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Lutto nel mondo dell’editoria mondiale: il coronavirus ha ucciso lo scrittore cileno Luis Sepulveda

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Luis Sepulveda

Luis Sepulveda

Articolo del dott. Rosario Messina

 

Grave lutto nel mondo dell’editoria mondiale. È morto il 16 aprile all’età di 70 anni per coronavirus lo scrittore, sceneggiatore e regista cileno Luis Sepulveda. E’ deceduto in Spagna dove era stato ricoverato il 29 febbraio nel reparto malattie infettive dell’Ospedale dell’Università centrale delle Asturie (Huca) a Oviedo, a causa di una polmonite. Si era sentito male il 25 febbraio, due giorni dopo essere tornato da un viaggio a Povoa de Varzim, nel Nord del Portogallo, dove si era recato per un festival letterario. Dopo la diagnosi era stato trasferito all’Huca con la moglie, la poetessa Carmen Yanez, anche lei con sintomi da coronavirus.

Luis Sepulveda è stato uno scrittore di fama mondiale molto apprezzato. Ricordiamo alcuni suoi famosi romanzi:  “Il Potere dei sogni”, “Cronache dal cono Sud”, “Patagonia Express” e soprattutto la  “Storia di una gabbianella e del gatto che le insegnò a volare”, che è stato un successo mondiale.

In Italia, lo ricordiamo, la fiaba di Luis Sepulveda, ispirò il lungometraggio “La gabbianella e il gatto” di Enzo D’Alò che fu presentato nel 1998 alla Mostra del Cinema di Venezia. In quell’occasione intervennero alla presentazione del cartoon il regista Enzo D’Alò, la produttrice Rita Cecchi Gori, l’autore della fiaba edita da Salani, Luis Sepúlveda, pure lui voce di uno dei personaggi (il Poeta), e il compositore della colonna sonora, David Rhodes, chitarrista e arrangiatore di Peter Gabriel. Il Cartoon italiano fu un grande successo e, nel 2019, dopo venti anni dalla prima uscita è tornato nelle sale cinematografiche italiane.

Altri titoli famosi hanno segnato la carriera di scrittore di Sepulveda. Sulla scia del successo della favole della gabbianella, ne arrivarono altri come “Storia di un gatto e del topo che diventò suo amico”, “Storia di una lumaca che scoprì l’importanza della lentezza”, “Storia di un cane che insegnò a un bambino la fedeltà”, e da ultimo nel 2018 “Storia di una balena bianca raccontata da lei stessa”.

Raccontare della vita dello scrittore cileno è come leggere un romanzo d’avventura poiché Luis Sepulveda è stato non solo scrittore ma anche guerrigliero, ecologista, esule politico, reporter, viaggiatore vicino ai popoli nelle zone più remote del pianeta. Era nato il 4 ottobre 1949 a Ovalle, in Cile, a 15 anni aderisce alla Gioventù comunista, punto di partenza di una militanza politica – contro tutte le dittature degli anni ’70 – e in difesa dell’ambiente, due temi centrali nella sua vita che caratterizzarono i suoi racconti impregnati di profonda umanità e di tanta speranza. Sin da giovane iniziò a scrivere per il quotidiano “Clarìn” e, a soli 20 anni, per il suo primo libro di racconti “Crònicas de Pedro Nadie” ricevette il Premio Casa de las Americas con una borsa di studio per corsi di drammaturgia presso l’Università Lomonosov di Mosca. Successivamente in rotta con la Gioventù comunista entra nelle file dell’Esercito di liberazione nazionale in Bolivia.

Di ritorno in patria, si diploma come regista teatrale, allestisce spettacoli, scrive racconti, fa il giornalista radiofonico e dirige una cooperativa agricola. Dopo l’adesione al Partito socialista entra nella guardia personale del presidente Salvador Allende e prosegue lo studio approfondito dei maggiori pensatori di sinistra.

In seguito al colpo di stato del generale Augusto Pinochet nel 1973, Sepulveda viene arrestato due volte e in carcere, per due anni e mezzo, subisce torture. Per 7 mesi è tenuto prigioniero in una cella piccola e angusta. Successivamente, grazie ad una lunga campagna di Amnesty International ottenne ottiene la liberazione, ma è costretto all’esilio per 8 anni. Si reca in Brasile, in Paraguay, in Ecuador dove riprende la sua attivita’ di drammaturgo. Nel contempo, collabora con l’Unesco per studiare l’impatto dell’Occidente sulla popolazione indios Shuar.

Da questa esperienza di vita con i nativi in Amazzonia verrà fuori nel 1989 “Il vecchio che leggeva romanzi d’amore” dedicato a Chico Mendes  (sindacalista, politico e ambientalista brasiliano assassinato il 22 dicembre 1988 da due rancheros) che gli porterà la notorietà internazionale, tradotto in 35 lingue e adattato per il grande schermo nel 2001.

La notizia della sua morte a causa del contagio da coronavirus ci ha rattristato parecchio. Ha lasciato dentro di noi un vuoto di tristezza incolmabile perché non leggeremo più altre fantastiche fiabe.

Tutta la redazione si associa al dolore della famiglia e di tutti i fedeli lettori per la perdita di questo grande genio talentuoso, incommensurabile affabulatore ed abile scrittore.

Siamo certi che in questo momento è in cielo circondato da tutti i personaggi che hanno animato le bellissime storie raccontate da questo inguaribile, straordinario cantastorie.  R.I.P.

                                     ROSARIO MESSINA

Luis Sepulveda

Luis Sepulveda

Alcuni dei suoi libri

Alcuni dei suoi libri

La recensione della Gabbianella ed il Gatto

La recensione della Gabbianella ed il Gatto

Luis Sepulveda

Luis Sepulveda

Il Cartoon La Gabbianella e il Gatto

Il Cartoon La Gabbianella e il Gatto

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