GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Dott. Rosario Messina

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Taormina – “Lo stato di liquidazione dell’Asm blocca, di fatto, gli investimenti di sviluppo della principale azienda della città del Centauro e dunque va pensato un diverso futuro per questa importante organizzazione che gestisce vari servizi“. Il grido di allarme arriva da parte di Giuseppe Spartà, segretario nazionale dell'”Associazione Italiana Assistenza Consumatore Europeo” (AIACE). Un sodalizio questo molto presente sul territorio dato che negli anni si è anche interessato della vicenda relativa al mantenimento della sede dell’Agenzia delle Entrate nella via Francavilla della frazione taorminese di Trappitello. Insomma i consumatori guardano con preoccupazione al mantenimento di uno status giuridico che impedisce qualsiasi possibilità di incremento della Municipalizzata. “Adessodice Spartà - l’azienda è praticamente impossibilitata ad effettuare investimenti importanti. Può solo realizzare una normale amministrazione. Per creare possibilità di sviluppo, anche allo scopo di mantenere e incrementare posti di lavoro stabili e sicuri, si deve avviare una nuova era anche perché la liquidazione ha un indirizzo ben preciso che è quello di disfarsi dell’azienda con i conti a posto. Certo – prosegue Spartà – si potrebbe pensare ad incrementare i parcheggi cittadini con l’acquisizione di nuove fonti di introito. Se tecnicamente possibile potrebbe essere utile investire fondi sugli ascensori di collegamento del parcheggio Lumbi“. Di investimenti redditizi da fare ve ne sono tanti come la realizzazione del sistema di collegamento su fune del “cocuzzolo” con la frazione di Mazzeo. Insomma, senza la liquidazione in atto, che comunque è stata un toccasana per Asm, si potrebbe, secondo Spartá, andare ulteriormente avanti. Intanto, sempre Aiace, ha avviato lo studio dei bilanci dell’Asm recente pubblicati. Si vogliono segnalare eventuali criticità per dare suggerimenti allo scopo di avviare un’importante fase programmatica.

Giuseppe Spartà

Il Segretario Nazionale dell’AIACE Giuseppe Spartà

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Catania – Il prossimo appuntamento domenicale con i laboratori ludico-didattici dedicati ai più piccoli è fissato per domenica 12 novembre alle ore 10.30 ed avrà luogo al Museo di Archeologia dell’Università di Catania. L’Arte della tessitura, laboratorio a cura di Officine Culturali, aggiunge un ulteriore tassello ai tanti appuntamenti dedicati alla storia e al costume dell’antica Roma. I giovani partecipanti, dopo aver visitato il Museo di Archeologia dell’Università di Catania, verranno introdotti nel magico mondo della filatura e tessitura al telaio: con l’aiuto di materiale multimediale compiranno un viaggio che dalla preistoria, passando per gli antichi romani, giunge fino ai giorni nostri assistendo anche al processo di lavorazione della lana. Conclusa questa prima fase, i neo-tessitori avranno a disposizione dei piccoli telai a cornice per sperimentare in prima persona la magia di intrecciare fili d’ordito e fili di trama vedendo, inoltre, i pigmenti ottenuti da piante tintorie e apprendendo il significato dei colori nell’antichità. Infine ci sarà una dimostrazione di vestizione sull’abbigliamento maschile e femminile del mondo romano. Il laboratorio ludico-didattico vuole stimolare, oltre alla riflessione sulla storia della nostra città e sull’antica arte della tessitura, la manualità e la creatività dei giovani partecipanti.

 L’appuntamento è alle ore 10.30 presso l’Info-point del Monastero dei Benedettini. Il laboratorio è rivolto a bambini di età compresa tra 7 e i 12 anni e sarà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti. Per partecipare è necessaria la prenotazione allo 0957102767 – 3349242464.

 

Museo Arhceologico dell'Università

Museo Arhceologico dell’Università

MUSEO ARCHEOLOGICO dell’UNIVERSITA’ di CATANIA

Il museo di Archeologia dell’Università di Catania ha aperto le sue porte alla città. Durante la presentazione del Museo avvenuta lo scorso 17 ottobre Officine Culturali, il Dipartimento di Scienze Umanistiche e la Scuola di Specializzazione in Beni Archeologici dell’Università di Catania avevano, infatti, annunciato l’apertura al pubblico prima della fine dell’anno.

La collezione archeologica, custodita al piano terra del Palazzo Ingrassia, sarà visitabile gratuitamente ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9:00 alle 13:00.

Orari

La collezione archeologica, custodita al piano terra del Palazzo Ingrassia, sarà visitabile gratuitamente ogni lunedì, mercoledì e venerdì dalle 9:00 alle 13:00.

A partire dagli anni ’20 del XX secolo, Guido Libertini, brillante archeologo che fu docente e Rettore dell’Università degli Studi di Catania, cominciò ad acquistare reperti che sarebbero andati poi a formare l’odierna collezione del museo. Libertini donò l’intera raccolta alla sua Università con lo scopo di istituire un museo universitario dedicato alla ricerca ma soprattutto alla didattica. Libertini morì nel 1953 e da quel momento la storia della collezione è caratterizzata per i continui spostamenti e trasferimenti e per l’assidua ricerca di una consona ubicazione. Fu il professore archeologo Rizza a insistere affinché la sua sistemazione prevedesse anche la prossimità alla Biblioteca di Archeologia e degli studi ed agli uffici dell’Istituto di Archeologia in cui svolgere l’attività di ricerca. Per il costituendo Museo con laboratori, biblioteca e spazi per la ricerca venne individuato il Palazzo Ingrassia, cioè l’ex Istituto di Anatomia.Realizzato grazie al Progetto Catania – Lecce (2003), il museo custodisce antichità risalenti al periodo preistorico e protostorico fino all’età Tardo Antica e Medioevale. Fu il particolare interesse di Libertini per i manufatti antichi centuripini a far sì che oggi possiamo ammirare all’interno dell’ultima sala del museo 78 falsi, prodotti dai falsari di Centuripe con tale maestria da ingannare anche gli esperti, come Bianchi Bandinelli che difese erroneamente l’originalità dei reperti.

Per il Museo, ancora in corso di un definitivo e permanente allestimento che non tarderà a completarsi, si sta definendo un fitto programma di attività di fruizione che avranno inizio con il nuovo anno. Per il mese di dicembre l’invito è quello a entrare e iniziare a osservare con curiosità il palinsesto della storia umana.

Il Museo di Archeologia è aperto gratuitamente il lunedì/mercoledì/venerdì dalle 9:30 alle 13:00, con ingresso da Palazzo Ingrassia. Per informazioni chiamare i numeri 0957102767 – 3349242464.

Foto Simone Lo Castro

Foto Simone Lo Castro

 Foto Simone Lo Castro

Foto Simone Lo Castro

Foto Simone Lo Castro

Foto Simone Lo Castro

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L’idea di condividere con delle foto pubblicate sui social, i bei momenti delle vacanze siciliane dei nostri associati, è nata alla Coordinatrice del Progetto Sicilia nel Mondo Carmen Intile, guardando la miriade di foto estive scattate sotto il luminoso sole di Sicilia, pubblicate poi sui social e nel gruppo Facebook del “Progetto Sicilia nel Mondo”. La proposta di istituire un concorso fotografico, è stata felicemente accolta dal gruppo dirigente del Progetto e poi da tutti gli iscritti. Appena è scattata la prima edizione di “Casa Sicilia – Progetto Sicilia nel Mondo”, con il suo tam tam mediatico, il concorso fotografico ha preso piede e sono arrivate una valanga di belle immagini; Le foto giunte sono state tutte degne di attenzione, noi ne abbiamo scelte trenta e selezionate quattro, alle quali abbiamo assegnato i primi tre posti, inoltre, le abbiamo pubblicate nel Gruppo “Progetto Sicilia nel Mondo” di Facebook, creando un album visibile a tutti gli associati iscritti.

Il primo posto è stato assegnato all’artista Eolo Paul Bottaro, di Melbourne Australia, una foto particolare che ci vuole far ricordare le usanze stagionali della nostra isola, che lui stesso ha commentato: “Mi sono sentito camminare dentro un dipinto, con queste dolci persone che in poco tempo mi hanno fatto entrare nella loro vita. Mi trovavo nelle campagne modicane e lì ho ammirato stupefatto due anziani intenti a sbucciare mandorle, sembravano messi lì ad aspettare la mia foto e a rappresentare quelle tradizioni ormai quasi scomparse nella nostra amata Sicilia”.

Il secondo posto è stato assegnato alla foto inviata dal prof. Enzo Farinella, apprezzato giornalista, scrittore e corrispondente dall’Irlanda per il Progetto Sicilia nel Mondo, nella sua foto semplice nei contenuti, riesce a mettere in mostra l’amore verso la Sicilia e la sua famiglia, ecco il suo messaggio: “Un caro saluto a tutti gli amici di PSM, da parte mia, di mia figlia Aisling e di mia nipote Franca, foto scattata durante un momento di relax nella casa estiva di Finale di Pollina”.

Il terzo posto è andato a due foto ex aequo, la prima ci è stata inviata dalla prof.ssa Angela Argentino, scrittrice e corrispondente del PSM da Lefkada Grecia, nella foto si notano alcuni simboli della sicilianità, colori sgargianti e la vegetazione tipica dei cortili assolati della Sicilia, assieme alla foto ci ha lasciato questa meravigliosa poesia-messaggio: “ Noto…… questa per me è la mia Città, un pezzo della mia vita. Noto – Un cuore di pietre rotonde, tra le mani bambine e un cielo libero che sta sopra le piazze. Di tegole e vecchie porte, di rivoli d’acqua in discesa, di donne informi e vocianti, mi è rimasto l’odore e il canto”.

L’altra foto ci è stata inviata da Salvatore Petriglieri dal titolo “da Torino in Sicilia, lo scatto è meno artistico ma allo stesso tempo molto bello, perché fissa tante generazioni in un momento felice, ecco il messaggio che ci ha inviato: “In vacanza nella mia Rosolini, il 29 agosto scorso, riunione con quattro generazioni della mia famiglia, in una serata di cordialità e affettuosità in cui si è festeggiato anche un compleanno”. Petriglieri si è ricordato anche a fine messaggio, di salutare tutti i siciliani sparsi per il mondo.

La raccolta mandorle (Primo classificato)

Foto Eolo Paul Bottaro La raccolta delle mandorle (Primo classificato)

Foto  prof. Enzo Farinella

Foto prof. Enzo Farinella (secondo classificato)

Terzo Classificato

Foto Prof.ssa Angela Argentino (Terza Classificata)

Foto Salvatore Petriglieri (Terzo Classificato)

Foto Salvatore Petriglieri (Terzo Classificato)

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ROMA – L’impegnativo ed entusiasmante tour del Top IDj Angelus Marino Teletrasporto DNA Revolution  con la sua miscela di suoni elettronici a 130 Bpm inizia dal Marocco fino ad arrivare a Sidney in Australia per proseguire in Italia e Inghilterra. In Marocco l’artista sarà presente a Marrakech, Casablanca e a Rabat. Una tappa a Londra e poi alla volta dell’Italia, a Milano e a Montichiari (Brescia) per il macro show di Jerry Ferraro, per continuare in Spagna a Benidorm.

A breve il lancio del nuovo brano di Marino dal titolo Imane dedicato alla libertà delle donne nel mondo . 

Da rimarcare  inoltre che il Top Dj Angelus Marino conduce il programma Teletrasporto DNA Revolution”  che  viene trasmesso da 347 radio network nel mondo ad iniziare dalla radio ufficiale Vendjs Inon, e, per citarne alcune, Win Radio Italia Network , Radio Elektrona, Shout Radio, con un seguito di oltre i 130 milioni di persone collegate all’ascolto in tutto il mondo. Il programma, del genere electro dance, sarà presto proposto dall’Italia al Marocco con cadenza one night al mese targata Mod Club.

Inoltre, in Marocco, sarà realizzato il video clip del nuovo singolo “Imane” al MOD di Marrakech appartenente al gruppo Old Fashion di Milano, il noto club fra i più gettonati della Lombardia, e prodotto dalla  Freedom Record di Vanessa e Lello.

Il Dj Angelus Marino

Il Dj Angelus Marino

 

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ROMA – Nel corso della XI edizione del Forum Compra Verde, svoltasi all’EUR presso il Salone delle Fontane, si è riunito il Comitato paritetico Green Public Procurement (GPP) della Rete delle Città Metropolitane. Delle 14 Città Metropolitane italiane hanno aderito all’incontro quelle di Roma, Milano, Bologna, Firenze, Napoli, Bari, Cagliari, Catania, Messina e Reggio Calabria. I rappresentanti delle Città Metropolitane presenti hanno firmato il “Protocollo per il GPP” la cui applicazione obbligherà le pubbliche amministrazioni a scegliere beni e servizi tenendo conto del loro impatto ambientale e sociale nel corso dell’intero ciclo di vita, dall’estrazione della materia prima allo smaltimento del rifiuto. Adottare il GPP significa rispettare i Criteri Ambientali Minimi (CAM), per categoria di prodotto, approvati dal Ministero dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare. Le categorie di attività economiche che prevedono l’adozione dei CAM, reperibili sul sito ministeriale, sono 11: arredi; materiali da costruzione; manutenzione delle strade; gestione del verde pubblico; illuminazione e riscaldamento; elettronica; tessile; cancelleria; ristorazione; materiali per l’igiene; trasporti. Il GPP è diventato obbligatorio in tutti i Contratti Pubblici per beni servizi e opere, esclusi i lavori di ristrutturazione, pertanto le amministrazioni pubbliche che non inseriranno i CAM nelle procedure d’Appalto saranno a rischio di ricorso da parte dei fornitori verdi e le imprese che non rispettano i CAM potrebbero trovarsi non idonee a partecipare alle gare pubbliche. Inoltre, per favorire l’adozione dei CAM da parte delle imprese, è la prevista riduzione dell’importo della garanzia provvisoria.

GPP

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Coro Orobica

Coro Alpino Orobica

Linguaglossa (Ct)Inaugurato a Piano Provenzana Linguaglossa Etna Nord, il “Ceppo della Memoria” dedicato ai Caduti di tutte le Guerre  e di tutte le nazionalità, a cento anni da Caporetto.  La giornata del Centenario della  Grande Guerra è iniziata alle otto del mattino a Piano Provenzana 1800 metri slm, con una marcia sui crateri dell’Etna, accompagnati dal Gruppo delle  Guide Vulcanologiche – Etna Nord.

Il  tour dei crateri si è concluso nella tarda mattinata e a seguire si è svolta l’inaugurazione del “Ceppo della Memoria“, alla presenza del Capo Gruppo di Linguaglossa Antonino Di Marco, del Sindaco di Linguaglossa Salvatore Puglisi, del direttore dell’Alpino don Bruno Fasani, del Presidente della Croce Nera d’Austria della regione Stiria  col. Dieter Allesch, dal cav. Diego D’Agostino rappresentante della Croce Nera in Italia, di autorità e di tanti Alpini. La giornata ha avuto come titolo “Il ricordo delle guerre deve servire a fortificare la pace“.

Prezioso il contributo dato dalla Fanfara Alpini Abruzzi e del Coro Alpino Orobica, con le loro musiche d’ordinanza e i canti hanno dettato i tempi della cerimonia. Prima della scopertura del monumento il cerimoniere Domenico Interdonato ha chiamato sul palco quanti con il loro contributo hanno permesso la realizzazione del “Ceppo della Memoria”, aziende e privati, tutti pronti a sostenere sempre gli Alpini.

Don Bruno Fasani nel suo intervento ha ricordato: “L’ultima colata lavica aveva portato via la Madonna delle Nevi, oggi grazie alla tenacia degli Alpini di Linguaglossa, ritorna la Madonna delle Nevi scolpita nella pietra lavica, un importante segno cristiano e della nostra millenaria civiltà, voluto dagli Alpini e dalla città di Linguaglossa, che emerge  da questa enorme distesa di lava“.

Assieme alla Fanfara e al Coro presenti i vessilli delle Sezioni ANA di: Sicilia, Verona, con il Gruppo di Marano Valpolicella e Padova con il Gruppo di Arcella, assieme alla Sezione dell’Associazione Nazionale Artiglieri di Schio – presenti inoltre i gagliardetti dei Gruppi di: Linguaglossa, Messina, Noventa Vicentina, Isola del Gran Sasso, Morroni, Palermo, Nicolosi,   Catania, Enna, Bronte e una rappresentanza della Protezione Civile della Sezione Abruzzi.

Nel pomeriggio si è svolta la deposizione di due corone di alloro al Monumento ai Caduti del Comune di Linguaglossa, offerte dalla città e dalla Croce Nera d’Austria, le corone sono state accompagnate dal vicesindaco Alessandra Carano, dall’autorità militare, dal col. Allesch e dal cav. D’Agostino.

La cerimonia è continuata con un corteo fino alla Chiesa Madre, i presenti prima di entrare in Chiesa  hanno assistito alla consegna di un mazzo di fiori alla Madonna delle Nevi, da  parte del Gruppo Alpini di Linguaglossa. La Santa Messa, è stata officiata da Don Bruno e dall’arciprete di Linguaglossa don Orazio Barbarino, con il supporto del Coro Alpino Orobica. A seguire il Coro si è esibito con canti, che hanno ricevuto l’apprezzamento del pubblico. Dopo la conclusione del concerto il corteo si è trasferito a Casa San Tommaso, nel’ampio piazzale si è esibita la Fanfara Abruzzi e a seguire nella cappella il Coro Alpino Orobica,  i festeggiamenti per i 35 anni del Gruppo Alpini di Linguaglossa si sono conclusi in un clima di allegria e canti.

La giornata del ricordo è stata organizzata dal Comune di Linguaglossa e dal Gruppo ANA Associazione Nazionale Alpini di Linguaglossa Etna Nord presieduto da Nino Di Marco, in sinergia con il Gruppo Alpini di Messina  presieduto da Giuseppe Minissale. L’evento  storico – culturale, ha  ottenuto i patrocini dell’Assemblea Regionale Siciliana e del Comune di Linguaglossa, assieme al prestigioso logo ufficiale, per le commemorazioni del Centenario della prima guerra mondiale 2014 – 2018, concesso dalla Struttura di missione per gli anniversari di interesse nazionale della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Gli Alpini a Piano Provenzale

Gli Alpini a Piano Provenzale

Alpini dell'ANA

Alpini dell’ANA

Alpini dell'ANA  sull'Etna

Alpini dell’ANA sull’Etna

Gli Alpini dell'ANA a Linguaglossa

Gli Alpini dell’ANA a Linguaglossa

Gli Alpini sfilano a Linguaglossa

Gli Alpini sfilano a Linguaglossa

La banda degli Alpini

La banda degli Alpini

La Santa Messa

La Santa Messa

La Santa Messa

La Santa Messa

Le Guide dell'Etna

Le Guide dell’Etna

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Dopo qualche mese di attesa, le tesi dell’archeologo e docente universitario Francesco Tiboni, espresse nel libro La presa di Troia. Un inganno venuto dal mare, pubblicato la scorsa estate da Edizioni di Storia e Studi Sociali, fanno il giro dell’Europa, imponendosi all’attenzione del pubblico e delle comunità scientifiche. Attraverso un ampio scandaglio archeologico e filologico, Tiboni argomenta che il cavallo con cui gli Achei, attraverso un astuto escamotage, avrebbero espugnato la città della Troade, era verosimilmente una nave annonaria fenicia, chiamata Ippos per la singolare forma della prua a testa di cavallo. Con questo lavoro, l’autore, sulla scorta di fonti e argomenti inediti, e traendo profitto dagli avanzamenti delle tecniche conoscitive degli ultimi decenni, si raccorda ad una tradizione “eterodossa” che risale addirittura allo storico tardo antico Pausania, che aveva già fieramente contestato la lettura che di quel passaggio omerico aveva fatto Virgilio. Si tratta di una ipotesi certamente scomoda, perché mette in discussione una tradizione millenaria, un topos dell’immaginario dell’intero Occidente, e che ha tuttavia una forte ragion d’essere, per la convergenza degli indizi prodotti in sede analitica. Di qui la grande considerazione che in questi giorni sta ricevendo.

Spiega Francesco Tiboni: “Da ricercatore e archeologo di professione, sapevo che mi stavo incamminando su un terreno difficile, direi pericoloso, ma le sollecitazioni di tanti colleghi studiosi, in Italia e all’estero, mi hanno invogliato, pressoché unanimemente, ad andare avanti. Sapevo che la contestazione di una narrazione millenaria è sempre un’impresa ardua. Ma non ho voluto tirarmi indietro. E ho scelto di pubblicare questo lavoro con una casa editrice di profilo rigorosamente scientifico, quale è Edizioni di Storia, proprio per evitare che si pensasse a operazioni di marketing o altro. Ho fatto insomma quel che ritenevo giusto, e l’attenzione travolgente di questi giorni è per me motivo di soddisfazione”.

L'archeologo Francesco Tigoni

L’archeologo Francesco Tiboni

Copertina del libro

Copertina del libro

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Giardini Naxos (Me) – Si è conclusa qualche giorno fa la quaterna dei  Diplomi Accademici Tradizionali,  di primo e secondo livello presso il Conservatorio Angelo Corelli di Messina. Tra i giovani studenti che hanno raggiunto il prestigioso traguardo anche alcuni ragazzi di Giardini Naxos: Daniele Saglimbeni, Damiano Siligato, Claudio Raneri e Leonardo Longo. Appresa la notizia, è stato unanime il commento dei loro concittadini e soprattutto dei loro amici coetanei  per i quali i quattro diplomati rappresentano l’impegno la costanza e la dedizione verso una disciplina, un’ arte ma soprattutto una passione che li ha spinti a raggiungere l’ambizioso e arduo traguardo. I neo maestri Longo, Saglimbeni e Siligato provengono oltre che  dal territorio della Perla, dagli studi intrapresi con il fu  M° Carmelo Puglia,  al cui nome è stata dedicata l’associazione musicale Giardinese e la Banda musicale da lui fondata insieme a Mons. Salvatore Cingari. Il neo maestro Claudio Raneri, invece è uno tra i primi diplomati che è stato avviato agli studi riguardanti l’indirizzo musicale presso l’I.C.N. 1 di Taormina attualmente diretto dal dirigente scolastico Carla Santoro. Tutto questo evidenzia le opportunità e i servizi culturali che  il territorio comprensoriale della Perla dello Jonio offre a tanti giovani studenti. A tal proposito si può convenire che le risorse paesaggistiche, le raffinate strutture ricettive e le bontà culinarie del comprensorio,  frutto di investimenti e ricerche continue, contribuiscono a promuovere  attività alternative e stimolanti  che coinvolgono le giovani generazioni anche in un campo artistico e culturale importante come quello musicale.

da sin. Daniele Saglimbeni, Damiano Siligato, Claudio Raneri, Leonardo Longo

da sin. Daniele Saglimbeni, Damiano Siligato, Claudio Raneri, Leonardo Longo

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Giardini Naxos (Me)Sabato 11 novembre per festeggiare San Martino il Comune di Giardini Naxos assieme ad altre associazioni ha organizzato in Piazza San Pancrazio “Terra di Vini e D’Amuri: Paesaggi di cultura e sapori” una manifestazione dove vi saranno degustazioni e tanta buona musica folk con i cantantautori Rosario Todaro, Maria Russell e Loredana Cavallaro.

La locandina

La locandina

 

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Napoli-  Si inaugura in questi giorni a Napoli la mostra internazionale dedicata all’esercito di terracotta posto a guardia del Mausoleo del primo imperatore cinese Qui Shi Huangdi, considerato l’ottava meraviglia del mondo.  La mostra sarà visitabile fino al 28 gennaio 2018. La città partenopea ospiterà 170 statue, copie perfette delle statue reputate patrimonio mondiale dell’Unesco, ognuna con tratti somatici e caratteristiche differenti. L’evento culturale sarà ospitato   nella Basilica del Santo Spirito che, in occasione della mostra evento, ha riaperto al pubblico dopo anni di chiusura. Una scelta tutt’altro che casuale: l’imponente luogo di culto situato nel cuore pulsante del passeggio partenopeo, richiama il Mausoleo dove le statue di terracotta, da secoli, vegliano sul primo imperatore cinese.

La spettacolarità delle statue è esaltata non solo dalla bellissima basilica del cinquecento, cornice d’eccezione per i soldati di terracotta realizzati grazie agli antichi calchi ancora esistenti, ma anche da un’installazione luminosa con inserti audiovisivi arricchita da videoproiezioni e precise audioguide.

La scelta di Napoli per la mostra internazionale sull’Esercito di Terracotta e il Primo Imperatore non è stata casuale, ma si basa su alcune importanti affinità culturali che esistono tra il capoluogo campano e l’estremo oriente. L’importanza che nella vita quotidiana assume il culto dei morti, la profonda forza evocativa che le sculture detengono nel tessuto urbano di Napoli e nella vita quotidiana dei napoletani sono solo alcuni degli aspetti e dei fattori che legano la città all’ombra del Vesuvio alla cultura cinese. “Non potevamo che iniziare da qui” hanno sottolineato i curatori della mostra che espone i soldati scelti dall’imperatore per proteggerlo, così come fecero in vita, anche dopo il passaggio nella vita ultraterrena.

Soldati, cavalli, armi, utensili, riprodotti con certosina pazienza e precisione maniacale, una testimonianza unica che racconta la vita quotidiana della Cina antica, grazie agli antichi calchi che riportano in vita le antiche testimonianze di un passato che parla al presente.

«Questo viaggio nel cuore della necropoli aperto alle scuole e alle università dell’Imperatore – ha sottolineato Fabio Di Gioia, curatore italiano della mostra – vuol essere anche un’occasione importante per stimolare l’attività di scambio tra istituzioni ed eccellenze culturali dei due paesi».

1 fOTO DI GRUPPO

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