GENNAIO - FEBBRAIO - MARZO 2024
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Catania

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Catania- Il   Premio  Virdimura :  contro  i  razzismi,  l’antisemitismo  ed  i  femminicidi“,  giunto  alla  sua  terza  edizione,   quest’anno,  il  4  maggio  2016,  alle  ore  16, a  Catania, presso l’Aula Magna del Palazzo Centrale, è stato insignito dalla Prof. Cristina Tornali  ed è stato onorato dalla famosa scrittrice e studiosa  israeliana, internazionale, Miriam Jaskierowicz Arman,  autrice   di   importanti  libri   sull’autismo  e  sulle teniche  della  voce,  nel  canto,  nella  musica  e  nell’informazione.

La  prof.ssa  Cristina  Tornali,  medico,  docente  universitaria,  scrittrice  e  poetessa,  già premiata  ideatrice  della manifestazione a livello internazionale,  ha  consegnato la prestigiosa statuetta  nell’Aula  Magna   dell’ Università   degli  Studi  di  Catania,   alla  illustre  scrittrice e artista  di fama internazionale. L’evento è stato  co-patrocinato  dalla  “Societa’  Italiana   di  Storia  della  Medicina”,  rappresentata  dal Prof. IgnazioVecchio, insieme alla Associazione Ain Onlus di Giardini Naxos,  della  quale  la  Prof.ssa  Tornali   è  anche presidente, dall”Ordine  dei  Cavalieri  di  Pitia” e dalla Fidapa , sezione  di  Gravina,  si  ispira  alla  memoria  della  dottoressa  Virdimura,  medico,  ebrea  siciliana  e  catanese,  che,  nel 1376,  ufficialmente,  per  prima  al  mondo,  come  donna,  fu  proclamata  laureata  in  Medicina  e  Chirurgia.

La  Virdimura,  esercitò ,  con  impegno  e  bravura,  l’arte  del  medico  e  profuse  particolare  attenzione  ai  poveri  e  ai  disabili,  che  curò, sempre  gratuitamente,  in  tutta  la  Sicilia, senza   badare  al  ceto  sociale,  alla  razza  e  alla  religione.

In  suo  ricordo,  è  stato  istituito  questo  prestigioso  premio internazionale,  che  testimonia  il  ruolo  della   nostra  isola,  quale  inimitato  esempio  di  civile  e  pacifica  convivenza  inter-religiosa  ed  inter-culturale  fra  ebrei,  cristiani  e  musulmani,  che  nel  periodo  normanno-svevo  ed  aragonese  fece  della  Sicilia,  un  grande  esempio  di  pace  per  tutti,  esempio  che  oggi  necessità  di  essere  rinnovato  ed   additato  a  tutti,  soprattutto  ai  piu’  giovani  e  a  quanti,  nelle  scuole  e  nelle  università  si  preparano  a  diventare  i  futuri  protagonisti  di  una  società   migliore,  che  si  auspica, basata  sui  valori  della  pace  e  della  collaborazione  fra  popoli,  culture  e  religioni  diverse.

La  Prof.ssa   Cristina  Tornali,   nell’illustrare  il  profilo   umano  ed  artistico  della  scrittrice   Miriam  Jaskierowcz  Arman,  ha  sottolineato  come  lo  spirito   e  le  ragioni  che   ispirano  la  consegna  del  premio  Internazionale   Virdimura,  siano  ispirate  alla  cultura  della  pace  e  del  ripudio  dei  razzismi,  dell’antisemitismo  e  dei  femminicidi.

La cerimonia  ha  ampiamente   sottolineato  come  Il  rispetto  della  dignità  della  donna,  madre,  moglie,  educatrice  e  sostegno  della  famiglia,  è  la  premessa   essenziale   dell’educazione  dei  figli,  basata  sul  rispetto  e  la  cultura  dell’amore , per  far  si  che  gli  orrori  del  passato,  la  shoah,  e  tutte  le  forme  di  soprusi  e  di  odio  e  sopraffazione  dell’uomo  nei  confronti  di  un altro  uomo,  non  si  ripetano  mai  più. La  Prof.ssa  Miriam   Jaskierowcz  Arman  dopo,  una  dettagliata  e  suggestiva  relazione  sulle  tecniche  della  voce,  in  vari  ambiti  di  studio,  dall’autismo  al  bel  canto,  alla  musica  e  all’informazione,  ha  concluso,  con  un  appello  forte  e  coinvolgente   di  “never  again   Shoah”  (mai  più  Shoah),  suscitando  intense  emozioni,  anche  nel  ricordo  dei  suoi  genitori,  vittime  dell’odio  nei  campi  di  concentramento  nazisti,  durante  la  seconda  guerra  mondiale.

L’ evento,  svoltosi  con  successo,  di  fronte  ad  un  pubblico  numerosissimo  ed  attento,  con  una  presenza   di  giovani  studenti  universitari  ed  anche  di   allievi  degli  istituti  superiori,  ha  ricevuto  la  onorifica  presenza  dei  consoli  di  Turchia,  Malta,  Grecia,  Finlandia, Azerbaigian  e  di  una  rappresentanza  militare  americana  di  Sigonella.

Anche  il  Gran  Cancelliere  dei  Cavalieri  di  Pitia,  avv.  Silvio  Aliffi,  la   Dott.ssa  Patrizia  Costa  della  Fidapa,  ed  il  Prof.  Agostino  Palmeri,  Presidente  del  Corso  di  Laurea  Magistrale  in  Medicina  e  Chirurgia  dell’Ateneo  di  Catania,  hanno  espresso  il  loro  apprezzamento  per  l’iniziativa,  che  ormai,  con  il  Premio  internazionale  Virdimura,  è  un  appuntamento  culturale siciliano ma internazionale  e   molto  prestigioso.  (al  precedente  vi era l’Ambasciatore israeliano in Italia presso la Santa Sede , Zion Evrony.)

Locandina

La locandina dlel’evento

Cristina Tornali e Miriam Jaskierowicz Arman mostrano il premio

Cristina Tornali e Miriam Jaskierowicz Arman mostrano il premio

La prof. Cristina Tornali

La prof. Cristina Tornali

Miriam Jaskierowicz Arma

Miriam Jaskierowicz Arman

L'intervento della scrittrice

L’intervento della scrittrice

2x Intervento di Miriam Jaskierowicz Arman

Intervento di Miriam Jaskierowicz Arman

Miriam Jaskierowicz Arman

Miriam Jaskierowicz Arman

Miriam Jaskierowicz  Arman

Miriam Jaskierowicz Arman

Cristina Tornali e Miriam Jaskierowicz Arman con il premio

Cristina Tornali e Miriam Jaskierowicz Arman con il premio Virdimura

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Partecipa all’ INVASIONE DIGITALE al Pozzo di Gammazita!

Domenica 8 maggio dalle ore 11,00 , LIBERIAMO LA CULTURA!

 

Partecipare è semplice. Porta la tua macchina fotografica con te e pubblica le immagini che scatterai sui social network che utilizzi: Facebook, Google, Twitter, Pinterest, Tumblr, Flickr… Non ha importanza quale, ma insieme contribuiremo a promuovere la conoscenza di questo affascinante sito!
https://www.facebook.com/events/215450098824649/

 

Le INVASIONI DIGITALI operano su piano nazionale ed hanno l’obiettivo di lanciare sia un’iniziativa di promozione dal basso dove ognuno dei partecipanti diventa un testimonial, un ambasciatore del proprio territorio, sia un messaggio alle istituzioni per cercare di superare quella logica conservatrice che vede ancora l’esperienza della visita di un museo, di un sito culturale, come qualcosa di passivo.
INVASIONI DIGITALI promuove nuove forme di conversazione e divulgazione del patrimonio artistico, non più autoritarie, conservatrici, ma aperte, libere, accoglienti, ed innovative.
Promuove un nuovo rapporto fra il museo e il visitatore basato sulla partecipazione di quest’ultimo alla produzione, creazione e valorizzazione della cultura.
Internet e i social media possono giocare un ruolo importante in un processo di innovazione della fruizione dei contenuti culturali.

 

1x  Invasioni digitali gz

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Rodigo (Mn) – Il Comune di Rodigo in provincia di Mantova ha inaugurato un originale mostra di quadri dedicati ad una delle pagine più belle della storia della letteratura siciliana dell’ottocento, quella rappresentata dalla corrente letteraria del “Verismo” e del suo capostipite, lo scrittore Giovanni Verga. L’evento,  realizzato a Villa Balestra, famosa per il suo Parco Letterario, comprende anche dipinti dedicati ad un altro protagonista dell’800, Ippolito Nievo padovano di nascita ma di casa, a Rodigo, perché spesso passava lunghi periodi dai nonni che vi abitavano. I quadri di questa suggestiva collezione  portano la firma di Luigi Centra poliedrico artista romano a tutto tondo,  cultore delle tradizioni di Sicilia, terra che egli considera la sua seconda patria.  Affascinato da sempre dai miti e dai protagonisti dell’Isola del Sole dai quali trae ispirazione, Centra non perde occasione per dedicare alla nostra terra poesie e dipinti. Ed è proprio qui che è nata l’idea di realizzare una mostra dedicata a Verga e alle sue famose novelle. E’ stato in occasione del suo ultimo soggiorno in Sicilia, nel 2015,  che il nostro editore, Angela Lombardo, presidente dell’associazione scientifico culturale Mea Lux e la prof.ssa Manuela Speciale (Associazione Dante Alighieri sez. di Catania) proposero all’artista l’idea di realizzare un progetto storico-artistico finalizzato ad un gemellaggio tra una realtà siciliana ed una mantovana, altra terra cara a Centra. Occorreva individuare due personaggi simbolo di  queste due terre, più o meno tra loro contemporanei  e, rievocare le loro storie attraverso una serie di dipinti  che avrebbe realizzato lo stesso artista. Per la Sicilia fu scelto lo scrittore Giovanni  Verga e per la terra di Mantova Ippolito Nievo. L’abbinamento piace a Centra, conosce bene Nievo ed è affascinato dalle opere dello scrittore siciliano, come i Malavoglia  e le Novelle, in particolare quella intitolata “Libertà” (sull’eccidio di Bronte da parte dei garibaldini).  Per concretizzare il progetto fu organizzato un  mini tour nei luoghi dei racconti di Verga:  Catania (Casa Museo di Verga), Aci Trezza (i luoghi dei Malavoglia) e Vizzini (Museo Verghiano). L’artista romano dopo aver assaporato i colori e le suggestioni di questi luoghi storici, fatto tesoro “dell’esaltante esperienza” come egli stesso la definì, ritornò a casa nella sua bottega d’arte. Ispirato da quanto aveva visto in Sicilia si è messo subito a lavoro. In poco tempo il progetto è diventato realtà. Luigi Centra ha dipinto una serie di quadri dedicati a Verga, le sue novelle, i luoghi del verismo e persino qualche dipinto ispirato al film “La Terra Trema” di Visconti realizzato nella terra dei Malavoglia. Nel contempo dipinge anche diverse tele dedicate ad Ippolito Nievo. Realizzate le tele, Luigi Centra prospetta  il progetto culturale al Sindaco di Rodigo Gianni Ghizzoni confidando di voler donare i quadri per realizzare una mostra permanente e creare un ponte culturale tra la terra dei Mantova e la Sicilia. Il primo cittadino di Rodigo, entusiasta dell’originale proposta  accetta e mette a disposizione del pittore romano alcuni locali di Villa Balestra dove è stata allestita ed inaugurata la mostra alla sua presenza. Grato per aver permesso la realizzazione del progetto artistico-culturale Luigi Centra ha usato parole di apprezzamento per il sindaco.  “Vorrei ringraziare Gianni Chizzoniha detto Centraun noto imprenditore che si adopera molto per i fabbisogni del comune. Vorrei ricordare che di recente ha fatto restaurare la vecchia cascina di Rivalta sul Mincio ed il Teatro Verdi lesionato a causa del terremoto. Ha inaugurato un nuovo asilo nido e sta cercando di salvare il Museo Nievo di Fossato. Un amministratore sensibile alla cultura e all’arte che ha accolto questo progetto culturale con grande entusiasmo permettendo la sua realizzazione. Per questo ho regalato le 58 tele di questa mostra permanente. In parole povere un sindaco che tutti i comuni vorrebbero avere. Un grazie anche alle amiche Angela Lombardo e la prof.ssa Manuela Speciale che mi hanno motivato a realizzare questa esperienza artistica e facendomi conoscere i luoghi e le ambientazioni delle opere di quel figlio di Sicilia che ha dato lustro a questa meravigliosa terra con i suoi racconti. Adesso mi auguro che si possa realizzare il gemellaggio ipotizzato tra i comuni di Rodigo e quello di Aci Castello-Aci Trezza luoghi simbolo delle vicende verghiane.

La mostra, inaugurata alla presenza del sindaco di Rodigo, di numerosi artisti e cultori d’arte  ha già fatto registrare  diverse centinaia di visitatori che hanno apprezzato la tecnica, i virtuosismi delle pennellate e dei colori con i quali Luigi Centra ha raffigurato  luoghi, personaggi e fatti dei racconti di Giovanni Verga e Ippolito Nievo. Un modo originale per fare veicolare cultura e arte tra terre distanti tra loro ma accomunati dall’aver dato i natali a due personaggi emblema di un grande secolo culla del Risorgimento e della nascita dello Stato Italiano.         

Prosegue intanto il percorso artistico di Luigi Centra  con altri progetti in cantiere e traguardi raggiunti. Di recente all’artista nato a Carpineto Romano (Roma) nel 1946 le Poste Italiane gli hanno dedicato il secondo annullo postale intitolato “Quando il colore fa rumore” con la realizzazione di cartoline che ritraggono il “Centra Park”  nel Comune di Stra (Venezia)  a lui dedicato dal fotografo dei vip  Gianfranco Brusegan. Nella prestigiosa location veneziana ogni anno si svolge  il “Premio Internazionale Grandi Artisti Luigi Centra”  dedicato all’artista romano e curato dal  Direttore Artistico Pasquale. Lo staff sta già lavorando alla nuova edizione dove saranno consegnate  le statuette delle dee alate ai migliori artisti sparsi nel mondo. Il Maestro Centra, che ha girato tutto il mondo, portando le sue opere  in diverse nazioni, è stato insignito del titolo di “Ambasciatore dell’Arte nel Mondo“, essendo egli anche un esponente della Pop Art “Populaire”  che ha rivalutato in Italia nel 1970. Il poliedrico artista di recente ha scritto un libro sul Comune di Rodigo, con il quale sintetizza 40 anni di letteratura di produzione locale  dal 1976-2016. Ultimamente Centra ha esposto a Mosca presso il Cremellino, a Kiev in Ucraina, in Cina a Pechino, a Padova presso il Caffè Storico Pedrocchi, ad Alatri Frosinone a Palestrina Roma. Il 27 agosto fino al 18 settembre 2016 esporrà le sue opere presso il Chiostro Sant’Agostino nel suo paese di residenza a Veroli Frosinone.

Negli ultimi due anni  Centra, il quale non conosce limiti alla sua generosità artistica,  ha realizzato diversi quadri  (PALE) di ampie dimensioni di metri 3,00 x1,50 che ha donato a  vari musei ed istituzioni. Tra queste,  alle Poste Italiane Centrali e alla Prefettura di Frosinone, al Museo Civico Archeologico di Alatri (Fr), all’Archivio di Stato di Frosinone e, a diversi altri comuni e musei di Venezia e del Mantovano.

Infine ricordiamo che lo scorso anno,  Centra è stato protagonista di un video realizzato nell’ex Campo di concentramento le “Fraschette” di Alatri Frosinone dove  ha recitato come protagonista insieme alla bella Cecilia Minotti, sua collaboratrice, in un cortometraggio con la regia di Angelo Bianchi, recentemente premiato con la dea alata a Venezia al “Centra Park”. Nel filmato che si intitola “I Colori dell’anima”  l’artista, protagonista, fa rivivere attraverso la pittura,  le sofferenze delle migliaia di donne trucidate nei campi di concentramento della seconda guerra mondiale, rappresentate simbolicamente da Cecilia, l’altra protagonista del video.

                    ROSARIO  MESSINA

Lettera dell’Assessore Comunale di Rodigo che ha letto l’articolo

Ciao Luigi
ho appena parlato con il Sindaco. Un gemellaggio con Aci Castello-Aci Trezza non è fattibile di questi tempi, perchè le ultime leggi di stabilità hanno praticamente azzerato le spese relative a questo tipo di iniziative.
Poichè Rodigo è già gemellato con Berg (Germania), sarebbe difficile spiegare l’intenzione di costituire un nuovo gemellaggio.
Tuttavia il Sindaco ha apprezzato l’articolo, anzi ti ringrazia per le parole che hai usato nei suoi confronti, ed è disponibile a qualche iniziativa meno impegnativa di un gemellaggio.
Magari una visita di cortesia, uno scambio culturale basato sulla tua mostra Verga-Nievo, forse quella si può fare. I siciliani vengono qui e poi noi andiamo a trovare loro.
Un altro problema è anche la distanza fra Rodigo e Aci Castello/Trezza, che impone di fare il viaggio in aereo”.

Vedremo
ciao
Aristide

L'artista Luigi Centra

L’artista Luigi Centra

Villa Balestra

Villa Balestra

Una delle sale con i quadri

Una delle sale con i quadri

Il viale del Parco Letterario

Il viale del Parco Letterario

Ippolito Nievo

Ippolito Nievo

Giovanni Verga

Giovanni Verga

"Fotogrammi" del film La Terra Trema

“Fotogrammi” del film La Terra Trema

"Il naufragio" tratto dall'opera di Verga I Malavoglia

“Il naufragio” tratto dall’opera di Verga I Malavoglia

"La casa del nespolo" (luogo Verghiano)

“La casa del nespolo” (luogo Verghiano)

Porto di Acitrezza

Porto di Acitrezza

A Cunziria (luogo verghiano)

A Cunziria (luogo verghiano)

 

 

 

 

 

 

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CataniaIl 10 Aprile 2016 alle ore 17,30 si svolgerà presso la sede dell’associazione Officina GammaZ in Via San Calogero 29 – Catania il terzo incontro riguardante il ciclo di incontri intitolato “I diversi volti dell’Induismo”. L’incontro, come i precedenti, sarà tenuto dalla prof.ssa Pia Vacante, socia C.I.D.A. e docente di storia e filosofia. Il terzo appuntamento, intitolato “Brakti Yoga” tratterà: “Introduzione ai nuclei filosofici” e lo studio della Carta Natale di Madre Teresa di Calcutta.

 

STORIA dell’Induismo

Nel 2.200 a.C. circa, le popolazioni nomadi indoeuropee dall’Asia centrale penetrarono nell’India del nord e, nel corso del tempo, stanziatisi nella penisola indiana diedero origine ad una produzione filosofico-mistica che trovò espressione nei Veda, summa del pensiero induista arcaico e nel Vedanta (ultima parte dei Veda), le cosiddette Upanishad, che fiorirono tra il 700 e il 300 a. C.

Da questa matrice arcaica nel corso dei secoli ebbero origine diversi movimenti filosofici, alcuni dei quali in aperta contraddizione tra di loro. Basti pensare che già nel 600 a.C., epoca in cui nasce la filosofia in Grecia, fiorivano in India almeno 62 scuole di pensiero diverse.

Nonostante questa molteplicità di vedute, possiamo rintracciare tre sentieri ben precisi, dai quali discende poi quella infinita produzione filosofica che ricade appunto sotto il nome di Induismo.

I tre sentieri sono i seguenti:

Jnana Yoga, la via della Conoscenza. Questo è il sentiero della buddhi, della mente illuminata che percepisce noeticamente l’Unità di tutte le cose ed in questo riconoscimento realizza la sua vera natura, Satcidananda, Esistenza, Coscienza e Beatitudine.

Karma Yoga, la via dell’Azione, trattata in una linea ideale che va dalla Isha Upanishad alla Bhagavad Gita.

Bhakti Yoga, la via della Devozione ad un maestro o al Divino Istruttore, cui viene consacrato ogni atto della propria esistenza.

Queste lezioni sull’Induismo, partendo dalla lettura e dal commento di versi tratti dalle antiche scritture sanscrite, hanno lo scopo di evidenziare i tratti principali dei suddetti percorsi. Fermo restando che il termine Yoga (dalla radice verbale sanscrita yuj, unire) comprende paradossalmente l’“unione” di tutti e tre i percorsi evidenziati, una sorta di Trimurti filosofica attraversata da una trama unitaria di fondo.

Liliana

 

Il progetto è articolato in tre incontri, ciascuno dedicato ad una delle tre vie.

La prima parte di ogni incontro sarà rivolta a descrivere quelli che sono i fondamenti filosofici della via in questione.

Nella seconda parte si prevede l’interpretazione del Tema Natale di un personaggio emblematico che ha incarnato nella sua esistenza il percorso trattato e, nello specifico: il Jnana Yoga sarà rappresentato dal mistico indiano Ramana Maharshi; il Karma Yoga dal rivoluzionario e poi filosofo e mistico indiano Sri Aurobindo; il Bhakti Yoga da Madre Teresa di Calcutta.

 

Al termine  è previsto uno spazio da dedicare al confronto di idee e riflessioni con i partecipanti.

1X  LOCANDINA

 

 

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Alle lezioni hanno preso parte militari del 41° Stormo e dell’Aeroporto

Sigonella (Ct)- Nel periodo dal 29 febbraio al 4 marzo 2016, grazie alla collaborazione del Comitato della Croce Rossa Italiana (CRI) di Catania, si è svolto a Sigonella il XLVI corso di Diritto Internazionale Umanitario (DIU).

All’attività, articolata in circa 30 ore di lezioni frontali e studio di casi pratici, hanno preso parte 30 militari del 41° Stormo Antisom, dell’Aeroporto e della Compagnia Carabinieri di Sigonella.

Le lezioni sono state tenute da docenti universitari tra i quali il prof. Rosario Sapienza dell’Università di Catania ed altri istruttori di livello superiore della CRI.

Il corso è stato suddiviso in sessioni specialistiche attinenti le diverse tematiche del diritto internazionale applicabile ai conflitti armati. Nei cinque giorni di lezioni sono stati affrontati molteplici ed interessanti temi riguardanti il DIU: nozioni e principi, principio di proporzionalità, obiettivi militari e beni di carattere civile. Ed ancora, argomenti di assoluta attualità che riguardano i diritti umani ed il fenomeno migratorio, l’esperienza della CRI, il trattamento dei prigionieri di guerra, l’emblema di protezione con l’uso e l’abuso e il III° protocollo addizionale, il movimento internazionale della Croce Rossa e della Mezzaluna Rossa.

A coordinare l’attività il Presidente Regionale CRI, l’Avv. Rosario Valastro, e il Direttore del corso stesso, la S.lla Katia Donatella LIUZZO, con a supporto il Dott. Giuseppe Palazzo, il Cap. Carlos Lorenzo MUSSO e le assistenti tutors S.lle Anna Grazia Sciandrone e Calogera Verdone.

A margine delle operazioni di chiusura sono stati consegnati i diplomi a tutti i neo qualificati operatori internazionali ed è stata evidenziata l’importanza di questa attività ai fini della preparazione del personale militare di Sigonella, sempre più spesso chiamato a partecipare ad operazioni fuori dai confini nazionali.

Il Comandante del 41° Stormo e dell’Aeroporto di Sigonella, Colonnello Pilota Federico Fedele, ha ringraziato la Croce Rossa Italiana per il fondamentale supporto fornito in generale alla Collettività e nell’occasione al personale militare della base aerea di Sigonella. Inoltre, rivolgendosi agli insegnati, ha sottolineato come una materia così delicata può essere insegnata solo da chi, alla qualità delle nozioni, associa esperienza ed impiego effettivo sul campo proprio come le donne e gli uomini della CRI.

Un momento delle lezioni

Un momento delle lezioni

I partecipanti al corso

I partecipanti al corso

La Consegna dell'Attestato

La Consegna dell’Attestato

La consegna dell'attestato

La consegna dell’attestato

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Diversi gli assetti stranieri rischierati sulla base dell’Aeronautica Militare

Sigonella (Ct) – Nel periodo da 22 febbraio al 4 marzo 2016, si è svolta l’esercitazione “Dynamic Manta 2016” (DYMA 16) che rappresenta una della più importanti attività addestrative avanzate di lotta anti-sommergibile organizzate dalla NATO, con l’obiettivo di addestrare e mantenere un’elevata capacità nel pianificare, coordinare e condurre operazioni complesse in uno scenario aereo, di superficie (ASUM) e subacqueo (ASW).

Hanno partecipato assetti aerei, navali e i sommergibili di 8 differenti nazionalità: Italia, USA, Francia, Regno Unito, Turchia, Spagna, Grecia e Germania.

L’area coperta dall’esercitazione ha compreso la vasta area ad est della Sicilia, interessando il Mar Ionio ed estendendosi a Sud fino a Malta.

L’Italia, paese ospitante, ha fornito il supporto logistico dalle basi di Augusta e di Sigonella.

Dall’Aeroporto e dal 41° Stormo Antisom di Sigonella, comandati dal Colonnello Pilota Federico Fedele, il via all’esercitazione il 20 febbraio con lo “Startex Briefing” e la conclusione della stessa con il classico “Hot Wash Up Briefing” del giorno 4 Marzo 2016 durante il quale sono stati analizzati i positivi dati ed i feedback dell’esercitazione stessa.

In particolare, l’Aeronautica Militare – sempre pronta a dare il proprio contributo di logistica operativa sia in campo nazionale che internazionale – ha messo a disposizione la propria Base Siciliana al fine di fornire alla DYMA 16 il pieno supporto, sia tecnico (pianificazione e coordinamenti con le sale operative, autorizzazioni al volo, assistenza meteo e controllo traffico aereo) che logistico (parcheggio velivoli, trasporto di personale), agli assetti aerei e relativi equipaggi rischierati di Francia, USA, Regno Unito, Spagna, Germania, Turchia nonché a tutto il personale della NATO Maritime Air Command (COMMARAIRNATO) che ha operato da Sigonella.

CASA Spagnolo

CASA Spagnolo

CASA Turco

CASA Turco

Merlin Royal Britannico

Merlin Royal Britannico

Briefing apertura DYMA1

Briefing apertura DYMA

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MARIONETTISTICA F.LLI NAPOLI
Opera dei Pupi – Catania
Praemium Erasmianum 1978 – Amsterdam
Sabato 19 Marzo ore 18:00

Domenica 20 Marzo ore 16:30 e 18:30

CRISTO AL GOLGOTA”
copione elaborato da Alessandro e Fiorenzo Napoli
secondo gli antichi canovacci di tradizione

nell’ambito della Rassegna di Opera dei Pupi di scuola catanese 2016

presso

TEATRO MUSEO MARIONETTISTICA F.LLI NAPOLI
Centro Commerciale PORTE DI CATANIA
Stradale Gelso Bianco (CT)

INGRESSO LIBERO FINO AD ESAURIMENTO POSTI

Info: 347/0954526; 347/3034600; 095/7513076

SINOSSI
Come già ebbe modo di documentare Giuseppe Pitrè in alcune pagine memorabili dei suoi scritti (1881 e 1884, poi 1889), nei giorni di Pasqua la tradizione dell’Opera dei Pupi imponeva che si sospendesse il ciclo cavalleresco rappresentato per mettere in scena la Passione, Morte e Resurrezione di Gesù Cristo.
I pupari siciliani, oltre che naturalmente alla “vulgata” dei Vangeli canonici, si rifacevano al dramma sacro di Filippo Orioles intitolato Il riscatto di Adamo nella morte di Gesù Cristo, probabilmente stampato la prima volta intorno al 1750 e più comunemente noto come Mortorio di Cristo. Venivano altresì accolti molti episodi di tradizione popolare risalenti ai vangeli apocrifi.
L’allestimento scenico dei fratelli Napoli recupera questo toccante momento dello spettacolo tradizionale e intende restituire al pubblico contemporaneo l’atmosfera rituale che si creava nei teatri di quartiere in occasione di quella Sacra Rappresentazione.
Lo spettacolo prende le mosse dall’ingresso di Gesù in Gerusalemme e ripercorre le tappe fondamentali della Passione: l’Ultima Cena, l’arresto nell’Orto degli Ulivi, il processo nel Sinedrio, l’incontro con Pilato ed Erode, fino ai commoventi quadri della flagellazione, della Crocifissione e del ribaltamento della pietra del sepolcro.
Parola e messinscena si uniscono armonicamente per presentare al pubblico di oggi, secondo l’antica tradizione dell’Opira catanese, il dramma interiore degli uomini – Cristo, Giuda e Pilato – che hanno mutato il destino del mondo. (Alessandro Napoli)

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Catania.  In una nota il Ministro Franceschini ha comunicato l’iniziativa del Ministero dei Beni e delle Attività Culturali e del Turismo sottolineando che per la “Giornata internazionale della donna”, fissata com’è noto per l’8 di Marzo, si apriranno gratuitamente per le donne, i musei, le aree archeologiche e i monumenti statali.
Il MacS (Museo di Arte Contemporanea Sicilia di Catania) aderisce alla proposta culturale. Martedì 8 marzo, dalle ore 9.00 alle 18.00 (ultimo ingresso entro le 17.00), le donne in visita al Museo catanese potranno entrare gratuitamente.
Attualmente al MacS è visitabile la Collezione MacS – Sezione internazionale. Protagoniste le opere (dipinti, sculture e fotografie) degli artisti: Lita Cabellut, Ryan Mendoza, Marcia Gálvez Camus, Marta Czok, Thomas Dodd, Enrique Donoso, Lorenzo Manuel Durán, Jorge Egea, James Xavier Barbour, Daria Endresen, Fernando Fraga, Steven Kenny, Wenceslao Jiménez Molina, Zheng Lai Ming, Nihil, Judith Peck, José Manuel Martínez Pérez, Mario Andres Robinson, Carlos Asensio Sanagustín, Richard Scott, Miguel Escobar Uribe, Anna Gillespie, Gary Weismann.
Il visitatore comprenderà che questo primo segmento museale è parte di un più vasto progetto culturale, progetto che propone il continuo dialogo, tra presente e passato, tra la Sicilia e il mondodichiara Giuseppina Napoli (Direttore MacS) – Questo segmento della sezione internazionale è il primo sguardo sui fermenti dell’arte figurata del nostro tempo e nel mondo. Dalla Colombia a Berlino, da Barcellona a New York. Visioni, denunce, poesie, speranze, paure. Artisti affermati, giovanissimi emergenti. Una grande estensione geografica di artisti e di scuole. Si avverte ovviamente il limite di una collezione che è stata costruita in poco meno di un anno. La rappresentatività degli artisti e dei movimenti è quindi ragionevolmente parziale, così come pure il limite degli spazi museali che presto andranno ad ampliarsi”.

Sede: MacS – Museo Arte Contemporanea Sicilia
Indirizzo: via Crociferi – via S. Francesco n. 30, Catania
Telefono: 095 715 2207 – 342 301 7376

1X   Locandina MACS

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Catania. Il 24 febbraio 2016, presso l’Auditorium della Scuola “Pizzigoni” di Catania, a cura dell’Archeoclub catanese, presieduto dalla prof.ssa Giusy Liuzzo, e col patrocinio dell’Ambasciata del Portogallo in Italia, è stato presentato il volume: “Ines de Castro, un mito lungo cinque secoli, di Salvatore Statello, con prefazione di Mariagrazia Russo, dell’Università di Viterbo.
Durante il saluto ai partecipanti la Presidente, Liuzzo, ha letto la lettera dell’Ambasciatore, Sua Ecc.za Manuel Lobo Antunes. Successivamente Statello ha relazionato sul suo volume, edito da Di Nicolò Editori di Messina, e corredato da immagini, per le quali è stata preziosa la collaborazione tecnica del socio del sodalizio Sebastiano Bruno, che ha curato, oltre all’impaginazione del volume, anche il video, con audio, che è stato proiettato ad illustrazione della vicenda degli infelici amori di Ines de Castro e Pietro I di Portogallo, oggetto pluriennale della ricerca di Salvatore Statello.
La tragica vicenda di questi amori risale alla metà del 1300, durante il regno di Alfonso IV, quando il principe erede del Portogallo, Pietro, era stato promesso sposo a Costanza di Castiglia. Al seguito di quest’ultima vi era la bellissima Ines de Castro, di cui Pietro s’invaghì perdutamente, ricambiato. Re Alfonso, rendendosi conto del rapporto tra il figlio e la damigella, esiliò quest’ultima. Ma alla morte della legittima moglie, la principessa Costanza, Pietro richiamò Ines dall’esilio, vivendo insieme lontani dalla corte, e stabilendosi alla fine nel palazzo annesso al monastero delle clarisse di Coimbra. Ma la malevolenza dei cortigiani, di alcuni ministri, di una parte del popolo e dei religiosi, spinsero il re ad emanare sentenza di morte, per decollazione, della donna, il 7 gennaio 1355.
Alla notizia della morte della donna amata, madre già di quattro figli, Pietro scatenò una guerra civile contro il padre, che durò ben otto mesi, devastando parte del Paese. Due anni dopo, morto Alfonso e salito al trono Pietro I, il nuovo re fece catturare due dei consiglieri del padre condannandoli a morte crudele, facendo anche bruciare i loro corpi e disperdere le ceneri nel Tago. Poi annunciò di aver sposato Ines segretamente, dichiarò lei regina post-mortem, e i figli infanti; fece quindi riesumare le spoglie di Ines, e avendole fatte rivestire con abiti regali diede nuova sepoltura nella chiesa dell’abbazia di Alcobaça, dove aveva fatto preparare due sarcofagi, rimasti tra i monumenti funebri più belli di tutta la Penisola Iberica.
Col diffondersi degli ideali del Rinascimento, anche in Portogallo, ha continuato ancora l’oratore, ad opera di alcuni nostri letterati, della vicenda si impadronirono i poeti e, sotto l’influenza di Dante e di Petrarca, Ines e Pietro entrarono nel mito, assurgendo esemplarmente a simbolo della eterna lotta di eros e thanatos, e Ines, glorificata, divenne l’eroina sacrificata alla Ragion di Stato. La prima testimonianza poetica, ha continuato lo studioso, di questa trasfigurazione letteraria si ebbe nel Cancioneiro Geral di Garcia de Resende del 1516 (da qui il sottotitolo del volume, pubblicato appunto a 500 anni da questa prima romanza su Ines). A metà del Cinquecento è stato António Ferreira a scrivere la prima tragedia su questa vicenda, prendendo a modello la Octavia, attribuita a Seneca. Questa opera, sull’argomento, è rimasta il capolavoro teatrale più importante della letteratura portoghese. Nella prima metà del Seicento, è stato Francisco Manuel de Melo, che seguendo lo stile gongorino, ha dedicato 12 sonetti e una romanza ad Ines.
Avendo illustrato brevemente queste prime opere portoghesi, tradotte da Salvatore Statello ed inserite nel volume, l’autore ha proseguito l’excursus con la presentazione degli autori italiani, dopo che Houdar de La Motte, per primo aveva pubblicato nel 1723 una tragedia sull’argomento. Con Pietro Metasasio, dieci anni dopo l’opera francese, la vicenda conquista anche l’ambito musicale col melodramma Demofoonte, messo in musica da Antonio Caldara, dove la storia degli amanti portoghesi viene ambientata nell’antica Arcadia, e assume anche un connotato fiabesco, con l’immancabile “lieto fine”, in ossequio ai gusti della corte viennese. Altre opere si sono avute nel Settecento, ma è nell’Ottocento che, nel contesto del recupero che del Medioevo fa il Romanticismo, la vicenda di Ines, come quella di altre eroine, viene spesso rivisitata dai nostri autori che attribuiscono ai due protagonisti valenza di eroi vittime della passione travolgente che confligge spesso con le leggi della morale e della politica, contro cui essi combattono fino alla morte. Tale è la storia di Ines nel libretto di Salvatore Cammarano, musicato dal recanatese Giuseppe Persiani (1835) che ha avuto tanta fortuna nell’Ottocento, da essere riproposto, a cura di Paola Ciarlantini, che nel volume ha trattato proprio il tema musicale, e interpretato dal soprano Maria Dragoni nel 1999, e rappresentato successivamente anche a Coimbra e ad Alcobaça, dove si è consumata la tragedia e dove riposano le spoglie dei due amanti.
Oltre dieci sono i tragediografi italiani e altrettanti i librettisti di melodrammi, e una cinquantina di musicisti, tra cui l’ennese Pietro Coppola, durante il suo lungo soggiorno in Portogallo alla direzione del teatro lirico S. Carlos, i quali si sono interessati all’argomento, nonché anche autori di balletti, come il coreografo palermitano Salvatore Taglioni (1789-1868).
Pure il cinematografo si è subito interessato a questa affascinante storia portoghese, tanto che già nel 1910 si proiettava nelle sale cinematografiche italiane, d’allora, il film muto Ines di Castro, come pubblicizzato da un teatro recanatese, il cui manifesto è riprodotto nel quarto di copertina.

Angela Pennisi

Presentazione del libro

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Catania. La notizia è sensazionale, la città di Catania potrebbe ospitare una sede distaccata del Museo Egizio di Torino. L’idea  è stata proposta dal Sindaco Enzo Bianco nel corso di una visita effettuata a Torino per parteciparre alla riunione dei sindaci delle città metropolitane europee. Durante il soggiorno torinese, il primo cittadino della città etnea assieme all’assessore alla Cultura Orazio Licantro hanno incontrato Evelina Christillin, presidente della Fondazione Museo Egizio di Torno e presidente dell’Ente nazionale del turismo. All’incontro era presente anche Christian Greco direttore del Museo. A Torino il Sindaco Bianco ha prospettato la possibilità di poter ospitare a Catania reperti del Museo Egizio proponendo come sede  lo storico palazzo che ospita il Convernto dei Crociferi nei pressi della salita di San Giuliano. L’idea di Bianco è quella di far diventare la location uno spazio culturale dedicato alla cultura egizia e della civiltà Mediterranea. Il progetto elaborato dall’amministrazione comunale  prevede di destinare il piano terra del Palazzo all’esposizione di reperti concessi dal Museo Egizio, il primo piano destinato ad un museo della città mentre i piani superiori potrebbero ospitare la Fondazione Verga e l’Archivio Comunale.

Reperti del Museo Egizio di Torino

Reperti del Museo Egizio di Torino

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