GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Taormina

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Il filmaker Giovanni Bucolo

Il filmaker Giovanni Bucolo

Il direttore e la redazione di Sicilia Felix fanno tanti auguri a Gianni Bucolo e Chiara Carmeni che sabato 25 luglio si sono sposati a Giardini Naxos (Me) nella chiesa dell’Immacolata. I due giovani sposini sono alquanto noti negli ambienti culturali isolani per la loro passione per il cinema, il teatro e l’arte della regia.

Gianni Bucolo è regista e autore di teatro. Ha al suo attivo numerosi spot e cortometraggi. Ha firmato diversi testi teatrali tra queste, la pluripremiata “L’ultima lettera” ispirata ai racconti del padre prof. Salvatore Bucolo reduce della campagna di Russia nel secondo conflitto mondiale. I principali riconoscimenti ottenuti dall’Ultima Lettera sono stati: Premio Cavalluccio Marino 2005 (Giardini Naxos – Me); Premio Miseno 2005 “Miglior testo”(Capo Miseno – Bacoli); Premio Letterario Quinto De Martella 2010 “Miglior testo teatrale” (Camerino – Macerata); Premio Letterario Carlo Mangiù 2012 (Catania).

Chiara Carmeni, passione per la musica lirica con voce da soprano, si è dedicata anche lei, con successo, all’arte del cinema e della regia. Di recente ha realizzato innovativi ed accattivanti video-spot pubblicitari per alcune note location del comprensorio taorminese.
Il matrimonio è stato celebrato da monsignor Salvatore Cingari parroco della chiesa di San Pancrazio e da padre Eugenio Tamà parroco della chiesa dell’Immacolata di Giardini Naxos. Pubblichiamo alcune foto della cerimonia realizzate dai fotografi Rocco Bertè e Luigi Parisi che hanno curato il book fotografico della giovane coppia.

Gianni e Chiara in chiesa

Gianni e Chiara in chiesa

Una foto artistica

Una foto artistica

Gianni e Chiara

Gianni e Chiara

Frammenti di cinema

Frammenti di cinema

Una foto con lo sfondo della scenografia dell'Ultima Lettera

Una foto con lo sfondo della scenografia dell’Ultima Lettera

Una foto artistica

Una foto artistica

I preparativi

I preparativi

la torta nunziale

la torta nunziale

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TAORMINA – Grande successo per la mostra di pittura di Claudio Malacarne organizzata dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina”, nell’ambito del progetto “Spazio al Sud”, nella splendore barocco dell’ex-chiesa del Carmine di Taormina. La mostra, che si concluderà il primo di agosto, è stata  inaugurata alla presenza del presidente dell’associazione Maria Teresa Papale, dell’assessore alla cultura Mario D’Agostino, del presidente Unesco Rino Toscano della Zecca, del segretario generale di Taormina Arte Antonino Panzera, il presidente degli imprenditori di Taormina Franco Parisi e del presidente della Fondazione Mazzullo Alfio Auteri.
           Claudio Malacarne è un pittore di lungo corso e dalla notorietà internazionale che, appena 14enne, prende tavolozza, matita e pennelli per fermare su tela la sua visione delle cose, in una sperimentazione continua di mezzi e tecniche che la frequentazione dell’atelier del maestro Enrico Longfils affina ed alimenta nel tempo, traducendola in una rigorosità e padronanza del disegno, che, metabolizzato, è pronto a farsi da parte nel momento in cui la pittura prende il sopravvento, in un assolo da étoile. Ed è un’esplosione di colori, una apoteosi cromatica declinata come in un crescendo sinfonico in decine di sapienti variazioni che, piuttosto che confondersi e sovrapporsi caoticamente, si fanno festosamente spazio l’un l’altra in una sfrontata, raggiante, inusuale convivenza: insolitamente accostate a marcare ombre e rientranze appassionatamente dipinte di colore rosso, giallo e verde, blu intenso, viola e ciano, nero e turchese, alla distanza si rivelano chiaroscuri impensabili dall’audace e raffinatissima suggestione.
Così, una sequenza continua di pennellate corpose di luminoso colore puro, stese col piglio sicuro e vigoroso di chi ha a lungo ricercato e molto imparato dalle cromaticità post-impressioniste di un Gauguin o di uno Chagall, dà vita sulle tele di Malacarne a rigogliosi giardini mediterranei, magici Eden ritrovati, che la luce abbacinante del Sud esalta in un trionfo di colori vistosi e potenti. Trasformati in nodosi tronchi d’albero, agavi succulenti e carnose, svettanti esotiche palme.
La stessa luce accecante che si riflette nelle onde del mare, un mar Mediterraneo culla di Cultura e Civiltà ai tempi dei nostri Padri ed oggi tragico cimitero liquido per un’umanità migrante e disperata, che nulla ha più da perdere se non la vita stessa. Che non vale granché, in una società contemporanea cinicamente dominata dal primato del profitto e dalla dittatura dei mercati azionari. Così accade che a questo Mare dolente dei profughi, a questa distesa d’acqua che ha visto negletti e violati i suoi tradizionali valori di scambio di culture ed incrocio di popoli, il mantovano Malacarne, uomo del Nord dalla grande sensibilità umana oltre che artistica, dedichi nelle sue pagine ordite di tela un fiducioso inno, un augurale cantico fatto di speranza, affidata alla gioiosità tipica della fanciullezza. Così, attraverso le pennellate cariche d’espressività, l’artista restituisce alla distesa d’acqua il diritto alla levità e spensieratezza dei giochi di bimbi, felici di sguazzare nell’acqua trasparente.
Corpi accennati, intravisti attraverso il liquido – madre da cui tutti noi proveniamo e di cui conserviamo ancestrale memoria; forme spezzettate e rifratte dai riflessi dell’acqua del mare che, impadronendosi di tutte le tonalità e le variazioni, si esibisce nei suoi smaglianti turchesi, nei suoi verdi, nei suoi blu. Una spalla, un paio di braccia, gambe che schiaffeggiano l’onda nel procedere del nuoto, ragazzini che giocano con gli spruzzi delle onde che si arrotolano arrendendosi alla riva, visi sorridenti espressioni di una serena “normalità” riconquistata … Il liquido-madre dal moto perenne si dona generosamente nelle mille sfaccettature rubate alla tavolozza dall’artista, illuminate e rese ancora più trasparenti dalla luce che domina tutto e tutto pervade. Un “mare di luce”, appunto, illustrata con l’accortezza e la sapienza di un maestro del tocco pittorico e con l’intelligenza e la raffinatezza di un artista che, nell’archetipo della “forma dell’acqua”, declinata in centinaia di bagliori, veicola metafore ed allegorie. Emozionando e coinvolgendo lo spettatore.
Una quarantina di opere di diverso formato, tutte oli su tela di lino, con alcune dedicate a Taormina ed ai suoi scorci meno usuali, che raccontano della ricerca sulla luce di Claudio Malacarne. La mostra, curata da MariaTeresa Papale, sponsorizzata dall’Associazione Albergatori di Taormina, e patrocinata da partners di rilievo quali il Comune di Taormina, Taormina Arte, Fondazione Mazzullo, Club Unesco Taormina, Valli d’Alcantara e d’Agrò, Associazione Imprenditori Per Taormina, “La Baronessa”, Gais Hotels Group, “Piazza Dalì”, chiuderà i battenti sabato 1 agosto. L’esposizione è free-entrance, con orario giornaliero 10:30/12:30 e 18:00/ 21:30, domeniche comprese.

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CATANIA. Le avventure dedicate ai più piccoli all’Orto Botanico di Catania continuano con le iniziative delle Officine Culturali. Il prossimo appuntamento dell’estate 2015 organizzato  dedicato al “museo verde” dell’Università degli Studi di Catania è previsto per martedì 28 luglio alle ore 17.00. Ai piccoli esploratori sarà chiesto di compiere un viaggio speciale, “Il giro del Mondo in 80 piante”: l’attività ludico-didattica permetterà, infatti, ai giovani partecipanti di conoscere i segreti e le tradizioni di paesi diversi dal nostro attraverso le piante presenti all’Orto Botanico scoprendo così gli usi e i costumi di luoghi lontani. Attraverso oggetti, foglie e fiori e aiutati da tanta fantasia, costruiranno virtualmente un loro “mappamondo vegetale”. L’attività ludico-didattica ha lo scopo di avvicinare i più piccoli al mondo della natura e delle tradizioni legate alla botanica che ogni cultura conserva e cerca di difendere.

Il laboratorio, realizzato in collaborazione con il Dipartimento di Scienze biologiche, geologiche e ambientali, verrà attivato al raggiungimento del numero minimo di partecipanti. Per aderire è necessaria la prenotazione ai numeri 0957102767 | 3349242464. È possibile contattare l’Info Point di Officine Culturali dal lunedì alla domenica dalle 9:00 alle 17:00.

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Federica Castelli

Federica Castelli

Tanti Auguri dal direttore e dalla Redazione di Siclia Felix alla neo-dottoressa Federica Castelli di Giardini Naxos, che il 22 luglio 2015 si è brillantemente laureata con 110 e lode in Scienze e Tecniche Psicologiche presso l’Università degli Studi di Messina completando in anticipo gli studi rispetto ai tempi previsti dal corso di laurea. Originale ed impegnativa la tesi elaborata da Federica Castelli intitolata “Il caso BTK, John Douglas e la nascita del profiling criminale“. BTK è l’acronimo di un Serial Killer arrestato dopo trent’anni nella città di Wichita (Usa). Il suo nome è Dennis Lynn Rader. Grazie al modello del criminologo statunitense, John Douglas, che si basa sulla costruzione dell’identikit psicologico del possibile offender, le forze di Polizia sono riuscite a catturarlo e metterlo in prigione il 25 febbraio del 2005. Inseguito è stato condannarlo a 10 ergastoli che sta scontando nel carcere di El Dorado. Conseguito questo primo importante traguardo, Federica intende proseguire gli studi iscrivendosi alla biennale sempre dello stesso indirizzo.

Alla  neo dottoressa auguriamo il conseguimento di altri brillanti risultati nel biennio di specializzazione.

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Christian Maurer vincitore della edizione 2015

Christian Maurer vincitore della edizione 2015

Christian ‘Chrigel’ Maurer ha conquistato il titolo di adventurer più estremo del mondo per la quarta volta consecutiva, vincendo dopo 8 giorni, 4 ore e 37 minuti il Red Bull X-Alps 2015 davanti a Sebastian Huber e Paul Guschlbauer. L’asso del volo svizzero Christian Maurer ha vinto per la quarta volta consecutiva il Red Bull X-Alps. Per otto giorni ha stupito concorrenti e tifosi con i suoi virtuosismi e le sue tattiche impeccabili. La prestigiosa competizione era iniziata a Salisburgo lo scorso 5 luglio. I concorrenti hanno camminato e sorvolato le montagne di Austria, Germania, Italia, Svizzera e Francia fino al Principato di Monaco, traguardo che Maurer ha raggiunto in 8 giorni, 4 ore e 37 minuti.
La gara è finita, sono finalmente qui e sono molto felice“, ha dichiarato Maurer subito dopo l’atterraggio nei pressi del Golf Club di Monte Carlo. “Ho visto e vissuto tante cose nuove e sorprendenti, e sono fiero di condividere la vittoria con il mio team di supporto e i miei tifosi”. Hannes Arch, tra i fondatori del Red Bull X-Alps, si è subito congratulato con Maurer: “Per prima cosa, voglio complimentarmi con Chrigel. Lo tenevamo d’occhio fin dall’inizio: la sua quarta vittoria consecutiva è un’impresa eccezionale”.
Maurer è noto per la preparazione meticolosa, le strategie infallibili e la sua spietata efficienza. Quest’anno però, Sebastian Huber (GER3) e Paul Guschlbauer (AUT1), rispettivamente secondo e terzo classificato, lo hanno sempre tallonato da vicino.
A inseguire da vicino Huber e Guschlbauer gli atleti francesi Antoine Girard (FRA2) e Gaspard Petiot (FRA4), che hanno chiuso la competizione rispettivamente al quarto e quinto posto. A pochi km di distacco, il campione del mondo di parapendio Aaron Durogati (ITA) di Merano, 29 anni. Unico italiano in gara, dopo un avvio molto difficile, era riuscito a guadagnare terreno sugli avversari proprio nella zona delle Dolomiti del Brenta, uno dei Turnpoint più impegnativi da aggirare, a detta dello stesso Hannes Arch: “Il tratto italiano è stato sicuramente il più difficile di tutto ciò che abbiamo visto nel 2013. Le ampie e profonde vallate non sono state semplici da attraversare in volo, ma restare a terra significava dover scalare a lungo prima di poter tornare in aria”. L’atleta altoatesino ha combattuto “vela a vela” con i rivali francesi fino alla fine del percorso – confermandosi anche in quest’edizione tra i migliori atleti in gara – e distanziando di parecchi km gli avversari dietro di lui. I rimanenti atleti in gara hanno avuto ancora tre giorni di tempo per completare il Red Bull X-Alps, che si è chiusa ufficialmente venerdì 17 luglio alle ore 12.00.

 

L'Italiano Aaron Durogati

L’Italiano Aaron Durogati

Christian Maurer

Christian Maurer

sulle Alpi

sulle ALpi

L'arrivo al traguardo di Maurer

L’arrivo al traguardo di Maurer

 

 

 

 

 

 

 

 

 

LA GARA:
“O voli, o cammini” !

In sintesi è tutta qui la Red Bull X-Alps, evento biennale di prestigio internazioonale. Oltre 1000 chilometri attraverso sei paesi, tra le montagne più alte d’Europa, dalla storica Salisburgo in Austria fino al Principato di Monaco. Chilometri da consumare volando in parapendio od arrancando a piedi quando non si trovano le condizioni favorevoli per librarsi in cielo con questo entusiasmante mezzo che sfrutta le forze della natura per volare, forse il più ecologico al mondo. Gli atleti volano appesi sotto un’ala di tela, chiusi nel bozzolo dell’imbrago, sotto di loro scorrono valli e montagne, sfilano boschi e rocce. Oppure camminano lungo le vallate, arrampicandosi per sentieri e pareti
rocciose, per vie ferrate, attraverso ghiacciai, cercando uno spazio propizio per spiccare un nuovo volo e poi sfruttare le correnti ascensionali. L’edizione di quest’anno ha visto in gara 33 atleti-piloti in rappresentanza di 18 Paesi. Tra loro anche due donne la tedesca Yvonne Dathe e l’americana Dawn Westrum.

 

 

L’ITINERARIO  2015

L’itinerario del 2015 pare sia stato tra i più difficili delle scorse edizioni a partire dai 1038 km, solo una manciata in più rispetto al 2013. Il percorso è astato contrassegnato da precisi punti di svolta, una decina di “boe aeree”, percosì dire, o cancelli terrestri. Le une sono da aggirare in volo, gli altri da attraversare a piedi. Obbligatoriamente. Il primo è stato collocato sul monte Gaisberg, 1287 metri sopra Salisburgo, a cinque chilometri dal via. Ci si arriva lavorando di scarpe e poi via per il cielo. Seguono il ghiacciaio Dachstein, altezza 2995 ed il Kampenwand montagna di 1669 metri evidenziata da una croce alta dodici, vicino al Chiemsee, terzo lago della Germania, detto anche “mare bavarese”, nel cuore delle montagne di quella regione. Poi giù verso sud-ovest a passare lo Zugspitz al confine con l’Austria, 2962 metri, la più alta montagna tedesca. Ancora a sud e si
entra in Italia per raggiungere Cima Tosa, quota 3173, torre rocciosa delle Dolomiti del Brenta. Le vallate ampie e profonde del tratto italiano potrebbero riservare sorprese. Infatti, nel volo libero, cioè il volo in parapendio e deltaplano senza motore, uno degli ostacoli da superare è quello degli attraversamenti di valli e pianure dove il pilota non trova le condizioni favorevoli dei pendii montani per reggersi in aria. Nel caso della Red Bull significa che, se obbligato ad atterrare, dovrà arrampicarsi a lungo prima di scovare un pendio adatto al decollo e proseguire la gara. Un momento difficile è in corrispondenza della sesta “boa” in Svizzera, nel cantone dei Grigioni, il Piz Corvatsch che si innalza fino a 3451 metri nel massiccio del Bernina.
Siamo nei pressi di St. Moritz, quasi a mezza strada, 540 chilometri prima di vedere il mare, ma i piloti hanno ancora da lasciarsi alle spalle il Matterhorn, cioè il nostro Cervino, che svetta a 4478 metri, e poi il Monte Bianco, massima cima d’Europa, 4810 metri, da passare sul versante francese. Nel caso delle “boe aeree” basta entrare in cilindri virtuali, come quello del Cervino, raggio 5,5 km, centro sulla vetta, sviluppo da terra all’infinito. Pertanto non è obbligatorio scavalcare le montagne nel punto più alto, però la quota aiuta il volo ed è sinonimo di sicurezza, nonostante molti credano il contrario. I cancelli a terra, invece, bisogna traguardarli a piedi, camminando anche per pochi metri. Atterri in prossimità del punto prefissato, lo passi, firmi la lavagna e te ne rivai in volo. Camminare poco e volare tanto, perché i modelli più avanzati di parapendio viaggiano a quasi 70 km/h, perché le lancette dell’orologio girano implacabili e gli altri non stanno ad aspettare. Dal Bianco si scende verso Annecy, comune di 52 mila abitanti nell’alta
Savoia, sulla sponda settentrionale dell’omonimo lago, storica culla del parapendio, dove è obbligatorio attraversare un traguardo posto sul decollo del sito di volo di Planfait. Poi l’ultimo tratto, circa 250 km con rotta meridionale, fino alle Alpi Marittime e Peille, piccolo paese arroccato alle spalle della Costa Azzurra, dove il tempo ufficiale si ferma. Mancano solo
due chilometri all’atterraggio, più giusto chiamarlo ammaraggio, su una zattera galleggiante nella baia del piccolo principato. Ultimo giorno utile per raggiungere il traguardo, quest’anno, è stato il 17 luglio. Per monitorare la gara, per esempio verificare il corretto aggiramento dei punti di svolta, l’organizzazione fornisce ai piloti uno strumento integrato, GPS più live tracking, cioè un dispositivo che permette di conoscere in ogni momento la posizione dei volatori e registrare una traccia dei loro percorsi. Grazie a tanta tecnologia, chiunque può seguire la Red Bull X-Alps dal proprio computer ed aumenta la sicurezza: se un pilota ha bisogno d’aiuto, la base sa dove trovarlo.

ROSARIO MESSINA

 

In volo sopra le montagne

In volo sopra le montagne

Concorrente in volo

Concorrente in volo

 

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Giardini Naxos (Me). Si accendono i riflettori sulla ventesima edizione del Festival del Film per Ragazzi in programma a Giardini Naxos dal 20 al 31 luglio 2015. Lo storico festival  inaugura questo nuovo appuntamento all’insegna dello slogan”Gli adulti sono ammessi solo se accompagnati dai ragazzi“. Due le location dove verranno proiettati i film in concorso: l’Oratorio Don bosco (dal 20 al 25 luglio ogni sera alle ore 20,30) e la Spiaggia antistante Piazza San Pancrazio (dal 28 al 312 luglio 2015 alle ore 21). Nell’ambito della rassegna come è consuetudine di ogni edizione sarà assegnato il Premio Naxos “Cavalluccio Marino”.

Direttore artistico della della kermesse è il prof. Ignazio Vasta una delle anime del festival sin dalla prima edizione. Ad organizzare l’evento, l’Associazione “Centro di Solidarietà P.O.R.T.O.-Onlus”, presieduta  da mons. Salvatore Cingari parroco della chiesa di San Pancrazio in collaborazione con il Centro Studi Cinematografici, il Comune di Giardini Naxos, il Coordinamento dei Festival del Cinema in Sicilia, il Consultorio “La Famiglia” il Cinecircolo Don Bosco ed il contributo della Presidenza della Regione Siciliana. IL festival del film per ragazzi di Giardini Naxos  ha rappresentato in questo ventennio un importante punto di riferimento per diverse generazioni di giovani e bambini che sono state introdotte nel magico mondo della settima arte e degli audiovisivi attraverso iniziative culturali di grande spessore e l’incontro con protagonisti del cinema  che, di anno in anno hanno caratterrizzato il festival in un crescendo di consensi e di presenze. Un iniziativa di grande valore pedagogico che ha contribuito ad arriocchire i processi formativi di tanti giovani. Anche quest’anno il festival propone, per quanto riguarda la rosa dei film del ricco e variegato programma,  due sezioni, una denominata “Kids”    e quella “Teen-agers”/Adulti”.

Ogni ragazzo che assisterà alle proiezioni, riceverà una scheda di partecipazione gratuita sulla quale indicherà con una votazione il Film che gli sarà piaciuto di più.

1. FILM in programma all’Oratorio Don Bosco  dal 20 al 25 luglio  alle ore 20,30 – Sezione “KIDS

Lunedì 20 luglio:I pinguini di Madacascar”  – Usa 2014

Martedì 21 luglio: Paddington” – Gran Bretagna/Francia/Canada 2014

Mercoledì 22 luglio: Shaun, Vita da Pecora” – Gran Bretagna / Francia 2015

Giovedì 23 luglio:  Il mio amico Nanuk” Canada/Italia 2014

Venerdì 24 luglio:  Home – A casa”  Usa 2015

Sabato 25 luglio:  “Big Hero 6″  Usa 2014

2. FILM in programma sulla spiaggia  antistante Piazza San Pancrazio dal 28 al 31 luglio alle ore 21,00 – Sezione “Teen-agers/Adulti

Martedì 28 luglio: Tutto può cambiare” – Italia 2014

Mercoledì 29 luglio:  “Italo”  – Usa 2013

Giovedì 30 luglio:  Serata degli Ospiti  e il film “Mauro c’ha da fare” – Italia 2013

Venerdì 312 luglio:Lo Hobitt: La battaglia delle cinque armate” – Usa/Nuova Zelanda 2014

Locandina XX

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Tavolo Relatori

Tavolo Relatori

Giardini Naxos (Me). L’Associazione Nazionale Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia è stata protagonista del convegno “Gli Azzurri e i giovani” che ha avuto luogo, nella sala convegni dell’Hotel Caesar Palace di Giardini Naxos, il convegno. Dopo l’inno nazionale, che ha aperto i lavori, ha preso la parola il Presidente Nazionale Gianfranco Baraldi per introdurre all’uditorio il senso del convegno e la storia dell’Associazione. Presenti in sala, oltre agli azzurri, numerosi giornalisti siciliani e giovani atleti delle società sportive locali. Numerosi e qualificati i relatori intervenuti, introdotti da Nando Sorbello, Consigliere Nazionale e organizzatore della riuscita manifestazione. Aldo Violato, Delegato Provinciale del Coni Messina, ha portato i saluti delle istituzioni sportive, sottolineando l’importanza della tematica affrontata. “L’impegno della nostra associazione ha come obiettivo non solo la crescita sportiva ma soprattutto sociale dei giovani”, ha ricordato da Salvo Campanella, Presidente della Sezione ANAOAI Catania.
Un rapporto, quello tra attività sportiva ed i giovani, sempre più di attualità, anche alla luce degli scandali che hanno ultimamente travolto alcune discipline. Un tema a cui non si è sottratto Sandro Morgana, Vicepresidente della Lega Nazionale Dilettanti e Presidente onorario della FIGC – Sicilia, che ha posto l’attenzione sul valore educativo che la pratica sportiva deve rappresentare, nei confronti delle giovani generazioni e degli ostacoli che si frappongono alla realizzazione di questo obiettivo. Tematiche di attualità al centro anche degli interventi di Roberto Gueli e Nino Randazzo, rispettivamente Presidente e Segretario Generale dell’USSI – Sicilia, particolarmente apprezzati dagli oltre 30 giornalisti accreditati al Convegno. Un altro esponente dell’USSI, il Consigliere Nazionale Sergio Magazzù, ha portato all’attenzione dei presenti il ruolo fondamentale dell’esempio degli atleti come testimonianza del valore etico dello sport ricordando la figura di Annarita Sidoti: sportiva, madre e fulgido esempio del rapporto indissolubile che lega etica e sport.
A seguire la parola è passata agli azzurri presenti che hanno portato la loro testimonianza di atleti e allenatori. La manifestazione si è chiusa con la consegna dei premi i giovani atleti del CUS Catania, della Polisportiva Tauro 92 di Taormina e Hockey Club di Giardini Naxos, oltre a un sentito omaggio a Francesco Ciccarello vice manager Unicredit dell’area di Messina, sponsor della manifestazione, e alla direzione dell’Hotel Ceasar Palace, apprezzata base degli azzurri.

Apertura Lavori con il pres. Baraldi

Apertura Lavori con il pres. Baraldi

L’Associazione Nazionale Atleti Azzurri d’Italia (ANAAI) è stata costituita, solo statutariamente, nel 1948 da parte di un gruppo di 18 atleti, quasi tutti reduci dai Giochi Olimpici di Londra, disputati in quell’anno. L’Associazione fino dall’inizio ha avuto le seguenti peculiarità di base: apoliticità, apartiticità, apertura ad atleti, donne e uomini, che abbiano indossato almeno una volta la maglia azzurra delle rappresentati
Visto l’iniziale successo, dopo circa 9 anni, esattamente il giorno 17 aprile 1957, l’Associazione veniva costituita anche con Atto Notarile del Notaio Alberto Misurale in Roma con ufficio in Roma in Via in Lucina n°17 (Repertorio n°109323 – Registro n° 6959). Dai 18 “pionieri” del 1948 si è passati, nei 58 anni di vita, agli attuali 8.952 Azzurri di ieri e di oggi, di tutte le discipline sportive.
Trattandosi di associazione cui si è ammessi per domanda (ed ovviamente per il citato “titolo”), si può affermare che ideologicamente essa comprenda anche gli atleti azzurri che non hanno ritenuto di iscriversi, per motivi vari, tra cui la mancanza di spirito associazionistico alquanto congenito negli italiani.
I circa 9.000 attuali soci sono ripartiti in 72 Sezioni ubicate in quasi tutte le regioni del Paese, dove svolgono attività continuativa ed ormai bene inserita nel contesto delle varie realtà locali. Attività tutte in linea con le finalità statutarie sintetizzate nell’ideogramma a seguito.
Dopo aver constatato per anni la validità e le funzioni dell’ANAAI, il CONI, in base al D.P.R. 530/1974, con delibera del Consiglio Nazionale del 21 giugno 1977, l’ha riconosciuta “Associazione Benemerita di interesse sportivo”, affidandole come compito preminente lo svolgimento di “Attività di natura culturale realizzate per diffondere e promuovere l’idea di sport, i suoi ideali e valori, attraverso iniziative promozionali a carattere organizzativo, di stampa e similari”. Riconoscimento confermato a seguito dei successivi provvedimenti legislativi del 1999, e del 2004.
Attualmente, a seguito di deliberazione della Giunta Nazionale del CONI n°260 del 15 giugno 2006, è stata cambiata la denominazione in “ASSOCIAZIONE NAZIONALE ATLETI OLIMPICI E AZZURRI D’ITALIA” (ANAOAI). Tale cambio è stato richiesto al CONI dal Comitato Internazionale Olimpico, per adeguamento con le altre Nazioni che già avevano, Associazioni, Federazioni, Unioni di Atleti partecipanti alle Olimpiadi per i propri Paesi.
Questa nostra nuova denominazione costituisce ora un “valore aggiunto” per noi, in quanto identifica un riconoscimento internazionale che prima non avevamo. Sulla base di tali presupposti, l’Associazione, svolge le funzioni che in stretta sintesi possono così identificarsi.
• visite di propri soci Azzurri nelle scuole (per lo più medie) con esposizioni dialogiche tendenti a far conoscere ed esaltare i valori dello sport in tutte le sue dimensioni. Incontri che avvengono nella misura di circa 50 l’anno, d’intesa con i vari Provveditorati, Presidi, Direttori didattici;
• attività di sostegno e di collaborazione alle molte manifestazioni a favore di atleti disabilii;
• adempimenti in collaborazione con gli Organi locali del CONI e delle Federazioni per lo svolgimento di attività motorie ed agonistiche di base, cui sono interessati annualmente migliaia di giovani;
• attivazione presso le Autorità cittadine competenti per la titolazione di siti toponomastici (vie, piazze, viali, aree ed impianti sportivi) agli “Atleti Azzurri d’Italia”. Attualmente tali realtà esistono in 75 città grandi e piccole, in aggiunta a sette specifici monumenti (Roma, Cortina, Mantova, Piacenza, Terni, Monfalcone, Travagliato) ed a dodici impianti sportivi che portano la nostra denominazione, che dal 2006 sarà quella di “Atleti Olimpici e Azzurri d’Italia”;
• costituzione di un proprio “Fondo di Solidarietà” a favore di soci in condizioni di particolare indigenza;
• redazione dell’organo editoriale ufficiale denominato “Magliazzurra”, trimestrale a colori particolarmente apprezzato;
• organizzazione annuale di viaggi turistico – culturali in varie parti del mondo, divulgando l’immagine dello sport italiano e della Maglia Azzurra soprattutto tra i nostri connazionali all’estero;
A completamento di quanto sopra, si evidenzia che gli Organi Associativi, nazionali, regionali, sezionali sono a carattere elettivo e tutti a titolo onorifico. Al momento attuale, fermi restando i presupposti di apoliticità ed apartiticità, si può aggiungere che l’Associazione, nella piena liberalità delle idee personali dei singoli soci, costituisce anche una forte componente sociale, di particolare impatto e di notevole rappresentatività, inserita in tutti gli strati sociali ed in tutto il mondo sportivo nazionale di oggi e del passato.

Intervento di Sandro Morgana

Intervento di Sandro Morgana

Giovani atleti della squadra di Hockey su prato di Giardini Naxos

Giovani atleti della squadra di Hockey su prato di Giardini Naxos

Premiazione di atleti del Cus Catania

Premiazione di atleti del Cus Catania

Uditorio

Uditorio

De Paolis, Zandonella, Armano Oro Grenoble

De Paolis, Zandonella, Armano Oro Grenoble

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Giusy Di Mauro

Giusy Di Mauro

Castello di Calatabiano (CT). E’ stata una serata ricca di emozioni scandita dalle note musicali delle arie più famose d’opera quella realizzata al Castello Arabo-Normanno di Calatabiano (Ct), un “palcoscenico” unico e suggestivo che ha ospitato il concerto operistico “Invito all’opera”. Le arie inserite nel palinsesto della kermesse sono state eseguite dal soprano Giusy Di Mauro e dal baritono Alessandro Maccari che hanno reso magica la serata con un impeccabile esecuzione dei brani. Giusy Di Mauro giovane cantante siciliana, ha eseguito un repertorio mozartiano e rossiniano, con grande espressività, mettendo in evidenza una notevole estensione vocale, attraverso virtuosismi ben calibrati da picchettati e scale, alternandosi con il baritono Alessandro Maccari, cantante parmigiano che ha interpretato le arie più belle e difficili del repertorio verdiano: Don Carlo, Un Ballo in maschera, Traviata, il Nabucco. Di grande interesse l’aria dal Faust di Gounod “O Sainte Medaille”, con la quale il Maccari ha ricevuto numerosissimi applausi. Il pubblico ha apprezzato la voce possente con acuti di eccezionale sicurezza. I due cantanti sono stati accompagnati al pianoforte, con competenza e bravura dalla M° Luisa Pappalardo, docente di Canto al Conservatorio “A.Corelli” di Messina e direttore del Coro Lirico- Sinfonico Città di Enna insieme al baritono Alessandro Maccari che è il Direttore Artistico. Il trio musicale Di Mauro – Maccari – Pappalardo, ha all’attivo numerosi concerti in tutto il territorio siciliano e continua la sua attività artistica prediligendo, per l’esecuzione del proprio repertorio operistico, luoghi d’arte come il magnifico Castello Arabo-Normanno di Calatabiano, magica location “vicina alle stelle”. Anche in questa loro recente performances il trio ha dimostrato grande livello musicale, dove la cultura è il “centro” dell’evento.

Un momento del concerto

Un momento del concerto

Il programma del concerto:

V. Bellini “ Malinconia ” Sop.
F.P. Tosti “ Sogno ” Bar.
W.A. Mozart Le Nozze di Figaro “Deh vieni non tardar” Sop.
G. Verdi Don Carlo “Per me giunto è il dì supremo ” Bar.
G. Rossini La cambiale di matrimonio “Anch’io son giovine” Sop.
C. Gounod Faust “Dio possente Dio d’amor” Bar.
G. Donizetti “Il barcaiolo” – “ Me voglio fa ‘na casa “ Sop.
G. Verdi Un ballo in maschera “Eri tu che macchiavi…” Bar.
W.A. Mozart Don Giovanni “Vedrai Carino”
“ Batti, Batti, bel Masetto” Sop.
G. Verdi Nabucco “ Dio di Giuda……O prodi miei, seguitemi” Bar.
G. Rossini La scala di seta “ Sento talor nell’anima” Sop.
G. Verdi La Traviata “Di Provenza il mare, il suol” Bar.
W.A. Mozart Exultate Jubilate “Alleluia” Sop.
F.P. Tosti Non t’amo più Bar.
Biografie del Trio:

GIUSY DI MAURO
SOPRANO

Giovane soprano, inizia gli studi musicali molto presto. Diplomatasi con il massimo dei voti presso il Liceo Scientifico “ Leonardo” di Giarre,oggi frequenta il Conservatorio di Musica “A. Corelli” di Messina, dove ha già conseguito brillantemente la Laurea di I Livello del Triennio Superiore della Scuola di Canto Lirico, sotto la guida della Prof.ssa Luisa Pappalardo, e sta per conseguire sempre sotto la guida della Stessa, la Laurea specialistica di II Livello.
In contemporanea agli studi si sta distinguendo in diversi Concorsi Lirici Nazionali classificandosi sempre ai primi posti e riscuotendo umani consensi dal pubblico e dalla critica, tra questi il 17° Concorso Musicale Nazionale “ Placido Mandanici” tenutosi nella Città di Barcellona Pozzo di Gotto nel Maggio 2015.
Ha partecipato a diverse manifestazione musicali, in collaborazione con Ensamble e in recital solistici, distinguendosi per le qualità vocali e la sensibilità interpretativa ed estetica, soprattutto nel repertorio cameristico e lideristico; affrontando con successo anche l’aria d’opera in ruoli “mozartiani e rossiniani”
Inoltre per molti anni ha fatto parte della Corale “SINE NOMINE” diretta dalla M° Lucia Patanè, esibendosi in varie manifestazioni musicali.
Motivata da un profondo interesse per la musica corale e la direzione di coro, nel 2006 ha partecipato alla Masterclass di Direzione Corale tenuta dal M° Nicola Conci.
Nel Marzo del 2014 ha partecipato al Workshop “ Musica e scuola” ideato e condotto dal M° Sabrina Simoni, Direttore del Piccolo Coro “ Mariele Ventre” dell’Antoniano di Bologna.
Attualmente si sta perfezionando partecipando alla seconda Masterclass di Direzione di Coro tenuta dal M° Giuseppe Mignemi, compositore e direttore di coro.
Inoltre da qualche anno insieme alla pianista Emanuela Finistrella dirige il coro di voci bianche “Jubilate Deo”, realizzando diverse esibizioni nei vicini paesi etnei.

Alessandro Maccari

Alessandro Maccari

ALESSANDRO MACCARI
BARITONO

Nato a Parma, ha iniziato gli studi musicali al Conservatorio “G. Verdi” di Milano.
E’ stato seguito dal Maestro PIER MIRANDA FERRARO, ha vinto numerose borse di studio ed ha frequentato la “NOVA CANENDI ACCADEMIA” di Bari presieduta dal tenore GINO LO RUSSO TOMA.
Si è perfezionato localmente con il Maestro FRANCO CORELLI, ed ha preparato il suo repertorio operistico con il Maestro LOUIS BARAGIOLA di Milano.
E’ stato inserito in attività teatrali di prosa come attore protagonista con la compagnia “NOVECENTO” di Milano, diretta dal regista MARCO AMICI, interpretando diversi ruoli “pirandelliani”.
Ha al suo un’intensa attività concertistica in Italia ed all’estero, cantando con l’orchestra giovanile “N. PICCINI” di Bari, l’orchestra Sinfonica dell’Università KORE di Enna, l’orchestra Sinfonica Siciliana, con gruppi cameristici, sinfonici e lirici dell’Europa dell’Est, riscuotendo sempre umani consensi di pubblico e di critica soprattutto nei ruoli verdiani, infatti con le suddette orchestre ha debuttato in TROVATORE, TRAVIATA E DON CARLO.
E’ importante la serie di concerti, tenutisi in prestigiose sale da concerto con Ensamble Musicali, che lo vedono raffinato protagonista del repertorio lideristico, che affronta i capolavori di Mozart, Mendelssohn, Schubert,Schumann, Brahms, Wagner, Strauss.
OPERE IN REPERTORIO :
• TROVATORE
• LUCIA DI LAMMERMOOR
• DON CARLO
• UN BALLO IN MASCHERA
• TRAVIATA
• MACBETH
• IL CORSARO
• LA FAVORITA
• CAVALLERIA RUSTICANA

Attualmente è Direttore Artistico del Coro Comunale “Città di Enna”.

Alessandro Maccari

Giusy Di Mauro, Luisa Pappalardo e Alessandro Maccari

 

 

LUISA PAPPALARDO
SOPRANO – PIANOFORTE

Il soprano Luisa Pappalardo, inizia gli studi musicali, diplomandosi con il massimo dei voti in Canto Ramo Cantanti presso il Conservatorio di Musica di Messina con la Prof.ssa Maria Santamaria, successivamente in Pianoforte e in Canto Ramo Didattico nei Conservatori di Reggio Calabria e Mantova. Nel 1986 viene premiata al Quirinale dal Presidente della Repubblica per essere stata nell’anno Europeo della Musica (1985), la più giovane diplomata in Canto d’ Italia con il massimo dei voti e la lode. Ha condotto studi di perfezionamento a Roma con Paolo Silveri, a Padova con Iris Adami Corradetti, a Mantova Ettore Capogalliani, a Parma con Alain Billard e a Milano per cinque anni con Franco Corelli, suo ultimo maestro. E’ inoltre vincitrice di numerosi concorsi lirici e pianistici: I Premio Critica Musicale e Amici della Musica – Concorso Nazionale – “Salerno Lirica”; Concorso internazionale – “Corale Verdi”- Teatro Regio di Parma ; Iblan GRAN PRIZE – sezione lirica; X COPPA PIANISTI D’ITALIA – Osimo (AN) 1977 ; XIV COPPA PIANISTI D’ITALIA – Osimo (AN) 1981 ; XV COPPA PIANISTI D’ITALIA – Osimo (AN) 1982 ; I Concorso Nazionale Pianisti Città di Messina 1982 ; Ha svolto attività concertistica in diverse città d’Italia e dell’estero (Cina – Stati Uniti- Inghilterra), esibendosi con importanti orchestre come la “Sinfonica Siciliana” di Palermo, la “ A. Toscanini” di Parma, la “ N. Piccinni” di Bari, l’Orchestra del Teatro Massimo Bellini di Catania, la “ Filarmonica” di Verona. Ha cantato in importanti teatri di tradizione come il Teatro Regio di Parma”, il Teatro Municipale di Piacenza, il Teatro “R. Valli” di Regio Emilia, il Teatro Comunale di Cremona, il Teatro Grande di Brescia, il Teatro “G. Donizzetti” di Bergamo, il Teatro Massimo Bellini di Catania e l’ Arena di Verona. Luisa Pappalardo ha sempre riscosso consenso di pubblico e di critica in esecuzione di Armida, la Bohème,il Trovatore, La Forza del destino, Semiramide, Guglielmo Tell, Turandot( Liù), Cavvalleria Rusticana, Suor angelica, Traviata, Il Pupazzo di Neve, Le Nozze di Figaro. E’ stata diretta da famosi Maestri Internazionali come V. Delman, I. Lapinch, M. Malles, A. Veronesi, E. Rojatti, F. Zadra, i quali hanno apprezzato particolarmente le qualità vocali e interpretative. Ha pubblicato, con la Casa Editrice C. U. E. C. M di Catania, numerosi volumi relativi alla Didattica del Canto, tra i quali di particolare interesse per l’insegnamento di tale disciplina ci sono : “Aspetti storici e tecnici del canto fiorito del Medioevo”; “L’ Opera in musica e il libretto”; “ La pedagogia del canto”; “Lo studio del Canto e il Materiale Didattico”; “Dal cantante professionista al futuro insegnante”; “ La Ginnastica Vocale”; testi sulla Tecnica Vocale; Trattato completo sulla Respirazione, ecc. Inoltre ha inciso con la Produzione Distribuzione Discografica “ Panamusic Company ” di Milano, i CD “ SALOTTO MUSICALE ITALIANO” arie di V. Bellini e G. Verdi; “ LES CHEMENS DE L’AMOUR” arie di Schubert, Tosti, Poulanc, Kurt Weill, P. Ferro, con la Produzione Festival “ A. Ghislanzoni” di Caprino Bergamasco, ha inciso “ TRA MOZART E SALIERI” il Mottetto “Exsultate Jubilate” e il “Requiem” di W. A. Mozart. E’ particolarmente interessata all’attività didattica, infatti ha insegnato canto negli Istituti Musicali “ G. Navarra” di Gela, “ P. Vinci” di Caltagirone, “F. Pennisi” di Giarre, operanti di concerto, giusta protocollo d’intesa, con l’Istituto Musicale Pareggiato “V. Bellini” di Catania. E’ stata Direttore del Coro dell’Università KORE di Enna. Attualmente è docente di Canto al Conservatorio di Musica “A. Corelli” di Messina.

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9Giardini Naxos (Me). Inaugurata con successo la mostra “Prima Luce” (fino al 2 agosto), personale di Stefania Orrù a cura di Stefano Gagliardi e Alessandra Redaelli al Castello di Schisò (Giardini Naxos), nuova splendida sede espositiva del MacS (Museo Arte Contemporanea Sicilia), diretto da Giuseppina Napoli che per l’occasione ha ribadito: “È nella scelta di questo luogo suggestivo, ancora Cantiere Culturale, che il MacS avvalora la sua inclinazione al dinamismo ed al sodalizio culturale facendone un’ulteriore sede espositiva permanente e siamo lieti di inaugurare questo nuovo inizio con la Orrù, ancora di più perché è un’artista donna e di origini isolane. Giovane pittrice sarda, la Orrù incarna con naturalezza nelle sue opere ed attraverso le tecniche che ha imparato quella congiunzione tra contemporaneo ed antico, quell’unione di turbamento, trepidazione e commozione dell’animo umano che in questo Castello, trascorso raccordo di civiltà e di storie dalla fascinosa atmosfera, è reso inviolabile. Così nella quasi sacralità di questo incontro di spazio e tempo, sensazioni ed immagini, il MacS riconferma il valore dell’arte, della cultura e della bellezza e Stefania Orrù con la mostra Prima Luce, ne diventa testimone”.
La cerimonia inaugurale è stata aperta da Sebastiano Paladino che a nome della famiglia proprietaria del Castello in oggetto ha ringraziato con gratitudine l’Ingegnere Sebastiano Di Prima e tutto il suo staff per aver reso possibile, con una certosina operazione di restauro, la rinascita dello storico Castello di Schisò divenuto residenza estiva del MacS. Di seguito hanno presa la parola il Sindaco di Giardini Naxos, Pancrazio Lo Turco, che manifestando entusiasmo per il progetto, significativo in termini di promozione culturale e coinvolgimento turistico, si è congratulato con i soggetti coinvolti; l’Architetto Daniele Raneri che ha curato il restauro e ha incuriosito i presenti con un breve intervento sulla storia del prestigioso sito.
Io… penso ma mille volti, ognuno assorto e perso, ogni sguardo contiene la saggezza e l’ignoranza di qualsiasi essere che subisce e allo stesso tempo possiede il segreto di tutto”, ha sottolineato Stefania Orrù finemente introdotta da Stefano Gagliardi e Alessandra Redaelli.
La mostra “Prima Luce” – ha detto Stefano Gagliardiè il farsi di una consapevolezza raggiunta, è la potenza di un “Io sono” che traspare in ogni sua opera. È un “io sono” silente e pacificato, saldato a un tempo presente, sempre meno ancorato al proprio passato e vissuto. È l’atto finale pittorico che segue quel processo di intima astrazione dove il distacco dal proprio io produce, attiva e perfeziona nuovi livelli (condizioni-momento) di acquisizione dell’essere. Le opere in mostra sono la rivelazione figurata del compiersi di una liberazione: il progressivo svincolarsi della veste-drappo, metaforicamente sentito come corpo altro. L’opera, “il grande nudo in piedi”, diventa l’atto finale di questa metaforica svestizione, simbolo quasi di un ritorno al proprio corpo primigenio: è l’emozione del corpo che incontra fuori da tutto il tempo, dentro tutto lo spazio la propria “prima luce” e, mentre ne viene attraversato, quel corpo si dichiara: io sono, eccomi”.
Alla costante ricerca di risposte profonde – che significativamente rintraccia nel proprio volto in un autoritrarsi incessante e senza tregua – l’artista è passata da una figurazione più delineata ad una graduale rarefazione della forma – ha sottolineato Alessandra Redaelli -. Se all’inizio erano volti, e soprattutto corpi, che si stagliavano con grazia classica su uno spazio vago non ancora definito, se negli ultimi tre anni il punto di vista si è ravvicinato in primi piani suggestivi come icone, dove la forma sembra sostanziarsi in coaguli di materia luminosa, oggi Stefania Orrù, sembra giunta ad una sintesi di questo complesso percorso. L’impasto ruvido, che l’artista doma e padroneggia con grazia e furore, si fa superficie scabra, erosa, improvvisa spaccatura, dislivello da saggiare con i polpastrelli, da scrutare così da vicino da appoggiare il viso alla tavola fino a sentirne l’odore, e poi, di colpo, si appiana in esplosioni luminose capaci di annichilirci. Ed è proprio in questa tecnica particolarissima, forse un po’ magica, che risiede il senso stesso della fascinazione del lavoro di Stefania Orrù, sospeso tra suggestioni antiche, memorie di affreschi corrosi dal tempo, ed emozioni così attuali da farci sussultare”.

Il pubblico che ha preso parte all'evento

Il pubblico che ha preso parte all’evento

L'intervento di Giuseppina Napoli

L’intervento di Giuseppina Napoli

Alessandra Redaelli e Stefania Orrù

Alessandra Redaelli e Stefania Orrù

da sin. l'avv. Daniela Tomarchio, Angela Lombardo pres. Ass. Mea Lux e Stefania Orrù

da sin. l’avv. Daniela Tomarchio, Angela Lombardo pres. Ass. Mea Lux e Stefania Orrù

Una delle sale con i quadri di Stefania Orrù

Una delle sale con i quadri di Stefania Orrù

Stefania Orrù

Stefania Orrù

Uno dei quadri della Orrù

Uno dei quadri della Orrù

Il Castello di Schisò

Il Castello di Schisò

Un quadro della Orrù

Un quadro della Orrù

BIOGRAFIA: Stefania Orrù

Nasce a Jesi (Ancona) nel 1976. Durante gli anni di università prima a Urbino poi a Verona, in cui studia letteratura, scopre la pittura come mezzo espressivo ed essa assume da subito un ruolo centrale nella sua vita. Nel 1997 si trasferisce in Umbria, dove collabora per circa sei anni con il maestro spellano Elvio Marchionni. È in questi anni che si accosta all’affresco e alla pittura murale e che fa propri quei materiali con i quali sviluppa ogg, la sua ricerca personale. Stefania Orrù ha realizzato mostre personali e ha partecipato a numerose mostre collettive in Italia e all’estero. Nel 2009 è stata pubblicata la sua monografia intitolata “La pittura e la chiave dell’Essere”.

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Giardini Naxos (Me). Gli ultimi due week end di questo mese di luglio Giardini Naxos li ha dedicati al Premio “Giuseppe Di Bernardo”, che a dispetto della crisi nera che ha investito il settore dello spettacolo e del teatro in particolare, ha trovato nella ridente cittadina jonica nel direttore artistico Gianni Crimi  e nella F.I.TA. (federazione Italiana teatro amatori) degli entusiasti ed infaticabili combattenti e testardi ideatori, organizzatori e continuatori di questa manifestazione dedicata ad un giornalista che troppo presto è stato dimenticato, da chi invece avrebbe potuto e dovuto, soprattutto, ricordarlo per quanto ebbe a dare oltre che da punto di vista giornalistico, anche da quello culturale. A questa quarta edizione del Premio, Crimi ha fortissimamente voluto allargarne l’orizzonte facendolo diventare nazionale, tant’è che, paradossalmente, le compagnie teatrali d’oltre Stretto, che hanno richiesto la partecipazione ad essere selezionati, hanno quasi superato numericamente quelle siciliane. Dopo una non facile selezione,  la commissione selezionatrice e giudicatrice è addivenuta nella determinazione di far accedere alla fase finale le seguenti compagnie: “Redicuore”, proveniente da Augusta (SR), che proporrà la divertente “Tango monsieur” di Aldo Lo Castro, in scena, come tutte le altre rappresentazioni, in piazza Municipio la sera di sabato18 p.v., mentre domenica 19 sarà la volta del complesso artistico “Grammelot” da Saponara (ME) con il testo di La Rosa “47 mortu chi parra”. Sabato25 sarà la volta di una compagnia laziale, più precisamente da Formia (LT) che sarà in gara con “La cattedrale”, interessantissimo testo di Roberta Costantini; domenica 26, sarà la volta di una compagnia proveniente da Cimitile (NA) che metterà in essere tutta la verve e la comicità partenopea con il testo edoardiano “Non ti pago”. Lunedì 27  la consegna dei riconoscimenti, nell’ambito di una serata che gli organizzatori stanno mettendo a punto con numeri di grande spessore  artistico che andranno ad  intervallare la consegna dei premi ai migliori attori protagonisti (maschile e femminile), ai migliori attori non protagonisti (anch’essi maschili e femminili), alla migliore regia, al migliore allestimenti scenico, al migliore  spettacolo, a questi premi, assegnati da una giuria tecnica, ve ne sarà uno che sancirà il migliore spettacolo da pare del pubblico, che siamo certi gremirà il parterre di piazza Municipio. “Buon teatro” a tutti.

Manifesto  2015XX

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