La foto di gruppo
Filippo Tripolone e la mamma Ada
Filippo Tripolone e la mamma Ada

Motta Camastra (Me). E’ calato il sipario sulla ventiduesima edizione del Premio diaristico internazionale “Filippo Maria Tripolone” svoltosi l’otto luglio presso la sede dell’associazione “Lanterna Bianca”  a Motta Camastra (Me) – C.da San Cataldo  E’ stata come le precedenti edizioni una kermesse ricca di emozioni che  ha lasciato un indelebile ricordo tra i partecipanti. Un evento che ha toccato il cuore di ogni concorrente, pubblico compreso, per lo spessore dei temi trattati e le toccanti vicende vissute magistralmente narrate nei diari dei finalisti protagonisti di questa edizione del 2023. Per dirla con le parole di una delle premiate è stato un:  “Concorso  unico nel suo genere, un viaggio emozionale dove non ci sono stati ne vincitori ne vinti”. In effetti è stato così poiché il Premio  in buona sostanza è una vetrina internazionale dove  i protagonisti hanno l’opportunità attraverso i loro libri-diari di raccontare la loro storia dolorosa. C’è chi ha perso un figlio, chi ha vissuto un esperienza di depressione, di malattia mentale, chi è stato vittima di una grave malattia, ed ancora storie di suicidio,  di emarginazione e perfino di esperienze carcerarie. Ogni edizione è un capitolo a se dove il pubblico ha l’opportunità di conoscere persone straordinarie che hanno raccontano nei loro diari le loro terribili esperienze e le loro battaglie per sconfiggere il male oscuro, un mondo che spesso la società tende ad ignorare, ad emarginare che non ha voce. Ad esempio, molti concorrenti raccontano nei loro diari le loro condizioni di vittime dello stigma”  un pregiudizio infondato che spesso la nostra società manifesta implacabilmente contro chi vive o ha vissuto un esperienza di malattia mentale creando un circolo vizioso di alienazione e discriminazione che talvolta si traduce in una privazione di diritti o peggio di violenze fisiche e mentali. Uno dei problemi più grandi legati al suicidio è proprio lo stigma che spesso imprime un “marchio” a chi vive un esperienza di malattia mentale tanto da spingere la vittima al suicidio come è successo a Filippo Maria Tripolone al quale è intitolato il concorso. In questa edizione ha partecipato Emmanuela Cagnola già ospite in passato del Concorso che ancora una volta ha commosso il pubblico presente raccontando la sua storia a cominciare da quando venne adottata in Italia dopo essere stata salvata in Africa da una morte certa a causa della sua disabilità. Alla Cagnola è stato assegnato un premio speciale per il suo diario autobiografico.

Il tavolo dei relatori
Il tavolo dei relatori
Emmanuela Cagnola
Emmanuela Cagnola

Il Concorso diaristico della “Lanterna bianca” è quell’opportunità, per tanti concorrenti, che la società spesso gli nega, lo si legge nei loro occhi quando vengono  chiamati a ritirare il premio. Ognuno racconta la sua storia, commuove, coinvolge emotivamente  il pubblico presente tanto è intenso il suo vissuto. Ogni edizione è un bagno di emozioni che nessun altro concorso può dare perché i protagonisti sono speciali e unici come le loro storie.

L’appuntamento annuale realizzato dall’associazione socio-culturale con finalità umanitarie “La Lanterna Bianca”, inizialmente dedicato al tema della “depressione” e successivamente anche ad altre esperienze dolorose della vita, porta la firma di una “madre coraggio”, Ada Nunzia De Cola  la quale, dopo la morte del figlio Filippo, sofferente di depressione, avvenuta oltre 20 anni fa alla giovane età di 32 anni, ha fondato il sodalizio ponendosi l’obiettivo di aiutare chi è affetto da tali problemiIl concorso, che oggi affronta anche altre tematiche di disagio sociale,  ha anche lo scopo di combattere i pregiudizi derivati dallo “stigma” e, di sensibilizzare l’opinione pubblica  e le autorità competenti affinché si interessino maggiormente a questo problema poiché la malattia mentale è una patologia sempre più diffusa ma spesso disconosciuta che arriva in modo subdolo e le famiglie colpite si ritrovano a combattere una battaglia impari.

La manifestazione, organizzata col “patrocinio morale” dei Comuni di Milano, Taormina, Giardini Naxos, Graniti, Motta Camastra e Francavilla di Sicilia, per l’assegnazione dei premi si è avvalsa di una qualificata giuria formata dal Angelo Manitta (Presidente), Agnese CalabròMaria Lilia Papa, Enza Conti. 

L’edizione di quest’anno ha lasciato nell’animo dei partecipanti e nel pubblico presente tracce indelebili di emozioni e suggestioni facendo registrare una partecipazione intensa e ricca di storie toccanti. “Leggere i libri ed i diari che riceviamo è sempre un momento di arricchimento personale“ ha spiegato Nunzia De Cola “la loro lettura  è motivo di riflessione su quanta tristezza si nasconde dietro un sorriso. Spesso, non ciò che vediamo disegnato sul volto di una persona corrisponde a ciò che il cuore custodisce. Abbiamo letto diari colmi di disperazione, di affetti rubati, dalle avversità della vita, di speranza e sogni interrotti prima di iniziare. Il diario è un importante mezzo terapeutico perché sancisce un rapporto particolare con il proprio Io. Quello di oggi è l’ennesimo appuntamento del concorso diaristico La Lanterna Bianca che dal 1995 rinnova annualmente la memoria legata alla perdita prematura di Filippo Tripolone, mio figlio primogenito. Credo sia inutile dire quanto mi manchi ma, grazie all’affetto dei miei cari e principalmente del mio amato sposo che adesso mi protegge insieme a Filippo da lassù, sono riuscita a sollevarmi dal baratro cui ero caduta.

Ciò che succede a queste persone non è colpa loro, né dei genitori, non è colpa di nessuno. Questo lo dirò all’infinito tutte quelle persone che vivono in famiglia questo tipo di dramma poiché il disturbo mentale arriva in maniera subdola, all’improvviso mandando in tilt tutta la famiglia.

Non serve a nulla darsi le colpe l’uno all’altro. L’idea di colpa produce soltanto sofferenza ma non aiuta. Essi hanno bisogno di essere circondati da stabilità e benessere emozionale per sentirsi meglio e poter attingere, confrontarsi e specchiarsi. Posso assicurare che questo male esiste in tutte le parti del Mondo senza alcuna distinzione di ricchi o poveri, Sud o Nord e nessuno è immune.

La sua scomparsa mi ha sollecitato all’attenzione della sofferenza psicologica e da quel giorno il mio telefono è diventato un telefono amico attivo 24 ore su 24. Ho ascoltato tante persone e talvolta urla di dolore, di disperazione e a volte voci fioche di chi non c’è la fa più.

Vorrei dire a tutti coloro che mi ascoltano che oggi, anche se in alcuni casi non si guarisce definitivamente c’è la possibilità di imparare a convivere questa sofferenza che non è peggiore di tante altre malattie. Bisogna credere nelle cure. Oggi la farmacologia ha fatto passi da gigante, raggiungendo traguardi importanti. Ecco l’importanza dei servizi! E’ vero, dopo la legge Basaglia del 13 maggio 1978, data in cui furono chiusi i manicomi, sono stati risolti tanti problemi ma vi è ancora tanto da fare. Per questo che, assieme alle associazioni dei familiari ci prodighiamo mettendo in luce questo grave problema che affligge l’umanità appellandoci alle autorità affinchè collaborino a questo problema.

Noi non smetteremo di lottare ma abbiamo bisogno della collaborazione di tutti. Vi chiederete come tutti noi possiamo contribuire ad aiutare chi  è affetto da questo disagio. Prima di tutto non pensare alla persona come ad un diverso perché egli è solo più fragile, più sensibile non meno intelligente di qualunque altra persona e poi, facendo loro dono di una semplice stretta di mano, di un saluto affettuoso, di un sorriso!

Perché organizzare un concorso diaristico? Perché Filippo aveva scelto come compagno del suo amaro viaggio un diario e, nel contempo, perché scrivere è un importante mezzo terapeutico. Il diario stimola la memoria ed è un ottimo antidepressivo. C’è chi scrive per sfogarsi, chi per riflettere, chi per esternare le proprie gioie.

Ogni diario ha un valore importante perché andrà a fare parte dell’Archivio Diaristico e verrà perennemente custodito presso la Biblioteca del Comune di Motta Camastra.

L’organizzazione ha impegnato sempre più la mia persona e sono andata avanti con immensa modestia e con le pecche immancabili i cui sforzi sono andati oltre le stesse capacità senza nessuna pretesa di alcun genere perché i miei obiettivi sono molto particolari.

A questo punto è ora di titrare le somme di quale sia stato il significato della mia esistenza: 1) far ricordare Filippo e in questo credo di esserci riuscita; 2) cerco di aiutare gli sfortunati come lui e posso dire che  parecchi miei interventi sono stati importanti, concreti e di immenso aiuto; 3) stimolare la ricerca scientifica poiché anche se si è fatto molto in questi anni la strada è ancora lunga.

Spero di poter continuare finchè Dio vorrà. Alla Società ho dato il mio piccolo contributo e di essermi guadagnata un attestato di stima che mi spinge sempre più a continuare. Il dolore più grande per me è l’impotenza, non accetto i fallimenti, non mi arrendo facilmente, mi sono sempre messa in gioco e non mi risparmio nemmeno davanti ai periodi bui. Ho abbracciato la sofferenza come una mamma fa e, finchè non raggiungo l’obiettivo non mi fermo. Solo così mi sento appagata. Mi piace pensare che stasera uscendo da qui, sia cambiato  qualcosa nei vostri cuori di cui riflettere e migliorare. Per questo la lanterna di Filippo resterà sempre accesa.”       

A condurre la serata con abilità e coinvolgimento emotivo con le sue battute anche quest’anno è stata la Prof.ssa Angela Vecchio.  All’incontro, presente il Sindaco di Motta Camastra Carmelo Blancato che ad inizio serata a porto i saluti ai premiati a nome dell’amministrazione comunale, sono intervenuti Antonella Algeri presidente dell’associazione “Abbraccialo per me” di Capo D’Orlando (Me), Titti Mazza vicepresidente dell’associazione “I giovani del Pirandello” di Messina e il dott. Roberto Motta, psichiatra.

Antonella Algeri Presidente Associazione "Abbraccialo per me"
Antonella Algeri Presidente Associazione “Abbraccialo per me”
Titti Mazza Vice presidente Associazione "I giovani del Pirandello"
Titti Mazza Vice presidente Associazione “I giovani del Pirandello”
La prof.ssa Angela Vecchio introduce gli ospiti
La prof.ssa Angela Vecchio introduce gli ospiti
L'intervento del dott. Motta
L’intervento del dott. Motta
Il prof. Angelo Manitta
Il prof. Angelo Manitta
La vincitrice del Premio ex aequo Ciriani Annarosa con il diario "Oltre". L'altro ex aequo il diario di Elisa "Noi voci invisibili"
La vincitrice del Premio ex aequo Ciriani Annarosa con il diario “Oltre”. L’altro ex aequo il diario di Elisa “Noi voci invisibili”
Il Sindaco di Castelmola Orlando Russo premia uno dei diari vincitori
Il Sindaco di Castelmola Orlando Russo premia uno dei diari vincitori
Il Sindaco di Castelmola consegna il Premio a Annarosa Ciriani
Il Sindaco di Castelmola consegna il Premio a Annarosa Ciriani

LA SECONDA PARTE DELLA MANIFESTAZIONE

 

La seconda parte della kermesse è stata animata dalle premiazioni dei vincitori delle sezioni in concorso dell’edizione 2023 (Premio specialePrimi premi, Segnalazioni di merito, Menzioni d’onore, Finalisti).

E’ stata una cerimonia intensa e commovente quella della consegna dei premi condotta dalla prof.ssa Angela Vecchio la quale nella premessa ha sottolineato il valore della serata e della manifestazione. Numerosi i  Premi e gli attestati attribuiti alcuni dei quali sono stati consegnati dal Sindaco di Castelmola Orlando Russo presente all’incontro e dagli assessori del Comune di Motta Camastra Mariangela Orlando e Daniela Giardina.

Di seguito riportiamo le motivazione dei due diari vincitori ex aequo della kermesse:

Noi voci invisibili è un diario che da voce all’esperienza silenziosa e devastatrice di un dramma nel dramma. Elisa, scrivendo la sua lotta contro quella spada di Damocle che inesorabilmente è pronta a colpirla, ha lasciato una grande eredità con i suoi pensieri, affinché chi leggerà il suo diario possa comprenderne la sofferenza di chi lotta contro il “disturbo invisibile”. Pagine che narrano la sua triste esperienza, la sua forza e la sua determinazione nel voler sconfiggere quel ‘male’ che stava annientando i suoi progetti, i suoi sogni, la sua vita. Il male con spietatezza scalfisce l’animo e senza pietà le toglie la voglia di vita, spingendola nel tunnel buio che non ha uscita. Le esperienze descritte con molto coraggio sono un ‘testamento interiore’, i ricoveri in clinica, il desiderio di normalità, il rapporto intenso con i genitori e la capacità di leggersi dentro per annientare la sua fragilità. Sono confessioni di un animo che vede assottigliare sempre la sua “voglia di vivere”. Elisa ha lottato con tutta se stessa per debellare la ‘voglia di morte’ quella che arriva in varie forme, la sua purtroppo è arrivata “cullandola con le braccia vellutate”. È un testo che va letto e riletto per l’intensità dei messaggi, tra questi quello più doloroso e triste che ci ha lasciato, ovvero “la vita ha un valore e ne va fatto tesoro”, un tesoro che lei purtroppo non ha potuto difendere. Quindi un invito a non desistere e lo fa con le sue pagine che esortano a non cedere al terribile male che giunge in silenzio per toglierti ogni speranza.

“Oltre” di Annarosa Ceriani è un diario che attinge la penna nell’inchiostro del dolore. Parole che gridano la sofferenza infinita di una mamma che non trova pace e risposte sul perché ha perso il suo Francesco. Gli anni passano, scanditi da compleanni mai festeggiati, mentre il filo dell’amore li tieni legati e alimenta la fiamma della speranza che arriverà il tempo in cui potranno sentire il calore di un abbraccio, quello di cui sono stati privati. È un percorso che si snoda tra dolore, rabbia e momenti di silenzio tingendo di grigio i pensieri di una madre che non ha potuto nemmeno conoscere il colore degli occhi del proprio bambino.

Negli intensi colloqui si esplica l’infinito amore che avvicina mamma e figlio. È la luce interiore che illumina l’essenza di un percorso bagnato di lacrime, mentre il suono di amabili parole riscaldano quel dolce momento, seppur nel sogno, che sussurra: “Chiudo gli occhi anch’io, mamma, finalmente insieme e mi perdo un poco nel tuo cuore, dove ora c’è spazio per tutti e due” … “Mi addormento con te, nello spazio sereno del tuo cuore…”.  Oltre è un diario che fa riflettere sul valore infinito dell’amore, quel valore-forza che consente di non vacillare nelle tenebre, seppur le ferite continuano a sanguinare.

La serata si è conclusa con un arrivederci al prossimo appuntamento nel 2024.

                ROSARIO MESSINA

Il Sindaco Orlando Russo consegna il premio ad uno dei vincitori
Il Sindaco Orlando Russo consegna il premio ad uno dei vincitori
Il dott. Motta premia una concorrente finalista
Il dott. Motta premia una concorrente finalista
Uno dei concorrenti premiati
Uno dei concorrenti premiati
La premiazione di Emmanuela
La premiazione di Emmanuela
La Presidente dell'Associazione Lanterna Bianca, mamma Ada
La Presidente dell’Associazione Lanterna Bianca, mamma Ada
La foto di gruppo
La foto di gruppo

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Archivio Diaristico La Lanterna Bianca
Elenco Vincitori 2023

I ° Class. Ceriani Annarosa (BG) Ex-aequo

I ° Class. Bassignana Antonia Schinina  (CN) Ex-aequo

II ° Class. Usai Caterina (Roma)

III ° Class. Zanchetta Anna Maria (VI)

IV ° Class. De Vita Giovanna (BR)

V ° Class. Filippello Antonino (CT)

VI ° Class. Mainardi Elena (VR)

PREMIO SPECIALE

Morelli Eugenio (TV)

Jankura Akos Toronto (Canada)

Cagnola Emmanuela (NO)

Buganza Marco (RO)

Loureiro Marcus (Brasile)

SEGNALAZIONE DI MERITO

Gemito Francesco (NA)

Dal Santo Vittorina (VI)

Maestrelli Claudio (Mantova)

Eroli Ester (Roma)

Littera Franca (CA)

Greco Carmelo (SA)

Sozzi Antonio (CT)

MENZIONE D’ONORE

Osenda Iva (CN)

Guardo Giuliana (CT)

Pujia Domenico (Roma)

Zanardi Rodolfo (PD)

Coppola Luigi (NA)

Mazzacco Chantal (UD)

FINALISTI

Rinaudo Michela (PA)

Falbo Vanessa (CS)

Spagnolo Rosalba (BG)

Biancotto Daniela (CN)

Pedrazzi Nadia (MO)

Bado Marcella (GE)

Antonucci Giuseppina (CS)

Dario e Diego De Cicco (CS)

Benincà Silvia (TV)

Venditti Annalisa (Roma)

Ferrara Serena (NA)

Di Martino Salvatore (RG)

Mimmotti Nazzareno (AN)

 

Di Dott. Rosario Messina

Email: direttore@siciliafelix.it

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