“Libertà di stampa”? NO Grazie!! Un giornalista siciliano, alla ricerca della verità, finisce sotto accusa assieme ai colleghi. Il fatto, assurdo, è accaduto in Svizzera, dove un gruppo di cronisti del settimanale elvetico “Il Caffè” verranno processati per aver avviato un’inchiesta su un caso di malasanità. La vicenda risale a due anni e mezzo fa ed è avvenuta in un clinica nei pressi di Lugano, una delle più rinomate del Canton Ticino. Ad una paziente di 67 anni sono stati asportati entrambi i seni. Pare però che la signora fosse stata ricoverata per l’ asportazione di un piccolo tumore vicino al capezzolo.
La drastica soluzione operatoria pare che “sarebbe stata decisa per il suo bene“. Secondo quanto sostenuto dai giornalisti mesi dopo, pare che si sarebbe verificato, invece, un tragico scambio di pazienti. Della vicenda si è occupato il settimanale elvetico “Il Caffè”, che ha chiesto, ripetutamente, cosa fosse successo realmente. Nel mese di settembre dello scorso anno è arrivata una “mazzata” per i giornalisti. La clinica ha denunciato il giornale, accusandolo di aver orchestrato, nei confronti della struttura sanitaria, una campagna denigratoria e concorrenza sleale.
“Al “Caffé” non sono addebitati errori né imprecisioni” ha puntualizzato il direttore, Lillo Alaimo, di origine “sicula” e, alquanto conosciuto a Taormina. Nella “città del centauro” ha raccolto sostenitori che si sono, immediatamente, schierati con la “libertà di stampa” sottoscrivendo una raccolta di firme a favore dell’attività del settimanale. “Sotto accusa in maniera incredibile – prosegue Alaimo — sono finiti il chirurgo e quattro giornalisti, che hanno cercato di capire come un episodio del genere sia potuto succedere“.
I sostenitori del giornalista e del giornale auspicano che questa vicenda, paradossale per gli operatori dell’informazione, possa essere chiarita e risolta al piu presto.