GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Sicily

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Gianfranco Lucisano

Gianfranco Lucisano

Gianfranco Lucisano è siciliano doc, originario di Francavila di Sicilia (Me), un giovane manager che ha le carte in regola per raggiungere l’Olimpo dei “self made man“. Ha le idee chiare sul suo futuro e non perde occasione per manifestare l’amore per la propria terra e le sue potenzialità. Passione, impegno ed uno spiccato senso di abnegazione sono gli ingredienti che hanno caratterizzato la sua ascesa nel mondo della moda, degli eventi fashion e della promozione del territorio. Il suo sogno è stato sempre quello di trasformare quella che da anni è una grande passione in una attività vera e propria e, pare ci sia riuscito viste le sue affermazioni realizzate con diversi eventi. Un esempio per tanti altri giovani che vale la pena di raccontare e far conoscere. Lo abbiamo incontrato cercando di capire meglio i suoi progetti e quello che di fatto ha in cantiere. La prima domanda che ci viene spontanea è “Vale la pena scommettere sul proprio futuro in questa terra che ha costretto tanti giovani ad andare via?”La mia generazione ritiene che dobbiamo andare via e sbattere la porta in faccia a questa terra. Io rifiuto questo concetto perché la Sicilia non è un concetto astratto. Siamo noi che rendiamo viva questa terra, che la caratterizziamo nel bene e nel male e quindi dipende da noi il nostro futuro ed il modo di essere di questa meravigliosa Isola. Non c’è un segreto da svelare per invertire questo andazzo dobbiamo solo rimboccarci le maniche e provare a realizzare una nuova stagione economica, turistica, sociale e culturale. Occorre gettare un seme, tanti semi e prodigarsi per dare vita ad una nuova stagione perchè a noi non mancano intelligenze e professionalità e soprattutto non manca quella materia prima che questa terra ci offre in termini di bellezze naturali, testimonianze di grandi civiltà, posizione geografica strategica e potremmo continuare. Dobbiamo semplicemente te fare squadra, proporsi attraversoli altri protagon le nostre idee ed estrinsecare in ogni ambito le nostre capacità. C’è ancora tanto da fare in questa nostra fantastica terra di Sicilia. Basta crederci, un futuro migliore è possibile. Rifiuto di pensare che dobbiamo andare via, lontano da qui. Perchè? E’ qui che dobbiamo costruire il nostro futuro.” Lucisano qualcosa attorno a se l’ha già realizzata. Ha reso concreta questa sua idea di fare squadra mettendo in campo uno staff formato da giovani come lui e realizzando un gruppo di lavoro di tutto rispetto che si sta facendo conoscere nel territorio per gli originali eventi che propone. Gli altri protagonisti del suo fashion team sono: la giovane stilista di Giardini Naxos (Me) Simona Gullotta, Antonino Raspa (hair stylist), Tania Nastasi (Mua -Make Up artist), Marika Alfonso (modella). Del team fanno anche parte Rocco Bertè e Luigi Parisi (foto), Antonio Magro (video), Pamela Soluri (Fashion Blogger). Tutti giovani che con entusiasmo stanno scommettendo sul loro futuro e sui loro progetti. Qual’è l’ultima creatura legata alla moda ed alla promozione del territorio? Risponde Gianfranco Lucisano ideatore del nuovo progetto il quale spiega: “La nostra ultima fatica è un Fashion Book che abbiamo intitolato -Echi Metafisici dall’Ottocento-. Per evocare la prima metà dell’Ottocento e senza nessun limite spazio-temporale, abbiamo scelto Palazzo Cagnone che si trova a Francavilla di Sicilia (Me). Un location suggestiva il cui leitmotiv non poteva che essere l’accostamento a sale decorate con raffigurazioni cariche d’intensità emozionale capaci di proiettare una visione caleidoscopica di opere del XIX secolo, un secolo marcato da grandi sconvolgimenti politici e sociali, che come è facile intuire, influenzarono anche la moda. Con questo progetto abbiamo voluto mettere in risalto Neoclassicismo e Romanticismo, due foglie appartenenti allo stesso ramo e dalle radici ben salde, che hanno conservato vivo il loro valore pur attraversando decenni. Li abbiamo voluti far rivivere attraverso la moda ottocentesca, la stessa che dopo la rivoluzione francese impose i suoi ideali e il suo stile. A ridare vita a quella moda è stata la collezione realizzata dalla nostra Simona Gullotta, apprezzata stilista dal design ricercato, fatto di dettagli e di originali particolari. La scelta dei tessuti e l’uso di materiali diversi fra loro sono infatti l’emblema che accomuna i suoi capolavori sartoriali capaci di trasmettere al tatto un senso di preziosità, di ancestralità e un feeling avvolgente. Nelle sue collezioni spiccano riflessi dal sapore arcano ispirati alla forma e allo spirito, un immenso amore per l’arte italiana e il gusto raffinato per la lavorazione artigianale. Tra le sue realizzazione più belle vorrei ricordare “Madre Sicilia”, un abito stile impero in taffetà blu che evoca metafore celesti, nato dall’armonica fusione tra lusso e accurata ricerca stilistica. Sembra un quadro prezioso e antico ma non manca del legame con la contemporaneità: un ritorno al mondo classico con la necessità di aggiungere valore Made in Sicily dato dalla raffigurazione mitologica della Trinacria che spicca sul corpetto, e l’effetto non passa inosservato. A svelare un’anima sfaccettata o più semplicemente libera da schemi troppo rigidi e costrizioni, a favore di tessuti raffinati e di imprescindibile sensualità come solo il pizzo sa esserlo, è invece il secondo abito protagonista del book, indossato anch’esso dalla modella Marika Alfonso della quale vengono catturate le sfumature più impercettibili su pose naturali e dai contorni leggeri, quasi impalpabili. A dare risalto a questi due straordinari abiti gli scatti di Rocco Bertè e Luigi Parisi dai quali traspare intuizione, pensiero, sensazioni e sentimenti e che ci fanno capire come la fotografia spesso non è semplice tecnica, ma opera d’arte. Quando mente, occhi e cuore battono all’unisono, quando tecnica e sensibilità sono in sintonia tra loro si trascende l’infinito, l’immagine non è più solo sognata o immaginata ma si materializza con una grande forza evocativa. Questo il nostro ultimo lavoro, ma tanto altro ancora c’è in cantiere. Questa è la nostra filosofia, mettere in campo le nostre professionalità, la nostra fantasia e creatività con passione e sopratutto costanza per promuovere il nostro territorio.” Un messaggio ricco di spunti e di stimoli le parole di questo giovane manager che, si rivolge ai suoi conterranei invitandoli a fare, come lui, “gioco di squadra” rendere concreti i propri obiettivi attingendo a quei valori, quelle bellezze, quei sapori che questa meravigliosa terra mette a disposizione di tutti. Non è necessario andare altrove per trovare l’Eldorato, perchè è qui tra noi ed aspetta solo di essere valorizzato.

                                                                        ROSARIO MESSINA

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TAORMINA. Ma quanto è stata complicata la vita per un giovane ventenne di fine millennio! Potrebbe essere questa la considerazione, e chiusa finale, di “Tutto quell’amore disperso” (Edizioni Il Foglio, 2014) il libro di Luca Raimondi protagonista sabato 23 maggio, alle ore 18:30, del Caffè Letterario di ”Spazio al Sud” condotto da Milena Privitera, ospite ancora una volta dell’elegante sala “Naumachie” dell’Hotel Isabella di Taormina. La kermesse letteraria, ideata ed organizzata dall’associazione “Arte&Cultura a Taormina” la cui presidente, MariaTeresa Papale, firma anche la direzione artistica, è sponsorizzata dall’Associazione Albergatori di Taormina, patrocinata da partners di rilievo quali il Comune di Taormina, Taormina Arte, “Associazione Imprenditori Per Taormina, “Gais Hotels Group”, e vede la collaborazione dell’associazione culturale calabrese “Piazza Dalì”. Il libro, una sorta di romanzo di formazione a metà tra il diario e lo sfogo personale, continua a tratteggiare il ritratto di Carlo Piras già protagonista del romanzo precedente – “Se avessi previsto tutto questo” – figlio unico, viziato ed un po’ fragile, che naviga a vista tra “ragione e sentimento” per costruire la propria identità. Scoprendo troppo tardi, ed a proprie spese, di aver commesso un grave errore a lasciare la taciturna fidanzatina, Sofia, per andare all’inseguimento di altre gonnelle. Con una vivacissima Catania universitaria a far da sfondo ad un amore complicato, il tragicomico percorso di formazione sentimentale di Carlo – evidente alter ego di Luca – diviene una sorta di metafora per una generazione che aveva vent’anni alla fine del millennio scorso: ragazzi pieni di interessi ma anche preda di complicate elucubrazioni mentali, che si cimentano col teatro, ovviamente, “off-off” e girano corti dalle molte pretese, che studiano filosofia e manifestano per Rifondazione Comunista, in mezzo a professori crudeli e ragazze complicate. Un’esplosione di gioventù, un cocktail di arroganza, superficialità, impegno, incoscienza: inadeguati, presuntuosi e fragili come sono normalmente i giovani in quella tappa della vita dove non hanno ancora ben chiara la strada da percorrere, e, sognando di costruire il futuro, si ritrovano, poi, magari, a chiedere/rsi: “che ne abbiamo fatto del nostro avvenire?” il bel libro di Raimondi è anche l’occasione per una colonna sonora di tutto rispetto con Carlo che riesce a trovare qualcosa dell’amata Sofia persino in un disco dei CCCP dal titolo Epica Etica Etnica Pathos. Laurea in filosofia, regista, montatore, sceneggiatore, direttore di sei edizioni del Festival del Corto Siracusano, Raimondi è un esponente di spicco di quella sorta di prolifica incubatrice di talenti che negli ultimi anni si è rivelato essere il Sud-Est siciliano: una nutrita schiera di giovani scrittori, cresciuti tra Siracusa e Catania, che con le loro opere sono diventati la punta di diamante della new wave letteraria italiana. Ed il recentissimo “Premio alla Cultura Simone Tasca 2015″, assegnatoli a Gela, lo conferma.
Il Palinsesto di Spazio al Sud edizione 2015 prevede altri appuntamenti:
Sabato 11 luglio, alle ore 18:30, sulla panoramica terrazza dell’Hotel Isabella con magnifica vista sul Teatro Antico e sui tetti della città: il taorminese DOC Stefano Veroux, reduce dal successo de “La Rocca delle Ingrate”, presenterà“L’Uomo che guariva i morti”, spumeggiante testo siculo-italiano che ritrae con sapienti pennellate e caustiche descrizioni, una galleria di… “personaggi” tipici della zona nel corso di una serata che si preannuncia già un evento. Come un evento è la “Personale” di pittura di Carlo Malacarne, artista di punta dell’arte italiana contemporanea, le cui tele traboccano di una cromaticità potente e prepotente.
Mercoledì 15 luglio un nuovo appuntamento con la mostra, che si inaugura alle ore 18:30 nella magnifica location barocca dell’ex-chiesa del Carmine con una quarantina di opere esposte – tra cui alcune dedicate a Taormina. Rimarrà aperta tutti i giorni, festivi compresi, con orario 10:30/12:30 e 18:00/ 22:00 e chiuderà i battenti sabato 1 agosto alle 22.

Dopo la pausa estiva, il “Caffè letterario” riprenderà i suoi incontri, sempre ospite dell’Hotel Isabella, sabato 10 ottobre alle ore 18:30 presentando il giovane scrittore calabrese Demetrio Verbano ed il suo “L’attimo eterno”. Un romanzo d’amore e d’amicizia, dai toni intimistici, ricco di atmosfere magiche, giocato su due livelli temporali e geografici alternati – corrispondenti alla numerazione pari o dispari dei capitoli – dove protagonisti sono tre ragazzi, Giuseppe, Jessica e Sidney: ognuno, a modo proprio, “speciale”, tutti e tre emarginati dagli altri compagni, uniti tra di loro da un’amicizia indissolubile.
Di tutt’altro genere “La solitudine di un riporto”, presentato il 24 ottobre, del siracusano Daniele Zito, ingegnere informatico ricercatore all’Università di Catania, che in un giallo dai risvolti terroristici-criminali, percorso da continui, sottili, omaggi alla grande letteratura europea, narra di un libraio brutto, paranoico e “bombarolo”, dall’infanzia disastrata e piena di misteri, prigioniero di se stesso e della sua dolorosa solitudine, usato dalla malavita e braccato dalla polizia: Antonio Torrecamonica, che, non accettando come molti la realtà, cerca di nascondere la calvizie con un orripilante “riporto”, che odia i lettori avventuratisi nel suo negozio, che odia soprattutto i libri che non legge mai. Lo stesso Antonio Torrecamonica, dallo sguardo di bimbo, che, proprio grazie alla suggestione scaturita da una frase di Garcia Marquez nel primo libro preso nelle mani dopo vent’anni, scopre l’amore e la forza per cambiare vita.
Ancora un giallo quello presentato il 7 novembre, alle ore 18:30: “La borsa dell’avvocato” del messinese Giuseppe Quattrocchi. Ambientato nel dopoguerra in una Sicilia tentata dall’indipendenza, con una mafia che smette i panni rurali per buttarsi nel grande affare della ricostruzione, è l’intreccio di tante storie che si intersecano in un paesino della costa jonica messinese, dove i punti di riferimento sono quelli tipici, piazza, chiesa, municipio, caserma dei carabinieri, bar. Un omicidio, una borsa con documenti preziosi che scompare e la storia, asincrona, si sviluppa tra pettegolezzi, intrighi di paese, pesanti interessi che vengono da lontano ed un maresciallo dei Carabinieri che, implacabile, continua ad indagare “per rimettere le cose a posto”. Il 21 novembre, alle ore 18:30, sarà la volta di Cristina Marra, ideatrice del “Festival del Giallo” di Cosenza e curatrice per Falco Editore delle raccolte “Vento Noir” ed “Animali Noir”. Quest’ultima antologia sfoggia la firma di tredici autori, tra cui Mimmo Gangemi, Margherita Oggero, Assunta Morrone, Bruno Morchio i quali, ognuno col suo stile, hanno dato vita a coinvolgenti brevi racconti noir dove la presenza degli animali, dal gatto, al cane, al pipistrello, è determinante per la risoluzione del caso.
Sabato 5 dicembre, alle ore 18:30, Paolo Sidoti, uomo di teatro, sceneggiatore, regista, mimo a Parigi, presenterà “Pietra lavica” di Algra Editore. Un thriller ambientato nella città etnea dove dell’omicidio di un giornalista viene sospettato il suo migliore amico, il quale, cercando di scagionarsi con l’aiuto di una bella archeologa, va a sbattere su di un segreto perduto nel cuore della città, di cui Vincenzo Bellini, Riccardo Cuor di Leone, l’Etna, la Fisica quantistica sono testimoni. E con la presentazione del libro di Sidoti che chiude la rassegna del “Caffè Letterario” si abbassa anche il sipario sull’edizione 2015 di “SPAZIO al SUD”, nella consapevolezza di aver offerto ai residenti ed agli ospiti la visione di un percorso culturale completo e frastagliato dove radici, tradizione e innovazione coesistono e si completano.

PALERMO. La Regione ha istituito in Sicilia i primi 79 Geositi. L’Assessore Regionale al Territorio e Ambiente Maurizio Croce ha comunicato, nel corso di una conferenza stampa, l’avvenuta istituzione dei primi Geositi in Sicilia, luoghi o territori in cui è possibile riscontrare un interesse geologico, geomorfologico, paleontologico, mineralogico. Si tratta di siti che presentando un valore scientifico e ambientale di una così tale importanza che vanno preservati con norme di tutela specifiche.
I Geositi che sono stati istituiti, con l’obiettivo di evidenziare le loro specifiche peculiarità scientifiche, sono 79 di cui 3 di rilevanza mondiale e unici.
Le tre eccellenze sono:
la “Grotta Rumena 1” – Comune di Custonaci (Tp),
le “Lave brecciate a fluoro-edenite e fluoro flogopite di Monte Calvario”- Comune di Biancavilla (Ct).
il “GSSP del Piacenziano” a Punta Piccola” – Comune di Porto Empedocle (Ag)

I restanti Settantasei Geositi ricadono invece all’interno di Riserve Naturali.

     Una particolare attenzione va posta sul GSSP di Punta Piccola a Porto Empedocle in quanto i G.S.S.P. (Global Stratotype Section and Point) costituiscono siti con “oggettivi caratteri di unicità”. Si tratta di successioni rocciosa, dallo spessore variabile da pochi ad alcune decine di metri e rappresentano per la comunità scientifica internazionale i riferimenti della “Scala cronostratigrafica standard globale“. Ciascun GSSP è scelto dopo lunghe, approfondite e documentate ricerche, da parte degli specialisti di quel particolare intervallo temporale e votato da un’apposita commissione della ICS (International Commission on Stratigraphy), organo della IUGS (International Union of Geological Sciences). In Italia l’ente deputato alle ricerche sui GSSP è l’Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra).  Altri GSSP della nostra Penisola conosciuti  in tutto il mondo sono: 1) Monte San Nicola (Butera, Caltanissetta, Sicilia). Definisce la base del piano Gelasiano (Pleistocene);  2) Eraclea Minoa (Agrigento, Sicilia). Definisce la base dello Zancleano (Pliocene); 3) Vrica (Crotone, Calabria). Definisce la base del piano Calabriano (Pleistocene); 4) Monte dei Corvi (Ancona, Marche). Definisce la base del Tortoniano (Miocene); 5) Carrosio (Alessandria, Piemonte). Definisce la base dell’Aquitaniano (Miocene); 6)  Massignano (Ancona, Marche). Definisce la base del Rupeliano (Oligocene); 7)  Prati di Stuores (Bolzano, Trentino Alto Adige) Definisce la base del Carnico (Triassico); 8) Bagolino (Brescia, Lombardia). Definisce la base del Ladinico (Triassico).
L’istituzione dei Geositi comporta l’apposizione di vincoli, ai fini della tutela, che non vanno letti come restrizioni ma come opportunità di conoscenza, conservazione e non solo. I Geositi assumono un alto valore scientifico e paesaggistico risultando di fondamentale importanza nella politica regionale di promozione delle aree protette. Con l’istituzione dei Geositi in Sicilia si estende la conoscenza, la valorizzazione e quindi la fruizione del bene geologico all’intera collettività.
ROSARIO MESSINA

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SIRACUSA. Sabato 9 maggio 2015 al Palasport di Siracusa “Cittadella dello Sport” si è conclusa la stagione sportiva regionale della Federazione Italiana Danza Sportiva (fids). L’associazione “La Fisarmonica” annessa alla Scuola di danza “Butterfly” (sede sociale dove si svolgono le lezioni di danza), di Giardini Naxos (Me) e Francavilla di Sicilia (Me) ha vinto la “Coppa Sicilia Oro” 2015 per il comparto danze accademiche (danza classica modern-jazz e contemporanea).
Grazie alle performances dei propri giovani ballerini è stato conquistato il primo posto assoluto ed un meritato titolo di campioni regionali danze accademiche 2015. A questo va aggiunto anche un premio di 700 euro.
“La Coppa Sicilia” spiega Mariella Musso patron della Butterfly “è una particolare competizione che si svolge a più tappe ed a punteggio distribuita su tutto il territorio secondo un calendario regionale. Alla terza tappa si sommano tutti i punteggi conquistati durante l’anno. Voglio ringraziare le nostre allieve che hanno fatto tanti sacrifici per prepararsi e, grazie alle ottime posizioni in classifica ottenute durante la stagione, hanno conseguito ottime votazioni che ci hanno permesso di conquistare l’ambito titolo regionale“.
       Un plauso all’impegno profuso dai maestri di danza della Butterfly che sono riusciti a far salire sul podio i loro piccoli allievi. Promuovere l’educazione dei giovani attraverso i valori dello sport è una delle priorità che deve avere la nostra società e chi opera in tale settore. Lo sport inteso come un modello di vita è al tempo stesso, un autentico “campo di educazione”.

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“ASTRI e STELLE”
di
Maggio
a cura di Angela Lombardo

                 Inauguriamo questa rubrica nel mese delle rose, e come non ricordare il famoso detto “se son rose fioriranno”, che consideriamo beneaugurante non solo per il mese di maggio ma anche per i successivi mesi in cui staremo insieme, con il naso all’insù, a guardare la volta celeste per leggervi le caratteristiche energetiche che, per “risonanza”, caratterizzano la nostra esistenza. In questa rubrica non parleremo di segni in modo diretto, perché non parliamo di oroscopo, bensì di Anatomia Archetipica, ovvero del valore e significato simbolico dei pianeti e delle costellazioni nella psiche dell’essere umano. Non saranno lezioni di astrologia, ma mese dopo mese impareremo a conoscere gli archetipi che ci abitano, e come attraverso la lettura delle effemeridi (ovvero la configurazione dei pianeti in cielo), possiamo orientarci nel quotidiano.

                 Impareremo a riconoscere le “forze energetiche” armoniose o disarmoniche che scandiscono le nostre giornate e le nostre relazioni, usufruendo di un piccolo lumicino per fare luce sulle nostre vite, migliorandone la qualità se impareremo a riconoscerne ed a gestirne la qualità energetica del momento.
A questo giova la lettura degli aspetti astrologici, ad indicarci i momenti più propizi per agire, fermarsi, scegliere, cercare, individuare, valutare, decidere ecc. , fermo restando che ciascuno è l’unico autore della propria vita, e che leggere il significato degli astri in cielo è solo un valore aggiunto, poiché per sceglie bisogna conoscere!
Prima di entrare nel vivo di questa rubrica voglio condividere con i lettori una famosa frase di H.P. Blavatsky, che recita
Alle poche menti elevate che interrogano la natura invece di imporle leggi per guidarla, che non limitano la sua possibilità con l’imperfezione delle proprie capacità e che non credono solo perché non sanno, vorremmo ricordare la sentenza di Narade, l’antico filosofo indù: << Non pronunciare mai le parole “Io non conosco questo, quindi è falso”. Bisogna studiare per sapere, sapere per capire e capire per giudicare >>.
BUONA LETTURA!

       Ecco il punto delle configurazioni degli astri in cielo, in un mese alquanto complesso perché ricco di aspetti spesso contraddittori, dove Mercurio, pianeta della comunicazione transita in Gemelli, segno che rappresenta l’esigenza di incontrare l’”altro”, per relazionarsi, confrontarsi e sperimentare una possibile relazione.
Andiamo con ordine:
L’1 Mercurio entra in Gemelli, caratterizzando l’intero mese con la sua singolare voglia di comunicare in modo leggero e disinibito.
Ma il 3 l’opposizione Mercurio-Saturno sin da subito sottolinea che qualcosa, in eccesso e difetto, rende difficile intendersi, creando problemi nella comunicazione a tutti i livelli, come il quadrato Sole – Giove del 4 evidenzia.
Il 6 il trigono Sole – Plutone ristabilisce la capacità di vedere la realtà con spirito critico, ridando chiarezza a chi si trova in situazioni che richiedono lucidità mentale e capacità decisionale.
Il 9 Mercurio quadra Nettuno, e la fantasia galoppa a pieno ritmo, ma la visione delle cose viene distorta da un idealismo che non trova conferma nella realtà.
Il 15 Marte e Saturno si oppongono, ed attorno a questa data è auspicabile non prendere decisioni o avviare nuove iniziative che potrebbero non avere il successo desiderato.
Dal 19, fino all’11 giugno, Mercurio si muove in cielo con un apparente moto retrogrado, e tutto va a rilento. Si consiglia non prendere decisioni importanti in questi giorni, la pazienza è l’unica arma vincente!
Dal 22 al 25 l’opposizione di Venere-Plutone può provocare attrazioni trasgressive che lasciano il segno, causando inquietudini e disagi emotivi.
Il 23 Saturno si oppone al Sole, ed ecco che viene meno la fiducia in se stessi. Giorni ideali per porre il focus su tutto quello che non va nelle nostre vite, per trovare il modi di porvi rimedio.
Il 25 Venere quadra Urano e Marte quadra Nettuno, l’instabilità affettiva è dietro l’angolo, e la confusione nelle scelte e nei modi di agire la fa da padrone.
Il 27 la congiunzione Mercurio-Marte ridà vigore ai nostri pensieri, e scegliere risulta più facile.
Il 29 si ripropone la quadratura Mercurio Nettuno, docce calde e gelate si alternano, e le idee poco chiare stressano senza soluzione di continuità.
Il 30 ed il 31 la congiunzione Sole Mercurio chiude il mese così come è iniziato, e la lucidità mentale permette, con la classica leggerezza mercuriale, di intraprendere nuovi percorsi.

            Questo il “campo energetico” del cielo di maggio, che interagisce e “risuona”con la configurazione astrale che alla nascita ciascun individuo ha, ovvero l’imprinting astrale che caratterizza i segni zodiacali. Ricordiamo che ciascun individuo non è caratterizzato solo dalla costellazione in cui si trova il sole alla nascita, bensì dall’insieme delle posizioni dei pianeti del sistema solare e dei loro aspetti, la così detta “Carta del Cielo”, personale. Pertanto le indicazioni che seguiranno, riferite ai segni, per forza di cose è riduttiva, pur se già di aiuto per comprendere l’importanza della decodificazione del campo energetico in cui tutti siamo immersi.

           Augurando buon compleanno a tutti gli appartenenti al segno del Toro passiamo ad una breve disamina del significato simbolico della carta del cielo per ciascun segno.

Ariete – Proiettati verso il futuro e nuovi progetti gli Arieti tenderanno a relazionarsi con il mondo esterno in modo convulso. Troppi gli stimoli esterni, e troppo forte il bisogno di recuperare il tempo perduto. Favoriti i viaggi per stringere nuovi accordi da concretizzare entro agosto. Mercurio in Gemelli protegge il lavoro ed i nuovi contatti. Venere in Cancro dall’8 consiglia prudenza in amore. Mese propizio per recuperare ciò che vale e lasciare andare ciò che ha fatto il suo tempo.
Toro – Maggio è il mese del Toro, e regala a questo segno forza e serenità, quella che è mancata per troppo tempo. C’è ancora stanchezza nell’aria, dovuta anche a qualche preoccupazione per denaro che si aspetta e non arriva, ma la luce infondo al tunnel è vicina. Agosto libera da tante preoccupazioni, ma intanto bisogna chiarirsi le idee su cosa si vuole veramente. Venere positiva dal segno del Cancro compensa le ansie nel lavoro, e regala serenità e conferme per gli amori appena nati o di vecchia data.
Gemelli – Pronti per la grande scelta? I Gemelli potrebbero trovarsi di fronte ad un bivio, l’opposizione di Saturno comincia a farsi sentire, e la lucidità di Mercurio nel segno non è sufficiente a compensarla. Nuovi assetti esistenziali si impongono, e mantenere il giusto distacco per effettuare la scelta migliore non è facile. Meglio aspettare giugno per ritrovare lucidità e la giusta strada per sciogliere le ambiguità che questo mese di maggio propone in ambito lavorativo.
Cancro – Venere è nel segno e l’amore ritorna ad essere al centro dell’universo cancerino. I dubbi riguardanti le vecchie relazioni spariscono, ed il cuore è più leggero, pronto ad innamorarsi ancora di una persona speciale, capace di colorare l’intera esistenza. I giorni di questo mese sono scanditi da innumerevoli impegni, che però gratificano, e da troppe idee che frullano in mente. E’ una primavera impegnativa, preludio di un agosto che rappresenterà l’inizio di una nuova vita. I progetti attuali vedranno la luce a breve, non è il caso di fermarsi proprio ora.
Leone – Bisogna spingere il piede sull’acceleratore. Marte ritorna amico dal segno dei Gemelli e la occasioni da cogliere al volo si presentano quasi quotidianamente. Possibile riconciliazione con chi si è mandato a quel paese qualche mese fa. Si respira aria nuova e si riconquista fiducia nelle proprie capacità. I progetti amorosi finalmente funzionano, ed entro l’estate alcune coppie festeggeranno sotto i fiori d’arancio, coronando un sogno d’amore o allargando la famiglia.
Vergine – Confusione? Ancora per poco! Da agosto si apre un nuovo scenario, ma questo mese è ancora movimentato. C’è fermento dentro e fuori il cuore degli appartenenti al segno della Vergine, che anche quando prova a sperimentare nuovi orizzonti ha bisogno di sicurezze e stabilità , tanto da restare tenacemente ancorato al passato, anche se troppo intelligente per non rendersi conto che questo è il momento del nuovo. Nuovi accordi da stringere, chiamate in arrivo per chi ha un lavoro autonomo. Ansia da tenere sotto controllo.
Bilancia – Mai come in questo momento chi appartiene al segno della Bilancia sente il bisogno di staccare la spina con un viaggio. Troppi impegni da fronteggiare, e la stanchezza del mese scorso non è ancora smaltita. Il tema della libertà da impegni troppo assillanti è ricorrente, e in ambito lavorativo condiziona la relazioni con colleghi e superiori. Bisogna pazientare ancora un po’ prima di essere in condizione di fare scelte consone alle proprie esigenze. In amore Venere dissonante alimenta dubbi e conflitti, meglio sorvolare su alcuni aspetti del rapporto se si tiene al partner. Il prossimo mese sgombra il campo da ogni dubbio ed inaugura una lunga stagione d’amore.
Scorpione – Mese da utilizzare per ricaricare le batterie, necessario per affrontare le sfide dei mesi successivi. Bisogna stringere i denti, e forse anche la cinghia, con Giove quadrato ancora per qualche mese. Venere in Cancro rappresenta l’ancora di salvezza per ritagliarsi una parentesi rosa con il proprio amore, e magari programmare per settembre una convivenza o un figlio. La prima parte del mese è la più nervosa e fa perdere le staffe per un non nulla, nella seconda parte, come d’incanto, gli animi si rasserenano e la fortuna arriva da eventi inaspettati.
Sagittario – Il caos regna sovrano con Marte opposto e il lungo ciclo di Saturno nel segno. Alcuni nodi vengono al pettine ed un taglio con il passato si impone sempre più. La natura avventurosa e combattiva aiuta ad affrontare quella che ha tutta l’aria di essere una fase evolutiva fondamentale della propria vita, nel lavoro, dove tutto potrebbe cambiare se non soddisfatti, e nella vita affettiva, dove delle scelte definitive si delineano. L’insoddisfazione è la condizione ideale per innescare quei meccanismi di ribellione necessari per inventarsi nuovi spazi più consoni alle esigenze personali del momento, senza subire ricatti emotivi.
Capricorno – Cupido è in agguato, anche per le coppie più consolidate che hanno tuttavia qualche sassolino nella scarpa già da qualche mese. Plutone asseconda l’ambizione tipica del segno, ma Urano in quadratura indica che la fretta non paga, anche se tenere a freno l’ inquietudine e la ricerca di emozioni forti, dovute a Venere opposta, non è facile con Marte trigono fino a metà mese. Ancora qualche doveroso momento di riflessione, per sciogliere le riserve su colleghi di lavoro, amici e partner.
Acquario – Non è stato facile fronteggiare nei due anni precedenti l’opposizione di Saturno, ed ancora presente fino ad agosto l’opposizione di Giove, ma da qualche mese l’aria sta cambiando e quello che fino ad ora non funzionava comincia a farsi strada. Certo i soldi mancano ancora e i dubbi d’amore non sono ancora sciolti, però c’è più leggerezza nell’affrontare il quotidiano, e più determinazione a trovare nuovi spazi operativi in ambito professionale. Lavorare dietro le quinte non è nella natura del segno, ma questo mese è necessario per preparare con calma un nuovo percorso professionale che richiede una determinazione personale non indifferente. Parola d’ordine “Promuovere in prima persona il cambiamento”!
Pesci – Stanchi? E’ normale quando si è oggetto di grandi cambiamenti che avvengono in modo tumultuoso e incalzante. Tuttavia non è tempo di riposo, maggio è un mese di svolta che bisogna sfruttare al massimo, senza rimandare scelte che sono diventate determinanti per la serenità personale e delle persone vicine a questo segno. Saturno in quadratura implica revisioni, cambiamenti spesso non voluti, ma sa anche far vedere verità nascoste che richiedono chiarimenti. Entro agosto è necessaria una scelta definitiva in amore, forse rimandata da troppo tempo. Cambiamenti in ambito lavorativo che comportano ansia e irrequietudine.

Al prossimo mese, a riveder “ASTRI e STELLE”

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CATANIA – Sarà la sala conferenze del Castello Leucadia di Catania, sede della Biblioteca Centro culturale “R. Livatino”, il 26 maggio, con inizio alle ore 16,00, ad ospitare la presentazione e premiazione del libro di poesie La curva di Gauss’ di Vanes Ferlini di Imola, autore che ha vinto il primo premio al concorso “Pietro Carrera”, organizzato dall’Accademia Internazionale Il Convivio con sede a Verzella – Castiglione di Sicilia.
Al concorso letterario hanno partecipato 163 sillogi. La Giuria presieduta da Giuseppe Manitta era composta da Maristella Dilettoso, Carmen Moscariello e Pietro Russo. Sono stati assegnati, inoltre, i seguenti premi: Secondo Premio ex equo a Gaetano Piazza Roxas (Catania) con l’opera ‘Itinerario’ e Isabella Horn (Firenze) con l’opera ‘Impermanenze’; Terzo Premio a Bruno Piccinini (Varano Marchesi-PR) con l’opera ‘Versi dalla riva’; Quarto Premio a Rodolfo Vettorello (Milano) con l’opera ‘Tu la farfalla variopinta, ed io’; Quinto premio ex equo a Rita Muscardin (Savona) con l’opera ‘Dove batte forte il cuore’ e Alberto Guarneri Cirami (Caltagirone-CT) con ‘Versi per Dulcinea’. Saranno presenti i finalisti: Giusi Baglieri, Michele Barbera, Rosamaria Di Salvatore, Angelo Maria Consoli, Santo Consoli, Nancy Avellina, Giuseppe Bellanca, Ruben Bellantoni, Agata Bonanno.
La cerimonia si aprirà con la presentazione dell’opera vincitrice ‘La curva di Gauss’. L’autore, che presenzierà alla cerimonia, vive e lavora tra Bologna e Imola. È vincitore di numerosi premi letterari ed ha pubblicato i seguenti volumi di poesia: Ritratti (Edizioni ETS, Pisa 2008); Schegge di silenzio (Edizioni Carta e Penna, Torino 2010); Duetto (Ibiskos – Ulivieri, Empoli, 2010); Epifania negra (Ediz. Simple, Macerata, 2013). È autore di un testo di novelle dal titolo D’oltre-sogno – raccolta di novelle per ragazzi (Edizioni Montedit, Melegnano, 2006) e di testi narrativi presenti all’interno del Giallo Mondadori (2009).
“La curva di Gauss di Vanes Ferlini ha un titolo alquanto enigmatico. Scelta significativa, difatti, è il riferimento all’entità matematica ed è ancor più marcata se consideriamo, nella discussione del tedesco Carl Friedrich Gauss, la contemplazione della possibilità che, per l’appunto, contraddistingue l’esito della sua curva. Il soggetto di Ferlini, però, è la possibilità dell’Io e dell’intera esistenza dell’uomo. La curva, allora, si materializza nella vita stessa, in un itinerario che parte dall’anno zero e che si conclude con un anno ultimo, imponderabile nella sua determinazione, ma poeticamente coglibile”.

                                         Guglielmo Manitta

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1X Panarello e Macaluso GIARDINI NAXOS (ME): Il tratto del Canale di Sicilia prospicente la costa sud-occidentale dell’isola, è caratterizzato da una grande instabilità per la quale è necessario non procedere ad effettuare trivellazioni per estrazioni di petrolio poichè quest’area marina  oltre al vulcanesimo attivo, risulta essere interessata da fenomeni di pseudo-vulcanesimo sedimentario con frequenti esplosioni sottomarine che scatenano periodicamente terremoti di magnitudo anche superiori al 4 grado della scala Richter”. Si può sintetizzare così il messaggio lanciato dal dott. Mimmo Macaluso uno dei massimi conoscitori della geologia dei fondali del Canale di Sicilia, nel corso dell’incontro-dibattito intitolato “Trivelle e Vulcani nel Canale di Sicilia” svoltosi sabato 9 maggio al Caesar Palace Hotel di Giardini Naxos. Un tema attuale e delicato, un appello che il  medico di Ribera (Sciacca), particolarmente sensibile ai temi ambientali e di sicurezza del territorio, ripete da anni in occasione di interviste realizzate da importanti testate giornalistiche nazionali, internazionali e note trasmissioni televisive come ad esempio Report (Rai3) e Presa Diretta (Rai3). I rischi per l’ambiente marino, flora e fauna, il turismo e la stessa popolazione sono alti qualora il governo autorizzerà alle multinazionali il già annunciato posizionamento delle trivelle per la ricerca del petrolio, in un’area marina a rischio dove sono presenti i numerosi vulcanetti che emettono gas metano e dove si verificano periodici terremoti.

           Ad organizzare l’incontro-dibattito è stato il prof. Elviro  Langella autore del libro “Il Viaggio in Sogno” nato dalle suggestioni suscitate da un’importante scoperta di Macaluso: il ritrovamento del relitto della nave greca Angelika, tragicamente rovinato, oltre un secolo fa, sulle scogliere di Ribera, assieme all’intero equipaggio di giovani marinai provenienti dall’isola greca di Inousses (Cicladi). L’incontro si è svolto sullo sfondo di una grande tela ad olio raffigurante quel tragico naufragio. L’opera, realizzata da Langella, è un omaggio in pittura rivolto all’instancabile ricercatore che evoca proprio quella sua importante scoperta: il relitto dell’Angelika.

         Ad inizio serata Langella ha rivolto un ringraziamento al pubblico intervenuto e al dott. Luciano Costantino direttore del Caesar Palace che ha ospitato l’incontro. Ha poi, espresso gratitudine a quanti hanno offerto la loro collaborazione nella diffusione dell’evento in particolare, Carla Buda (Servizio turistico regionale), Giuseppe Pennisi e la redazione di Sicilia Felix.

            “L’invito (da me proposto in veste di privato cittadino)ha detto Langella introducendo gli ospitiè stato rivolto alla cittadinanza e ai candidati in lizza alle prossime elezioni a partecipare ad una responsabile riflessione su un’emergenza vitale ed impellente riguardante la nostra isola. Si tratta dell’imminente installazione delle trivelle petrolifere proprio nel Canale di Sicilia. Temo costituisca un’emergenza ancora colpevolmente sottovalutata in tutta l’Isola per indolenza e disinformazione, nonostante l’evidente gravità e il prezzo che a breve, saremo costretti a pagare e far pagare ai nostri figli, con gli inevitabili rischi collaterali per l’ambiente marino e la nostra salute”.

            E’ stato un incontro dai toni pacati ma realistici che ha posto all’attenzione del pubblico i rischi seri che corre il Canale di Sicilia e le aree costiere circostanti se non sarà posta la dovuta attenzione e precauzione per mantenere entro margini di sicurezza il precario equilibrio di questa meravigliosa area marina e soprattutto se il Governo permetterà l’installazione di trivelle per la ricerca del petrolio. Occorre un’efficace politica di tutela dell’ambiente, degli ecosistemi ed una maggiore salvaguardia della biodiversità di questo tratto di mare unico al mondo, che va dalle variegate forme di vita alle preziose e straordinarie testimonianze archeologiche di tutte le epoche storiche, uno scrigno che conserva tesori inestimabili (uno per tutti il Satiro danzante ritrovato in quei fondali). Ha pensato bene il prof. Elviro Langella ad invitare a Giardini Naxos, prima colonia greca di Sicilia, l’amico Mimmo Macaluso per dare vita ad un incontro che ponesse l’attenzione su una tematica tanto delicata ed attuale che coinvolge tutti.  Variegato a tal proposito il pubblico presente formato da cittadini, insegnanti, studiosi e politici tra questi, il Sindaco del Comune di Giardini Naxos Nello Lo Turco alquanto documentato sulle scoperte del dott. Macaluso che è intervenuto per un breve saluto, il Presidente del Consiglio Comunale Mario Amoroso e l’assessore ai Servizi Sociali Sandra Sanfilippo,  la presidente della Fidapa di Giardini Naxos Maria Cannizzaro, Giancarlo Moschella presidente dell’Acva.

             A condurre la serata e coordinare gli interventi e le domande sollevate dal pubblico è stato Andrea Panarello (Rai Catania).

           Suggestiva e densa di particolari l’introduzione dell’evento affidata al geologo Franck Caltabiano il quale è entrato subito in argomento ricordando il recente provvedimento della  Camera dei Deputati che ha dato il via libera all’uso dell’air gun  per la ricerca degli idrocarburi sui fondali marini. (l’air gun è una tecnica di prospezione geosismica; consiste nel sondare il fondo del mare sparando ripetutamente e con alta frequenza aria compressa contro i fondali. L’impatto di questi spari – vere e proprie esplosioni – genera onde di rifrazione). A questo vanno aggiunte le numerose attività di perforazione già in atto da anni nel Mare Nostrum per la ricerca di idrocarburi. Notizie non certo incoraggianti che fanno riflettere sui  rischi a cui sarebbero esposti l’ambiente marino, il territorio e le popolazioni se venissero intraprese le ricerche petrolifere anche nel Canale di Sicilia a causa dell’instabilità di quel tratto di mare. Per tali motivi Mimmo Macaluso consapevole dei rischi che possono derivare da prospezioni e trivellazioni  da anni si batte in prima linea  affinché l’opinione pubblica sia informata e prenda coscienza su quanto sta accadendo. Frank Caltabiano ha ripercorso col pubblico l’excursus delle attività svolte dal nostro ricercatore recensite dai maggiori giornali italiani (l’Espresso, Focus, Corriere della Sera, La Repubblica, Panorama ecc.) ma anche dal  Sunday Times, dall’Indipendent, da giornali argentini (Ambitonational) cileni (La Tercera), giapponesi (Yomiuroshinbun)   e da riviste francesi quali Ca M’intéresse. Numerosi anche i servizi e le interviste televisive, tra queste ha ricordato Report (RAI 3 del 30 ottobre 2010) e Presa Diretta (RAI 3 del 14 febbraio 2015).

      Ha ricordato altresì che l’eclettico studioso è uno dei ricercatori del progetto europeo Arch-med (dove si affronterà il tema degli effetti delle trivellazioni petrolifere previste nel Canale di Sicilia) e, gli eventi, al quale ha partecipato nella cittadina jonica. L’11 ottobre 1997, è intervenuto alla dodicesima Rassegna di Archeologia Subacquea, tenutasi a Giardini Naxos  dove, in quell’occasione, suggerì gli strumenti utili a proteggere il patrimonio archeologico giacente nel mediterraneo sottolineando l’inadeguatezza delle convenzioni internazionali sul diritto di recupero dei beni  sommersi.  Nel 2007 è ospite del Liceo Scientifico di Giardini, in un incontro organizzato dal prof. Salvino Risitano, dove illustrò ai giovani studenti le tecniche di esplorazione subacquea da lui adottate che lo hanno portato alla scoperta del complesso vulcanico sottomarino Empedocle situato nel Canale di Sicilia, tra Sciacca e l’isola di Pantelleria, di dimensioni non meno imponenti dell’Etna. E’ poi tornato a Giardini Naxos in occasione della prima presentazione del libro Il Viaggio in Sogno” di Elviro Langella.

        L’excursus continua con l’elenco delle numerose scoperte effettuate tra le quali, ha ricordato il geologo, “l’effimera isola Ferdinandea5X Isola Ferdinandeala cui sommità si trova a 7,80 mt dalla superficie del mare e, nel 2006  un grande sink-hole (cratere sommerso). Una scoperta sensazionale che nel 2012 a seguito di un’altra spedizione sarà accertato che si trattasse di un pockmaker, il più grande mai scoperto nel Mediterraneo.    Da diversi anni Macaluso collabora con la Soprintendenza dei Beni Culturali e Artistici di Agrigento e, per  la sua attività a tutela del patrimonio culturale che giace nei fondali del Mediterraneo, è stato nominato Ispettore  Onorario dell’Assessorato ai Beni Culturali della Regione Siciliana.

L’incontro entra nel vivo con l’intervento del protagonista della serata articolato in più momenti arricchiti di suggestive slides realizzate dalle stesso nel corso sulle sue ricerche.

       “Il Canale di Sicilia è un tratto di mare unico al mondo sotto tanti punti di vista, soprattutto,  per la sua biodiversità, per le sue particolari forme di vita e nel contempo per le straordinarie testimonianze archeologiche delle più grandi civiltà del Mediterraneo“. Esordisce così Mimmo Macaluso. Si legge nei suoi occhi un certo phatos nel raccontare quanto sta accadendo nel nostro mare perché ha vissuto in prima persona  quanto le immagini delle slides fanno vedere al pubblico.  “Il Canale di Sicilia è un area che bisogna tenere sottocontrollo per la sua instabilità” e,  ricorda con emozione,  quanto è accaduto nella riserva naturale delle “Maccalube di Aragona” nell’agrigentino il 27 settembre del 2014 quando due bambini vennero seppelliti  da una improvvisa e violenta fuoriuscita di fango. Si tratta di un fenomeno geologico definito vulcanesimo sedimentario che consiste nella risalita sulla terraferma di gas, argilla e acqua che genera i vulcanelli di fango delle Macalube delle quali è interessato il tratto di mare che va da Agrigento a Trapani a causa delle spinte fra zolle continentali  che creano aree di compressione.

16X Vulcanesimo Sedimentario

        Il Canale di Sicilia è sempre stato interessato a fenomeni parossistici, esplosioni di gas, movimenti tellurici, sciami sismici, terremoti, esplosioni. Sono tante le testimonianze in merito.  “Premetto che io non sono un politico” puntualizza il ricercatore “ma una persona che ha vissuto in primo piano determinate esperienze. Il nostro mare non può essere trivellato, lo dimostra la storia di questo mare. L’eco della tragedia delle Macalube non si è ancora placato eppure vogliono trivellare Pantelleria e Sciacca: queste due zone sono a forte rischio vulcanico. Effettuare delle trivellazioni potrebbe risvegliare dei vulcani, creando un vero disastro. Non possono esistere trivellazioni nel Canale di Sicilia perché  abbiamo una presenza di vulcanesimo sedimentario che potrebbe creare problemi. Non sono solo io a dirlo ma anche numerosi rapporti scientifici, la Nato e l’Unione Europea“. In effetti la pericolosità delle trivellazioni è conclamata anche dalla direttiva 2013/30/UE ove si parla di “conseguenze devastanti ed irreversibili sull’ambiente marino”, nonché dal “Protocollo sulla protezione del Mediterraneo” (Gazzetta Ufficiale UE del 9 gennaio 2013) il quale “riconosce che l’inquinamento che ne può derivare rappresenta un grave pericolo per l’ambiente e per gli esseri umani”.

        E’ lungo l’elenco degli episodi ricordati da Macaluso che testimoniano le improvvise attività di quel tratto di mare fortemente instabile: nel 365 d.c. Selinunte è rasa al suolo; distrutte anche Allavam e Eraclea Minoa; nel 1568 un violento sisma colpisce la zona di Sciacca. Distrutto anche il castello di Poggiodiana. Un altro sisma distrugge la città di Angiò o Montallegro. Nel 1636 nasce Ribera uno dei primi comuni edificati con criteri anti-sismici.  Nel canale di Sicilia, interessato da un fenomeno distensivo chiamato rifting, il magma può raggiungere la superficie, dando luogo ad eruzioni e formazioni di isole. Nel 1831 a seguito di una eruzione sottomarina, davanti alle coste siciliane nacque l’isola vulcanica denominata dai Borboni Ferdinandea inabissatasi solo dopo cinque mesi. L’isola venne contesa anche dagli inglesi che la chiamarono Graham e dai francesi che la chiamarono Giulia. Nel 1845 nel Canale di Sicilia un vascello inglese rischia di affondare per un’improvvisa esplosione sottomarina. Nel 1942 durante la battaglia di “mezzo giugno” l’ammiraglio Alberto Da Zara assiste ad un’esplosione in mare e vede una colonna di fumo innalzarsi per mille metri dal mare malgrado nessuna nave  fosse stata colpita.  Il 12 novembre del 1951 un’esplosione sottomarina generò un’onda anomala che causò un maremoto che danneggiò il porto di Sciacca.  Il 10 aprile del 2007 alle ore 19,00 si verifica un terremoto 4.3 della scala Richter. Alle ore 21,20 a Sciacca si avverte un forte boato seguito da una scorsa sismica. Sarà accertato che era stato causato dall’esplosione di una sacca di gas. Nel 2014 la tragedia dei due bambini seppelliti dai “vulcanelli” di Macalube. Anche nel resto del Mondo vi sono numerose testimonianze delle conseguenze della liberazione o dell’esplosione di sacche di gas sottomarine. Macaluso ricorda in particolare tre episodi,  il disastro ambientale del 2010 nel Golfo del Messico causato  dalla piattaforma Deepwater Horizon esplosa dopo avere intercettato una sacca di metano durante una trivellazione. Il caso di un sottomarino nucleare russo che nel 2003, si è improvvisamente inabissato nel mare di Barents mentre veniva trainato. Venne individuato  in seguito sul fondo marino nella posizione di assetto di navigazione. Nelle vicinanze scansioni mutibeam evidenziarono la presenza di un pockmark. Stessa sorte, toccata ad un peschereccio a vapore del XX secolo a nord-est della Scozia ritrovato sul fondale ancora in assetto di navigazione.

7x Complesso vulcanico Empedocle

Il complesso vulcanico Empedocle

        Nel 2002 l’isola di Stromboli viene interessata da un forte maremoto a seguito del quale si intensificano gli appelli per organizzare una serie di monitoraggi nei fondali del  Canale di Sicilia. Domenico Macaluso è sempre in prima linea per sostenere tali interventi.  Come lui stesso racconta il 2005 segna una tappa importante. Viene stilato un protocollo d’intesa tra l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia di Catania (Ingv) e la Lega Navale di Sciacca e, grazie al partenariato  tra la  GA&A (Società di produzione televisiva), il Consorzio interuniversitario per le ricerche in mare  (Conisma), viene organizzata una spedizione scientifica per la ricerca di attività vulcanica nel Canale di Sicilia, a bordo della nave oceanografica “Universitatis“. Una settimana di intense ricerche con sofisticate apparecchiature, dal 30 aprile al 7 maggio 2006,  alle quali prende parte anche Domenico Macaluso in qualità di consulente storico e sommozzatore.  I risultati della ricerca sono straordinari sotto l’aspetto scientifico e per la Protezione Civile poiché vengono individuati diversi edifici vulcanici, uno dei quali grazie alle indicazioni dello stesso Macaluso che aveva già esplorato in immersione con il cameramen francese Jeremy Simmonot quell’area. Non a caso  viene battezzato dall’ufficiale di rotta della nave  “MAC 06″ (le iniziali del suo cognome e l’anno della scoperta).

2006 La scoperta del complesso vulcanico Empedocle

2006 La scoperta del complesso vulcanico Empedocle

Il bilancio della “crociera oceanografica” del 2006  fu esaltante, poiché non solo consentì  di individuare in quel tratto di mare un complesso vulcanico adiacente l’isola Ferdinandea battezzato dallo stesso ricercatore “Empedocle” (in onore del filosofo naturalista agrigentino che morì precipitando nel cratere dell’Etna)  ma portò anche alla scoperta di una grande struttura  circolare di quasi mille metri di diametro a circa 190 metri di profondità.  “La prima ipotesi sulla natura di questo  grande sink-hole posizionato in prossimità di aree di emissione di gas” racconta al pubblico Macaluso con emozione ed una serie di suggestive slides raffiguranti il grande cratere  “fu quella di ritenere che fosse stato prodotto a seguito del collasso di una camera magmatica o fosse il risultato della collisione della crosta terrestre con un corpo celeste in pratica un cratere da impatto da meteorite”.  Niente di tutto questo!

Nel 2012 una nuova spedizione svela l’arcano. Il cratere scoperto nel 2006 denominato “occhio del ciclope” del diametro di circa mille metri e profondo 50, era in realtà un grande pockmark, un cratere generato dalla esplosione di una sacca di gas, il più grande tra quelli sinora rinvenuti nel Mediterraneo. Macaluso spiega come si arrivò a quella conclusione. Nel 2012 viene organizzata una crociera questa volta con la nave da ricerca Astrea  che doveva servire a posizionare delle sonde OBS-H  che sarebbero servite per registrare l’attività sismica di quell’area. Una di queste sonde venne collocata dentro il sink-hole rinvenuto nel 2006 con due finalità, proteggere le reti a strascico dei pescatori e quella di esplorare il cratere. Le immagini in 3D generate dai dati inviati da un sonar multibeam che scandagliava il fondale e l’esplorazione delle pareti del cratere con un minisommergibile filo-guidato contribuirono a svelare le reali origini di quel grande cratere (largo quasi quanto il famoso Meteor Crater dell’Arizona che è di circa 1.200 metri), rivelando la natura sedimentaria (non vulcanica o da impatto di un meteorite) delle sue pareti. Fu evidenziata anche la presenza di fumarole una delle quali al centro del cratere.  A seguito di tali importanti scoperte dal grande valore scientifico venne realizzato un documentario trasmesso sui canali satellitari, da National Geographic e, il 7 marzo del 2010 anche su Rete 4 di Mediaset.

Il grande Pock Marck denominato l'occhio del ciclope scoperto nel 2006

Il grande Pock Marck denominato l’occhio del ciclone scoperto nel 2006

Il grande Pock Mark Occhio del Ciclope

Il grande Pock Mark Occhio del Ciclope

           Emozionanti le immagini proiettate da Mimmo Macaluso nel raccontare queste vicende che evidenziano come il Canale di Sicilia è un area che presenta rischi consistenti comprovati dalla presenza di fenomeni di vulcanismo sottomarino che generano terremoti e crolli di edifici vulcanici con formazione di onde anomale; esplosione di camere magmatiche. Secondo un rapporto dell’Ingv “Esiste la possibilità  di una ripresa dell’attività vulcanica in una zona relativamente prossima alle coste meridionali della Sicilia, entro un raggio di alcune decine di chilometri da Capo San Marco a Sciacca.  Inoltre pericolose onde anomale possono avere origine anche da fenomeni gravi dativi in quanto l’insieme del contesto descritto costituisce un sistema tendenzialmente instabile”. Ad esempio se prendiamo il caso dell’isola di Pantelleria dove nel 1891 vi era stata un’eruzione l’Ingv di Catania scrive che l’isola può essere considerata un area vulcanica attiva. Gridi di allarme che Macaluso ripete nelle sue conferenze avvalorate anche da quelli di vari organismi scientifici che hanno dichiarato che i pockmarks e le installazioni off shore (piattaforme ed oleodotti) sono rischiose. Anche la NATO ha gettato un monito all’industria del petrolio per i rischi geologici causate dalle trivellazioni. Malgrado tali rischi continuano ad essere rilasciate concessioni per effettuare sondaggi e prospezioni. Nel corso della conferenza il dott. Macaluso ha espresso anche grande perplessità sul’art. 38 del Decreto sblocca Italia il quale  ha stabilito che d’ora in avanti sarà lo Stato a rilasciare concessioni e permessi per trivellare sui fondali marini. Da qui la preoccupazione che non essendo più le Regioni a rilasciare tale permessi ci possa essere un aumento di tali concessioni.

         A conclusione del suo intervento  il ricercatore ha dato alcune indicazioni affinché il Canale di Sicilia possa essere tutelato a dovere.  A tal proposito,  i cittadini devono realizzare attività di sensibilizzazione con il coinvolgimento delle scuole ed esposti all’UE.  Anche Green Peace ha fatto una proposta:Istituire nel Canale di Sicilia una zona di protezione ecologica” oppure la dichiarazione del Canale di Sicilia “Sito di interesse comunitario”. I Comuni devono coinvolgersi in questa battaglia: con osservazioni e ricorsi contro gli Studi di impatto Ambientali alla Commissione Ministeriale di valutazione dei SIA. Il Parlamento? Deve modificare leggi e regolamenti. Ad esempio le prospezioni e le analisi di impatto ambientale dovrebbero essere effettuate a cura dei Ministeri (Ambiente ed Attività Produttive) ed a spese del richiedente.  E’ necessario costituire un Area Marina Protetta sotto l’egida dell’UE nel Canale di Sicilia.  Occorre anche promuovere una campagna referendaria abrogativa della legge “sblocca Italia” grazie alla quale si stanno concedendo tante concessioni. E la Regione Siciliana?  Dovrebbe impugnare l’art. 38 del Decreto “Sblocca Italia” per incostituzionalità e richiedere, anche con finalità di Protezione Civile uno studio oceanografico per il monitoraggio dei vulcani di fango nello stretto di Sicilia.  Queste le indicazioni di massima di Domenico Macaluso che conclude il suo interessante intervento seguito da un lungo applauso del pubblico presente.

         Prima della conclusione prende la parola la presidente dell’associazione scientifico-culturale Mea Lux  Angela Lombardo patron della Rassegna letteraria “Libri Inn …..Riviera” la quale, ha accenna brevemente al libro del prof. Elviro Langella spiegando che l’autore si è ispirato alla forte suggestione di un’importante scoperta del dott. Macaluso: il rinvenimento del relitto del veliero Angelika proveniente dall’isola greca di Inousses (Cicladi), tragicamente naufragato sulle scogliere di Ribera un secolo fa. L’Angelika, inabissato nei fondali di Seccagrande dal 1906 era il più piccolo dei velieri che componevano la flotta dell’isola greca. L’intero equipaggio di giovani marinai perì nella tragica tempesta. Il tema del naufragio e del successivo fortuito reperimento del carico stivato da parte di un bambino di Ribera è stato il pretesto per l’autore per trascinare il lettore in una fabula antica, alla deriva di un viaggio onirico “scortato” da una bambina che prende metaforicamente il nome dal vascello perduto, Angelika. Dopo aver letto una pagina suggestiva e poetica del libro di Langella ha invitato il dott. Macaluso a presiedere la presentazione del libro, a cura dell’associazione Mealux,  prevista nel mese di agosto nel comune messinese di Gallodoro.

         L’emozionante serata ha visto anche l’intervento di diverse personalità che hanno espresso il loro plauso per l’iniziativa. Tra questi ricordiamo il prof. Salvino Risitano vicepreside del Liceo Scientifico “C. Caminiti” e responsabile del Gruppo ambientale che assieme al prof. Langella aveva incontrato preliminarmente le classi  per sensibilizzare i giovani alle problematiche di un’avventata trivellazione dei nostri fondali in aree a forte rischio vulcanico;  Caterina Valentino, Presidente del circolo Legambiente Taormina-Alcantara la quale ha auspicato una pronta collaborazione mirata a prevenire la passiva accettazione di irresponsabili interventi di estrazione petrolifera nel Canale di Sicilia disseminati di insidiosi “pockmark”, cratere subacquei originati da antiche eruzioni; il dott. Paolo Valentino,  che ha sottolineato la necessità di orientare la ricerca verso fonti energetiche compatibili con le vocazioni del territorio; l’Architetto Salvatore Giglio che ha ricordato gli importanti ritrovamenti effettuati dal dott. Macaluso documentati in seno alla Rassegna di Archeologia Subacquea, che ha rappresentato un tempo, un’esclusività tutta giardinese nel panorama nazionale.

Al termine dell’incontro è stata annunciata un’imminente manifestazione nella quale Mimmo Macaluso assieme all’inossidabile recordman siciliano Enzo Maiorca (84 anni!), testimonial della campagna di sensibilizzazione, si immergeranno sui fondali dell’Isola Ferdinandea. Per quella occasione la sezione della Lega Navale di Sciacca, diretta dall’avv. Aldo Rossi, metterà a disposizione i mezzi navali, le motovedette, per l’uscita in mare.

                                                                                         ROSARIO  MESSINA

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Il dott. Mimmo Macaluso

Il dott. Mimmo Macaluso

Angela Lombardo legge una pagina del libro di Langella

Angela Lombardo legge una pagina del libro di Langella

Intervento di Angela Lombardo

Intervento di Angela Lombardo

L'intervento di Caterina Valentino

L’intervento di Caterina Valentino

L'intervento del Prof. Salvino Risitano

L’intervento del Prof. Salvino Risitano

L'intervento del dott. Paolo Valentino

L’intervento del dott. Paolo Valentino

Lapide collocata sui resti dell'Isola Ferdinandea al cospetto del discendente di Ferdinando II di Borbone, il principe Carlo.

Lapide collocata sui resti dell’Isola Ferdinandea al cospetto del discendente di Ferdinando II di Borbone, il principe Carlo.

La lapide collocata sulla sommità del vulcano

La lapide collocata sulla sommità del vulcano

2012 Le tre sonde OBS-H sulla nave Astrea

2012 Le tre sonde OBS-H sulla nave Astrea

 

2012 Immagini spettacolari del grande Pock Mark denominato Occhio del Ciclope

2012 Immagini spettacolari del grande Pock Mark denominato Occhio del Ciclope

Le Maccalube di Aragona

Le Maccalube di Aragona

La vignetta del geologo Frank Caltabiano

La vignetta del geologo Frank Caltabiano

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1X  Cucina e cultura logo

Quante volte abbiamo assaggiato torte di mele più o meno saporite, più o meno morbide, oppure la torta di carota che sembra facile ma di fatto non lo è perché spesso rimane troppo umida ricordando più che una torta una…frittata.

Ebbene, la mia torta di mele e carote è frutto dell’unione di due sapori della natura, il gusto acidulo della mela si sposa alla grande con il sapore dell’orto della carota. Questa torta è completamente diversa dalle torte in commercio perché è una ricetta inedita e se seguite passo passo le indicazioni il successo è assicurato.

La ricetta:

3 mele Granny Smith oppure renetta e quando è stagione 300 g di mele autoctone dell’Etna, 300 g di carote (possibilmente carote di Ispica IGP), 300 g di zucchero di canna, 4 uova medie, 1 pizzico di sale, 80 g di farina 00, 150 g di mandorle con la buccia, 50 g di burro morbido, 5 g di cremor tartaro (che sostituisce il lievito chimico e lo si compra nei negozi bio). Cannella e zenzero in polvere q b

1° passo. Sbucciare e pelare le mele e le carote, quindi frullarle insieme alle mandorle e metà zucchero fino a renderle una composta. Tenere da parte.

2° passo. In una planetaria o con un frustino elettrico, montare le uova (devono essere a temperatura ambiente!) con il resto dello  zucchero  e  un pizzico di sale fino a raddoppiare il volume.

3° passo. Unire il burro morbido e continuare a montare, quindi aggiungere la farina setacciata con il cremor tartaro, la cannella, lo zenzero, e la composta di mele e carote. Mescolare dal basso verso l’alto evitando di smontare l’impasto.

4° passo. Versare l’impasto in una teglia precedentemente imburrata e infarinata, ( 26 – 28 cm di diametro) e infornare a 180° per i primi 5 minuti, poi a 170° per 40 minuti circa.

Servire tiepida o fredda. La torta è adatta per merenda o per la colazione, ma per un tocco più raffinato può essere servita insieme a una pallina di gelato alla vaniglia oppure a una crema inglese.

           

Notizie tecniche sulla carota.
Nella ricetta ho evidenziato con la dicitura “ preferibilmente ” la scelta della carota di Ispica, perché ha delle caratteristiche organolettiche non indifferenti al punto che nel 2011 le hanno assegnato l’ IGP.
La carota novella di Ispica appartiene al gruppo della carota rossa semilunga nantese.
La zona di produzione della Carota novella di Ispica comprende il territorio idoneo per la coltivazione della Carota da sempre caratterizzato da un’omogeneità delle condizioni climatiche e pedologiche che ne hanno permesso la coltivazione fin dagli anni ’50.
Il territorio di coltivazione è il ragusano ( Ispica, Pachino, Acate, Vittoria, Siracusa e provincia e qualche zona del Catanese) Questo territorio di produzione è caratterizzato inoltre da temperature medie invernali elevate, elevato numero di ore di luce solare (Pachino, Pozzallo e Ispica sono le città più assolate d’Italia), terreni di medio impasto tendente allo sciolto, talvolta al sabbioso, con buona dotazione di elementi nutritivi, con buone caratteristiche di profondità e freschezza.
Le caratteristiche nutrizionali sono: contenuto in glucidi: > 5% del peso fresco, contenuto in beta-carotene, in considerazione dell’epoca di produzione: > 4 mg/100 g di prodotto fresco, contenuto in sali minerali: compreso tra 0.5% e 0.9%.
Ed il gusto? E’ straordinario! La brezza del mare ricca di oligoelementi, arricchisce l’aria “ nutrendo ” il fogliame delle carote, di conseguenza il fittone è più saporito. La raccolta delle carote è effettuata dal 20 febbraio al 15 giugno.

Notizie tecniche sulla mela:

     Una mela al giorno toglie il medico di torno… come dicono i proverbi ma sarà vero? La mela è un frutto di forma e colore vari. La coltivazione del melo (Pyrus malus o Malus communis), che appartiene alla famiglia delle Rosacee, risale all’età della pietra e le varietà di mele oggi commercializzate sono più di mille. Si trova in commercio durante tutto l’anno.

     Le mele rappresentano una fonte dietetica essenziale di polifenoli (circa il 22% dei polifenoli necessari vengono assunti attraverso questi frutti). La quota di polifenoli di una mela va da 110 a 347 mg per 100 g di parte edibile (quella che si mangia) fresca. Nelle mele sono presenti anche discrete quantità di flavonoidi. Si pensi che nel corso di uno studio sono stati estratti oltre 12 kg di flavonoidi da circa un quintale di mele rosse (del tipo Delizia), e dalla sola buccia!
Perché la mela ti fa bene: è indicata in caso di colite, ritenzione idrica, diete dimagranti; può essere consumata in caso di diabete. La mela ha proprietà antinvecchiamento. A differenza di altri frutti, non favorisce le fermentazioni intestinali.

Ricette per la salute
Influenza: per 3 giorni mangiare solo mele crude, per purificare il sangue e rafforzare le difese immunitarie.
Dolori reumatici, gotta, colite: i tannini e il potassio contenuti nella mela ostacolano la formazione di acido urico, causa di reumatismi e gotta.

La mela rossa: Quando si desidera perdere peso
La buccia della mela rossa contiene piruvato, una sostanze che ti aiuta a sciogliere ed eliminare l’adipe.

Mela verde: Il frutto della giovinezza
Il sapore asprigno della mela verde conferma la presenza di vitamina C e di acidi organici antiossidanti che contrastano l’invecchiamento e rafforzano le difese.

Mela gialla: È antirughe e utile per la vista
Rispetto alla mela verde, la mela gialla contiene una quantità maggiore di carotenoidi utili per difendere la pelle dalle rughe e favorire la visione notturna.

Mela fuji: Utile in caso di colite
La buccia della mela fuji è ricca di pectina, una fibra solubile che non irrita le mucose intestinali, facilitando il transito in caso di stipsi e rallentandolo in presenza di diarrea.
Mela renetta: Difende dal cancro

Se biologica e mangiata con la buccia, la mela renetta fa bene all’organismo.

Mela stark: Protegge cuore e vene
La mela stark contiene procianidine, sostanze antiossidanti che contrastano l’invecchiamento e prevengono le malattie cardiovascolari.

La mela annurca: Idrata e tonifica
La mela è uno dei frutti più usati in cosmesi naturale. In particolare, la mela annurca, un’antica varietà della Campania, è in grado di rivitalizzare l’epidermide, idratandola, tonificandola e svolgendo un’azione antirughe. Basta applicare una mela bio frullata con il succo di mezzo limone e 2 cucchiaini di olio di germe di grano. Lasciare in posa per 15 minuti e lavare con acqua tiepida. Da ripetere 3 volte a settimana.

E allora? È proprio vero che una mela al giorno toglie il medico di torno!

Facciamo tesoro dei consigli dei saggi avallati dalla ricerca scientifica.

 Buon appetito

                                                                  Giuseppina Di Prima

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         Giardini Naxos. In un clima suggestivo ed entusiasmante, sabato 25 aprile si è celebrata l’annuale Cerimonia delle Candele della Fidapa di Giardini Naxos presieduta da Maria Cannizzaro che questa volta ha condiviso tale tradizionale evento con la neo sezione di Capizzi (Me) presieduta da Melinda Calandra della quale è madrina. L’evento è il momento più significativo, più intimo della vita associativa Fidapa, divenuta una tradizione introdotta dalla fondatrice . Tale rito fu introdotto nel 1942 durante la Notte Internazionale e ogni Nazione, la cui delegata ne raccontava la storia, era rappresentata da una candela accesa. Se il Paese era in guerra la candela, al termine del racconto della delegata, veniva spenta. Con questo gesto si ricordavano le sofferenze dell’Europa e si manteneva viva la fiamma della speranza. Un momento di condivisione che non a caso è stato concordato dalle presidenti delle due sezioni di Giardini e di Capizzi per il 25 aprile, giorno della liberazione nazionale, così come sottolineato con piacere dalla presidente distrettuale in carica, Eleonora Caserta, presente all’evento.
Dopo il cerimoniale, ad allietare la serata, il giovanissimo gruppo musicale composto dal trio Antonio Currenti di anni 13, Ivan Stringelli e Salvo Grasso di anni 18 che si è esibito con brani di musica lirica e pop.
Presenti all’evento, oltre alle massime autorità distrettuali e sezioni limitrofe, il presidente del consiglio comunale di Giardini Naxos Mario Amoroso che ha ringraziato la Fidapa per l’importante operato svolto sul territorio e l’assessore in carica Sandra Sanfilippo.
Per la Fidapa erano inoltre presenti, per il Distretto Sicilia la segretaria Cettina Corallo, la tesoriera Maria Ciancitto, la consigliera Stefania Luppino, componente commissione pubbliche relazioni e rapporti con la stampa, Letizia Bonanno e la responsabile nazionale commissione donne politiche e pari opportunità Lucia Chisari. Inoltre per le sezioni Fidapa limitrofe erano presenti Antonella Maimone presidente sez. Santa Teresa di Riva, Rita Zampone presidente sez. Petralia e Madonie, Maria Rosa Tedesco presidente sez. Giarre, Gabriella Correnti presidente sez. Fiumefreddo, Vera Pulvirenti pres. Sez. Acireale e madrine della sez. di Giardini, Isabella Frescura presidente sez. di Riviera dei Ciclopi, Rosaria buemi presidente sez. Francavilla, Tina Di Figlia presidente sez. Nicosia, Paola Costa tesoriera sez. di Taormina.

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Maria Teresa Papale

Maria Teresa Papale

              Serata intrigante quella che SPAZIO al SUD” propone per sabato 9 maggio: il “paranormale” entra di prepotenza nel “Caffè Letterario” e, sparigliando certezze e scetticismi, assume contorni decisamente coinvolgenti e sconvolgenti. Protagonista, infatti, del nuovo appuntamento della rassegna culturale dell’associazione “Arte & Cultura a Taormina”, presieduta da MariaTeresa Papale, che tanto successo di pubblico e di critica sta riscuotendo, sarà il libro di Maria Angela Casano ed Angelo Cacciato “Misteri e verità nella vita di un medium”, edito da Vertigo e presentato, alle 18:30 del 9 maggio, dalla giornalista Milena Privitera nella raffinata sala “Le Naumachie” dell’Hotel Isabella di Taormina. Un libro scritto a quattro mani, con l’esaustiva prefazione del giudice-antropologo Gennaro Francione, che unisce gli studi del filosofo e teologo Cacciato all’esperienza di “vita vissuta” della Casano, sorella di Pierantonio, protagonista della storia. Quella di un ragazzino che, in una cittadina dell’entroterra siciliano alla fine degli anni ’80, vede all’improvviso la sua vita di quattordicenne – fatta di normalissimo, banale, tran-tran scuola, amici, partite di calcio – esplodere in mille pezzi, spazzata via da un sogno/incubo dove la visione di una orribile vecchia che urla maledizioni acquisisce la consistenza di un’angosciante realtà. “Vittima di inquietanti fenomeni occulti che lo introdurranno – suo malgrado- nel mondo del paranormale mutando inesorabilmente il suo percorso di vita”, Pierantonio assiste così, impotente, alle apparizioni di entità disincarnate che gli si mostrano di continuo provocando in lui terrore e smarrimento, ed insieme ai trapassati che gli si affollano attorno per manifestarsi, dovrà fronteggiare fatti, problemi e sentimenti di per sé complessi e problematici già per un adulto, pressoché insostenibili per le spalle di un ragazzino. Sofferenza e paura, il vuoto dell’abbandono e la derisione degli amici, la drammatica solitudine, una comunità “codina” che si barrica dietro i pregiudizi e le maldicenze, dove incomprensione ed emarginazione la fanno da padrona, saranno per anni i suoi compagni di vita, mentre da parte sua tutta la famiglia Casano, spiazzata dagli eventi ma unita dall’amore, dovrà accettare la scomoda “dimensione parallela” imparando, a proprie spese e con alti prezzi, a coniugarla con la quotidianità. Ed è proprio con il grande sostegno della famiglia e l’apporto della profonda fede cattolica che Pierantonio, scoperte le facoltà benefiche che possiede dalla nascita grazie ad un anziano medium di Catania, intraprenderà un difficile percorso di evoluzione, dove la crescita spirituale si coniuga con quella psicologica, indirizzando i suoi “poteri” in pratiche rituali dagli effetti benefici, “atti catartici, ripetuti e testimoniati da una serie di persone”, proprio in questo saggio. Un libro dalle tematiche “forti”, un documento di vita, tra romanzo e saggio, dove testimonianze a più voci ed indagini documentate si intersecano nell’accurata descrizione e ricostruzione di fenomeni fisici e psichici che non sono spiegabili con le conoscenze scientifiche tradizionali. La linea di demarcazione tra il “di qua” e l’Al di là si è fatta tanto sottile da infrangersi ed i due mondi si intersecano: una sorta di wormhole pluri-dimensionale dove l’Energia animatrice del Tutto, per forza di cose declinata in Positiva e Negativa, assume gli aspetti consoni e riconoscibili del tempo-luogo in cui si manifesta, accordandosi con la storia evolutiva dell’Uomo e le sue credenze. Non tralasciando riferimenti al paranormale nella letteratura arcaica dalla ”Odissea” di Omero alle “Epistole” di Plinio il Giovane, passando per citazioni colte, come “La Sonnambula” di Bellini, per approdare a quelle tratte dalla letteratura moderna, dal “Malocchio” di Martoglio a “La casa del Granella” di Pirandello, Maria Angela Casano, giovane poliglotta collaboratrice di diverse testate nazionali ed internazionali con articoli di carattere letterario e culturale, ha il dono di narrare le sconcertanti vicende accadute nella sua famiglia con genuina semplicità, utilizzando una chiarezza di linguaggio ed una limpidezza di stile che aumentano la forza di un racconto drammaticamente anomalo.

L’evento vede ancora una volta la sponsorizzazione dell’Associazione Albergatori di Taormina, il patrocinio del Comune di Taormina, Taormina Arte, Associazione Imprenditori Per Taormina, la partnership di “Gais Hotels Group”e “Piazza Dalì”.

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