GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Visconti, Langella e Ass. Talio

La presentazione del libro a Giardini Naxos: Visconti, Langella e Ass. Talio

 Giardini Naxos – Il 13 aprile presso la Biblioteca “Lorino Mangano” di Giardini Naxos vi è stata la presentazione del nuovo  libro del prof. Elviro Langella già docente del Liceo Scientifico “C. Caminiti” e già assessore alla Cultura del Comune di Giardini Naxos. Il testo pubblicato, in italiano e in spagnolo, corredato da 100 tavole illustrative a colori si intitola “Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio de la Caritad di Cartagena” . La prefazione  è del dott. Domenico Macaluso, Ispettore Onorario dei Beni Culturali dell’Assessorato della Regione  Siciliana.

L’evento culturale, a cura del dott. Sergio Visconti (VicePresidente Adulti) della Presidenza Diocesana dell’Azione Cattolica di Messina,  è stato inserito nel progetto intitolato 2022 – 2023 Giardini Naxos, Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio in Sogno dedicato al trecentenario dell’arrivo a Cartagena, da Napoli, della “Virgen de la Caridad dell’artista Carmine Lantriceni. Il libro è stato pubblicato ad un anno dalla trasposizione del “Cristo Morto realizzato dallo stesso Lantriceni in occasione delle celebrazioni di “Procida, capitale della Cultura”; arrivo celebrato di recente anche in Spagna. Ricco il programma di eventi spalmati per l’intero arco dell’anno in corso, in vista delle celebrazioni dell’imminente trecentenario della “Virgen de la Caridad”, giunta al porto di Cartagena nel 1723 da Napoli, commissionata ai nostri artisti su incarico del Santo e Reale Ospedale della Carità.

Il Sindaco D.a Noelia Arroyo ai piedi della Virgin de la Caritad nella Basilica della Patrona di Cartagena

Il Sindaco D.a Noelia Arroyo ai piedi della Virgen de la Caridad nella Basilica della Patrona di Cartagena

 

IL PROF. LANGELLA OSPITE DELLE FESTIVITA’  DI CARTAGENA

Cartagena (Spagna)- Qualche giorno dopo la presentazione del libro a Giardini Naxos, il prof. Langella è partito per la Spagna dove ha avuto la fortuna di visitare la Basílica de la Virgen de la Caridad di  – Cartagena non solo per ammirare per la prima volta dal vivo questa straordinaria immagine della Pietà, alla quale ha reso il personale omaggio col suo recente libro, ma anche per partecipare alle celebrazioni religiose in onore della Patrona.

            Come ha raccontato Langella al suo ritorno dalla Spagna:migliaia di persone sono scese in piazza domenica 23 aprile per partecipare e sostenere la straordinaria processione della Santa Patrona al Molo Alfonso XII, dove si è svolta una solenne Eucaristia sotto un sole cocente. Un organizzatissimo servizio d’ordine e di vigilanza nonché l’attiva assistenza della Cruz Roja, ha consentito la gestione di un così articolato evento decisamente epocale. Alle migliaia di partecipanti è stata garantita la distribuzione di acqua per mitigare i 26 gradi incombenti ed evitare svenimenti.

            Assieme al rettore della Basílica de la Caridad Francisco MONTESINOS, al vicario, José Abellán, oltre ad altri sacerdoti della città concelebranti, il Vescovo Mons. José Manuel LORCA PLANES ha rivolto alla Vergine una richiesta che ci riporta inevitabilmente ad un’emergenza oramai di dilagante portata planetaria: “Facci dono della pioggia”, ricordando la siccità che ha colpito i campi della Mursia e buona parte del Paese.

Il Vescovo Mons. Josè Manuel Lorca Planes e il Sindaco D.a Noelia Arroyo durante le celebrazioni del trecentenario dell'arrivo della Patrona di Cartagena da Napoli

La Cattedrale di Cartagena gremita di fedeli ed autorità

Cartagena POST 11

Il Vescovo Mons. Josè Manuel Lorca Planes e il Sindaco D.a Noelia Arroyo durante le celebrazioni del trecentenario dell’arrivo della Patrona di Cartagena da Napoli

Desidero ringraziare in particolare, per la calorosa accoglienza il Sindaco di Cartagena Dª. Noelia ARROYO, il Presidente dell’Istituto “CERVANTES”, il Dott. Miguel MARTINEZ BERNAL e al Consigliere Alvaro VALDÉS, che ha fortemente sostenuto il progetto di questo scambio culturale tra Cartagena e la tradizione artistica napoletana, nella convinzione che tale sodalizio auspicato dal mio libro, giunga provvidenziale nell’ “Año de la Patrona” per far rivivere fin dalle origini, quella pagina di storia che testimonia l’arrivo in Spagna della Virgen de la Caridad.

 Il 2023 può essere considerato un eccezionale significato per la comunità di Cartagena in ragione di ulteriori ricorrenze storiche.  Non solo va infatti ricordato il 17 aprile  giorno in cui si è festeggiato il tricentenario della “Virgen de la Caridad”, giunta al porto di Cartagena nel 1723 da Napoli, forgiata dallo scalpello dei nostri insuperati maestri napoletani su incarico del Santo e Reale Ospedale della Carità. Ma, come ha opportunamente ricordato Dª. Noelia Arroyo, altre ricorrenze si sovrappongono nell’anno corrente. Molteplici sono di fatto, le date che è doveroso commemorare quest’anno: dall’arrivo della Santa Patrona di Cartagena avvenuta 10 anni dopo la fondazione dell’Ospedale, al centenario della sua incoronazione canonica, all’inaugurazione della Chiesa nel 1893, con la quale l’attuale Basilica festeggia il suo 130° anniversario. Il commovente capolavoro della “Vergine della Carità” è tra le opere più rappresentative delle prestigiose botteghe d’Arte sacra che sorgevano nel cuore antico della città partenopea. Scultori della levatura di Giacomo Colombo, Matteo Bottiglieri, Nicola Fumo, Giuseppe Sanmartino, Carmine Lantriceni, che hanno goduto nel Sei e Settecento della grande fortuna artistica anche oltre i confini nazionali, segnatamente in Spagna, con le loro creazioni ispirate al più antico modello della Pietà di Michelangelo.

La Virgen de la Caritad verso il porto di Cartagena - sullo sfondo il Palacio Consistorial di Cartagena

La Virgen de la Caridad verso il porto di Cartagena – sullo sfondo il Palacio Consistorial di Cartagena

 

            Sento di esprimere tutta la mia gratitudine al Presidente dell’Istituto CERVANTES per la presentazione ai giovani universitari stranieri che accorrono a Cartagena per lo studio della lingua e la Cultura spagnola nelle prestigiose sale del Palacio Molina, il sito storico magistralmente diretto dal Dott. Miguel Martinez BERNAL.

Devo alla sua sapiente erudizione storica aver goduto dell’opportunità di una visita approfondita alle sale Liberty del Palacio Consistorial, sede del Municipio, perla del raffinato stile modernista che caratterizza il ricercato impianto urbanistico inscenato dalle scenografiche quinte dei palazzi storici di Cartagena.

Altrettanto preziosa si è rivelata la sua disponibile guida nell’entusiasmante visita al Museo Navale e a quello di Archeologia subacquea. Non trascurando una scrupolosa attenzione all’area didattica con stimolanti sussidi audiovisivi, essi offrono un eloquente spaccato della storia millenaria di Cartagena ricostruita nelle sue originarie radici, fin dalle numerose vestigia d’età fenicia. Esprimo tutta la mia gratitudine al Vescovo Mons. José Manuel LORCA PLANES, rettore della Diocesi di Cartagena per l’apprezzamento espresso nei confronti del mio personale “Homenaje a la Virgen de la Caridad de Cartagena”.

“Beata l’ora in cui la Vergine della Carità sbarcò nel porto di Cartagena!” Questa la frase, pronunciata dal vescovo Lorca Planes nell’omelia della messa, che riassume il carattere gioioso ed esultante della celebrazione del terzo centenario.  La mia riconoscenza va anche al parroco Don Francisco Muñoz Moreno, rettore della Parrocchia Castrense di Santo Domingo di Cartagena, per la consulenza sulla diffusione dell’Arte sacra napoletana in Spagna. Tra i graditissimi doni ricevuti dal Sindaco Dª. Noelia Arroyo particolarmente gradito il libro TEATROS dell’artista spagnolo Pedro Cano le cui opere sono per una fortunata congiuntura, attualmente in esposizione qui al Palazzo Ciampoli di Taormina, a sancire una volta in più l’ininterrotto fil rouge che sottolinea l’indissolubile intreccio delle profonde radici dell’intima anima culturale della Spagna e dell’Italia, che come il Nostro Mare “riunisce le terre che divide”.

Nel suo incontro con i rappresentanti istituzionali del Palazzo municipale, prof Langella ha proposto di estendere questo autunno la presentazione del libro ad un pubblico di giovani della scuola di Cartagena.

ARTICOLO A CURA DEL DOTT. ROSARIO MESSINA

Momenti della celebrazione al porto di Cartagena officiata dal Vescovo Mons. Josè Manuela Lorca Planes, assieme al Rettore della Basilica de la Caritad Francisco Montesinos, al vicario, Josè Abellan e ad altri sacerdoti della città concelebranti

Momenti della celebrazione al porto di Cartagena officiata dal Vescovo Mons. Josè Manuela Lorca Planes, assieme al Rettore della Basilica de la Caridad Francisco Montesinos, al vicario, Josè Abellan e ad altri sacerdoti della città concelebranti

Momenti della calebrazione al porto di Cartagena

Momenti della calebrazione al porto di Cartagena

 

Il Sindaco di Cartagena D.a Noelia Arroyo riceve dal Prof. Langella l'Homenaje a la Virgen de la Caritad de Catagena

Il Sindaco di Cartagena D.a Noelia Arroyo riceve dal Prof. Langella l’Homenaje a la Virgen de la Caridad de Catagena

 

Sala del Consiglio: incontro con il dott. Miguel Martinez Bernal, Presidente dell'Istituto Cervantes al Palacio Molina di Cartagena per lo studio della Lingua e della Cultura spagnola

Sala del Consiglio: incontro con il dott. Miguel Martinez Bernal, Presidente dell’Istituto Cervantes al Palacio Molina di Cartagena per lo studio della Lingua e della Cultura spagnola

Incontro tra il Sindaco Noelia Arroyo e il Prof. Langella al Palaco Consistoriale sede del Municipio di Cartagena

Incontro tra il Sindaco Noelia Arroyo e il Prof. Langella al Palaco Consistoriale sede del Municipio di Cartagena

Il Sindaco Arroyo dona al Prof. Langella il libro di Pedro Cano, attualmente in esposizione al Palazzo Ciampoli di Taormina

Il Sindaco Arroyo dona al Prof. Langella il libro di Pedro Cano, attualmente in esposizione al Palazzo Ciampoli di Taormina

Il libro di Pedro Cano assieme ad altri omaggi ricevuti dal Prof. Langella

Il libro di Pedro Cano assieme ad altri omaggi ricevuti dal Prof. Langella

Il Consigliere Alvaro Valdès, coordinatore del progetto  "Homenaje a la Virgen de la Caritad de Cartagena"

Il Consigliere Alvaro Valdès, coordinatore del progetto “Homenaje a la Virgen de la Caridad de Cartagena”

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA RASSEGNA DI VOLTI NEL LIBRO DI LANGELLA

 Nella recente presentazione del libro del prof Langella presso la Biblioteca del Comune di Giardini Naxos, Sergio Visconti, Vicepresidente dell’Azione Cattolica della Diocesi di Messina, ha proposto una sua originale osservazione sulla “rassegna di volti” ricorrenti nel racconto e riproposti plasticamente nelle illustrazioni a corredo del libro.

 “Sono i volti riprodotti dagli artisti, quelli del mondo Classico e quelli del mondo Neoclassico; sono i volti dei personaggi che punteggiano il racconto; sono i volti della gente di Procida e di Napoli. Su tutti spiccano i volti del Cristo deposto, della Virgen de la Caridad, e di donna Enrichetta, quasi centenaria procidana oggi scomparsa, custode dei canti e delle melodie che segnano lo svolgersi dei riti della Settimana Santa a Procida, assonanze straordinarie con le saetas spagnole. Volti che hanno una caratteristica comune: il carico intenso di vita e di pathos che traspare da ogni piega, da ogni ruga. Spasimo di dolore, spasimo di morte, spasimo di partecipazione al dolore d’altri.

[ … ] Nelle pieghe di dolore del volto del Cristo deposto c’è tutta la sofferenza di ogni sofferente; nelle pieghe di dolore del volto della Virgen della Carità di Cartagena c’è tutta la partecipazione, tutto il coinvolgimento alla sofferenza del mondo da parte di chi sa amare gli altri come se fossero carne della propria carne“.

E’ singolare constare come in alcuni di quei volti riaffiori una volta ancora nel “Viaggio in sogno” di Elviro Langella, l’eco delle suggestioni dei ritrovamenti dell’archeologo subacqueo siciliano Domenico Macaluso.  Così, nelle scene della tempesta che infierì su Nostra Signora d’Africa e sulla Piccola Fenice che scortavano la Vergine nel Mediterraneo, ma anche nel pietoso compianto delle madri di Cartagena sui corpi esamini dei marinai trascinati dai flutti sulla battigia, vittime del tragico naufragio.

Impossibile non ravvisare in questa rivisitazione laica del dramma sacro della Pietà cristiana, i riconoscibili lineamenti dell’anziana Stella Kolaki, nipote del compianto Capitan Nikolas dello sfortunato veliero della flotta di Inousses, schiantato contro le scogliere di Ribera. L’Angelika, uno dei velieri della flotta dell’isola greca di Inousses, il cui relitto fu appunto rinvenuto dall’archeologo subacqueo Domenico Macaluso, che non a caso, ha voluto generosamente rinnovare il suo rapporto di lunga amicizia con Elviro Langella, curando la prefazione di questo suo ultimo “Viaggio in sogno”.

Scrive Macaluso nel suo viaggio sull’isola di Inousses: Mi parlò del giovane Nikolas, con le lacrime agli occhi, una vecchia donna di Inousses, Stella Kolaki (nella foto), nipote del maturo ed esperto Capitan Nikolas dell’Angelika, morto con i suoi fratelli, i suoi figli e i suoi nipoti e non certamente per colpa sua, cioè del malgoverno della nave, ma per colpa di un mare che mai come quella notte, ostentò tanta potenza, fomentato dal vento.

Ma Stella Kolaki mi parlò dell’altra concomitante tragedia: sua madre e le due sorelle, vedove dell’Angelika, morirono nell’arco di tre anni praticamente di stenti, dato che per una famiglia la perdita del marito e dei figli maschi, rappresentava la mancanza di qualunque fonte di sostegno. Sicuramente a questo pensava il capitano del veliero, oppresso di responsabilità che non aveva, mentre impotente avvertiva sempre più intenso, il fragore dei flutti che raggiungevano la spiaggia. Quindi l’urto violentissimo dell’Angelika contro gli scogli del Corvo, chiamati la petra di lu Signuri, il rumore del fasciame che si fracassa e il gelido contatto con il mare e con la morte. Assieme ai mattoni, il mare restituì, misera consolazione, solo tre dei dieci marinai a cui aveva rubato la vita: due in cui si riconobbero Costantino e Diamantes, l’altro rimasto per sempre senza identità“.

La rievocazione del naufragio

La rievocazione del naufragio

Macaluso e Langella

Macaluso e Langella

Stella Kolaki e il dott. Domenico Macaluso

Stella Kolaki e il dott. Domenico Macaluso

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La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

Giardini Naxos (Me) – Giovedì 13 aprile presso la Biblioteca “Lorino Mangano” di Giardini Naxos vi è stata la presentazione del nuovo  libro del prof. Elviro Langella già docente del Liceo Scientifico “C. Caminiti” e già assessore alla Cultura del Comune di Giardini Naxos. Il testo pubblicato, in italiano e in spagnolo, corredato da 100 tavole illustrative a colori si intitola “Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio de la Caritad di Cartagena” . La prefazione  è di Domenico Macaluso, Ispettore Onorario dei Beni Culturali dell’Assessorato della Regione  Siciliana.

L’evento culturale, a cura del dott. Sergio Visconti (VicePresidente Adulti) della Presidenza Diocesana dell’Azione Cattolica di Messina,  è stato inserito nel progetto intitolato 2022 – 2023 Giardini Naxos, Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio in Sogno dedicato al trecentenario dell’arrivo a Cartagena, da Napoli, della “Virgen de la Caritad” dell’artista Carmine Lantriceni. Il libro è stato pubblicato ad un anno dalla trasposizione del “Cristo Morto” realizzato dallo stesso Lantriceni in occasione delle celebrazioni di “Procida, capitale della Cultura”; arrivo celebrato di recente anche in Spagna. Ricco il programma di eventi spalmati per l’intero arco dell’anno in corso, in vista delle celebrazioni dell’imminente trecentenario della “Virgen de la Caridad”, giunta al porto di Cartagena nel 1723 da Napoli, commissionata ai nostri artisti su incarico del Santo e Reale Ospedale della Carità. Molteplici sono di fatto, le ricorrenze che vanno ricordate quest’anno nella città della Murcia: dall’arrivo della Santa Patrona di Cartagena avvenuta 10 anni dopo la fondazione dell’Ospedale nel 1763, all’inaugurazione della Chiesa, nel 1893, con la quale l’attuale Basilica festeggia il suo 130° anniversario. Il commovente capolavoro dedicato alla Patrona della splendida città spagnola è tra le opere più rappresentative delle prestigiose botteghe d’Arte sacra dei nostri maestri napoletani. Scultori della levatura di Carmine Lantriceni, Giacomo Colombo, Matteo Bottiglieri, Nicola Fumo, Giuseppe Sanmartino, che hanno goduto nel Sei e Settecento della grande fortuna artistica anche oltre i confini nazionali, segnatamente in Spagna, con le loro creazioni ispirate al più antico modello della Pietà di Michelangelo.

L’introduzione all’evento del 13 aprile è stata data dall’assessore alla Cultura del Comune di Giardini Naxos Ariana Talio la quale ha illustrato il proposito dell’amministrazione di condividere l’entusiastica partecipazione all’evento con Dª. Noelia María Arroyo Hernández, Sindaco di Cartagena.

Sergio Visconti ed Elviro Langella

Sergio Visconti ed Elviro Langella

La presentazione del libro è stata affidata al Dott. Sergio Visconti, dell’A.C. di Messina. Intenso e vigoroso il suo intervento del quale riportiamo alcuni passaggi: “Veramente coinvolgente ascoltare il prof. Langella mentre racconta, espone, quanto ha in progetto o ha già realizzato o ha in corso d’opera: personalmente mi sono sempre posto davanti a lui con l’atteggiamento del discente che non può che essere grato al docente che gli svela spazi di vita bella perchè intrisi di arte, di cultura mai offerti a buon mercato, ma sempre orientati ad una divulgazione che abbia in se la forza di un impegno finalizzato ad educare, a formare al bello, all’arte, alla cultura. Credo che l’impegno del prof. Langella si possa paragonare a quello del Maestro Pavarotti con il suo -Pavarotti & Friends, finalizzato ad una divulgazione pop del bel canto. Allo stesso modo ogni iniziativa culturale del prof. Langella è supportata dal rigore della ricerca scientifica e sembra avere come finalità principale una trasposizione pop della bellezza e dell’arte affinchè queste entrino nella vita delle persone e dei giovani soprattutto.

Lo scritto di Langella è un labirinto dentro il quale occorre imparare a muoversi per scorgere i legami che mettono insieme una trama complessa che non sfugge al lettore attento, ma che, al contrario, al lettore superficiale si presenta come oscura. Perché, mi sono chiesto, un labirito? Innanzitutto, credo, si tratti di una sorta di voluto e ricercato tributo alla cultura classica, poi anche credo si tratti di un riferimento a quanto di esoterico esprima una costruzione che per sua natura ha come fine quello di celare, di nascondere qualcosa di prezioso. Ecco, Langella, fine studioso anche del pensiero esoterico – non possiamo non evidenziare questo aspetto che riguarda lo studio scientifico del Cristo Velato custodito nella Cappella del Principe di San Severo a Napoli – utilizza l’immagine del labirinto perché la trova funzionale rispetto ad una consegna: la bellezza, l’arte devono essere godute da tutti, ma esse esprimono recondite profondità che solo un animo raffinato è capace di cogliere, apprezzare e tradurre in esperienza di vita. Sono queste profondità che il labirinto può proteggere e custodire, pronto a concedere la chiave d’accesso e, quindi, il reperimento di queste profondità a coloro che avranno il desiderio di scandagliare le altezze della bellezza e dell’arte. A queste persone viene liberamente concesso un filo di Arianna, una bussola per muoversi con agilità dentro una complessità che di fatto non vuole celare, ma solo svelare.

Ecco, allora, un altro elemento del libro di Langella, che non può essere trascurato: il viaggio. Se la figura del labirinto dice delle intenzioni, il viaggio esprime la trama più evidente del libro. Un viaggio nella bellezza, nella storia, nell’arte, nell’animo di personalità esistite e, persino, di territori e popoli. Potrei dire che il libro esprime, vista parte della sua ambientazione, una sorta di Grand Tour nella bellezza e nell’arte. Il lettore è preso per mano e, come novello viaggiatore di aristocratica famiglia, è introdotto in un Grand Tour che attraversa regioni e città italiane le cui bellezze paesaggistiche e artistiche conquistarono gli animi, le menti e i cuori di personalità come quelle di Ghoete: Napoli, Ercolano e poi Procida….Come non sentirsi immersi in quel “Miglio d’Oro” di Ercolano punteggiato di ville di straordinaria bellezza, che l’autore offre come immagine al lettore ormai conquistato dalle pagine del libro? E come con pensare, a questo riguardo, al percorso palladiano lungo il Brenta? Ecco il libro di Langella, mentre consegna al lettore le straordinarie bellezze del territorio partenopeo mettendo in evidenza la straripante bellezza di Neapolis, di Napoli, la città del sole, che sia nel solstizio d’inverno che in quello d’estate può vantare un unicum, cioè l’allineamento di pianeti nella stessa identica formazione, non tralascia di invitare il lettore a divagazioni artistiche che permettano visioni per analogia che arricchiscono così il contenuto stesso del libro. Da questo punto di vista il viaggio ha anche una valenza, che non manca mai nelle intenzionalità di Langella: la valenza educativa, formativa. Ogni suo libro, ogni sua creazione o iniziativa artistico-culturale ha una valenza, una finalità educativa. E il viaggio, così come era nelle intenzioni delle grandi famiglie nobiliari europee impegnate a far compiere ai giovani viaggi ritenuti essenziali per dare completezza al loro percorso formativo, è parte essenziale del libro di Langella.

Il viaggio è esperienza di uomini e cose attraverso vie che sono quelle da percorrere su mezzi di trasporto e quelle che si attraversano mettendo in gioco la propria persona.

Il racconto del viaggio di Donato Fantoni, uno dei protagonisti del Libro di Langella – certamente quello che immediatamente emerge dalla lettura – è esattamente il racconto di un viaggio complesso: un viaggio che si svolge su più piani e coordinate e coinvolge diversi soggetti. E dunque, è molto intrigante divenire e sentirsi parte di questo viaggio. Lo stesso autore sembra invitare il lettore a entrare dentro il movimento del viaggio che è geografico, artistico e psicologico. Bisogna però restare avvertiti! Questo viaggio, come tutti i viaggi, presenta una certa alea: perché si parte, spinti da qualsiasi genere di desiderio, aspettative, attese, e non si sa bene dove il viaggio condurrà. Certo non parlo delle vacanze organizzate da tour operator che molto tolgono alla fantasia e alla gioia della scoperta, ma intendo dire del viaggio che ha l’intimo potere di schiudere le porte alla conoscenza, all’arricchimento del sapere che raffina l’anima.

Anche la sorte della scultura della Vergine Maria è legata ad un viaggio che, si rivela drammatico, perchè il mare sarà ostile alle due navi, la Nostra Senora d’Africa e la Pequeno Fenix che, partite da Napoli avevano il compito di portare il prezioso carico a Cartagena. Marosi tremendi si abbattono sulledue navi, strappano vite di marinai, sconquassano fasciami e alberi maestri, fanno disperare circa una possibile salvezza. Ma pur ridotte a poveri relitti, le navi compiono la loro missione e la statua giunge a destinazione il 7 aprile 1723.

La vicenda di quel viaggio drammatico interseca l’incontro tra Donato e Carmine Lantriceni  e fa da sottofondo a un dialogo che risulta essere generativo di nuova consapevolezza per il giovane artista. La consapevolezza dell’umiltà: questa è la chiave di volta dell’intero impianto letterario pensato da Langella. È solo ritenendosi tributari del lavoro e delle esperienze degli altri che il proprio lavoro, persino la propria vocazione artistica può assurgere a livelli di grandezza. Diversamente tutto resta condannato alla mediocrità. Ne è consapevole Langella, ne è consapevole il giovane scultore Donato Fantoni, ne è consapevole il maestro Lantriceni.

A questo proposito non posso tacere sul fatto che il libro del prof. Lagella è costruito anche su un evidente “gioco di sovrapposizione”.

Al di là dei riscontri storici, chi è Donato Fantoni se non Elviro Langella? Lo stupore di Donato di fronte alle bellezze strabilianti di Ercolano, ai racconti dei primi ritrovamenti marmorei e degli interventi a dir poco sconsiderati del Principe di Lorena, che dagli scavi nell’area di Ercolano trafuga statue e oggetti preziosissimi per adornare la sua splendida villa e per fare doni ai potenti d’Europa, specialmente al cugino, Eugenio di Savoia, che ne fa oggetto di arredo del suo giardino viennese, non è forse lo stupore di Elviro Langella di fronte ad una bellezza – quella di Ercolano – che rimanda alla bellezza classica, suscettibile d’essere accolta come canone a cui ogni artista dovrebbe fare riferimento?

Il libro di Langella offre, a dire il vero, una significativa rassegna di spunti interpretativi per permettere al lettore l’accesso al senso profondo dello scritto che è anche una sorta di manuale della sinergia tra le culture.

Se la cultura Neoclassica – quella per intenderci che ha fatto grande in Europa Napoli e l’intero territorio partenopeo – è frutto diuna sorta di sinergia con la cultura classica, è anche vero che – così riporta il libro – nell’anno in cui la Chiesa di Napoli apre l’anno sinodale, viene affermata la necessità del “camminare insieme”. Ciò vale non soltanto sul terreno ecclesiale, ma ovviamente anche su quello della società civile che nella esperienza dell’Associazione “Annalisa Durate” sa farsi culla accogliente per l’operare in sinergia di associazioni, scuole, giovani e pezzi di società che vogliano dare vita a esperienze di riscatto sociale in un territorio come quello di Forcella, paradigma di ogni terra di abbandono, sconfitta e morte, ma anche di ogni terra che sa rialzarsi e costruire occasioni di vita nuova, rinnovata, rigenerata.

Una esperienza di questo genere, così riporta il libro di Langella, è stata vissuta a Forcella in occasione della visita a Napoli del Cristo deposto, opera massima di Carmine Lantriceni.

La scultura raffigura il Cristo morto deposto dalla croce, ha la sua sede nell’isola di Procida ma, grazie all’impegno di Elviro Langella, in occasione di “Procida capitale della cultura”, è stata traslata a Napoli dove ha attraversato i dedali di Forcella per recasi poi in cattedrale. Il racconto di una esperienza di tal genere è funzionale al rimando a quella intensità di bellezza che sgorga dai riti della Settimana Santa di Procida di indubbia provenienza iberica, così come tutti quelli che tratteggiano lo scorrere della settimana Santa in molte parti del Sud Italia.

Un ultimo punto di osservazione e di lettura del libro è dato dalla rassegna di volti.

Sono i volti riprodotti dagli artisti, quelli del mondo Classico e quelli del mondo Neoclassico; sono i volti dei personaggi che punteggiano il racconto; sono i volti della gente di Procida e di Napoli. Su tutti spiccano i volti del Cristo deposto, della Virgen de la Caridad, e di donna Enrichetta, quasi centenaria procidana oggi scomparsa, custode dei canti e delle melodie che segnano lo svolgersi dei riti della Settimana Santa a Procida, assonanze straordinarie con le saetas spagnole. Volti che hanno una caratteristica comune: il carico intenso di vita e di pathos che traspare da ogni piega, da ogni ruga. Spasimo di dolore, spasimo di morte, spasimo di partecipazione al dolore d’altri. La presentazione di volti carichi di pathos permette a Langella di andare oltre la visione di Levinas, secondo il quale il nostro tempo è costruito su un umanesimo dei volti che, però restano sempre inaccessibili alla piena comprensione di ciò che sono o esprimono. I Volti di donna Enrichetta, del Cristo deposto e della Virgen de la Caridad sono esplicitazioni eloquenti di una possibilità di incontro tra persone che racchiudono segreti esistenziali che nella realtà dei fatti e della esperienza vissuta sono propri di ciascuno – mai esclusività di qualcuno perchè esprimono un umanesimo che si comunica attraverso lo svolgersi, l’esplicitarsi della persona umana che in Cristo trova tutte le coordinate che dicono di una umanità piena e riuscita.

Omaggio alla Virgen de la Caridad è un libro in cui la scrittura diviene il luogo e lo  strumento per dare significato di sintesi alla sensibilità artistica dell’autore, alla sua ricerca scientifica, all’impegno profuso per creare occasioni di divulgazione artistica soprattutto presso le giovani generazioni, al suo amore per la sua terra e per ogni terra dove alla sofferenza e alla morte occorre contrapporre progetti e prospettive di rinascita sociale, culturale e di vita, all’intenzionalità di collegare la sua persona a quella nobile schiera di artisti che ha reso famosa e degna d’essere menzionata la scuola napoletana, partenopea di scultori e pittori che nel Seicento e Settecento ha dato volto alle indicazioni del Concilio di Trento, finalizzate al coinvolgimento del popolo cattolico in un processo di rieducazione alla fede.

Omaggio alla Virgen de la Caridad è, per quanto detto in precedenza, un omaggio alla virtù dell’umiltà. Chi più e  meglio della donna di Nazareth incarna questa virtù?”

A conclusione dell’intervento Sergio Visconti ha detto:”  Questo libro mi ha fatto pensare alla vicenda, alla storia del bel simulacro della Vergine Santa che raffigura la Madonna Raccomandata ospitata nella Chiesa Madre della nostra città. Anche questo simulacro proviene dalla scuola degli scultori napoletani, precisamente dalla bottega di Matteo Bottiglieri. Anche questo simulacro arrivò a Giardini a bordo di una nave da carico dopo aver superato il mare in tempesta. Oggi, mentre a Cartagena ci si appresta a fare festa per il trecentesimo anniversario dell’arrivo della Virgen de la Caritad, a Giardini Naxos festeggiamo il 175 anniversario dell’arrivo del simulacro della nostra Patrona. Sarebbe veramente bello fare del legame con la Spagna, in particolare con la città di Cartagena e con il suo Vescovo, un occasione di incontro per festeggiare insieme durante il tempo della nostra festa padronale. Facciamo sinergia per fare più bella la festa quest’anno, grazie alla involontaria opportunità offerta da Elviro Langella.”

Appassionato e incisivo l’intervento di Sergio Visconti che al termine è stato omaggiato di un lungo applauso dal pubblico presente all’incontro.

L’evento culturale è stato ampiamente apprezzato anche da Giuseppe Perna Presidente dell’Associazione Annalisa Durante di Napoli e dal Dott. Domenico Macaluso che hanno scritto una lunga lettera al Sindaco di Giardini Naxos e all’Assessore alla Cultura in merito al pregevole lavoro di Elviro Langella.

Giuseppe Perna lodando il lavoro svolto dal Prof. Langella socio onorario dell’associazione A.P.S. Annalisa Durante “protagonista straordinario del collegamento tra il messaggio educativo dell’arte napoletana e la missione rigeneratrice di Annalisa, ha ringraziando l’amministrazione  comunale per l’iniziativa assunta di “voler serbare memoria nel trecentenario dell’arrivo della Virgen de la Caritada Cartagena, in Spagna” esprimento il desiderio di coinvolgere gli studenti di Giardini Naxos nella prossima edizione del Concorso Nazionale dedicato ad Annalisa.  

Il dott. Domenico Macaluso che ha curato la prefazione del libro esprimendo parole di grande apprezzamento per il pregevole lavoro del prof. Langella, scrivendo all’Assessore alla Cultura ha evidenziato come “l’ultima impresa, non solo letteraria, del prof. Langella prolifico scrittore e storico d’arte, non rappresenta soltanto una pregevole ed elegante produzione in cui Storia, Arte e Sogno si amalgamo in un raffinato contenitore editoriale, ma il consolidamento di quel legame che ci lega alla Spagna ed alla sua cultura, una cima di ormeggio che il tempo ed una sfrenata globalizzazione, rischiano di indebolire;un legame che il nostro Autore vuole mostrare soprattutto ai giovani, ai ragazzi del sud-Italia che devono prendere consapevolezza con un passato non troppo remoto, fatto anche di condottieri, esploratori, scienziati artisti e Santi, che condividevamo con la Spagna. Si tratta di un legame che noi  siciliani sentiamo ancora più forte, memori e ancora grati al popolo spagnolo, accorso in nostro aiuto, quando vessati dalle angherie angioine, ci sostennero nella sanguinosa guerra del Vespro….”

   ROSARIO MESSINA

 

Il dott. Domenico Macaluso con il prof. Elviro Langella

Il dott. Domenico Macaluso con il prof. Elviro Langella

Langella,parroco della Chiesa Madre Giuseppe Di Mauro e l'Assessore Ariana Talio

Langella, il parroco della Chiesa Madre Giuseppe Di Mauro e l’Assessore Ariana Talio

Visconti, Langella e Ass. Talio

Visconti, Langella e Ass. Talio

La foto di gruppo

La foto di gruppo

Il pubblico presente all'incontro

Il pubblico presente all’incontro

 

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Il prof. Elviro Langella

Il prof. Elviro Langella

Il dott. Domenico Macaluso

Il dott. Domenico Macaluso

E’ stato pubblicato, in italiano e in spagnolo, corredato da 100 tavole illustrative a colori, 2022-2023, il nuovo libro del Prof. Elviro Langella, già docente del liceo Scientifico “C. Caminiti” e già Assessore al Comune  di Giardini Naxos.  Il libro si intitola “Procida, Napoli, Cartagena: il Viaggio de la Caritad di Cartagena nel trecentenario dell’arrivo da Napoli. Il commento inserito all’inizio del testo è di Domenico Macaluso, Ispettore Onorario dei Beni Culturali dell’Assessorato della Regione  Siciliana.

Il testo arricchito con un centinaio di tavole illustrative, può essere considerato un libro-progetto che il Prof. Langella ha dedicato al trecentenario dell’arrivo a Cartagena, da Napoli, della Virgen de la Caritad dell’artista Carmine Lantriceni. Il libro è stato pubblicato ad un anno dalla trasposizione del “Cristo Morto” realizzato dallo stesso Lantriceni in occasione delle celebrazioni di “Procida, capitale della Cultura”; arrivo che sarà celebrato in Spagna il prossimo 17 aprile 2023.

Macaluso e Langella

Macaluso e Langella

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