GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
Home Tags Posts tagged with "Sicilia"

Sicilia

0 776

MESSINASi terrà sabato 25 novembre, alle ore 16:30, presso la Sala Lettura della Biblioteca Regionale Universitaria “G. Longo” di Messina, la presentazione della silloge narrativa “Racconti vicino al vulcano” dello scrittore messinese Giorgio Infantino (Edizioni creativa, 2023). L’evento, si aprirà con i Saluti Istituzionali e l’Introduzione della Direttrice della Biblioteca, Avv. Tommasa Siragusa, che fungerà poi da Coordinatrice. Seguirà, quindi, il contributo di valore della Prof.ssa Paola Radici Colace, già Ordinario di Filologia Classica Unime. Sarà presente l’Autore. Con l’occasione della presentazione del volume, che raccoglie tre racconti (Il rappresentante, Oltre, Il compleanno) ed è tributo all’Universo femmile, in cui la donna traspare fra le righe del narratore che pur parla attraverso i suoi protagonisti maschili, si celebrerà anche la Giornata Internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. Scrittore prolifico, Giorgio Infantino, in questa raccolta intende omaggiare la donna, che è costante pungolo per innescare nell’uomo cambiamenti auspicabili, percorsi di arricchimento esistenziale e, dunque, sovente è guida autorevole e sprigiona energia assimilabile a quella vulcanica dell’intitolazione.
Pur nella poliedricità delle tematiche trattate… tutte con grande verosimiglianza, è innegabile l’introspezione dei personaggi, quale elemento di aggregazione delle storie, e anche dalla scelta delle citazioni che aprono ogni racconto si può evincere la natura di fondo dell’Autore, ribelle e poco incline al conformismo e alle regole imposte dall’alto, se non è in condizioni di introiettarle… è palmare l’inclinazione verso una esistenza autentica. Giorgio Infantino, laureato in Scienze Politiche alla Luiss di Roma, perfezionatosi alla Bocconi di Milano col titolo di COGER(Consulente e Gestore di Risparmio privato),è libero professionista nel settore finanziario e assicurativo. Già autore di tre romanzi gialli (Under Performance, La gabbia del gatto, Farmaci scaduti) e di una raccolta di novelle (Aquile e gabbiani), è stato selezionato al Salone del Libro di Torino tra 150 autori in self publishing per il giallo-noir “La gabbia del gatto”. Una raccolta di storie brevi, inoltre, è fruibile gratuitamente sul sito ilmiolibro.it (a cura di Maria Rita Morgana).

La locandina

La locandina

0 173
L'avv. Silvana Paratore e il Presidente di Ristoworld Italia Marcello Proietto Di Silvestro

L’avv. Silvana Paratore e il Presidente di Ristoworld Italia Marcello Proietto Di Silvestro

E’ stato conferito alla messinese avv. Silvana Paratore legale esperto di politiche sociali e già Cavaliere dell’ Ordine al Merito della Repubblica Italiana, il Premio Ofelia 2023 : riconoscimento che ogni anno viene assegnato a personalità distintesi per meriti professionali, umani ed associativi.

La cerimonia di premiazione è stata condotta dal dott. Marcello Proietto di Silvestro, past president di Ristoworld Italia a Palazzo Salleo a Sinagra alla presenza dell’ Assessore comunale alla cultura Marzia Mancuso e della Presidente della pro loco di Sinagra Vincenza Mola.

Desidero ringraziare e congratularmi con l’avv. Paratore, ha dichiarato Proietto Di Silvestro, esprimendo un “grazie” per il suo impegno quotidiano nel sociale divenuto esempio di eccellenza e inventiva della Sicilia e dell’Italia».  Nella motivazione del Premio si legge: “Al Cavaliere Avv. Silvana Paratore per le altissime benemerenze acquisite nell’ espletamento di attività filantropiche, umanitarie e sociali con una instancabile attività solidale sul Territorio Nazionale”. La Presidente della Pro loco Enza Mola ha ricordato le doti professionali di competenze che si aggiungono alle qualità umane di affidabilità, bontà e cortesia dell’ avv. Paratore , che rendono lodevole l’attività da ella espletata con cui crea un clima di collaborazione, condivisione ed inclusione. L’ assessore Marzia Mancuso ha affermato  come nel conferimento del prestigioso riconoscimento alla Paratore molto nota sul territorio siciliano e nazionale si vuole sottolineare il valore della persona e della professionista impegnata concretamente al servizio della comunità affinché le esigenze e le aspettative della gente non restino inascoltate.

L'Avv. Silvana Paratore con l'Assessore Mancuso

L’Avv. Silvana Paratore con l’Assessore Marzia Mancuso

La Presidente della Pro loco di Sinagra  Enza Mola

La Presidente della Pro loco di Sinagra Enza Mola

0 220

“Se ancora due uomini incontrandosi si inchinano l’uno all’altro, la civiltà è salva”. La speranza, la preghiera, le voci del silenzio sono i tracciati dentro i percorsi di una esistenza fatta di poesia, di mistero, di simboli. La poetessa della profezia e della preghiera. Cristina Campo: “come insegna la lingua araba classica, il tessere e l’annodare alludono di per sé alle vicende ordite per gli uomini da invisibili mani”. Sono troppo dentro gli Orienti per non lasciarmi affascinare da uno sguardo che si specchia nel mio sguardo. A lei ho dedicato i miei versi….Una donna che ha amato con il coraggio degli amori che resistono. Cristina. La pazienza della ribelle…

21 Novembre 2023 di Pierfranco Bruni

 

Il ribelle ha sempre la pazienza dell’attesa. Si cammina per strade labirintiche. Ci sono vite nelle nostre vite. Amori nei nostri amori. Incontri di tenerezze e sensualità che le parole forse non riescono a raccontare a sufficienza. Lo sguardo è più della parola? Gli occhi sono più della bocca che pronuncia i linguaggi? Sono troppo dentro gli Orienti per non lasciarmi affascinare da uno sguardo che si specchia nel mio sguardo. Donna che porti l’Oriente nel passo del tuo passo.

Cristina Campo

Cristina Campo

Troppo sono tentato da Cristina Campo, a 100 anni dalla nascita, per non affidarmi ad un gomitolo di occhi inebrianti e di labbra che si piegano all’immagine di un bacio. Tuttavia resto ad ascoltare.
Ecco Cristina Campo: » Ci viene insegnato che nella lingua araba classica una radice comune lega tappeto e farfalla e certo non soltanto per la fascinazione dei colori. Il tessere e l’annodare alludono di per sé alle vicende ordite per gli uomini da invisibili mani. E si sa come il vocabolo greco che indica l’attimo senza ritorno, da cogliere come un fiore miracoloso − kairos – sia usato per definire un altro indefinibile: la momentanea, lampeggiante fessura tra l’ordito e la trama in cui la spola penetra fulmineamente, come la lama mortale tra i due pezzi di un’armatura». La speranza e la preghiera sono nella vita. Sono la vita.

«Se ancora due uomini incontrandosi si inchinano l’uno all’altro, la civiltà è salva». La speranza, la preghiera, le voci del silenzio sono i tracciati dentro i percorsi di una esistenza fatta di poesia, di mistero, di simboli.
Linguaggi che danno senso a un «vocabolario» di sentimenti, in cui il tempo è primordiale viaggio di tensioni tra destini che si intrecciano o si incontrano. La poesia è un’anima di vocazioni indefinibili.
La poesia di Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Guerrini, (Bologna, 1923 – 1977), scrittrice, poetessa e traduttrice italiana, è sempre un travaglio dove il «passo d’addio» è un navigare lungo le meridiane della attesa. Anima religiosa, religiosa anima che non dimentica il passo di San Paolo nel tremore di una religiosità in cui non mancano le nostalgie e il tempo, sempre il tempo, è un incastro infinito nel gioco del vivere quotidiano.
Dunque siamo al centenario della nascita di Cristina Campo.
Il tema degli addii è una metafora fondamentale nella poesia di Cristina Campo. In essa ci sono le tempeste e le inquietudini ma anche i riposi. E’ nel 1956 che pubblica il suo primo testo di versi dal titolo, appunto, «Passo d’addio». Immagini danzanti sul davanzale delle parole che non raccontano ma offrono specchi e recita. Gli echi e i suoni del Mediterraneo sono processi linguistici e tensioni esistenziali.
Il Mediterraneo come poesia e come cultura. Come nei versi della poesia dal titolo: «Diario bizantino»: «Due mondi – e io vengo dall’altro». Perché «La soglia, qui, non è tra mondo e mondo/né tra anima e corpo…». Questo viaggio bizantino mette a confronto epoche e mondi. Storie e destini in un unico viaggio. Il diario accentua un orizzonte nel quale le proiezioni delle stesse immagini sono tasselli di un mosaico che ha fatto di spicci di ricordi. E i ricordi sono ansie, sentieri incantati e deserti. La religiosità e devozione e le voci sono echi che giungono da lontano.

Le distanze misurano sempre le solitudinperché sono le solitudine che segnano le rughe e incidono solchi. Ci sono solchi nella consapevolezza degli addii e gli addii sono comprensione delle distanze. «Devota come ramo/curvato da molte nevi/allegra come falò/per colline d’oblio,//su acutissime làmine/in bianca maglia d’ortiche,/ti insegnerò, mia anima,/questo passo d’addio…».
Dunque, un passo di addio. Una parola che è sempre una preghiera.

Cristina Campo

Cristina Campo

Il 24 luglio del 1958 Cristina Campo osserva: «…io non ho davvero, che la poesia come preghiera – ma posso offrirla?». Un interrogativo che non smette di vivere nelle dimensioni dell’essere. La sua poesia è un essere che ha parole di luna e di fuoco. Tutto avviene nella memoria della parola stessa perché è qui che la letteratura è un destino mistico e la mistica è un vagare nella letteratura. Il sacro si nutre di liturgia ma anche di miti. Le sue pagine sono ricche di dimensioni metafisiche nelle quali la metafora è un incessante desiderio di penetrare la realtà non con gli strumenti del rappresentare o del definire ma con lo sguardo della contemplazione. E tutto si nutre di rito. Il rito è una antica liturgia nel cammino dell’uomo.
«Il rito è per eccellenza questa esperienza di morte – rigenerazione attraverso la bellezza… I riti) sono… io credo, i veri modelli, gli archetipi della poesia, che è figlia della liturgia…», così scrive Cristina Campo il 16 aprile del 1972 sul «Tempo». Siamo costantemente alla preghiera. La parola che si fa preghiera è un canto di recita. Cristina Campo si è sempre interrogata in quel vivere di «stelle spente». Le «Lettere a Mita» del 1999, chiaramente postume come gran parte dei suoi scritti, sostengono un cantico di esistenze e di passione. La passione redentrice nella spiritualità della memoria che non si abbandona solo al travaglio di un inquieto esistere ma si lascia catturare da quel paesaggio mai fisico perché è sempre mitico. Così si riscontra nelle pagine di testi come «La tigre assenza» o «Gli imperdonabili», o «Sotto falso nome».
Il ricercare la perfezione è nel cavo del cuore di un tempo indissolubile. Il sentimento della cristianità che si riscontra in Cristina Campo è un travolgere l’indefinibilità del tutto perché il tutto resta nell’eternità della parola rivelazione. E Cristina Campo ha fatto della poesia il filo che unisce il senso della rivelazione alla parola rivelata. Si ascolta: «…/Ti cercherò per questa terra che trema/lungo i ponti che appena ci sorreggono ormai/sotto i meli profusi, le viti in fiamme./Volevo andarmene sola al Monte Athos/dicevo: restano pagine come torri/negli alti covi difesi da un rintocco.//…/Ma ora non sei più là, sei tra le grandi ali incerte/trapassate dal vento, negli aeroporti di luce.//…/nei denti disperati degli amanti che non disserta/più il dolce fiotto, la vita d’oro del figlio…».
Una poesia da «Poesie sparse» che porta un titolo emblematico. Appunto: «Emmaus». Non siamo oltre il tempo ma dentro il tempo e la recita della vita si svolge nel teatro immenso che offre scenari impareggiabili. E’ la voce che giunge dal deserto nel vento che porta misericordia e meraviglia: «voglio destarmi sulla via di Damasco». Questa via è l’urlo della salvezza o il silenzio che ci fa capire i messaggi della profezia. Cristina Campo, in fondo, è il poeta della profezia e della preghiera. Come tutti i grandi poeti che sono sulla strada dell’ontologia vive di vissuto perché il vissuto è oltre il presente stesso perché sigilla l’istante al tempo.

La grandezza di Cristina Campo: «Io non prego mai per i morti, io prego i morti. L’infinita sapienza e clemenza dei loro volti – come si può pensare che abbiano ancora bisogno di noi? – Ad ogni amico che se ne va io racconto di un amico che resta; a quella infinita cortesia senza rughe ricordo un volto di quaggiù, torturato, oscillante».
Un sigillo che ci riporta al Cantico biblico in un paesaggio di ombre che tentano di penetrare la luce ma è la luce che rende luminosa l’ombra senza mascherarla nel riflesso ma rendendola propria di luce viva. Ed è questo l’andare verso il vero cammino: «(Ora tutta la vita è nel mio sguardo,/stella su te, sul mondo che il tuo passo rinchiude)». Non solo una metafora ma quella metafisica dell’anima che è singolare ricchezza testamentaria.
La poesia di Cristina Campo è il testamento di un’anima. Quei segni sono i simboli di un camminamento che si fa vita e favola tra i passi della nostalgia o di un Nostos. Ci saranno altre ore che faranno dei giorni un tempo incommensurabile e gli amori non potranno raccontarsi se non si vivono con il cuore che ricorda e con il corpo che «stropiccia» un altro corpo. Cristina lo sapeva. Leone. Emile. Corrado. Lettere. A Maria (Zambrano) sembra aver raccontato tutto? Una donna che ha amato con il coraggio degli amori che resistono.
A Cristina: Mai racconterai il viaggio nella sua fedeltà/hanno bisogno di segreti gli amori veri/che si raccolgono nel mistero del vento/che tocca gli argini/superando i limiti. Un giorno/dirai che amare è stato un gesto unico/nel canto delle sere. Ho recitato per lei questi versi. Cristina. La pazienza della ribelle.

Immagini: da dx Pierfranco Bruni- Cristina Campo, pseudonimo di Vittoria Maria Angelica Marcella Cristina Guerrini, scrittrice, poetessa e traduttrice italiana (Bologna, 1923 – 1977)

Cristina Campo e Pierfranco Bruni

Cristina Campo e Pierfranco Bruni

 

Pierfranco-Bruni-1-1-150x150Pierfranco Bruni, nato in Terra Calabra cui è profondamente legato, vive tra Roma e la Puglia da molto tempo. Archeologo, antropologo, letterato e linguista, fecondo saggista e poeta è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Dal carismatico e sopraffine stile letterario, Bruni è alla seconda candidatura al Nobel per la Letteratura. Già Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, nel corso della sua carriera è stato docente in Sapienza Università di Roma ed ha appronfondito lo studio rivolto alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche.

 

 

0 160

Roma,18 nov. 2023 – “Il mondo è davvero pieno di pericoli, e vi sono molti posti oscuri; ma si trovano ancora delle cose belle, e nonostante che l’amore sia ovunque mescolato al dolore, esso cresce forse più forte” (Tolkien).
Il bene e il male. O il male e il bene. Viaggio nell’animo umano con le metafore e gli immaginari alla ricerca forse di un mosaico onirico che del sogno ha l’esistenza. Ha la trasparenza della eleganza di ciò che diventa mito e il mito in simboli.

Trasposizione di metafore che si allungano nel circuito magico dei sensi, dei sentimenti, dei segni incusaliti nel lirico delle visioni. Hobbit. Ma cosa significa? Tolkien! A 50 anni dalla scomparsa il Ministero della Cultura ha organizzato una mostra assolutamente innovativa ma anche complessivamente completa: dall’uomo allo scrittore. Attraversando i personaggi che hanno caratterizzato un modo di fare letteratura partendo dai personaggi come se i personaggi fossero tutto. E sono tutto perché si supera il sottosuolo del male per rigenerarsi nella luce stellare.

La mostra allestita dal 16 novembre all’11 febbraio 2024, alla Galleria Nazionale d’Arte di Roma porta sulla scena, con meticolosa perizia e scientificità oltre che con formule didattiche moderne, tutto il laboratorio tolkiano. Compreso quel senso di un sentirsi italiano di un  Tolkien che pone come punti nevralgici il Signore e gli Anelli, ovvero il Signore degli Anelli in una allegorica immagine che ci riporta: “In buco nel terreno viveva un Hobbit”.

Un personaggio, lo scrittore stesso, di un altro tempo, era nato nel 1892 in Sudafrica e morto nel Regno Unito nel 1973, che inventa un modo completamente nuovo di fare letteratura attraverso un narrare che parte dal romanzo epico in un inglese quasi arcaico. D’altronde quella sua Terra di Mezzo è un’epica già in una onirica geografia magica. Grazie ad una lingua nuova che è quella degli hobbit reinventa il valore dell’uomo nuovo le cui prodezze sono dettate dalla forza, dalla acutezza, dalla perspicacia non rammaricandosi di nulla e neppure dal dolore fisico il quale viene condiviso costantemente con gli uomini.

Alla base c’è chiaramente il modello fantasy le cui ispirazioni sono la tangibilità di una letteratura che cattura in una molteplicità di interpretazioni. Se si pensa che Tolkien ha inventato 10 lingue attraverso vari alfabeti ci si può rendere conto anche dei linguaggi iconici che si rappresentano tra elfi e personaggi altri. Ma i particolari sono tanti come la congiuntura tra tempo e spazio e la non sopportazione proprio dei luoghi chiusi che non appartengono alla Terra di Mezzo.

La Resistenza la consapevolezza del resistere, a tutto è un grande insegnamento. Come la Compassione. L’essere dentro la Compassione è una motivazione di esistenza.
“Senza fede è colui che dice addio quando la strada si fa buia”.
In questa strada buia si accende sempre una bifora di luce. È questa luce che illuminerà il cammino della Terra e della Coscienza. Bisogna avere il coraggio di non abbandonarla.
La mostra del Mic è una grande e straordinaria strada che ci conduce a comprendere la vita, l’opera e la creatività di un maestro della letteratura moderna. Un maestro dunque per una letteratura vera.

Tolkien

Tolkien

La mostra

La mostra

0 247

Oltre trecento pagine in versi “In percezione di sorriso”, il nuovo libro di Pierfranco Bruni Edito da Marco Solfanelli Tabula Fati, è una finestra di vetri policromi, intarsi di vita e di anima, in cui Storia e storie si intrecciano tra metafore, prosimetro e il coraggio della sperimentazione…

Novembre 2023 di Rosaria Scialpi

Il nuovo libro di Pierfranco Bruni in versi ha un titolo tra il malinconico e il metafisico. Edito da Marco Solfanelli Tabula Fati: “In percezione di sorriso”, pgg. 368, euro 22.00.

Questo recente testo di Bruni è una finestra di vetri policromi, intarsi di vita e di anima, in cui Storia e storie si intrecciano rivelando profonde riflessioni mediate dal mistero della parola perpetuato dalla poesia. Avventurarsi, allora, fra le pagine di questo libro significa intraprendere il sentiero interiore del naufrago ungarettiano e smarrirsi fra le onde – come Odisseo – senza però mai perdere frammenti della propria identità, in cui la memoria e le ricordanze risuonano leopardiane.

La copertina del libro

La copertina del libro

Il libro e l'autore

Il libro e l’autore

La metafisica bruniana, tuttavia, non manca di farsi fenomenologia, abbracciando la vita nella sua interezza e nei suoi molteplici significati che si radicano fra passato e contemporaneità, fra amori vissuti e amori dissolti, biografia e liriche dantesche, fra Bella Achatovna Achmadulina, Boris Pasternak e conflitto russo-ucraino, fra la percezione di un sorriso nel mezzo di fotogrammi familiari, del dolore dei lutti e della constatazione della caducità della vita umana in un percorso di griglie simboliche.

Uno spaccato di un uomo e del mondo – suo e di tutti – condensato in oltre trecento pagine, fra poesia, prosimetro, metafore e il coraggio della sperimentazione

 

 

 

 

 

 

Il Prof. Pierfranco Bruni

Il Prof. Pierfranco Bruni

Pierfranco Bruni, nato in Terra Calabra cui è profondamente legato, vive tra Roma e la Puglia da molto tempo. Archeologo, antropologo, letterato e linguista, fecondo saggista e poeta è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Dal carismatico e sopraffine stile letterario, Bruni è alla seconda candidatura al Nobel per la Letteratura. Già Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, nel corso della sua carriera è stato docente in Sapienza Università di Roma ed ha appronfondito lo studio rivolto alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche.

0 106

Al polo artistico d’eccellenza del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria, in scena gli Stick Men. Il progetto rock progressive nato nel 2007 dal nome dall’incredibile talento di Tony Levin influente bassista statunitense dal lungo curriculum (Yes, King Crimson)

16 Novembre 2023 di Francesca Librandi

 

Cosenza, 16 novembre 2023 – Riparte con successo JazzAmore, la fortunata kermesse musicale promossa da MKLive e Alter-Azioni Festival, che offre alla realtà urbana di Cosenza un viaggio attraverso sonorità jazz, funk e rock grazie a performance di altissimo livello a merito di grandi nomi del settore sul piano nazionale e internazionale.

Dopo line up d’eccezione quali Tullio De Piscopo, Virgil Donati e il Globetrotter Project di Dave Weckl e Alain Caron, che nei mesi precedenti hanno infiammato il pubblico in diversi luoghi di interesse dell’hinterland, giovedì 14 novembre al polo artistico d’eccellenza del Teatro Auditorium dell’Università della Calabria è stata la volta degli Stick Men, progetto rock progressive nato nel 2007 che prende il nome dall’incredibile talento di Tony Levin con il chapman stick, particolare basso elettrico utilizzabile anche come chitarra e di cui è attualmente il massimo rappresentante mondiale.

Tony Levin, influente bassista statunitense dal lungo curriculum (Yes, King Crimson, Liquid Tension Experiment per citare alcune delle sue collaborazioni), nel quale spicca il suo approccio innovativo agli strumenti musicali, essendo stato inoltre uno dei pionieri dell’uso del contrabbasso elettrico e il creatore di una tecnica per suonare il basso con le bacchette, è accompagnato nel progetto Stick Men da Markus Reuter alla chitarra (The Crimson ProjeKct e Europa String Choir), musicista ambient sperimentale, specialista del tapping e progettista di strumenti musicali, e Pat Mastelotto, virtuoso batterista noto per la sua militanza nei King Crimson, storico gruppo rock progressive britannico che ha fortemente influenzato intere generazioni di artisti.

Dopo il grande successo del tour post-pandemia, che ha rilanciato l’attuale formazione attuale con 72 concerti all’attivo nel biennio 2022-2023 tra Stati Uniti, America Latina e in Giappone, per promuovere i due ultimi lavori in studio della band gli Stick Men hanno abbracciato anche un rapido tour italiano, che ha visto il Teatro Auditorium dell’Unical come prima delle due uniche tappe del sud Italia, arrivando in Calabria per la prima volta in assoluto e regalando al pubblico presente in sala più di un’ora e trenta di spettacolo, intervallato da una buona dose d’umorismo dei tre musicisti.

Dopo le parole di apertura di Fabio Vincenzi, direttore del Teatro Auditorium Unical, e di Marco Verteramo, direttore dell’Agenzia MKLive, le coinvolgenti atmosfere a metà tra progressive rock e progressive metal, sviluppate in un complesso mix ritmico a tratti sfumante nello stile libero della jam e dell’improvvisazione, hanno mostrato un Tony Levin anche nell’insolita veste di cantante.

In successione all’inarrestabile incalzare del rock funkeggiante, progressive e jazz dei brani dei due ultimi album della band, Tentacles (2022) e Umeda (2023), l’encore con la doppia cover dei King Crimson ha concluso quella che è stata un’esperienza di suoni e atmosfere unica nel suo genere.

Ricordando che la kermesse, in collaborazione con l’Università della Calabria, il CAMS Centro Arti Musiche e spettacoli e con il sostegno del Ministero della Cultura, proponendosi di rendere più fruibile la musica di qualità nella realtà urbana, permette per tutti gli appuntamenti un costo ridotto del biglietto per studenti, docenti, ricercatori e personale dell’Università della Calabria.

Attendiamo il prossimo appuntamento della rassegna Jazzamore del 15 dicembre, col progetto Euphonia Suite di Eugenio Finardi, Mirko Signorile e Raffaele Casarano.

        Francesca Librandi

Tony Levin

Tony Levin

Gli Stick Men

Gli Stick Men

0 347

Giardini Naxos (Me) – La Consulta Giovanile del Comune di Giardini Naxos è impegnata in un nuovo evento, il primo riguardante la Sanità ed in particolare il “Primo Soccorso”. L’incontro  intitolato “Introduzione al primo soccorso” è stato organizzato in collaborazione con la Misericordia “San Giuseppe” di Letojanni e si svolgerà presso i locali comunali della Banca della Memoria (Archivio Storico) siti in Via Chianchitta. In merito il Presidente della Consulta dott. Davide Amoroso ha detto: ”Con la nostra Consulta Giovanile ormai non ci fermiamo più. La salute e il primo soccorso sono temi importanti da affrontare. Per questo appena diventato Presidente uno dei primi eventi che ho proposto di realizzare è stato proprio questo corso. L’Evento sarà realizzato con la Misericordia S. Giuseppe di Letojanni e, a tal proposito vorrei ringraziare il Governatore Dott. Alessandro D’Angelo e tutti i volontari per la disponibilità”. All’incontro può partecipare chiunque, l’ingresso è libero e gratuito.

       ROSARIO MESSINA

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

Il Presidente della Consulta Giovanile di Giardini Naxos Dott. Davide Amoroso

Il Presidente della Consulta Giovanile di Giardini Naxos Dott. Davide Amoroso

0 210

Taormina- Il 21enne Enrico Garufi è tra i partecipanti del programma “La Caserma” .

Enrico Garufi sarà uno dei nuovi concorrenti del programma televisivo “La Caserma” in onda a partire da domenica 12 Novembre su Rai2 in prima serata alle ore 21:00.   Il giovane taorminese sarà uno dei nuovi protagonisti del noto programma televisivo nazionale.

Enrico Garufi è un giovane di 21 anni, nato a Taormina città in cui oggi vive. Ha frequentato il Liceo scientifico Caminiti- Trimarchi a Giardini Naxos e attualmente  è studente universitario presso la facoltà di Scienze Motorie all’Università di Messina. Il taorminese si definisce un ragazzo determinato, tenace e con un grande carisma. Qualità che sicuramente il pubblico potrà ammirare durante le puntate. “Ho deciso di mettermi alla prova” ha spiegato Garufi  “partecipando a questo programma, per misurarmi con me stesso, nel tentativo di superare prove, sfide ed esercitazioni distanti dalla mia quotidianità“.  I partecipanti saranno 24 giovani maggiorenni. Le sfide che li attendono saranno esperienze nuove per loro e ci faranno ricordare i tempi in cui i giovani venivano chiamati alla Leva. Auguriamo al giovane Enrico di vivere una competizione entusiasmante e di superare brillantemente le sfide che vi saranno nel programma. Appuntamento quindi alla prima puntata del 12 novembre alle ore 21,00 su Rai 2.

Enrico Garufi

Enrico Garufi

In occasione di Artissima 2023 la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha acquisito due opere di Lorenza Boisi che entreranno a far parte della Collezione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino

9 Novembre 2023 a cura di Antonino Borruto

 

Nel corso dell’edizione 2023 di Artissima la Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT ha acquisito due opere di Lorenza Boisi (1972, Milano, vive e lavora a Laveno, Lago Maggiore) che entreranno a far parte della Collezione della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea di Torino. A segnararlo è RIBOT Gallery.
Si tratta di due dipinti a olio su tela realizzati dall’artista nel 2019 intitolati Winter life (Vita invernale) e Orfeo incanta gli animali con la musica (cad. 160×120 cm).Le due opere fanno parte di una ricerca più ampia dell’artista legata a tematiche talvolta tradizionali e mitologiche, in cui la rappresentazione della figura umana e la presenza del mondo animale sono temi ricorrenti. La pennellata è caratterizzata da un tratto molto libero e da tonalità vivaci che sfidano la figurazione classica per avvicinarsi a una pittura più astratta dai risvolti post-espressionistici. La Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT è da oltre vent’anni uno dei partner principali della fiera torinese, che sostiene attraverso contributi diversi, il più importante riferito appunto alla campagna acquisizioni. Le opere sono state selezionate dal nuovo Comitato Scientifico della Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, composto da Hans Ulrich Obrist (Direttore artistico Serpentine Galleries, Londra), Susanne Pfeffer (Direttrice Museum MMK für Moderne Kunst, Francoforte), Suhanya Raffel (Direttrice Museum M Plus, Hong Kong), Manuel Segade Lodeiro (Direttore Museo Nacional de Arte Reina Sofía, Madrid) e Vicente Todolì (Direttore artistico Fondazione Pirelli Hangarbicocca, Milano) in sinergia con i Direttori e i capo curatori del Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea e della GAM – Galleria Civica d’Arte Moderna e Contemporanea.  —

Photo cover: (sx) Lorenza Boisi, Winter life (Vita invernale), 2019, olio su tela, cm 160×120 (dx) Lorenza Boisi, Orfeo incanta gli animali con la Musica, 2019, olio su tela, cm 160×120

I dipinti di Lorenza Bosi

Photo cover: (sx) Lorenza Boisi, Winter life (Vita invernale), 2019, olio su tela, cm 160×120 (dx) Lorenza Boisi, Orfeo incanta gli animali con la Musica, 2019, olio su tela, cm 160×120

English Version

The works are two oil paintings on canvas executed by the artist in 2019 (cad. 160×120 cm) entitled Winter life (Vita invernale) and Orfeo incanta gli animali con la musica.
The two works by Lorenza Boisi acquired are part of a broader research of the artist connected to themes at times traditional and mythological, where the representation of the human figure and the presence of the animal world are recurring themes. The brushstroke is characterized by a very free trait and lively shades that challenge classical figuration to approach a more abstract painting with post-expressionistic implications.

Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT has been one of the main partners of the Turin fair for over twenty years, which it supports through different contributions, the most important referring precisely to the acquisition campaign.

The works were selected by the new Scientific Committee of Fondazione per l’Arte Moderna e Contemporanea CRT, composed of Hans Ulrich Obrist (Artistic Director of Serpentine Galleries, London), Susanne Pfeffer (Director of Museum MMK für Moderne Kunst, Frankfurt), Suhanya Raffel (Director of Museum M Plus, Hong Kong), Manuel Segade Lodeiro (Director of Museo Nacional de Arte Reina Sofía, Madrid) and Vicente Todolì (Artistic Director of Fondazione Pirelli Hangarbicocca, Milan) in synergy with the Directors and chief curators of Castello di Rivoli Museo d’Arte Contemporanea and GAM

0 112

La spiritualità del personaggio manzoniano in “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio” (Solfanelli Editore) solca lo Stretto. Giovedì, 9 novembre a Palazzo dei Leoni a Messina, celebrando Manzoni a 150 dalla morte. Il progetto scientifico ideato dal saggista antropologo Pierfranco Bruni interprete di una indagine ontologica comparata sul filo del pensiero, politico, estetico, epistemologico, storico, antropologico …

7 Novembre 2023 a cura di Annalisa Crupi

La locandina dell'evento

La locandina dell’evento

Messina, 7 novembre 2023 – Un intrepido e performante viaggio nella Tradizione della letteratura italiana attraversando le radici manzoniane per una rilettura interpretativa comparata e dialogante tra lingua, storia, letteratura, filosofia, religione.   150 anni fà la scomparsa di  Alessandro Manzoni.
Per l’anniversario della morte l’equipe di ricerca letteraria in capo al Professor Pierfranco Bruni, saggista antropologo ha puntato alla valorizzazione della metodologia d’indagine  sul pensiero dello scrittore lombardo a 150 anni dalla scomparsa. “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio” per le stampe di Solfanelli Editore,   è un complesso Progetto letterario ideato e coordinato scientificamente da Pierfranco Bruni,  realizzato e diffuso nel corso del 2023 in numerose città italiane con la presentazione di un corposo volume caratterizzato  dalla ricerca storico-letteraria sul filo del pensiero filosofico, politico, estetico, epistemologico.
In un confronto tra studiosi e docenti il volume è dedicato particolarmente alla formazione delle giovani generazioni  alle quali offrire  una chiave di lettura diversamente innovativa rispetto agli schemi interpretativi attuali.

Manzoni il  trascinatore di una cultura illuministica che entra nel Novecento e porta sulla scena la spiritualità del personaggio. Se oggi si può discutere di una letteratura della tradizione nella spiritualità lo si deve a Alessandro Manzoni…” . Così Pierfranco Bruni nell’imminenza della partecipazione ad un evento a Messina,  decisamente voluto dal Sindaco Metropolitano dottor Federico Basile.
Sulle “rive dell’italico Bosforo”  giovedì, 9 marzo, ormeggerà Manzoni 150. La Città dello Stretto sarà al centro di una preziosa impresa culturale viaggiante per il Bel Paese,  plasticamente espressa nel saggio frutto del pensiero ontologico di Bruni, concettualmente interprete di un sistema letterario  profondamente comparativo dalla filosofia, alla storia, dalla teologia alle antropologie.

 L’evento, patrocinato dalla Camera dei Deputati e dal Comune di Milano, sarà  ospitato dal Salone degli Specchi a Palazzo dei Leoni sede istituzionale della Città Metropolitana di Messina, nel cuore dell’antica Zancle.

A curare la promozione della manifestazione la I Direzione Servizio Cultura della Città Metropolitana di Messina- Dirigente Anna Maria Tripodo Responsabile d’Ufficio Eventi Culturali  Nuccia di Gennaro.

Pierfranco Bruni e la copertina del libro

Pierfranco Bruni e la copertina del libro

Il Sindaco di Messina Federico Basile

Il Sindaco di Messina Federico Basile

PROGRAMMA DELLA GIORNATA:

Saluti Istituzionali
Federico Basile Sindaco Metropolitano

Introduzione ai lavori
Anna Maria Tripodo

Interventi
Stefania Romito (curatrice del volume  A. Manzoni. La Tradizione in viaggio)

Nino Giordano, docente

Antonietta Micali (Direttore di Dipartimento Letteratura Accademia Tiberina Roma)

Lectio Magistralis
Pierfranco Bruni ( Ideatore Progetto scientifico “Manzoni 150”) in collegamento video conferenza

Parteciperanno gli studenti afferenti agli Istituti comprensivi e agli Istituti Superiori di secondo grado del Comune di Messina

Istituto Comprensivo A. Manzoni (Dirigente scolastica  Concetta Quattrocchi), Istituto Industriale Verona Trento – Majorana (Dirigente scolastica  Simonetta Di Prima), Liceo Classico La Farina (Dirigente scolastica Caterina Celesti), Liceo Classico F. Maurolico  (Dirigente  scolastica Giovanna De Francesco), Liceo Scientifico G. Seguenza (Dirigente  scolastica Lilia Leonardi), Istituto Commerciale Antonio Maria Jaci (Dirigente scolastica Maria Rosa Sgrò).
Prenderanno parte anche gli alunni dell’ Istituto Comprensivo Primo di Milazzo provincia di Messina  (Dirigente scolastica Elvira Rigoli).

Al volume “Alessandro Manzoni – La tradizione in viaggio” 320 pagine  Solfanelli Editore,  hanno contribuito gli studiosi: Annarita Miglietta, Roberta Mazzoni, Simona Giordano, Pasquale Guerra, Micol Bruni, Danilo Chiego, Arjan Kallço, Rita Fiordalisi, Alessandro Sebastiano Citro, Marilena Cavallo, Luana D’Aloja, Gianluigi Chiaserotti, Gioia Senesi, Maria Teresa Alfonso, Antonietta Micali, Luca Siniscalco, Mauro Mazza, Arianna Angeli, Rosaria Scialpi, Giuseppe Terone, Davide Foschi, Tonino Filomena, Patrizia Tocci, Franca De Santis, Stefano Vicentini, Felice Foresta, Cosimo Rodia, Pasquale Rineli, Ippolita Patera, Adriana Mastrangelo, Nino Giordano.

Il libro su Manzoni

Il libro su Manzoni

 

 

 

 

 

 

 

 

Pierfranco Bruni, nato in Terra Calabra cui è profondamente legato, vive tra Roma e la Puglia da molto tempo. Archeologo, antropologo, letterato e linguista, fecondo saggista e poeta è presidente del Centro Studi Francesco Grisi e vicepresidente del Sindacato Libero Scrittori Italiani. Dal carismatico e sopraffine stile letterario, Bruni è alla seconda candidatura al Nobel per la Letteratura. Già Archeologo direttore del Ministero Beni Culturali e componente della Commissione UNESCO per la diffusione della cultura italiana all’Estero, nel corso della sua carriera è stato docente in Sapienza Università di Roma ed ha appronfondito lo studio rivolto alla tutela e alla conoscenza delle comunità di minoranze etnico-linguistiche.

Il Prof. Pierfranco Bruni

Il Prof. Pierfranco Bruni

RIMANI IN CONTATTO