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Sicily

Virzi con gli amici della nutella

Giuseppe Virzì
Fare delle interviste per noi giornalisti è sempre interessante, perché si scoprono pagine di “storia” molto belle, che grazie al nostro lavoro riusciamo a fare emergere. Per il mese di novembre 2017, abbiamo scelto di intervistare una interessante figura di imprenditore Giuseppe Virzì, corrispondente per il “Progetto Sicilia nel Mondo” da Brisbane Australia. Virzì è stato uno dei primi ad arrivare a Brisbane dalla lontana Regalbuto, in Australia con la sua intraprendenza è riuscito a creare tante attività economiche non trascurando mai la sua sicilianità e lo stile italiano. L’imprenditore con le sue attività si è sempre distinto per onestà ed impegno, doti che gli hanno permesso di brillare, nel panorama dei siciliani d’Australia.
Come si sentono i siciliani che vivono all’estero? Noi ci sentiamo i veri siciliani, siamo quelli che negli anni abbiamo saputo mantenere i legami con la nostra terra natia e periodicamente veniamo in Sicilia per rinverdire i nostri ricordi.
Di cosa si occupa a Brisbane? Ho un importante ritrovo – ristorante punto di riferimento culturale e gastronomico, del nostro “Italian Style”, location frequentata dalla elite economica e culturale australiana e internazionale. Nel mio locale può capitare di gustare un buon caffè torrefatto in Sicilia, trovandosi accanto Vip dello sport o della moda. Sono stato il primo ad importare alcuni brand di caffè siciliano e altro ancora come: pomodori secchi, olive verdi schiacciate, provolone e tante altre delizie culinarie, che si possono gustare nel mio locale.
Le aziende siciliane cosa fanno per promuovere i loro prodotti in Australia? Purtroppo nulla da quando sono in Australia non ho visto mai nelle attività espositive aziende siciliane, pertanto siamo noi a cercarle, questo è un grosso limite perché riduce moltissimo il potenziale commerciale dei nostri prodotti, che rispetto agli altri sono di qualità eccellente.
Sono ancora tanti i giovani siciliani che emigrano in Australia? Si sono tanti, si sta ripetendo il grande esodo di fine ottocento, quando milioni di italiani compresi i siciliani, lasciarono la patria per emigrare nei diversi continenti, un dramma che nessuno pare voglia arginare.
I giovani emigranti siciliani conservano come voi le tradizioni? Purtroppo no, loro si integrano facilmente, sposano le australiane e tendono a dimenticare le loro origini. Per limitare l’integrazione totale, suggerisco scambi culturali, con di borse di studio che servano a tenere vivo e alimentare l’interesse verso la madre patria.
Oltre ai rapporti commerciali cosa gradiscono i siciliani di Australia? A noi piace il folklore, l’arte e la canzone e dobbiamo lavorare insieme, per esportare la grande bellezza italiana e siciliana.
Lei si è distinto anche nel sociale? Certamente sono stato il promotore di una importante Associazione e anche di una Radio, per esempio nel terremoto dell’Irpinia abbiamo contribuito alla ricostruzione con delle donazioni, raccolte con grande spirito di solidarietà.
Cosa ne pensa dell’attuale momento politico italiano? Purtroppo l’unica realtà vincente è la corruzione, da noi viviamo bene perché c’è una cultura anglosassone, che garantisce una sobria attività politica e amministrativa, per esempio negli ultimi anni tanti italiani che vivevano in Sudamerica si sono trasferiti qui, a causa della corruzione galoppante, simile a quella italiana, che ha minato l’intera economia.
Per concludere cosa pensa del nuovo governatore della Sicilia? Mi auguro per i siciliani che cambi veramente qualcosa, la fiducia non deve mai mancare, approfitto per inviare un saluto a tutti i siciliani, dalla nostra bella e ospitale Australia, a presto.

Virzi con gli amici della nutella

Giuseppe Virzì


ROMA – Nel corso della XI edizione del Forum Compra Verde, svoltasi all’EUR presso il Salone delle Fontane, si è riunito il Comitato paritetico Green Public Procurement (GPP) della Rete delle Città Metropolitane. Delle 14 Città Metropolitane italiane hanno aderito all’incontro quelle di Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Cagliari, Catania, Messina e Reggio Calabria. I rappresentanti delle Città Metropolitane presenti hanno firmato il “Protocollo per il GPP” la cui applicazione obbligherà le pubbliche amministrazioni a scegliere beni e servizi tenendo conto del loro impatto ambientale e sociale nel corso dell’intero ciclo di vita, dall’estrazione della materia prima allo smaltimento del rifiuto. Adottare il GPP significa rispettare i Criteri Ambientali Minimi (CAM), per categoria di prodotto, approvati dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Le categorie di attività economiche che prevedono l’adozione dei CAM, reperibili sul sito ministeriale, sono 11: arredi; materiali da costruzione; manutenzione delle strade; gestione del verde pubblico; illuminazione e riscaldamento; elettronica; tessile; cancelleria; ristorazione; materiali per l’igiene; trasporti. Il GPP è diventato obbligatorio in tutti i Contratti Pubblici per beni servizi e opere, esclusi i lavori di ristrutturazione, pertanto le amministrazioni pubbliche che non inseriranno i CAM nelle procedure d’Appalto saranno a rischio di ricorso da parte dei fornitori verdi e le imprese che non rispettano i CAM potrebbero trovarsi non idonee a partecipare alle gare pubbliche. Inoltre, per favorire l’adozione dei CAM da parte delle imprese, è la prevista riduzione dell’importo della garanzia provvisoria.

Taormina. Dopo la presentazione di “Solo Parigi e non altrove”., il salotto letterario di Spazio al Sud ritorna a Parigi con “Quel nome è amore”, (ed. ad est dell’equatore, 2016) di Luigi La Rosa. L’itinerario artistico parigino continua e si arricchisce di storie e d’incontri passionali ed emozionanti. Il pretesto che dà avvio al secondo viaggio dello scrittore a Parigi è quello di restituire un libro al bel tenebroso giovanotto incontrato per caso sul metrò la prima volta.
Luigi La Rosa, giornalista, scrittore, curatore di numerose pubblicazioni, insegnante di scrittura creativa, siciliano che ha eletto Parigi a patria affettiva sarà a Taormina, sabato 4 febbraio, alle 17:30, nell’accogliente sala dell’Archivio storico a chiacchierare con lui la giornalista Milena Privitera. La presentazione è organizzata dal Caffè letterario di “Spazio al Sud”, per il cartellone culturale dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, presieduta da Maria Teresa Papale, con la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, Taormina Arte, Associazione Imprenditori Per Taormina, la partnership di “Gais Hotels Group”, “Piazza Dalì” e del Club Unesco di Taormina.
“Quel nome è amore” è un libro sentimentale dove Parigi è l’assoluta protagonista e Luigi la Rosa, scrittore intimo, la percorre in lungo ed in largo tratteggiando con maestria intensi cammei di pittori, fotografi, artisti, scrittori. E allora il possibile incontro reale attraversa lo spazio e il tempo è diventa l’immaginario, ma forse anche reale, incontro di Jean Cocteau con il suo grande amore Raymond Radiguet, o quello di Carlos Casagemas con l’amico più noto Picasso; e ancora l’incontro, o meglio lo scontro di Simone Thiroux con Modigliani e quello di Djuna Barnes con Thelma Wood; e il confronto di Renèe Vivien con Natalie Clifford Barney o quello di Frédérick Bazille con la guerra prussiana del 1870. sei ritratti che percorrono Parigi e affiorano da “un mondo di meraviglia e bellezza, un’eredità pronta a dar voce al ventaglio di scoperte e colpi di scena, che il lettore può seguire grazie ai percorsi e alle mappe”.

Il nuovo libro del soprano Giusy Di Mauro presentato in occasione del concerto di Castelmola

Foto con il Sindaco Orlando Russo e l'assessore Eleonora Cacopardo
Castelmola (Me) – “Portare alla luce qualche spartito riaffiorato come per miracolo dall’oblio del tempo è certo un’esperienza affascinante. Niente però può paragonarsi all’emozione provata da chi, nell’ambito delle proprie ricerche, vede venirgli incontro da un passato relativamente lontano la figura a tutto tondo di un compositore le cui belle musiche chiedono a gran voce di essere di nuovo ascoltate nelle sale da concerto. Questa emozione attraversa tutte le pagine della monografia di Giuseppina Di Mauro su Salvatore Arnò, tenendo avvinto il lettore in una narrazione dove s’intersecano più storie e più spaccati della vita artistica di due paesi: l’Italia che gli diede i natali e l’America dove trascorse gran parte della sua esistenza”. Inizia così la premessa della nota storica Alba Crea, professoressa di Storia ed Estetica Musicale al Conservatorio “Arcangelo Corelli” di Messina, di un libro unico che coinvolge ed incuriosisce ancor più se si ascoltano le composizioni di Salvatore Arnò. Il soprano Giusy Di Mauro sta presentando la sua opera letteraria in modo singolare, offrendo al pubblico una serie di romanze del compositore messinese : “Alla Vergine, Ricordi di Napoli, Marina Messinese, A te”, melodie di immediato coinvolgimento del pubblico che esprime consensi all’autore e all’interprete, che canta con convinzione ed eleganti sonorità vocali di indiscussa bellezza , mettendo in evidenza i testi colmi di nostalgia e sentimento, apprezzati in tutti gli eventi, ed ancora una volta dai presenti che hanno assistito al concerto tenutosi il 21 Dicembre nell’Auditorium di Castelmola alla presenza del Sindaco Orlando Russo e dell’Assessore alla Cultura Eleonora Cacopardo, con un consenso eccezionale. Il soprano apprezzata e applaudita, è stata accompagnata al pianoforte dalla M° Luisa Pappalardo che ha introdotto il lungo programma musicale, evidenziando il grande valore del libro in presentazione.

Foto di gruppo con il Sindaco Orlando Russo e l’assessore Eleonora Cacopardo

Giusy con la prof.ssa Alba Crea

L’intervento del Sindaco

Presentazione del libro

Giusy Di Mauro

L'ex voto del maremoto a Giardini del 1908
Giardini Naxos – Il 28 dicembre per la Sicilia è una data che non si può dimenticare per l’immane catastrofe che sconvolse Messina e Reggio Calabria in quel fatidico 1908. A Giardini si verificò un evento eccezionale: alle prime ore di quel giorno fatale, in piena oscurità gli abitanti del borgo marinaro furono svegliati da un tremendo scossone, un grande frastuono. Immediatamente le acque della costa giardinese si ritirarono per trasformarsi in onde gigantesche alte oltre i 10 metri che raggiunsero il litorale invadendo gli scali, le piccole strade, le case e spazzando tutto, uomini e cose. Fu un tremendo maremoto, uno “Tsunami”, potremmo dire oggi, che fece numerose vittime. Molti i dispersi risucchiati dal ritirarsi della marea. A questo punto subentrò la solidarietà umana. Dall’Albo Comunale leggiamo: “In tanto sgomento nessuno osava accorrere in soccorso dei naufraghi di cui si ignorava il numero ed ogni indugio si rendeva pericoloso quando, il tenente medico Francesco Buda incitando e incoraggiando gli uomini di mare, faceva varare una barca scampata per caso, ed insieme ai pescatori Alfio Bucolo, Salvatore Galeano, Vincenzo Cacciola, i fratelli Giuseppe e Carmelo Nucifora e Pancrazio Tornatore sfidando l’imperversare delle onde, con coraggio e sangue freddo encomiabili, guadagnarono il largo. L’operazione ebbe i suoi frutti, vennero issate a bordo e riportate a riva tra le braccia dei loro cari numerose persone tra cui un ragazzo di quattordici anni, Pasquale Galeano che era stato risucchiato in mare su una barchetta sfornita di remi ritrovato svenuto in balia delle onde, a due miglia dalla riva alla profondità di circa 50 metri.”
Questo episodio di solidarietà e di eroismo, stranamente, non viene ricordato in nessun libro di storia locale anche se l’Amministrazione comunale di Giardini dell’epoca si premurò, con una delibera, di rimunerare adeguatamente i soccorritori proponendoli per la concessione di una onorificenza ed il Ministero della guerra insignì il tenente Buda con la medaglia d’argento al valor di marina “per l’animoso slancio con cui in un’ora di panico e di terrore generale, si spinse alla testa di altri generosi, con alcune barche alla ricerca ed al soccorso di marittimi pericolanti al largo di Giardini, trasportati dal maremoto seguito al terribile terremoto che la mattina del 28 dicembre 1908 distrusse Messina e Reggio Calabria” (Regio Decreto 11 maggio 1911).
L’avvenimento quasi miracoloso viene ricordato in un ex voto conservato ancor oggi dalla famiglia Buda

L’ex voto del maremoto a Giardini del 1908


Il Sindaco Lorino Mangano
Giardini Naxos (Me). Il 15 luglio 2016 ricorre il trentesimo anniversario dalla scomparsa di Lorino Mangano, sindaco socialista di Giardini tra la fine degli anni ‘50 e l’inizio dei ‘60, uomo di profonda cultura, di grande rigore morale e di estrema onestà intellettuale.
Tanti anni, forse troppi, sono passati ma, come ricorda il suo amico Matteo Steri curatore dell’antologia “Lorino Mangano-Scritti e discorsi“ edita nel 1992, “ … quello che ha detto e fatto, sempre con rigorosa coerenza e fede cristallina, lo pone al di fuori dei limiti che la collocazione in un partito , o in un’epoca, potrebbe far sorgere. …. le idee di onestà, di lotta dura contro ogni forma di abuso, di difesa strenua degli interessi reali della collettività, come pure le idee di progresso, in termini sia di sviluppo economico che civile, propugnate da Lorino Mangano, superano qualsiasi limite, perché sono giuste e valide, anche se non hanno trovato in Giardini quella fortuna che meritavano.”
In un momento storico in cui la “politica” italiana, e siciliana in particolare, è in pieno degrado, in un momento storico in cui la vita dei Comuni, e non solo, è per lo più in mano a interessi clientelari o a stolido affarismo, vale la pena ricordare un uomo che già a metà del secolo scorso in un paese di pescatori, braccianti agricoli, artigiani, piccoli industriali, con un’esigua componente di intellettuali, quale era allora Giardini, si batteva per “l’ordinato sviluppo della società e delle sue strutture, la salvaguardia del territorio, la valorizzazione del patrimonio archeologico e ambientale, l’eliminazione dei favoritismi, la lotta alla speculazione e al facile arricchimento, …. la pulizia della città, la lotta ai rumori. Le sue idee sul turismo a Giardini (tra non poche contestazioni, sconfitte dalla realtà, diede il via al primo stabilimento balneare, negli anni 1959 e 1960), furono indubbiamente profetiche, anche se poi furono completamente tradite.”
Nato nel 1915, figlio del Maestro Nino Mangano, raffinato Direttore della locale Banda musicale “ l’orchestra cittadina” i cui concerti in piazza richiamavano un gran numero di spettatori, e della dolce signora Elvira Pizzati, fratello di Nella, valente musicista e letterata, Candeloro (Lorino) Mangano compiuti gli studi magistrali si accostò a quelli filosofici. Di ritorno a Giardini dopo una lunga e devastante prigionia, prima a Orano e poi in Francia, inizia il suo impegno politico da socialista nel 1946.
Anni in cui si fece conoscere in ambito locale e anche fuori provincia, divenendo in breve il referente socialista del territorio, come ricorda in un suo commosso articolo (“Il mito dell’operaio- In memoria di Lorino Mangano”, La Sicilia, 22 giugno 1993) il Prof. Giuseppe Giarrizzo, eminente storico catanese che rievoca quasi con nostalgia (“…salivo la ripida scala di accesso alla sua casa sul Corso e la madre con cui Lorino viveva mi accoglieva con simpatia…”) quella che fu un’amicizia fraterna e di elevatissima valenza intellettuale, anche quando il loro cammino intraprese strade diverse.
Nel 1952 è eletto Consigliere comunale e dopo le elezioni del 27 maggio 1956 che videro la vittoria schiacciante della lista popolare da lui guidata, l’11 giugno 1956, è eletto Sindaco di Giardini a capo della prima Amministrazione socialista in Sicilia.
Le precedenti Amministrazioni che si erano succedute al Comune per circa dieci anni avevano lasciato una situazione disastrosa con oltre cinquanta milioni di lire di deficit finanziario, opere pubbliche rimaste incomplete e svariati problemi irrisolti (dalle fognature, all’acquedotto, alla luce elettrica, ecc.).
In meno di tre anni l’Amministrazione presieduta da Lorino Mangano riuscì a realizzare: un’ampia assistenza farmaceutica ambulatoriale e ospedaliera con particolare riguardo agli indigenti e senza alcuna distinzione di colore politico; assistenza anche in generi alimentari ai più poveri, ammalati o disoccupati; la costruzione di alloggi popolari; il completamento dell’acquedotto esterno che assicurò l’acqua ai rioni periferici, alle campagne e alla zona turistica di Schisò; l’asfaltatura delle strade di campagna; il completamento della fognatura; il potenziamento delle celle nel cimitero; il finanziamento per il porto, il lungomare, il giardino pubblico, per la costruzione di una seconda Scuola elementare e della Scuola media; non ultima l’attenzione ai bisogni dell’Orfanotrofio Antoniano che assisteva anche i bambini poveri del Comune.
In un articolo del Primo maggio 1959 apparso su L’Ora socialista, di cui Lorino era il Direttore, si disse: “ la polvere ed il fango sono scomparsi per sempre da Giardini”, in senso proprio e, si pensava, anche in senso figurato.
La sua intensa e proficua attività gli consentì di ricevere importanti riconoscimenti tra i quali l’elezione a componente del Comitato esecutivo dell’Associazione Nazionale Comuni d’Italia ( ANCI).
Alle elezioni comunali del 1960 purtroppo la lista da lui capeggiata viene artatamente respinta: si interrompe così la sua opera di miglioramento e modernizzazione della cittadina Jonica.
In seguito, il 18 febbraio del 1962, riprende l’attività amministrativa con l’elezione a Consigliere nel primo Consiglio provinciale eletto dopo il fascismo. Rimase consigliere fino al 1970, intervenendo con discorsi puntuali e attenti spesso non esenti da critiche ( “le Province in Sicilia: macchine strumentali del potere locale”), mai improvvisati ma sempre accuratamente elaborati e mirati alla realizzazione delle potenzialità di un territorio (non solo di Taormina) che lui intuiva a vocazione essenzialmente turistica ( fu il primo a parlare di Comprensorio turistico per i paesi della costa ionica).
Nel 1964 aderisce allo PSIUP.
Nel 1970 sceglie di dedicarsi nuovamente ai problemi del paese di Giardini e, lasciato il Consiglio provinciale, è eletto nel Consiglio comunale divenendo, per un breve periodo assessore alla Pubblica Istruzione e circondandosi di giovani” sessantottini” che, illudendosi, sperava raccogliessero la sua eredità.
Scioltosi lo PSIUP nel 1972 Lorino sceglie di confluire nel PCI. Nel 1974, alla scadenza del mandato di consigliere comunale, non si ripresenta, anche se, nonostante i problemi di salute, continuerà il suo impegno politico fino alla fine dei suoi giorni, avvenuta il 15 luglio del 1986 per una complicanza dopo un banale intervento chirurgico.
L’amico onorevole Domenico Rizzo nella commemorazione a lui affidata in Consiglio comunale in occasione del primo anniversario della morte, ne ricorda anche l’impegno d’insegnante: “Nella sua attività professionale profuse tutta la sua esperienza didattica e la sua cultura, perché Lorino era un uomo colto che, ai severi studi giovanili, sempre aggiornati, univa l’abitudine alle buone letture, come constatiamo dai libri della sua biblioteca, donata al Comune di Giardini, la biblioteca era l’unico suo bene! Sì perché Lorino Mangano morì nullatenente, povero. Visse sempre con le sue uniche entrate: lo stipendio prima e poi la pensione di insegnante. Fu un uomo buono, generoso e leale che sapeva suscitare subito simpatia e affetto.…con la sua vita Lorino Mangano ha lasciato una testimonianza sociale, politica, umana che è degna di essere ricordata alle nuove generazioni”.
La Civica Biblioteca di Giardini Naxos, inaugurata il 3 novembre 1986, porta il suo nome.

Commemorazione 4 Novembre

4 novembre 1959

Il Sindaco Lorino Mangano

La cerimonia del 4 novembre

Festa di matrimonio, 23-05-1983, con: la moglie Tanina, la sorella Nella, il cognato Totò Signorino, i nipoti Lina, Elvira e Nino.

Dal Palazzo Municipale

Elezioni a Sindaco festeggiamenti

Il primo stabilimento balneare a Giardini realizzato dal Sindaco Mangano

1960, anno delle Olimpiadi di Roma: il Sindaco Mangano accende con la Fiaccola olimpica, che transita da Giardini, il fuoco sacro nell’Ara eretta a Naxos in onore di Tysandros. Accanto al Sindaco il Cap. Matteo Vinciguerra

Sosteniamo la nostra terra
Giardini Naxos (Me) Si è conclusa con successo l’edizione estiva del 2016 del Summer Carnival. Cala il sipario su una manifestazione che l’Amministrazione Comunale e l’associazione “Naxos Porto di Culture” si propongono di rinnovare anche nei prossimi anni l’evento. Tra i protagonisti del Summer Carnival con l’allestimento di maschere e una “Nave greca” è stata l’Accademia delle Belle Arti di Catania che ha proposto una suggestiva sfilata di “figure rappresentative dei greci di Naxos” realizzate dagli studenti dell’Accademia. Protagonisti delle tre giornate sono stati centinaia di giovani che hanno ballato e danzato al seguito dei carri animando il lungomare Tisandros e la zona turistica di Recanati. Sono stati tre gli Appuntamenti in programma a partire da venerdì primo luglio e fino a domenica 3 luglio.
Cinque i carri che hanno sfilato sul lungomare Tisandros e da Recanati (domenica):
1. POLIFEMO
2. I PISCATURI DI GIADDINA
3. DEI e TITANI
4. SOSTENIAMO LA NOSTRA TERRA
5. SBARCO A NAXOS (Realizzato dall’Accademia delle Belle Arti di Catania che sfilerà nella serata conclusiva di domenica)
La serata di Domenica è stata condotta dal noto presentatore Ruggero Sardo dalla postazione allestita a Piazza Kalkis che ha commentato il passaggio dei carri in maschera. A seguire animazione sotto le stelle con il Dj Mister T.

La locandina

Una figurante del carro “I piscaturi di Giaddini”

Il carro Polifemo

Il carro “I Piscaturi di Giaddini”

Dal carro “I piscaturi di Giaddini”

Foto di Gruppo

Si balla

I balli

Sosteniamo la nostra terra

Sosteniamo la nostra terra

Foto di Gruppo

Un carro

Foto di gruppo

Due figuranti Sara e Rossana

Taormina – “Cavalleria rusticana” dalla grande regia “coreografica”, “Tosca” all’insegna della tradizione, “Urlo Mediterraneo” ed un concerto di musica dallo spessore internazionale. È quanto proposto dal “Taormina opera stars” che ha presentato il suo programma estivo negli splendidi locali de “La Baronessa”, messi a disposizione dalla famiglia Parisi, ubicati in pieno centro storico. Insomma si annunciano tanti appuntamenti da non perdere nel festival, giunto ormai alla sua seconda edizione, in programma ad agosto al Teatro Antico della “Città del centauro”. Hanno raggiunto, per l’avvio di questo momento operistico, il palazzo antico ubicato nel cuore di Taormina, tanti esponenti di spicco del mondo culturale. La presentazione poi si è quasi, naturalmente, trasformata in un momento intenso per pensare al futuro dei programmi di intrattenimento e promozione della cittadina turistica. Non a caso si sono registrati gli interventi del vice sindaco di Taormina, Mario D’Agostino (che ha pensato ad una città ancor più fulcro delle attività culturali internazionali), all’assessore al Turismo, Salvo Cilona (che ha auspicato una funzione di promozione a livello internazionale della destinazione Taormina attraverso la musica operistica) ed al sindaco di Castelmola, Orlando Russo (che ha lanciato l’ipotesi di una collaborazione comprensoriale per fare in modo che si possa essere sempre presenti in ambito culturale). Questo in un’ottica che vede il “Taormina opera stars”, ancora probabile punto di riferimento delle manifestazioni che si svolgeranno nei prossimi anni. Proprio il festival dell’opera lirica presenterà, al Teatro Antico di Taormina, il 2 e il 22 agosto, in prima nazionale, “Urlo Mediterraneo”, spettacolo di teatro danza interpretato da tre danzatori e un’attrice , che interpreterà il testo teatrale di Lina Prosa (che ha preso, parte alla presentazione) scritto per l’occasione, dal titolo: “ Ritratto di naufrago numero 1, Appendice alla trilogia del naufragio”. Lo spettacolo sarà presentato dalla Compagnia di Danza Contemporanea “Itai” fondata, appunto, nel 2006 dal coreografo e regista Lino Privitera. In scena la bella e brava attrice, Manuela Muni. Poi sarà l’apoteosi della musica lirica che incanterà il pubblico internazionale della Città del centauro. Così come ha indicato lo stesso Privitera, nella medesima serata sarà presentata, appunto, una lettura particolare di “Cavalleria Rusticana” di Mascagni, di cui oltre al “bel canto”, come da tradizione, sarà protagonista anche la danza. Grandi movimenti coreografici accompagnati dalle arie di Mascagni saranno il motivo conduttore di questa innovativa “Cavalleria”. Presenti al momento culturale taorminese anche le cantanti, che oltre alla presenza scenica sanno accomunare la voce, Marianna Cappellani, Sabrina Messina e Carmen Maggiore. Il festival prevede, inoltre, un entusiasmante concerto diretto dal direttore d’orchestra, Peter Tiboris, che proporrà, il primo agosto, arie ed ouverture di famose opere liriche. Poi la seconda parte sarà interamente dedicata alla quinta sinfonia di Beethoven. Il 2 e 22 agosto è in programma, appunto, “Cavalleria Rusticana”, mentre il 4 e 24 agosto “Tosca”. Nell’antico edificio taorminese, caratteristico per la sua antica atmosfera, ubicato nel centro storico della “Perla”, si sono trovati il direttore artistico del festival, Davide Dellisanti e il direttore d’orchestra dell’opera di Mascagni, Mariano Patti. Grande soddisfazione da parte del presidente dell’associazione “Aldebaran”, organizzatrice dell’evento, Maurizio Gullotta, del segretario del sodalizio, Daniele Lombardo ed il “social media manager” del gruppo organizzativo, Manlio Mattaccini.

Giardini Naxos (Me)
“…Tacque; e il mal fermo Dio così rispose:
Ti riconforta, o Teti, e questa cura
Non ti gravi il pensier. Così potessi
Alla morte il celar quando la Parca
Sul capo gli starà, com’io di belle
Armi fornito manderollo, e tali
Che al vederle ogni sguardo ne stupisca…”
(Omero, Iliade, trad. di Vincenzo Monti, Canto 18, vv. 642-648)
Acqua, cielo, terra, fuoco. Chi non ricorda dai tempi del liceo le formazioni oplitiche dei lacedemoni (gli abitanti della Laconia, spartani, ndr), ovvero quel particolare assetto dell’esercito serrato in ranghi di cinque uomini per otto pronto ad assaltare e a sbaragliare arditamente i nemici, avrà avuto modo di assistere lo scorso sabato, in piazza Kalkis, alla rappresentazione in costumi d’epoca proprio di questa forma di combattimento con cui i siracusani, al grido di Peripatheia! Kinesion! Embolo!, ebbero definitivamente la meglio intorno al 408 a.c. sugli abitanti di Naxos, fedeli ad Atene, nell’ambito della prima edizione del Naxos Hellenic Fest.
La manifestazione, apertasi la sera del 30 aprile proprio con queste rappresentazioni “belliche”, brillantemente proposte dall’associazione di rievocazioni storiche “I cavalieri de li terre tarentine”, insieme alla lettura di alcuni brani dello storico Timeo dedicati alle gesta del campione olimpico Tysandros, ha riscosso grande successo perché ha riportato indietro nel tempo, con la vivacità e la curiosità proprie del viaggiatore che desidera assaporare l’esperienza della storia, l’orologio a duemilasettecento anni fa, quando due gruppi di popolazioni ioniche di cultura ateniese: Calcidesi-eubei e Nassi (provenienti dall’isola di Naxos), guidati dall’ecista Teocle, si stanziarono nel 734 a.c. alla foce dell’attuale fiume Santa Venera per fondare la “nuova” Naxos, probabilmente incantati dal fascino dell’incontro tra mare e monti ed assoggettati alla vista della grande fucina di Efesto situata nelle viscere dell’Etna. L’avventura è poi proseguita nella mattina di domenica 1 maggio con la visita guidata condotta attraverso il Museo ed il Parco Archeologico dalla dott.ssa Vera Quattrocchi dell’associazione Gruppo Guide Catania, che con grande perizia ed entusiasmo ha illustrato ai numerosi presenti le tipicità culturali degli antichi abitanti di Naxos nelle pregevoli manifatture artistiche e nel culto degli dei (in particolare il culto della dea della guerra Enyo che si ritrova soltanto nell’omonima isola egea e ne qualifica indubitabilmente le ascendenze). E dal dott. Giovanni Bucolo dell’associazione Naxos Entertainment, ideatore dell’iniziativa che, insieme al prof. Giuseppe Carmeni, presidente della Pro Loco di Giardini Naxos, durante il percorso fino all’interessante tempio urbano di Aphrodite, è intervenuto con letture drammatizzate di alcuni brani molto significativi tratti dagli scritti di Pericle e di Tucidite, eseguite dagli attori Daniele Reina, Mariangela Bellanuova e Francesco Papa.
Il tutto, infine, è stato “condito” coi piatti tipici dell’antica tradizione ellenica, offerti dai ristoranti che hanno aderito all’iniziativa, nelle due versioni: Tysandros e Nausica. A base di carne il primo e di pesce il secondo, con un contorno di verdure grigliate, esattamente secondo le modalità di quel tempo. Carne e pesce, odori e sapori lievi e forti, dai colori forti di una tradizione antica fatta di roccia e zagare, di una terra aspra e forte irradiata dal sole e tormentata dall’umidità … di incantevole bellezza, che già da allora costrinse i viaggiatori di ogni tempo ad innamorarsene.
Sergio Denaro
Foto: Rosario Messina

Il corteo storico sul lungomare Tysandros

Sfilano gli Opliti

Il Corteo

La sfilata

Personaggi del Corteo

Personaggi di Naxos

Ancelle e Sacerdotesse

Timeo (Enrico Pappalardo) racconta la storia di Naxos

Nausika (Sara Pulvirenti) e Tysandros (Francesco Papa)

Gli Opliti

Ettore (Vito Maglie)

Il duello tra Paride e Menelao

Il duello tra Ettore e Achille

Ettore colpito a morte

Gli Opliti in combattimento

Da sin. Vito Maglie, il presentatore Maurizio Caruso e Gianni Bucolo

Gli Opliti al Parco Archeologico di Naxos (Foto Caminiti)

Gianni Bucolo racconta la storia di Naxos (Foto Caminiti)
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