GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Sicilia

Giardini Naxos (Me) – E’  pomeriggio di quasi metà settembre,non fa un caldo opprimente e un po di brezza marina rende davvero piacevole la “sosta” presso il lido Sayonara sul lungomare di Giardini Naxos,qui un folto gruppo di convenuti di età diversa attendono l’arrivo di Daniela A.Sabato scrittrice e poetessa che della bella cittadina Naxiota è nativa e ci vive. Daniela è una donna giovane e bella, e quando la conobbi anni addietro capii subito che era una persona dotata di una rara sensibilità, Nel suo palmares di scrittrice e poetessa diversi premi e innumerevoli menzioni d’onore, recentemente nel corso della Giornata Mondiale Contro la Violenza sulle Donne organizzata dall’Associazione “Idee in Movimento” alcune sue poesie molto belle sono state lette dinanzi ad un folto e attento pubblico. Questo periodo per Daniela Sabato è importante per via dell’uscita del suo libro “Oltre la ragione” una raccolta di poesie bellissime in parte dedicate all’amore, alla solitudine e alle cose belle che ci donano la speranza e una vita migliore. Quando scrive Daniela ama rimanere sola con se stessa ed è in queste condizioni che nascono le sue poesie tanto belle quanto intense e profonde. Nel corso della presentazione del volume Daniela A. Sabato ha diviso il tavolo a lei riservato con Giuseppe Leotta dell’Associazione Idee in Movimento e Giovanni Bucolo autore di testi teatrali e personaggio di notevole cultura e poliedricità. La presentazione del prezioso volume di Daniela A. Sabato è stata realizzata con la collaborazione del presidente dell’Associazione Idee in Movimento Fabrizio Chillemi. “Oltre la ragione” è edito da Ensemble di Roma, è disponibile in tutte le librerie Mondadori e, on line, su Amazon.it. La copertina  per volere dell’autrice è bianca e in basso appare questa frase: “Se dovesse diventare amore vai oltre la notte…attraverserai la maestosa profondità del tuo essere,rimanendo radicata ai suoi respiri”. Quasi un biglietto da visita che “avverte” il lettore che sta per immergersi nella lettura di qualcosa di speciale che “tocca” le corde dell’anima. Con il permesso dell’autrice (veramente lo immaginiamo ma ce lo avrebbe di sicuro concesso) estrapoliamo a caso dal suo libro un pezzo che lei ha intitolato: “Riflessione del poeta”.  Eccolo: “La vera amicizia attraversa il tempo e ride gioca con l’età e i suoi domani fa l’amore con i ricordi e non si limita a sparire davanti a un dolore. l’amicizia  non si mischia in mezzo alle giustificazioni aspettando che l’egoismo di cui si infetti passi…l’amicizia spalanca le porte tiene le braccia aperte e le orecchie tese ama,incoraggia,consiglia e sostiene .Non parlatemi di amicizia se queste mie parole infastidiscono il vostro ego piuttosto mettetevi una mano sulla coscienza.”  Indubbiamente molto bello e profondo come tutto il contenuto del libro da leggere e rileggere perché farà molto riflettere. Nel corso della presentazione del libro Giuseppe  Leotta ha tracciato un profilo di Daniela A.Sabato e Giovanni Bucolo ha letto alcune poesie tratte dal volume della scrittrice,sullo sfondo della baia incantevole di Naxos una città galleggiante ovvero una splendida nave da crociera sta per salpare e i classici tre prolungati suoni di sirena sembrano voler salutare Daniela e augurarle un grande successo per questo bellissimo libro che consigliamo a tutti.

  Salvo Fazio

Da sin. Giuseppe Leotta, Daniela A. Sabato e Giovanni Bucolo

Da sin. Giuseppe Leotta, Daniela A. Sabato e Giovanni Bucolo

La copertina del libro

La copertina del libro

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La “Giornata della Memoria”, si è svolta sul lungomare di Messina, con la deposizione di una corona di fiori ai piedi della lapide dedicata ai caduti in mare e la benedizione impartita da don Vincenzo Castiglione, sono stati i due atti solenni che hanno onorato i  caduti  dell’affondamento della Corazzata “Roma” e dei Cacciatorpedinieri “Antonio Da Noli” e “Ugolino Vivaldi”.

A seguire, si è svolto il seminario organizzato in occasione del 75° anniversario dell’affondamento della squadra navale italiana, avvenuto  il 9 ed il 10 settembre 1943 nelle acque del Golfo dell’Asinara,  durante un attacco aereo sferrato dall’aviazione tedesca.

Il seminario si è svolto nel Salone degli Specchi del “Palazzo dei Leoni” sede della Città Metropolitana di Messina ed è stato organizzato dal Movimento Nuova Presenza Giorgio La Pira, presieduto dal dott. Calogero Centofanti, con il supporto del dott. Placido Parisi. L’iniziativa ha avuto il plauso e la collaborazione,  dei congiunti dei marinai caduti nel tragico evento.

L’intervento di apertura dei lavori è stato fatto dal dott. Centofanti, che ha ringraziato gli intervenuti e i relatori, in particolare il dott. Parisi per il suo impegno profuso nella ricerca dei nominativi dei marinai caduti, nella tragica battaglia aeronavale. L’intervento del Sindaco di Messina Cateno De Luca, che ha portato i saluti della Città Metropolitana,  si è concentrato sulla moralità di allora e sull’esempio, valori oggi purtroppo rarissimi.

L’intervento del dott. Parisi, ha ricordato con un momento di raccoglimento i caduti dei vari equipaggi: “L’equipaggio della Roma era composto da oltre 1800 marinai,  i caduti nell’affondamento, sono stati 1393 inclusi i feriti gravi deceduti successivamente a Porto Mahon (26 marinai), dove furono internati assieme ai superstiti, mentre i sopravvissuti furono 602. I marinai accertati di Messina e Provincia caduti nell’affondamento della Corazzata Roma, sono stati 41 di cui 23 nativi di Messina e 18 della provincia, con un solo marinaio superstite accertato fino ad oggi, che è venuto a mancare negli anni scorsi. I marinai deceduti nell’affondamento del Cacciatorpediniere “Antonio Da Noli” furono 228; di questi a seguito di ricerche e studi approfonditi ne sono stati rinvenuti fino ad oggi 6, tutti nativi della provincia di Messina. L’equipaggio era composto da 267 uomini e di questi se ne salvarono soltanto 39. Con l’affondamento del Cacciatorpediniere “Ugolino Vivaldi” ci furono 58 marinai caduti, a fronte di 298 uomini a bordo. Pertanto i superstiti furono 240. In atto continuano le ricerche per scoprire eventuali altri marinai nativi Messina e Provincia e dei possibili supersiti che riuscirono, per un favorevole segno del destino, a scampare dal quel tragico evento. Il 17 giugno 2012 l’ingegnere Guido Gay, è riuscito a trovare il relitto della Corazzata Roma. Con l’ausilio del suo robot subacqueo, ha catturato le immagini ad una profondità di 1200 metri, nel canyon di Castelsardo, in acque territoriali Italiane”.

Il relatore Vincenzo Annuario dell’Associazione Ferrovie Siciliane, ha ricordato le caratteristiche tecniche della Corazzata  “Roma” e delle navi componenti la flotta italiana, che era per caratteristiche tecniche e tecnologiche, l’orgoglio della Regia Marina.  Il dott. Giuseppe Tortorici dell’Associazione Gruppo Amici Veicoli Storici, ha evidenziato le caratteristiche tecniche degli aerei tedeschi, che affondarono le nostre navi e il loro particolare e innovativo  armamento.

Da ricordare l’interessante  mostra fotografica allestita nel salone degli specchi, con alcune foto del ritrovamento del relitto della “Roma” e dei due cacciatorpediniere “Antonio Da Noli” ed Ugolino Vivaldi”. Esposti anche, due piani generali della “Roma” uno in sezione longitudinale e l’altro visto dall’alto, il modellino statico della nave Roma in scala 1:350, con gli schemi mimetici del 1942 e la coperta della prua pitturata a strisce diagonali rosse e bianche.

La deposizione della Corona di Alloro

La deposizione della Corona di Alloro

Modellino Corazzata Roma

Modellino Corazzata Roma

Il Convegno: da sin. Centofanti, Parisi,  De Luca, Tortorici e Annuario

Il Convegno: da sin. Centofanti, Parisi, De Luca, Tortorici e Annuario

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L’appuntamento è per mercoledì 12 settembre, a partire dalle 10, all’Hotel Palladio. L’obiettivo dell’assessore regionale Sebastiano Tusa, del soprintendente del mare Adriana Fresina, del direttore del Parco Vera Greco è di riportare entro il prossimo anno a Naxos la rassegna internazionale interrotta nel 2001

Esperti e studiosi di archeologia subacquea mercoledì 12 settembre, a partire dalle 10, saranno all’Hotel Palladio di Giardini Naxos per partecipare al convegno “Aspettando la rassegna di archeologia subacquea” organizzato dall’assessorato regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, dal Parco archeologico di Naxos-Taormina, dalla Soprintendenza del Mare e dal comune di Giardini Naxos. «Una giornata di studi dedicata al patrimonio culturale sommerso -spiega il direttore del Parco, Vera Greco – in attesa del gradito ritorno a Naxos della ‘Rassegna di archeologia subacquea’ interrotta nel 2001.  Già a partire dal prossimo anno, insieme all’assessore regionale Sebastiano Tusa, vogliamo rifondare e riorganizzare in quella che è stata la prima colonia greca di Sicilia l’appuntamento internazionale con i grandi nomi dell’archeologia subacquea».

Dopo i saluti istituzionali dell’assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana Sebastiano Tusa, del soprintendente del mare Adriana Fresina, del direttore del Parco archeologico di Naxos-Taormina Vera Greco e del sindaco di Giardini Naxos, Pancrazio Lo Turco la giornata si articolerà in tre diversi momenti. Nella prima parte il focus sarà su “Le navi lapidarie romane”. Interverranno: Sebastiano Tusa assessore regionale ed ex soprintendente del mare, Carlo Beltrame dell’Università Ca’ Foscari di Venezia, Lorenzo Lazzarini dell’Università Iuav di Venezia, Patrizio Pensabene dell’Università La Sapienza di Roma. Il pomeriggio sarà dedicato alle “Storie sopra e sotto il mare di Sicilia” con vari interventi sulle attività condotte dalla Soprintendenza del Mare nei fondali attorno all’isola. Parteciperanno: il soprintendente del Mare, Adriana Fresina, Francesca Oliveri, Antonino Testa, Claudio Di Franco, Roberto La Rocca, Nicola Bruno, Marica Costanza Lentini e Giuseppe Simeone. La terza parte intitolata “Vedere il mare” sarà dedicata alla visione di due documentari sulla tutela e la valorizzazione del patrimonio cultuale sommerso. Nella piazza del Municipio di Giardini Naxos, a partire dalle 21.30, verranno proiettati: “Sopmare story – Il passato riemerso” di Salvo Emma, prodotto dalla Soprintendenza del Mare della Regione siciliana, e “Il porto egiziano nascosto. Un mito che riemerge” di Jan Tenhaven. La proiezione è a cura della Rassegna del Documentario e della Comunicazione Archeologica di Licodia Eubea. Interverranno Alessandra Cillio, direttore artistico del festival “Cinema archeologico subacqueo”, e Fulvia Toscano, presidente dell’Archeolclub Naxos Taormina.

La Locandina

La Locandina

Nei fondali della Baia di Naxos

Nei fondali della Baia di Naxos

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Gremito il Museo Etnoantropologico di Mandanici per la presentazione del libro di Patrizia Giancotti antropologa, fotografa, giornalista,  conduttrice radiofonica italiana ed autrice di Filoxenia. A moderare la presentazione del libro,  l’avv. Silvana Paratore che ha interloquito con l’autrice sottolineando come la gente dei paesi della Calabria si caratterizza per un peculiare tatto e cortesia.  L’autrice che ha pubblicato più di cento reportages per le maggiori riviste e realizzato oltre cinquanta mostre fotografiche in Italia, Francia, Germania, Portogallo, Africa e Brasile, si  soffermata sul senso di ospitalità calabrese quale principio etico fondamentale della cultura greca, essenziale per distinguere l’uomo giusto da quello iniquo.  Intensa l’attività di Patrizia Giancotti che h a collaborato alla produzione di eventi culturali e concerti tra cui quello di Ennio Morricone al Teatro Municipale di Rio de Janeiro, e quello di José Carreras alla Villa Reale di Monza.

Il libro fotografico che ha ricevuto il Premio Ali sul Mediterraneo 2017, esplora gli impressionanti paesaggi dell’entroterra greco-aspromontano facendo dei suoi accoglienti protagonisti, cercati o incontrati per caso, i punti luminosi di una geografia umana altrettanto attraente. Tra loro pastori che accordano le campane delle loro capre, cultori del greco di Calabria, mastri di ballo, impastatrici di zippuli, acuti bizantinisti, suonatori, anziane sapienti e bambine fiere di abitare in questa Calabria . Una lunga ricerca di antropologia visiva quella svolta dall’autrice, ha affermato la Paratore. Filoxenìa è una filosofia dell’accoglienza, è il contrario di xenofobia, è l’amore per il forestiero , come lo intendevano gli antichi Greci, è il valore sacro dell’ospitalità che l’antropologa-fotografa Patrizia Giancotti ha sperimentato nel corso della sua lunga ricerca in alcuni paesi della Calabria.   La Calabria Greca  ha sottolineato l’autrice è terra di uomini ospitali, nella pienezza del senso omerico. L’autrice, munita di macchina fotografica e registratore ha percorso i territori di Bova, Condofuri, Amendolea, Gallicianò, Staiti e Bagaladi per scoprire beni immateriali come il “forgiaro” lieto di essere ascoltato. L’accoglienza ha sottolineato l’attrice si delinea quando si dà ascolto alle storie, alle tradizioni, ai sogni, ai desideri di chi è lieto di raccontarli e grato nel sentirsi ascoltato.  Nel corso dei diversi mesi di ricerca sul campo, dalla “ciumara ai paesaggi splendidi della Calabria”, ha ricevuto dalle persone più diverse, l’antica accoglienza riservata allo sconosciuto ospite sacro con il quale condividere il pasto, il vino, il racconto. Beni immateriali ha concluso la Giancotti da valorizzare per arricchire le nuove generazioni.

L'Avv. Silvana Paratore e la scrittrice Patrizia Giancotti

L’Avv. Silvana Paratore e la scrittrice Patrizia Giancotti

Lo pschiatra Roberto Motta, la scrittrice Patrizia Giancotti e l'avv. Silvana Paratore

Lo pschiatra Roberto Motta, la scrittrice Patrizia Giancotti e l’avv. Silvana Paratore

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Taormina. L’Associazione culturale “Giuseppe Cuscona – Scienze, Arte e Spettacolo”, in collaborazione con il Medea Residence e l’Art-Hotel Vello D’Oro e con il patrocinio della Regione Siciliana e del Comune di Taormina, dedicheranno due serate, il 12 e il 16 settembre 2018, in memoria del maestro Giuseppe Cuscona.

Nel programma anche una mostra di quattro artisti danesi (che avrà luogo nei locali dell’associazione) presentati dal critico danese Ole Villandsen che ha seguito il gruppo di artisti per diversi anni. Gli spazi espositivi, che nelle architetture richiamano alla memoria quelle di Gaudì, ospitano invece l’antologica del maestro Cuscona, dalle sue architetture ai soffitti, dalle multicolorate ceramiche con smalti a base metallica (fusi ad alta temperatura) ai ferri-battuti da lui disegnati. Tutti gli ambienti sono impreziositi da quadri, disegni, sculture in legno a mosaico, statue in ceramica, abiti e tessuti d’arredo, che testimoniano l’intensa vita artistica di Giuseppe Cuscona sin dalla sua gioventù.

L’inaugurazione è in programma mercoledì 12 settembre alle ore 21 nelle sale dell’Art-Hotel Vello D’Oro con una performance teatrale di Anna Misiti e Annamaria Raccuja. Le due attrici condurranno il pubblico dalla hall dell’albergo, dove è allestita la mostra personale di Aykut Saribas, sino alle sale delle architetture ceramiche del maestro Cuscona, fino agli spazi che ospitano la mostra del gruppo danese GYRR, con una introduzione di Mirella Bolognari e dello storico d’arte danese Ole Villadsen. Collaboreranno all’iniziativa Giada Briguglio, Santina Ciatto, Marilena Florio e Giovanna Spadaro.

Domenica 16 settembre, alle 19, l’appuntamento è sulla terrazza dell’Art-Hotel Vello D’Oro alla presenza di Vittorio Sgarbi. In uno scenario spettacolare, con il tramonto sull’Etna, diversi artisti ricorderanno la figura del maestro Cuscona, che concepì l’Hotel interamente come uno spazio d’arte. La serata avrà protagonisti gli attori Elio Crifò (nelle vesti di presentatore), Annalisa Picconi, Valentina Martino Ghiglia, Francesca Romana Miceli Picardi, il chitarrista Jakob Fischer, gli artisti figurativi Aykut Saribas e il gruppo danese GYRR che per l’occasione dedicherà a Giuseppe Cuscona l’opera scultorea ”Pancrazio”. L’opera sarà presentata dallo storico d’arte danese Ole Villadsen. Le due serate sono a invito. Direzione artistica: Maria Brigida Cuscona. Coordinatrice delle iniziative: Tamako Sakiko Chemi.

Maria Cuscona

Maria Cuscona

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Obdach (Austria) -  Con una solenne cerimonia svoltasi in Austria ad Obdach nella regione della Stiria, è stata concessa la Croce d’Onore, onorificenza della Croce Nera d’Austria, a due messinesi: il dott. Giuseppe Minissale  e il dott. Domenico Interdonato  dell’ Associazione Nazionale Alpini, Gruppo di Messina.

La Ehrenkreuz (Croce d’Onore) è stata consegnata dai rappresentanti della Croce Nera d’Austria, on. Peter Rieser Presidente nazionale, dal col. Dieter Allesch Presidente della Stiria, alla presenza del delegato per l’Italia cav. Diego  D’Agostino,  del Sindaco di Obdach Peter Bacher e di una folta delegazione di Associazioni d’Arma austriache e italiane.

Da quasi dieci anni l’opera meritoria di Minissale e Interdonato, coordinati dal cav. D’Agostino si è concentrata, nella ricerca di documenti e testimonianze  riguardanti  i prigionieri austriaci detenuti dal 1915 al 1920 nel più grande  Campo di Prigionia del Sud Italia,  sito a Vittoria dove attualmente è ubicata l’area fieristica Emaia.  Da questo luogo, i prigionieri venivano smistati in base alle richieste, nei campi di lavoro  in tutta la Sicilia. Dei prigionieri presenti a Vittoria, tanti non ritornarono in patria dopo la chiusura del Campo di Prigionia avvenuto nel 1920, perché deceduti a causa della epidemia  influenzale “Spagnola”  che causò parecchi morti.  I soldati periti lontano dalla madrepatria  furono sepolti nei vari cimiteri della Sicilia, anche se la  maggior parte di essi si trova  nel Cimitero di Vittoria.

In questi anni si sta lavorando per realizzare, con il supporto del Comune di Vittoria, un monumento  a ricordo dei tanti giovani prigionieri austriaci deceduti in Sicilia. Nell’ambito del lavoro di ricerca della presenza austriaca in Sicilia, Minissale e Interdonato hanno partecipato, in rappresentanza della Croce Nera Austriaca, Il 28 luglio scorso alla cerimonia della posa di una targa commemorativa e ad un convegno su una storia di  cento anni fa: l’inaugurazione  di una Galleria scavata nella roccia da trecento prigionieri Austriaci,  che realizzarono  questa importante via di comunicazione tra Mongiuffi Melia e Letoianni.

Altra recente scoperta, la presenza di una tomba nel Cimitero di Milazzo di un sottotenente  Austriaco, un kaiserschutzen (truppe da montagna), ha portato alla luce una storia da libro cuore che si sta ricostruendo.

Il lavoro certosino di ricerca e le continue segnalazioni giunte, al duo Minissale – Interdonato, hanno portato alla luce e valorizzato una pagina di storia, che stava per essere cancellata dai ricordi di noi siciliani.

Da Sin. il dott. Giuseppe Minissale ed il dott. Domenico Interdonato mostrano la prestigiosa onorificenza assegnata

Da Sin. il dott. Giuseppe Minissale ed il dott. Domenico Interdonato mostrano la prestigiosa onorificenza assegnata

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Intervista del dott. Domenico Interdonato Presidente Regionale UCSI:

Taormina – Il primo incontro con l’artista Tony Nicotra,  è stato causale e si è svolto nel mese luglio 2018, a Taormina presso la meravigliosa location del Palazzo Duchi di Santo Stefano, durante una sua mostra. Altri contatti professionali hanno fatto nascere un feeling, che poi si è materializzato in questa intervista dedicata al Maestro Nicotra ideatore del Brand Made in Sicily  “Taor e Mina”, le due Mascotte della Sicilia.

Maestro come nasce l’idea del Brand “Taor e Mina”? Mi sono ispirato ai colori accesi della Sicilia a cominciare dalla sua bandiera, la mia sicilianità la esprimo nell’arte e nella creazione e quando mi è nata l’dea di “Taor e Mina”, ho pensato di realizzare un qualcosa di giovanile, colorato   e simpatico.

La Sicilia ha una Mascotte? Si adesso con “Taor e Mina”, la Sicilia ha la sua Mascotte. “Taor e Mina” desiderano far sognare il turista e accompagnarlo a scoprire tutte le bellezze della vera Sicilia, la storia, l’archeologia, la mitologia, il mare, il territorio sconosciuto, le spiagge, le pianure incontaminate, le montagne, l’artigianato, il folclore, la cultura siciliana e tanto altro.

“Taor e Mina” a chi si rivolgono? Si rivolgono ad un turismo giovane 4.0, che conosce la Sicilia sul web e che va oltre i vecchi stereotipi, cinematografici.

Qual’è il master message che lanciano “Taor e Mina”? Loro faranno conoscere al mondo la parte migliore di questa terra e dei siciliani. Domani ne sono certo quel turista bambino,  attratto da “Taor e Mina”  riuscirà diventando uomo, ad avere la giusta idea dei siciliani e della Sicilia.

A che punto è l’attività produttiva del Brand? Stiamo lavorando per poter partire con la commercializzazione a marzo 2019, con l’inizio della nuova stagione turistica, dovremmo essere al top, con la produzione completa di magliette, cartoline, pupazzetti e gadget vari.

Ci vuole presentare  Taor e Mina? Taor è un personaggio mitologico che rappresenta il connubio tra forza ed eleganza,  nel corpo possente di animale. Mina è l’intelligenza e la bellezza umana,  in una  meravigliosa e bella centauressa

Lei ha mai pensato di trovare dei partner disposti a supportarla nel lancio del Brand? Certo, ma non è facile, io sono il titolare del Brand “Taor e Mina”, prodotto interamente in Sicilia e sarei disposto a farmi supportare solo da partner, che amano la Sicilia e noi siciliani. Ho ricevuto diverse proposte di acquisto e le sto valutando, deciderò a fine ottobre, ma nel frattempo spero ne arrivino altre.

Adesso vorremmo conoscere meglio l’artista, chi è  il maestro Tony Nicotra?  Sono nato a Caracas in Venezuela, sono di origini siciliane, il ritorno in Sicilia è avvenuto da giovanissimo con la mia famiglia, per poi seguire la mia passione artistica, che dalla Sicilia va in giro per il mondo, Parigi, Miami, Abu Dhabi, Sidney, Londra e svariati altri Paesi.

Cosa le ha prodotto la sua attività artistica e cosa riesce a trasmettere? Mi ha  gratificato molto, ha riscosso successo e consensi. Sono stato vincitore di triennali e biennali e di altri prestigiosi premi dedicati al mondo dell’arte. Le mie opere nascono dallo sposalizio tra spiritualità e scienza, amo trasportare i visitatori delle mie mostre, in un meraviglioso viaggio introspettivo guidato da colori luminescenti, alla scoperta dell’invisibile emozionale.

Taor e Mina

Taor e Mina

Taor e Mina le Mascotte della Sicilia

Taor e Mina le Mascotte della Sicilia

Taor e Mina

Taor e Mina

Tony Nicotra

Tony Nicotra

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Incontro con Francesco Deliziosi, autore del libro, allievo e amico del sacerdote di Brancaccio

SIRACUSA – “Gli scritti di Padre Pino Puglisi sono di grande attualità a venticinque anni dall’uccisione per mano mafiosa. Omelie, lettere e riflessioni che oggi vengono attualizzate dal magistero di Papa Francesco”. Lo ha detto, venerdì sera, nella chiesa Sacra Famiglia di Siracusa, il giornalista Francesco Deliziosi, allievo, amico del sacerdote di Brancaccio e autore del libro “Don Pino Puglisi – Se ognuno fa qualcosa si può fare molto” Le parole del prete che fece paura alla mafia, Bur – Rizzoli con prefazione di mons. Corrado Lorefice, arcivescovo di Palermo. L’iniziativa  è stata  promossa e organizzata  dall’Ucsi Siracusa, dalla Parrocchia Sacra Famiglia e dall’Oratorio Anspi della Sacra Famiglia con la collaborazione dell’Acec. Ancci, Ufficio Nazionale per le Comunicazioni sociali, Fondazione Comunicazione e Cultura. è inserita in preparazione alla venuta a Palermo di Papa Francesco, prevista per il 15 settembre.  Alla presentazione, oltre all’autore,  sono intervenuti, dopo i saluti e l’introduzione di don Claudio Magro, parroco della chiesa Sacra Famiglia, l’arcivescovo di Siracusa S.E. Mons. Salvatore Pappalardo e il segretario regionale dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Santo Gallo. A conversare con l’autore è stato il presidente provinciale dell’Ucsi e consigliere nazionale Salvatore Di Salvo. “Abbiamo pensato di prepararci, alla venuta del Papa in Sicilia e in particolare a Palermo per commemorare l’anniversario dell’uccisione di padre Pino Puglisi – ha detto don Claudio Magro, parroco della Chiesa Sacra Famiglia – con questo incontro e con un testimone, che ha vissuto accanto a don Pino. L’esempio e le riflessioni  di don Pino debbono essere trasmesse alle future generazioni. Un grazie a Francesco Deliziosi per questo dono”. Sono giornate importanti per chi ha amato don Pino Puglisi, il prete ucciso a Palermo il 15 settembre del 1993, esattamente 25 anni fa e per quanti gli sono stati vicini in quegli anni. Poi l’intervento del segretario regionale dell’Ordine dei Giornalisti di Sicilia Santo Gallo, che ha sottolineato il lavoro di Francesco Deliziosi, il quale ha raccolto con passione e determinazione “tantissimi documenti di don Pino, che grazie al lavoro giornalistico oggi sono stati consegnati a noi”. Nel corso della conversazione il caporedattore centrale del Giornale di Sicilia Francesco Deliziosi, ha raccontato aneddoti, pensieri e spunti di riflessione di don Pino.  “E’ come se padre Puglisi stesso avesse scritto un libro – ha detto Francesco  Deliziosi – Il volume raccoglie infatti i suo scritti più significativi, le sue riflessioni, molte inedite. Ho raccolto tutto questo materiale, con una serie di testimonianze per riflettere su padre Puglisi alla vigilia della visita di Papa Francesco a Palermo. E’ un lavoro che regala molti spunti per sapere chi fosse in realtà Padre Puglisi, con omelie, lettere e appunti. Un punto di partenza per scoprire il mondo di padre Puglisi con uno strumento che prima non c’era”. Francesco Deliziosi, che è stato alunno di don Pino al Liceo e suo collaboratore nella parrocchia di San Gaetano a Brancaccio, nonché componente della Commissione diocesana per l’istruzione della Causa di beatificazione, ha illustrato il percorso culturale che il libro segue nella elencazione dei fatti e nella ricca scelta di discorsi e di testimonianze raccolte attraverso la svariata documentazione che don Pino ha lasciato. Il libro, infatti, offre un percorso di conoscenza fatto di lettere, appunti, registrazioni di omelie e conferenze tutte frutto di una accurata e meticolosa ricerca, come in una sorta di viaggio della memoria, arricchito anche da testimonianze originali degli amici del sacerdote. La conversazione è stata inframezzata da ricordi di aneddoti e fatti accaduti in quegli anni e che lo hanno profondamente segnato in quelli successivi. La conclusione è stata affidata all’arcivescovo di Siracusa mons. Salvatore Pappalardo. Mons. Pappalardo  ha ringraziato l’autore per il lavoro svolto in questi anni per raccogliere testimonianze, aneddoti, omelie, riflessioni, relazioni e testimonianze del Beato Padre Pino Puglisi e poi ha indicato il valore religioso e civile, che il  martirio ha avuto e ha ancora per tutta la società, spiegando come il riconoscimento delle sue virtù eroiche derivi dalla sua testimonianza di sacerdote e dal suo impegno nella parrocchia di Brancaccio, cioè dall’aver esercitato le sue virtù cristiane e sacerdotali.

I relatori

I relatori

La conferenza

La conferenza

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Taormina – Alla presentazione del volume di Paolo Matthiae hanno partecipato l’assessore regionale Sebastiano Tusa, l’archeologo Massimo Cultraro, il sindaco di Taormina Mario Bolognari, il direttore del Parco archeologico di Naxos-Taormina Vera Greco e il direttore di Naxoslegge Fulvia Toscano

La storia, a volte, prima di poterla leggere nei libri bisogna scavarla. Tirarla fuori dalla sabbia, strato per strato. E se si cerca nel posto giusto la storia può anche cambiare. Ed è cambiata molto grazie alle scoperte archeologiche degli ultimi cinquant’anni raccontate da Paolo Matthiae, uno tra i massimi studiosi di orientalistica, nel volume “Dalla Terra alla Storia” presentato a Palazzo Ciampoli nell’ambito della rassegna Naxoslegge. L’incontro con l’autore organizzato in collaborazione con il Parco Archeologico di Naxos- Taormina si inserisce all’interno della sezione “Sguardi a Oriente”, coordinata da Tamako Sakiko Chemi, che mira ad ampliare l’orizzonte su civiltà “altre”, spesso sconosciute o incomprese. Dopo l’introduzione del sindaco di Taormina Mario Bolognari, del direttore del Parco archeologico di Naxos-Taormina Vera Greco, e del direttore artistico di Naxoslegge Fulvia Toscano, l’autore ha rievocato le origini, gli sviluppi e i risultati di oltre cinquant’anni di scavi a Ebla che lo hanno portato a ricostruire non soltanto la storia di una antica città, ma anche di un’antica civiltà. «L’archeologia è il fondamento per il recupero delle antiche civiltà– ha affermato Paolo Matthiae – soprattutto nelle città dell’area del vicino Oriente dove le testimonianze del passato si sono inabissate sotto le loro stesse rovine. Ma la scoperta archeologica in sé non è altro che un contributo, seppur primario e fondamentale, alla ricostruzione storica di un lontano passato».

Insieme con l’autore Paolo Matthiae hanno dialogato Sebastiano Tusa, assessore regionale dei Beni culturali e dell’Identità siciliana, e Massimo Cultraro, archeologo e ricercatore del Cnr di Catania. Ha coordinato i lavori la giornalista di La Repubblica Palermo, Isabella Di Bartolo. «La storia – ha spiegato Sebastiano Tusa – si ricostruisce in due modi: leggendo le fonti e studiando i frammenti del passato. L’archeologia è una importante chiave di lettura delle antiche civiltà e se associata alla filologia, lo studio dei testi e delle iscrizioni, può contribuire alla ricostruzione dei fatti storici. E il lavoro di archeologo di Paolo Matthiae è una delle principali testimonianze». «Le tecnologie avanzate in uso oggi in archeologia –ha evidenziato Massimo Cultraro – ci permettono di riportare alla luce le testimonianze delle antiche civiltà non invadendo la normale vita di una comunità. Rispetto al passato, però, la grande crisi economica, unita alla situazione geopolitica del vicino Oriente, hanno ridimensionato le grandi campagne di scavo che l’Italia gestiva all’estero favorendo le missioni archeologiche in patria».

La presentazione del volume “Dalla Terra alla Storia” di Paolo Matthiae si inserisce nell’ambito delle iniziative messe in campo da Naxoslegge e dal Parco archeologico di Naxos-Taormina. «Custodire la bellezza – ha detto Vera Greco – è il compito che insieme a Naxoslegge cerchiamo di portare avanti con tante iniziative sul territorio. Per la presentazione del libro di Paolo Matthiae abbiamo scelto Palazzo Ciampoli per sottolineare il legame e la continuità tra Naxos e Taormina. Il Parco si propone come un hotspot culturale che partendo dall’archeologia e passando per iniziative come questa cerca di attrarre un pubblico sempre più vasto e stratificato dai 0 ai 99 anni e oltre, con particolare riferimento agli abitanti. Devono essere i cittadini di Giardini Naxos, di Taormina e dell’intero comprensorio per primi a prendere coscienza del vasto patrimonio culturale che possiedono e diventare alfieri di conoscenza verso gli altri». «Naxoslegge in trasferta a Taormina – ha spiegato Fulvia Toscano – con un incontro che si inserisce nella sezione “Sguardi ad Oriente”, una finestra che quest’anno abbiamo voluto dedicare alla Siria e alle regioni del vicino Oriente, proprio per sottolineare il legame tra il tema scelto per questa VIII edizione che è quello di custodire la bellezza e l’anima dei luoghi».

Cultraro - Matthiae- Toscano - Di Bartolo

Cultraro – Matthiae- Toscano – Di Bartolo

Presentazione libro Dalla terra alla storia

Presentazione libro Dalla terra alla storia

Presentazione libro Dalla terra alla storia

Presentazione libro Dalla terra alla storia

Toscano - Di Bartolo - Greco - Tusa

Toscano – Di Bartolo – Greco – Tusa

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Mandanici (Me) – Si è svolta nell’incantevole scenario del Museo Etnoantropologico di Mandanici S. Salvatore, la Cerimonia inaugurale della VIII edizione del Congresso Multidisciplinare sul tema: FILOXENIA, L’ACCOGLIENZA AMOREVOLE DI CHI NON SI CONOSCE. ASPETTI ANTROPOLOGICI, SOCIOLOGICI, FILOSOFICI E DI MEDICINA. La cerimonia inaugurale è stata presentata dall’avv. Silvana Paratore, che ha affermato come feloxenia è una filosofia dell’accoglienza, è il contrario di xenofobia, è l’amore per il forestiero.  Dopo i saluti del Sindaco di Mandanici Armando Carpo presidente onorario del Congresso, ha preso la parola il neurologo dott. Giuseppe Mento del Dipartimento di Neuroscienze dell’A.O.U Policlinico di Messina, promotore dell’evento che ha affermato come FILOXENIA è un modo di essere che identifica il senso dell’accoglienza innata.  Intervenuti per i saluti il consigliere dott. Aurelio Lembo per l’ Ordine dei medici chirurghi ed odontoiatri di Messina ed il Soprintendente ai beni culturali ed ambientali dott. Orazio Micali. L’avv. Silvana Paratore ha quindi dato inizio all’apertura dei lavori congressuali presentando l’antropologa, fotografa, giornalista e conduttrice radiofonica Patrizia Giancotti autrice del libro Filoxenia: un libro fotografico che esplora gli impressionanti paesaggi dell’entroterra greco-aspromontano facendo dei suoi accoglienti protagonisti cercati ed incontrati per caso, i punti luminosi di una geografia altrettanto attraente. A seguire è intervenuto lo psichiatra Roberto Motta che ha tracciato la figura della dott.ssa Silvana Jannelli già Direttrice del Museo archeologico di Vibo Valentia che ha relazionato su “Un viaggio in Calabria tra mito e storia” soffermandosi sul viaggio che fecero i Greci quando partirono per arrivare in Calabria e Sicilia. Emozionante la cerimonia di consegna del Premio Raoul di Perri per l’arte, la scienza e la cultura assegnato  al prof. Salvatore Freni Dirigente di ricerca presso l’Istituto CNR di Tecnologie Avanzate per l’Energia “Nicola Giordano. A procedere alla consegna del PREMIO istituito per ricordare un grande uomo di medicina e dal pensiero libero è stato il Sindaco di Mandanici Armando Carpo dopo aver tracciato un breve curriculum di Salvatore Freni che in chiusura evento si è soffermato su “ Esterofilia nella ricerca scientifica: gioie e dolori” . La giornata congressuale é terminata al Monastero di Mandanici con un momento musicale con l’aria a cura delle sorelle Palazzolo e la degustazione di prodotti tipici locali offerti dell’amministrazione comunale.
I relatori

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La foto di gruppo con relatori e organizzatori

La foto di gruppo con relatori e organizzatori

Alcuni relatori

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Il pubblico

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