Il Museo Civico di Storia Naturale di Giardini Naxos sito in Via Naxos nr. 287, località Schisò, sarà presto riaperto al pubblico. Era stato chiuso qualche anno fà a causa di lavori di manutenzione necessari per alcune strutture deteriorate. Dopo anni di richieste, proposte, solleciti e rinvii, l’amministrazione comunale è riuscita a trovare le risorse per la sua ristrutturazione. I lavori di ripristino sono stati affidati alla ditta La Rocca Gaetano con sede in via De Pasquale a Giardini Naxos, come da Determina del Responsabile del IV Settore nr. 486 del 23 Dic 2019.
L’importo contrattuale delle opere è pari a euro 37.082,79, depurato del ribasso del 5,75%, con importo complessivo della perizia pari a euro 44.090,66 impegnato su fondi allocati a capitolo 17525 del bilancio di previsione 2019/2021.”
Il Museo Civico di Storia Naturale inaugurato nel 2001, è stato per anni una delle mete più gettonate dai visitatori, in special modo dai turisti stranieri che hanno avuto modo di apprezzare le straordinarie collezione esposte nelle teche del Museo suddivise in quattro principali sezioni: Mineralogia, Vulcanologia, Paleontologia e Biologia Marina. Nelle teche sono esposti reperti provenienti dal territorio siciliano e da ogni parte del mondo: collezioni mineralogiche, paleontologiche, malacologiche e di biologia marina. Il Museo ospita, inoltre, una sezione dedicata agli ecosistemi del fiume Alcantara, uno dei parchi più importanti dell’Isola.
Nello specifico, nella sezione dedicata alla “Mineralogia”, va ricordata in particolar modo la sezione dedicata ai minerali della “Serie Gessoso-Solfifera siciliana“, con stupende cristallizzazioni di Zolfo, Celestina, Aragonite, Salgemma e Gesso. Nella collezione dei minerali estetici spiccano un eccezionale geode di Ametista brasiliana ed una Cassiterite boliviana dai rari cristalli trasparenti.
Nella sezione dedicata alla “Vulcanologia” sono esposte immagini, carte geologiche, collezioni di rocce, minerali e bombe vulcaniche provenienti da tutti i vulcani siciliani: i basalti dell’Etna e di Stromboli, rioliti, ossidiane e pomici delle Isole Eolie.
Affascinante, specie per i bambini e gli alunni delle scuole che ogni anno visitavano il Museo, la sezione dedicata alla “Paloeontologia”. Nelle teche sono conservati i fossili di organismi viventi del passato: primordiali stomatoliti, felci e legni fossili dell’Australia, pesci, rettili del Brasile. Interessante e suggestiva anche la collezione di ambre con inclusioni di insetti fossili dei famosi giacimenti di Santo Domingo e del Baltico. Nella collezione sono ammirabili anche alcuni reperti di Simelite, la rarissima ambra siciliana.
Nella sezione dedicata alla “Biologia Marina” è esposta una collezione di rari organismi marini provenienti dai fondali del Mar Mediterraneo e dello Stretto di Messina. Nelle vetrine sono esposti anche pesci abissali, coralli e molluschi dalle forme e dai colori più svariati. La sezione è stata arricchita anche da uno spazio dedicato alla marineria locale con foto d’epoca, attrezzi in uso dei marinai del luogo ed una barca di legno.
Infine va ricordato che il Museo ha ospitato eventi culturali e mostre di pittura ed anche due importanti presepi artistici concessi in comodato d’uso dalla Regione Siciliana, uno è quello realizzato dal Maestro Roberto Vanadia e l’altro, quello del Maestro scultore giardinese Turi Azzolina che attualmente è esposto presso i locali dell’Archivio Storico – Banca della Memoria di Via Chianchitta inaugurato qualche settimana fà.
In merito ai lavori, il Vicesindaco Carmelo Giardina assessore al Patrimonio, ha detto: “Come si ricorderà sul bene patrimoniale, inaugurato nell’ottobre del 2001 e chiuso ormai da oltre un decennio per inagibilità, erano stati eseguiti alcuni interventi nel 2016 a cura degli inquilini dei piani superiori che avevano provveduto, su sollecito dell’Amministrazione Comunale, all’eliminazione dell’infiltrazione di acqua dal terrazzo soprastante. Dopo di ché, non era stato possibile recuperare le risorse necessarie per un intervento efficace e idoneo a riportare agibile l’edificio comunale. Finalmente, con tale intervento già appaltato, si spera di rendere fruibile, entro la prossima estate, a turisti e visitatori l’importante sito culturale, nelle cui teche sono custoditi reperti etnoantropologici, fossili provenienti dal territorio siciliano e da ogni parte del mondo, oltre ad una sezione dedicata agli ecosistemi del fiume Alcantara, una raccolta di organismi marini, una raccolta di foto d’epoca della marineria locale, attrezzatura varia usata dai pescatori giardinesi ecc.. Si augura che quanto prima si possa ridare alla vista dei visitatori l’attrazione che il sito merita.”
Dott. ROSARIO MESSINA