Una serie di scioperi, fissati tutti i venerdì, che crescono un po’ ovunque tanto da essere diventati un vero e proprio movimento globale: Fridays For Future è il loro slogan, ma la protesta in questi giorni è andata ben oltre gli hashtag confinati sui social network.
Nati sulla scia della protesta di Greta Thunberg, la quindicenne svedese che per sensibilizzare il proprio governo dal 20 agosto ha manifestato ogni venerdì di fronte al Riksdag, il parlamento svedese, ad oggi contano migliaia di attivisti che emulano i suoi flash mob in tutto il mondo, anche il Italia.
Anche la Sicilia partecipa alla protesta. Il Forum siciliano dei movimenti per l’Acqua ed i Beni Comuni sostiene e partecipa alle mobilitazioni Fridays For Future, lo sciopero globale per il clima che vede coinvolti 135 Paesi e che anche in Sicilia gli studenti stanno organizzando in molte piazze per rivendicare una nuova giustizia climatica ed futuro sostenibile.
Da anni ci battiamo a livello regionale per invertire la rotta sulle politiche ambientali, che a tre anni dagli accordi di Parigi sul clima stentano a partire e dare risposte concrete al disastro climatico incombente. Politiche che anziché continuare a favorire le lobby delle energie fossili, dei signori delle discariche, dei padroni delle risorse naturali, a partire dall’Acqua per fare profitto, puntino con decisione sulle rinnovabili, sulla conversione ecologica dell’economia e dei consumi e sull’economia circolare.
Misure non più rinviabili, come ci ricordano i giovani di tutto il mondo, che rappresenterebbero oltre che la salvezza del pianeta e del nostro territorio una straordinaria occasione di crescita economica e sociale, di salvaguardia dell’ambiente e della salute, di rilancio dell’economia di prossimità.
Gli studenti chiedono una transizione socialmente giusta che passa, come abbiamo sempre detto, dalla democratizzazione e socializzazione delle risorse. Regione e Comuni possono e devono far molto in questa direzione, ed hanno tutti gli strumenti per avviare questa rivoluzione sostenibile. Ci aspettiamo che il nuovo piano energetico regionale vada in questa direzione e che il patto dei sindaci sugli obbiettivi 2030 diventi un vero strumento di trasformazione ecologica del nostro territorio.

