E’ difficile scrivere di un fraterno amico, di un collega giornalista quando lo hai sentito un paio di giorni prima e poi, improvvisamente, vieni a sapere che non c’è più. Una notizia tragica, straziante, incomprensibile ma, maledettamente vera. Ci eravamo sentiti solo un paio di giorni fà e, qualche settimana prima gli avevo dedicato anche un articolo sul suo ultimo libro che parla di UFO. Non avrei mai immaginato di dover scrivere un articolo sulla sua morte. Eppure è accaduto, una tragedia nella tragedia se si pensa a quello che stiamo vivendo e che non potremmo dare l’ultimo saluto a causa del divieto di celebrare funzioni funebri per evitare assembramenti. Rodolfo Amodeo ha lasciato un vuoto incolmabile perché era uno di quei giornalisti sempre presente nel territorio, sempre pronto a documentare qualunque notizia meritasse di essere pubblicata. Un cronista serio e preparato che amava parecchio il suo lavoro. Ma nello stesso tempo persona garbata e gentile, un vero signore. Con lui ho condiviso tanti momenti professionali ma anche goliardici; tra tutti mi viene da ricordare quelle volte in campagna a Presa (Piedimonte Etneo) quando Angela Lombardo, presidente dell’associazione culturale Mea Lux, organizzava delle feste e lui portava la chitarra. Divertenti le sue strimpellate che piacevano a tutti noi tanto che ci invogliava a cantare. Ampio il suo repertorio che spaziava da Battisti ai Pooh a De Gregori fino alle canzoni napoletane per la gioia di un altro grande amico comune, napoletano, Gilbert Paraschiva (meglio conosciuto come “l’uomo della notte”, titolo di un suo programma Rai (Radio) di successo). In quelle serate spensierate accompagnava alla chitarra anche Gilbert allietando tutti noi che ascoltavamo della buona musica napoletana.
Ritornando alla figura di giornalista, possiamo dire che la sua attività è stata un crescendo di affermazioni e, neppure la laurea in Giurisprudenza riuscì a distoglierlo dalla sua passione per il giornalismo tanto che, dopo un breve periodo di tirocinio presso un avvocato di Giardini Naxos, decise di dedicarsi a tempo pieno all’attività di cronista alla quale si è dedicato con impegno e ingegno.
Ha collaborato con importanti testate giornalistiche siciliane come la “Gazzetta del Sud”, “Il Giornale di Sicilia”,“Centonove”, “Affari”,”La Gazzeta Jonica“ ed anche con alcune emittenti televisive (in particolare “R.T.A.-Video Taormina”) dove ha curato e condotto notiziari e talk-show.
Con il quotidiano di Messina “Il Corriere del Mezzogiorno” ha svolto il praticantato conseguendo nel 2001, l`ambita qualifica di giornalista professionista dopo aver superato a Roma l’esame di abilitazione presso il Consiglio Nazionale dell`Ordine.
E’ stato insignito di prestigiosi riconoscimenti, tra questi ricordiamo il Premio Internazionale “Kaliggi” per i giornalisti emergenti ed il Premio “Pianeta dell’Amore”.
Oltre che di cronaca e di informazione politica, si è occupato anche di arte, cultura e spettacolo. A tal proposito nel 2005 ha raccolto in un volume, intitolato “Appunti sull’Alcantara e dintorni”, il meglio della sua produzione giornalistica riguardante artisti, intellettuali, personaggi caratteristici e fatti curiosi dando vita ad un’interessante e gustosa antologia. Nel corso della sua carriera ha avuto modo di incontrare ed intervistare personaggi del calibro di Giuseppe Tornatore, Lucio Dalla, Franco Battiato, Maria Grazia Cucinotta, Roby Facchinetti dei “Pooh”, Ron, Gianni Bella, il cantante e compositore Gaetano Curreri (leader degli “Stadio”), il chitarrista Ricky Portera, il metronotte rapito dagli “E.T.” Fortunato Zanfretta, le “Miss Italia” Eleonora Pedron e Daniela Giordano, il popolare conduttore televisivo Alessandro Di Pietro, la cantante Leda Battisti e gli affermati comici siciliani Giuseppe Castiglia e Carlo Kaneba.
Da diversi anni era una delle colonne portanti del Gazzettino di Giarre dove ha lavorato fino alla morte.
Con la sua prematura scomparsa il giornalismo siciliano ha perso una delle firme più illustri e professionali che aveva. Tanti hanno avuto modo di apprezzarlo non solo come cronista ma anche per il suo spiccato senso di correttezza. Era l’amico di tutti sempre disponibile all’ascolto, gentile e garbato, attento osservatore dei fatti di cronaca che quotidianamente accadono sul nostro territorio. La sua scomparsa lascia un vuoto incolmabile nella cronaca comprensoriale e di tutta la Valle dell’Alcantara che raccontava con passione e genio. Lo ricorderemo tutti con affetto e con grande nostalgia. Ci mancheranno soprattutto i suoi dettagliati servizi giornalistici ed i suoi articoli spesso corredati non da semplici foto come è consuetudine fare ma da immagini fotocomposte in maniera geniale e talvolta caricaturale che davano al contenuto una marcia in più ed un forte impatto ai suoi articoli. Tutto questo e tant’altro ci mancherà ma siamo certi però che la tua mamma, caro Rodolfo, ti è venuta incontro ed ora e lì accanto a te assieme al tuo caro papà.
R.I.P. Amico mio che Dio ti abbia in Gloria.
ROSARIO MESSINA