GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Sicilia

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Cuba Bizantina

Cuba Bizantina

Castiglione di Sicilia (Ct)/Giardini Naxos (Me) – Nella splendida cornice della chiesa normanna di cultura bizantina di San Nicolò, sita nelle campagne attorno a Castiglione di Sicilia, ha avuto luogo il primo degli itinerari bizantini della valle Alcantara. I lavori, introdotti dal prof. Giuseppe Carmeni, presidente della Pro Loco di Giardini Naxos ed ideatore dell’iniziativa, sono stati aperti con la magnifica introduzione musicale del maestro Giuseppe Severini che ha proposto ai numerosi presenti due canti della tradizione medievale occidentale: il primo, “stella matutina”, con l’accompagnamento del salterio, uno strumento a corde pizzicate; il secondo, “canto del profeta Daniele” suonato con l’accompagnamento della sinfònia (o sanfònia), uno strumento a corde con caratteristiche orchestrali, molto utilizzato nelle locande a quel tempo. Dopo questo gradevole avvio, la dott.ssa Carmela Romeo, curatrice del Museo SS. Pietro e Paolo di Castiglione, ha presentato gli affreschi dell’abside raffiguranti un Cristo Pantocratore sormontato da quattro angeli a formare un chiasmo (con la lettera “X” di Cristo) con santi apostoli alla sua destra e santi vescovi alla sua sinistra. Nel brano inferiore, schiere di angeli recano un’iscrizione presumibilmente tratta dagli Atti degli Apostoli. Subito dopo, il prof. Angelo Manitta, presidente dell’Accademia Il Convivio, ha fatto riferimento alla datazione della chiesa (intorno al 1126, secondo la sua ipotesi) e alle due porte laterali: quella di sinistra di edificazione normanna, quella di destra successiva. I numerosi intervenuti si sono poi recati alla Cuba bizantina di santa Domenica (santa di provenienza orientale) dove il prof. Manitta ne ha spiegato i tratti architettonici, tipicamente bizantini.

Qui, la dott.ssa Violetta Francese, geologa e coordinatrice A.I.G.A,E. ha illustrato al pubblico le caratteristiche geomorfologiche della valle, che costituisce in questo punto una sorta di spartiacque tra il sistema montuoso dell’Etna e la rete peloritano-nebroidea caratterizzata da un tipo di roccia sedimentaria mentre il primo è caratterizzato da rocce laviche e forma delle interessanti “grotte sottolaviche”, un unicum geologico mondiale insieme alle isole Hawaii e all’Islanda, e che venivano utilizzate dai monaci bizantini come cappelle.

Subito dopo, procedendo verso la parte più alta di Castiglione, ancora il prof. Manitta ha illustrato ai numerosi presenti quella che potremmo definire la “cappella rupestre di santa Barbara”, scavata nella grande roccia arenaria che costituisce il basamento del Castello dei principi Lauria, dominante tutta la vallata in modo straordinario. A conclusione, è stata offerta ai presenti una degustazione dei prodotti tipici della “città dei vini” presso i locali dell’Enoteca Regionale Siciliana.

2 Interno Chiesa San Domenico

La chiesa normanna di San Nicolò

Il Castello di Castiglione

Il Castello di Castiglione

IL  PARCO ARCHEOLOGICO DI NAXOS

La seconda tappa dell’Itinerario Bizantino si è aperta alle ore 18,00 al Parco Archeologico di Naxos dove è stata allestita una postazione all’aperto per ospitare i numerosi presenti. Qui i lavori, sempre introdotti dal prof. Carmeni, sono iniziati con l’intervento dell’architetto Daniele Raneri che ha presentato per la prima volta il sito dell’abitato bizantino del Parco localizzato alla destra del fortino borbonico (e ben delimitato da una recinzione in legno) legandolo per la prima volta in maniera originale ad un altro sito bizantino: quello del Castello fortilizio di Schisò, di cui ha recentemente curato il restauro. Il sito mantiene rimanenze di circa tre o quattro abitazioni bizantine caratterizzate da una tipologia funzionale attorno ad un patio seguendo una logica caotica, ben diversa da quella geometrica dell’impianto ellenico nonché libera e priva del tipico “peristilium” delle domus romane. Subito dopo, gli ospiti si sono spostati verso la postazione all’aperto collocata ad hoc per seguire l’intervento della dott.ssa Daniela Vanella, geologa e guida A.I.G.A.E. che ha relazionato, con l’uso di alcune slides, sulla storia geomorfologica della penisola di Schisò collocata nella parte meridionale della baia di Taormina. Le rocce di questa carta geologica mostrano depositi molto recenti tra capo Taormina e capo Schisò che è un promontorio lavico con basalti che affiorano e formano la base del Castello di Schisò. Si tratta di lave provenienti da un cono eccentrico di Mojo riversatesi sul fiume Alcantara prima e poi lungo il fiume Santa Venera arrivate sin qui. Dando poi uno sguardo alla carta tettonica si individuano i lineamenti di faglia tra la placca europea che si insinua sotto la placca africana mentre i monti di Taormina segnano il finale del raccordo calabrese. In questo quadro, il Castello di Schisò segna il paleolivello del mare e l’Arsenale navale diventa il marker geologico del V secolo a.C. e segna il livello del mare in quel periodo, circa 4,6 metri più alto rispetto all’attuale. Il livello della terra si è alzato più velocemente dato che siamo in una delle zone più dinamiche e più attive al centro del mediterraneo.

L’architetto Raneri è poi intervenuto sul Castello di Schisò, mostrando una foto del 1910 che lo raffigura con ancora il mare a lambirne le mura, ed una carta dell’Itinerarium Antoninii del IV-V secolo d.C. che descrive le stazioni di sosta dei cavalli “a trajecto ab Iblae”, dunque anche a Naxos. Ha quindi delineato i confini urbani del periodo bizantino con le mura urbiche che delimitavano il confine a nord, ad ovest l’Etna e a est il porto di Naxos con le rampe di alaggio e l’abitato cosiddetto “a patio”, costituito da gruppi di case funzionalistiche attorno ad un cortile. Erroneamente la storiografia ufficiale attribuisce il Castello agli angioini, ma una miniatura del 1200 dei monaci del monastero del SS. Salvatore in lingua phari ben raffigura il Castello che si staglia sulla penisola. Ancora, altre fonti come il tesoretto bizantino di capo Schisò ovvero una cassa di solidi aurei, monete bizantine rinvenute di recente. Ed ancora, le tegole “pettinate” databili attorno al 692-693 d.C. e ritrovate durante i lavori di restauro condotti di recente proprio dallo stesso Raneri, sono un caratteristico manufatto bizantino. Sappiamo infatti che nel 535 d.C. Giustiniano riconquista la Sicilia riportandola nell’impero d’Oriente; inoltre nel 695 d.C. l’isola diventa “tema di Sicilia” con privilegi particolari dell’impero d’Oriente. Nel 673, poi, l’imperatore Costante II spostò la capitale da Costantinopoli a Siracusa e dal 752 inizia una sistematica fortificazione dei luoghi costieri e montani per proteggerli dalle incursioni arabe. Inoltre, la statua di San Pantaleone medico, rinvenuta nella cappella, rappresenta un santo di culto tipicamente orientale. Il Castello dunque è una tipica fortificazione bizantina quadrangolare con una sala di uso  generale che ospitava un saettiere a protezione di un “caricatore” per le imbarcazioni ricavato in una piccola insenatura sul mare. Edificato ad “opus incertum” (calce idraulica mista a rottami di tegole greche e frammenti di tegole bizantine) e con muratura a sacco. Venivano edificati circa sessanta centimetri di muratura al giorno, sormontati da uno strato di tegole e così via. Delle tre torri, sono ancora ben visibili la torre est e la torre ovest prospiciente il quartiere di Recanati, un po’ danneggiata dagli agenti meteorici, mentre la torre nord è inglobata dentro la muratura del Castello. Successivamente, in epoca normanna venne edificata la cappella lato sud mantenendo le abitazioni ed il camminamento delle ronde lato mare. In epoca borbonica, invece, il Castello venne in un certo senso “riedificato”: vennero demoliti gli ambienti abitativi lato sud per far spazio ai depositi di cannamele; venne demolita pure la cappella per spostarla, rimpicciolita, nella zona lato mare e venne rimodulato il camminamento delle ronde, nonché rifatto il prospetto lato mare conferendogli un tono gentilizio tipico degli edifici borbonici di una certa importanza con i tratti caratteristici di uno scenografico “teatro a mare”(dal settecento residenza dei principi De Spucches, che solo nel millenovecentodieci lo cedettero ai Paladino). Altri Castelli bizantini analoghi di forma quadrangolare si ritrovano solo a Sambuca di Sicilia e a Cipro.

Ma qual è stata la sorpresa inaspettata? Alle ore 18,30 nel bel mezzo dell’evento culturale il sub giardinese  Alessandro Lentini ha consegnato al Museo, ed in particolare alla dott.ssa Greco, un’ancora di un legno greco, trentacinque chili di piombo rinvenuti al largo di Mazzarò quella stessa mattina. L’archeologia si è fatta storia e la storia si è fatta realtà per la gioia e lo stupore di tutti i presenti che hanno assistito in assoluta anteprima all’evento. A testimoniare che esiste una forte continuità nella storia dell’uomo e delle vicende umane, i nostri amici greci sono tornati a farci visita. E le suddivisioni cronologiche sono solo una convenzione che noi uomini scegliamo di adottare per pura comodità e perché ci viene più semplice e più comodo categorizzare e stabilire dei confini. Con le parole dello stesso Carmeni: il futuro di questi luoghi è nelle nostre mani, fare conoscere le meraviglie qui nascoste è la nostra missione, ma tutti noi, studiosi, operatori economici, amministratori, turisti o semplici curiosi possiamo fare molto di più per promuovere la salvaguardia del nostro patrimonio vivo!”. Parole con cui ha dato ai presenti un  nuovo appuntamento alla terza tappa dell’Itinerario Bizantino, che si svolgerà a Malvagna dove si avrà modo di visitare la locale Cuba bizantina trichora. Siete tutti invitati!”

Sergio Denaro

L'incontro al Parco Archeologico di Naxos

L’incontro al Parco Archeologico di Naxos

Un momento dell'incontro

Un momento dell’incontro

Il Fortino Borbonico

Il Fortino Borbonico

Resti di epoca bizantina al Parco Archeologico di Naxos

Resti di epoca bizantina al Parco Archeologico di Naxos

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Il lavoro del “camper della ricerca” partito da Giardini Naxos a fine aprile, per percorrere a ritroso  il cammino dei Normanni che nell’ XI secolo dalla penisola scandinava arrivarono in Sicilia,   sta dando i suoi frutti.                 Infatti a giorni il campernauti sbarcheranno a Visby il capoluogo dell’ isola di Gotland dove il Console onorario Prof. Diego Rossi ha invitato il Cav. Buda presidente del Gruppo Naxos e il sindaco di Giardini Naxos Prof. Nello Lo Turco per gettare le basi al fine di sancire un gemellaggio tra le città di Visby e Giardini Naxos e tra i loro rispettivi gruppi folklorici.

La Contea del Gotland è una delle regioni della Svezia più ricche di storia, di arte e di tradizioni popolari. La città di Visby è stata dichiarata nel 1995 Patrimonio dell’Umanità.   L’ambito progetto di ricerca di cui il Gruppo folk Naxos è partner operativo, è nato da un’idea dell’architetto Sergio Maria Pelligra presidente dell’Associazione Eco-culturale “Slowitaly”, coordinatore del Centro Studi e Ricerche internazionali dello storico Gruppo di Naxos diretto Padre del Folklore Cav. Antonino Buda, assieme alla prof. Maria Raneri per la parte antropologica.

Il progetto si prefigge  di studiare direttamente, senza intermediari, le tradizioni popolari europee visitando in 200 giorni 20 capitali d’Europa tra cui Brest, Le Havre (Francia), Rotterdam (Olanda), Lubecca (Germania),  Danzica (Polonia), Vilnius (Lituania), Riga (Lettonia), Tallinn (Estonia), Helsinki, Turku (Finlandia), Uppsala, Oslo (Norvegia) Stoccolma, Visby (Svezia) per un totale di circa 20.000 Km.

I camperisti con il Maestro Nino Buda

I camperisti con il Maestro Nino Buda

Una tappa del viaggio: Piazza Ruggero I°

Una tappa del viaggio: Piazza Ruggero I°

A Capo Nord

A Capo Nord

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Tindari (Me) – Sarà un risveglio unico il 12 agosto per gli abitanti e i turisti di Tindari. Un ‘alba incantevole che unisce cielo e mare in una delle più belle aree archeologiche siciliane, in una cavea di un Teatro Antico rivolto al Tirreno. Sul palco una luminosa Monica Guerritore dentro il buio di una scenografia essenziale condurrà il pubblico in un viaggio spirituale nell’io interiore di ciascun individuo, una performance che racconta una discesa (e ritorno) nell’animo umano compiuto attraverso i versi di autori immortali.  Un viaggio letterario nell’animo umano compiuto attraverso le parole di grandi autori, che con forza e passione si sono interrogati sul senso dell’esistenza. Parole, testi, versi altissimi sradicati dalla loro collocazione ‘conosciuta ‘ per restituirgli il senso originario e potente. Dall’Inferno di Dante all’Infinito di Leopardi attraverso Pasolini, Morante, Valduga, Pavese, Hugo, Valery, Flaubert…. E poi tutta la forza espressiva di Monica Guerritore e la forza della musica da Wagner a Sakamoto, Barber/Bernstein, Craig Armstrong, Eleny Karaindrou che accompagnano la performance.  “Dall’inferno … all’infinito” è un racconto magico scritto e diretto da Monica Guerritore, messo in scena grazie alla regia di Lucilla Mininno, al disegno luci di Paolo Meglio e alla produzione Parmaconcerti srl. Come la Guerritore ha dichiarato, parlando di questo spettacolo: <<Nella mia intenzione, il desiderio forte di sradicare parole, testi, versi altissimi dalla loro collocazione “conosciuta”, per restituirgli un “senso” originario e potente>>.

Si replica il 12 sera alle 21 al Teatro Antico di Catania.

Prevendita online www.boxol.it; o tutti i punti vendita Boxoffice in Sicilia.

ANFITEATRO SICILIA è un progetto a cura della Fondazione Taormina Arte, frutto di una collaborazione tra l’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, l’Agenzia per la Coesione Territoriale, la Direzione Generale Cinema e SiciliaFilmCommission, nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei.

 

La locandina

La locandina

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Messina – Si terrà giorno l’11 agosto al Monte di Pietà con inizio alle ore 21:15 una serata di teatro comico di Satira Politica e non solo. L’evento che si inserisce nella Rassegna del Teatro Dialettale siciliano sotto le stelle promossa dalla città metropolitana di Messina con l’associazione Compagnie Teatrali Riunite, vedrà come protagonisti, l’attore, regista e noto personaggio messinese Pippo Castorina con Giuseppe Galletta che si cimenteranno in monologhi divertenti , battute sprezzanti , ironie pungenti su personaggi politici di livello nazionale e locale.

La serata il cui ricavato sarà  devoluto per un fine di solidarietà sarà presentata dall’avv. Silvana Paratore. Astuzia, intelligenza e divertimento saranno gli ingredienti della serata.

Nel corso dell’evento sarà messo in vendita a scopo benefico, il libro scritto da Pippo Castorina “La satira politica”.

Pippo Castorina

Pippo Castorina

La Locandina

La Locandina

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Sinagra (Me) -. A moderare la tavola rotonda sul tema “Il fiore nella comunita” l’avv. Silvana Paratore, Premio Internazionale Rosario Livatino 2017 per l’impegno sociale, che ha affermato come la cultura dei fiori è un valore importante per l’accoglienza e per la valorizzazione di un territorio. Fondamentale è scommettere sui fiori e sul verde puntando ad un marketing turistico innovativo che privilegi il connubio tra natura, accoglienza ed itinerari fioriti. Dopo i saluti del viceSindaco di Sinagra Carmelo Rizzo e la presidente della Proloco dott.ssa Enza Mola promotrice dell’evento, hanno preso la parola la Presidente del Garden Club Messina Flora Bombarda Salleo; le prof.sse Maria Antonietta Germanà docente di Agrumicoltura del Corso Sistemi arborei mediterranei delle specie sempreverdi che si è  soffermata sulle piante evolutive e Annamaria Amitrano, ordinario di etnologia ed etnostoria che ha dichiarato come natura, cultura ed ambiente siano requisiti antropologici importanti e come tutti i passaggi dell’esistenza umana ( dalla culla alla bara) sono segnati dai fiori elemento primario della vita e dell’ evoluzione della stessa. Ha suscitato altresì  attenzione il contributo di Maria Luisa Germanà docente di Progettazione tecnologica dell’architettura dell’Università degli Studi di Palermo che si e’ soffermata sul ruolo archetipico, riparatore, bioclimatico e decorativo della vegetazione all’ interno dell’ ambiente costruito. A seguire gli interventi del prof. Filippo Grasso Consulente assessorato Regionale al Turismo  e di Michele Isgrò Vice Presidente Nazionale dei Comuni Fioriti. Un paese curato e fiorito, è  stato ribadito, è il primo passo per un Buon turismo.

Numerosi i riconoscimenti, le coppe, le targhe assegnate nel corso della serata da una Giuria composta da Salleo Flora Bombarda, Lina Ricciardello, Claudio Gullotti. 

- Per la sezione CENTRO URBANO:  PREMI D’ONORE a Landro/Rosetta,  Musca Santino,  Mola Francesca, Modugno Donato, Pintabona Rosa ;

-per la sezione  BALCONI FIORITI , 1° PREMIO EX AEQUO a Coci Eloisa, Graziano Domenica, Torre Rosaria, Guerrara Maria, Pullella Caterina;  2° PREMIO EX AEQUO a Giaimo Giuseppe, Fogliani Rosetta, Mercadante Umberto, Giuffrè Vinci, Giuseppa Catalano, Coppolino Maria, Pintabona Rosetta; 3° PREMIO EX AEQUO a Fogliani Giuseppina, Pina Lucia, Sinagra Salvatore.

- per la sezione STRADA E VICOLI FIORITI:  1° Premio EX AEQUO per via Fontana (Mola, Nardo, Vinci), via addolorata ( Manera, Martella), vicolo Diaz (Saitta, Spiccia, Farina, Camuti, Giglia) ;   2° PREMIO  a via II Conveto

- per la sezione CONDOMINIO : 1° premio a  Scolaro/ Salpietro; 2° Premio a Campisi/ Nuzzo; 3° Premio a Pullella/Randazzo -

- per la sezione VERDE PRIVATO GIARDINI (ARTE TOPIARIA):  1° premio a Coci Ornella; premio speciale a Chiesa Madre, Rotonda oasi della Natura di Franchina Gioacchino

 - Per la sezione EXTRA URBANO : 

- ANZIANI: 1° premio a Tindiglia Teresa; 2° ex aequo a Oliveri/Nuzzo, Sciacca/Gattarello, Mola Filippa; 3° premio per Coci Rosina e Pullella Giuseppina

- PREMI: 1° premio ex aequo a Maria Bonfiglio, Gridà Nirella Teresa, Oriti Salvatore, Oriti Catena, Giglia Antonella; 2° premio ex aequo a F.lli Borrello; 3° premio ex aequo a Vinci Giuseppe e Ristorante da Angelo

Per la sezione PREMIO TURISTI CON ABITAZIONE A SINAGRA : 1° premio a Mancuso Gina, 2° premio ex aequo a Lenzo Giusy, Gaudio Antonino, Mangione Salvatore 

Per la sezione PIANTE GRASSE: 1° premio a Angela Astone; 2° premio a Mancuso Antonino; 3° premio ex aequo a Rizzo Nardo e Sinagra Antonella

PREMIO D’ONORE a Catalano Puna /Calamunci (riciclaggio) – Menzione speciale a Araso Emanuele- Menzione Pro loco a Napoli Salvatore, Coppolina Tina, Giglia Francesco .

Hanno collaborato nella riuscita dell’evento i valletti della serata : i giovanissimi Mattia Nardo, Anna Paratore, Kevin Mola, Daysi Mola ed anche Emanuela Mola, Enza Giglia e tutti i sinagresi che grazie al loro impegno ed alla loro inventiva, hanno reso Sinagra , bellissimo e caratteristico Centro dei Nebrodi, ancora piu’ bello ed accogliente.

Foto di gruppo

Foto di gruppo

A destra l'avv. Silvana Paratore

A destra l’avv. Silvana Paratore

Pubblico

Pubblico

 

 

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Giardini Naxos (Me) – Il personaggio di questo mese è una giovane artista che vive a Giardini Naxos, il suo nome è Valentina Piazza, 23 anni studentessa in Beni Culturali e decorator.

La sua grande passione per l’arte ha fatto sì che decidesse di mettersi in gioco, realizzando nella casa vacanze “A due passi” sita in Giardini Naxos un dipinto riguardante “L’ Opera dei Pupi”. Nel realizzare il dipinto, la giovane artista ha voluto reinterpretare “L’opera”, rompendo lo schema della “classica opera”  con marionette e inserendo attraverso i personaggi tutti gli aspetti e le fragilità dell’uomo: Passione e Follia.

L’opera si ispira sia alle Chanson de geste del XI –XII secolo e sia all’ opera dell “Orlando furioso “ dell’Ariosto. La scena si apre all‘interno di un pomposo e sfarzoso palcoscenico teatrale, che incorniciano e danno una “severità” ai Paladini Orlando e Rinaldo e la dama Angelica. L’art designer ha voluto riproporre con questa scena l’incipit dell’opera Ariostesca :”Le donne , i cavalier , l’arme e gli amori…” creando quindi,  un intreccio tra la tematica amorosa con quella guerresca. I veri protagonisti di quest’ opera sono senza dubbio Orlando e Angelica.

Orlando e Angelica

Orlando è stato raffigurato come il valoroso e puro paladino , pronto a difendere la sua fede e il suo Sovrano, dall’aspetto e portamento severo dal modo in cui indossa la sua valorosa armatura, ma sotto di quella si nasconde una fragilità interiore che la si può osservare dagli occhi, dove emerge una personalità  “furiosa e tormentata” causa dall’ innamoramento per Angelica che lo acceca e lo porta alla distruzione e oblio, pronta a difenderla da qualsiasi pericolo.

Angelica è il vero motore di azione dell‘opera di questa epopea cavalleresca, spesso trascurata dagli artisti, ella veste un elegante e pregiato vestito riccamente decorato ed è adornata da gioielli , è stata rappresentata dall’artista  in questo modo per identificare la donna astuta e capricciosa che tenta di distrugge la figura pura di Orlando.

Infine Rinaldo, che si trova tra i due protagonisti, viene rappresentato come un cavaliere saggio e pacifico, che cerca di dare un senso di equilibrio tra le due figure.

 L’uso dei colori molto contrastanti e accesi e l’inserimento dei dettagli sia negli abiti , nei gioielli e nelle armature, ha voluto rappresentare gli usi e costumi della nostra terra che è stata  sin da epoche passate ” teatro” di diverse dominazioni che hanno lasciato il segno nella nostra cultura.

Questa in sintesi l’originale lavoro di Valentina la quale sta progettando di realizzare una mostra con le sue opere. Chi ha avuto modo di apprezzare i dipinti di Valentina è rimasto affascinato dalla originalità dei colori utilizzati e delle scene raffigurate dove la fantasia e la tecnica si sono sbizzarrite per dare vita ad opere dal valore universale.

Una delle scene dipinte da Valentina

Una delle scene dipinte da Valentina

Valentina Piazza accanto una delle sue opere

Valentina Piazza accanto una delle sue opere

Valentina Piazza

Valentina Piazza

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Messina - Al porto di Messina Molo “Colapesce” sabato 5 agosto alle ore 11.00, si terrà la conferenza stampa di presentazione del veliero “La Signora del Vento”. Il Comandante Guido Bencini e il rappresentante dell’Istituto Nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta, titolare del Veliero,  saluteranno la città e si procederà a stipulare il gemellaggio con l’Istituto Nautico Caio Duilio di Messina.

Il veliero “La Signora del Vento”, dopo aver mollato gli ormeggi dal porto di Gaeta è giunta al porto di Messina. A bordo della nave il principe Marcantonio Colonna, Comandante della Flotta Pontificia per raggiungere Don Giovanni d’Austria, nel porto più bello del Mediterraneo e unirsi al corteo storico navale dell’agosto messinese la IX edizione di Messina in Festa sul Mare “Lo Spettacolare Sbarco di Don Giovanni d’Austria“.

A bordo insieme al Comandante Guido Bencini e all’equipaggio, sono partiti: i rappresentante dell’Istituto Nautico “Giovanni Caboto” di Gaeta, titolare del Veliero, il Contrammiraglio Franco Giuseppe Persenda e il dott. Lino Sorabella, referente della Rete euro-mediterranea “Sulle Rotte di Lepanto”.

Inoltre durante la manifestazione del 5 agosto saranno presenti a bordo del veliero i delegati del Network internazionale “Sulle rotte di Lepanto”, provenienti da: Atene e Lepanto (Grecia), Yuste e Tenerife (Spagna), Regensburg (Germania), Venezia, Palermo,  Gaeta, Marino (Roma), S. Severo (Foggia) e Nicosia (Enna).

Il veliero "La Signora del vento"

Il veliero “La Signora del vento”

Soldati in costumi d'epoca

Soldati in costumi d’epoca

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Palermo – E’ stato approvato, con un emendamento (che ha sostituito l’articolo approvato in commissione di bilancio) l’articolo 14 della Finanziaria regionale che prevede l’assunzione per concorso di 20 giornalisti professionisti ai quali sarà applicato il CNLG. In questo modo  l’Assemblea regionale siciliana ha voluto porre rimedio ad una questione iniziata cinque anni fà con il Governo Crocetta quando ad inizio mandato il Presidente della Regione revocò  l’incarico ai giornalisti dell’ufficio stampa della  Presidenza della Regione. L’articolo ha suscitato numerose polemiche poichè nel comma 2 prevede che l’Ufficio Stampa è composto da “non più di 20 giornalisti iscittti all’Albo nazionale, professionisti da almeno 10 anni...”. In pratica vengono esclusi i pubblicisti in palese contrasto con le norme vigenti, in particolare con la Legge 150/2000. La questione è rimbalzata ai vertici dell’Odg tanto che il vice presidente nazionale dell’Ordine dei Giornalisti Santino Franchina è intervenuto energicamente con una nota pubblicata anche nel portale nazionale dell’Odg.

La nota pubblicata sul portale dell’Odg:

L’emendamento sugli uffici stampa approvato dall’Assemblea regionale siciliana viola la legge 150/2000 e discrimina i pubblicisti”. Lo afferma in una nota il vicepresidente dell’Ordine Nazionale dei Giornalisti, il siciliano Santino Franchina, che contesta l’ennesimo tentativo di escludere gli iscritti all’ Elenco dei Pubblicisti dai concorsi pubblici e ricorda come l’Ordine nazionale ha più volte evidenziato che la legge non consente tale discriminazione.

La legge n. 150/2000 stabilisce che “gli uffici stampa sono costituiti da personale iscritto all’albo nazionale dei giornalisti” e risulta evidente che questa norma, peraltro recepita in Sicilia con l’art. 127 della l.r. n. 2/2002, include tanto gli iscritti all’Elenco dei professionisti quanto a quello dei pubblicisti.

Di recente è intervenuta pure una nuova norma (l.198/2016) che, nel rinnovare la legge istitutiva dell’Ordine dei Giornalisti, ha esplicitato che l’esercizio della professione è riservato agli iscritti “nell’elenco dei professionisti ovvero in quello dei pubblicisti dell’albo istituito presso l’Ordine regionale”.

Appare penalizzante anche il passaggio che prevede, tra i requisiti per la partecipazione ai concorsi, quello di avere almeno dieci anni di iscrizione all’Albo e la riserva di dieci posti a quelli che hanno lavorato per almeno tre anni nell’ufficio stampa della Regione. L’anzianità di iscrizione non assicura, comunque, l’accesso a giornalisti che abbiano una competenza specifica, mentre rischiano di essere esclusi molti colleghi che hanno un’esperienza qualificata per aver lavorato anche in amministrazioni decentrate.

L’auspicio, quindi, è che si provveda al più presto alle opportune correzioni per eliminare evidenti ingiustizie e motivi di illegittimità anche al fine di evitare controproducenti contenziosi che finirebbero per bloccare gli stessi concorsi.

 La nostra riflessione:

Al suddetto auspicio, che condividiamo in pieno,  aggiungiamo che sarebbe auspicabile che la Regione Sicilia considerasse una volta per tutte il tema della Comunicazione strategico ed indispensabile per la crescita  legale, culturale e turistica dell’Isola.

Non basta un semplice emendamento, peraltro discriminatorio verso i pubblicisti, per risolvere i problemi della Comunicazione a livello regionale.  Occorre una volta per tutte, un disegno di legge innovativo che affronti il problema della Comunicazione in Sicilia mortificato da norme lacunose e contraddittorie, in maniera definitiva e innovativa. E’ necessario una normativa  che coinvolga tutti i Comuni, le unioni dei comuni, in pratica tutti gli enti locali concepita in maniera innovativa e strategica in linea con le leggi vigenti.  Occorre una nuova normativa che rappresenti uno strumento indispensabile per rispondere alle nuove sfide della Comunicazione che coinvolgono inevitabilmente  l’attuazione dei principi che regolano la trasparenza e l’efficacia dell’azione amministrativa e non solo, ma anche l’intero comparto turistico dell’Isola che non può fare a meno degli strumenti della comunicazione per promuovere il territorio e l’immagine dell’Isola.

In Sicilia sono state emanate numerose normative che, a partire dall’art. 58, primo comma, della legge regionale 18 maggio 1996 n. 33 hanno autorizzato i comuni, le provincie regionali e le amministrazioni pubbliche a modificare le proprie piante organiche per istituire gli uffici stampa.

Tuttavia, malgrado le numerose norme emanate dalla Regione e, le  Circolari assessoriali, di fatto ad oggi, non vi è stata una concreta applicazione dei principi della legge quadro nazionale n. 150 del 7 giugno del 2000 recepita dalla Regione siciliana con l’art. 127 della  legge regionale n. 2 del 26 marzo 2002.  Ciò è stato dovuto soprattutto anche ad alcune disposizioni introdotte che hanno contribuito a disattendere l’obbligatorietà dell’uso degli strumenti di comunicazione (portavoce e addetto stampa) negli enti locali e nelle pubbliche amministrazioni dettate dalla Legge 150/2000. Tra queste ricordiamo il comma 1 dell’art. 58 della legge regionale 18 maggio 1996 n. 33 che ha introdotto l’obbligatorietà degli Uffici Stampa soltanto per i Comuni con una popolazione superiore a 30 mila abitanti (praticamente escludendo la maggior parte dei 390 Comuni siciliani di importanza storica e turistica che è abbondantemente al di sotto dei 30 mila abitanti).

L’art. 16 della Legge regionale  17 marzo 2000 n. 8 (Disposizioni  programmatiche e finanziarie per l’anno 2000) ha in parte modificato l’art. 58          della L.R. n. 33/96 stabilendo l’obbligo di istituire gli Uffici Stampa per i comuni con una popolazione  al di sopra dei 10 mila abitanti. La norma può essere  considerata un importante passo avanti,  tuttavia, anche se di fatto l’obbligo per i Comuni di attivare gli  Uffici Stampa è stato portato da 30 mila a 10 mila, la maggior parte delle amministrazioni comunali non ha mai attivato un Ufficio Stampa con conseguenze prevedibili per quanto riguarda la promozione del territorio e i principi di  trasparenza.

Tutto ciò malgrado la legge regionale n. 2 del 26 marzo del 2002 n. 127 e la legge quadro nazionale n. 150 del 7 giugno 2000 in materia di informazione e comunicazione degli Uffici Stampa negli enti locali e della pubblica amministrazione avessero definitivamente statuito che le attività dell’Ufficio Stampa e di Comunicazione organizzati in servizi strutturati e permanenti nelle P.A. sono diventate “parte integrante e non residuale, anzi strategica, dell’azione delle istituzioni pubbliche al servizio dei cittadini quali strumenti a garanzia dell’attuazione dei principi di trasparenza ed efficacia nella quotidiana azione politico-amministrativa e noi aggiungiamo che tali attività di Comunicazione hanno anche un importanza strategica  per la promozione turistica dei Comuni e dell’Isola.

Malgrado l’importanza che riveste la Comunicazione pubblica, la Sicilia è l’unica Regione d’Italia che di fatto ha introdotto uno sbarramento per l’attivazione degli Uffici Stampa (obbligatori solo per i Comuni al di sopra dei 10 mila abitanti). L’attuazione dei principi di trasparenza ed efficacia dell’azione quotidiana politico amministrativa non può valere però solo per i Comuni al di sopra dei dieci mila abitanti! Nessun altra Regione ha una tale normativa, come se ci fossero Comuni di serie A e Comuni di serie B.

Riflettiamo: il Decreto Legislativo n. 33/2013 ed il D.lgs n. 97 del 2016 ha esteso a tutti gli Enti Locali e gli Enti pubblici in generale, senza  esclusione alcuna l’obbligo di pubblicare gli atti prodotti dall’attività amministrativa dell’Ente. a questo aggiungiamo la L.R. n. 11 del 25 giugno 2015 la quale, con l’art. 6  ha ulteriormente ampliato tali obblighi di pubblicazione per le amministrazioni comunali modificando l’art. 18 della L.R. n. 22/2008  con la pubblicazione nei siti istituzionali  degli estratti riguardanti gli atti amministrativi dei Comuni (Atti deliberativi e Determine) mentre  con l’art. 4 è stata introdotta la pubblicazione nel sito dei verbali delle Commissioni Consiliari.

Il suddetto esempio deve servire a far riflettere poiché, così come accade per i dati e gli atti amministrativi delle amministrazioni comunali che hanno l’obbligo di essere pubblicati per intero e per estratto nei siti istituzionali degli Enti, anche l’azione quotidiana politico-amministrativa di tutti gli Enti locali dell’Isola deve essere portata a conoscenza dei cittadini attraverso l’attività degli Uffici Stampa al fine di attuare i principi di trasparenza ed efficienza enunciati dalla L. 150/2000 riguardanti le attività di chi governa la cosa pubblica.

Il RUOLO DEI  SITI WEB ISTITUZIONALI

Non ultimo Vorremmo accennare anche al ruolo dei “siti web istituzionali”  obbligatori per tutti  enti locali che sono diventati a tutti gli effetti dei veri e propri “giornali on line” e rivestono un importante ruolo strategico anche nella promozione del territorio.  Anche tali siti dovrebbero essere regolamentati da una normativa adeguata  che preveda la realizzazione di un area specifica on line visibile sulla home page del sito  (Virtual Press Office 3.0) che di fatto già esiste (dove si pubblicano eventi, manifestazioni e comunicati stampa ma non è curata da giornalisti) la quale venga affidata e curata dagli addetti stampa. Questa è la vera sfida del prossimo futuro che farà la differenza sulla Comunicazione !

                                          ROSARIO MESSINA

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Taormina - “Un Canto Mediterraneo” organizzato da Taormina Arte nell’ambito di Anfiteatro Sicilia, la manifestazione culturale promossa dall’Assessorato regionale al Turismo, dopo il debutto al Teatro Antico di Catania, verrà replicato il 7 agosto al Teatro Antico di Taormina. Progetto corale creato da un organico variegato e multiforme che eseguirà un repertorio mediterraneo di musiche di pace, di fratellanza e di accoglienza per raccontare la pluralità delle lingue e delle differenze in una sola voce, Un canto Mediterraneo è uno spettacolo del Teatro Mandanici di Barcellona Pozzo di Gotto, ideato da Sergio Maifredi, con Mario Incudine, Antonio Vasta, Anita Vitale, Faisal Taher, Stefania Patanè, Antonio Putzu, Giorgio Rizzo, Antonio Livoti e con la partecipazione speciale di Peppe Servillo. È uno spettacolo che vede il coinvolgimento di cento musicisti, eccellenze del territorio, con l’Orchestra popolare del teatro di Mandanici, il Coro di voci bianche “I piccoli cantori” diretti da Salvina Miano, I Visillanti di Barcellona e di Pozzo di Gotto, il grande ensemble di zampogne a paru e gli organetti di Pippo Benevento e Antonio Merulla. Due ore di spettacolo intenso e coinvolgente una carrellata musicale, ma anche attoriale, sulle sonorità del Mediterraneo, tra nenie e tarantelle, canzoni di protesta e atmosfere intimiste, con numerosi momenti di canto a cappella.

ANFITEATRO SICILIA è un progetto a cura della Fondazione Taormina Arte, frutto di una collaborazione tra l’Assessorato Regionale del Turismo, dello Sport e dello Spettacolo, l’Assessorato Regionale dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana, l’Agenzia per la Coesione Territoriale, la Direzione Generale Cinema e SiciliaFilmCommission, nell’ambito del Programma Sensi Contemporanei.

1x Un Canto mediterraneo

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