Fare delle interviste per noi giornalisti è sempre interessante, perché si scoprono pagine di “storia” molto belle, che grazie al nostro lavoro riusciamo a fare emergere. Per il mese di novembre 2017, abbiamo scelto di intervistare una interessante figura di imprenditore Giuseppe Virzì, corrispondente per il “Progetto Sicilia nel Mondo” da Brisbane Australia. Virzì è stato uno dei primi ad arrivare a Brisbane dalla lontana Regalbuto, in Australia con la sua intraprendenza è riuscito a creare tante attività economiche non trascurando mai la sua sicilianità e lo stile italiano. L’imprenditore con le sue attività si è sempre distinto per onestà ed impegno, doti che gli hanno permesso di brillare, nel panorama dei siciliani d’Australia.
Come si sentono i siciliani che vivono all’estero? Noi ci sentiamo i veri siciliani, siamo quelli che negli anni abbiamo saputo mantenere i legami con la nostra terra natia e periodicamente veniamo in Sicilia per rinverdire i nostri ricordi.
Di cosa si occupa a Brisbane? Ho un importante ritrovo – ristorante punto di riferimento culturale e gastronomico, del nostro “Italian Style”, location frequentata dalla elite economica e culturale australiana e internazionale. Nel mio locale può capitare di gustare un buon caffè torrefatto in Sicilia, trovandosi accanto Vip dello sport o della moda. Sono stato il primo ad importare alcuni brand di caffè siciliano e altro ancora come: pomodori secchi, olive verdi schiacciate, provolone e tante altre delizie culinarie, che si possono gustare nel mio locale.
Le aziende siciliane cosa fanno per promuovere i loro prodotti in Australia? Purtroppo nulla da quando sono in Australia non ho visto mai nelle attività espositive aziende siciliane, pertanto siamo noi a cercarle, questo è un grosso limite perché riduce moltissimo il potenziale commerciale dei nostri prodotti, che rispetto agli altri sono di qualità eccellente.
Sono ancora tanti i giovani siciliani che emigrano in Australia? Si sono tanti, si sta ripetendo il grande esodo di fine ottocento, quando milioni di italiani compresi i siciliani, lasciarono la patria per emigrare nei diversi continenti, un dramma che nessuno pare voglia arginare.
I giovani emigranti siciliani conservano come voi le tradizioni? Purtroppo no, loro si integrano facilmente, sposano le australiane e tendono a dimenticare le loro origini. Per limitare l’integrazione totale, suggerisco scambi culturali, con di borse di studio che servano a tenere vivo e alimentare l’interesse verso la madre patria.
Oltre ai rapporti commerciali cosa gradiscono i siciliani di Australia? A noi piace il folklore, l’arte e la canzone e dobbiamo lavorare insieme, per esportare la grande bellezza italiana e siciliana.
Lei si è distinto anche nel sociale? Certamente sono stato il promotore di una importante Associazione e anche di una Radio, per esempio nel terremoto dell’Irpinia abbiamo contribuito alla ricostruzione con delle donazioni, raccolte con grande spirito di solidarietà.
Cosa ne pensa dell’attuale momento politico italiano? Purtroppo l’unica realtà vincente è la corruzione, da noi viviamo bene perché c’è una cultura anglosassone, che garantisce una sobria attività politica e amministrativa, per esempio negli ultimi anni tanti italiani che vivevano in Sudamerica si sono trasferiti qui, a causa della corruzione galoppante, simile a quella italiana, che ha minato l’intera economia.
Per concludere cosa pensa del nuovo governatore della Sicilia? Mi auguro per i siciliani che cambi veramente qualcosa, la fiducia non deve mai mancare, approfitto per inviare un saluto a tutti i siciliani, dalla nostra bella e ospitale Australia, a presto.