CHI HA PAURA DELLA POP ART?
Sta per concludersi la quinta edizione del Festival Internazionale di Open-Air Art: Giardini si apre alla bellezza e la Sicilia diventa protagonista
Si è aperta, in diretta connessione temporale con la mostra Popism, ancora presente in Sicilia a Capo D’Orlando e poi a Palermo, l’edizione 2016 dell’Emergence Festival 2016, curata da Giuseppe Stagnitta. Questo museo di arte cpntemporanea a cielo aperto è stato inaugurato mercoledì 15 settembre con la performance dell’artista Marco Mangioni, in arte Gue, in via Erice dove ha eseguito un acrilico su muro dal titolo “Osservatorium”, una figurazione che confina con l’astratto verso la rappresentazione di uno spazio flessibile, un dialogo aperto con l’architettura e l’ambiente circostanti. Seguito dal duo greco Blaqk, al secolo Chris Tzaferos e Greg Papagrigoriu il 19 settembre al molo del porto con la poderosa opera “Unbalanced” terminata il 23 settembre: 200 metri di opera murale bicolore che richiama decisamente la dualità degli opposti, i due neri (il colore bianco ed un non-colore) ed i pattern geometrici tipici della loro arte contraddistinta dalla tecnica del lettering: un generoso benvenuto, persino storicamente coerente, offerto alla città e ai crocieristi, eseguito con l’aiuto degli studenti Andie e Francesco Pecoraio. Il 28 settembre, poi, è stata la volta dello statunitense Momo in via On. Pancrazio De Pasquale. L’artista più importante della manifestazione ci propone un acrilico e smalti su muro senza titolo, affidandone la forza espressiva ai colori per mezzo delle sue consuete tecniche di draft design che lo hanno reso celebre in tutto il mondo. Coadiuvato dai valenti collaboratori Angelo Milano (curatore del primo festival di street art in Italia, svoltosi a Grottaglie, Brindisi), Dan Bortz e Lynnea Holland-Weiss, lo abbiamo incontrato volentieri per un’intervista. A seguire, mercoledì 5 ottobre, è stata la volta di Moneyless, al secolo Teo Pirisi, artista toscano fra i maggiori nel panorama internazionale, che ha eseguito al civico 539 di via Vittorio Emanuele un acrilico su muro intitolato “Giardini Naxos 001” ovvero opera prima eseguita a Giardini, un grande murale astratto che consegna tutta la sua forza espressiva al segno grafico, una porzione di cerchio, e all’ accostamento, estetico e percettivo, dei colori. Una testimonianza onesta e sincera di un artista d’eccellenza presente in tutti i cataloghi che ci ha regalato un’opera che suscita l’emozione dell’osservatore nella più importante piazza della città. Immediatamente successivo, giovedì 6 ottobre, l’inizio dell’opera di Nespoon, giovane artista polacca, appena eseguita sulla facciata fronte mare dell’hotel Palladio, sempre a San Giovanni. Qui la magia dell’opera, realizzata con la tecnica dello stencil in negativo, risiede nell’elemento decorativo dato dal merletto, non tanto una decorazione in verità, come precisato dalll’artista stessa, ma un simbolo antropologico di armonia che si riscontra in tutte le culture dell’umanità.
La street art nasce come frangia radicale e di contestazione della pop art (la cui visionaria lucidità del suo principale esponente, Andy Warhol, ha consentito di prevedere ciò che sarebbe avvenuto in futuro e cioè che la pop art sarebbe divenuta arte prevalente nel duemila e addirittura fenomeno sociale e di costume) di cui infatti non condivide l’evoluzione pro-sistema e l’esaltazione, per esempio, della pubblicità. Essa si trasforma oggi in arte pubblica con una vera committenza proposta, in primo luogo, dagli amministratori delle città. Ma gli artisti ci mettono in guardia da un rischio e cioè che l’aspetto e la ricerca estetica vengano sviliti e sottovalutati a favore, ancora una volta, di interessi altri che nulla hanno a che vedere con la diretta volontà di suscitare il benessere degli abitanti di un quartiere o di una periferia degradata.
Gli ultimi giorni del festival hanno visto la partecipazione e la collaborazione dei diversi artisti tra di loro come hanno fatto Moneyless e Salvo Ligama, quest’ultimo autore dell’interessante murale eseguito nel giugno scorso in via delle Rimembranze e intitolato “Liberatutti”. Prima opera del Festival 2016, si tratta di un acrilico su muro che si sviluppa su due livelli:. uno iperrealista ed uno virtuale digitale (da leggersi con l’aiuto di uno smartphone). Forse la più pop di tutte, rivela un forte desiderio di sperimentazione su di un tema decisamente realista e tradizionale come quello dei giochi dei bambini svolti un tempo nei vicoli protetti e sicuri delle città.
E allora, popolo di Giardini, lasciamoci coinvolgere da questa atmosfera raffinata e creativa, questo festival ci consegna proprio la possibilità di ammirare da vicino i nuovissimi lavori degli artisti e di poter fruire di una pausa per un’emozione, in contrasto con la routine e con tutto il brutto di cui siamo bombardati (pubblicità, carta, violenza televisiva, ecc.). Naxos diventa così un contenitore artistico a cielo aperto perché ha in sé la bellezza necessaria per poter comprendere anche questo, un museo a cielo aperto in un luogo bello per definizione e per scelta (degli antichi greci) che si appresta a diventare definitivamente un laboratorio permanente di arte contemporanea, e la Sicilia diventa protagonista.
Sergio Denaro
Le foto di Momo e del suo Murale e, quelle del Murale di Nespoon sono di Rosario Messina