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Sicilia
Messina – Venerdì, 15 settembre alle ore 9 si terrà presso l’Auditorium dell’Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri di Messina, il corso d’aggiornamento : “Limiti attuali e prospettive future della terapia dell’epilessia”. Il corso è finalizzato a fare il punto sulle più recenti scoperte in tema di cure per i pazienti che soffrono di crisi epilettiche. Nell’ultimo decennio sono stati introdotti nuovi farmaci ed altri sono prossimi ad essere disponibili; le speranze di poter controllare tale malattia in modo più incisivo sono, pertanto, notevolmente accresciute. Verranno trattate tematiche di grande importanza ed attualità, quali il trattamento di crisi epilettiche in pazienti affetti da tumori cerebrali, disturbi psichiatrici, disturbi del sonno ed in donne in gravidanza. Una sessione è dedicata agli aspetti terapeutici relativi all’età pediatrica. Si affronterà anche il problema relativo alle cause che in alcuni pazienti rendono l’epilessia resistente ai farmaci ed il ruolo giocato dalla genetica. I docenti impegnati provengono dai tre Atenei siciliani di Palermo, Catania e Messina, e dall’Università di Catanzaro, nonché da Centri altamente specialistici di Aziende Ospedaliere siciliane. Sarà presente, con una lezione sulle prospettive future, il professor Ettore Beghi dell’Istituto “Mario Negri di Milano”, già Presidente della Lega Italiana contro l’Epilessia (LICE) e studioso di fama internazionale. Il corso è organizzato dai professori Vito Sofia, coordinatore della sezione regionale siciliana della LICE, Maurizio Elia dell’IRCCS di Troina e Francesco Pisani, docente di Neurologia dell’Università degli Studi di Messina.
CATANIA – Sabato 16 settembre si svolgeranno le visite guidate serali del Monastero dei Benedettini di San Nicolò l’Arena e del Museo di Archeologia dell’Università di Catania, un’occasione per conoscere e scoprire in notturna uno dei conventi più grandi d’Europa e la storia dell’archeologia catanese.
Dalle ore 20.30 alle 23.30 le guide di Officine Culturali accompagneranno gli ospiti all’interno del Monastero dei Benedettini: come in un viaggio nel tempo i visitatori si sposteranno dall’epoca dei romani fino ai giorni nostri ripercorrendo più di 2000 anni di storia. La visita guidata dura un’ora e un quarto circa nella penombra della notte tra sotterranei e giardini. Le guide descriveranno tutti gli ambienti e sveleranno i miti, le leggende e la storia controversa di un’architettura che è ostentazione del potere e del gusto dell’ordine cassinese.
Alle 20.30, 21.30 e 22.30 i visitatori potranno anche visitare il Museo di Archeologia che occupa cinque stanze del Palazzo Ingrassia del Giardino di via Biblioteca, custodendo al suo interno la collezione Libertini risalente ai primi anni ’20 del secolo scorso, caratterizzata dalla presenza di reperti risalenti alla Preistoria e attraversando tutte le epoche arriva fino al ‘900 con i Falsi centuripini.
Per la visita guidata serale è necessaria la prenotazione ai numeri 0957102767 | 3349242464 tutti i giorni, dal lunedì alla domenica, dalle 9.00 alle 17:00.
Sul traghetto per la Svezia
Apprezzata in Svezia la voce della Sicilia espressa con poesie e canti accompagnati con maestria da una musica superba ed essenziale al contempo.
Protagonisti della serata culturale curata dalla vice presidente della “Italiens Vanner Gotland” Eva Levander, sono stati i musici del Gruppo di Naxos del Maestro Nino Buda invitati a Gotland dal Console onorario Prof. Diego Rossi in occasione della Settimana medievale quando l’isola rivive i fasti del suo passato.
Dopo la brillante presentazione del direttore Buda riguardante la nascita della Sicilia e dei Siciliani si sono alternati la cantante Maria Raneri con canti ora languidi ora brillanti della Sicilia antica, l’eclettico musicista Rosario Foti che ha anche arrangiato per chitarra alcuni brani lirici del catanese Bellini eseguiti con bravura dal soprano Yoko Kono e il giovane Edoardo Foti che si è esibito al piano. Apprezzati pure i suoni della terra siciliana: marranzano, chitarre, mandolini e tamburelli che riescono a trasmettere la vera anima del sud dell’Europa. Ovazioni e consensi da parte di tutti gli astanti compreso il Console Rossi. L’applaudita performance è stata un’ anticipazione di quello che la Sicilia potrà esprimere nella prossima primavera quando, in occasione della futura edizione della “Primavera Siciliana”, il gruppo Naxos approderà sull’isola di Gotland con i colori dei costumi siciliani e il brio delle festose tarantelle.
Sul traghetto per la Svezia
Nino Buda e Maria Raneri
- Il Cantastorie Luigi Di Pino
a cura di ROSARIO MESSINA
PROLOGO
“E’ in Sicilia che si trova la chiave del tutto. La purezza dei contorni, la morbidezza di ogni cosa, la cedevole scambiezza delle tinte. L’unità armonica del cielo con il mare e del mare con la terra…chi li ha visti una sola volta li possiederà per tutta la vita“. Parole scritte nel suo libro di memorie dal poeta tedesco Wolfang Goethe, uno dei grandi viaggiatori del Grand Tour del periodo storico che va tra il 700 e l’800. Di quella Sicilia felix “chiave del tutto” che in epoche remote richiamò i più grandi artisti dell’epoca oggi forse rimane ben poco. La Terra del Sole non ha perso i suoi colori, i suoi sapori, le sue testimonianze storiche e arcaiche ma ha perso quello smalto di un tempo, mortificata da quegli stereotipi con i quali spesso è identificata (mafia, malaffare, arretratezza culturale, sperperi, disoccupazione e ora anche terra di frontiera e di approdo di quei poveri disperati di quel catastrofico esodo del quale ci danno notizia le cronache quotidiane).
La Sicilia ha perso quella poesia di un tempo, eppure i suoi colori, le sue bellezze paesaggistiche, il Mongibello fucina di Marte, il mare azzurro che lambisce le sue coste come un grande abbraccio materno, le tue testimonianze storiche, artistiche, archeologiche e mitologiche che l’hanno resa famosa sono sempre sotto i nostri occhi. Una ricchezza così variegata che tutto il mondo ci invidia, paradossalmente offuscata dai suoi stessi figli che hanno perso l’orgoglio di un tempo trascinando lentamente l’Isola, mortificandone l’immagine, verso orizzonti non certo in sintonia con le belle tradizioni isolane.
La Sicilia ha bisogno di scrollarsi da dosso stereotipi e malaffari, perché è stata crocevia di culture, terra illustre e generosa. Occorre tornare ad amarla come merita perché è una gemma unica agli occhi del mondo. C’è bisogno di un recupero sociale, politico e soprattutto culturale per ridarle lo splendore di un tempo. La cultura, specie quella tramandata dalle tradizioni, ha un importanza rilevante perchè tiene viva l’anima nostre radici ed è un passaggio obbligato se si vuole riaffermare il prestigio di un tempo. Le tradizioni non riguardano solo il nostro passato ma servono a salvaguardare il tessuto connettivo di un popolo come quello siciliano chè è stato forgiato dalle più grandi civiltà passate europee e mediterranee. Una miscela di linguaggi, tradizioni, culture, esperienze artistiche, miti e tradizioni culinarie ereditate da mezzo mondo che fanno di questa terra un laboratorio culturale unico al mondo che deve essere conosciuto dalle nuove generazioni. Questo è il vero volto della Sicilia, terra felix posta al centro del Mediterraneo, che un tempo veniva attraversata in lungo e in largo da artisti, santi, poeti, condottieri, eserciti e conquistatori ognuno dei quali ha lasciato un segno tangibile.
“Chi non conosce il proprio passato non ha futuro” recita un famoso aforisma. A tenere ancora alto il ricordo delle nostre tradizioni per fortuna oggi vi sono poeti, scrittori, artisti e cantastorie che, con tanto amore per le nostre tradizioni, continuano a cantare e raccontare i miti e le tradizioni culturali di un tempo. Impresa ardua questa se non altro perché i ritmi ed i tempi moderni hanno fatto perdere tante tradizioni. Artisti del calibro di Rosa Balestrieri, cantautrice di razza o, di cantastorie come Orazio Strano che nelle piazze di Sicilia cantava le gesta, le tradizioni e gli amori del popolo siculo hanno di fatto contribuito a tenere in vita il ricordo delle nostre tradizioni facendole conoscere alle future generazioni. Ancora oggi, per fortuna c’è ancora qualcuno che non ha smesso di amare questa terra ed ha raccolto il testimone di queste icone del passato, dedicando amore, voce e progettualità per tenere in vita la cultura popolare della terra del sole. Sono giovani artisti, cantastorie e cantanti folk che ripropongono miti della tradizione isolana, che scrivono nuove canzoni o recuperano e ripropongono nenie e canti del passato. Un drappello di generosi ed ingegnosi artisti che tengono viva l’anima del nostro passato esibendosi con concerti e recite nelle piazze e nelle scuole per la gioia di grandi e dei bambini. Artisti che crescono di giorno in giorno con nomi e volti nuovi; una vera benedizione perché grazie al loro contributo si può sperare in un riscatto di questa terra.
LUIGI DI PINO, SULLE ORME DI ORAZIO STRANO
Il nuovo personaggio che abbiamo scelto per la nostra rubrica dedicata alle eccellenze di Sicilia è Luigi Di Pino originario di Riposto (Ct) di mestiere cantastorie rinnovato e attento nella descrizione di leggende epiche della nostra terra, uomini, donne, ubriaconi che vivono atmosfere piene di sofferenza e di sopravvivenza stentata, serenate d’altri tempi, duetti e muttetti. Una personalità poliedrica che corrisponde quasi perfettamente a quella del grande ed indimenticabile cantastorie Orazio Strano. Luigi Di Pino ha già raggiunto meritatamente le vette dell’Olimpo dei grandi cantautori e cantastorie di lunga tradizione siciliana. Una vetta guadagnata con tanti sacrifici, studio e lavoro, un percorso professionale straordinario che, a tappe forzate, ha caratterizzato una fulminante carriera ricca di numerosi premi e riconoscimenti fino al recente Premio alla Carriera “Aquila di Federico II di Svevia” consegnato a Di Pinodi qualche giorno fa al Castello Normanno di Aci Castello (Ct).
Tra i tanti nomi che conosciamo che hanno dato voce a questa terra di Sicilia abbiamo scelto di raccontare la storia di Luigi Di Pino perché tanto ha fatto e continua a fare per la Sicilia cantando quel grande repertorio di canti che appartiene alla tradizione della musica folk siciliana ma soprattutto dei grandi cantastorie uno per tutti Orazio Strano, il più famoso cantastorie di Sicilia concittadino di Di Pino poiché nato e vissuto anche lui a Riposto fino alla sua scomparsa (1904 – 1981).
Luigi Di Pino
Luigi Di Pino con il Sindaco di Catania Enzo Bianco
Il Cantastorie Luigi Di Pino
Come si legge nella sua biografia Luigi Di Pino è un artista intrigante e persuasivo con esperienze in campo figurativo, teatrale, poetico e musicale. Compositore nonché autore di centinaia di brani tutti registrati alla SIAE. La sua attività di spicco è quella del cantastorie, figura legata alla tradizione siciliana su cui convergono tutte le principali forme di comunicazione artistica: poesia, musica, teatro e pittura (ricordiamo i famosi pannelli dipinti che utilizzavano i cantastorie per raccontare le storie epiche di paladini, duelli e storie d’amore). La sua fama ha raggiunto vette tanto alte, prestigio e notorietà che nel 2010 è stato nominato membro del Tavolo nazionale per la musica popolare istituito presso il Ministero per i Beni Culturali che si riunisce periodicamente a Roma ed ha il compito di proporre al Ministro provvedimenti, atti a salvaguardare e divulgare la tradizione popolare italiana. Nell’aprile del 2010 un altro traguardo importante: gli viene dedicata presso l’Università di Studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia la seconda tesi di laurea in Storia dello Spettacolo: “I cantastorie siciliani Generazioni a confronto” di Simona Maria Strano.
La sua è una carriera esemplare e folgorante, inizia ufficialmente nell’Ottobre del 1999 su RAI Tre dove Luigi Di Pino è ospite del programma GEO&GEO. In quell’occasione Luigi presenta una storia in dialetto siciliano di propria composizione. Da quella data in poi, come un fiume in piena, la sua carriera è inarrestabile, cresce di anno in anno ed è costellata di successi, premi e riconoscimenti.
Luigi Di Pino e Elisa Caudullo
L’apertura del Tour a Giardini Naxos
Vediamo brevemente altre tappe della sua brillante carriera:
Nel mese di luglio del 2001 è sulla rete nazionale 2DF Tedesca per un servizio sull’Etna andato in onda il 28 Agosto 2001; nello stesso mese, è su RAI Tre per il servizio “Amore e Odio per l’Etna” (GEO&GEO).
Il 30 Luglio 2001 in prima serata su RAIUno è ospite a SuperQuark di Piero Angela.
Sempre nel 2001 partecipa a Terni al sesto Festival Internazionale “Arte e Scuola”: è il primo classificato per la Sezione “Teatro” e ottiene il Premio speciale per la forza emotiva e l’originalità delle musiche. Viene Premiato dal ministro Katia Belillo. La giuria è presieduta dalla poetessa brasiliana Marcia Teophilo, candidata al premio nobel per la letteratura.
Il 3 Agosto 2001 gli viene assegnato il Premio Internazionale “Castagno dei Cento Cavalli” per la sezione musica insieme a Lucio Dalla che viene premiato per la sezione letteratura.
Nel mese di Ottobre 2001 è ospite alla TV Nazionale Svizzera per un servizio sul Castagno dei Cento Cavalli.
Il 16 Febbraio 2002 è su Linea Verde di RAIDUE.
l 4 Febbraio 2002 è ospite nella trasmissione “INSIEME” (Antenna Sicilia) dove presenta la “Storia di Sant’Agata”.
Gli hanno dedicato anche servizi sui programmi “Partime” e “Bus” di Antenna Sicilia. Ospite dei programmi “In casa” e “Sala Stampa”.
E’ stato ospite fisso per 24 puntate di “Teatriamo”, in onda su Sicilia International in 21 Paesi al mondo.
Nel 2002 è protagonista del prestigioso in tour negli Stati Uniti (New Jersey, Pennsylvania, Delaware, Philadelphia, New York).
16 Luglio 2002 Ottiene un grande consenso a Roma, in concerto a Castel Sant’Angelo nell’ambito della manifestazione “Made in Sicily” presentata da Anna Fattori e Nino Frassica e conclusasi con l’intervento di grandi artisti, tutti siciliani, tra cui Pippo Baudo.
Nel Dicembre 2002 è in tour in Australia (Queensland) con circa 20 date tra le quali spiccano Tully, Iinsfail, Ingham, Cairs, Ayr, Stanthorpe, Gold coast e Brisbane.
7 Aprile 2004 Fonda la rivista mensile dalla forma esclusiva: “Il Cantastorie Siciliano”.
Sempre nel 2004 è in Tour in Svizzera e Germania e successivamente in Concerto a Milano Segrate. Nello stesso periodo, Luigi conosce Mick Hucknall dei Simply Red; compone l’emozionante storia del suo successo e gli regala il cartello dipinto. Luigi declama la storia in occasione della presentazione del vino prodotto dalla star inglese: “Il Cantante”.
Aprile 2003 Debutta in Teatro nelle opere “Orlando Pazzo” di Turi Mancuso e “La Barunissa di Carini” di Tony Cucchiara al fianco di Fabio Dulzetto, Emanuele Puglia, Carmelo Cannavò, Eliana Esposito e Annalisa Cucchiara. Circa venti date estive in tutt’ Italia nonché l’1, 2, 11 e12 ottobre al Teatro Metropolitan di Catania. Partecipa anche in veste di chitarrista al film “Perduto Amor” diretto da Franco Battiato.
E’ stato anche ospite fisso di “Sport e Spettacolo”, programma di Video Mediterraneo trasmesso in via satellitare.
Si dedica a tempo pieno al progetto “Associazione Il cantastorie” che ha come obiettivo il recupero del materiale della Tradizione siciliana in vista dell’inaugurazione del “Museo del cantastorie”. Carmen Consoli aderisce al progetto.
Rai 2 e Rai 3 gli dedicano servizi specifici nell’ambito della rubrica “Costume e società” e nel corso del TG3. Anche Retequattro gli dedica spazio televisivo.
Nel 2005 è in concerto presso l’Università di Malta in collaborazione con l’Italian Cultural Institute
Nel 2007/2008 Prosegue l’attività concertistica, teatrale e i corsi presso gli Istituti scolastici. Inoltre è direttore artistico di tutte le manifestazioni culturali organizzate dall’Assessorato Provinciale alla Cultura retto dalla Dott.ssa Serafina Perra. Presso “La Ciminiere” di Catania lavora al progetto: “Le piccole note di zagara” che coinvolge circa 3000 bimbi delle scuole elementari della Provincia.
Nel 2005 riceve il “Trofeo Cantastorie” dal “Centro Studi di Tradizioni Popolari Turiddu Bella”, Siracusa.
Nel 2006 esegue un concerto presso l’Università di Malta e successivamente ad Hannover (Germania).
Presso l’Università degli studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia gli viene dedicata la prima tesi di laurea in Antopologia Teatrale. Luigi dedica un saggio dell’arte in sede d’esame di Laurea.
Nel 2009 Il cortometraggio “Il cantastorie del 2000”, di Manuela Terranova, vince la il concorso per cortometraggi “Memorie di Sicilia” promosso dalla Catania Film Commission e dall’assessorato alla Cultura del Comune di Catania. Il corto viene proiettato per gli studenti della facoltà di lettere e filosofia presso il Monastero dei Benedettini di Catania. La premiazione avviene il 30 settembre presso il teatro Metropolitan di Catania. Presenti Francesco Salvi e Barbara Bouchet.
Nel mese Aprile 2009 è a Marsiglia (Francia) per il progetto didattico “Giufà in viaggio” sull’intercultura finanziato dalla Comunità Europea e dalla fondazione Anna Lindh. Il progetto triennale coinvolge la Francia, la Sicilia, il Marocco e l’Algeria e culmina nella pubblicazione di un libro tradotto in 4 lingue (compreso il berbero).
E’ membro della giuria presieduta da Manuela Villa al “Decimo festival della canzone siciliana” condotto da Salvo La Rosa su Antenna Sicilia e Sicilia Channel.
Nell’aprile del 2010 presso l’Università degli Studi di Bologna – Facoltà di Lettere e Filosofia – gli viene dedicata la seconda tesi di laurea in Storia dello Spettacolo: “I cantastorie siciliani – Generazioni a confronto” di Simona Maria Strano.
Nel 2010 Luigi è membro del Tavolo nazionale per la musica popolare istituito presso il Ministero per i Beni Culturali che si riunisce una volta al mese a Roma e ha il compito di proporre al Ministro provvedimenti atti a salvaguardare e divulgare la tradizione popolare italiana.
La lista dei successi di Luigi di Pino è ancora lunga ma ci fermiamo con questa prestigiosa nomina al Tavolo nazionale per la musica popolare nomina ben meritata dal cantastorie siciliano per lo straordinario e prestigioso curriculum che vanta.
Il concerto a Giardini Naxos
Luigi Di Pino
Alla ricerca delle sue radici
L’amore per la Sicilia, continua ad essere al centro della sua poliedrica attività artistica. Ad un certo punto della sua vita Luigi Di Pino ha deciso di intraprendere un “viaggio” nelle profondità delle memorie dei grandi artisti, poeti e cantastorie siciliani del passato e del presente per realizzare un progetto artistico dedicato alla sua terra d’origine della quale sente forte il richiamo. Inizia così a scrivere una serie di canzoni inedite proposte in spettacoli virtuosi e poetici che cominciano a tracciare un nuovo solco per un impegno artistico dedicato alla sua terra. Questa nuova esperienza per Di Pino è un punto d’arrivo ma anche di partenza nella continua ricerca della tradizione che numerose volte lo hanno visto protagonista dei grandi palcoscenici italiani e di mezzo mondo. In questi giorni l’ultimo progetto del cantastorie ripostese ha preso il volo con uno spettacolo itinerante intitolato “Buccuzza D’oru” con il quale ha ancora una volta scaldato i motori della spensieratezza, trasformandola in qualcosa di leggero e allo stesso tempo profondo. Il nuovo cavallo di battaglia con il quale Di Pino farà conoscere la nostra terra e le sue storie epiche a tutta l’Italia ed anche oltre confine sarà messo in scene con una serie di spettacoli già fissati che formeranno il “Beltempo Tour”.
“Il Bel Tempo Tour”
Il Beltempo Tour è un percorso emozionante con il quale Luigi Di Pino propone un filone musicale che va dai capolavori della musica d’autore italiana alle canzoni di una Sicilia antica. E’ un concerto di canzoni, poesie di poeti di ieri e di oggi, canti d’amore, duetti, nenie, duetti e muttetti della tradizione isolana. Lo spettatore, coinvolto emotivamente in una magica e nostalgica atmosfera, intraprende un viaggio con il cantastorie ripostese nelle profondità della memoria dei grandi poeti siciliani, dei famosi cantastorie che illuminano il passato e il presente. Sulle orme di Orazio Strano e di altri mostri sacri della nostra tradizione artistico-popolare le sue trasposizioni sono diventate delle opere d’arte recitate e cantate. “Buccuzza d’oru” è uno spettacolo pregevole ed originale ricco di musica, cultura, danza e poesia che si avvale del contributo artistico di una Ad affiancare il cantautore ripostese in questo magico Tour che già si preannuncia ricco di successi è un gruppo musicale di collaudata esperienza formato da Elisa Caudullo (Voce), Gianfilippo Tomaselli (Cantattore), Alessio Cannata (Tamburello e Percussioni), Rosario Tomarchio (Contrabasso), Marco Crisafulli (Fisarmonica). Elisa, fiore all’occhiello del gruppo di raffinata presenza e voce virtuosa canta assieme a Luigi Di Pino successi di fama mondiale come “E vui durmiti ancora” e “Mi votu e mi rivotu” brani che il pubblico premia puntualmente con lunghi applausi.
Il 4 settembre il Beltempo Tour ha esordito con la sua prima tappa a Giardini Naxos, piazza simbolica, come ha ricordato lo stesso Luigi Di Pino, dove Nino Martoglio veniva spesso a godere di momenti di relax nella prestigiosa località balneare. Le bellezze della perla turistica siciliana prima colonia greca di Sicilia sono una delle mete preferite del cantastorie ripostese il quale frequenta la Taverna di Naxos sede dell’omonimo fotoclub presieduto da Angelo Savoca e, crocevia e meta abituale di artisti, mecenati, poeti e cultori delle tradizioni popolari come l’amico Saro Bellinghieri. Luigi di Pino è di Casa a Giardini Naxos dove è stato protagonista di numerosi concerti animando con le sue canzoni anche la tradizionale Fiera del primo aprile.
Come era prevedibile il Beltempo Tour è stato inaugurato a Giardini Naxos in occasione delle festività della Patrona S. Maria Raccomandata. E non poteva essere altrimenti poiché la prima colonia greca è la sua seconda patria. Una Piazza affollata di gente, turisti e tanti amici tra i quali il suo caro amico e collega cantastorie catanese Alfio Patti, ha assistito al primo concerto del Tour che ha incantato il pubblico con un carosello di canzoni, poesie, recite che hanno divertito il pubblico. Belle le coreografie mentre il palco è stato abbellito con due antichi carretti siciliani gentilmente concessi dal signor Belardo. Oltre due ore di spettacolo che hanno segnato l’ennesimo successo del cantastorie ripostese e dei suoi musicisti. Tra i brani proposti, ricordiamo Turiddu sicilianu, A Sicilia e l’omini so, u maritu si misi a vistina, li fimmidi chi su (di Orazio Strano). Straordinaria la performance metaforica di Lu cungressu di li surgi (di Turiddu Bella) che ha fatto ridere il pubblico a crepapelle. Belle anche le storie raccontate come Lu miraculu di S. Alfiu. Straordinario il duetto con Gianfilippo Tomaselli: Chi cosa è la donna? (Di Strano e Bella). Ed ancora irresistibili muttetti come “Li mali genti”(di Orazio Strano). Straordinari ed emozionanti i brani impreziositi dalla voce di Elisa Caudullo: E voi durmiti ancora, Mi votu e mi rivotu, Buccuzza d’oru, A zita laria. Al termine la Piazza Abate Cacciola ha regalato al cantautore ed ai suoi musicisti un lungo interminabile appaluso seguito da un coro di bis che Luigi Di Pino ha colto regalando al pubblico altri brani. Spenti i riflettori sulla tappa inaugurale di Giardini Naxos il Tour prosegue con altri appuntamenti importanti.
Dopo Giardini Naxos Luigi Di Pino ed il suo gruppo proseguiranno con le altre tappe del programma che sono a:
San Pietro Clarenza (Ct – 8 settembre)
Milo (Ct – 9 sett.)
Taormina (Me – 11 sett.)
Bacchereto (Pisa – 16 sett.)
Milano (19, 21, 25 sett.)
Cinisello Balsamo (Mi – 24 sett.)
Fribourg (Svizzera – 30 sett.)
Taormina (6 ottobre)
Elisa Caudullo
Fiori per Elisa
Il Gruppo Musicale
I cantastorie
Di Pino e il suo gruppo
Il concerto di Giardini Naxos
La foto col carretto
Con Alfio Patti
Elisa Cudullo su uno dei carretti della scenografia
PREMI E RICONOSCIMENTI
Premio Special disco Estate 88.Giardini Naxos 25/08/88
Premio Save Ruanda 14/01/95
Premio Ionia Rock Città di Calatabiano 1996
Premio Papas Imbiss 28/05/99
Premio “Campanile d’Europa” – 1999
Premio “Insieme per la Speranza” 10/02/00
Premio “Pap e o” 2000.
Premio S. Maria La Stella 24/09/00
Premio “Scaricèddu” 6/10/00
Premio “Borgo Bonsignore” 2001 Agrigento.
Premio Kivanis International distretto Italia 27/06/01
Premio Internazionale d’Arte e letteratura “Castagno dei cento cavalli”. Sezione Musica.03/08/01
Premio “Pap e o” 2001
Premio Campanile d’Europa 2001.
Premio “Una ragazza per il cinema” 16/08/01.
Premio Città di Milo 2001
Premio Millennium 16/10/01
Premio “Storia Patria” 28/05/02
Premio “Una vita per il teatro siciliano” Città di Nicolosi. 25/08/03
Premio Aci e Galatea. Città di Acireale. 2003
Premio Città di Piedimonte Etneo 2003
Premio Aldebaran. Catania 04/12/03
Premio “Sorrisolandia” 2003
Premio Sikania 2003
Premio Città di Catania 16/05/04
Premio “Cantando sotto l’albero” – 2004
Premio Internazionale di poesia siciliana “Turiddu Bella”. Menzione speciale.Siracusa16/05/04
Premio Capitani Coraggiosi 3/10/04
Premio “Lidi in passerella” – 2005
Premio “Archeoclub Catania“ – 2005
Premio L’uomo e il mare – Città di Mascali 22 Agosto 2006
Premio Sulle ali della fantasia – Calatabiano 22 agosto 2006
Premio “Azione cattolica italiana” – 2006
Premio “Festa d’autri tempi” – Giardini Naxos – 2006
Premio “Catania-Etna” – settembre 2006
Premio Evento Sicilia – Giardini Naxos 16 settembre 2006
Premio “Circolo didattico Giarre” – 2007
Premio “Piccole note di zagara” – 2007
Premio “Festa folk 2007” – Le Ciminiere Ct
Premio “Castello degli schiavi” – 2007 – Fiumefreddo di Sicilia
Premio “Miseria e nobiltà” – 2008
Premio “L’albero della solidarità” – Riposto 2008
Premio XII Rassegna teatrale Roberto Nastasi – Aci S. Antonio – 2008
Premio Expo estate 2008
Premio Rubens 2008 – Augusta
Premio “L’albero della solidarità” – Riposto 2009
Premio Note per l’Abruzzo 2009 – Giarre
Premio Conf commercio Riposto gennaio 2010
Premio “L’arte abbraccia la solidarietà” – 2010
Premio Etna Club Bologna – maggio 2010
Premio Maschere d’argento – luglio 2010
Premio Città di Linguaglossa – agosto 2010
Premio Riflettori su Sciara – settembre 2010
Premio “Città di Linguaglossa” – 2010
Premio Contea 2010 – ottobre 2010
Premio “Circolo didattico Aci S. Antonio” – 2010-11
Premio “Città di Riposto” – 2011
Premio “Villa Sofia” – 2011
Premio “Platanfest” – 2012
Premio “Sicilianità nel mondo” – 2012
Premio “Città di Nicolosi” - 2013
Premio “Città di Misterbianco” – 201
Premio “Etna, un vulcano di solidarietà e passioni” – Fiumefreddo di Sicilia 2014
Premio Lions Giugno 2012
Premio Cruyllas 2013
Premio alla carriera 2017 “Aquila di Federico II di Svevia” ad Acicastello (Ct)
Il prof. Luigi Familiari
Messina – La salute è senza dubbio un bene prezioso. Chi si mette nelle mani dei medici e dei paramedici per essere aiutato, desidera sentirsi sicuro e accudito e vivere quel momento così delicato della propria vita con la certezza di essere curato nel migliore dei modi. Il nostro territorio ha ben ragione di essere orgoglioso di una realtà, quella del reparto di Chirurgia – Servizio di Endoscopia Digestiva dell’istituto Ortopedico Mezzogiorno d’Italia “Franco Scalabrino” – Responsabile: prof. Luigi Familiari . Il prof. Luigi Familiari è uno dei più apprezzati studiosi italiani che si occupa di endoscopia digestiva e di endoscopia bilio-pancreatica nonché è stato il primo ad impiantare, nel 1980, le protesi biliari-endoscopia digestiva. In un sistema sanitario spesso noto per disfunzioni, disservizi e malasanità ed in un periodo in cui l’opinione pubblica tende a criticare ed evidenziare solo aspetti negativi sulla sanità, la notizia di un delicato intervento di E.R.C.P. eseguita di recente e riuscita con successo su una paziente G.A. in evidente stato di pericolo, è da ascriversi alla professionalità, alla competenze ed all’umanità di medici come il Prof. Familiari e di tutto il suo team in sala operatoria ( tra gli altri, il dott. Giuseppe Oteri) ed anche dei dott.ri Scuderi e del radiologo Pitrone dello IOMI di Messina. Un plauso va rivolto anche per la qualità dei servizi , per l’adeguata assistenza ai bisogni del paziente alla dott.ssa Cucinotta, alla sig.ra Francello ed a tutto il personale infermieristico e paramedico del reparto di Chirurgia – Servizio di Endoscopia Digestiva dello IOMI di Messina. La gestione di un reparto, come quello di Chirurgia- servizio di endoscopia digestiva dello Iomi, è un esempio di come la cultura organizzativa e la logica aziendale trovano motivazione e senso nella centralità della Persona.
Il prof. Luigi Familiari
I relatori del Convegno
SETTIMA EDIZIONE
della Manifestazione Culturale “Archetipi e Territorio”
MANDANICI (ME) 8 – 9 – 10 Settembre 2017
MEDITERRANEO EUROPA OCCIDENTE
Nuovi Scenari, Immaginario e Destino
C’è ancora spazio per il “Mito e il Sogno della Bellezza e della Giustizia” nella dimensione contemporanea del territorio in cui viviamo? La nostra “Sicilia” è disseminata da tracce antropologiche che rivelano un destino narrativo primordiale al centro del mediterraneo. In alcune aree, dove la temporalità è ancora sospesa e la realtà oscilla tra l’accadere, l’inerzia e le negazioni del passato, sarà la mente dell’uomo, con la sua cultura, la conoscenza, le sue musiche e le architetture a ridisegnare un “ritmo dominante” di bellezza nel territorio, e trascinare “fuori” definitivamente la percezione di incombente abbandono territoriale, sociale, spirituale e giuridico che ha caratterizzato i fenomeni critici di questo secolo. Questo evento è un tentativo di “rivisitazione critica” dei concetti di spazio, luogo, ambiente, territorio e paesaggio attraverso una prospettiva antropologica e storica della percezione dei “comportamenti umani” e dei “fenomeni” che in essi avvengono. Un occasione culturale di confronto tra aree del sapere apparentemente distanti tra loro come le neuroscienze e la psicoanalisi, l’architettura e il design, le scienze musicali e l’archeologia, l’economia e il diritto, la filosofia e la geografia, l’antropologia e la storia. La vera conoscenza di un “territorio” da parte di chi lo abita ma anche di chi lo visita non può continuare ad essere sostenuta solo da motivazioni di tipo individuale e consumistico, ma dovrebbe sempre tendere ad una “esplorazione cognitiva delle memorie” dalla quale possa emergere una nuova coscienza collettiva dell’abitare e attraversare i luoghi, non solo in senso fisico ma anche in senso spirituale, immaginario, metafisico e simbolico. Al fenomeno della globalizzazione che, per soggiacere a regole di tipo prevalentemente economico tende alla cancellazione delle piccole etnie, dei retroterra culturali e di tutta una fenomenologia arcaica di comportamenti u mani e di tradizioni, va contrapposto un modello alternativo di “connettività micro-dimensionale delle culture e dei saperi” di tutti i luoghi della terra che possa efficacemente assicurare all’umanità un progressivo transito verso la post-modernità e oltre! Questo evento è quindi dedicato a uomini e donne dallo spirito libero che sentono di poter dare ancora un personale e collettivo apporto, tramite le diverse discipline e ambiti in cui operano, scientifiche, umanistiche, spirituali, artistiche e tecnologiche, alla complessa dimensione evolutiva del sistema “Mondo”. Negli spazi in cui vivono.. in quelli che stanno ancora attraversando.. e in altri, che hanno solo immaginato o sognato!
Giuseppe Mento
Il dott. Pino Mento
L’Avv. Silvana Paratore
I relatori del Convegno
Venerdì 8 settembre alle ore 17.30 al Museo Etnoantropologico di Mandanici avrà luogo, alla presenza del Sindaco Armando Carpo, la Cerimonia inaugurale della settima edizione del Congresso multidisciplinare dal titolo: Mediterraneo, Europa, Occidente. Nuovi Scenari, Immaginario e Destino. L’evento organizzato dal Comune di Mandanici, da Archetipi e Territorio, Osservatorio di Antropologia Cognitiva presieduto dal neurologo Giuseppe Mento e dal Centauro Onlus, è patrocinato dall’Ordine dei Medici della Provincia di Messina e dall’Ordine degli Ingegneri. Nei tre giorni circa 50 relatori di diverse discipline si confronteranno su una tematica di grande attualità. Mediterraneo, Europa e Occidente rappresentano tre categorie dello spazio geografico, economico-politico ma anche simbolico e richiamano alla nostra identità antropologica e al nostro sistema sociale e culturale. Prospettive di lettura che oscillano tra antiche derive, mimetismi e nuove proiezioni della realtà. Così, nei processi di produzione di senso, il nostro immaginario attinge da un lato ad un patrimonio condiviso di immagini arcaiche, dall’altro deve sempre confrontarsi con nuove immagini prodotte dalla contemporaneità. Quindi la nostra coscienza occidentale deve oggi confrontarsi con l’inquietudine inconscia di tutto un sistema culturale e con nuovi fenomeni critici che mettono a dura prova le future garanzie di democrazia e libertà e il destino di tutte le civiltà. Durante le tre giornate che saranno presentate dall’Avv. Silvana Paratore, attraverso diverse prospettive, antropologica, storico-filosofica, geografica, architettonica, socio-economica e medica, si cercheranno nuove riflessioni su quello che si potrebbe definire un tentativo moderno di “Geografia Cognitiva”. Nella prima giornata i lavori, che saranno aperti dall’ingegnere Franco Arcovito, prevedono le letture dei Professori Cotroneo, Campione ed Inferrera. Nelle altre due giornate cultori di varie università e istituzioni si confronteranno nelle sessioni “Visioni Mediterranee”, “La salute e il benessere nell’area mediterranea”, “Geopolitiche di transizione, letteratura, diritto e filosofia”, “Immaginario, Identità e Destino”. Altre due sessioni, “Linea di Incontro/scontro di civiltà, popoli e culture” e “Nei paesi a metà. Per un’antropologia delle migrazioni e dei movimenti socioculturali nel mondo contemporaneo”, prevedono la partecipazione della Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina coordinata dall’architetto Orazio Micali e del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne dell’Università di Messina diretto dal Prof. Mario Bolognari. Nelle giornate di venerdì e sabato è prevista la consegna del Premio “Raoul di Perri 2017” per la Scienza, l’Arte e la Cultura al Prof. Cosimo Inferrera e del Premio “Mandanici 2017” al giornalista e scrittore Franco Arcovito autore del libro 7 giorni a Siracusa.
PROGRAMMA
Venerdì 8 settembre h 17.30
Cerimonia inaugurale
Presenta Silvana Paratore
Saluti del Sindaco di Mandanici Armando Carpo
MEDITERRANEO EUROPA OCCIDENTE
Nuovi Scenari, Immaginario e Destino
Franco Arcovito
Il Mediterraneo tra miti, religioni e filosofia G. Cotroneo
Il Mediterraneo: regione o frontiera G. Campione
h 19.30
PREMIO “RAOUL DI PERRI” 2017
Per la Scienza, l’Arte e la Cultura
Consegna il premio il Prof. Giuseppe Vita
C’ad ogni vento per mare andasse al volere vostro e mio C. Inferrera
“MANDANICI WELCOME”
Sabato 9 settembre h 9.30
Visioni Mediterranee
- Motta, S. Piraro
Le trame invisibili delle città, ovvero l’inconscio del territorio V. Langher
Un caso clinico di integrazione del complesso paterno G.Martino
Migrazioni ed integrazioni dal Mediterraneo. Lingue e culture in evoluzione
- Piraro
Trasmissione di saperi e nuove identità. La rotta delle madreperle incise nel
Mediterraneo S.Todesco
h 11.30
La salute e il benessere nell’area Mediterranea
- D’angelo, L. Baldari
Sorsi di Mediterraneo. Breve viaggio fra isole e vini L. Moleti
Da ichthys a fish: Il pesce e il mare nella questione Mediterranea F. Andaloro
Cannabis: viaggiatore del tempo G. Calapai
Cultura del cibo nel Mediterraneo G. Turiano, M.G. Urso
Percorso evolutivo/involutivo della nutrizione neonatale nel bacino del Mediterraneo
M.T. D’Agostino
h 17.30
Linea di Incontro/scontro di civiltà, popoli, culture
- Micali
Archeologia: l’insediamento costiero – il caso Messina G. Tigano
Architettura: la fortificazione della linea di costa, tra difesa antinvasiva e antincursiva
- Vinci
Paesaggio: Città e Porto M. Mercurio
Storico – artistica: Immagini tra Oriente e Occidente S. Lanuzza, M. Katja Guida
Premio MANDANICI 2017
7 giorni a Siracusa
- Arcovito
Domenica 10 settembre h 9.30
Geopolitiche di transizione, letteratura, diritto e filosofia
- Ballistreri, G. Giordano
I flussi migratori del nostro secolo: dimensioni del problema e impatto emotivo
- Macauda
Pirandello traduttore di Euripide. Un pioniere dell’ archeologia del sapere L. Fulci
I diritti sociali tra Occidente ed Europa M. Ballistreri
Isl-amici vicini e lontani: dalla sconfitta del fondamentalismo una via araba ai diritti
- Minniti
Nella storia dell’ area falcata di Messina, l’incrocio tra Avignone, Pisa, Napoli,
Gerusalemme S. Bertolami
Maria Zambrano e la riflessione sull’ Occidente tra filosofia e politica E. Scarcella
h 12.00
Immaginario, Identità e Destino
- Scuto, F. Fischetti
- Allone, M. Aragona, L. Baldari, R. Motta, J. Gioffrè, G. Mento
h 17.30
Nei paesi a metà. Per un’antropologia delle migrazioni e dei
movimenti socioculturali nel mondo contemporaneo
- Bolognari, M. Geraci
E Lampedusa pare fussi Europa… Emigrazione e immigrazione nella
canzone narrativa dei poeti-cantastorie del Sud
Recital di Mauro Geraci e Fortunato Sindoni
Dalle antiche monodie alla dissoluzione armonica: l’onda delle costellazioni
timbriche del Novecento che attraversa il continente europeo
- Schepis
Sabato 9 settembre
Miti e sogni, in una notte di mezza estate siciliana
Recital in musica, reading di T. Micarelli con G. Failla alle chitarre
Domenica 10 settembre
MANDANICI 2017
Premio Giovani Cultori della Scienza
Arrivederci a MANDANICI 2018
Jazz in Badia a cura di R. Lazzarotto
“ARCHETIPI E TERRITORIO”
Osservatorio di Antropologia Cognitiva
[antropologia macrocosmi microcosmi archeologia storiografia culture iconografie retrospettive design linguaggi narrative architetture ambiguità paradigmi complessità modelli fenomenologie ermetismi tendenze simbologie metafisica archetipi identità ermeneutiche soglie inferenze processi configurazioni metafore orizzonti distanze transizioni non luoghi sostenibilità sonorità marginalia creatività seduzioni spiritualità trasformazioni silenziose.. miti sogni realtà bellezza verità giustizia amore]
Continui rimandi, echi e ridondanze tra fenomeni, accadimenti e inerzie, tra immaginario e realtà, vicende umane che incrociano traiettorie geologiche, cosmologie e cosmogonie e scrivono il senso della storia di questo pianeta.
“Antropocene”, la visione globale di un’epoca dai confini temporali indefiniti e dal destino incerto durante la quale il nostro senso di responsabilità sarà determinante per immaginare ancora il futuro.
Comune di Mandanici
“Archetipi e Territorio” Osservatorio di Antropologia Cognitiva
Università di Messina
Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Modulo Dipartimentale di Salute Mentale, Milazzo. Lipari
Il Centauro Onlus
Con il Patrocinio di Ordine dei Medici Chirurghi e degli Odontoiatri della Provincia di Messina
Ordine degli Ingegneri
Fondazione Architetti nel Mediterraneo Messina
In gemellaggio culturale con Naxoslegge
Festival delle narrazioni, della lettura e del libro
Presidente Onorario
Armando Carpo Sindaco di Mandanici
Direttore Scientifico e Organizzatore
Giuseppe Mento
Presidente di “ARCHETIPI e TERRITORIO”
Osservatorio di Antropologia Cognitiva
giuseppe.mento@unime.it cell. 3475058858
www.mandanici2017.blogspot.com
Assessore alla Cultura
Giuseppe Carpo
Scientific Board
- Mento, G. Turiano, R. Motta, M. Allone, M. Aragona, L. Baldari,
- D’Angelo, S. Piraro, F. Fischetti, N. Schepis, C. Inferrera,
- Giordano, A. Santoro, S. Mangiameli
Coordinamento e Public Relations
Danila Crisafulli, Silvana Paratore, Filippa De Tommaso
Segreteria Organizzativa
ADM congressi 090345281, 3357786891,
info@admcongressi.it
Si ringraziano
CENTRO DIAGNOSTICO DOTT. FRANCESCO FIUMARA
REVALFARMA
ARCAPHARMA FB HEALTH
ISIMED
BIOREST
VITALAIRE
VIOLADIMARE
MISERICORDIA SAN GIUSEPPE DI LETOJANNI
COOPERATIVA AGRICOLTORI IONICI
Le madrine della manifestazione Evelina Riva e Giusi Scarcella,
L’Amministrazione di Mandanici
Gabriella Facciolà, Lucia Grassi, Sebastiano Fulci, Paolo Turiano, Pippo Marchetti, Pippo
Carella, Federico Borrometi, Serena Sgroi, Antonio Sturiale, Marcello Mento, Giorgio Fleri,
Angelo Patanè, Renato Crupi, Silvana Paratore, Filippa De Tommaso e tutti gli amici di
“Mandanici e dintorni”…
Relatori e Moderatori
Matteo Allone Psichiatra, Direttore del Centro CAMELOT, ASP Messina
Francesco Andaloro Dirigente ISPRA, Palermo
Marcello Aragona Psicooncologo, Università di Messina
Franco Arcovito Ingegnere, Giornalista e Scrittore, Messina
Luigi Baldari Micropsicoanalista, ASP Messina
Maurizio Ballistreri Professore di Diritto del Lavoro, Università di Messina
Sergio Bertolami Architetto, Messina
Mario Bolognari Direttore del Dipartimento di Civiltà Antiche e Moderne, Università di Messina
Gioachino Calapai Docente di Farmacologia, Università di Messina
Giuseppe Campione Professore di Geografia, Università di Messina
Armando Carpo Sindaco di Mandanici
Girolamo Cotroneo Prof. Emerito di Storia della Filosofia, Università di Messina
Maria Teresa D’Agostino Biologa nutrizionista, Messina
Alessandro D’Angelo Oncologo, Taormina
Giuseppe Failla Alle chitarre, Catania
Giuseppe Falzea Presidente della Fondazione “Architetti nel Mediterraneo”, Messina
Federico Fischetti Psichiatra, Messina
Ludovico Fulci Professore di Filosofia, Roma
Mauro Geraci Professore di Antropologia Culturale, Dip. di Civiltà Antiche e Moderne, Università di Messina
Jenny Gioffrè Psicologa Clinica, ASP, Messina
Giuseppe Giordano Professore di Storia della Filosofia, Università di Messina
Maria Katja Guida Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Cosimo Inferrera Professore di Anatomia Patologica, Università di Messina
Viviana Langher Dipartimento di Psicologia Dinamica e Clinica, Sapienza Università di Roma
Stefania Lanuzza Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Rosalba Lazzarotto Psicologa, Musicista e compositrice, Messina
Silvia Macauda Medico Capo della Polizia di Stato, Coordinamento sanitario Sicilia e Calabria, Catania
Gabriella Martino Ricercatore in Psicologia Clinica, Università di Messina
Giuseppe Mento Neurologo, Presidente dell’Osservatorio di Antropologia Cognitiva “Archetipi e Territorio”, Messina
Marisa Mercurio Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Orazio Micali Soprintendente, Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Teresa Micarelli Attrice e performer, Atene, Roma
Alessandra Minniti Dottore di ricerca in Storia delle Istituzioni Politiche del Mediterraneo, Liceo Seguenza, Messina
Leopoldo Moleti Docente ITA Cuppari, Messina
Roberto Motta Direttore del Modulo Dipartimentale Salute Mentale, Milazzo, Lipari
Luigi Palmucci Architetto, Roma
Silvana Paratore Avvocato. Messina
Sergio Piraro P rofessore di Lingua francese, Università di Messina
Emilia Scarcella Professore di Filosofia e Storia, Liceo Classico, Santa Teresa di Riva, Messina
Nicola Schepis Psicologo pedagogista, Milazzo
Salvatore Scuto Assessorato Regionale dei Beni Culturali
Fortunato Sindoni Cantastorie, Messina
Gabriella Tigano Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Sergio Todesco Antropologo, Messina
Fulvia Toscano Direttore di Naxoslegge, Giardini Naxos, Messina
Giuseppe Turiano Endocrinologo, Ospedale Papardo, Messina
Maria Giovanna Urso Dietologa, Mandanici
Mirella Vinci Soprintendenza per i beni culturali e ambientali di Messina
Giuseppe Vita Direttore UOC di Neurologia e Malattie Neuromuscolari, Università di Messina
Il cantautore Alessandro Mannarino
Taormina – Di siculo non ci ha proprio nulla. Nelle viscere, nel sangue, scorre solo vino dei Castelli Romani. Romaneschi per dirla tutta. Ma il suo cognome, ironia della sorte, è Mannarinu… Anzi, pardon, Mannarino, classe 1979 e cresciuto tra le case popolari della Roma di Rino Gaetano, tra manovali, muratori, disoccupati, gente di strada e del sottoproletariato urbano, prostitute che per un tozzo di pane sarebbero stati in grado di finire tra le grinfie dei borghesotti capitalisti raccontati da Pierpaolo Pasolini in “Ragazzi di Vita”. E tra questi ragazzi, quelli con cui Pà giocava a pallone e sceglieva come personaggi-macchiette delle sue pellicole cinematografiche, poteva esserci pure lui. Sempre se fosse nato negli anni ‘60. Perché Alessandro Mannarino, di mestiere cantautore rinnovato e attento nella descrizione di uomini, donne, ubriaconi che vivono atmosfere piene di sofferenza e di sopravvivenza stentata (oltre che di semplicità che, alle volte sfocia in frivolezza ma anche in un po’ di pudore) corrisponde quasi perfettamente al Ninetto Davoli della situazione, e – come detto prima – al menestrello di Crotone. Quel Rino calabrese a cui l’artista laziale somiglia davvero tanto ma da cui si distacca, non tanto per le tematiche approfondite nelle sue canzoni, quanto per la vastità del repertorio musicale (che spazia dal rock-folk andando a finire alla world music, attraverso ritmi brasiliani) che ieri sera al Teatro Antico di Taormina, ha ancora una volta scaldato i motori della spensieratezza, trasformandola in qualcosa di leggero e allo stesso tempo profondo. Una tappa, l’ultima dell’ “Apriti Cielo Tour 2017”, che ha avuto il sapore della fine di un’avventura guarda caso nella Città del Centauro. A metà strada tra Scordia e Messina. Due centri, dove si è concretizzata la vera e propria genesi dell’ultimo disco, intenso e controcorrente nella sua genuina verità e che, nonostante la grande distanza con la cultura dell’Italia centrale, trattiene molta Sicilia dentro, visto che “l’album è stato registrato – come sostenuto durante il concerto dal Manna – al Sonora Studio di Vincenzo Cavalli, con la cooproduzione del cantautore messinese Tony Canto”. Un artista, questo, che a metà serata ha varcato la soglia del palco e si è unito a Mannarino in un’estasi fatta di emozioni, brividi fino al midollo e un su e giù di diaframma, grazie anche al virtuosismo dei dodici elementi che hanno composto l’ossatura dello spettacolo. Con Mauro Refosco alle percussioni, Renato Vecchio e Antonio Vitali ai fiati, Puccio Panettieri alla batteria, Alessandro Chimenti, Giovanni Risitano, Paolo Ceccarelli alle chitarre, Niccolò Pagani al basso e contrabbasso, Mauro Menegazzi alle tastiere e fisarmonica, Simona Sciacca alla voce, e Lavinia Mancusi voce e violino, lo show mannarinese ha preso più consistenza, con il cambio di alcuni arrangiamenti, l’eliminazione di qualche lento e uno spazio concesso a brani più ritmati, ispirati ai suoi viaggi che lo hanno condotto ultimamente alla ricerca di nuovi stimoli e soprattutto di contaminazioni musicali sudamericane. Tutto con l’intento di unire la scrittura cantautorale a suoni che invitino a ballare e che ricordano vagamente tammuriate meridionali. E tale obiettivo, almeno a Taormina, è stato pienamente raggiunto, con più di 4.000 mila spettatori, spinti ad un vitalismo poco ortodosso e caratterizzato da un sound internazionale, tipico di Bahia, dell’Africa e di New Orleans e che attinge al rock, al folk, al romanesco e al blues. In sintesi “una samba triste che danza – come diceva Vinicius De Moraes – e cerca la bellezza con dolce disperazione; un’allegria non vuota, bensì piena, che sceglie il bello come possibilità di salvezza”. Sta tutto qui il messaggio dell’ “Apriti Cielo”, che rappresenta un continuum con il disco precedente, “Al di là del Monte”, all’interno del quale il romano provincialotto ha estratto come da un cilindro, il cappello della razionalità e quello dell’onirico in perenne lotta tra di loro. Una sorta di scontro apparente, addolcito da “Un’estate”, “Roma”, “Frontiera”, “Babalù”, “Scendi giù”, “Animali”, “Arca di Noè” e “Tevere Grand Hotel” solo per citarne qualcuna; tutte tracce nuove di zecca, che Mannarino ha proposto nel corso di circa 3 ore di consapevole consapevolezza che “la musica è un mezzo che serve a comunicare con il corpo e arriva prima al corpo e poi alla testa”. Basta, ovviamente, che il “Me sò mbriacato” non vada ad intaccare il “Bar della Rabbia” e “Maddalena”, che, invece di essere madre, martire o vergine, è una donna che sfida Dio per la carne: l’amore e la passione che sente”. Un po’ come “Mary lou”, bagascia che vende l’amore a tutti i marinai del porto, e la cui storia raccontata da Alessà con costrutti “minimalisti”, sembrerebbe ricordare la “Bocca di Rosa” di Fabrizio De Andrè. Descrizioni dunque. Isole di fronte agli schemi precostituiti che a Mannarino non entusiasmano per niente e da qui si è distaccato, fuggendo da una società compromessa e che – come detto da lui stesso – impone un’indagine dettagliata sulla propria identità”. Qualcosa che si può ottenere solo scrutando l’immagine di un uomo e di una donna che sfuggono alla monotonia e si ritrovano da soli sulla cima di una montagna. Una situazione che si palesa proprio alla fine, come a significare che “ciò che resta siamo noi, esseri umani…”. E proprio al riguardo il 38enne si dipana in un discorso approfondito, sbandierando a metà concerto una bandiera realizzata con tante porzioni di stracci che “seppelliscono”, per così dire, l’identità tricolore. Quella italiana che dovrebbe essere aperta ad influssi variegati, senza la necessità di costruire muri ma, bensì distruggendo quelli che esistono già. Concetto che il Mannarino, versione taorminese, esprime in modo molto raffazzonato, complice un po’ di emozione mal trattenuta, quando si spinge ad esaltare la Cultura classica e ovviamente l’agorà, la democrazia e la forza delle parole.
Enrico Scandurra
Il cantautore Alessandro Mannarino
Orto Botanico
CATANIA – Prima che l’estate ci saluti dando il benvenuto ai colori autunnali, l’associazione culturale Officine Culturali si è fatta promotrice di una nuova iniziativa intitolata “Erba inchiostro” che si svolgerà all’Orto Botanico di Catani venerdì 8, sabato 9 e domenica 10 settembre . Si tratta di una passeggiata narrativa per scoprire i segreti del museo verde dell’Università di Catania.
Tre guide surreali, con il racconto e il canto, accompagneranno gli spettatori alla scoperta della magia dell’orto e delle sue collezioni in una narrazione tra botanica, storia e leggenda. Il racconto seguirà come fil rouge il desiderio umano che, come per le proprietà delle piante, ha una natura duplice conducendo sia ad azioni virtuose sia alla rovina della natura stessa. Pamela Toscano, Simona Di Gregorio e Filippo Velardita, tra musica e versi, daranno voce alle tante specie custodite nel giardino universitario, alle loro proprietà e alle loro origini svelandoci i segreti di una delle bellezze della città di Catania, l’Orto Botanico, ancora oggi luogo di fascino tra scienza e mito.
L’Orto Botanico catanese, fondato dal monaco benedettino e professore di botanica Francesco Tornabene, con i suoi 16.000 mq è il laboratorio scientifico e di ricerca del Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali dell’Università degli Studi di Catania che attraverso questo “museo verde” educa ai temi ambientali e tutela le specie naturali: un luogo dove studiosi, appassionati e curiosi possono immergersi tra le tante varietà che il giardino custodisce.
“Erba inchiostro” vuole essere un viaggio che permetterà agli spettatori di conoscere e scoprire piante provenienti da tutte le parti del mondo, le cui radici si intrecciano alla storia dell’uomo e della città di Catania dando vita ad un fascino alchemico fatto di colori, odori e forme che verranno raccontate tra parola e musica. La passeggiata narrativa rientra in un processo di comunicazione ed educazione al patrimonio culturale più ampio che vede l’associazione Officine Culturali impegnata in attività di ricerca e sperimentazione da diversi anni. L’idea, condivisa dai tre artisti coinvolti, è quella di poter utilizzare i linguaggi performativi non solo per raccontare i luoghi, ma anche per creare nuova conoscenza e per fornire nuovi spunti e impulsi a chi dell’arte ne ha fatto il proprio mestiere, per guardare al passato dando così un senso al nostro futuro.
“Erba inchiostro”, con repliche venerdì 8 e sabato 9 alle ore 19.00 e 21.00 e domenica 10 settembre alle ore 20.00, è una passeggiata teatrale all’Orto Botanico di Catania a cura di Officine Culturali in collaborazione con il Dipartimento di Scienze Biologiche, Geologiche e Ambientali, scritta e diretta da Pamela Toscano, la quale andrà lei stessa in scena insieme a Simona Di Gregorio e Filippo Velardita.
Le repliche verranno attivate al raggiungimento minimo degli spettatori e per partecipare è dunque necessaria la prenotazione ai seguenti numeri 0957102767 | 3349242464. Ingresso: Via Etnea 397, Catania.
Orto Botanico
Costumi: Cicci Auteri
Supporto tecnico in collaborazione con Zo Centro Culture Contomporanee:
Neils Bouman (MBO Theaterschool, Rotterdam)
Aldo Ciulla
Segolene Le Contellec
Biografie:
Pamela Toscano Attrice, autrice, regista e insegnante, si forma presso la Scuola d’Arte Drammatica del Teatro Stabile di Catania, per poi seguire stages di perfezionamento in Italia e all’estero. Lavora come attrice dal 1998 diretta da maestri di spicco, quali Micha von Hoeche, Peter Stein, E. Nekrosius, Lamberto Puggelli, La Fura dels Baus, Irene Papas, in tournè nazionali e internazionali. Contemporaneamente lavora come assistente alla regia e come autrice (molti testi sono già stati rappresentati). Dal 2000 inizia l’insegnamento in laboratori teatrali nelle scuole primarie e secondarie, di recente anche presso il Dipartimento di Scienze Umanistiche dell’Università di Catania. All’interno del percorso autoriale s’inserisce l’interesse per la performance partecipata, i percorsi itineranti e sensoriali, il lavoro interculturale e i progetti di inclusione con portatori di disabilità. Inoltre, a partire da studi teorici e pratici in specifiche aree antropologiche ha definito una personale ricerca che si occupa di percezione al fine di scoprire modalità intuitive e collettive di comunicazione. Da anni collabora con Officine Culturali e con l’Università di Catania per la realizzazione di progetti volti alla valorizzazione del patrimonio culturale locale.
Simona Di Gregorio Cantante, polistrumentista, musicoterapista. Da oltre dieci anni raccoglie testimonianze (storiche) di coreutica musicale legate all’ambiente agropastorale dei primi anni del ‘900 in Sicilia; studia e collabora assiduamente con Matilde Politi un repertorio di canti tradizionali polivocali siciliani e insieme a lei, nella formazione Matilde Politi e Compagnia bella, vanta numerosi concerti in tutta Italia, Spagna, Svizzera, Germania e Mali. Conduce diversi laboratori di canto tradizionale e canti del mondo, di esplorazione e di educazione vocale, di ricerca artistico antropologica per privati e per le scuole. Pluriennale è la sua ricerca nella pratica di approccio alla musica, guidata attraverso modalità legate alla sfera emotiva/affettiva della persona, al piacere del canto condiviso. È compositrice ed esecutrice dei brani per il film “Acqua fuori dal ring” di Joel Stangle. Insieme a Giovanni Arena e a Riccardo Gerbino fonda Luftig, un progetto che lancia il primo lavoro discografico di nome Erdring per la 49edizioni e uno spettacolo di musiche inedite per teatri e festival di worldmusic. Numerose le collaborazioni performative e discografiche con altri artisti isolani.
Filippo Velardita Laureato con lode in Lettere Moderne all’Università di Catania. Master in Arti Sceniche all’Università Rey Juan Carlos di Madrid. Nella sua formazione teatrale incontra Romano Bernardi, Fiamma Negri, Bruno Cortini, Gilles Coullet, Leo Gullotta, Gianluca Enria, Piero Sammataro, Lello Arena, Mamadou Dioume, Rolando Tarquini, Massimo Mesciulam, Emma Dante, Marise Flach, Paolo Rossi, Marina De Juli, Ernesto Arias, Iben Nagel Rasmussen, Tage Larsen, Eugenio Barba. Si specializza in Commedia dell’Arte con Antonio Fava, Ferruccio Soleri, Francesco Gigliotti, Mauro Piombo. Completa lo studio delle Maschere Teatrali con Hernán Gené e Álex Torregrossa. Approfondisce gli studi sul Clown con Emmanuel Lavalléè, Jango Edwards, Hernán Gené, Paolo Nani, Gabriel Chame, Adriano Aiello. Perfeziona la Giocoleria e l’Equilibrismo con Aldo Scrofani, Vasily Protsenko, John Paul Zaccarini, e presso la scuola di circo Carampa (Madrid). Ha studiato canto Jazz con Rosalba Bentivoglio. Dal 1999 alterna il teatro di prosa e il teatro di strada. Ha partecipato a festival, convention e spettacoli in Italia, Spagna, USA. Ha lavorato con Gilbert Deflo, Filippo Crivelli, Romano Bernardi, Enzo Garinei, Pier Francesco Maestrini, Roberto Laganà, Lamberto Puggelli, Karol Wisniewsky. Ha diretto per il Teatro Alcázar di Madrid “Sogno di una notte di mezza estate” di W.Shakespeare (2010) e “I burattini di legno” di F.G.Lorca (2011). Collabora come attore e regista presso varie compagnie in Italia e Spagna. Ha insegnato Maschere Teatrali, Commedia dell’Arte, Espressione Corporea, Improvvisazione e Clown negli Stati Uniti (Boston University), Spagna (Universidad Nebrija, Universidad Europea, Universidad TAI), Italia (Università di Catania).
Orto Botanico
Il Cantastorie Luigi Di Pino
Giardini Naxos (Me) – Partirà dalla Sicilia, precisamente da Giardini Naxos il Tour italiano dello spettacolo itinerante del cantastorie ripostese Luigi Di Pino. La prima tappa dell’evento musicale sarà lunedì 4 settembre alle ore 21,30 in Piazza Abate Cacciola nei pressi del Municipio di Giardini Naxos. Non sarà un Tour solo italiano poichè a fine mese, approderà anche in Svizzera. Il “Beltempo Tour” intitolato Buccuzza d’oru è un mix di storie raccontate e cantate, reso ancora più suggestivo da serenate, duetti e muttetti recitati e cantati da Di Pino. Ad affiancare il cantautore ripostese sarà un gruppo musicale di collaudata esperienza formato da Elisa Caudullo (Voce), Gianfilippo Tomaselli (Cantattore), Alessio Cannata (Tamburello e Percussioni), Rosario Tomarchio (Contrabasso), Marco Crisafulli (Fisarmonica).
Dopo Giardini Naxos Luigi Di Pino ed il suo gruppo proseguiranno con le altre tappe del programma che sono a:
San Pietro Clarenza (Ct – 8 settembre)
Milo (Ct – 8 sett.)
Taormina (Me – 11 sett.)
Bacchereto (Pisa – 16 sett.)
Milano (19, 21, 25 sett.)
Cinisello Balsamo (Mi – 24 sett.)
Fribourg (Svizzera – 30 sett.)
Taormina (6 ottobre)
La locandina del Tour
Il Cantastorie Luigi Di Pino
Giardini Naxos (Me) – Sofia Tamà, la ventiseienne modella giardinese già finalista al concorso di Missi Italia 2016 è stata scelta per rappresentare l’Italia nella competizione mondiale “Miss world car & motosports 2017″ che si svolgerà dall’1 al 20 settembre 2017 nella capitale della Serbia. Nei giorni 1 ,2,3,4 settembre sono arrivate a Belgrado le 50 Miss provenienti da tutto il mondo e l’Italia è rappresentata dalla bellezza mediterranea della siciliana giardinese. Miss Tamà non è nuova a questo tipo di concorso, avendo già partecipato in passato ad altri importanti concorsi di bellezza. La partecipazione di quest’anno è qualcosa di molto più rilevante essendo manifestazione a livello mondiale. Sicuramente, la presenza di miss Sofia Tamà all’evento mondiale, è motivo di orgoglio per la città di Giardini Naxos. Come è noto quest’anno ricorre la 10 celebrazione di “Miss world car & motosports 2017″. La competizione avrà luogo presso il nuovissimo Hotel Holliwood Land a Belgrado. La scelta della Miss inizierà il 4 settembre e si concluderà il 15 settembre 2017. Nell’ambito della manifestazione è previsto anche l’arrivo di 40 designers provenienti da tutto il mondo che si sfideranno nel concorso mondiale “Vestito nel Mondo”. Le miss, durante la loro permanenza nella capitale visiteranno molte città della Serbia tra cui Novi Sad, Kikinda, Subotica. Dopo le finale dal 15 al 20 settembre le ragazze avranno l’opportunità di essere intervistate e fotografate da stampa e media internazionale. Sosteniamo su FB Miss Sofia Tamà per la finalissima mondiale.
La modella Sofia Tamà
La scheda del concorso di Sofia Tamà
Sofia Tamà
Sofia Tamà a Holliwoodland
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