Motta Camastra (Me). E’ calato il sipario sulla diciottesima edizione del Premio diaristico internazionale “Filippo Maria Tripolone”. Anche quest’anno l’evento ha toccato il cuore di ogni concorrente, pubblico compreso, per lo spessore dei temi trattati e le commoventi vicende vissute magistralmente narrate nei diari dei finalisti protagonisti di questa edizione 2019. L’appuntamento annuale realizzato dall’associazione socio-culturale con finalità umanitarie “La Lanterna Bianca”, inizialmente dedicato al tema della “depressione” e successivamente anche ad altre esperienze dolorose della vita, porta la firma di una “madre coraggio”, Ada Nunzia De Cola la quale, dopo la morte del figlio Filippo, sofferente di depressione, avvenuta oltre 20 anni fa alla giovane età di 32 anni, ha fondato il sodalizio ponendosi l’obiettivo di aiutare chi è affetto da tali problemi. Il concorso, che oggi affronta anche altre tematiche di disagio sociale, ha anche lo scopo di combattere i pregiudizi derivati dallo “stigma” e, di sensibilizzare l’opinione pubblica e le autorità competenti affinché si interessino maggiormente a questo problema poiché la malattia mentale è una patologia sempre più diffusa ma spesso disconosciuta che arriva in modo subdolo e le famiglie colpite si ritrovano a combattere una battaglia impari.
Per la prima volta la manifestazione è stata organizzata presso la sede del sodalizio a Motta Camastra. A rivelarne i motivi è la stessa presidente del sodalizio la quale spiega: “La manifestazione delle premiazioni non è stata organizzata nella tradizionale location (hotel) di Giardini Naxos che ci ha ospitato per tanti anni ma nella nostra sede. Questo perchè la nostra famiglia è stata colpita da un lutto poichè è venuto a mancare mio marito Giuseppe Tripolone. Assieme ai miei figli per far onore a Giuseppe abbiamo deciso di celebrare la premiazione del concorso diaristico nella nostra sede a Motta Camastra con una cerimonia volutamente umile. L’evento ha avuto ugualmente lo stesso successo delle scorse edizioni e, anche quest’anno, è stato imperniato di intimità e profondità d’animo. Questa intrinseca identità che ha sempre caratterizzato il Concorso, in questa edizione è stata più accentuata a causa delle ultime vicissitudini che la nostra famiglia ha dovuto affrontare, unita al desiderio e agli obiettivi che sono stati basilari nel pensiero e nel progetto di Filippo. Anche in questa edizione, questo connubio, esserci e parteciparvi, ha permesso di sperimentare meandri profondi e preziosi che sono luce per la nostra vita.“
Il Concorso diaristico della “Lanterna bianca” è quell’opportunità, per tanti concorrenti, che la società spesso gli nega, lo si legge nei loro occhi quando vengono chiamati a ritirare il premio. Ognuno racconta la sua storia, commuove, coinvolge emotivamente il pubblico presente tanto è intenso il suo vissuto. Ogni edizione è un bagno di emozioni che nessun altro concorso può dare perché i protagonisti sono speciali e unici come le loro storie. Per dirla con le parole di una delle premiate il Premio è un: “Concorso unico nel suo genere, un viaggio emozionale dove non ci sono stati ne vincitori ne vinti”. In effetti è stato sempre così ogni anno poiché il Premio in buona sostanza è una vetrina internazionale dove i protagonisti hanno l’opportunità attraverso i loro libri-diari di raccontare la loro storia dolorosa. C’è chi ha perso un figlio, chi ha vissuto un esperienza di depressione, di malattia mentale, chi è stato vittima di una grave malattia, ed ancora storie di suicidio, di emarginazione e perfino di esperienze carcerarie. Ogni edizione è un capitolo a se dove il pubblico ha l’opportunità di conoscere persone straordinarie che hanno raccontano nei loro diari le loro terribili esperienze e le loro battaglie per sconfiggere il male oscuro, un mondo che spesso la società tende ad ignorare, ad emarginare che non ha voce. Ad esempio, molti concorrenti raccontano nei loro diari le loro condizioni di vittime dello “stigma” un pregiudizio infondato che spesso la nostra società manifesta implacabilmente contro chi vive o ha vissuto un esperienza di malattia mentale creando un circolo vizioso di alienazione e discriminazione che talvolta si traduce in una privazione di diritti o peggio di violenze fisiche e mentali. Uno dei problemi più grandi legati al suicidio è proprio lo stigma che spesso imprime un “marchio” a chi vive un esperienza di malattia mentale tanto da spingere la vittima al suicidio come è successo a Filippo Maria Tripolone al quale è intitolato il concorso.
Anche questa edizione ha lasciato nell’animo dei partecipanti e nel numeroso pubblico presente tracce indelebili di emozioni e suggestioni facendo registrare una partecipazione intensa e ricca di storie toccanti. “Leggere i libri ed i diari che riceviamo è sempre un momento di arricchimento personale“ ha spiegato Ada Nunzia De Cola “la loro lettura è motivo di riflessione su quanta tristezza si nasconde dietro un sorriso. Spesso, non ciò che vediamo disegnato sul volto di una persona corrisponde a ciò che il cuore custodisce. Abbiamo letto diari colmi di disperazione, di affetti rubati, dalle avversità della vita, di speranza e sogni interrotti prima di iniziare. Il diario è un importante mezzo terapeutico perché sancisce un rapporto particolare con il proprio Io. Quello di oggi è il XVI appuntamento del concorso diaristico La Lanterna Bianca che dal 1995 rinnova annualmente la memoria legata alla perdita prematura di Filippo Tripolone, figlio primogenito della mia famiglia. Le speranze, i sogni i progetti, la voglia di vivere di Filippo e l’amore profuso verso la sua tenera figlioletta furono costanti quotidiane della sua e della nostra vita, fino a quando un male oscuro implacabile chiamato depressione non pose fine a questa avventura che è la vita. Lo scopo del concorso diaristico fin dal suo avvio ha due obiettivi: tenere viva la memoria di Filippo, attraverso uno dei suoi hobby preferiti, la scrittura, l’altro a sensibilizzare l’opinione pubblica su una delle malattie più diffuse che, purtroppo, invalida e annienta mentalmente e fisicamente chi ne è vittima lasciando le famiglie nello sconforto e nella solitudine. Mi sono prefissata un compito, quello di aiutare le persone interessate a questa patologia unitamente alle loro famiglie dando loro supporto morale e tutto l’affetto possibile con i mezzi a mia disposizione. L’evento di oggi, come nelle passate edizioni, vede la partecipazione di esperti perché vogliamo accendere i riflettori sul tema della malattia con l’auspico che i loro interventi possano dare uno spiraglio di luce capace di dare speranza e serenità a tutti coloro che sono entrati in quel tunnel infernale. L’uscita dal tunnel spesso è piena di difficoltà psicologiche e sociali per tale motivo il nostro è un impegno importante, un lavoro di squadra fra esperti, associazioni e familiari. Solo così si potranno ottenere ottimi risultati. Perché organizzare un concorso diaristico? Perché Filippo aveva scelto come compagno del suo amaro viaggio un diario e, nel contempo, perché scrivere è un importante mezzo terapeutico. Il diario stimola la memoria ed è un ottimo antidepressivo”.
La cerimonia, ricca di emozioni è iniziata con l’introduzione dell’evento a cura della prof.ssa Giovanna Campagna che, come nelle precedenti edizioni, ha raccontato al pubblico presente con grande partecipazione emotiva, la vita e le vicissitudini che hanno portato alla prematura scomparsa del giovane Filippo Tripolone. La manifestazione è entrata nel vivo con i saluti di rito del Sindaco di Motta Camastra Carmelo Blancato il quale ha usato parole di grande apprezzamento per il concorso e si è detto onorato che questa edizione è stata organizzata nel proprio territorio. “Sono onorato che l’evento sia stato organizzato qui, ricordo che” ha detto il sindaco “era stata una proposta che avevo suggerito lo scorso anno quando, appena eletto, per conoscere l’associazione ero venuto in questa sede. Ricordo che l’idea era piaciuta anche al compianto Giuseppe Tripolone che vorrei ricordare con tanto affetto”.
A seguire i relatori introdotti dalla prof.ssa Campagna che hanno parlato, ciascuno secondo le sue competenze della terribile malattia e di quanto la medicina oggi sta facendo per aiutare i malati. Relatori di questa edizione 2019 sono stati: il prof. Angelo Manitta (associazione Il Convivio), la psichiatra Domenica Nucifora Responsabile del Centro di Salute Mentale ASP di Messina – MDSM di Taormina- Messina Sud con sede a Giardini-Naxos; la dott.ssa Agnese Calabrò, il dott. Roberto Motta (Asp Messina) e il presidente dell’Associazione “Carpe Diem”di Taormina Pippo Calà.
Prima che la serata entrasse nel vivo con gli interventi sulla salute mentale, è stato ricordato il libro “La Lanterna bianca, Il diario di Filippo” (Ed. Il Convivio 2015). Il testo contiene una raccolta di poesie, riflessioni e liriche scritte da Filippo. Nel ricordare il testo, la mamma Ada ha raccontato come è nata l’idea di pubblicare il diario di Filippo e, prima ancora, di dare vita alla Lanterna Bianca dopo la morte del figlio. “Ho voluto fondare quest’associazione” ha spiegato la signora Ada “per aiutare quanti vivono lo stesso dramma, e sono tante le famiglie. Questa malattia ci fa ancora tanta paura. Occorre che chi soffre di questa patologia sia trattato come cittadino e non solo come malato. Dopo l’applicazione della Legge 180 (Basaglia) che ha chiuso le strutture curative, la situazione è peggiorata. Dove sono le case famiglia che dovevano sostituire le vecchie strutture? Sono pochissime ed insufficienti cosicché il peso ed il dolore della malattia grava tutto sulle famiglie.”
PARTE SECONDA:
Dopo la presentazione dell’evento ed il dibattito sulla salute mentale come consuetudine di ogni edizione si è passati alla seconda parte dell’evento, quello delle premiazioni. La consegna è stata condotta in maniera coinvolgente, commovente e con grande professionalità dalla prof.ssa Angela Vecchio. Tanti i diari premiati che hanno commosso con le loro storie di sofferenza la platea.
Ed ecco l’elenco dei vincitori del Concorso dell’edizione 2019:
I° PREMIO: ANGELA COVELLI TRANI (BT)
II° PREMIO: MARINA ERGAS VEZZO (VB)
III° PREMIO: ESTHER EROLI ROMA
III° PREMIO: NELLO MACRI’ BARCELLONA P.G. (ME)
IV° PREMIO: ANNA PASQUINI ROMA
V° PREMIO: FRANCESCO BILLECI BORGETTO (PA)
V° PREMIO: DIEGO DE STEFANI MASSA FISCAGLIA (FE)
VI° PREMIO: DOMENICO PUJIA ROMA
PREMIO SPECIALE:
VIRGILIA CAMPANILE OTRANTO (LE) AA.vv.
FAUSTO DAVOLI REGGIO EMILIA AA.vv.
LUCIA TRAPANOTTO IST. COMPR. FRANCAVILLA – PLESSO DI MALVAGNA (ME)
RACHELE FURNARI IST. COMPR. FRANCAVILLA – PLESSO DI MALVAGNA (ME)
IST. COMPR. FRANCAVILLA – SCUOLA DI I° GRADO – PLESSO DI MOTTA CAMASTRA (ME)
IST. COMPR. FRANCAVILLA – SCUOLA ELEMENTARE – PLESSO DI MOTTA CAMASTRA (ME)
IST. COMPR. FRANCAVILLA – SCUOLA MATERNA – PLESSO DI MOTTA CAMASTRA (ME)
SEGNALAZIONE DI MERITO:
DANIELA BIANCOTTO CUNEO
PAOLA IARESE GORTIGO MILANO
LINA ZULLO GIARDINI NAXOS (ME)
VITTORINA DAL SANTO LONIGO (VI)
LUIGINO VADOR SAN QUIRINO (PN)
GIOVANNI PELUSO MARTINA FRANCA (TA)
CARMELO GRECO BATTIPAGLIA (SA)
DIONIGI MAININI FAGNANO OLONA (VA)
EUGENIO MORELLI S. PIETRO FELETTO (TV)
MENZIONE D’ ONORE
ANNA LAURA CITTADINO RENDE (CS)
LUIGIA INDELICATO CATANIA
CLAUDIO MAESTRELLI MANTOVA
MARCUS TULIUS LOUREIRO BRASILE
GIUSEPPINA ANTONUCCI CORIGLIANO CALABRO (CS)
MARIA ALBERTI BARCELLONA P.G. (ME)
CHANTAL MAZZACCO UDINE
MARIELLA SCUDERI TREMESTIERI ETNEO (CT)
MATILDE CISCOGNETTI NAPOLI
FINALISTI
AMELIA MARCIONILA RAPOSO DA LUZ BRASILE
NICOLETTA ROSS SAN QUIRINO (PN)
GIOVANNI COMPOSTO AUSTRALIA
NADIA PEDRAZZI VIGNOLA (MO)
GIUSEPPINA ZUPI ROMA
GIOVANNA SCUDERI MASCALUCIA (CT)