La forfora, la conosciamo davvero? Avere una capigliatura sana è sinonimo di un corpo sano ed equilibrato. Squilibri ormonali, stress, mal nutrizione, detergenti troppo aggressivi, traumi da calore, piastre, tinture, sole, stress ossidativo, cute disidratata, sono tutti fattori che causano problemi anche seri a cute e capelli, tra cui la più antiestetica forfora. Ma quella polverina bianca che si trova sulle spalle, è davvero forfora? Conosciamola meglio. Un corretto processo di ricambio del cuoio capelluto è legato ad un controllo dei fenomeni della desquamazione cutanea, dalla proliferazione dei cheratinociti e dalla costituzione dei lipidi superficiali, questi ultimi importanti per la protezione e la plasticità della cute. Se lo strato lipidico viene rimosso con shampoo molto aggressivi si ha un effetto “rebound” con iperproduzione di sebo e aumento del prurito. La forfora di distingue in forfora grassa e forfora secca. Nel caso di forfora secca il cuoio capelluto è disidratato e le cellule si staccano. Non si manifesta eccessivo prurito, e nemmeno caduta ma sicuramente un effetto antiestetico. Questo tipo di forfora risente in maniera maggiore della stagionalità, infatti si presenta più accentuato nel periodo invernale e migliora in quello estivo. Lo stress è una delle principali cause in quanto influisce sulla digestione e determina questo problema. In presenza di forfora grassa invece le squame non “cadono sulle spalle”, ma restano attaccate al cuoio capelluto perché trattenute dall’untuosità dei capelli. In questo caso si manifestano un prurito elevato e un rossore del cuoio, spesso causa di eccessiva (alopecia androgenetica, cioè) caduta dei capelli.
Quali sono i rimedi per gestire sia la desquamazione che la forfora? Spesso mi chiedono quante volte la settimana si devono lavare i capelli e la mia risposta è sempre la stessa, dipende dalle esigenze. Una persona che lavora in un ambiente inquinato o polveroso “deve” lavare i capelli anche tutti i giorni, quindi in questo caso è utile uno shampoo a base di oli lavanti, per non rimuovere i lipidi di superfice che proteggono la cute. Chi invece non ha particolari esigenze il lavaggio bisettimanale è consigliato. Fondamentale è la regola che vale per tutti, NON usare shampoo che contengono tensioattivi di sintesi SLS. SLSL. Hanno la caratteristica di rimuovere troppo in profondità il sebo quindi sono i principali “colpevoli” della disidratazione. I tensioattivi estratti da erbe saponine sono da preferire in aggiunta ad altri ingredienti quali l’aloe,(restitutivo, antiifammatorio), il germe di grano ( ricco di vit.E, elasticizzante), il ginseng (energizzante), burro di karitè (nutriente per cute e capelli), l’olio di rosmarino e lavanda (azione antisettica, rinfrescante), la propoli (azione antisettica). Altro argomento strettamente legato alla produzione della forfora è la buona funzionalità del fegato. Quando infatti si è intossicati il fegato che è un fondamentare organo emuntorio elimina le tossine tramite la pelle, quindi rossori, dermatiti, forfora, psoriasi, eczemi, allergie, sono strettamente legate alla funzionalità epatica. La detossinazione del fegato è consigliata almeno due volte l’anno a prescindere se la cute produce forfora o meno, ne trae vantaggio tutto l’organismo, quando il fegato si libera dalle tossine, la pelle appare più luminosa, migliora la qualità del sonno, si è notevolmente più energici, si ripristinano le conversioni ormonali, la tiroide lavora meglio, si digerisce senza difficoltà e si riducono i gonfiori addominali. Ecco una serie di consigli fitoterapici adatti a tutti quelli…che hanno il fegato! La bardana ha diverse proprietà: diuretiche, depurative del sangue e dell’organismo; depurative e drenanti della pelle specialmente nei trattamenti contro acne, eczemi e dermatiti; favorisce le funzioni epatico-biliari; ha specifica azione ipoglicemizzante (per la presenza dell’acido guanidino-n-butirrico potenziato dai componenti lignanici e sesquiterpenici e di un derivato della Vit B2 che svolge un ruolo importante nei metabolismo degli zuccheri. Il Desmodio è la pianta medicinale più efficace per ripristinare le funzioni fisiologiche epatiche e quindi potrà essere somministrata sia durante la fase di detossinazione da alimenti o da farmaci, sia durante la terapia fitoterapica per sostenere la metabolizzazione dei principi attivi contenuti e facilitare il percorso di guarigione. E’ interessante notare che è l’unica pianta a normalizzare le transaminasi anche in presenza di epatite c e quindi evitare stadi di pre-cirrosi o tumori epatici. I risultati sono stupefacenti e per definizione la pianta non è tossica e non ha controindicazioni. La Curcuma è un altro disintossicante. Gli oli essenziali della Curcuma hanno un’azione anti-flatulenza, perchè riducono la produzione di gas in eccesso a livello gastrico. Azione antiinfiammatoria da parte della curcumina per l’inibizione di mediatori della flogosi come la sintesi del leucotriene B4, per l’azione antitripsina, antiialuronidasi. Azione antimicrobica, specie su batteri che causano flatulenza e diarrea, la curcuma L riduce l’acidità gastrica da Lactob.acidophylus e L.plantarum. Azione antifungina per dermatofiti, Tricophyton. La Curcuma Longa ha una potente azione antiossidante. L’ azione antibatterica si realizza verso Stafilococchi, Streptococchi, Lactobacillus e previene lo sviluppo dell’Helicobacter pylori. Numerosi studi scientifici indicano la curcumina come un potente composto anticarcinogenetico che esplica la sua azione inducendo apoptosi (morte cellulare) e inibendo la proliferazione delle cellule tumorali. La curcumina ha un’azione ipocolesterolemizzante. A livello epatico esplica un’azione protettiva ed aumenta l’attività della lipasi, amilasi, tripsina e chimotripsina pancreatiche. Coenzima Q10. È una molecola indispensabile al buon funzionamento dell’attività mitocondriale. Interviene anche nella catena respiratoria, il CoQ10, oltre al suo ruolo di antiossidante, protegge le nostre cellule contro gli effetti distruttivi dei radicali liberi. Il tasso di CoQ10 diminuisce durante l’invecchiamento, così come in diverse situazioni come lo sforzo fisico estremo, lo stress, il consumo eccessivo di alcool e tabacco. Da prendere in considerazione anche gli Omega 3. L’acido eicosapentaenoico fa parte della famiglia degli acidi grassi polinsaturi Omega 3. È condizionalmente essenziale, nel senso che le cellule dell’organismo, soprattutto gli epatociti, possono sintetizzarlo a partire dall’acido alfa-linolenico, se le condizioni metaboliche lo permettono. La carenza in EPA in relazione all’acido arachidonico è responsabile di reazioni infiammatorie. A questi principali rimedi è consigliabile anche bere molti liquidi, acqua, the verde, tisane, eliminare i super alcolici ed i cibi spazzatura come patatine fritte e surgelate, wurstel, bevande dolci e gasate, succhi di frutta e gelati industriali, grassi idrogenati, glutammato monosodico (contenuto nel dado da cucina e in molti insaccati), caramelle e dolci colorati con coloranti alimentari, zucchero bianco raffinato, grassi animali.
Mi rendo conto che cambiare lo stile di vita per qualcuno non è semplice, tuttavia per avere una cute sana e un corpo libero dalle tossine è “un male necessario”. Liberarsi dalle cattive abitudini significa eliminare la forfora, il prurito o la desquamazione e come diceva un vecchio spot per essere “libera e bella” basta seguire queste semplici regole di vita.
Pinella Di Prima Esperta in tricologia e fitoterapia
giuseppina.diprima@libero.it