Taormina (Me) – Continuano le proteste dei genitori di bimbi che hanno problemi cardiopatici per evitare la chiusura del Centro di Cardiologia pediatrica del Bambin Gesù dell’Ospedale San Vincenzo di Taormina. Per risolvere la questione si sono mobilitate anche le amministrazioni comunali dei Comuni del Comprensorio taorminese che hanno reso pubblici appelli formali per sensibilizzare gli organi regionali al fine di evitare la chiusura del Centro. Di recente rappresentanti di numerose associazioni assieme agli amministratori dei Comuni interessati e genitori si sono riuniti a Giardini Naxos nella piazza antistante il Municipio per un appello corale al Ministro della Salute del Governo Meloni Orazio Schillaci affinchè concedesse una deroga al Centro di Cardiologia del nosocomio taorminese. Questo primo appello è andato a segno. Il Presidente della Regione Schifani ha concesso una proroga di sei mesi. Tuttavia questo è stato solo un primo passo che ha evitato l’immediata chiusura del reparto. Non è questo l’obiettivo finale di genitori ed amministratori che puntano a far si che il Centro cardiologico rimanga attivo in maniera permanente.
Il grido di dolore dei genitori dei piccoli cardiopatici, qualche giorno fà, è stato accolto da Barbara D’Urso che nel programma di Mediaset “Pomeriggio Cinque” ha trasmesso il servizio di una troupe di Canale 5 che è andata ad intervistare i genitori dei bambini con problemi cardiologici riuniti con tanto di striscione davanti l’ospedale di Taormina. Con loro era presente anche Simona Fichera consigliere comunale del Comune di Giardini Naxos che da tempo si batte assieme a tanti altri amministratori del comprensorio per definire la questione. Nel collegamento la D’Urso e l’inviata giornalista di Mediaset hanno intervistato i genitori presenti che hanno potuto fare i loro appelli umanitari spiegando perchè è importante non chiudere il Centro.
Tra gli appelli rivolti in diretta TV dalle mamme e papà presenti nel collegamento con Barbara D’Urso anche quello di Cristina, la mamma di una piccola grande guerriera, rinata dopo un intervento chirurgico al cuore a soli sette giorni dalla sua nascita eseguito al CCPM di Taormina. Cristina appartenente a Comitato dei genitori del CCPM.
“Il mio appello“ ha detto Cristina “vuole dare voce a questo gruppo di genitori che racchiude sia siciliani che calabresi. Questo Centro di Cardiochirurgia Pediatrica del Mediterraneo, è un centro di eccellenza che si è contraddistinto per il suo operato in questi tredici anni e ha ricevuto parecchi riconoscimenti internazionali. Vorrei ricordare che il CCPM è un centro nato con una convenzione con l’Ospedale Bambin Gesù di Roma e adesso, per ragioni burocratiche, rischia la chiusura per dare posto a un nuovo centro che sarà sito a Palermo e che prevede una convenzione con l’ospedale San Donato di Milano. Ci giunge voce che il Centro di Palermo prevede che l’equipe medica sia presente solo una volta a settimana e con programmazione degli interventi ogni 15 giorni. Se così fosse, chi ha sottoscritto quest’accordo non ha considerato che chi è affetto da cardiopatie ha bisogno costantemente della presenza di tutta l’equipe medica.
Al CCPM di Taormina tutto il personale sanitario è eccezionale, umano; inoltre forma sia medici locali che stranieri e questi ultimi vengono qui per completare la loro formazione per poi tornare nei loro Paesi natii.
Vorrei ricordare anche che, i medici del CCPM in questi anni hanno effettuato viaggi in Paesi meno fortunati come Haiti, Zambia, Tanzania e Libia anche durante guerriglie belliche, per effettuare interventi chirurgici in loco a quei piccoli pazienti che non possono eseguire dei viaggi per essere operati.
Noi del Comitato dei Genitori del CCPM di Taormina non possiamo permetterci la chiusura di questo Centro, perchè ciò porterebbe a tragiche perdite di vita poiché molti pazienti non possono affrontare viaggi in aereo o spostarsi da una parte all’altra della regione, considerando i pessimi collegamenti siciliani e calabresi.
Quello che noi gridiamo a voce alta è che venga bypassato un problema burocratico: il Decreto Balduzzi; che stabilisce un centro ogni 5 milioni di abitanti. A tal proposito vorrei ricordare che ci sono regioni dove sono presenti due centri, come nel Veneto, e altre addirittura con tre strutture, come la Lombardia, dove la deroga a questo decreto è stata applicata senza problemi.
Abbiamo chiesto al Presidente della Regione Sicilia, Renato Schifani, di fare una convenzione con la Regione Calabria, che è sprovvista di centri e il 30% dei loro piccoli è curato a Taormina per chiedere così in modo congiunto una deroga al decreto.
Quello che però al momento abbiamo ottenuto è solo una “proroga tecnica” di sei mesi (il CCPM doveva chiudere a luglio), solo per fare entrare a regime il centro di Palermo.
Per questi motivi chiediamo, quindi, attraverso il suo programma di far evidenziare la grave problematica creatasi e cercare di arrivare a questa tanto agognata deroga permanente, garantendo così la giusta assistenza sanitaria per questi piccoli e grandi guerrieri (perchè al CCPM vengono seguiti pure i cosidetti GUCH- pazienti adulti con cardiopatia congenita) dal cuore malato.”
Un appello commovente e coraggioso quello di Cristina che speriamo vada accolto dalle istituzioni.
Anche altre TV hanno preso a cuore la questione riportando alla ribalta nazionale la questione. Di recente anche il Programma “Indignato Speciale“ ha mandato una sua troupe all’Ospedale San Vincenzo di Taormina per realizzare un reportage sulla delicata questione. Tra le interviste che la troupe della Rai ha realizzato anche quella della Consigliera Comunale Simona Fichera che ha rivolto un appello alle istituzioni regionali e nazionali affinché accolgano l’appello loro rivolto dai genitori e dalle istituzioni locali. “La questione è molto delicata e prioritaria” ha detto la Fichera ai microfoni Rai e di Mediaset “l’appello di questi genitori non può cadere nel vuoto ma deve essere accolto. Non si può chiudere un Centro così importante come questo solo per un cavillo burocratico. Qualunque norma che ha stabilito l’ubicazione nel territorio di Centri come questo può essere modificata visto che in questo ospedale il Centro ha fatto miracoli dimostrando di avere un equipe medica ed un organizzazione esemplare. Occorre pure tenere in considerazione che un paziente cardiopatico, nel caso di un emergenza, ha bisogno di essere sottoposto a cure mediche in tempi strettissimi, cosa che spesso è impossibile come ad esempio se si deve raggiungere Palermo a causa della precarietà dei nostri collegamenti. A tal proposito vorrei ricordare un caso diventato nazionale di qualche anno fà, nel 2015, quando una neonata partorita a Catania a causa di complicanze respiratorie poichè non c’erano posti in altri Centri della città e per cavilli burocratici fu sottoposta ad un avventato trasferimento in un ospedale di Ragusa dove per il lungo e complicato tragitto non fu possibile salvarla. Dobbiamo arrivare a questo anche qui? Io spero che questo appello si accolto per come merita. Anche le istituzioni locali si sono mosse esprimendo il loro dissenso per la chiusura. Nella fattispecie, vorrei ricordare che, il Consiglio Comunale del Comune di Giardini Naxos di cui faccio parte con la Delibera di Consiglio n. 24 del 24 maggio scorso ha approvato ad unanimità una Mozione contro la chiusura del Reparto di Cardiochirurgia del Bambin Gesù dell’ospedale di Taormina” .
Ecco quanto sta accadendo all’Ospedale San Vincenzo di Taormina e noi ci auguriamo che qualunque cavillo burocratico possa essere superato e il reparto d’eccellenza mantenuto e potenziato presso l’Ospedale di Taormina perchè di fronte alla salute e l’assistenza rapida e determinante per salvare dalla morte un essere umano non c’è burocrazia che tenga!!!
ROSARIO MESSINA