GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Taormina

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Taormina – Alla presenza del sindaco metropolitano, Renato Accorinti, del commissario straordinario, Filippo Romano, e del segretario generale, avv. Maria Angela Caponetti, è stato siglato a Palazzo dei Leoni
l’accordo tra la Città Metropolitana di Messina e la Fondazione Antonio Presti-Fiumara d’Arte per la concessione in comodato d’uso del “Villaggio Turistico Le Rocce” di Taormina. I termini dell’affidamento della gestione prevedono il recupero, la ristrutturazione e la riqualificazione della struttura, utilizzando anche tecniche di bioarchitettura e soluzioni energetiche eco-sostenibili, da destinare prevalentemente all’attività museale ed alla ricettività alberghiera con la trasformazione, a cura di artisti di fama internazionale, delle parti fatiscenti in stanze-albergo, l’istituzione di un museo all’aperto con opere provenienti da tutto il mondo realizzate in loco e disseminate nel territorio sul modello di Fiumara d’Arte, la realizzazione di un giardino di essenze, fragranze naturali e spezie mediterranee e di un orto botanico, interventi di salvaguardia e valorizzazione delle coste e dell’ambiente con l‘utilizzo di materiali eco-sostenibili, l‘attivazione di percorsi turistici, ambientali e culturali in sinergia con altri comuni, l’attivazione di un’accademia delle arti e del restauro con una sezione specifica dedicata al turismo che intende contribuire alla formazione di giovani altamente qualificati ed alla creazione di opportunità per lo sviluppo di carriere professionali all’interno del territorio. La concessione in comodato d’uso, inoltre, prelude alla possibilità di costituire in futuro una Fondazione tra pubblico e privato nella quale potranno confluire da un lato il “Villaggio Turistico Le Rocce” e dall’altra le opere presenti nella struttura.
I termini dell’accordo saranno illustrati a Taormina nel corso della conferenza stampa in programma presso la struttura del “Villaggio Turistico Le Rocce”.

Da sin. Romano, Accorinti e Presti

Da sin. Romano, Accorinti e Presti

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Messina - sabato 3 Dicembre alle ore 16:00, presso la Libreria Feltrinelli a Messina il seminario di psicologia che avrà come tema: “L’Attaccamento affettivo e le relazioni d’amore”.

John Bowlby, lo psicologo e psicoanalista britannico che ha elaborato la teoria dell’attaccamento, negli anni ’70, ha avuto una grande intuizione: le relazioni significative che ciascuno di noi instaura nel corso dell’infanzia forniscono il prototipo per le relazioni d’amore in età adulta. E’ possibile, dunque, studiare i legami di coppia come legami d’attaccamento.

Anche all’interno dei rapporti amorosi, infatti, si presentano le stesse caratteristiche che abbiamo potuto sperimentare nei legami di attaccamento sulla base di un modello di rappresentazione interna strutturato sul rapporto che il bambino ha sviluppato con gli adulti per lui significativi.

Questi modelli interni, sono una sorta di mappa, formata da rappresentazioni mentali che ogni persona ha della realtà che lo circonda, dell’immagine di sé, dei modi su come funzionano le relazioni tra le persone.

I modelli operativi interni hanno, per la loro capacità anticipatoria degli eventi, un’influenza  sulle relazioni affettive che ognuno di noi può instaurare nella vita adulta con la tendenza a ripetere gli stessi schemi che da bambini abbiamo sviluppato nella relazione con chi si è preso cura di noi.

Il successo e l’insuccesso di un rapporto amoroso e delle caratteristiche che lo contraddistinguono quali, ad esempio, la simbiosi, la gelosia,  la freddezza, la dipendenza, ecc. , sono una riedizione delle dinamiche delle relazioni che abbiamo interiorizzato durante l’infanzia.

Se abbiamo potuto sperimentare, dunque, un attaccamento sicuro, risponderemo nelle relazioni affettive, anche da adulti, con la stessa intensità, passione e tenerezza. Se invece, abbiamo sperimentato un attaccamento insicuro, risponderemo con rabbia, impotenza e disperazione del bambino che siamo stati.

Quanto, dunque, è in nostro potere per far sì che,  le nostre esperienze di attaccamento non influiscano negativamente sulla nostra vita di relazione?

A questa domanda e ad altre risponderemo nel seminario informativo di sabato 3 Dicembre alle ore 16:00, presso la Libreria Feltrinelli a Messina che avrà come tema: “L’Attaccamento affettivo e le relazioni d’amore”.

Giorno 4 Dicembre alle ore 10:00 a Reggio Calabria, invece, presso il Centro Medico e Riabilitativo Reghion, è previsto un percorso esperienziale che darà l’opportunità di effettuare un’esplorazione sulle rappresentazioni mentali che ciascuno di noi ha interiorizzato riguardo ai rapporti significativi con le proprie figure di attaccamento e che avrà come tema: “ Unioni felici: dall’individualità alla relazione”.

Condurranno gli incontri:

Le Dott.sse Lucia Scafidi e Maria Assunta Zappia, Psicologhe e Psicoterapeute e Aldo Semenuk, Counselor Professionista.

Per informazioni e prenotazioni tel. al 339/5893158 e al 339/2224317

 

La dott.ssa Lucia Scafidi

La dott.ssa Lucia Scafidi

La dott.ssa Maria Assunta Zappia

La dott.ssa Maria Assunta Zappia

Il Counselor Aldo Semenuk

Il Counselor Aldo Semenuk

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 Taormina – Si programma già, nella “città del centauro”, la stagione dei grandi eventi internazionali che vedranno come palcoscenico, ancora una volta, il centro storico. “La programmazione è fondamentale – sostiene l’assessore al Turismo, Salvo Cilonala nostra città si sta muovendo un tal senso per accogliere, fin da ora, momenti culturali che possono essere di richiamo per il movimento turistico“.
Noi riteniamo che sia importanteprosegue l’assessore alla Cultura, Mario D’Agostino - una programmazione efficace in campo culturale in cui la sinergia con il nostro comune può condurre a risultati eccellenti. In particolar modo i grandi eventi in programmazioni nel 2017 rappresenteranno un’offerta culturale e turistica di grande richiamo“.  Ed infatti, immediatamente dopo il G7 di fine maggio 2017, è previsto l’avvio di “Van Gogh Multimedia Experience” che proseguirà il naturale feeling della cittadina turistica con i momenti internazionali. È questa un’esperienza unica allestita dalla “BiCubo” digital marketing. Si proporranno vita e opere in un percorso multimediale dedicato al grande pittore olandese. La mostra che farà “immergere” i visitatori nelle opere d’arte, unisce la straordinaria arte del pittore olandese alla tecnologia innovativa. Taormina si è avviato un percorso che va, dunque, oltre l’arte in se stessa, proponendo una via che guarda alla naturale predisposizione all’accoglienza internazionale. Un’emozione questa che gli amanti dell’arte potranno provare a partire, appunto, dal 11 giugno fino al 17 settembre 2017 nella suggestiva cornice di Palazzo Corvaja, palazzo storico ubicato nel cuore pulsante di Taormina. Il progetto “Van Gogh Multimedia” è un viaggio multimediale strutturato con un sapiente mix di tecnologia digitale e contenuti storici e culturali per coinvolgere i visitatori in un’esperienza spettacolare e indimenticabile. Il tutto in stretta collaborazione con Palazzo dei Giurati, sede della casa municipale taorminese che ha immediatamente percepito il valore del progetto culturale.

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Messina – Organizzato dall’Associazione Teleion, con sede in Roccalumera, il Festival Note d’Autunno vuole essere un momento di collegamento tra diverse location della provincia di Messina che, proprio grazie alla musica, veicolano il pubblico in un percorso avvincente e di grande qualità artistico-culturale. Il Festival sarà inaugurato giorno 23 ottobre alle 19 a Villa Cianciafara a Messina dal celebre flautista Peter Lukas Graf magistralmente accompagnato al pianoforte dal Maestro Antonino Averna, stimato docente e concertista e prossimo direttore del Conservatorio A. Corelli di Messina.
Da Messina, giorno 26 ci si sposta all’Antica Filanda di Roccalumera per il recital Stelle tenuto dalla grande flautista veneziana Monica Finco accompagnata dal giovane pianista Luciano scarpaci. Da Messina il 27 si passa a Castroreale con il Quartetto di Clarinetti Gershwin, si ritorna a Messina, giorno 28, nella Chiesa di SS. Annunziata dei Catalani conil coro I piccoli Cantori Città di Barcellona P.G. Il 29 ottobre, al Santuario di San Francesco da Paola, si esibirà il celebre violinista Francesco Parrino accompagnato alla chitarra dalla Prof.ssa Maria Grazia Caffarelli. Si concluderà la manifestazione giorno 30 ottobre, presso l’Auditorium di San Vito a Barcellona P.G:, con il Salotto Musicale che vedrà esibirsi il trio composto da Stefano Parrino e Daria Grillo al flauto traverso e Luigi Cordova al pianoforte.

TUTTI I CONCERTI SONO AD INGRESSO GRATUITO
1  Locandina

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Nell’ambito della dodicesima edizione della Giornata del Contemporaneo. La mostra sarà visitabile fino al 15 novembre

FEMME. OLIO ED ACRILICO SU TELA CM 100X100La Città Metropolitana di Messina anche quest’anno aderisce alla “Giornata del Contemporaneo”, giunta alla sua dodicesima edizione.
L’importante evento, che dal 2005 AMACI (Associazione Musei d’Arte Contemporanea Italiani) dedica all’arte contemporanea, sarà realizzato in tutti i musei presenti sul territorio nazionale che partecipano all’iniziativa con l’apertura gratuita dei siti espositivi e l’organizzazione di eventi culturali.
Sabato 15 ottobre, alle ore 10.00, nella Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea “Lucio Barbera” sarà inaugurata la mostra di arti visive del messinese Ranieri Wanderlingh dal titolo “Pop Romantic Art”.
L’appuntamento culturale coinvolgerà le scuole del territorio provinciale e sarà visitabile fino al 15 novembre 2016, dal lunedì al venerdì dalle 9,00 alle 13,00 e dalle 15,00 alle 17,00.
L’artista, che ha esposto in diverse mostre in Italia e all’estero, ha attraversato diversi periodi: dal neocubismo onirico al graffitismo, dallo psicoespressionismo all’innovativo e personale stile “Pop romantico” degli anni ‘90.
Wanderlingh, pittore e scultore di notevole talento che, attraverso la sua produzione pop romantica, ha fatto della contemporaneità la sua missione artistica, ha esposto in numerose mostre in Italia ed all’estero (Roma, Milano, Bologna, Torino, Napoli, Spoleto, Montreal, Parigi, New York ecc.) ma ha comunque scelto di lavorare e vivere a Messina impegnandosi in un’entusiastica attività artistica.
La professoressa Teresa Pugliatti riscontrava in lui, sin dagli esordi del 1982, una consonanza naturale con “un certo modo statunitense di fare arte”.
L’artista ha attraversato diversi periodi: dal neocubismo onirico, al graffitismo, allo psicoespressionismo, fino ad approdare all’innovativo e personale stile “Pop romantico” degli anni 90.
Ha tenuto numerose mostre anche in provincia di Messina esponendo in importanti gallerie d’arte e spazi pubblici; alla Fiumara d’arte ha esposto e collaborato con il mecenate Antonio Presti e recenti sono le grandi mostre antologiche al Monte di Pietà di Messina ed al Castello di Milazzo.
Nel 1994 Lucio Barbera scrisse che l’arte di Wanderlingh si “immerge nel presente”. Nel presente della contemporaneità si è sempre espresso, infatti, l’artista, impegnandosi anche nell’ambito delle arti applicate, in particolare nella ceramica e nella porcellana artistica, nel mondo del design e nell’insegnamento.
Nel 2005 ha realizzato, su commissione della Gazzetta del Sud, la megalitica Fontana Bios alla passeggiata a mare, un inno alla vita ed al futuro.
Nel 2015, in una mostra al castello di Spadafora, è stato inserito dai critici d’arte nazionali Ivan Quaroni e Chiara Canali nella scelta di 14 pittori siciliani che operano nella ricerca artistica contemporanea fuori e dentro il perimetro dell’isola.
Operoso anche nella progettazione di eventi culturali, dal 2004 al 2006, è stato membro della commissione cultura del Comune di Messina; dal 2001 al 2015 ha realizzato per il Comune di Spadafora, con fondi europei, l’innovativo LabForma, il primo Museo-scuola-laboratorio sperimentale d’Italia. Nello stesso periodo ha ideato e diretto il primo Festival dell’arte contemporanea siciliana che si è svolto al Castello di Spadafora da giugno a dicembre 2015.
Recentemente ha proposto, per la città di Messina la realizzazione della cittadella della Cultura e del Made in Sicily nell’area dell’ex fiera.
Scrive Vincenzo Bonaventura: “Quando nelle mani di un pittore c’è qualità – e mi riferisco sia all’ispirazione sia alla tecnica – una conseguenza inevitabile è quella di suscitare emozioni contraddittorie: così accade che le opere di Ranieri Wanderlingh siano gioiose e inquietanti nello stesso tempo. Da una parte un’esplosione di colori e di segni netti al confine con il fumetto, dall’altra immagini di un’umanità deformata oppure il tentativo di riscoprire i valori del passato in una difficile e alienante contemporaneità… Un cammino che, mette in chiara evidenza le assonanze, anzi direi le consonanze, di Wanderlingh con l’evoluzione dell’arte internazionale, americana soprattutto… Si può dire che Wanderlingh è rimasto al centro (delle variazioni dell’arte) stando in periferia, il che non è un merito solo geografico, semmai è l’asserzione pittorica che il confronto, se davvero ci si vuol confrontare, nasce e prospera anche a distanza e in autonomia.
Quando il pop nacque era una denuncia anticipatoria dei fenomeni massificatori indotti dalla pubblicità e comunque da tecniche di comunicazione che tenevano (e tengono) l’uomo in conto come oggetto e non più come soggetto. Con il suo “pop romantico” Wanderlingh ripropone l’uomo al centro della comunicazione visiva, anticipando – si spera – una nuova tendenza umanistica che forse la crisi del capitalismo potrebbe accentuare e rendere più veloce. In questa fase in cui il segno si fa meno netto e il colore, sempre molto forte, assume un ruolo più decisivo nel delineare le forme, l’artista rivede il presente partendo da una riflessione sul passato. Sembra una ricerca di tipo psicoanalitico, cui Wanderlingh non è nuovo, che attraversa archetipi, miti, tradizioni, riti collettivi, simboli. Il quadro intitolato Aisha, un viso dove continua a prevalere il rosso, è simbolico perché nel volto si radunano e si mescolano caratteristiche somatiche di tutte le razze. Si può dire che Wanderlingh ci ha messo la “faccia” per esprimere un appello all’unione dell’umanità”.

Colazione sull'erba

Colazione sull’erba

La Messaggera

La Messaggera

Morositas

Morositas

Locandina

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Sabato 15 ottobre alle 11, Sala Stabile Palazzo Platamone, si daranno appuntamento il figlio dell’autore, Jean Pierre Sammut, Salvo Bonfirraro, Luciano Buono ed Henry Frendo

CATANIA – Da una sponda all’altra del Mediterraneo per ricordare le comuni origini e il destino parallelo di due isole che si fronteggiano. La Sicilia e Malta si incontreranno questo sabato, 15 ottobre, per la premiere italiana de “I Giovanniti – La storia dei Cavalieri di Malta (Bonfirraro editore), il libro finora inedito di Frans Sammut, che narra le leggendarie gesta dell’Ordine dalle origini in Terra Santa agli insediamenti a Cipro e a Rodi, dal più che bisecolare governo dell’arcipelago maltese, fino alla sede attuale di Roma.

In occasione del Sabir Fest, infatti, l’incontro culturale avverrà a Catania, nella bellissima cornice del Palazzo Platamone (Sala Stabile, ore 11), e che prevedrà gli interventi dell’editore Salvo Bonfirraro, di Luciano Buono, Cavaliere del Gran Priorale di Catania del Sovrano Militare Ordine di Malta, di Henry Frendo, docente di Storia Moderna dell’Università di Malta, e di Jean Pierre Sammut, il figlio minore dello scrittore, ricorderà il padre, scomparso nel 2011 per un male incurabile.

Un incontro voluto fortemente dall’editore per sancire ulteriormente l’amicizia che lega storicamente le due isole del mare nostrum: «Pubblicare Sammut è stato quasi un dovere morale, per l’ineguagliabile statura dell’autore – ha affermato Bonfirraro – Perché, d’altronde, se Sammut è un nome roboante nell’isola, estremo lembo di Europa, in realtà, da una sponda all’altra del Mediterraneo, è strettamente legato anche all’élite culturale italiana, grazie soprattutto al suo impegno didattico – formativo all’Università per Stranieri di Perugia. Non è un caso, infatti, che Paolo Grossi – giudice della Corte Costituzionale e professore ordinario dell’Università di Firenze – firmi la prefazione della nuova opera».

Proprio per l’occasione il governo maltese ha inviato uno dei suoi migliori intellettuali: Frendo è decisamente una personalità rilevante del panorama europeo, considerato il suo passato impegno come funzionario dell’UNHCR, di stanza in luoghi come il Mozambico, lo Zimbabwe, l’Egitto e Papua Nuova Guinea.

Il saggio storico, interamente scritto in lingua italiana e arricchito da un significativo corredo fotografico, è incentrato su uno dei più importanti e valorosi ordini cavallereschi della Cristianità sulla quale è fortemente basata l’identità stessa dei maltesi. Un cruccio, quasi un’ossessione, per Frans Sammut – immediatamente identificato come sinonimo di elevato spessore culturale e umano –, che non era nuovo a questo tipo di ricerche: è stato pluripremiato, infatti, a livello internazionale e conosciuto per il suo best seller Il-Gaġġa (La Gabbia) del 1971, giunto già alla sua quinta edizione, che ispirò l’omonimo film dello stesso anno, diretto da Mario Philip Azzopar.

I Giovanniti – La storia dei Cavalieri di Malta” è così un ricco compendio di carattere storico realizzato con uno stile da narratore impeccabile, corredato da sublimi descrizioni di luoghi e personaggi. L’alternarsi di situazioni genera un ritmo armonioso, quasi incalzante, che fa strada a una narrazione mozzafiato: in alcuni momenti – e il capitolo sul Grande Assedio è un esempio calzante – Sammut racconta quel particolare episodio con la penna di un narratore consumato e maturo, che sa sempre come e quando pendere la bilancia a favore dell’esperienza del lettore.

La copertina del libro

La copertina del libro

Invito

Invito

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Momo (nome d'arte) ha realizzato il suo murale in Via On. Pancrazio De Pasquale nel rione di San Giovanni a Giardini Naxos

Il Murale realizzato da Momo

Il Murale realizzato da Momo

BIOGRAFIA: MOMO è un’artista che opera in spazi pubblici con attrezzi di prima mano. I suoi interessi risiedono in un’ampia gamma di tecniche murarie per abbozzare, disegnare e dipingere murali. Nato a San Francisco nel 1974, MOMO ha viaggiato moltissimo, ha vissuto a New York per sei anni e attualmente ha uno studio a New Orleans.

Nel 2008 Rojo ha pubblicato le prima monografia “3AM – 6AM”; nel 2012 Studio Cromie ha pubblicato la seconda, “In 74 Pieces”. Nel 2013 la Galleria May ha ospitato la sue prima installazione “Butt Joints” a New Orleans; Studio Cromie ha prodotto un tour caraibico ed una mostra nel sud d’Italia; e la New York DOT ha commissionato un murale di 200 piedi (50 metri ca.) tra i ponti di Brooklyn e Manhattan a Dumbo, Brooklyn. Nel 2015 MOMO ha creato un enorme murale di 250 piedi (60 metri ca.) per la loggia della John Hancock Tower di Boston, un murale di 250 piedi (60 metri ca.) nel centro di Philadelphia e un murale double-face con cinque storie in vinile stampato a Manhattan, prodotto da Art Production Fund, New York. Nel 2016 lui ed i suoi amici Maya Hayuk, Swoon e Faile hanno inaugurato il nuovo Museo d’Arte Iconoclasta del Millennio a Bruxelles, con installazioni su cinque piani.

  • Da dove trai ispirazione per il tuo lavoro?
  • Viene dalla curiosità, per tutto. Sono interessato alla luce naturale ma tutta la mia opera è astratta, più astratta dell’astratto. Come questo lavoro, che non è una bottiglia deformata. In questa pittura sto facendo in modo che alcuni colori siano particolarmente forti, come se tentassi di esplorare l’ignoto: non si sa come andrà sviluppandosi, qualche volta il muro vince ed io, ora come ora, sono così fiero di questo rosa veramente brutto. Questo murale non ha un nome, di solito non attribuisco mai dei nomi alle mie pitture, forse qualche volta il nome della strada o chissà…
  • Quale tecnica utilizzi?
  • Adesso sto utilizzando del nastro adesivo, muovo il nastro così da poter spostare le linee pittoriche. Inoltre, ascolto i suggerimenti che provengono dalla gente attorno a me. Parto da un bozzetto e poi cambio mentre vado avanti, sono impressioni che fotografo una dopo l’altra finchè non riesco a realizzare una buona composizione, come una canzone. Mi piace questo, adesso sto giocando coi nastri e l’eventuale effetto tridimensionale non è intenzionale. Il movimento della linea pittorica spesso si contraddice con altri movimenti. Altro elemento importante è lo studio del colore, si tratta di un mix tra “intenzione” ed “improvvisazione”, come fa un musicista tra “armonia” ed “improvvisazione”.

Questo muro è abbastanza adatto perché non è molto ruvido: il nastri si attacca e i colori prendono bene. Quando i muri sono troppo ruvidi i colori non prendono bene.

  • Al giorno d’oggi si parla di interventi urbani in termini di risanamento. Cosa rimane nell’attuale arte di strada del suo originario radicalismo?
  • Penso che stai parlando di un qualcosa che richiede una grande indagine giornalistica. Il mio radicalismo sta nel fatto di scoprire le cose e lavorare in nuovi campi, solo dipingere. Gli strumenti del sistema si stanno avvantaggiando di questa opportunità ma nel mio caso io sono solo interessato a dipingere. Ho detto di no a venti festival negli anni scorsi, ed ogni anno lavoro solo con pochi festivals. Non voglio essere coinvolto in questo business. Trascorro la maggior parte del mio tempo per i miei progetti in maniera indipendente.
  • Che ne pensi di Naxos come luogo in cui realizzare interventi urbani d’arte?
  • Non credo si tratti di street art, il mio è semplicemente un murale. Infatti, non uso il termine “street art” da circa otto anni. Per il resto, Naxos è una bellissima città e ci stanno offrendo la massima ospitalità, sono straordinari. La mia prossima tappa sarà ancora in Sicilia, un posto che adoro.
  • Puoi dirci chi sono i tuoi collaboratori?
  • Certo, loro sono Angelo Milano, Dan Bortz e Lynnea Holland-Weiss.
  • Ed il tuo vero nome?
  • No, è un segreto.

Sergio Denaro

 

Le foto di Momo sono del direttore Rosario Messina

Momo a lavoro su un muro di Via On. Pancrazio De Pasquale a Giardini Naxos

Momo a lavoro su un muro di Via On. Pancrazio De Pasquale a Giardini Naxos

L'artista Momo

L’artista Momo

Momo durante la realizzazione della sua opera

Momo durante la realizzazione della sua opera

Il Murales di Momo in via di allestimento

Il Murales di Momo in via di allestimento

2 MOMO

Momo a Giardini Naxos

BIOGRAPHY: MOMO is an artist working in public spaces with homemade tools. His current interests lie with an evolving range of adapted masonry techniques to draft, design, and organize wall murals. Born in San Francisco in 1974, MOMO has travelled most of his life, lived in New York for six years and currently keeps a studio in New Orleans.

In 2008 Rojo published his first monograph “3AM – 6AM”;  in 2012 Studio Cromie published his second, “In 74 Pieces”. In 2013 May Gallery hosted his first immersive installation show “Butt Joints” in New Orleans; Studio Cromie produced a Caribbean painting tour and exhibition in Southern Italy; and the New York DOT commissioned a 200-foot-long mural between the Brooklyn and Manhattan Bridges in Dumbo, Brooklyn. In 2015 MOMO created a 250 ft wide lobby mural for the John Hancock Tower in Boston, a 250 foot tall mural in downtown Philadelphia, and a double-facade 5 story printed vinyl mural in Manhattan, produced by Art Production Fund NY. In 2016 he and friends Maya Hayuk, Swoon, and Faile inaugurated the new Millennium Iconoclast Museum of Art in Brussels, with installations on five floors.

  • Where does your inspiration come from?
  • It comes from curiosity, often from everything. I am interested in natural light but everything is abstract, more abstract than abstract. Like this painting, which is not a curved bottle. In this painting I’m trying to make some colors to deliver some force, like exploring the unknown: you don’t know how it is going to develop, sometimes the wall wins and I am very proud of this ugly ugly pink. This painting hasn’t got a name, I usually never make a name for my paintings, sometimes the name of the street or whatever.

 

  • Which technique do you use most?
  • Many techniques, now I’m using tape, I move the tape and I can move the line usually. Also I listen to what people around me suggests. From a sketch I’m changing as we go, impressions to photograph again and again and develop on top of that, until it is a good composition like a song. I’m interested in that, we are playing with tapes and the 3-D effect is not my intention. The gesture of paintline is something contradictive with other gestures. In fact, with other elements we have other gestures. It is very important the research on the colors, it’s a mixture happening during the creation between “intention” and “improvisation”, like a musician does between “harmony” and “improvisation”.

This wall is good enough because it is not very rough: the tape stitches and the colors stitch well. If the wall is too much rough the colors don’t stitch well.

 

  • Today-an-age we talk about urban actions as regeneration. In today’s street art what remains of its original “radicalism”?
  • I think you are describing something for a big journalism article. My radicalism was only to discover things and work in new areas, just painting. The tools of the system are taking advantage of this opportunity but in my case I’m just interested in painting. I said “no” to twenty festivals every year, every year I work with very few festivals. It’s not my goal to be involved in this business. I spend most of my time in my kinds of projects independently.

 

 

  • What do you think about this place, Naxos, as a site for a urban art action?
  • I don’t think it is street art, it is just a mural. In fact, I don’t use this name for eight years or something. Anyway, Naxos is a beautiful city and they are giving the maximum hospitality, they are really amazing. My next step will be elsewhere in Sicily which I love.
  • Can you tell us the name of your assistants?
  • Of course, they are Angelo Milano, Dan Bortz and Lynnea Holland-Weiss.
  • And your real name?
  • No, it’s a secret.

 

 

 

 

 

 

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Salvatore Taglioni è stato un danseur di fama internazionale, nato a Palermo nel 1789, da genitori ballerini: Carlo e Maria Petracchi. La famiglia, di origine piemontese, si spostava secondo i contratti di lavoro. Il loro figlio maggiore, Filippo, infatti, era nato due anni prima a Milano. Salvatore presto è stato avviato alla danza alla scuola di Napoli e poi a Parigi, dove si è perfezionato alla scuola di Jean-François Coulon, debuttando all’Opéra, nel 1806, insieme alla sorella Luisa.

Dopo le nozze, con la danseuse Adélaïde Perrault, ritornò in Italia dove ebbe prestigiosi incarichi, un po’ in tutta la penisola, ma soprattutto al S. Carlo di Napoli, dove fu nominato maestro di perfezionamento delle Scuole di Ballo, annesse ai Reali Teatri.

Come si ricorda dalla Storia, questi sono anni turbolenti per tutta la Penisola italiana, e Taglioni, formatosi nella Parigi napoleonica, aveva respirato la nuova aria di libertà, presente anche nella Napoli di Gioacchino Murat. Quindi era molto sensibile alle nuove problematiche storico-politiche, che si riflettono nelle sue opere, le quali rientrano a pieno titolo nella letteratura patriottica. Anche col ritorno dei Borbone, continuò a mantenere il suo incarico al Teatro S. Carlo. Dopo i tumulti del 1848, fu condannato alla fucilazione, ma fu ferito gravemente e salvato. Riabilitato, riprese il suo ruolo di ballerino e di maestro. Durante la sua carriera si cimentò anche come coreografo, avendo debuttato in questo settore in occasione de La Fille Mal Gardée, 1814. Molte sue opere s’ispirano ad argomenti storici e/o opere letterarie: Furio Camillo, Romanow, Alcibiade, Bianca di Messina, L’ira di Achille, Marco Visconti, Ettore Fieramosca, I Promessi Sposi, Faust, Il Ritorno di Ulisse, ecc.

Di esse, quella che vorrei portare all’attenzione, è il balletto Ines de Castro del 1831. Ma già nell’aprile del 1827, per il Teatro Alla Scala di Milano, con le scenografie di Alessandro Sanquirico e la musica di Placido Mandanici (un altro siciliano nato a Barcellona Pozzo di Gotto nel 1799), Taglioni aveva messo in scena il balletto: Pietro di Portogallo, ballo storico in cinque atti. Taglioni e Mandanici ebbero una buona collaborazione sino a quando  quest’ultimo si trasferì a Milano nel 1834, pur continuando ad avere rapporti di lavoro col teatro partenopeo. Già nel 1820, sempre a Napoli, Taglioni si era interessato alla storia portoghese con l’opera: I Portoghesi nelle Indie, ossia la conquista di Malacca. Ma a Milano, il suo Pietro di Portogallo fu stroncato, forse da voci malevoli, nonostante gli interpreti di primo piano. Di ciò ci resta un lungo articolo a firma di Gaetano Barbieri e di Giulio Ferrero, riportato nel volume Teatri, Arti e Lettere, del 1827. Ma la stessa opera, col titolo cambiato, Ines de Castro, nome della protagonista, rappresentata al S. Carlo di Napoli nel 1831, interpretata da Teresa Héberlé, ebbe invece uno strepitoso successo, tanto che il giovane sovrano, Ferdinando II, conferì a Taglioni il titolo di “coreografo a vita”. Il soggetto degli infelici amori di Ines e di Pietro di Portogallo, oltre che nell’arte di Tersicore, aveva conquistato il pubblico italiano nelle sue varie espressioni artistiche. La storia di questi sfortunati amanti, che ho avuto già occasione di presentare anche su queste pagine, era già nota e in quel momento Ines era il prototipo dell’eroina romantica lacerata tra la ragion di Stato, l’amore per il principe e per i suoi figli. Dunque, argomento altamente politico, come si è rivelato anche in altri autori che hanno scritto su questo soggetto sino all’Unità d’Italia.

Sulla famiglia Taglioni c’è da dire che è stata una grande famiglia di artisti, non solo nella danza, ma anche nella musica e nel canto. Infatti dei due figli di Salvatore, Luisa ha seguito le orme del padre, mentre il figlio Ferdinando è stato un buon musicista e ci ha lasciato un Corso di Estetica Musicale (1873).  Mentre, il fratello Filippo è considerato l’iniziatore del balletto romantico, in occasione della rappresentazione della Sylphide, 1832 a Napoli, la cui interprete era la propria figlia Maria, una delle più grandi, o forse la più grande, ballerina dell’Ottocento.

                                      Salvatore Statello

Salvatore  Taglioni

Salvatore Taglioni

1xx  Invito

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Taormina – Adriano di Pietro, 28 anni, laureato in geologia triennale, laureando in geofisica, ex alunno dell’Istituto Pugliatti, ai tempi della dirigente, Carla Fortino, sarà il prossimo “turista spaziale” su un volo asiatico a gravità zero, organizzato da “Spaceland Italia”. In queste estreme condizioni effettuerà un esperimento scientifico. Il giovane si troverà a bordo di un aereo che simulerà, appunto, l’assenza di peso. L’appuntamento estremo é previsto a novembre, in partenza dalla Malesia o dalle Hawaii. Ad accompagnarlo sarà il geologo taorminese, Manlio Passalacqua, già selezionato nel 2006, per un’esperienza analoga che si è svolta, invece, a Cape Canaveral Intanto Di Pietro diventerà presto una delle prime guide vulcanologiche del Taorminese e della valle Alcantara. Ha superato, di recente, una rigorosissima selezione per aspirante guida vulcanologia della Regione Sicilia. Il concorso è stato indetto, dopo 15 anni di attesa, dall’assessorato regionale al Turismo. Sono stati oltre cento i candidati, mentre solo 20 i posti a disposizione. Di Pietro ha superato una prova di montagna di circa sei ore molto fisica e tecnica ed un test scritto sulla vita e natura dei vulcani. Il ragazzo è appena rientrato in Sicilia dopo avere trascorso 5 mesi in Islanda per un programma di scambio “Erasmus”.

                               Mauro Romano

Adriano Di Pietro

Adriano Di Pietro

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Gli undici corti a concorso segnano una svolta di qualità per una rassegna che aspira ad avere una dimensione internazionale

Francavilla (Me) – Nato da una esperienza pionieristica di un gruppo di amici della Pro Loco di Francavilla di Sicilia, il Francavilla Film Festival, giunto alla sua terza edizione svoltasi sabato dieci settembre nella bella cornice del cine-teatro comunale “Arturo Ferrara”, ha visto la presentazione di undici cortometraggi ammessi al concorso selezionati da ben quarantaquattro giunti alla organizzazione, come ci spiega brevemente Tonino Orsina, tra i responsabili della manifestazione: “nato come evento locale a carattere turistico, quest’anno siamo ormai inseriti in tutti i circuiti cinematografici e del settore e intendiamo proporre una qualità artistica di rilievo con persino molte partecipazioni internazionali”. La rassegna cinematografica, condotta dal presidente, il prof. Felice Lombardo, si è aperta con la presentazione del cortometraggio non in gara “Sicily” (Sicily.co.uk) di Joe Ricotta, una notevole sorpresa tecnica ed artistica, un vero gesto d’amore nei confronti della nostra terra. A seguire sono stati proiettati i primi sei cortometraggi in gara: “Un cuore dolce nel cappuccino”, “L’ingegnere”, “Amor a Dios”, “Don’t like it”, “Lila”e “Beyond me”. Tra di essi spiccano senza dubbio “Amor a Dios”, di Javier Valenzuela (Spagna), sull’urgente bisogno, oggi come ieri, di una grande misericordia, quella proposta da Padre. E “Lila”, di Carlos Lascano (Spagna), estremamente poetico ed artisticamente impeccabile, con una sceneggiatura che esprime uno sguardo bello e fiducioso nella speranza di poter invertire ciò che è brutto con la sola forza dell’amore.

Nella seconda parte della serata sono stati presentati gli altri cinque corti in gara tra cui spiccano “Giulia”, una buona produzione locale di Carlo Magistro (Alì Terme, ME), con una sceneggiatura che riprende il tema, non più così futuristico, della fedele compagnia dei robots. E “Video”, di Davide Sallucci (Trieste), il cui messaggio dirompente è un ulteriore invito a celebrare la vita e tutto il bello che ci circonda, ben oltre una meschina quotidianità. E ancora “Inbound”, di Angelica Gallo (Francia), una buona realizzazione tecnico-artistica anche se un po’ debole nella parte finale della sceneggiatura e nel messaggio. Molto interessanti i già citati tre stranieri in gara: “Amor a Dios”, “Lila” e “Inbound” di cui infatti ben due classificati al terzo (“Amor a Dios”) e al primo posto (“Lila”). Il secondo posto è andato al corto “A regola d’arte” di Riccardo Di Gerlando (Imperia), sulla tematica dei diversi punti di vista.

Ospite della serata il cantante Francesco Cubito che ha presentato l’ottimo videoclip del suo primo singolo “Un nuovo epilogo”, ambientato nei luoghi dell’antica ferrovia circumetnea, ed ha cantato live il nuovo singolo intitolato “Volo”, un bel brano pop dal groove orecchiabile e un inserto rap gradevole ed azzeccato, con un testo poetico e significativo: un sincero grazie alla natura, unica fonte di vita e di bellezza in grado di contrastare il cinismo e la brutalità imposti dai potenti della terra. Una nuova piacevole sorpresa proposta da un talento in costante evoluzione artistica, sotto la produzione attenta di Pietro Granato e l’arrangiamento dei maestri Franco Cirino, Giuseppe Malatino e del chitarrista Gianfranco Fichera Cogliandro.

Al termine delle operazioni di votazione, sommando la quota riservata alla giuria e quella riservata al pubblico presente in sala, i primi tre classificati sono stati premiati dal sindaco, dott. Lino Monea, con delle targhe  realizzate dall’artista Giuseppe Patanè.

Fuori concorso è stato presentato il corto “Ludovico Carter” realizzato dai ragazzi dell’istituto superiore di Gaggi (ME), un progetto APQ Giovani “Laboratorio Cinema” sotto la regia di Chiara Carmeni. Un tentativo interessante e ben riuscito di coinvolgere i giovani in produzioni cinematografiche originali con l’obiettivo di valorizzare il territorio. Un obiettivo che, come ha ribadito il sindaco al termine della serata, è stato pienamente centrato da coloro che credono in questa manifestazione, verso nuove edizioni sempre più proiettate su orizzonti ampi ed internazionali.

Sergio Denaro

Francesco Cubito

Francesco Cubito

1x foto gruppo

Foto della giuria e dei premiati

Il cantante Francesco Cubito

Il cantante Francesco Cubito

 

 

1° Classificato LILA
2° Classificato A REGOLA D’ARTE
3° Classificato AMOR  A  DIOS
4° Classificato STANZA 8
5° Classificato VIDEO
6° Classificato L’INGEGNERE
7° Classificato UN CUORE DOLCE NEL CAPPUCCINO
8° Classificasto GIULIA
9° Classificato INBOUND
10° Classificato BEYOND ME
11° Classificato DON’T LIKE IT

 

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