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GIARDINI NAXOS (Me) 31 dicembre 2020 – Tra cantieri di recupero di edifici monumentali – come il Castello di Schisò a Naxos, Villa Bosurgi a Isola Bella e il Monastero basiliano di Casalvecchio Siculo – e campagne di scavo aperte al pubblico dove poter seguire “in diretta” il lavoro degli archeologi, l’anno che verrà per il Parco Archeologico Naxos Taormina sarà denso di impegni in tutti i siti. Alcuni nel segno dell’inclusione sociale, come al Teatro Antico di Taormina dove la ristrutturazione dell’edificio ex Semaforo e la realizzazione di nuovi servizi, oltre ad aumentare gli standard qualitativi del sito finalmente commisurati agli imponenti flussi di turisti, apriranno la fruizione del Belvedere anche ai disabili, sinora esclusi dalla visita di quest’area panoramica.

 Archiviato lo storico record 2019 con oltre 1 milione di visitatori (1.033.656) e ingoiato il boccone amaro del 2020 nel segno della pandemia che ha drammaticamente ridotto le presenze del 70%, il Parco Naxos Taormina è già proiettato nel 2021. “Abbiamo in cantiere numerosi interventi – spiega la direttrice, l’archeologa Gabriella Tigano – pensati per valorizzare e migliorare la fruizione dei siti, aprendola in alcuni casi anche a categorie fragili come i disabili. La forzata chiusura di questi mesi non ci ha mai fermato: chi in smart working chi fisicamente nei siti, abbiamo continuato a lavorare tutti e, in linea con la nostra mission di studiosi, conservatori e custodi di beni archeologici e monumentali, principale attrattore turistico e motore economico del comprensorio, abbiamo anche avviato nuovi programmi scientifici di ricerca e restauro, senza trascurare il patrimonio paesaggistico, cornice naturale dei siti”.

 Si parte a gennaio da Naxos, con i primi lavori di recupero delle coperture del Castello Schisò dove in primavera, nel solco assai popolare e graditissimo della cosiddetta “archeologia pubblica”, i visitatori potranno seguire dal vivo gli archeologi alle prese con la campagna di scavo che precede il recupero dell’edificio, futuro Museo archeologico e spazio polifunzionale; cantieri aperti anche per il restauro di tre àncore di ferro, d’epoca romana, provenienti dalla baia di Naxos e destinate alla sezione di archeologia subacquea. All’interno del sito sono previsti alcuni interventi tecnici per perfezionare la fruizione della nuova tribunetta e l’apertura al pubblico della zona demaniale sul mare (Spiaggia dei Greci); mentre una ditta specializzata provvederà a trattare le palme aggredite dal punteruolo rosso, primo intervento di un programma più ambizioso di riqualificazione del patrimonio arboreo, polmone verde della moderna Giardini Naxos.

Interventi di risanamento, restauro e consolidamento interesseranno a Isola Bella alcuni padiglioni della storica Villa Bosurgi: ambienti fortemente esposti, creati all’interno di ingrottamenti e quindi molto danneggiati dalla salsedine. “Lo scopo – spiega la Tigano – è di ampliare i percorsi di visita. Seguirà un progetto di musealizzazione con itinerari inediti e molto ambiti dai visitatori più curiosi di conoscere la storia segreta di questo sito che, dopo il Teatro, è tappa obbligata per chi viene a Taormina”.

 

Al Teatro Antico di Taormina dalla primavera sul Belvedere saranno in funzione undici servizi igienici, che includono anche quelli per i disabili, in aggiunta a quelli già esistenti a valle.  “Un intervento doveroso – sottolinea la Tigano – e soprattutto etico ed inclusivo: oltre ad accrescere il livello qualitativo del sito, garantiamo pari dignità ai diversamente abili, categoria sinora purtroppo esclusa dalla zona più panoramica del sito archeologico allineandoci alle nuove normative nazionali (Mibact) e internazionali”.

Sempre sul Belvedere in arrivo nello storico edificio “Ex Semaforo” la piccola caffetteria dedicata ai soli visitatori, per una pausa di ristoro dal lungo percorso di visita del complesso monumentale. In programma anche mostre di arte contemporanea sia nel giardino del Teatro che a Palazzo Ciampoli dove a seguire sarà allestita anche una esposizione di reperti archeologici dell’antica Tauromenium. A Casalvecchio Siculo sono già in corso alcuni interventi di manutenzione straordinaria, elaborati dai tecnici del Parco e propedeutici alla musealizzazione, nel Monastero annesso alla basilica dei SS. Pietro e Paolo. Mentre a Francavilla di Sicilia, dove a fine ottobre è stato inaugurato il museo archeologico M.A.FRA, il Parco Naxos Taormina sta progettando una sala didattica con postazioni multimediali per giochi interattivi e quiz a tema archeologico dedicati ai piccoli visitatori e alle scolaresche.

 

 

Parco Archeologico Naxos – Taormina

Il Parco archeologico, oggi denominato di Naxos–Taormina è stato istituito nel 2007 e gode di autonomia scientifica, di ricerca e organizzativa, amministrativa e finanziaria. Dal 2013 il Parco ha la gestione di alcuni tra i più importanti siti monumentali e paesaggistici della provincia di Messina: il Museo e l’area archeologica di Naxos; il Teatro Antico e l’Odèon di Taormina; Villa Caronia (sede direzionale del Parco); il Museo naturalistico di Isolabella, le aree archeologiche di Francavilla e il M.A.FRA il nuovo museo archeologico della città, inaugurato nell’ottobre 2020. Dal 2019 sono gestiti dal Parco, Palazzo Ciampoli (Taormina), il Monastero e la Chiesa Basiliana dei Santi Pietro e Paolo (Casalvecchio Siculo) e si attesta all’Ente anche Castel Tauro. Dal giugno 2019 il Parco è diretto dall’archeologa Gabriella Tigano. Fra i grandi eventi gestiti dal Parco e che hanno visto protagonista il Teatro Antico di Taormina – secondo sito più visitato in Sicilia dopo la Valle dei Templi – figurano il G7 nel maggio 2017 e la visita del Dalai Lama nel settembre dello stesso anno. Nel corso del 2019 i siti del Parco Naxos Taormina hanno toccato per la prima volta lo storico record di 1.033.656 visitatori (esclusi gli oltre 150.000 spettatori degli eventi serali nel Teatro Antico di Taormina nel periodo tra giugno e settembre).

Da sx Gabriella Tigano con Maria Costanza Lentini

Da sx Gabriella Tigano con Maria Costanza Lentini (ph. Melamedia)

5 reperti (ph. Melamedia)

5 reperti (ph. Melamedia)

ISOLA BELLA, una terrazza di Villa Bosurgi mimetizzata nella roccia

ISOLA BELLA, una terrazza di Villa Bosurgi mimetizzata nella roccia

Il teatro Greco di Taormina

Il teatro Greco di Taormina

Segnaletica Castello Schisò

Segnaletica Castello Schisò

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Da Palazzo Duchi di Santo Stefano di Taormina l’associazione “Articolo 9. Siciliani per cultura” ha lanciato proposte, idee e sfide sul futuro del turismo culturale. Vera Greco: «Il Parco Archeologico di Naxos-Taormina deve fungere non solo da attrattore ma anche da veicolatore verso l’intero territorio»

 

Taormina (Me) –  L’anno europeo del patrimonio culturale è iniziato con il convegno “Sicilia Grand Tour. Viaggiatori, turisti, cittadini consapevoli organizzato da “Articolo 9. Siciliani per cultura” a Palazzo Duchi d Santo Stefano di Taormina. Una riflessione sulle potenzialità della Sicilia, con particolare riferimento ai beni culturali materiali e immateriali, su cui costruire una nuova idea di viaggio definendo moderne strategie di accoglienza e ospitalità. Tra i protagonisti del convegno anche il Parco Archeologico di Naxos-Taormina. L’arch. Vera Greco ha relazionato su “Il Parco archeologico autonomo come meta di viaggio” portando la sua personale esperienza come direttore del Parco Archeologico di Naxos-Taormina che da sette mesi ha raggiunto l’autonomia finanziaria.

Cosa spingeva Otto Geleng, Wilhelm von Gloeden e i viaggiatori del Grand Tour a soggiornare anche per lunghi periodi di tempo a Taormina? Da questa domanda parte la riflessione del direttore del Parco Archeologico di Naxos-Taormina, Vera Greco, sulle strategie da mettere in campo per rilanciare un nuovo viaggio culturale in Sicilia. «Leggendo i loro appunti di viaggio, e conoscendo più da vicino il territorio – afferma Vera Greco – mi sono resa conto che il paesaggio, unico al mondo, insieme alle risorse culturali materiali e immateriali, costituiscono l’anima dei luoghi, la potenza attrattiva su cui bisogna scommettere se si vuole contrastare il turismo di massa». Ed il Teatro Antico di Taormina con i suoi 700 mila visitatori rappresenta il luogo simbolo di questa tipologia di turismo mordi e fuggi. «Il nostro sforzo – sottolinea il direttore del Parco - è orientato a far diventare il Teatro Antico, insieme ad Isola Bella, Villa Caronia, gli scavi archeologici di Naxos e Francavilla di Sicilia, non solo una forza in grado di attrarre visitatori ma un veicolo per far conoscere e riscoprire l’intero territorio. La vision del Parco Archeologico di Taormina mira a comprendere e identificare i luoghi, scoprirne caratteristiche e potenzialità, e farne una filigrana su cui poi ricamare azioni di crescita e sviluppo che devono essere però condivisi con tutti gli altri attori del territorio». In questa direzione il Parco ha mosso i primi passi, con risultati positivi, in occasione del G7 di Taormina quando, insieme ad enti ed istituzioni locali e nazionali, ha realizzato gli interventi di riqualificazione del Teatro Antico e partecipato ad una serie di iniziative di promozione delle eccellenze dell’isola. «Adesso il Parco ha anche sottoscrittocontinua il direttore del Parco Archeologico di Naxos Taormina -un accordo con Federalberghi Taormina, Giardini Naxos e Riviera Jonica Messina proprio per creare delle occasioni in grado di attrarre turisti consapevoli verso un territorio dalle enormi potenzialità».

Il movimento “Articolo 9. Siciliani per cultura”, dopo la presentazione ufficiale di Siracusa il 9 dicembre scorso, ha scelto Taormina, meta del Grand Tour e capitale del turismo siciliano, per lanciare proposte, idee e sfide sul futuro del turismo nell’isola che abbia come centralità la rinascita culturale e il ripristino della Bellezza. «Noi riteniamo che sia indispensabilesi legge nel manifesto per la Rigenerazione della Sicilia” di Articolo 9 – la rigenerazione culturale, per valorizzare al meglio il nostro enorme patrimonio materiale e immateriale che, con ben 10 siti inseriti nella W.h.l. Unesco, rappresenta la più grande concentrazione di patrimonio del pianeta». Su questa consapevolezza condivisa si sono susseguiti gli interventi di studiosi ed esperti molti dei quali facenti parte della stessa associazione “Articolo 9. Siciliani per la cultura”.

Dopo i saluti istituzionali degli assessori alla Cultura e al Turismo del comune di Taormina, Pina Raneri e Salvo Cilona, ad introdurre e moderare i lavori è stata Fulvia Toscano. Il primo intervento a cura di Filippo Grasso, docente di Analisi di Mercato nel corso di laurea in Scienze del Turismo all’Università di Messina ed esperto del sindaco di Montalbano Elicona, ha voluto porre l’attenzione sui “Sistemi turistici e distretti culturali”. «Per iniziare a fare un discorso sul turismo – spiega il prof. Grasso -dobbiamo avere come obiettivo una destinazione unica che è la Sicilia. Non ci dovrebbero essere comuni o territori in competizione tra loro, ma una cooperazione che promuova la terra di Sicilia con i suoi beni materiali e immateriali, le sue attività e le sue eccellenze. Fare sistema, mettere in atto percorsi condivisi, è il primo passo per garantire un’offerta turistica integrata durante tutto l’anno. La sfida che proviene dai mercati esteri ci pone davanti alla responsabilità di far tornare i viaggiatori nei luoghi che hanno visitato. E per vincere questa sfida un ruolo importante è ricoperto ancora oggi dagli operatori del territorio, di chi si occupa del settore dell’accoglienza e dell’ospitalità, ma anche dalle Pro Loco e dalle guide turistiche».

 «Il mare non è solo contenitore di natura ma anche di cultura – afferma Sebastiano Tusa, sopraintendete del Mare, nel suo intervento “Il Viaggio e i Parchi Archeologici subacquei” – E il mare della Sicilia, l’isola al centro del Mediterraneo, raccoglie testimonianze di quelle che erano e sono ancora oggi le rotte marinare. Visitare i relitti, i porti sommersi, le peschiere non è solo un’aggiunta all’offerta turistica, ma permette di far comprendere il ruolo marinaro, politico e culturale che la Sicilia ha svolto nei secoli». Daniele Tranchida, docente dell’Università di Messina” che ha relazionato su “Circuiti regionali teatrali ed artistici”: «L’arte e il teatro –afferma- sono connaturati al carattere stesso della Sicilia, basti pensare all’esperienza classica dei teatri di pietra. Oggi non è più possibile continuare a parcellizzare gli interventi o a considerare distanti i vari segmenti culturali, bisogna orientarsi verso iniziative culturali che mattano insieme le diverse forme di arte come le esposizioni di arte contemporanea o le rassegne cinematografiche nei teatri antichi». L’intervento di Daniele Tranchida è stato seguito da quello della dott.ssa Delia Accetta che ha approfondito i “Servizi per il Teatro” soffermandosi sulla gestione del bene culturale, la valorizzazione, la promozione e la fruizione. «Anche il prezioso patrimonio immateriale della Sicilia- sottolinea il docente di antropologia all’Università di Palermo, Ignazio Buttitta - tra cui rientrano a pieno titolo i riti e le feste religione, richiede forme innovative di valorizzazione ma che siano attente alla salvaguardia delle comunità e dei sentimenti delle comunità». Franz Riccobono, ha lanciato la proposta di un Museo del Grand Tour a Messina e Andrea Cerra ha, invece, approfondito i circuiti letterari legati alla Sicilia.

Tutti gli interventi hanno passato in rassegna aspetti e problematiche diverse dei nuovi scenario del turismo culturale, puntando l’attenzione, soprattutto, sulla necessità di riconquistare una dimensione che è quella dei viaggiatori più che dei turisti, dei sognatori più che di consumatori, pronti a guardare la Sicilia con nuovi occhi. A chiudere i lavori, Fabio Granata, uno dei fondatori di “Articolo 9. Siciliani per cultura”, che nel suo intervento ha proposto di rilanciare un Grand Tour della Sicilia per nuovi viaggiatori. «Un progetto che faccia della più grande stratificazione storico-culturale del pianeta, che è la Sicilia, la base di una maggiore consapevolezza dei siciliani per declinare un turismo non di massa ma più attento ai luoghi dell’anima. Delle strategie e dei percorsi che sappiano tutelare e custodire ma anche raccontare e far conoscere il prezioso patrimonio dell’isola».

Grande partecipazione ed interesse per gli argomenti e i temi trattati nell’incontro promosso da “Articolo 9. Siciliani per cultura” e patrocinato dal comune di Taormina. Oltre a numerosi tour operator e agenti di viaggio della provincia di Messina erano presenti Carmelo Magaraci, assessore al Turismo di Francavilla di Sicilia; Filippo Cadili, assessore al Turismo di Basicò; Cono Catrini, direttore dei servizi turistici regionali di Messina e provincia; Santi Gentile, vicepresidente regionale dell’Unione Nazionale Pro Loco d’Italia; Peppe DE Caro, responsabile del Cammini siciliani “Trasversale Sicula”, Domenico Interdonato, responsabile regionale dell’Unione Cattolica stampa italiana;  Nino Strano, già senatore Pdl e assessore regionale; Giuliana Colavecchio, presidente della Fondazione Mazzullo.

L'intervento della direttrice del Parco  Archeologico di Naxos

L’intervento della direttrice del Parco Archeologico di Naxos

La sala gremita di pubblico

La sala gremita di pubblico

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