GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
Home Authors Posts by Dott. Rosario Messina

Dott. Rosario Messina

Dott. Rosario Messina
1973 POSTS 0 COMMENTS
Email: direttore@siciliafelix.it

0 1475

 

Maria Teresa Papale

Maria Teresa Papale

              Serata intrigante quella che SPAZIO al SUD” propone per sabato 9 maggio: il “paranormale” entra di prepotenza nel “Caffè Letterario” e, sparigliando certezze e scetticismi, assume contorni decisamente coinvolgenti e sconvolgenti. Protagonista, infatti, del nuovo appuntamento della rassegna culturale dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, presieduta da MariaTeresa Papale, che tanto successo di pubblico e di critica sta riscuotendo, sarà il libro di Maria Angela Casano ed Angelo Cacciato “Misteri e verità nella vita di un medium”, edito da Vertigo e presentato, alle 18:30 del 9 maggio, dalla giornalista Milena Privitera nella raffinata sala “Le Naumachie” dell’Hotel Isabella di Taormina. Un libro scritto a quattro mani, con l’esaustiva prefazione del giudice-antropologo Gennaro Francione, che unisce gli studi del filosofo e teologo Cacciato all’esperienza di “vita vissuta” della Casano, sorella di Pierantonio, protagonista della storia. Quella di un ragazzino che, in una cittadina dell’entroterra siciliano alla fine degli anni ’80, vede all’improvviso la sua vita di quattordicenne – fatta di normalissimo, banale, tran-tran scuola, amici, partite di calcio – esplodere in mille pezzi, spazzata via da un sogno/incubo dove la visione di una orribile vecchia che urla maledizioni acquisisce la consistenza di un’angosciante realtà. “Vittima di inquietanti fenomeni occulti che lo introdurranno – suo malgrado- nel mondo del paranormale mutando inesorabilmente il suo percorso di vita”, Pierantonio assiste così, impotente, alle apparizioni di entità disincarnate che gli si mostrano di continuo provocando in lui terrore e smarrimento, ed insieme ai trapassati che gli si affollano attorno per manifestarsi, dovrà fronteggiare fatti, problemi e sentimenti di per sé complessi e problematici già per un adulto, pressoché insostenibili per le spalle di un ragazzino. Sofferenza e paura, il vuoto dell’abbandono e la derisione degli amici, la drammatica solitudine, una comunità “codina” che si barrica dietro i pregiudizi e le maldicenze, dove incomprensione ed emarginazione la fanno da padrona, saranno per anni i suoi compagni di vita, mentre da parte sua tutta la famiglia Casano, spiazzata dagli eventi ma unita dall’amore, dovrà accettare la scomoda “dimensione parallela” imparando, a proprie spese e con alti prezzi, a coniugarla con la quotidianità. Ed è proprio con il grande sostegno della famiglia e l’apporto della profonda fede cattolica che Pierantonio, scoperte le facoltà benefiche che possiede dalla nascita grazie ad un anziano medium di Catania, intraprenderà un difficile percorso di evoluzione, dove la crescita spirituale si coniuga con quella psicologica, indirizzando i suoi “poteri” in pratiche rituali dagli effetti benefici, “atti catartici, ripetuti e testimoniati da una serie di persone”, proprio in questo saggio. Un libro dalle tematiche “forti”, un documento di vita, tra romanzo e saggio, dove testimonianze a più voci ed indagini documentate si intersecano nell’accurata descrizione e ricostruzione di fenomeni fisici e psichici che non sono spiegabili con le conoscenze scientifiche tradizionali. La linea di demarcazione tra il “di qua” e l’Al di là si è fatta tanto sottile da infrangersi ed i due mondi si intersecano: una sorta di wormhole pluri-dimensionale dove l’Energia animatrice del Tutto, per forza di cose declinata in Positiva e Negativa, assume gli aspetti consoni e riconoscibili del tempo-luogo in cui si manifesta, accordandosi con la storia evolutiva dell’Uomo e le sue credenze. Non tralasciando riferimenti al paranormale nella letteratura arcaica dalla ”Odissea” di Omero alle “Epistole” di Plinio il Giovane, passando per citazioni colte, come “La Sonnambula” di Bellini, per approdare a quelle tratte dalla letteratura moderna, dal “Malocchio” di Martoglio a “La casa del Granella” di Pirandello, Maria Angela Casano, giovane poliglotta collaboratrice di diverse testate nazionali ed internazionali con articoli di carattere letterario e culturale, ha il dono di narrare le sconcertanti vicende accadute nella sua famiglia con genuina semplicità, utilizzando una chiarezza di linguaggio ed una limpidezza di stile che aumentano la forza di un racconto drammaticamente anomalo.

L’evento vede ancora una volta la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, Taormina Arte, Associazione Imprenditori Per Taormina, la partnership di “Gais Hotels Group”e “Piazza Dalì”.

0 1618

Vulcani Macaluso  Sabato 9 maggio 2015 alle ore 18,30  nella sala convegni del Caesar Palace Hotel di Giardini Naxos (ME) in Via Consolare Valeria si svolgerà l’incontro con Mimmo Macalus intitolato

 “Trivelle e Vulcani nel Canale di Sicilia”

Organizzatore: Prof. Elviro Langella

Moderatore: Andrea Panarello (RAI – Catania)

Mimmo Macaluso, chirurgo e rescue diver (sommozzatore rianimatore), è un personaggio noto  per una serie di scoperte archeologiche nel mare di Sicilia e per le sue battaglie per la tutela del patrimonio culturale che giace nel Mediterraneo. Per tali meriti è stato nominato Ispettore Onorario dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana. Nel 2012 ha identificato il più grande pockmark (cratere in fondo al mare causato dall’eruzionedel Mediterraneo.

0 1695

Premio Internazionale Poesia, Prosa e Arti figurative e Premio teatrale Angelo Musco

Il Convivio 2015

L’Accademia Internazionale Il Convivio, in collaborazione con il Museo Valle Alcantara e l’omonima rivista, bandisce la XIV edizione del Premio Il Convivio 2015, Poesia, prosa e arti figurative e la IX edizione del Premio Teatrale Angelo Musco, cui possono partecipare poeti e artisti sia italiani che stranieri con opere scritte nella propria lingua o nel proprio dialetto (se in dialetto è richiesta una traduzione nella corrispettiva lingua nazionale). Per i partecipanti che non sono di lingua neolatina è da aggiungere una traduzione italiana, francese, spagnola o portoghese.

Scadenza per entrambi i premi: 30 maggio 2015.

Premiazione: Giardini Naxos (ME): 25 ottobre 2015.

Premio Poesia, prosa e arti figurative

È diviso in 11 sezioni:
1) Una poesia inedita a tema libero in lingua italiana (cinque copie)
2) Poesia a tema libero in lingua dialettale, con traduzione italiana (cinque copie).
3) Un racconto inedito di massimo 6 pagine (spaziatura 1,5) (cinque copie).
4) Romanzo inedito (minimo 64 cartelle) (cinque copie).
5) Raccolta di Poesie inedite, con almeno 40 liriche, fascicolate e spillate (diversamente le opere saranno escluse) (cinque copie).
6) Libro edito a partire dal 2005 nelle sezioni: 1) poesia, 2) narrativa, 3) saggio (per questa sezione inviare i volumi in tre copie. Non si può partecipare con volumi già presentati nelle edizioni precedenti del Premio Il Convivio).
7) Pittura e scultura: si partecipa inviando due foto chiare e leggibili di un’opera pittorica o scultorea.
8) Tesi di laurea su argomento o autore siciliano (da inviare solo due copie)
9) Opera musicata (poesia, canzone, opera teatrale, ecc). L’opera è accettata solo ed esclusivamente se accompagnata da un DVD o CD.
10) Libro edito e-book (inviare una copia all’indirizzo: angelo.manitta@tin.it, enzaconti@ilconvivio.org);
11) romanzo, raccolta di poesie o di racconti inediti per e-mail (inviare una copia all’indirizzo e-mail: angelo.manitta@tin.it, enzaconti@ilconvivio.org).

 

Premio Teatrale Angelo Musco

È diviso in 3 sezioni:
1) Opera teatrale inedita in dialetto siciliano. (tre copie)
2) Opera teatrale inedita in qualunque lingua (anche dialettale, ma con traduzione italiana). (tre copie)
3) Opera teatrale edita in qualunque lingua o dialetto. (tre copie)

Si può partecipare a più sezioni, ma con una sola opera per sezione, dichiarata di propria esclusiva creazione. Gli elaborati vanno inviati in cinque copie (tre copie per il libro edito, due foto per le arti figurative, tre per le opere teatrali), di cui una con generalità, indirizzo e numero telefonico, le altre quattro devono essere anonime se inedite, se invece edite non è da cancellare il nome dell’autore. Il tutto è da inviare alla Redazione de Il Convivio: Premio Poesia, Prosa e Arti figurative, Via Pietramarina Verzella, 66 – 95012 Castiglione di Sicilia (CT) – Italia. Si raccomanda di allegare un breve curriculum. I vincitori saranno avvertiti per tempo. Il verdetto della giuria, resa nota all’atto della premiazione, è insindacabile. Ai vincitori e ai partecipanti sarà data comunicazione personale dell’esito del premio. I premi devono essere ritirati personalmente. L’Accademia si riserva la possibilità di pubblicare gli elaborati inediti sulla rivista Il Convivio e, dopo aver
li selezionati, eventualmente inserirli sull’antologia dei premi Il Convivio 2015.
Premi: Trofeo il Convivio, coppe, targhe e diplomi.
La partecipazione al concorso è gratuita per i soci dell’Accademia Il Convivio e per gli studenti che partecipano tramite scuola. È richiesto invece da parte dei non soci, per spese di segreteria, un contributo complessivo di euro 10,00 indipendentemente dal numero delle sezioni cui si partecipa (o moneta estera corrispondente) da inviare in contanti. Le copie inviate per e-mail vanno corredate della copia del versamento di partecipazione.
Tutela dei dati personali: Ai sensi del D.Lgs. 196/2003 “Tutela delle persone rispetto al trattamento dei dati personali” l’organizzazione dichiara che il trattamento dei dati dei partecipanti al concorso è finalizzato unicamente alla gestione del premio; dichiara inoltre che con l’invio dei materiali letterari partecipanti al concorso l’interessato acconsente al trattamento dei dati personali.

Per ulteriori informazioni scrivere o telefonare alla Segreteria del Premio, Via Pietramarina Verzella, 66 – 95012 Castiglione di Sicilia (CT) Italia, tel. 0942-986036, cell. 333-1794694, e-mail: angelo.manitta@tin.it.; enzaconti@ilconvivio.org . È possibile anche consultare il sito: www.ilconvivio.org

Il presidente del Premio
Angelo Manitta

Associarsi all’Accademia Internazionale Il Convivio è semplice. È sufficiente versare la quota associativa annua di euro 35,00 (adulti e associazioni), euro 30,00 (per ragazzi fino a 18 anni), sul Conto Corrente Postale n. 93035210 o tramite assegno circolare non trasferibile, oppure vaglia postale o vaglia internazionale (giro postal internacional, mandat postal) intestati a: Accademia Internazionale Il Convivio, Via Pietramarina Verzella, 66 – 95012 Castiglione di Sicilia (CT) Italia. Dagli altri stati europei: euro 50,00. Dagli altri continenti: € 50,00 o equivalente in altre monete.

Il Socio ha la possibilità di: 1) ricevere gratis 4 numeri della rivista Il Convivio; 2) avere inserita (a richiesta) sulla rivista durante l’anno una poesia o una recensione, o un breve racconto, o una propria opera figurativa insieme ad una scheda dell’autore; 3) partecipare gratuitamente ai concorsi banditi dall’Accademia; 4) essere inseriti (a richiesta) tra gli autori del sito Internet del Convivio con poesia o opera figurativa e breve curriculum; 5) partecipare alle attività del gruppo.

0 1341

1 Locandina dipendenza e amore   L’associazione l’altra Metà presieduta dalla dott.ssa Maria Pia Lucà

  organizza il convegno a  tema: “Dipendenza o amore?” Dimensioni psicopatologiche delle relazioni intime.

  Relatore dell’incontro la dott.ssa Marina Quattropani docente di psicologia e neuropsicologia dell’Università di Messina

  L’incontro si terrà a Taormina (frazione di Trappitello) in via Francavilla presso l’Istituto Comprensivo 1

 Domenica 10 Maggio 2015 alle ore 17,30

Il più antico liceo della capitale ospiterà la celebre raccolta di arte e scienza realizzata dal Padre Gesuita tedesco Athanasius Kircher

2X Inaugurazione  ROMA. Il liceo capitolino Ennio Quirino Visconti ha alzato il 29 aprile, ancora una volta, la sua tela, mostrando quella che si può definire a tutti gli effetti l’attrice principale di ogni opera d’arte, la signora Cultura. E nel rispetto di questo concetto viscerale ha inaugurato il suo Wunder Musaeum, nuovo museo di arte e scienza.
Tutto ciò non poteva trovare location più indicata che nel Liceo Classico più antico di Roma istituito poco dopo la Breccia di Porta Pia, Liceo che fu dedicato all’illustre archeologo romano che fu anche fautore della Repubblica romana filo francese alla fine del XVIII secolo, Ennio Quirino Visconti.
Il museo kircheriano, in fondo, non era che la trasposizione per immagini del più profondo spirito gesuita per il quale ogni forma di verità e di sapere porta a Dio e per ciò va cercata e perseguita. Pensare per immagini è il telos del pensiero gesuita. E in questo eterno museo delle meraviglie, tra rarità, preziosità e bizzarie della natura (fossili, pietre, animali imbalsamati…) questo diktat dell’anima si respira completamente.
«… nessun visitatore straniero che non abbia visto il Museo del Collegio Romano può affermare di essere veramente stato a RomaAthanasius Kircher S. J.».
Questa, la scritta sulla slide che troneggia e che si mostra fiera, in alto, fronteggiando e accogliendo il visitare che entra nell’Aula Magna dell’antico Liceo. Il momento, di forte impatto emotivo e di straordinaria importanza per la città di Roma, ha restituito ieri un allestimento museale che andrà ricordato. L’evento ha tracciato infatti un ponte tra periodi storici resi lontani dal tempo.
La preside del Liceo Visconti, Clara Rech, in apertura del suo discorso, cita Proust con una frase che sembra, e lo è, per l’occasione, più che in tema: «Avere occhi nuovi più che nuovi paesaggi». E la scuola è il luogo deputato più indicato a fondare la società.
Solo la saggezza può penetrare nella sapienza nascosta.
E la curiosità che accompagnò per tutto il corso della sua esistenza Kircher gli permise di esplorare a suo modo cielo e terra. Nulla, e proprio nulla, sfuggiva ai suoi interessi.
Un filosofo naturale, quindi, molto di più di uno scienziato, un uomo di pace che in tempo di guerra cercava di creare, non di distruggere. Il Museo, mostrandosi poi per quello che è, e quindi un vero teatro della sapienza, ecco che si fa scena per un giovane e talentuoso studente, Andrea Sollazzo, che con tanto di fedele costume di scena ha materializzato col suo ingresso teatrale proprio Padre Athanasius Kircher in persona, interpretando le parole che furono sue.
Una sensazione si è resa tangibile all’istante a tutti i presenti, che la fantasia di Kircher vive ancora, e per sempre vivrà, in ogni angolo di questo straordinario spazio.
Eugenio Lo Sardo asserisce che «Kircher pone in dubbio tutte le nostre conoscenze». Lo Sardo condivide con il pubblico una sua riflessione malinconica: «E pensare che Kircher anziano dovette provare l’amarezza di vedere chiuse e impacchettate tutte le sue cose e spostate al piano di sotto».
Il professore avvocato Emmanuele Francesco Maria Emanuele si dice «molto felice di essere a casa», ricorda che anche lui è un ex alunno dei Gesuiti di Palermo.
Spiegando che nel momento storico in cui chiudono i musei e le biblioteche «qua risorge un compendio di opere d’arte, meraviglioso».
E continua: «Come cittadino mi rallegro. Questo è l’esempio concreto che pubblico e privato ce la possono fare. Auspicherei che questo appuntamento di oggi fosse considerato un atto di grande progettualità». La sala dell’Aula Magna del liceo è compartecipata di presenze che amano la cultura e credono che come La Fenice possa risorgere, anzi, è già risorta perché mai si è veramente estinta.
Tutti i presenti hanno assistito al taglio del nastro che il professore avvocato Emmanuele Francesco Maria Emanuele, la preside del liceo Visconti Clara Rech hanno messo in atto stigmatizzando un patto per un amore che accomuna mai come in questo caso privato e pubblico.
Responsabilità e coraggio sono stati sicuramente due dei fattori indispensabili per la realizzazione di questa nobile impresa che ha restituito nuova vita e luce a questo importante patrimonio museale. Vita e luce, questo è il Wunder Musaeum.
                               Veronica Meddi

3X Inaugurazione  5X Inaugurazione

Padre Athanasius kircher  Padre Athanasius Kircher è stato un gesuita, filosofo, storico e museologo tedesco del XVII secolo
Il Wunder Musaeum, è il diretto erede del Collegii Romani Musaeum, una celebre raccolta che Kircher realizzò nel 1651 e che fu posta nell’edificio del Collegio Romano gesuita, in cui ha sede il liceo Quirino. Essa testimonia la continuità in territorio italiano di quella tendenza, inaugurata dai sovrani di area germanica, di concentrare Naturalia, Mirabilia e Artificialia, ovvero rarità, preziosità e bizzarrie della natura, o artefatte dall’uomo, all’interno di ricche collezioni di eruditi, scienziati e, appunto, principi che, a partire dal ‘500, iniziarono a raccogliere pezzi di varia origine e provenienza, da collocare in vere e proprie stanze delle meraviglie.

0 1481

Curriculum vitae  

Scrivere un buon curriculum è il primo passo per trovare lavoro. Ma ma come si fa? È meglio usare il formato europeo o no? Quali dati bisogna inserire? E soprattutto: si può barare?
Il curriculum è il biglietto da visita che ci aprirà (o no) le porte di un colloquio in azienda. Per questo motivo niente va sottovalutato o trascurato.
Il curriculum vitae non è un semplice pezzo di carta ma, se scritto in modo efficace e completo, diventa la prova di una coerente integrazioni tra percorsi formativi e di istruzione ed esperienze professionali o anche di una conoscenza consapevole delle proprie competenze utili ai contesti di lavoro.
I contenuti, lo stile, la struttura, l’impostazione e le eventuali omissioni presenti nel cv comunicano all’interlocutore le caratteristiche personali e professionali che rispecchiano il vissuto di ognuno. Il curriculum, tuttavia, non è di facile stesura poiché il rischio che si corre è di descrivere un percorso professionale e formativo che non ha “personalità” e non rispecchia quindi nulla del reale bagaglio di competenze, capacità e aspirazioni che la singola persona ha in sé. Facilmente il curriculum diventa una copia sterile di altri migliaia di curriculum con percorsi formativi simili, dati anagrafici assimilabili, “desiderata” preconfezionati. Un documento anonimo che difficilmente cattura l’attenzione del selezionatore. Occorre quindi scriverlo in un’ottica di competenze, cercando di recuperare da ogni evento formativo e professionale. Anche se apparentemente sembra poco importante, occorre scrivere in maniera dettagliata il “saper fare”, le caratteristiche personali e le capacità concrete che si ritiene di aver acquisito o migliorato. Scrivere un curriculum efficace e personale, in grado di raccontare e motivare l’eventuale contributo che la persona saprà offrire nel contesto professionale specifico. Si parla molto ultimamente delle trasformazioni che il curriculum sta subendo e abbondano su internet e sui social network consigli su come scriverlo, quali parole usare e quali strategie adottare per presentarsi al meglio. Il formato europeo, da più parti, non viene consigliato, se non quando bandi e concorsi a cui si partecipa lo richiedano specificatamente. Questo perché la schematizzazione che il formato europeo propone non consente di fatto la valorizzazione delle competenze che si posseggono. Il racconto e la descrizione delle proprie competenze non è un esercizio che possa essere racchiuso in un sterile elenco di attività, capacità e nozioni. La competenza, per significato, è una capacità resa operativa grazie a una sua applicazione concreta, una nozione rafforzata alla prova dell’esperienza, una abilità che si trasforma in saper fare specifico.In altre parole non è sufficiente affermare che si posseggono competenze comunicative, ma bisogna indicare i contesti, gli episodi formativi o professionali dove queste competenze sono state acquisite. Per questo motivo quindi un formato così compilativo come quello europeo non è utile, meglio un curriculum personalizzato, graficamente anche originale, sempre provvisto di una foto chiara, professionale e che sia in grado di presentare positivamente il candidato. Solo in questo modo il curriculum può davvero rappresentare, seppure in parte, la persona che descrive. Ognuno è unico, ha doti e caratteristiche che lo differenziano dagli altri e anche percorsi talvolta apparentemente simili nascondono storie di apprendimento completamente differenti. Ad esempio, nei percorsi di istruzione secondaria superiore, siano essi liceali, tecnici o professionali, si investono ben 5 anni di studio, vita, esperienza e crescita. Questo certamente non può venire riassunto in una riga che recita “Diploma di liceo scientifico, con votazione…” poiché nulla dice di “come” e di “quanto” ci si è formati in un contesto sociale ed educativo come la scuola. Anche altre esperienze, come la partecipazione a gruppi di rappresentanza scolastica, di classe o di istituto o presso associazioni di volontariato ad esempio, consentono in età giovanissima l’acquisizione di competenze e capacità allargate, quali l’ascolto, la sintesi, la leadership, l’organizzazione e la responsabilità sociale. Le nuove tecnologie hanno avuto un grande impatto sulle modalità di creazione dei cv. Esistono infatti diversi modelli di cv digitale, che per la propria struttura non possono essere stampati e diffusi in modalità cartacea. Si può creare una propria pagina online contenente i dati fondamentali di un cv ma espressi in modo graficamente creativo, superando i limiti statici della carta. Allo stesso modo si sta diffondendo anche la creazione di video cv, nei quali il candidato in pochi minuti si presenta al datore di lavoro raccontando di sé e sfondando la barriera che esiste sempre nel conoscere una persona solamente tramite la carta, e al massimo tramite una fotografia. Il video infatti consente al datore di lavoro di cogliere aspetti della personalità del candidato che difficilmente possono essere messi per iscritto. È chiaro che questa modalità presenta anche molti rischi, se non si è sicuri di quello che un datore di lavoro cerca è possibile ridurre in partenza le proprie possibilità più con un video che con la carta.
Sta prendendo anche piede la moda di utilizzare i social network per costruire i propri cv, in particolare il Twsume via Twitter. Difficile pensare che questi ultimi strumenti possano interamente sostituire il vecchio cv cartaceo, ma sicuramente affiancare ad un cv classico uno innovativo può essere utile per chi voglia tentare una carriere in un ambiente creativo e innovativo, mentre non sempre può aiutare in una impresa classica.
Quali sono i dati che vanno inseriti?

Innanzitutto bisogna sempre inserire una foto. La foto è essenziale perché è la prima occasione per personalizzare il proprio curriculum, garantendo con il proprio viso le informazioni inserite. Meglio inserire una foto professionale, che sveli chiaramente il volto. Essenziali anche i propri dati personali, da inserire in alto o in calce al cv, dove siano indicati i contatti telefonici e mail (meglio se professionale ossia nome.cognome). Mai dimenticare un dato che a volte si tende ad ignorare, cioè la propria data di nascita: questa è fondamentale per un datore di lavoro che vuole come prima scelta assumere un giovane, e deve per questo essere tra i primi dati visibili. Inoltre molti non sanno che la data di nascita è fondamentale qualora il selezionatore voglia ricorrere a specifici contratti di lavoro e/o incentivi dedicati ai giovani. Se per esempio l’impresa vuole assumere un giovane con contratto di apprendistato deve sapere se il candidato ha più o meno di 29, come previsto dal contratto.
Segue poi l’importanza dell’indicazione dei propri profili sui social network. Il nome e il cognome devono essere indicati chiaramente e successivamente anche la posizione professionale desiderata, ossia l’indicazione del ruolo e del settore a cui si ambisce. Questa indicazione funge in altri termini da chiave di lettura dl curriculum poiché il racconto della propria storia formativa e professionale dovrà apparire come un percorso coerente svolto per raggiungere l’obiettivo indicato.
Subito dopo, nell’ordine, c’è la parte legata alla “Istruzione e Formazione”, ricordandosi sempre di iniziare dai titoli e dalle esperienza più recenti. Quando si descrive un percorso scolastico o universitario, è opportuno non limitarsi a indicare la nomenclatura, ma si potrebbero segnalare a grandi linee le materie e gli insegnamenti caratterizzanti il corso, le competenze acquisite e la relazione tra quanto appreso e quanto utile in un futuro contesto lavorativo. Molto apprezzata, da parte dei selezionatori, è l’indicazione da parte degli studenti dell’anno nel quale si prevede di terminare gli studi. Questo consente alle aziende di programmare una eventuale assunzione e mostra anche una capacità di organizzazione e pianificazione da parte del candidato.
Terza parte fondamentale è costituita dalla “Esperienze professionali”, che andranno anche esse raccontate cronologicamente a ritroso (dalla più alla meno recente) e accorpate tra loro se numerose e di breve durata. Le esperienze di lavoro verranno descritte indicando sia le mansioni svolte (cioè cosa si è fatto) che le competenze (cosa si è imparato a fare). Per uno studente è bene evidenziare le connessioni tra esperienze di lavoro e il percorso universitario. Una connessione c’è sempre, anche se le due esperienze possano in apparenza essere distanti (ad esempio: umiltà, rispetto dei colleghi e dei superiori, disciplina).
Passiamo poi alle competenze, che costituiscono la parte che più interessa alle imprese. È bene indicare quindi, nell’ordine, le competenze professionali e tecniche (ossia quelle specificatamente legate a un profilo professionale), quelle linguistiche, comunicative, relazionali e organizzative. Ove possibile occorre precisare le certificazioni che confermano l’acquisizione di tali competenze (specie se informatiche o linguistiche). Se tuttavia non si posseggono le certificazioni linguistiche, può essere utile ricorrere alla scheda per l’autovalutazione Europass (CEFR). Infine vi è uno spazio dedicato agli interessi culturali, agli sport e alle esperienze all’estero. Questa parte del curriculum racchiude in sé una ricchezza e un valore in grado davvero di differenziare una storia da un’altra, puntando su caratteristiche della persona che sono molto apprezzate e utili anche sul luogo di lavoro. In chiusura, si consiglia sempre di segnalare qualche referenza, che vale a certificare quanto raccontato nel curriculum.
Dove cade l’occhio dei selezionatori?
La parola chiave del curriculum è di certo “Competenza”. Questo termine indica un utilizzo provato di conoscenze (principi, teorie connessi ad un campo di studi) e abilità in situazioni specifiche di lavoro. Le competenze costituiscono il valore del proprio curriculum, poiché mostrano quale apporto concreto, meglio se descritto per grado di responsabilità e autonomia, possa la persona offrire a un contesto lavorativo specifico. Da non sottovalutare poi le competenze comunicative e relazionali che sono molto ricercate al pari e forse più delle competenze specialistiche o di mestiere. In genere tra dieci persone che sanno fare lo stesso mestiere, l’azienda sceglie sicuramente chi si presenta meglio, chi sa relazionarsi, comunicare, dare senso di affidabilità. In ultimo, è consigliato porre molta cura e attenzione alla sezione in cui si riporta l’indicazione di sport e interessi culturali. Sono importanti per un selezionatore: se bene comunicate, queste informazioni consentono al selezionatore di verificare quanto scritto nel cv e di delineare attitudini e predisposizioni personali preziose nei contesti professionali (ad esempio chi ha praticato sport per anni a un certo livello sicuramente conosce la disciplina e il valore dei sacrifici; la partecipazione a una associazione o attività di volontariato comunica agli altri attitudine all’impegno sociale, attenzione agli altri, senso civico, ecc.).
A chi mando il curriculum e come scelgo a chi mandarlo? Come e quanto devo adattarlo all’azienda alla quale mi rivolgo?
Il primo basilare presupposto per la scrittura di un curriculum efficace è acquisire consapevolezza di sé e delle proprie caratteristiche personali e competenze. Questa conoscenza è essenziale anche per scegliere il proprio ambito di ricerca professionale e quindi il destinatario della propria candidatura. Definito questo, ovviamente, occorre anche confrontarsi con il mercato esterno e le possibilità concrete di lavoro. Utile a questo fine è svolgere un esercizio di adattamento del proprio cv al singolo annuncio a cui si risponde. Ogni esperienza vissuta, formativa e professionale, potrebbe essere letta da prospettive differenti e in questo modo adattata a specifici settori e ambiti professionali. L’indicazione della posizione professionale a cui si ambisce e le competenze indicate, consentono di rafforzare questo adattamento, poiché permettono di modificare e orientare il proprio profilo avvicinandolo a quello ricercato o richiesto. Un altro utile esercizio consiste sempre di informarsi adeguatamente sull’azienda e sul settore verso sui si indirizza la propria candidatura. Nel caso poi si svolgesse il colloquio con il selezionatore, si potrà mostrare di conoscere l’azienda e di aver raccolto informazioni e dati sulla sua struttura.
Barare, inteso come mentire, non rappresenta una strategia vincente. Mai e soprattutto sul lavoro, poiché all’invio efficace di un cv segue sempre un colloquio con il selezionatore durante il quale qualsiasi sovrastruttura creata nel curriculum si confronta con la autenticità della persona e delle sue capacità e caratteristiche individuali. Quindi meglio presentarsi al meglio per quello che si è e si sa fare e concentrarsi a proporre una visione del proprio percorso coerente e consapevole.
Quello che si può fare, piuttosto che mentire, è cercare dentro al proprio vissuto formativo e professionale, specifici eventi, competenze e personalizzazioni che rendono il cv unico ed efficace. Facciamo un esempio, per capire meglio. Nelle aule accademiche, nelle scuole e nei luoghi di lavoro ci sono tantissimi giovani i cui genitori provengono da nazioni, culture e lingue diverse dalla nostra e le cui radici non vengono adeguatamente valorizzate. Ci sono giovani che, nei primi anni della propria vita hanno dovuto cambiare Stato, Paese, scuola, ambiente perché i propri genitori sono arrivati in Italia per poter lavorare. Questa è una ricchezza incredibile, che non deve essere nascosta o dimenticata, ma deve essere posta al centro del proprio curriculum. Le competenze linguistiche non si identificano solo nella conoscenza di una lingua e delle sue regole grammaticali, ma anche con la capacità, preziosa e ricchissima, di interpretare la volontà che c’è dietro a chi parla, la cultura che riempie di significato le espressioni, le parole e gli atteggiamenti. Le competenze linguistiche sono anche queste, e descriverlo non è mentire ma è arricchire un tesoro che una persona possiede ma forse inconsapevolmente non valorizza.
Bisogna preparare anche un curriculum in inglese?
Nel proprio computer dovrà sempre esserci un cv formato europeo, che come abbiamo detto è indispensabile per gli annunci, bandi e concorsi in cui venga espressamente richiesto, un cv personalizzato utile a valorizzare competenze personali che altrove verrebbero mortificate, e un cv in inglese, anche esso nel doppio formato europeo e personalizzato. Entrambi indispensabili per posizioni che richiedono una medio-alta conoscenza della lingua o per candidature presso aziende multinazionali, dove la padronanza linguistica è quasi data per scontata. Ricordiamo che nel momento in cui si voglia fare un cv in inglese è bene seguire i modelli del resume e non semplicemente tradurre quello italiano. Questo farà capire che non vi siete limitati a cambiare la lingua ma che conoscete i modelli internazionali e avete fatto quel lavoro di sintesi e di personalizzazione che caratterizza i cv anglosassoni.
Per il cv in inglese, due sono le parole chiave: SKILLS and TASKS. Le competenze “skills” sono “what I am able to do” (cosa so fare) e quindi quelle capacità rese operative dal confronto di quanto appreso sui libri, a scuola e in teoria con il reale e la concretezza. Le mansioni “tasks” sono invece le attività specifiche ossia “what I have to do”, quello che si è obbligati a svolgere poiché costituisce oggetto dell’obbligazione contrattuale e del rapporto di lavoro. Quando nel cv si descrive una esperienza professionale, occorre quindi distinguere tra mansioni (le attività concrete che si svolgevano) e le competenze acquisite proprio grazie a questa attività professionale.
Lettera motivazionale, lettera di presentazione, referenze: servono a qualcosa?
Se un selezionatore fosse chiamato a scegliere tra due cv simili, per dati anagrafici, per titoli e per esperienze, e se solo un curriculum tra i due fosse accompagnato da una lettera di presentazione della persona, delle motivazioni che la spingono a proporre la propria candidatura e delle competenze che ritiene di possedere in linea con la posizione professionale richiesta, probabilmente la scelta ricadrebbe su questo curriculum. Ogni rapporto di lavoro prima ancora di essere un obbligo giuridico tra due soggetti è innanzitutto un patto di fiducia tra due persone, che decidono di collaborare e di formalizzare uno scambio reciproco di ricchezza, di energia e di capacità. La presentazione delle motivazioni che sono alla base della scelta di uno specifico percorso professionale, il racconto composto e fondato di un obiettivo professionale e la garanzia del possesso di specifiche competenze indicate possono costituire una discriminante importante nella scelta di un candidato. L’indicazione delle referenze, ad esempio, vale ad arricchire il racconto che di sé si è proposto nel curriculum poiché esso potrà essere confermato da altre persone con cui si è venuti a contatto nei vari contesti professionali e formativi. Un professore universitario di un corso che ci ha particolarmente appassionato e coinvolto, oppure il tutor di uno stage svolto e coerente con le attività di interesse, oppure il referente di una associazione di volontariato che frequentiamo. Queste sono tutte persone che conoscono bene le caratteristiche che abbiamo descritto nel cv e che, qualora contattati, potranno certamente confermarle. Le referenze ovviamente devono essere sempre seguite da un indirizzo email o da un numero di telefono, che rendono possibile eventualmente la richiesta di riscontri in tal senso.
Ha senso postare il mio cv anche su Linkedin? E che rapporto dev’esserci tra il mio profilo professionale e quello social? Insomma, devo cancellare le foto della festa di sabato sera?
È indubbio che i social network abbiano modificato radicalmente la ricerca di lavoro e contemporaneamente la ricerca di profili e di curriculum. Questo perché anche gli account social di ciascuno di noi compongono idealmente il nostro cv, poiché raccolgono informazioni che concorrono a formare il nostro profilo, a raccontare le nostre attitudini e predisposizioni. Quindi meglio se i social network siano in grado di confermare o arricchire una immagine veritiera e fedele a quello che davvero siamo. Anche qui vale la regola di non mentire. Tuttavia è bene fare una distinzione tra posizioni professionali e per spiegarne il senso facciamo un esempio concreto. Qualora io fossi o ambissi a diventare un organizzatore di eventi o responsabile dell’area Relazioni con l’esterno di una azienda, sarebbe certamente positivo che i miei account social mostrassero le mie capacità relazionali, comunicative, organizzative, la predisposizione a intessere rapporti con tante persone e ad adeguare lessico e comunicazione a seconda degli interlocutori. Ovviamente tutto questo nel rispetto dei limiti di decoro e di professionalità.
Quanto a Linkedin, si sta rivelando un canale importante di incontro tra domanda e offerta di lavoro, che le aziende utilizzano effettivamente e che può essere utile anche per farsi una idea dei profili che alle aziende interessano e costruire un cv di conseguenza. È importante sapere però che non esiste alcuna magia: una volta creato il proprio profilo non verremmo contattati da numerose aziende che stavano aspettando noi. Linkedin è uno strumento, e in quanto tale bisogna imparare ad utilizzarlo, iniziando a conoscere le aziende che lo utilizzano, farsi avanti, partecipare ai gruppi,
Come consegno il curriculum? Di persona o lo spedisco via email? Nel secondo caso, conviene fare anche una telefonata o sono troppo sfacciato?
Normalmente il cv viene consegnato via mail. È bene sempre scrivere, come abbiamo già detto, qualche riga di accompagnamento e/o presentazione nella mail con la quale si invia il cv, in modo da presentare sinteticamente cosa si sta sottoponendo al selezionatore e le motivazioni personali.
Ricordarsi sempre di firmare l’e-mail (inserendo nome e cognome al termine della presentazione) e di inviare dallo stesso indirizzo di posta elettronica indicato nel cv.
Il file da inviare deve essere in formato pdf e nominato con il proprio nome e cognome, meglio ancora se seguito dalla indicazione della data di aggiornamento del documento. La telefonata dopo qualche giorno dalla ricezione non viene sicuramente interpretata positivamente da un datore di lavoro, in quanto indica impazienza e, in alcuni casi, supponenza. Chiaramente la buona educazione consiglierebbe ai datori di lavoro di rispondere a tutti i cv che ricevono, anche dicendo che non si è interessati, evitando così la possibilità della telefonata di accertamento di un effettiva ricezione. Ma non essendo così nella maggior parte dei casi, dopo qualche settimana senza risposta dopo l’invio del cv è più educato e opportuno, se proprio si desidera quella posizione, inviarlo nuovamente ed evitare contatti telefonici. Nel caso passasse altro tempo senza risposta, è il caso di considerare persa quella opportunità

0 9433

2x MenhirMontalbano Elicona, la Stonehenge siciliana, è stato eletto il borgo più bello d’Italia nella trasmissione televisiva di Rai3 “Alle falde del Kilimangiaro” condotta da Dario Vergassola e Camila Raznovic. Dietro il borgo messinese al secondo posto si è classificato Monteverde un piccolo comune in provincia di Avellino e, al terzo posto, Castel Sardo un piccolo borgo a picco sul mare della Sardegna. L’ambito riconoscimento è maturato dopo una lunga e complessa fase eliminatoria che ha visto gareggiare numerosi e suggestivi borghi di tutta la penisola. Montalbano Elicona è un borgo medievale che vanta un patrimonio artistico, culturale e storico invidiabile. Il borgo montanaro messinese è salito alla ribalta delle cronache per un luogo suggestivo, le Rocche dell’Argimusco, i megalitici che sovrastano il territorio di Montalbano, pietre giganti che da una parte dominano l’Etna e dall’altra le Isole Eolie. In questa zona sorgono numerosi roccioni di arenaria quarzosa modellati in forma curiosa. Secondo la tradizione popolare questi megaliti, sarebbero l’opera di popolazioni preistoriche: sarebbero antichi menhir o dolmen. Diversi geomorfologi ed archeologi attribuiscono ritengono invece che l’origine di queste forme è assolutamente naturale, dovut, in particolare all’erosione eolica.
Tra i megaliti più notevoli, nei pressi della Portella Cerasa si ergono maestosi due grandi massi di forma allungata, mentre un altro megalite poco distante avrebbe aspetto di aquila e vi sarebbe stato inciso il simbolo del sole. Più ad ovest, in località Portella Zilla, una costruzione pastorale ingloba i resti di un dolmen con davanti un gran masso, che sarebbe quanto resta di un menhir rovinato al suolo. Il sito naturalistico è diventato tanto famoso da diventare uno dei luoghi prediletti dai cultori dell’archeoastronomia. Nel 2014 in occasione della terza edizione del festival internazionale di archeoastronomia “Pietre & Stelle” (Andrea Orlando astronomo e ricercatore astrofisico nucleare dell’università di Catania è il direttore artistico) tra gli ospiti illustri vi fù il maestro Franco Battiato il quale  il giorno del solstizio d’estate, il 21 giugno, presentò il suo ultimo documentario intitolato “Attraversando il Bardo” incentrato sul tema della morte e di come essa è concepita nelle diverse tradizioni spirituali sia occidentali che orientali. Alcune riprese del video sono state girate sull’altopiano dell’Argimusco. Mistero, Spettacolo e Spiritualità sembrano caratterizzare sempre più questo luogo incantevole. Qualunque sia la verità sulle origine dei megaliti, certo è che le Rocche dell’Argimusco sono diventate oltre che meta di appassionati di archeoastrea Orlando, ronomia,  anche di numerosi visitatori. Sul posto si respira comunque un atmosfera mistica, spirituale e naturale da mozzafiato che certamente ha contribuito a far si che il piccolo borgo fosse eletto il più bello d’Italia.
ROSARIO MESSINA

Stonehenge  1X Banner Battiato

0 4619

5X Megalito Aquila  Montalbano Elicona, la Stonehenge siciliana, è stato eletto  il borgo più bello d’Italia nella trasmissione televisiva di Rai3 “Alle falde del Kilimangiaro” condotta da Dario Vergassola e Camila Raznovic. Dietro il borgo messinese al secondo posto si è classificato Monteverde un piccolo comune in provincia di Avellino e, al terzo posto, Castel Sardo un piccolo borgo a picco sul mare della Sardegna. L’ambito riconoscimento è maturato dopo una lunga e complessa fase eliminatoria che ha visto gareggiare numerosi e suggestivi borghi di tutta la penisola. Montalbano Elicona è un borgo medievale che vanta un patrimonio artistico, culturale e storico invidiabile. Il borgo montanaro messinese è salito alla ribalta delle cronache per un luogo suggestivo, le Rocche dell’Argimusco, i megalitici che sovrastano il territorio di Montalbano, pietre giganti che da una parte dominano l’Etna e dall’altra le Isole Eolie. In questa zona sorgono numerosi roccioni di arenaria quarzosa modellati in forma curiosa. Secondo la tradizione popolare questi megaliti, sarebbero l’opera di popolazioni preistoriche: sarebbero antichi menhir o dolmen. Diversi geomorfologi ed archeologi attribuiscono ritengono invece che l’origine di queste forme è assolutamente naturale, dovut, in particolare all’erosione eolica.
Tra i megaliti più notevoli, nei pressi della Portella Cerasa si ergono maestosi due grandi massi di forma allungata, mentre un altro megalite poco distante avrebbe aspetto di aquila e vi sarebbe stato inciso il simbolo del sole. Più ad ovest, in località Portella Zilla, una costruzione pastorale ingloba i resti di un dolmen con davanti un gran masso, che sarebbe quanto resta di un menhir rovinato al suolo. Il sito naturalistico è diventato tanto famoso da diventare uno dei luoghi prediletti dai cultori dell’archeoastronomia. Nel 2014 in occasione della terza edizione del festival internazionale di archeoastronomia “Pietre & Stelle” (Andrea Orlando astronomo e ricercatore astrofisico nucleare dell’università di Catania è il direttore artistico) tra gli ospiti illustri vi fù il maestro Franco Battiato il quale per il solstizio d’estate, il 21 giugno, presentò il suo ultimo documentario intitolato “Attraversando il Bardo” incentrato sul tema della morte e di come essa è concepita nelle diverse tradizioni spirituali sia occidentali che orientali. Alcune riprese del video sono state girate sull’altopiano dell’Argimusco. Mistero, Spettacolo e Spiritualità sembrano caratterizzare sempre più questo luogo incantevole. Qualunque sia la verità sulle origini dei megaliti, certo è che le Rocche dell’Argimusco sono diventate oltre che meta di appassionati di archeoastronomia,  anche di  numerosi visitatori. Sul posto si respira comunque un atmosfera mistica e naturale da mozzafiato che certamente ha contribuito a far si che il piccolo borgo fosse eletto il più bello d’Italia.
ROSARIO MESSINA

Argimusco 2XX di Langella  Argimusco 3XX   di Langella

Argimusco 4XX di Langella

0 3448

Foto DonnaLa forfora, la conosciamo davvero? Avere una capigliatura sana è sinonimo di un corpo sano ed equilibrato. Squilibri ormonali, stress, mal nutrizione, detergenti troppo aggressivi, traumi da calore, piastre, tinture, sole, stress ossidativo, cute disidratata, sono tutti fattori che causano problemi anche seri a cute e capelli, tra cui la più antiestetica forfora. Ma quella polverina bianca che si trova sulle spalle, è davvero forfora? Conosciamola meglio. Un corretto processo di ricambio del cuoio capelluto è legato ad un controllo dei fenomeni della desquamazione cutanea, dalla proliferazione dei cheratinociti e dalla costituzione dei lipidi superficiali, questi ultimi importanti per la protezione e la plasticità della cute. Se lo strato lipidico viene rimosso con shampoo molto aggressivi si ha un effetto “rebound” con iperproduzione di sebo e aumento del prurito. La forfora di distingue in forfora grassa e forfora secca. Nel caso di  forfora secca il cuoio capelluto è disidratato e le cellule si staccano. Non si manifesta eccessivo prurito, e nemmeno caduta ma sicuramente un effetto antiestetico. Questo tipo di forfora risente in maniera maggiore della stagionalità, infatti si presenta più accentuato nel periodo invernale e migliora in quello estivo. Lo stress è una delle principali cause in quanto influisce sulla digestione e determina questo problema. In presenza di forfora grassa invece le squame non “cadono sulle spalle”, ma restano attaccate al cuoio capelluto perché trattenute dall’untuosità dei capelli. In questo caso si manifestano un prurito elevato e un rossore del cuoio, spesso causa di eccessiva (alopecia androgenetica, cioè) caduta dei capelli.

Quali sono i rimedi per gestire sia la desquamazione che la forfora? Spesso mi chiedono quante volte la settimana si devono lavare i capelli e la mia risposta è sempre la stessa, dipende dalle esigenze. Una persona che lavora in un ambiente inquinato o polveroso “deve” lavare i capelli anche tutti i giorni, quindi in questo caso è utile uno shampoo a base di oli lavanti, per non rimuovere i lipidi di superfice che proteggono la cute. Chi invece non ha particolari esigenze il lavaggio bisettimanale è consigliato. Fondamentale è la regola che vale per tutti, NON usare shampoo che contengono tensioattivi di sintesi SLS. SLSL. Hanno la caratteristica di rimuovere troppo in profondità il sebo quindi sono i principali “colpevoli” della disidratazione. I tensioattivi estratti da erbe saponine sono da preferire in aggiunta ad altri ingredienti quali l’aloe,(restitutivo, antiifammatorio), il germe di grano ( ricco di vit.E, elasticizzante), il ginseng (energizzante), burro di karitè (nutriente per cute e capelli), l’olio di rosmarino e lavanda (azione antisettica, rinfrescante), la propoli (azione antisettica). Altro argomento strettamente legato alla produzione della forfora è la buona funzionalità del fegato. Quando infatti si è intossicati il fegato che è un fondamentare organo emuntorio elimina le tossine tramite la pelle, quindi rossori, dermatiti, forfora, psoriasi, eczemi, allergie, sono strettamente legate alla funzionalità epatica. La detossinazione del fegato è consigliata almeno due volte l’anno a prescindere se la cute produce forfora o meno, ne trae vantaggio tutto l’organismo, quando il fegato si libera dalle tossine, la pelle appare più luminosa, migliora la qualità del sonno, si è notevolmente più energici, si ripristinano le conversioni ormonali, la tiroide lavora meglio, si digerisce senza difficoltà e si riducono i gonfiori addominali. Ecco una serie di consigli fitoterapici adatti a tutti quelli…che hanno il fegato! La bardana ha diverse proprietà: diuretiche, depurative del sangue e dell’organismo; depurative e drenanti della pelle specialmente nei trattamenti contro acne, eczemi e dermatiti; favorisce le funzioni epatico-biliari; ha specifica azione ipoglicemizzante (per la presenza dell’acido guanidino-n-butirrico potenziato dai componenti lignanici e sesquiterpenici e di un derivato della Vit B2 che svolge un ruolo importante nei metabolismo degli zuccheri. Il Desmodio è la pianta medicinale più efficace per ripristinare le funzioni fisiologiche epatiche e quindi potrà essere somministrata sia durante la fase di detossinazione da alimenti o da farmaci, sia durante la terapia fitoterapica per sostenere la metabolizzazione dei principi attivi contenuti e facilitare il percorso di guarigione. E’ interessante notare che è l’unica pianta a normalizzare le transaminasi anche in presenza di epatite c e quindi evitare stadi di pre-cirrosi o tumori epatici. I risultati sono stupefacenti e per definizione la pianta non è tossica e non ha controindicazioni. La Curcuma è un altro disintossicante. Gli oli essenziali della Curcuma hanno un’azione anti-flatulenza, perchè riducono la produzione di gas in eccesso a livello gastrico. Azione antiinfiammatoria da parte della curcumina per l’inibizione di mediatori della flogosi come la sintesi del leucotriene B4, per l’azione antitripsina, antiialuronidasi. Azione antimicrobica, specie su batteri che causano flatulenza e diarrea, la curcuma L riduce l’acidità gastrica da Lactob.acidophylus e L.plantarum. Azione antifungina per dermatofiti, Tricophyton. La Curcuma Longa ha una potente azione antiossidante. L’ azione antibatterica si realizza verso Stafilococchi, Streptococchi, Lactobacillus e previene lo sviluppo dell’Helicobacter pylori. Numerosi studi scientifici indicano la curcumina come un potente composto anticarcinogenetico che esplica la sua azione inducendo apoptosi (morte cellulare) e inibendo la proliferazione delle cellule tumorali. La curcumina ha un’azione ipocolesterolemizzante. A livello epatico esplica un’azione protettiva ed aumenta l’attività della lipasi, amilasi, tripsina e chimotripsina pancreatiche. Coenzima Q10. È una molecola indispensabile al buon funzionamento dell’attività mitocondriale. Interviene anche nella catena respiratoria, il CoQ10, oltre al suo ruolo di antiossidante, protegge le nostre cellule contro gli effetti distruttivi dei radicali liberi. Il tasso di CoQ10 diminuisce durante l’invecchiamento, così come in diverse situazioni come lo sforzo fisico estremo, lo stress, il consumo eccessivo di alcool e tabacco. Da prendere in considerazione anche gli Omega 3. L’acido eicosapentaenoico fa parte della famiglia degli acidi grassi polinsaturi Omega 3. È condizionalmente essenziale, nel senso che le cellule dell’organismo, soprattutto gli epatociti, possono sintetizzarlo a partire dall’acido alfa-linolenico, se le condizioni metaboliche lo permettono. La carenza in EPA in relazione all’acido arachidonico è responsabile di reazioni infiammatorie. A questi principali rimedi è consigliabile anche bere molti liquidi, acqua, the verde, tisane, eliminare i super alcolici ed i cibi spazzatura come patatine fritte e surgelate, wurstel, bevande dolci e gasate, succhi di frutta e gelati industriali, grassi idrogenati, glutammato monosodico (contenuto nel dado da cucina e in molti insaccati), caramelle e dolci colorati con coloranti alimentari, zucchero bianco raffinato, grassi animali.

Mi rendo conto che cambiare lo stile di vita per qualcuno non è semplice, tuttavia per avere una cute sana e un corpo libero dalle tossine è “un male necessario”. Liberarsi dalle cattive abitudini significa eliminare la forfora, il prurito o la desquamazione e come diceva un vecchio spot per essere “libera e bella” basta seguire queste semplici regole di vita.

Pinella Di Prima Esperta in tricologia e fitoterapia

giuseppina.diprima@libero.it

0 2555
2 Relatori Convegno tra Fisica e Medicina CATANIA. Sono passati cinque anni dallo storico convegno organizzato dall’associazione scientifico culturale Mea Lux che vide confrontarsi tra loro illustri docenti di due discipline tradizionalmente e apparentemente distanti tra loro, la medicina e la fisica. L’evento, oggi di grande attualità,  fu realizzato grazie ad un intuizione della presidente Angela Lombardo, counselor di materie olistiche che  riuscì a coinvolgere un gruppo di autorevoli studiosi delle due materie per  dimostrare come i principi della fisica quantistica possono essere applicati alla medicina. Accese i riflettori su un tema fino ad allora poco conosciuto e trattato in questi termini ottenendo un successo inaspettato. Abbiamo chiesto alla presidente della Mea Lux di ricordare l’evento intitolato “Sinergia tra fisica e medicina”  e quali furono i temi trattati in quella sede. La proposta di quel convegno venne subito condivisa da medici e fisici con grande entusiasmo” ricorda Angela Lombardo ”l’evento ha gettato un seme che spero possa diventare una solida realtà. Ebbi l’opportunità di organizzare l’evento assieme al dott. Vincenzo Venuto, responsabile scientifico della nostra associazione, nell’aula magna del Policlinico di Catania.  I temi che furono trattati riguardarono la salute pubblica, da un punto di vista della Medicina, della Fisica e delle metodologie non convenzionali anche orientali (agopuntura, omeopatica, ayrveda, pranoterapia). Dal convegno emerse che sarebbero tanti i benefici se solo ci fosse una maggiore apertura verso queste metodiche, integrabili, con quelle della medicina. Ad aprire i lavori fu il prof. Francesco Basile, preside della Facoltà di Medicina dell’Università di Catania, il quale, ricordo, usò parole di apprezzamento ed apertura verso l’iniziativa. Fu un convegno dai confronti stimolanti che entusiasmò parecchio relatori e pubblico per le novità scientifiche apprese. Era nostra intenzione e, ci siamo riusciti, di andare verso questa direzione, quella del confronto serio su basi scientifiche, per sgombrare il campo da tutte quelle confusioni generate nel tempo da pseudo-operatori che utilizzano certe metodiche senza averne i titoli e l’adeguata preparazione. Posso dire con orgoglio che fu un convegno caratterizzato da un profondo dialogo ed un sereno confronto. Volevamo gettare le basi per una rivoluzione medico-scientifica che avesse potuto generare tanti benefici alla salute delle persone ed all’economia del settore sanitario.Dopo quel convegno abbiamo organizzato altri eventi simili perché crediamo che il benessere dell’uomo passi da questa strada. E’ con questa consapevolezza ben chiara che l’associazione che rappresento vuole continuare ad essere un centro di riferimento multidisciplinare ed interdisciplinare dove la corretta informazione e la divulgazione di discipline olistiche quale l’omeopatia, l’agopuntura e la fitoterapia, ma anche le biotecnologie e le metodiche diagnostiche-terapeutiche energetiche vibrazionali, la medicina integrata in una sola espressione, costituiscono la stella polare tra gli obiettivi associativi.Non ci stancheremo mai di ripetere, ad esempio, quanto sarebbe importante che medici, associazioni e pazienti formassero un coordinamento regionale per portare avanti queste tematiche.  Ricordo che, proprio in quel periodo, ci fu un tentativo di creare un sodalizio. Si chiamava Co. Re. Si. Mi. e l’associazione Mea Lux fu una delle prime firmatarie. Tale coordinamento si prefigeva di portare avanti una proposta di legge in materia di medicina integrata non convenzionale, sull’esempio di altre regioni dove tale legge è già realtà.” 
I ricordi di quella giornata e dei temi trattati, diventano sempre più dettagliati e carichi di emozione. Angela Lombardo ci parla a questo punto dei protagonisti dell’evento e delle loro argomentazioni.  Il primo intervento fu quello del dott. Vincenzo Venuto che illustrò gli obiettivi del convegno ripercorrendo la rivoluzione nella Medicina dopo Einstein e Plank.
In particolare spiegò l’apporto sostanziale della nuova corrente di pensiero del premio Nobel per la Fisica nel 1984 Carlo Rubbia, direttore del centro di ricerche nucleare di Ginevra. “Dopo Rubbia – disse Venuto – non è più possibile omettere nell’insegnamento della Medicina l’importanza della fisica quantistica. Questa nuova corrente di pensiero si integra e non sostituisce il bagaglio culturale già in possesso del medico”.
Nel suo intervento, Venuto evidenziò il concetto di Ebm (Evidence Based Medicine) e dei vantaggi socio-sanitari dell’uso delle biofrequenze attenzionando in particolare la riduzione delle spesa sanitaria e sui vantaggi l’applicazione della biorisonanza sul paziente diversamente abile legittimando le sue affermazioni con la presentazione della sua casistica personale raccolta dal 1994 al 2009. Breve cenni anche su tali applicazioni  sulle patologie cronico-degenerative e oncologiche. Suggestivo l’intervento del prof. Piergiorgio Spaggiari, manager dell’Azienda Ospedaliera di Cremona, il quale, forte di una sua duplice competenza essendo al tempo stesso laurerato in Medicina e Fisica, illustrò in maniera semplice, lineare e comprensibile il concetto di energia e del suo ruolo determinante nei processi vitali. Sottolineò, in particolare, il ruolo della biorisonanza della quale assieme a Venuto sono stati i pionieri nel 1994.
Magistrale l’esposizione fisica e incontenibile della strategia diagnostico-terapeudica rappresentata dalla applicazione clinica della biorisonanza. A seguire, l’intervento dello scienziato catanese tetraplegico, il fisico nucleare Fulvio Frisone (presente anche la mamma Lucia Frisone) il quale espose alcune ricerche che stava conducendo sull’antica tecnica dell’agopuntura oramai ovunque accreditata alla luce dei principi della fisica teorica per sostituire all’ago l’effetto della luce coerente e collimata sui punti di agopuntura. In prospettiva, Frisone propose l’uso di onde elettromagnetiche più manipolabili nella individuazione precoce di tumori. Coinvolgente anche l’intervento di Gerardo Ciannella dell’ospedale “Monaldi” di Napoli, il primo in Italia ad aver creato un ambulatorio di Medicina e ayurvedica. Ciannella il quale illustrò le potenzialità della pranoterapia parlando “dell’energia della mente al potere delle mani, alla ricerca di una verità scientifica: è solo un effetto placebo?” Tra i relatori anche il prof. Giuseppe Burrafato (Uni Ct), il quale forte della sua esperienza di docente universitario tentò di trovare un linguaggio comune per la reciproca comunicazione tra fisici e medici.
Col suo intervento semplificò rendendo a tutti comprensibili concetti di grande complessità come la fisica quantistica e il sistema di Penrose-Hameroff che localizza nei microtubuli celebrali il luogo dove avviene la computazione e il processa mento delle informazioni e in maniera chiara e per tutti comprensibile semplice per trovare un linguaggio comune.
Edilio Giannazzo completò con il suo intervento  l’identificazione dei principi della medicina quantistica ed in particolare della bioinformazione correlando il suo intervento di molti elementi di ricerca sperimentale e clinica.
Daniela Puzzo parlò della “comunicazione nei sistemi biologici: uno scambio complesso di informazioni chimiche ed elettromagnetiche.
Alfio Trovato, endocrinologo ed omeopata, propose invece “Pnei e stress cronico: come fronteggiare un malessere socialmente diffuso”.
Il convegno si concluse con una tavola rotonda intitolata “La Radionica e l’effetto placebo”.
Gli intervenuti furono: Alessandra Previti, presidente nazionale dell’Istituto di Radionica Italiana; Valentina Ivana Chiarappa, operatrice e docente di Radionica; Aldo Desiderio, già docente di Fisica di Catania e il dott. Vincenzo Venuto.
In conclusione, possiamo dire che quel convegno rappresentò una pietra miliare per le tematiche trattate e, come ha ricordato la presidente della Mea Lux “fu voluto per far sì che la Sicilia prenda coscienza e non rimanga fanalino di coda su tematiche tanto importanti per la salute dell’uomo, ma diventi luogo di apertura e dialogo su quanto andremo a trattare oggi, nel rispetto di quella millenaria tradizione di culture e civiltà che l’hanno resa una terra unica al mondo”.

ROSARIO  MESSINA

RIMANI IN CONTATTO