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Il 20 luglio a Palazzo Vigo di Torre Archirafi, Riposto, inaugura la Mostra di foto “Bangladesh, un viaggio indietro nel tempo” di Saro Di Bartolo

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Il 20 luglio a Palazzo Vigo di Torre Archirafi, Riposto, inaugura la Mostra di foto “Bangladesh, un viaggio indietro nel tempo” di Saro Di Bartolo che si svolgerà dal 20 1l 27 luglio.

Questa raccolta di 26 immagini in grande formato si presenta quale un omaggio al Bangladesh.
E’ stata esposta in diverse sedi, tra cui: il Circuito OFF di Lucca, dove l’autore è stato invitato quale Ospite d’Onore Italiano; presso la Galleria della Biblioteca Comunale di Riccione e La Galleria della Federazione Italiana di Arte Fotografica di Augusta.
Saro Di Bartolo è il primo fotografo straniero a pubblicare un reportage su “Enthusiast Photographers Magazine”, prima rivista fotografica internazionale in inglese del Bangladesh.

La mostra si propone di rendere omaggio ad una terra molto speciale ed al suo meraviglioso popolo. Per molti aspetti, il Bangladesh è un paese antico, una nazione che vive tra tradizioni del passato e modernità.
E’ proprio tale stato di transizione, caratterizzato da un perpetua fedeltà verso le antiche usanze ed una grande spinta verso lo sviluppo, a fare si che il paese possa offrire opportunità di visita e di fotografia che non sarebbero altrimenti possibili.
In certi momenti sembra di essere stati condotti nel passato. In qualsiasi direzione si guarda, ciò che gli occhi narrano accredita la percezione di un viaggio indietro nel tempo.

Facendo un confronto con India, Myanmar e Vietnam, nazioni limitrofi, la vita in Bangladesh è visibilmente più dura. Il paese è meno sviluppato degli stati vicini, ma non meno dinamico e desiderio di progredire. Condizione che però non va a discapito del calore umano e senso dell’ospitalità del suo popolo, percepibili nonostante la barriera linguistica. Si è infatti sempre accolti da sorrisi e modi gentili e mai ci si sente non voluti, né si è oggetto di alcuna forma di ostilità.

Vivere il Bangladesh è un’esperienza veramente “forte” sotto molti punti di vista, pure per chi sa essere spartano ed è in grado di affrontare e superare le eventuali mancanze di comfort. In altre parole, un viaggio ricchissimo di intense emozioni ed opportunità fotografiche, ma a tratti non privo di “imprevisti non prevedibili”.

Bisogna essere estremamente flessibili e pronti a tutto. Non è facile adattarsi alla loro “guida creativa” ed incredibili sono il chiasso e lo smog diffuso. I profumi e sapori degli alimenti differiscono molto dai nostri, ma riservano sorprese sorprendenti.

Un tour del Bangladesh si rivela una esperienza assai intensa e che non si dimentica, specialmente se si è spinti da motivazioni davvero sentite, quale può essere, nel caso specifico, una profonda passione per la fotografia.

A prevalere infatti prepotentemente su tutto sono le immagini scattate, che diventano l’energia propellente del viaggio.

La locandina della mostra

La locandina della mostra

“INTRODUZIONE ALLA MOSTRA  “BANGLADESH, un viaggio indietro nel tempo”.

Si è trattato di un viaggio caratterizzato da un itinerario organizzato appositamente per realizzare un reportage, elaborato tenendo conto appunto dell’esigenza di visitare luoghi adatti a scattare fotografie idonee a documentare la vita quotidiana. Paese ancora non fortemente turistico, il percorso è stato studiato a lungo ed attentamente prima della partenza e sono state escluse volutamente le mete dove si recano prevalentemente i viaggiatori che lo visitano. E’ stata un’esperienza veramente “forte” sotto molti punti di vista. Giorni ricchi di intense emozioni viaggiando in auto, Ape, risciò, treno e autobus, muovendosi in varie direzioni e coprendo distanze a volte molto lunghe. Oltre ovviamente a Dhaka, il punto base e dove più volte si è fatto ritorno, molti i luoghi visitati. Le località principali fotografate sono state: Chittagong, Rangamati, Kaptai Lake, Banderban, Asham Boshati, Ruma, Cox’s Bazar, Maheshkhali Island, Barisal, Bhola, Banaripara, Bagerhat, Korali, Khulna, Birishiri, Durgapur, Sonargaon, Meghna River, Panam City Ruins, Gopaldi, Jamdhani, Dhamrai, Keraniganj. Il viaggio è stato a tratti disagevole e pieno di “imprevisti non prevedibili”, ma non per questo meno gratificante …anzi. La fotografia si è dimostrata un’energia propellente ed in certi momenti si è vissuta la sensazione di essere stati condotti nel passato.  Per quanto riguarda i contatti umani e le opportunità di fotografia coinvolte, ogni luogo ha avuto tanto da offrire. Un aspetto del paese che colpisce molto è il calore umano ed il senso dell’ospitalità, percepibili nonostante la barriera linguistica. Ovunque si è sempre accolti da sorrisi e modi gentili. Mai ci si sente non voluti, né mai si subisce alcuna forma di ostilità.

Una delle foto del reportage

Una delle foto del reportage

Una delle foto della collezione

Una delle foto della collezione

Una delle foto del reportage

Una delle foto del reportage

Una delle foto

Una delle foto

Una foto della collezione

Una foto della collezione

PRESENTAZIONE DELL’AUTORE
SARO DI BARTOLO

 

Fin da giovane Saro Di Bartolo coltiva lo studio della fotografia e dal 1969 se ne occupa pure professionalmente. Collabora con studi di advertising, editori e tour operator.

Appassionato di storia, arte e costumi dei popoli, ha viaggiato a lungo, realizzando reportage in varie regioni del mondo. Raccolte da cui sono scaturiti splendidi video, oggi presenti su Youtube.
Dagli anni ottanta si occupa di internet e prodotti multimediali. Ambiti in cui ha ottenuto prestigiosi riconoscimenti.

Suoi articoli ed immagini sono apparsi su varie pubblicazioni.
Tra tali presenze: Airone, BBC History Italia, Bell’Italia, Capital, Crescita Turismo, Dove, Gazzetta dello Sport, Geo Travel Magazine, Hemispheres, I Viaggi, il Resto del Carlino, La Maison/Lifestyle, la Repubblica, Max, Motosprint, Nautica, Qui Touring.

E’ autore di oltre 30 mostre, personali e collettive, tra l’altro insieme a celebrità internazionali quali Mike Goldwater e Tim Fitzharris.

Tra le più recenti ed importanti:
– “Bangladesh”,
Autore Ospite d’Onore al “Circuito OFF Lucca 2018”,
Galleria della Biblioteca del Comune di Riccione,
Galleria “Fotoperpassione”, Giarre, Catania
Galleria FIAF – Federazione Italiana Arte Fotografica – di Augusta
Palazzo Vigo, Torre Archirafi, Riposto

–  “Vietnam, un Paese da Scoprire”, Torino

  • “Futurist Photopaintings”, Morciano di Romagna“
    Municipio di Riccione, in occasione del Giro d’Italia
  • “Cortona on the Move Festival”
  • ”Fatto Quotidiano Festival, Marina di Pietrasanta”, selezionato da Oliviero Toscani
  • ”Il Racconto di Rimini”, “Teatro degli Atti”, Rimini
  • “Splash – Water for Life”, “Emporio 31″, Milano
  • “Rocce e Granelli”, Repubblica di San Marino
  • “Il Bello Fa Bene”, Archiginnasio di Bologna, con collocazione permanente delle foto negli ospedali della città
  • “Paesaggi Dal Mondo”, Fiera di Rimini
  • “Namibia, Ultima Frontiera del Capricorno”, Mondo Natura, Rimini
  • “Torre delle Ore – Fotografia, Poesia e Musica”, con Mario Luzi e Luciano Sampaoli, Longiano
  • “Lo Sguardo della Prua”, Salone Nautico di Rimini – Regata 550×2, Porto Santa Margherita
  • “Dal Mar Nero al Mar Rosso”, Rimini – Sant’Agata Feltria

“ “Continente Anatolia”, Comune di Riccione

 

Tra le molte realizzazioni editoriali:

  • “Giò Pomodoro – Ornamenti 1954-95″, alla Biennale di Venezia ed al “Fashion Institute of Technology Museum” di New York
  • “Magiche Trasparenze, Le Vetrate Antiche”, Sansepolcro
  • La collana “Guide ai 7 Musei della Provincia di Rimini”
  • “Tesori d’Arte e di Fede”, Regione Emilia Romagna
  • Le opere monumentali “I Colossei nel Mondo” e “Theatra”
  • “Musei in Emilia Romagna”, Istituto Beni Culturali, Bologna
  • “Urbino ed Altre Meraviglie”, Comune di Urbino
  • “Zagami Escultura”, Caracas, Venezuela

 

Tra i prestigiosi riconoscimenti:

  • 1° Premio assoluto, “International Travel Photography Grand Prize” della United Airlines su 15.000 fotografi da tutto il mondo
  • RAI3 gli dedica uno spazio apposito, presentando le sue foto nel corso del programma “Mediterraneo”

– Vince il concorso Lonely Planet “Mondo Passione Senza Fine”, tra 3.000 partecipanti

  • 1° Premio al 12° Festival Internazionale del Film e Cd-Rom Turistico di Varese, cui partecipano 26 paesi
  • Premio Speciale per l’Ambiente del Ministero del Turismo della Turchia
  • “Posidone, Rassegna Mediterranea di Cultura ed Ambiente”, Premio Cultura-Fotografia, WWF
  • Vincitore a Catania del “44° Garofano d’Argento”
  • Vincitore del 1° Premio “100 Città d’Arte d’Italia” a Ferrara, col Cd-Rom “Musei e Collezioni in Emilia Romagna”
  • Prescelto a Los Angeles, insieme ai migliori fotografi naturalistici del mondo, per il prestigioso “Inner Reflections Calendar”
  • Presente nel “Centro per la Fotografia della Repubblica di San Marino”
  • Fotografo ospite d’onore 2019 al Festival Nazionale di Fotografia UCOP di Roseto degli Abruzzi

–  Primo fotografo straniero a pubblicare un reportage su “Enthusiast    Photographers Magazine”, prima rivista fotografica internazionale in inglese del Bangladesh.

 

 

“Saro Di Bartolo è un meticoloso cultore del particolare, le sue immagini si distinguono per il valore compositivo, lo scrupolo nella ricerca dell’inquadratura migliore, la cura sottile di ogni dettaglio. 

Nel corso dei suoi reportage ha raccolto un ricco patrimonio di immagini: frutto di intuizione e sensibilità, diligenza estetica e dominio sugli strumenti tecnici. Foto che spiccano per l’estrema ricerca di un rigore formale assoluto. Quando la fotografia raggiunge tali livelli diventa pura espressione artistica. Andare alla ricerca in ogni immagine della simmetria, dell’armonia e della poesia presenti nel mondo circostante è per lui una necessità essenziale”.

– da una presentazione di Pino Parini, Docente di Psicologia della Figurazione presso l’ISIA – Istituto Superiore per le Industrie Artistiche, Università di Urbino.

“Il cosmo che ci ruota intorno è un continuo e irrefrenabile mescolarsi di curve e rette che si affiancano, corrono insieme parallele, si separano, imbizzarriscono, si intersecano, si scompongono e si ricompongono, creando così accostamenti e melodie, ombre e contrasti di colore. Bisogna fermarsi, aspettare, spesso con infinita pazienza, e catturarle nel punto giusto al momento giusto, né una frazione di secondo prima, né una dopo. E’ così che tento di “dipingere con la luce” qualche verso di poesia …un tempo sulla pellicola, oggi sul sensore”.

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