A Malta abbiamo incontrato nei giorni scorsi il Vescovo ausiliare mons. Joseph Galea Curmi, un appuntamento programmato da mesi, per far conoscere meglio ai nostri lettori l’Arcidiocesi maltese, con la sua storia e la nuova Malta, che cresce in Europa. La Repubblica di Malta oggi è perfettamente inserita nel mercato globale, attrae capitali ed è una macchina quasi perfetta, che crea benessere, ma che ancora non riesce a trainare l’intera popolazione verso uno standard europeo di qualità. A mons. Galea Curmi, abbiamo posto diverse domande alle quali ha risposto a cuore aperto e con grande spirito di collaborazione.
Monsignore ci spiega cosa è l’Isola di Malta per i maltesi? L’isola di Malta è storicamente una città fortezza, baluardo della cristianità, uno scoglio “Gebra tal-franka” giallo ocra uniforme che si erge sulle acque del Mediterraneo. Malta per i maltesi è il cuore pulsante del Mediterraneo, la popolazione vive con uno spirito europeo poliglotta ed è molto aperta ed accogliente.
Quando nasce il cristianesimo a Malta? Noi maltesi abbiamo 2000 anni di storia cristiana, che sono iniziati con il naufragio a Malta di San Paolo di Tarso, giunto nell’attuale Baia di San Paolo. Per sancire il legame con San Paolo, abbiamo conservato gelosamente la grotta dove ha vissuto nel suo breve soggiorno a Malta e sopra di essa abbiamo costruito la Chiesa di San Paolo alla Regola.
Quale è stato il contributo lasciato ai maltesi dai Cavalieri Ospitalieri? La storia è passata da Malta, con il grande contributo dei Cavalieri Ospitalieri, ordine cavalleresco formato da nobili provenienti dalle più importanti casate europee impegnati a difendere la nostra fede cattolica e l’Europa. A loro dobbiamo dire grazie per tante cose, ma sopratutto per la realizzazione della Cattedrale dedicata al Santo patrono San Giovanni Battista.
Cosa pensa dell’attuale momento storico di Malta? La nostra Repubblica sta crescendo molto, ha una politica stabile ed europea, attrae interessi economici importanti e l’economia è in continuo sviluppo. Bisogna continuare e sostenere la crescita, ma allo stesso tempo, migliorare lo standard di vita dei maltesi.
Quando è stato nominato vescovo ausiliare, quale è il suo motto e cosa fa oltre la sua attività di pastore? Sono stato nominato vescovo ausiliare dell’Arcidiocesi di Malta il 4 ottobre 2018, in occasione della festa di San Giovanni Maria Vianney, nella cattedrale di Mdina. Il mio motto è “Sostenere la vita con l’amore”. Oltre all’incarico di vescovo ausiliare insegno nell’Università di Malta “Teologia Pastorale”.
Come vede il giornalismo cattolico in Italia? In Italia e nel mondo serve un giornalismo cristiano dal volto umano per riconquistare la fiducia dei lettori e che sappia raccontare anche la bella notizia, i media classici sono concentrati a mostrare i lati negativi della società, deprimono chi legge e non mostrano quanto di buono viene fatto dalla nostra comunità.
Quali sono i media cattolici di Malta? Ci tengo a precisare che la nostra è una realtà mediatica diversa da quella italiana, si abbiamo diverse testate come, “Radio Maria”, “RTK” radio online, “Newsbook” giornale online, “La Voce” il giornale dell’Azione Cattolica e “Church in Malta” website dell’Arcidiocesi.
Il San Francesco di Sales ricordato anche a Malta? Si abbiamo ricordato San Francesco di Sales, patrono dei giornalisti e dei comunicatori. Un momento importante per tutti noi realizzato grazie all’Ucsi Sicilia da lei presieduta e con il supporto di fra Mario Attard e del reverendo prof. Salvino Caruana.
Conosceva l’Ucsi Unione Cattolica Stampa Italiana? Si la conoscevo ma non avevo avuto mai la possibilità di approfondire l’argomento. Ritengo che l’Ucsi svolga un compito molto importante, la comunicazione deve essere alla base di ogni nostra attività, soprattutto se fatta con “lo stile sapiente della carità”, come citato dalla preghiera del giornalista scritta in maltese, che lei mi ha omaggiato. Approfitto per salutare e ringraziare la giornalista Vania De Luca, presidente nazionale Ucsi e lei caro Interdonato per l’intervista e per l’attenzione dimostrata verso la nostra comunità.
DOMENICO INTERDONATO