 punti e andando dunque sull’8 a 4.  Il Palermo chiamava allora time-out e al ritorno in campo la situazione  cambiava  di molto, con Geraldi ed i suoi che cercavano riprendersi con successo, visto che si appostavano sull’8 a 8. Un testa a testa che terminava sul 10  pari, visto che i letojannesi, sfruttando diversi errori degli ospiti in fase di attacco, scavavano un solco di ben 4 lunghezze ed andavano nell’arco di pochi minuti sul 14 a 10 a proprio favore. Il distacco a questo punto si riduceva a causa di qualche errore di troppo dei locali che, subito dopo aver subìto il 14 a 13, riuscivano a mettere giù palloni pesanti, aumentando così il vantaggio fino al 18 a 13 grazie a buone combinazioni tra regia, attacco e muro. Poi un assoluto dominio dei letojannesi spianava la strada verso un 25 a 17, grazie ad una serie di muri, l’ultimo dei quali di Schipilliti. Tutt’altra storia il secondo parziale, nel corso del quale Letojanni e Palermo rimanevano sempre attaccati punto a punto fino al 20 a 20. Dopo circa mezz’ora di batti e ribatti la Savam riusciva ad avanzare sul 23 a 21; punteggio che metteva in guardia Gurrieri costretto a chiamare tempo per rigenerare i suoi. Ma al ritorno in campo due punti di Remo, di cui uno a muro, chiudevano la contesa sul 25 a 22. Si andava dunque al terzo set che cominciava con una partenza sprint dei messinesi che arrivavano sul 4 a 1 prima di essere ripresi dagli avversari sul 4 pari, grazie ad un break di 3 punti messi a terra consecutivamente. Ma sul pari Princiotta e Mazza aumentavano la loro incisività e precisione nelle giocate e si portavano su un 8 a 5, che veniva dilapidato nell’arco di pochi istanti. Sul 9 a 9 due amnesie ospiti riportavano i peloritani sul 12 a 10, prontamente recuperato da La Rosa and company sul 13 pari. E proprio su questo punteggio si palesava la svolta della partita: un pallonetto di Schifilliti e due ace di Mazza conducevano i locali sul 16 a 13, con Corso e Remo che confezionavano il 18 a 13 (l‘ultimo a muro). I palermitani tentavano di limitare invano le scorrerie con l’obiettivo di raggiungere  gli avversari che mantenevano il loro vantaggio fino al definitivo 25 a 19, firmato dal solito Remo. Affermazione importante, dunque, che dovrà trovare seguito effettivo la prossima settimana in casa della Tonno Callipo Vibo Valentia, sestetto contro il quale la Savam si è scontrata lo scorso anno, vincendo per 3 a 2 e approdando di diritto alle semifinali play-off per il salto in A2.

SAVAM COSTRUZIONI VOLLEY LETOJANNI: Schifilliti 3, Schipilliti 6, Ruggeri L1, Nicosia L2, Remo 11, Princiotta 12, Mazza 10, Corso 11. N.E. Mastronardo, Pino. D’Andrea, Degli Esposti. ALL.: Centonze

ANGELINA SABER PALERMO: Brucia 8, Bellone 2, La Rosa 7, Nastasi L1, Teresi 7, Geraldi 3, Garofalo 3, Li Castri L2, Gruessner 13. N.E. Cappadonna, Ferro. ALL.: Gurrieri

SET: 25-17, 25-22, 25-19

ARBITRI: Rossino di Ragusa e Previtera di Catania

Il Mister Flavio Ferrara

Il Mister Flavio Ferrara

Sant’Alessio Siculo (Me) – E’ stato un successo il convegno organizzato dall’Associazione Progetto Speranza intitolato Le malattie dell’Anima. L’evento fortemente voluto da Natale Lisitano presidente del sodalizio ha affrontato il delicato tema del potere dello spirito nelle guarigioni delle malattie dell’anima. Relatore dell’interessante incontro è stato don Rocco Zappia sacerdote della Diocesi di Messina, il quale, oltre agli studi canonici di teologia è studioso e ricercatore della cosmologia nel pensiero medievale; si occupa da diversi anni di psicanalisi, simbolismo, filosofie orientali e tradizioni alchemiche cristiane. E’ presidente dell’Associazione “Cristo Medico” ed insegna da diversi anni medicina spirituale e psicologia biblica. Dopo i saluti di rito del presidente Natale Lisitano, del Sindaco di Sant’Alessio Siculo Giovanni Foti e del parroco di Forza D’Agrò Don Luciano Zampetti, ha preso la parola don Rocco Zappia il quale ha iniziato con il sottolineare che “ La malattia è la separazione dell’Ordine Cosmico e delle sue leggi. Noi non conosciamo quasi nulla sull’essenza del mondo che ci circonda e di solito mettiamo in secondo piano l’aspetto spirituale dell’esistenza concentrandoci quasi esclusivamente sulle cose da fare, sulle cose da godere e sulle cose da possedere. Non entriamo più in connessione con la parte spirituale della vita. Stiamo perdendo il senso del mondo e della vita. In questo contesto il potere dello spirito può essere l’elemento decisorio nella cura delle malattie.”. L’illustre relatore spiega come è venuta l’idea di organizzare un convegno che parlasse di malattie dell’anima. “Quello della salute” ha spiegato padre Zappia “è un tema molto attuale e lo si può vedere dal fatto che se ne parla tantissimo specialmente nei social. Siamo tutti diventati ipocondriaci. Quando si parla di malattia e quindi di guarigione, l’attenzione della medicina allopatica è rivolta sopratutto alla malattia organica. Si presta poca attenzione anche al disturbo psicosomatico dal quale spesso deriva la malattia organica mentre invece non viene considerato affatto l’aspetto spirituale della malattia. Da qui l’idea che l’uomo, il medico, deve tener conto di questi tre aspetti nel curare una malattia perchè sono collegati tra loro. Una marcia in più nel processo di guarigione di un malato è collegare la spiritualità in un contesto di malattia e guarigione. Perché alla base della buona salute vi è l’armonia tra spirito, mente e corpo. Già nel Medio evo era abbastanza affermato questo concetto. Prima dell’Illuminismo i sacerdoti  erano profondi conoscitori non solo delle materie teologiche, ma anche delle materie scientifiche. Si occupavano di medicina, di cosmologia, di filosofia, di antropologia, saperi che, con l’Illuminismo, vengono fortemente ridimensionati. Dopo l’Illuminismo il ruolo del sacerdote è relegato a semplice ministro delle sacre scritture, amministratore di parrocchia o manager. L’Illuminismo aveva tagliato i ponti con il Mistero, il rapporto con la Natura e l’Energia Divina. Abbiamo dimenticato che uno dei poteri del sacerdote, se Dio lo vuole, è quello della guarigione attraverso l’imposizione delle mani. Fortunatamente con il Concilio Vaticano II è avvenuta una rinascita del dialogo con la scienza. Il Concilio ha sottolineato che il sacerdote non deve affermare solo i principi teologici ma, in questa rinascita di dialogo con la scienza deve tenere conto delle novità scientifiche specialmente in campo psicologico, psichiatrico antropologico ecc. Occorre recuperare queste carenze.”  A riguardo padre Zappia cita un passo del documento pastorale del Concilio Vaticano II “Gaudium e Spes” (62):    “Sebbene la Chiesa abbia grandemente contribuito al progresso della cultura, l’esperienza dimostra tuttavia che, per ragioni contingenti, l’accordo fra la cultura e la formazione cristiana non si realizza sempre senza difficoltà. Queste difficoltà non necessariamente sono di danno alla fede; possono, anzi, stimolare lo spirito ad acquisirne una più accurata e profonda intelligenza. Infatti gli studi recenti e le nuove scoperte delle scienze, come pure quelle della storia e della filosofia, suscitano nuovi problemi che comportano conseguenze anche per la vita pratica ed esigono nuove indagini anche da parte dei teologi. Questi sono inoltre invitati, nel rispetto dei metodi e delle esigenze proprie della scienza teologica, a ricercare modi sempre più adatti di comunicare la dottrina cristiana agli uomini della loro epoca: altro è, infatti, il deposito o le verità della fede, altro è il modo con cui vengono espresse, a condizione tuttavia di salvaguardarne il significato e il senso profondo. Nella cura pastorale si conoscano sufficientemente e si faccia uso non soltanto dei principi della teologia, ma anche delle scoperte delle scienze profane, in primo luogo della psicologia e della sociologia, cosicché anche i fedeli siano condotti a una più pura e più matura vita di fede.”  In parole povere il sacerdote deve avere un dialogo continuo con il progresso.

Don Zappia continua la sua relazione evidenziando che:”La malattia psico-fisica è il risultato, la cristallizzazione di un pensiero e di un sentimento sbagliato che, rafforzato nel tempo, produce una conversione psico-somatica e quindi malattia. Nei Vangeli Gesù conosce questo meccanismo e, nelle situazioni estreme (paralisi, cecità e altro) interviene radicalmente attraverso un intervento prodigioso, perché a questo livello nessuna conversione può favorire il ristabilimento dell’ordine originale.” La prima forma di malattia è la separazione dall’ordine cosmico e dalle sue leggi. I testi sacri sono pieni di esempi che affrontano il tema della malattia. Come spiega don Zappia nel corso del suo suggestivo intervento, l’attività terapeutica è centrale nel ministero di Gesù. I Vangeli sottolineano che Gesù cura i malati (il verbo greco therapeuein, “curare” ricorre 36 volte mentre il verbo “iasthai” si trova 19 volte). Cristo “medico” è l’attributo più utilizzato nei Vangeli perché tutta l’attività di Gesù può sintetizzarsi nel voler la guarigione di ogni uomo in vista della sua perfetta divinizzazione che si completa definitivamente dopo la morte con la resurrezione dei corpi. “Il potere dello spirito è un elemento decisivo nella cura delle malattie. L’uomo non è un isola” ha sottolineato Don Zappia “Solo attraverso una integrazione corpo-mente si raggiunge l’unione mistica tra il Dio pensato ed il Dio vero vissuto nella totalità della  persona:Corpo, Anima e Spirito. La fede, l’ottimismo, la fiducia alla vita, donano alla persona una sana relazione con se stesso e col mondo circostante, questo influisce anche sul mondo biologico e psicologico, fornendo un terreno ottimale per la salute e la vitalità. La salute non è soltanto il mantenimento dell’equilibrio interno dell’organismo, ma significa mantenere il proprio equilibrio in relazione all’ambiente esterno con il quale dobbiamo negoziare in continuazione le condizioni per il nostro equilibrio”. Un tema assai caro a Don Zappia quello dell’equilibrio proprio di ciascuno di noi con l’ambiente esterno. A tal proposito cita la santa benedettina tedesca Ildegarda de Bingen (nominata Dottore della Chiesa nel 2012 dal Papa Benedetto XVI) che visse agli inizi dell’anno mille la quale amava ripetere che:”chiunque non vuole osservare il sorgere e il tramontare del sole, della luna e delle stelle, che Dio ha posto nel cielo , né il vento e l’aria, né la terra con le acque e le altre creature che Dio ha creato a vantaggio dell’uomo, perché riconoscesse in loro la dignità per cui era stato creato, costui disprezza Dio.”

Dunque la guarigione e la buona salute passano anche attraverso il rispetto dell’ambiente e una vita vissuta in armonia con la natura. Una vita vissuta in questo modo è una grande testimonianza dell’amore che nutriamo verso Dio.  Per usare le parole di Ippocrate, “Una buona disposizione spirituale garantisce la bontà della prognosi”.Purtroppo però spesso vive la sua vita costruendo barriere che lo allontanano da Dio. Cristo Maestro e Medico, ci vuole educare a togliere questi ostacoli e tutte quelle barriere che non permettono il fluire dell’Amore di Dio in noi e in tutta l’umanità. “Dio ha rotto il muro di separazione per ripristinare l’unità con noi stessi, col Mondo e con Dio stesso” sottolinea Don Zappia il quale poi conclude:”Per guarire non basta il farmaco , né soltanto il medico o lo psichiatra, ma bisogna fare dei veri e propri atti sacri, delle celebrazioni (riconciliazioni) dell’amore sanante di Dio. Il dolore blocca la vita, ci separa dalla nostra natura più vera e profonda e ci si rende estranei a noi stessi e gli altri. Tra i farmaci più potenti in assoluto in questo contesto vi è il perdono che ha il potere di sciogliere ciò che blocca e che impedisce di ricontattare la fonte originaria della gioia: Dio. Il dolore erige una difesa e costruisce un muro che, per proteggerci, ci obbliga a tenerci lontani dalla nostra anima, dal nucleo più vero della nostra identità: il Sé.”

Queste le prime tracce di un dibattito che  si prospetta suggestivo ed interessante e che sarà approfondito nel corso di altri incontri. Al termine dell’intervento Don Zappia ha risposto ha risposto alle domande del pubblico che ha manifestato grande apprezzamento per l’interessante seminario. A conclusione della serata è intervenuto il Sindaco di Sant’Alessio Siculo Nunzio Giovanni Foti che ha ringraziato Natale Lisitano e Don Zappia per l’originale convegno esprimendo grande apprezzamento per i contenuti espressi.

      ROSARIO  MESSINA           

0 Intervento di Natale Lisitano

L’Intervento di Natale Lisitano

Don Rocco Zappia

Don Rocco Zappia

Da sin. Don Luciano,

Da sin. Don Luciano, il Sindaco Foti, Don Zappia e Natale Lisitano

Don Luciano e Don Zappia

Don Luciano e Don Rocco

Il Sindaco Foti, Don Luciano e Padre Zappia

Il Sindaco Foti, Don Luciano e Padre Zappia

0 1488
TaorminaGiovani imprenditori chiedono la destagionalizzazione turistica. Sono Ruggero Lombardo e Alessandro Moscheo, del Casamatta, unico baluardo di una città del Centauro dove tutto o quasi è in questi giorni con i battenti serrati.
Siete gli unici a offrire degli spettacoli durante l’inverno a Taormina?
– Si ogni settimana portiamo una formazione diversa spaziando tra vari generi. Sarebbe bello se ci fosse più gente a Taormina durante l’inverno. Certo tutto il paese lavorerebbe di più ma è un circolo vizioso: se non ci sono persone a taormina non ha senso restare aperti, ma se non c’è niente di aperto perché dovrebbero venire le persone?
e voi come fate?
– Intanto va detto che nel periodo invernale apriamo solo il fine settimana e abbiamo una clientela fissa di persone del posto, alla quale cerchiamo di offrire momenti di aggregazione come appunto i concerti. I gruppi che proponiamo però, presentano principalmente musica inedita, e diamo grande spazio alla sperimentazione. è un po’ un rischio perchè rispetto ad offrire un intrattenimento basato su musica gia famosa non si sa sempre bene a che tipo di spettacolo si va incontro e non è garantito che il pubblico ne sia interessato, ma dopo un anno e mezzo a fare concerti ogni settimana possiamo dire che forse ne vale la pena. Questo gennaio per esempio al concerto di mapuche e dino fumaretto, due cantautori molto intensi, è venuta gente dalla sicilia tirrenica apposta per ascoltarli. Insomma, offrire qualcosa di specifico per cui valga la pena di arrivare fin quassu e di pagare l’esoso parcheggio.
Non avete un aiuto pubblico per fare questo?
– no facciamo tutto da soli, con l’aiuto di qualche amico. in più dobbiamo pagare i diritti Siae che incidono in modo veramente drastico sulle nostre capacità di monetizzare questi eventi
Il comune dovrebbe fare qualcosa?
– beh si ci vorrebbe una proposta pubblica. il nostro locale è piccolo e l’offerta culturale mirata a un certo tipo di clientela. Ci vorrebbero altre proposte invernali da parte di Taormina, necessariamente ridotte rispetto ai grandi eventi estivi, ma non per questo meno interessanti. Per la musica possiamo testimoniare che c’è una grandissima quantità di artisti emergenti di grande qualità che vanno innanzitutto valorizzati, e taormina si meriterebbe di farlo. Invece da quel punto di vista mi sembra ci sia poco. Abbiamo qua a Taormina Mimì Sterrantino che con la sua banda sono un patrimonio artistico-musicale, perché non hanno ancora suonato al teatro greco? magari in una di quelle soleggiate e calde mattine invernali che hanno contribuito alla fama di Taormina.
Casamatta

Casamatta

0 1963

IL COMPLEANNO DEL FANTASTICO GILBERT (straordinario)
Giardini Naxos (Me)Domenica, 4 Febbraio, il noto poliedrico nonché polivalente artista Gilberto Paraschiva (in arte GILBERT) festeggerà l’ Onomastico ed il Compleanno. Tre anni fa GILBERT fu festeggiato al Centro Culturale di Calatabiano e sulla torta, forse casualmente, fu messo un bel 58 anziché 85 e non poche furono le congratulazioni! L’anno successivo al Centro Ricreativo Don Bosco di Giardini Naxos, visto che il fatto scherzoso dell’anno prima era passato inosservato, sulla torta da offrire agli inviati fu messo volutamente 68 anziché 86 e, ad onor del vero, non poche furono le congratulazioni! Già immaginiamo quello che accadrà domani qualora venisse ripetuto l’esperimento dell’inversione e scritto sulla torta 78 anziché 87! Molti, come avvenuto giorni fa alla Posta di Taormina, a Gilbert sono stati dati non più di 70 anni! Lo “scherzo” potrebbe tranquillamente passare anche quest’anno ma, purtroppo, nel 2019 per il “giovane” e simpatico Gilbert, ne saranno 88 ed allora, purtroppo, anche invertendo i numeri, il numero sarà sempre quello della Smorfia Napoletana, ossia quello degli occhiali: 88 !!! 

       ROSARIO MESSINA

Gilbert Paraschiva quando presentava il programma l'Uomo della Notte

Gilbert Paraschiva quando presentava il programma l’Uomo della Notte

Gilbert

Lo Showman Gilbert

Sempre sorridente Gilbert

Sempre sorridente Gilbert

0 1490

Taormina – Si tenta di rianimare la “Perla” dal letargo invernale. La città del Centauro è notoriamente spenta durante la stagione fredda. Adesso, però, si accende una speranza. Unico baluardo contro un centro storico popolato di fantasmi è la programmazione invernale del “Casamatta”. Il winebar specializzato in musica inedita dal vivo ha annunciato un cartellone di concerti di vario genere. Si inizia il 3 Febbraio con Murdah SRVC, un progetto di musica elettronica ispirato alla cultura pop giapponese. Il 10 Febbraio, Alessandro Fiori, proporrà un reading/concerto in cui si alterneranno canzoni in acustico a brevi letture del suo ultimo libro “gite”. Il 17 Febbraio è di scena la band di casa: la cerchia di musicisti che gravitano attono a Mimì Sterrantino sarà la resident band per una jam session che potrà prendere qualsiasi direzione. Chiudono il mese di febbraio i “Nova” (sabato 24) formazione di giovanissimi di Taormina che reinterpreteranno i famosissimi Red Hot Chilli Peppers. Insomma musica per tutti i gusti per fare in modo che le serate trascorrano liete.

Casamatta

Casamatta

0 3416

Giardini Naxos (Me) – In occasione della settimana dedicata all’Olocausto (Shoah) l’Amministrazione Comunale in collaborazione con il liceo Scientifico e Linguistico “C. Caminiti-Trimarchi” e con il Prof. Francesco Bottari preside dell’Istituto XXIV Maggio Paritario di Taormina ha organizzato un incontro con gli studenti del liceo giardinese. L’incontro è stato fortemente voluto dall’amministrazione comunale per sensibilizzare i giovani alla tragedia dell’Olocausto e, al “Giorno della memoria”.

L’evento svoltosi nell’aula magna dell’istituto gremita di studenti  è iniziato con i saluti della prof.ssa Carmelina Longo responsabile del plesso la quale ha spiegato agli studenti l’iniziativa. “Una riflessione necessaria” ha sottolineato la docente “per trasmettere specialmente alle nuove generazioni la memoria individuale su questa terribile ferita inferta all’umanità, e sul valore che essa assume per la memoria collettiva“.

          Forti e significativi gli interventi degli altri relatori a cominciare dall’intervento del vice sindaco Carmelo Giardina il quale rivolgendosi agli studenti ha sottolineato la necessità di non dimenticare la tragedia della Shoah. Il vicesindaco si è rivolto ai giovani studenti ponendo l’accento su quanto la storia ci ha trasmesso di quel periodo oscuro poiché saranno loro domani a tramandare alle future generazioni gli orrori della storia umana.

          Vibrante e coinvolgente il lungo intervento del preside Cav. Francesco Bottari intervenuto all’incontro assieme alla prof.ssa Serafina Sturiale.   Il docente giardinese che nel 2017 ha festeggiato l’ambita meta dei 90 anni di età, dirige in maniera impeccabile l’Istituto  paritario taorminese. Un vero e proprio record che fa del prof. Bottari, uno dei più longevi docenti ancora in servizio attivo che la Scuola italiana ricordi. Il Cav.Francesco Bottari non si è fatto mancare nulla nella sua vita, tanti i titoli che vanta, i riconoscimenti ricevuti e gli incarichi ricoperti tra questi,  oltre a quello di docente (matematica e fisica) e preside, anche quello di scrittore, giornalista, consigliere comunale, assessore e persino sindaco del Comune di Giardini Naxos negli anni 70′ del 900.  Un docente che alla sua età predilige ancora il lavoro perchè ha sempre considerato la pensione non un traguardo, ma la linea magica di un orizzonte dove poter ancora dare generosamente alle nuove generazioni. E non poteva che essere lui a raccontare alla affollata platea di studenti i tragici fatti di quel momento tremendo della storia dell’uomo. Con impeccabile lucidità il preside Bottari ha raccontato ai giovani alcune pagine di storia dell’olocausto arricchendole con il ricordo di tragici fatti accaduti che hanno segnato per sempre la storia dell’uomo. Per dare tono ai tragici fatti e far comprendere meglio ai giovani studenti le radici dell’olocausto, il prof. Bottari ha letto alcune pagine del Mein Kampf  (La mia battaglia) il saggio pubblicato nel 1925 attraverso il quale Adolf Hitler espose il suo pensiero politico e delineò il programma del partito nazional socialista sotto forma di un’autobiografia.

Gli studenti attenti e in rigoroso silenzio hanno ascoltato con interesse l’intervento del preside Bottari che è stato fino alla fine incisivo e coinvolgente. Un contributo, il suo, dal forte  impatto emotivo.

          A questo punto dobbiamo concludere che la cerimonia del liceo scientifico è stata una lectio magistralis di grande valore, un iniziativa meritoria per educare le giovani generazioni alla pace e al rifiuto della violenza o peggio della discriminazione razziale. Oggi più che mai  occorre convenire che la ragione, il buon senso, la cultura e l’educazione civile e morale sono i reali antidoti alla violenza, al terrore e alle dittature di cui purtroppo ancora oggi abbiamo fortemente bisogno considerato anche il fatto che viviamo in contesto caratterizzato da un panorama mondiale dove ancora sono tanti, troppi, gli esempi  di onnipotenza di potere e di delirio di onnipotenza.

          ROSARIO  MESSINA

Da  sin. la prof.  Serafina Sturiale, il preside Bottari, la prof. Carmelina Longo e il vicesindaco Carmelo Giardina

Da sin. la prof. Serafina Sturiale, il preside Bottari, la prof. Carmelina Longo e il vicesindaco Carmelo Giardina

L'intervento del Preside Bottari

L’intervento del Preside Bottari

L'aula magna del liceo gremita di studenti

L’aula magna del liceo gremita di studenti

0 3982

Taormina (Me) – Il prestigioso locale taorminese La Giara ha ospitato qualche giorno fa una manifestazione  dedicata alle acconciature, in pratica un  “Lancio moda su modelli 2018”. Oltre cinquecento persone hanno assistito all’evento.  Il gruppo di parrucchieri protagonista della manifestazione era formato da Massimo Possenti, Simone Tomasello, Giacomo Ragalmuto, Carmelo Giuffrè, Antonino Scuderi e Cristina Cacopardo. Come ci spiega Carmelo i parrucchieri hanno eseguito solo acconciature poiché i tagli alle chiome delle modelle erano state effettuate qualche giorno prima.

Elenchiamo le acconciature più gettonate di tendenza proposte dallo staff di parrucchieri: “razor fade” con old school (si tratta di un acconciatura classica con sotto rasato a pelle); acconciatura “urban style” (in pratica un taglio da strada alquanto spettinato e pettinato solo in avanti); “acconciature classiche all’italiana” con sfumatura accentuata come lo richiede il momento; acconciatura taglio asimmetrico” (un lato rasato più alto con riga fatta a rasoio e un lato più basso con un ciuffo lungo che gli scende) Quest’ultimo taglio effettuato su una delle modelle è stato eseguito  dalla parrucchiera Cristina Cacopardo.  L’acconciatura è stata eseguita a regola d’arte in maniera elegante  con tre tipi di treccine di vario spessore e raccolte. Il gruppo ha realizzato anche un acconciatura raccolta e alzata. Nel corso della manifestazione sono state effettuate delle acconciature tra le persone del pubblico il quale ha gradito tantissimo il lavoro effettuato sulle modelle.

I parrucchieri che hanno partecipato alla manifestazione di Taormina

I parrucchieri che hanno partecipato alla manifestazione di Taormina

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

0 1877

Da Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina l’associazione “Articolo 9. Siciliani per cultura” ha lanciato proposte, idee e sfide sul futuro del turismo culturale. Vera Greco: «Il Parco Archeologico di Naxos-Taormina deve fungere non solo da attrattore ma anche da veicolatore verso l’intero territorio»

 

Taormina (Me) –  L’anno europeo del patrimonio culturale è iniziato con il convegno “Sicilia Grand Tour. Viaggiatori, turisti, cittadini consapevoli organizzato da “Articolo 9. Siciliani per cultura” a Palazzo Duchi d Santo Stefano di Taormina. Una riflessione sulle potenzialità della Sicilia, con particolare riferimento ai beni culturali materiali e immateriali, su cui costruire una nuova idea di viaggio definendo moderne strategie di accoglienza e ospitalità. Tra i protagonisti del convegno anche il Parco Archeologico di Naxos-Taormina. L’arch. Vera Greco ha relazionato su “Il Parco archeologico autonomo come meta di viaggio” portando la sua personale esperienza come direttore del Parco Archeologico di Naxos-Taormina che da sette mesi ha raggiunto l’autonomia finanziaria.

Cosa spingeva Otto Geleng, Wilhelm von Gloeden e i viaggiatori del Grand Tour a soggiornare anche per lunghi periodi di tempo a Taormina? Da questa domanda parte la riflessione del direttore del Parco Archeologico di Naxos-Taormina, Vera Greco, sulle strategie da mettere in campo per rilanciare un nuovo viaggio culturale in Sicilia. «Leggendo i loro appunti di viaggio, e conoscendo più da vicino il territorio – afferma Vera Greco – mi sono resa conto che il paesaggio, unico al mondo, insieme alle risorse culturali materiali e immateriali, costituiscono l’anima dei luoghi, la potenza attrattiva su cui bisogna scommettere se si vuole contrastare il turismo di massa». Ed il Teatro Antico di Taormina con i suoi 700 mila visitatori rappresenta il luogo simbolo di questa tipologia di turismo mordi e fuggi. «Il nostro sforzo – sottolinea il direttore del Parco - è orientato a far diventare il Teatro Antico, insieme ad Isola Bella, Villa Caronia, gli scavi archeologici di Naxos e Francavilla di Sicilia, non solo una forza in grado di attrarre visitatori ma un veicolo per far conoscere e riscoprire l’intero territorio. La vision del Parco Archeologico di Taormina mira a comprendere e identificare i luoghi, scoprirne caratteristiche e potenzialità, e farne una filigrana su cui poi ricamare azioni di crescita e sviluppo che devono essere però condivisi con tutti gli altri attori del territorio». In questa direzione il Parco ha mosso i primi passi, con risultati positivi, in occasione del G7 di Taormina quando, insieme ad enti ed istituzioni locali e nazionali, ha realizzato gli interventi di riqualificazione del Teatro Antico e partecipato ad una serie di iniziative di promozione delle eccellenze dell’isola. «Adesso il Parco ha anche sottoscrittocontinua il direttore del Parco Archeologico di Naxos Taormina -un accordo con Federalberghi Taormina, Giardini Naxos e Riviera Jonica Messina proprio per creare delle occasioni in grado di attrarre turisti consapevoli verso un territorio dalle enormi potenzialità».

Il movimento “Articolo 9. Siciliani per cultura”, dopo la presentazione ufficiale di Siracusa il 9 dicembre scorso, ha scelto Taormina, meta del Grand Tour e capitale del turismo siciliano, per lanciare proposte, idee e sfide sul futuro del turismo nell’isola che abbia come centralità la rinascita culturale e il ripristino della Bellezza. «Noi riteniamo che sia indispensabilesi legge nel manifesto per la Rigenerazione della Sicilia” di Articolo 9 – la rigenerazione culturale, per valorizzare al meglio il nostro enorme patrimonio materiale e immateriale che, con ben 10 siti inseriti nella W.h.l. Unesco, rappresenta la più grande concentrazione di patrimonio del pianeta». Su questa consapevolezza condivisa si sono susseguiti gli interventi di studiosi ed esperti molti dei quali facenti parte della stessa associazione “Articolo 9. Siciliani per la cultura”.

Dopo i saluti istituzionali degli assessori alla Cultura e al Turismo del comune di Taormina, Pina Raneri e Salvo Cilona, ad introdurre e moderare i lavori è stata Fulvia Toscano. Il primo intervento a cura di Filippo Grasso, docente di Analisi di Mercato nel corso di laurea in Scienze del Turismo all’Università di Messina ed esperto del sindaco di Montalbano Elicona, ha voluto porre l’attenzione sui “Sistemi turistici e distretti culturali”. «Per iniziare a fare un discorso sul turismo – spiega il prof. Grasso -dobbiamo avere come obiettivo una destinazione unica che è la Sicilia. Non ci dovrebbero essere comuni o territori in competizione tra loro, ma una cooperazione che promuova la terra di Sicilia con i suoi beni materiali e immateriali, le sue attività e le sue eccellenze. Fare sistema, mettere in atto percorsi condivisi, è il primo passo per garantire un’offerta turistica integrata durante tutto l’anno. La sfida che proviene dai mercati esteri ci pone davanti alla responsabilità di far tornare i viaggiatori nei luoghi che hanno visitato. E per vincere questa sfida un ruolo importante è ricoperto ancora oggi dagli operatori del territorio, di chi si occupa del settore dell’accoglienza e dell’ospitalità, ma anche dalle Pro Loco e dalle guide turistiche».

 «Il mare non è solo contenitore di natura ma anche di cultura – afferma Sebastiano Tusa, sopraintendete del Mare, nel suo intervento “Il Viaggio e i Parchi Archeologici subacquei” – E il mare della Sicilia, l’isola al centro del Mediterraneo, raccoglie testimonianze di quelle che erano e sono ancora oggi le rotte marinare. Visitare i relitti, i porti sommersi, le peschiere non è solo un’aggiunta all’offerta turistica, ma permette di far comprendere il ruolo marinaro, politico e culturale che la Sicilia ha svolto nei secoli». Daniele Tranchida, docente dell’Università di Messina” che ha relazionato su “Circuiti regionali teatrali ed artistici”: «L’arte e il teatro –afferma- sono connaturati al carattere stesso della Sicilia, basti pensare all’esperienza classica dei teatri di pietra. Oggi non è più possibile continuare a parcellizzare gli interventi o a considerare distanti i vari segmenti culturali, bisogna orientarsi verso iniziative culturali che mattano insieme le diverse forme di arte come le esposizioni di arte contemporanea o le rassegne cinematografiche nei teatri antichi». L’intervento di Daniele Tranchida è stato seguito da quello della dott.ssa Delia Accetta che ha approfondito i “Servizi per il Teatro” soffermandosi sulla gestione del bene culturale, la valorizzazione, la promozione e la fruizione. «Anche il prezioso patrimonio immateriale della Sicilia- sottolinea il docente di antropologia all’Università di Palermo, Ignazio Buttitta - tra cui rientrano a pieno titolo i riti e le feste religione, richiede forme innovative di valorizzazione ma che siano attente alla salvaguardia delle comunità e dei sentimenti delle comunità». Franz Riccobono, ha lanciato la proposta di un Museo del Grand Tour a Messina e Andrea Cerra ha, invece, approfondito i circuiti letterari legati alla Sicilia.

Tutti gli interventi hanno passato in rassegna aspetti e problematiche diverse dei nuovi scenario del turismo culturale, puntando l’attenzione, soprattutto, sulla necessità di riconquistare una dimensione che è quella dei viaggiatori più che dei turisti, dei sognatori più che di consumatori, pronti a guardare la Sicilia con nuovi occhi. A chiudere i lavori, Fabio Granata, uno dei fondatori di “Articolo 9. Siciliani per cultura”, che nel suo intervento ha proposto di rilanciare un Grand Tour della Sicilia per nuovi viaggiatori. «Un progetto che faccia della più grande stratificazione storico-culturale del pianeta, che è la Sicilia, la base di una maggiore consapevolezza dei siciliani per declinare un turismo non di massa ma più attento ai luoghi dell’anima. Delle strategie e dei percorsi che sappiano tutelare e custodire ma anche raccontare e far conoscere il prezioso patrimonio dell’isola».

Grande partecipazione ed interesse per gli argomenti e i temi trattati nell’incontro promosso da “Articolo 9. Siciliani per cultura” e patrocinato dal comune di Taormina. Oltre a numerosi tour operator e agenti di viaggio della provincia di Messina erano presenti Carmelo Magaraci, assessore al Turismo di Francavilla di Sicilia; Filippo Cadili, assessore al Turismo di Basicò; Cono Catrini, direttore dei servizi turistici regionali di Messina e provincia; Santi Gentile, vicepresidente regionale dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia; Peppe DE Caro, responsabile del Cammini siciliani “Trasversale Sicula”, Domenico Interdonato, responsabile regionale dell’Unione Cattolica stampa italiana;  Nino Strano, già senatore Pdl e assessore regionale; Giuliana Colavecchio, presidente della Fondazione Mazzullo.

L'intervento della direttrice del Parco  Archeologico di Naxos

L’intervento della direttrice del Parco Archeologico di Naxos

La sala gremita di pubblico

La sala gremita di pubblico

0 1443

Giardini Naxos (Me) – Il Sistema Dibawatt installato sull’impianto di illuminazione pubblica del Comune di Giardini Naxos ha compiuto un anno. A fare un bilancio sui risultati e sui risparmi ottenuti nei dodici mesi è il Vicesindaco Carmelo Giardina, assessore alle Politiche Energetiche il quale dice: “Il sistema Dibawatt, ad un anno dall’installazione sull’impianto dell’ illuminazione pubblica, ha prodotto un consistente risparmio economico alla cassa del Comune di Giardini Naxos.  Siamo lieti di comunicare alla cittadinanza che, in esito al controllo effettuato sui consumi dell’energia elettrica dell’impianto di illuminazione pubblica da marzo 2016 (data di completamento dell’impianto Dibawatt) a marzo 2017, si è rilevato un considerevole risparmio sui consumi e sui costi della pubblica illuminazione, in aderenza a quanto dichiarato nel 2015, durante la prima fase dei lavori. Come affermato dall’ufficio ragioneria, in esito alla verifica annuale effettuata sulle bollette prima (da marzo 2013 a marzo 2014) e dopo l’intervento Dibawatt, il consumo dell’energia si è ridotto di un valore pari a KWh 209.268, che tradotto in termini economici vale euro 131.623,21. I’importante risparmio sul consumo e sui costi si è ottenuto principalmente grazie all’uso di una nuova tecnologia, e senza alcun investimento da parte del Comune, installando su 1.748 pali dell’illuminazione pubblica un innovativo alimentatore elettronico (Dibawatt). Del risparmio annuo conseguito in bolletta, una parte verrà impiegato, per cinque anni, quale soluzione di finanziamento leasing, mentre la parte restante confluirà nelle casse comunali. Dopo i cinque anni di leasing, tutto il risparmio sarà a totale appannaggio del Comune, quindi l’investimento si pagherà in cinque anni esclusivamente col risparmio in bolletta. Siamo soddisfatti di questo investimento, il cui merito principale va al dirigente pro tempore dell’UTC che ha iniziato il progetto. Inoltre, desideriamo portare a conoscenza che tale soluzione, stiamo generando un contributo fattivo alle politiche ambientali (risparmio di tonnellate di CO2) e notevoli benefici immediati e duraturi sul bilancio comunale (con minori impegni sulla voce di spesa corrente per circa 15 anni).

          ROSARIO MESSINA

Il Vicesindaco Carmelo Giardina

Il Vicesindaco Carmelo Giardina

Pubblica illuminazione sul lungomare di Giardini Naxos

Pubblica illuminazione sul lungomare di Giardini Naxos

Il congegno del DibaWatt installato sulle lampade della pubblica illuminazione

Il congegno del DibaWatt installato sulle lampade della pubblica illuminazione

Il Comune di Giardini Naxos

Il Comune di Giardini Naxos

RIMANI IN CONTATTO